Oggetto del Consiglio n. 350 del 15 gennaio 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 350/XIV - Relazione annuale sull'attuazione del Titolo II "Principi in materia di controllo strategico e di controllo di gestione" della legge regionale 4 agosto 2009, n. 30.
Président - La parole au Président Rollandin.
Rollandin (UV) - Sì, grazie Presidente.
Come i colleghi sanno - almeno, la gran parte sa - questa relazione tiene conto di un principio che avevamo in qualche modo voluto e che abbiamo introdotto, proprio per dare anche all'Assemblea...questa poi è una risoluzione che, in qualche modo, tiene conto di quello che è stato fatto per il controllo strategico e il controllo di gestione di cui alla legge 30, com'è stato ricordato.
Ora, il controllo strategico è la verifica, l'adeguatezza in termini di congruenza tra gli obiettivi predefiniti e i risultati conseguiti delle scelte compiute dall'attuazione di piani, programmi e altri strumenti di concreta traduzione di indirizzo politico, allo scopo di individuare eventuali scostamenti e relativi rimedi. Attenzione particolare è stata riservata alle sanzioni connesse all'impiego delle nuove tecnologie che, nel tempo, hanno assunto valenza strumentale per un'attività amministrativa più rapida nelle tempistiche, e soprattutto più snella negli adempimenti e più efficace nei risultati attesi.
A maggio 2012 è stato condiviso, con le organizzazioni sindacali, il sistema di misurazione e valutazione delle performance organizzative d'individuazione della Regione, da applicarsi al personale delle categorie delle dirigenze del biennio 2012-2013 (ecco perché c'è questa prima relazione). Per la definizione degli obiettivi la Giunta ha richiesto l'assegnazione a ogni dirigente di almeno due obiettivi, di cui uno avente valenza anche per il personale della struttura di appartenenza, cioè l'obiettivo del responsabile che, a caduta, deve coinvolgere quello che è... Sotto il profilo sostanziale è stato chiesto che gli obiettivi fossero coerenti con le priorità strategiche declinate naturalmente nei programmi che sono stati presentati. Si è provveduto alla predisposizione della relazione annuale sulla base della performance della Giunta per l'anno 2012 e, trattandosi della prima rendicontazione...questa è la prima per l'applicazione del...consuntiva, intervenendo a pochi mesi dall'approvazione del piano nel documento, è stata privilegiata la trattazione delle metodologie adottate dall'ente per gestire il ciclo di performance, rinviando alla successiva relazione del 2013 la valutazione più puntuale del conseguimento di quelli che sono gli obiettivi strategici del programma.
Nel corso del 2012 sono iniziati i lavori di revisione della sezione del sito istituzionale dedicato proprio alla trasparenza, ora denominata "Amministrazione Trasparente" e nel 2013 le informazioni contenute nelle sezioni sono state arricchite e sistematizzate secondo l'articolazione prevista dal decreto legislativo 33 del 2013. Si tratta di un'attività continuativa, in quanto la sezione sarà costantemente alimentata con due aggiornamenti e eventualmente integrata per adeguarsi all'evoluzione normativa. Parallelamente, è iniziata la predisposizione del programma triennale 2013-2015 - e quindi poi su questo ci saranno le valutazioni annuali - per la trasparenza e l'integrità, approvato con la delibera 547. Il documento è finalizzato, da un lato, alla ricognizione di informazioni già pubblicate sul sito Internet e, dall'altro, alla pianificazione degli interventi da realizzare nel triennio per migliorare la conoscibilità dell'azione condotta dall'Amministrazione.
Per quanto riguarda il controllo di gestione, questo è il processo che permette di valutare l'impegno di risorse pubbliche sotto il profilo dell'efficienza e dell'economicità dell'azione amministrativa; la base normativa è rappresentata dall'articolo 77 della legge 30 sopracitata. Nel primo semestre del 2009 è stata avviata una sperimentazione del sistema e poi, con delibera del 25 settembre, la Giunta ha deciso di introdurre a regime il controllo di gestione dell'intera Amministrazione regionale a decorrere dal 1° gennaio 2010, utilizzando la contabilità analitica quale sistema di rilevazione dei costi di gestione (cosa di cui abbiamo già parlato durante il bilancio). Con la medesima deliberazione, la Giunta ha istituito l'Ufficio controllo di gestione, incardinato con la Struttura finanza, contabilità ed Enti locali, in considerazione dell'esperienza già maturata...e credo che qui anche il collega Gerandin potrebbe dire dell'azione che è stata portata avanti su questo con gli Enti locali, perché c'era una commissione ristretta che analizzava e seguiva questi percorsi, che sono stati molto interessanti per capire quale poteva essere l'utilizzo di questo sistema delle unità di controllo di gestione.
In seguito alla sperimentazione, è stato definito il piano dei centri di costo, di circa 400 centri di costo che adesso si stanno affinando, e che spiega l'attività che è stata svolta...e con molte difficoltà, perché i centri di costo sono uno dei punti più delicati...sono però un termometro per poi riuscire da questo a capire le unità che sono fuori da quelli che sono i costi intermedi, da quelle che sono le risultanze dell'efficacia e dell'efficienza dell'Amministrazione. La contabilità analitica, affiancandosi alla cosiddetta "contabilità finanziaria", permette così di determinare il costo effettivo delle funzioni, quindi stabilendo qual è il costo del personale, qual è il tempo previsto, quali sono le persone, magari uno solo a part-time, il 10 percento...facendo poi l'insieme dei costi per sapere quanto mi porta quel tipo di intervento, se posso migliorare, come, e in che tempo possiamo... Questi sono un po' gli aspetti che sono in applicazione della legge.
L'Ufficio controllo di gestione, attraverso una serie di operazioni tecniche, in particolare effettuando il cosiddetto "ribaltamento dei costi" di tipo generale, ottiene il cosiddetto "costo pieno", che è l'insieme dei costi che, come dico, possono essere i parziali di tutti i centri di costo. Nel corso del 2012, come detto nella relazione, sono state svolte attività propedeutiche per la determinazione dei costi di competenza nell'esercizio 2012, in particolare i centri di costo, derivazioni costo del personale, e, in particolare, la determinazione del costo pieno. Inoltre, accanto alle attività specifiche per la rilevazione dei costi, nel 2012 è stata avviata un'analisi sperimentale volta ad affiancare, nella contabilità analitica, gli elementi proprio del controllo di gestione; primo passo in questa direzione è stato rappresentato dall'individuazione dei dati che permettono la misurazione dell'attività amministrativa, al fine di deliberare gli specifici indicatori. Ecco, questo è quanto, come primo elemento di questa relazione, che, come dico, non è ancora completa come quella che sarà poi fatta per l'anno successivo...questa è la prima relazione su questi due importanti impegni. Grazie.
Presidente - Grazie. Possiamo aprire la discussione generale? Ci sono richieste d'intervento? Non ci sono richieste? La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Su queste forme di comunicazione, che giustamente rispondono a delle norme, spesso ci si ripete di anno in anno, quindi...no, però lei magari mi sente ripetere alcune cose che io ho già espresso in passato...
Rispetto soprattutto al controllo strategico e al fatto che alcuni degli obiettivi rimandano a quello che è uno degli slogan di tutti noi che siamo minoranza e maggioranza, e che è lo snellimento dei procedimenti, le azioni per la semplificazione e quant'altro, sicuramente sono fondamentali i dati che ci arrivano da queste indagini che sono state puntualmente condotte dall'Amministrazione.
Quello che però volevo ribadire è che si impongono scelte politiche importanti ai vari livelli: europeo, nazionale, regionale, perché altrimenti l'attenzione che viene data...cioè la stessa macchina burocratica ha una capacità di autoriformarsi e di monitorare, segnalare alla politica quali sono le correzioni che vanno apportate, ma in questi anni tanti sono i segnali che sono arrivati e sono mancate soprattutto le scelte politiche...quindi è in quella direzione, sapendo che non si può risolvere tutto a livello regionale, perché ci sono altri livelli che incombono, però è in quella direzione che bisogna andare, e questi strumenti dovrebbero essere una guida, ma, allo stesso tempo, anche una sollecitazione alla politica per fare delle scelte conseguenti.
Presidente - La parola al collega Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Madame la Présidente.
Volevo ringraziare il Presidente per aver ripercorso un po' quello che è stato un percorso - non facile, peraltro - che è iniziato ormai da un paio di anni e che ha visto introdurre un po' quella che è la novità, a volte anche mal digerita, del controllo di gestione. Dico questo perché il controllo di gestione, a nostro parere, assieme al discorso del badge marking sarà la base per introdurre quelle che sono e saranno il futuro delle spese di riferimento per la pubblica amministrazione, vale a dire i costi standard, cui noi, immagino, come Valle d'Aosta, non potremo sottrarci da questa valutazione.
L'ho detto nel passato e lo confermo: abbiamo la fortuna di avere, per quello che riguarda il comparto pubblico, un unico contratto, di avere un comparto unico, quindi questo sicuramente faciliterà tale percorso; per cui indubbiamente il controllo di gestione, insieme con la contabilità analitica e con quelle che sono le revisioni dei piani per quelli che sono i centri di costo...lei, molto correttamente, ha fatto un discorso di "costi pieni", di "ribaltamento"...noi viviamo ormai quotidianamente, lo vediamo anche nel settore degli Enti locali, la difficoltà ad avere delle spese di riferimento esatte, perché a volte sui ribaltamenti c'è poca chiarezza - qualcuno ci gioca anche - e questo indubbiamente è un percorso che va rivisto e va condiviso.
Sottolineando l'importanza di procedere in questo senso, io manifesto solo una nostra grande preoccupazione, che è giustamente legata al fatto che questo controllo di gestione prevede - chiaramente a cascata, come lei ha ben detto - che i dirigenti di primo livello fissino obiettivi e quant'altro, e che comunque questi obiettivi debbano essere strategici, operativi ed individuali. Manifesto questa nostra preoccupazione perché...mi riallaccio un po' alla delibera di Giunta che avete approvato, quella dell'assegnazione delle risorse, nel quale poi, di fatto, pur adottando una delibera che era assolutamente in linea con quelle che erano le risorse di bilancio, poi, di fatto, alle strutture sono state affidate risorse ben diverse...riprenderemo domani mattina la discussione, e sicuramente anche altri avranno qualcosa da dire in merito, ma la preoccupazione nostra è che quando si devono fare poi delle valutazioni, soprattutto legate al settore della dirigenza, su una pianificazione, sugli obiettivi fissati, dovrebbero corrispondere anche adeguate risorse!
Capiamo la difficoltà del momento, ci ritorneremo, però...ecco, noi vorremmo che nel futuro ci fosse attenzione, perché poi sappiamo che i centri di costo sono legati anche a quelli che sono i costi individuali, del lavoro, delle varie strutture, del vario personale, e a volte non basta avere numeri importanti per avere risultati importanti, bisogna avere anche risorse perché possano essere portati a casa questi importanti obiettivi. Ci tenevo a sottolineare questa preoccupazione, perché è una preoccupazione che penso sia condivisa da tanti altri, che è legata a un sistema che va perfezionato, sicuramente perfezionato, ma un sistema che sarà l'unico attraverso il quale potremo confrontarci nella pubblica amministrazione sui costi effettivi, sui costi effettivi legati soprattutto ai servizi.
Président - La parole au collègue Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.
Due riflessioni su questa relazione annuale, sull'attuazione di principi in materia di controllo strategico e di controllo di gestione: sono strumenti che, in quanto tali, vanno implementati, vanno guidati e, soprattutto, a mio avviso, ci va una condizione principale che è la distinzione ben reale del ruolo tra il ruolo politico e il ruolo dirigenziale. Però, visto proprio il dibattito che abbiamo iniziato poc'anzi, ci devono essere delle certezze di condizioni, per poter...come posso dire? dare non solo delle risposte, ma guidare il processo, misurare quel processo, avere dei parametri non simili, identici, per poter valutare, e il nostro ruolo di legislatore - che ha un ruolo di natura politica - deve creare le condizioni per dare delle certezze ai primi livelli, ai secondi livelli e ai vari funzionari; senza questo è uno strumento che, alla fine, diventa solo uno strumento di peso...dobbiamo farlo, facciamolo, e quindi questo alla fine non solo non ci aiuta, ma diventa uno strumento che ci fa quasi perdere del tempo.
Dovremmo quindi, a nostro avviso, a mio avviso, invece, affrontare il controllo di gestione in maniera più laica possibile, proprio per dare contezza e per dare quelle condizioni ai dipendenti pubblici, ai dirigenti, ai funzionari o che cosa per poter a quel punto raggiungere degli obiettivi, chiari, a determinati costi, con determinati tempi; per far questo, però, devono avere certezze dalla politica. Io penso che in questo momento questa certezza non ci sia; abbiamo visto poc'anzi, nel discutere diciamo una parte importante del bilancio 2014, quante saranno le risorse reali e disponibili da impegnare, come impegnarle...io penso che questi strumenti di controllo e di verifica hanno senso solo se la politica dà delle risposte, ma soprattutto dà anche degli obiettivi misurabili con dei parametri concreti, reali, e a quel punto può e deve ritarare o ristrutturare quello che è il modello messo in campo. Solo così, a quel punto, si possono misurare le azioni, misurare eventualmente come semplificare e snellire le procedure o accompagnarle, e solo così si possono ridurre i tempi, le procedure, e solo così si può, a questo punto, promuovere in maniera diretta e forte, ottimizzare quello che è la sua procedura, il suo percorso, il suo...non solo dossier, ma...come posso dire? il suo sviluppo, la sua filiera.
Penso che questo strumento, che da una parte è interessante, deve però avere quella snellezza e la possibilità di verificare nel dettaglio qual è il percorso, qual è la procedura messa in campo...solo però se ci sono degli obiettivi misurabili, obiettivi chiari, e soprattutto le strutture, i dirigenti, i funzionari devono avere dalla politica - come dicevo prima - la reale certezza di poter impegnare, utilizzare e, a quel punto, liquidare raffrontando e comparando, indubbiamente, per poter andare...a far che cosa? L'obiettivo principe, penso di tutti, è eliminare gli sprechi, domani parleremo ad esempio di sprechi su iniziative che il gruppo ALPE ha presentato...io penso che il controllo di gestione debba proprio servire all'amministrazione pubblica per eliminare gli sprechi, capire perché questi sprechi sono ancora ingenti...e ce ne sono ancora tanti, nonostante la riduzione forte delle risorse disponibili...quindi questo vuol dire che questo strumento ci serve da attuazione e, a quel punto, potremo dare delle risposte più puntuali, riducendo soprattutto gli sprechi che ancora tanto si annidano in vari settori e in varie strutture. Grazie.
Presidente - Grazie. Altri? Non ci sono altre richieste d'intervento? La parola al Presidente Rollandin.
Rollandin (UV) - Sì, grazie Presidente. Solo per ringraziare i colleghi che hanno preso la parola su questa tematica.
Sicuramente alcune situazioni che sono state evidenziate sono oggettive. Quello che voglio dire, però, è che lo strumento rimane uno strumento efficace. L'applicazione dello strumento, ad esempio su alcuni obiettivi per quanto riguarda il discorso dei tempi e della burocrazia, è valido; quello che perde un po' di efficacia è se quello che è legato ai termini economici rispetto al previsto non è mantenuto...quello lo capisco. Però, nei controlli...soprattutto nel controllo strategico, io voglio vedere se quello che ho predefinito si può fare e in che termini! Allora, logicamente l'obiettivo...se voglio raggiungere un obiettivo e non ti do gli strumenti, tradotto "non ci sono i finanziamenti", può essere...ma è uno degli elementi! Ecco, vorrei solo sottolineare...ci sono tutti gli altri, come diceva il collega Gerandin...su quello che è il rapporto, teniamo conto che ad esempio la contabilità analitica la vivono tutti abbastanza male, perché...hanno cominciato i Comuni, prima della Regione, e sono loro che si sono dati un codice per cercare di capire dove c'erano eventuali...
(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...esatto, quindi noi siamo arrivati buoni ultimi, rispetto a questo, perché...e il lavoro che è stato fatto era per riuscire a far capire che la stessa cosa la poteva fare anche la Regione, e non è facile, perché solo se c'è questo collegamento biunivoco si può raggiungere un risultato importante. Ecco, questo volevo solo sottolineare: lo strumento quindi rimane valido, rimane debole se non ha tutti gli elementi, questo sicuramente, però rimane come principio uno strumento valido. E voglio ringraziare anche le strutture perché questo va avanti, questo vale se c'è la collaborazione piena delle strutture, sennò non fai niente, possiamo dire quello che vogliamo...invece c'è stata una disponibilità importante. Grazie ancora.
Presidente - Grazie. Il Consiglio prende quindi atto della relazione.
Colleghi, con questo terminiamo i nostri lavori per questa serata. I lavori riprenderanno domani mattina alle ore 9.
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La seduta termina alle ore 20,37.