Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 365 del 16 gennaio 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 365/XIV - Interpellanza: "Iniziative riguardanti la fornitura del servizio di teleriscaldamento".

Président - La parole, pour illustration, au collègue Roscio.

Roscio (ALPE) - Grazie Presidente.

Bisogna fare una piccola premessa prima di andare all'illustrazione dell'interpellanza, nel senso che questa interpellanza non sta a discutere, oggi, sulla bontà o meno dell'operazione del teleriscaldamento di Aosta. Magari la discuteremo poi un'altra volta, ma, in base a quest'operazione fatta da una società in parte privata, che si chiama Telcha e che ha sede in Châtillon, bisognerebbe fare alcune precisazioni su alcuni aspetti pubblici e privati di questa iniziativa, in quanto non è solo un'iniziativa privata, per cui un'azienda, in maniera legittima, si propone di fornire un servizio alla cittadinanza. Qua la questione è un po' più delicata, in quanto, da un lato, questa ditta ha una partecipazione di una società che è pubblica, CVA, dall'altra i contributi pubblici sono stati erogati in maniera consistente a questa società, proprio per realizzare una centrale termina cogenerativa. In più c'è un altro aspetto: una volta che io realizzo una rete fisicamente, difficilmente un altro privato potrà realizzarne un'altra rete...banalmente perché non ce ne sta un'altra.

Facendo un'analogia con quello che succede in Italia, recependo le norme europee, per quanto succede per esempio per il gas o per l'energia elettrica, nessuno, o meglio, le norme prevedono che chi produce il servizio non sia coincidente con chi invece trasporta questo servizio...che ne so...chi fa la corrente elettrica non è lo stesso che gestisce la rete elettrica e quello che fornisce la corrente all'utilizzatore, e la stessa cosa vale per il gas. Sul teleriscaldamento esiste una sorta di vuoto normativo, ma non sarebbe male colmarlo con delle iniziative, tant'è vero che in altre zone, dov'è stata fatta la rete di teleriscaldamento, chi ha realizzato la convenzione, o comunque...diciamo la parte politica, ha chiesto che fosse libero l'accesso a questa rete, perché potrebbe darsi che qualcun altro vuole fare un'iniziativa del genere, ma, essendo fisicamente impossibile andare a inserirsi nella rete, è di fatto impossibilitato (e questo, in qualche modo, lede una concorrenza). Adesso mi sembra che la ditta in questione sia anche disponibile a fare un ragionamento su questa cosa, sia per lo scambio sul posto che per quanto riguarda il vettoriamento del calore, quindi questa sarebbe una questione da approfondire. In più, la questione è anche un'altra, nel senso che abbiamo discusso prima per quanto riguarda la qualità dell'aria...ecco, è una rete che produce emissioni, mentre se io voglio andare, a parità di benessere degli utenti, e fornire un servizio, dovrei lavorare di più sulla coibentazione delle abitazioni piuttosto che andare a fornire un qualcosa che lavora comunque producendo energia, ancorché questa cosa sia legittima, se rispetta tutte le norme e le autorizzazioni.

Il problema che rimane è quello della concorrenza, nel senso che sul riscaldamento lavorano molte piccole imprese e professionisti valdostani che temono fortemente che questa impresa vada, in qualche modo, a togliere il lavoro per quanto riguarda i bruciatori, per quanto riguarda la fornitura di calore, o anche iniziative di diverso tipo. Se qualcuno vuole produrre acqua calda facendo una sua iniziativa, non potrebbe più essere messo in condizioni di fornire quest'acqua calda, se non succede un accordo o è previsto un accordo di allacciamento per la fornitura del servizio.

Allora l'interpellanza, in questo caso, chiede tre cose: uno, quali iniziative sono state messe in piedi per garantire la libera concorrenza? È stata fatta una gara? Come avete fatto in passato ad autorizzare questo? Inoltre, se sono state fatte...visto che la Regione ha stabilito con una delibera l'allacciamento alla rete di teleriscaldamento, che potrebbe anche essere un'iniziativa interessante, soprattutto se si va a sostituire, magari, le vecchie caldaie che magari sono ancora ad olio combustibile e che necessiterebbero di manutenzioni importanti...ma, l'idea è: sono state fatte delle valutazioni anche economiche sul fatto che invece non fosse più opportuno andare a fare delle coibentazioni, dei miglioramenti e delle prestazioni energetiche negli edifici? Anche perché mi risulta che parte di questi edifici sono per esempio scuole che necessitano di ristrutturazioni, per esempio una è il "Maria Adelaide", che dovrebbe andare ad essere restaurata; quindi, nel momento in cui io decido di fare una ristrutturazione, ci potrebbe stare benissimo l'idea di poter fare un cappotto per ridurre il fabbisogno di energia e poi dopo si può anche valutare una possibilità di allacciamento alla rete del teleriscaldamento...ma sono cose che dovrebbero andare di pari passo. Quindi, io mi chiedo se questa cosa è stata fatta, in qualche modo. E in più, l'ultima cosa, se vi è l'intenzione di allacciare altri edifici, in che maniera e se, anche qui, c'è l'intenzione di andare a valutare se non sia magari meglio prima provvedere a isolare bene gli edifici per poi allacciarsi alla rete del teleriscaldamento. Grazie.

Président - La parole à l'Assesseur Marquis.

Marquis (SA) - Grazie Presidente.

A seguito della presentazione di una proposta che è stata avanzata al Comune di Aosta dalla società Telcha, avente ad oggetto la realizzazione della rete di teleriscaldamento nel centro abitato della città e, una volta che è stata valutata di interesse per la comunità, è stata sottoscritta tra le parti una convenzione che consente alla società proponente, senza alcun diritto di esclusività, di dare corso a questa iniziativa. Questo significa che, compatibilmente con la presenza di altri servizi nel sottosuolo, altri operatori, che potrebbero essere eventualmente interessati e disponibili agli investimenti necessari, potrebbero realizzare la loro rete in Aosta e non comporta altresì per gli utenti alcun obbligo all'allacciamento del proprio impianto a questa rete. Per questi aspetti la convenzione si distingue da quella che è una concessione, che avrebbe conseguito una procedura concorsuale pubblica per la scelta del contraente, quindi ci troviamo in una fattispecie diversa. Quanto alla possibilità di accesso alla rete di teleriscaldamento da parte di altri operatori per il vettoriamento di energia termica, in linea teorica, previo accordo tra le parti, sarà possibile, a fronte del riconoscimento di una tariffa di trasporto, in ragione del costo che è stato sostenuto da Telcha per l'investimento e la manutenzione della rete. D'altronde la circostanza trova riscontro - come ha detto lei poc'anzi - nei mercati energetici in generale, in particolare in relazione ad altri sistemi basati sulla rete di distribuzione; ciò vale ad esempio nel settore elettrico, nei confronti di Terna e delle società di distribuzione o nel settore del gas metano.

Tuttavia, com'è stato evidenziato nelle premesse dell'interpellanza, per quanto concerne le reti di teleriscaldamento non esiste una legislazione di riferimento a livello nazionale che disciplina come possono attuarsi queste procedure. Probabilmente tutto questo dipende dal fatto che non trova riscontro né in Francia, né in Italia, in questo settore, la consuetudine a condividere reti da parte di più produttori per vettoriare energia termica. Quindi il primo problema è che bisognerebbe che ci fosse qualche altro imprenditore interessato per poter approfondire la questione.

Volevo poi fare una puntualizzazione riguardo alle considerazioni che sono state fatte sulla coibentazione: qui una cosa non esclude l'altra, perché l'obiettivo di una rete di teleriscaldamento, quello di razionalizzare l'utilizzo delle fonti energetiche, è di diminuire l'inquinamento nell'aria attraverso una minore emissione. Per quanto concerne invece il discorso della coibentazione, è del tutto evidente che bisogna lavorare anche sotto questo profilo per riuscire a contenere l'utilizzo di energia, quindi tramite quelli che sono gli obiettivi del PEAR.

Il Dipartimento attività produttive ha in programma l'acquisizione dei certificati energetici relativi agli edifici pubblici esistenti e, al tal fine, sono state allocate delle poste a bilancio nel 2014. Unitamente ai dati che sono già in possesso del Servizio manutenzione stabili dell'Assessorato dei lavori pubblici regionale, questi andranno a completare il quadro conoscitivo sulle condizioni degli stabili sotto il profilo energetico. La caratterizzazione energetica dei vari edifici consentirà di effettuare delle valutazioni puntuali sulle possibili soluzioni adottabili, con l'obiettivo di ridurre, come ho detto prima, i consumi energetici attraverso interventi sull'involucro edilizio e sugli impianti tecnologici esistenti.

Per quanto concerne le volontà dell'Amministrazione pubblica a riguardo di ulteriori allacciamenti, evidenzio che, con delibera del 2013, la Giunta regionale si è espressa ed ha deliberato alcuni allacciamenti di edifici pubblici e, in quell'occasione, si è riservata di integrare, con successivi atti, l'elenco con altri edifici di proprietà regionale ubicati in Aosta; questo nell'ottica di risanare e migliorare la qualità dell'aria mediante la diminuzione dei consumi, la riduzione delle immissioni inquinanti e di gas ad effetto serra (questo in linea con gli indirizzi espressi dalla proposta di piano energetico). Pertanto, qualora si verificassero le citate condizioni, l'allacciamento verrà esteso sulla base di puntuali valutazioni tecniche agli altri stabili dell'Amministrazione, anche in funzione dello sviluppo - chiaramente dei vari lotti - della rete di teleriscaldamento. Grazie.

Président - La parole au collègue Roscio.

Roscio (ALPE) - Assessore, ringrazio per la risposta, anche se un po' asettica, direi.

Qualche giorno fa, c'è stato un interessante incontro pubblico organizzato proprio dagli operatori del settore su questa iniziativa ed erano presenti anche alcuni rappresentanti della società Telcha, ai quali ho fatto una domanda e ho detto: "ma se l'indirizzo politico non fosse quello di andare verso il teleriscaldamento, bensì nello spingere alla coibentazione?"...perché è vero che la coibentazione non esclude l'allacciamento - e lei, Assessore, lo saprà meglio di me - ma è opportuno che io faccia prima la coibentazione prima di andare a prendere il teleriscaldamento! Anche perché, nel momento in cui io faccio il contratto, il contratto prevede una quota-potenza, quindi se io ho una potenza allacciata di un certo tipo, dovuta al fatto che non ho la coibentazione, avrò una quota, se ne allaccio un'altra, perché la quota-potenza è più bassa, ne avrò un'altra! È vero che io posso fare l'iniziativa, ma poi pago lo stesso la quota-potenza uguale, quindi mi serve a ben poco, cioè non sono stimolato a consumare di meno.

Seconda cosa che ho chiesto: "ma se oltre a fare questa iniziativa, si andasse verso l'installazione di caldaie a condensazione di ultima generazione, nei palazzi, negli stabili regionali, e questa linea fosse indirizzata dalla politica anziché andare verso un'altra cosa, o verso la coibentazione?"...questi signori mi hanno detto: "se la linea politica fosse questa, la nostra ditta non avrebbe senso di esistere, nel senso che è molto più conveniente andare verso coibentazione e caldaie piccole a condensazione, che non questa rete. Perché questa rete qui ha il suo valore di impresa laddove vi sono grandi stabili che consumano molto senza coibentazione, altrimenti imprenditorialmente non starebbero in piedi! Hanno bisogno di avere un parco edifici vecchio in cui buttare dentro calore, che però, dal punto di vista dell'aria e dei consumi di fonti fossili, è esattamente il contrario rispetto a quello cui bisognerebbe puntare.

Allora, in questo senso, io chiedo...ovviamente noi stiamo rispettando le norme, eccetera, eccetera, ma per una volta possiamo provare ad essere magari un po' più arditi ed andare a vedere qualcosa nel futuro e magari non essere sempre l'ultima ruota del carro in Italia o in Europa? Proviamo ad andare a vedere di fare qualcosa all'avanguardia o facciamo sempre le solite cose e siamo sempre a rincorrere realtà che funzionano meglio? Secondo me questa sarebbe un'ottima occasione. Poi l'impresa se vuole fare la sua iniziativa è liberissima di farla, però intanto l'interesse complessivo sarebbe quello di andare in un certo senso piuttosto che in un altro.

Ultima battuta su quello che viene sbandierato come un "grandissimo risparmio in termine di immissioni", cosa che, secondo me - permettetemi di dire - non è propriamente così, nel senso che qualche dubbio esiste, anche perché alcuni studi sono stati fatti e dicono che, in realtà, non vi è un grande miglioramento, vi è una migliore dispersione degli inquinanti, ma non un grande miglioramento. Cioè, qua si continua a dire: migliorerà, migliorerà l'aria di gran lunga, ma in realtà semplicemente si spostano le emissioni da una parte, ed è una cosa anche aleatoria, perché questo vale se la rete di teleriscaldamento acquisisce gran parte del parco esistente in Aosta; se questo non funziona, io avrò un transitorio che rischia di diventare un definitivo, in cui avrò le caldaie di Aosta e, in più, anche il teleriscaldamento, quindi è un'operazione che presenta alcuni rischi! Magari poi ritorneremo su questa cosa...

Noi però riteniamo che l'indirizzo principale da seguire sia prima quello di andar a migliorare le prestazioni energetiche degli edifici esistenti e poi andare a fare l'allacciamento ad eventuali reti, ma solo dopo. È prioritario andare in una direzione, è vero che una non esclude l'altra, ma la priorità è quella di andare a migliorare le prestazioni...se vogliamo migliorare la qualità dell'aria!

Président - Merci. Point 41 à l'ordre du jour.