Oggetto del Consiglio n. 346 del 15 gennaio 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 346/XIV - Interpellanza: "Intendimenti in merito al riutilizzo dei libri di testo della scuola primaria".
Président - On est au point 22 à l'ordre du jour. Pour l'illustration, on va donner la parole au collègue Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Anche in questo caso, vedremo se sulla questione dell'istruzione riusciamo a fare un po' di chiarezza e a capire da che parte stiamo andando. È chiaro che, se noi partiamo dal principio che non ci sono tagli e quindi non c'è niente che sia cambiato rispetto al passato, è un po' difficile interloquire; se invece ci rendiamo conto che si chiedono sforzi a tutti i soggetti - questa mattina abbiamo visto studenti universitari, scuole, e quant'altro - forse siamo già un po' più nella realtà. Dentro questa realtà è chiaro che la minoranza, le forze dell'opposizione, in questo caso PD-Sinistra VdA, si trova in questa situazione imbarazzante: aspettare che sia tagliato e sia fatto un provvedimento in maniera definitiva, dopodiché la maggioranza ci dice: "eh, ormai abbiamo deciso, la cosa è esecutiva", o provare, laddove ci sono sentori di tagli, riduzioni, cambiamenti, di intervenire prima che ciò avvenga per valutare eventuali correzioni. Questo lo dico in merito a una volontà che ci sarebbe di imporre..."imporre" è un termine poco corretto...di valutare la possibilità di riutilizzare libri di testo nella scuola primaria. Allora, io spero che questo equivoco sia chiarito definitivamente oggi, e non ci si ritorni più, perché ho avuto modo di prendere visione dei testi che ci sono nella scuola primaria. Sono testi come questo, "Corso di religione cattolica", che addirittura hanno delle pagine molto significative, sono tutte disegnate con le forbicine, per dire che questo testo è un testo che si ritaglia, si colora e ci si scrive sopra, ma probabilmente ho detto sarà il testo di religione cattolica che non è...diciamo praticato da tutti gli studenti, c'è la libertà di scegliere o meno. La stessa cosa avviene per il testo di francese, oppure testi come "Grammaire active", che è fatto addirittura interamente di fiches che possono essere compilate dall'alunno (quindi questo testo, per esempio, non è riutilizzabile), oppure, se vogliamo, "Magic book" in inglese...l'inglese è fatto, anche in questo caso, proprio per scrivere sul libro, colorare sul libro, e "Impariamo a leggere in italiano" è la stessa cosa, si ritaglia, si scrive, cioè sono libri attivi. Cosa vuol dire riutilizzare questi libri, dopo che sono stati ritagliati, scritti, colorati? Allora qualcuno potrebbe dire: ci potrebbero essere...ah, ecco, mi sfuggiva, persino il sussidiario di storia e geografia è attivo, e quindi ci si scrive e ci si disegna sopra. Ho verificato che potrebbero esserci dei libri di lettura che potrebbero essere riutilizzabili, però i libri di lettura...le case editrici, e qui in maniera anche un po' speculativa - e su questo ci si potrebbe lavorare sopra - spesso li collegano alle grammatiche e agli altri testi, in modo...sono un testo praticamente aggiuntivo al testo ufficiale e quindi, anche questo, non è di così facile riutilizzo.
Perché questo discorso? Perché quando qualcuno dice: "alla scuola valdostana non si tocca nulla" e poi si mettono in atto delle azioni che vanno a cercare di riutilizzare questi libri, uno dice: la preoccupazione è reale sui conti dell'Amministrazione e forse le strade da percorrere sono altre...magari non nella scuola primaria, dove degli sforzi maggiori potrebbero essere fatti per riutilizzare i testi, ma effettivamente nella scuola secondaria qualche sforzo maggiore può essere fatto nell'ordine del riutilizzo, soprattutto nell'ordine del gestire correttamente questi testi. Devo dire che molte scuole hanno adottato anche dei regolamenti interni molto restrittivi, per cui, per gli alunni che non hanno una gestione corretta del testo, il testo è addebitato a carico della famiglia e quindi c'è una responsabilizzazione in merito. Perché anche l'atteggiamento del rimettere in discussione certe pratiche e certi testi, eccetera, non è così semplice all'interno della scuola, una certa didattica si fonda su metodi d'insegnamento e quindi anche l'idea di cambiare l'utilizzo dei testi non è così semplice e dire: "io torno al lapis"...occorre una didattica, occorre la formazione del personale, che il personale sia formato in una certa maniera, è un po' una strategia che è un po' più ampia che non la semplice logica del risparmio. Adesso stiamo facendo questo ragionamento, ma poi magari arriva il Presidente da Roma e ci dice che non ci sono più problemi di bilancio, che sono piovuti dal cielo milioni di euro e tutto questo non ha più da essere, ma in ogni caso...in ogni caso noi dobbiamo fare delle azioni che siano più legate a quella che è la nostra realtà; quindi anche affrontare il tema del riutilizzo del libro di testo, questa è una cosa importante, ma non deve cadere così come una cosa che, a un certo punto, arriva per un'unica spinta che è quella del taglio di bilancio.
Gestire meglio la cosa pubblica, gestire meglio le nostre spese è un'esigenza che travalica dal fatto che lo si fa solo perché arriva un momento in cui non ci sono più i soldi...non ci sono più i soldi, chiudiamo la pubblicazione di riviste, facciamo sparire le cose, perché? perché non ci sono i soldi! Dovrebbe essere un'altra la logica che muove l'Amministrazione regionale nella gestione del bilancio pubblico. Quello che ho voluto portare qui è un esempio di come l'atteggiamento non può essere quello del "non ci sono più i soldi"; l'atteggiamento deve essere una revisione complessiva del modo di fare spesa pubblica, perché altrimenti, su un indirizzo di questo tipo, veramente mettiamo in discussione tutto quello che una volta era il vanto, la qualità, le cose positive che in tutti questi anni abbiamo fatto. Non dimentichiamo che fra l'altro nella scuola primaria della Valle d'Aosta esiste un modello d'insegnamento particolare, quindi due insegnanti su più classi, c'è l'introduzione...diciamo l'insegnamento al 50 percento in lingua francese, c'è l'introduzione di altre lingue, una complessità che probabilmente merita di essere affrontata nella sua interezza e non con logiche di taglio della spesa.
Président - Merci. Pour la réponse, la parole à l'Assesseur Farcoz.
Farcoz (UV) - Merci Madame le Président.
L'Assessorato prevede, anche per l'anno 2014-2015, il riciclo dei libri nella scuola primaria. La legge regionale 7 agosto del 1986, n. 46, appunto "Fornitura gratuita dei libri di testo agli alunni delle scuole elementari", e successive modificazioni, sancisce la gratuità dei testi scolastici per gli studenti delle scuole primarie valdostane.
Il Consiglio regionale, in data 3 aprile 2013, approvando la norma contenuta nell'articolo 20 del disegno di legge recante "Assestamento del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2013, modifiche a disposizioni legislative e variazioni al bilancio di previsione per il triennio 2013-2015", stabiliva che gli strumenti didattici sono assegnati in uso agli alunni delle scuole primarie dipendenti dalla Regione e paritarie e restano in proprietà dell'Amministrazione regionale, con il conseguente obbligo di restituzione dei medesimi al termine dell'anno scolastico o del periodo di adozione.
Con la sua deliberazione del 12 aprile 2013, n. 645, la Giunta regionale definiva per ogni anno scolastico le quote alunno in deroga al restante territorio nazionale, in quanto inclusive del finanziamento per l'acquisto dei libri di testo in lingua francese e stabiliva la possibilità della compensazione di quote tra le classi, previa presentazione di una relazione all'ufficio competente della Struttura politiche educative. Stabiliva inoltre che, a decorrere dall'anno 2013-2014, è previsto il riciclo dei libri di testo e che l'individuazione della tipologia dei testi da riciclare è demandata alle Istituzioni scolastiche. Inoltre si chiarisce che non dovranno essere richiesti contributi alle famiglie per i libri deteriorati. Tale deliberazione invitava anche i Dirigenti scolastici a controllare attentamente ogni richiesta formulata dagli insegnanti alle famiglie riguardo all'acquisto dei libri di lettura. Sempre con la deliberazione della Giunta in data 12 aprile del 2013, e come per ogni anno scolastico, si definivano le quote alunno per gli studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado. La deliberazione stabiliva anche le modalità di dismissione e recupero dei testi che al termine della cadenza pluriennale non sono più riadottati, e dava indicazioni circa l'ammontare del contributo da chiedere alle famiglie per i testi non riutilizzabili, a differenza delle modalità previste per la scuola primaria.
Ciò precisato, quindi, appare evidente che la decisione di avviare procedure di riciclo testi alla scuola primaria non è frutto di un'imposizione come arbitrariamente viene detto, o almeno scritto in questa interpellanza. Tale decisione trova dunque le sue radici nella serie di passaggi normativi e si sostanzia anche per un senso politico ed educativo condiviso anche dalla precedente Sovrintendenza: dal punto di vista politico si pone sulla linea tradizionale di sollevare le famiglie dai costi dei testi scolastici ricollocando gli eventuali risparmi che da questa decisione dovessero venire in capo ai finanziamenti delle scuole, riutilizzando quindi sempre per l'istruzione le possibili economie, e dall'altro punto di vista, educativo, sottolineo l'importanza del rispetto dei materiali, introduce ad un'ecologia delle cose, è portatrice di elementi di cittadinanza attiva e responsabile. Al tempo stesso è consapevole della vera vita della scuola, infatti tiene conto della possibilità di degrado dei testi e non ne chiede il rimborso; demanda alle Istituzioni che interagiscono con l'utenza la valutazione di testi da riciclare. Sono d'accordo con lei che i testi che dovranno essere tagliati, comunque quelli compilativi, ovviamente non saranno riciclati, mentre per quanto riguarda tutto l'altro genere di testi, credo che, se questi non sono deteriorati, potranno essere riciclati tranquillamente. Alla scuola primaria, in particolare nelle classi più basse, infatti, molti testi sono fortemente operativi e si consumano nel corso di un anno e la valutazione pertanto della possibilità del riuso effettivo del testo sarà in capo ai docenti, sentiti i dipartimenti disciplinari.
Ritengo pertanto opportuno procedere lungo la strada intrapresa con senso di responsabilità e cognizione di causa. Merci.
Président - Pour la réplique, la parole au collègue Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Proverò a essere molto sereno e molto pacato nella risposta.
Lei non capisce nulla di scuola, Assessore, lei non capisce nulla! Io le ho portato tutti i manuali di tutte le materie che in questo momento ci sono nella scuola valdostana...non ce n'è uno riutilizzabile! Ha capito? Lei legge circolari che sono mera burocrazia...le sto dicendo che perché si riutilizzino questi materiali bisogna cambiare tipologia didattica, e gli insegnanti, che da dieci anni insegnano in un certo modo la loro materia...il libro è uno strumento, è come una zappa...provo a tradurglielo: è come una zappa, come una vanga, come una motosega, come un trattore, è come un tornio! Se io cambio lo strumento, devo insegnare, anche a quello che è bravo ad usare questo strumento, un altro metodo di insegnamento, perché bisogna preparare gli insegnanti a questo cambiamento! Non so se le ho reso conto...oppure lei scrive una circolare in cui dice: la gomma da masticare, usata, la rimasticate! Ma che senso ha? Non ha senso! O è una circolare che prende in giro e dice: vediamo che succede, magari qualche scuola, di sua buona volontà...oppure lei prende in conto qual è la didattica in questo momento nella scuola valdostana e dice: "fermi qua, questo tipo di didattica non la possiamo più attuare" perché troppo costosa, perché usate degli strumenti costosi...proviamo insieme a costruire un modello d'insegnamento che usi di più la lavagna elettronica, usiamo...che ne so? i Tablet, ci inventiamo...ma facciamo un percorso che sia di formazione degli insegnanti su questa strada! Non è che per anni si fanno usare degli strumenti di lavoro a degli insegnanti e poi si dice: "ragazzi, via tutti gli strumenti, si cambia"! Una cosa è se io devo spalare la neve con una pala a mano, una cosa se devo spalare la neve con un altro strumento! Quindi la stessa cosa vale per questo difficile mestiere che è l'insegnante della scuola primaria, tra l'altro tassello fondamentale della formazione...
Quello che voglio dire è non si può ridurre a una circolare...io capisco la ragione della circolare, laddove si può si riutilizza...io le ho fatto vedere che è terribilmente difficile riutilizzare, e che quindi non è un passaggio così automatico, meriterebbe una riflessione che va un po' al di là del "fate lo sforzo di...cercate di...", perché se io prendo...le faccio l'esempio più tipico: noi abbiamo fatto una legge che si è occupata di dislessia e abbiamo fatto uno sforzo importante, perché nella scuola valdostana ci sono tantissimi casi di dislessia, disgrafia, discalculia. Allora, il togliere questi strumenti, che sono vitali per l'alunno dislessico per esempio, perché non può ricopiare l'esercizio dal libro, è proprio quello che non riesce a fare, allora vuol dire che lei le prende in carico queste cose qui, ci sta pensando, i suoi tecnici stanno lavorando o semplicemente fate uscire circolari? Circolari che hanno l'unico fondamento nel taglio del bilancio, torno a dire, mentre invece dovrebbero partire da una logica complessiva. Se uno mi dice: "le case editrici speculano sui libri, c'è uno sperpero di denaro pubblico generale", benissimo, sono il primo a dire: "prendiamoci in carico questa cosa", ma non nella logica: "siccome non ho soldi, eh, allora ragazzini miei, riusate gli stessi libri". Mentre ad un alunno delle medie - avere nel libro di storia qualche disegnino, qualche sghiribizzo - non cambia nulla perché può imparare comunque le date della fondazione di Roma e quant'altro, per un alunno della scuola elementare, trovarsi l'eserciziario scarabocchiato e completato, è una cosa profondamente diversa, è una cosa completamente diversa!
Proprio lei, lì, ha voluto leggermi delle circolari che sono pura burocrazia ed è la cosa che non va, vista la storia della scuola valdostana, una storia che è fatta di ricercatori, una storia che è fatta di sperimentazioni, una storia che vede nei nostri insegnanti degli esempi anche avanzati d'insegnamento, che ci ha visti all'avanguardia...almeno nella scuola primaria, anni fa, eravamo all'avanguardia...noi non possiamo adesso passare al "burocratichese", all'era della burocrazia pura! E quindi questo è un esempio tipico...guardi, non mi sarei mai aspettato una risposta così...l'esempio tipico di come state riducendo l'Assessorato dell'istruzione a un Assessorato di burocrati. Non è così che si risponde alla crisi che stiamo vivendo! Si risponde con le idee, con la ricerca e con l'intelligenza!
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Bertschy, per...? Prego.
Bertschy (UVP) - Merci Madame la Présidente.
Semplicemente per chiedere una breve sospensione per una riunione dei gruppi di opposizione. Grazie.
Presidente - Prego. Il Consiglio è sospeso.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 16,01 alle ore 16,24.
Rini (Presidente) - Colleghi, possiamo riprendere i lavori. Siamo al punto 24 all'ordine del giorno.