Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 174 del 8 ottobre 2013 - Resoconto

OGGETTO N. 174/XIV - Approvazione di mozione: "Impegno della Prima Commissione consiliare ad elaborare un progetto di legge sulla riforma degli Enti locali".

Presidente - Per l'illustrazione, la parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Sì, anticipando anche, Presidente, che con questo punto sforiamo l'accordo che abbiamo preso come Capigruppo, concludiamo questo punto?

Presidente - Scusi, non c'è stata nessuna riunione dei Capigruppo...

Bertschy (UVP) - Informale.

Presidente - ...no, io vi propongo, visto che la seduta di oggi è convocata in notturna, di proseguire i lavori...

Bertschy (UVP) - Con questo punto?

Presidente - Con i punti che vedremo...

Bertschy (UVP) - Chiediamo una riunione dei Capigruppo.

Presidente - No, scusate, sul prosieguo dei lavori abbiamo convocato questa...scusate, colleghi! Abbiamo convocato la riunione in notturna, quindi fino alle 24,00 possiamo proseguire con i nostri lavori. Ha chiesto la parola il collega Borrello. Interrompiamo la sua illustrazione poi la riprendiamo collega Bertschy. Colleghi, scusate!

Borrello (SA) - Presidente, per mozione d'ordine. Solo per capire c'è stata una riunione dei Capigruppo? Ufficiale? Informale?

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...ah, okay, grazie. Andiamo avanti.

Presidente - Prego, collega Bertschy, può continuare con l'illustrazione della mozione.

Bertschy (UVP) - Intanto ci eravamo riferiti al gruppo più numeroso, ma ci scusiamo col Capogruppo della Stella Alpina, ma giustamente avevamo anche colloquiato col Vicepresidente, quindi...comunque riprendiamo alla fine di questo punto, ecco. Al di là delle battute, mi sembrava un sistema di lavorare...comunque a più tardi. Rispetto alla mozione, invece...a questo punto l'illustriamo adesso, l'abbiamo iniziato...

(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

...bene, presentiamo questa mozione con l'intento di dare un importante contributo a questa fase che riteniamo storica e in Valle d'Aosta, come in Italia, di grande evoluzione della norma che riguarda il sistema di governare i nostri...la nostra democrazia, in questo caso i nostri Enti locali e soprattutto vogliamo lavorare per anticipare in questo momento le ultime evoluzioni, che probabilmente ci arriveranno con la legge di stabilità, che da qui a poco il Governo nazionale andrà ad approvare.

L'idea che vogliamo sviluppare quindi è quella di cercare di interpretare, con un nostro contributo attivo e fattivo, un'esigenza, che ormai è evidente ed è un'esigenza che è diventata forte per poter continuare appunto nel prossimo periodo con una riforma, che ci dia la forza di riprendere in mano il governo dei nostri Enti. Negli ultimi anni ci sono state tante ingerenze nel sistema di governo, soprattutto tante ingerenze normative, che hanno visto delle reazioni da parte del nostro sistema di autonomia, a corrente alternata, a volte abbiamo interpretato delle norme applicandole, a volte siamo andati a ricorrere e soprattutto abbiamo messo sempre in condizione i nostri Enti di rincorrere quello che stava succedendo all'esterno. Noi partiamo dall'idea che la nostra Regione ha un impianto amministrativo e democratico per il governo dei nostri Enti, per i rapporti tra Enti locali e Regione, che è stato innovativo, lo abbiamo già ribadito in fase...in altri momenti del Consiglio regionale, innovativo attraverso una legge, la 54, che ha permesso appunto di avere davanti a noi un decennio di un sistema di amministrare e di sviluppare la gestione associata dei nostri Enti.

Con questa mozione vogliamo fare in modo che l'aspetto tecnico che si è formato da poco, attraverso una commissione che il Presidente della Regione ha nominato e che sta cominciando a lavorare insieme alla Commissione politica degli Enti locali...ecco, vogliamo far sì che il Consiglio regionale accompagni questa Commissione tecnica con delle rappresentanze politiche e soprattutto vogliamo far sì che la I Commissione possa essere un momento di concerto e di lavoro per tutti i gruppi politici. La riforma è troppo importante per stare a guardare cosa succede sotto il profilo tecnico. Crediamo che sia fondamentale per ogni gruppo poter portare il proprio contributo ed accompagnare in senso costruttivo il lavoro che stanno facendo gli Enti locali, che hanno formato una commissione con dei Sindaci, che stanno appunto lavorando su questo tema.

Per concludere la presentazione, quindi chiediamo "di elaborare, insieme al Dipartimento Enti locali, al legislativo regionale e alle rappresentanze degli Enti locali, un progetto di legge condiviso sulla riforma dei nostri Enti, che tenga conto delle diverse sensibilità" e che eviti di arrivare alla fine di un percorso, che magari non coinvolge tutti, a discutere di un testo di legge già definito e già pronto ad essere votato. Speriamo quindi che venga raccolta questa volontà e speriamo soprattutto che ci sia la possibilità di dare un contributo anche di esperienza, perché tanti di noi in quest'Assemblea hanno fatto gli amministratori locali e possono dare il proprio contributo per sviluppare una riforma che ci permetta di vedere in futuro i nostri Enti a non subire quello che succede all'esterno e invece ad essere pronti già a gestire ed amministrare meglio gli interessi delle proprie comunità. Grazie.

Presidente - Grazie collega. Possiamo aprire la discussione generale. Ci sono richieste di intervento? La parola alla collega Certan.

Certan (ALPE) - Chiediamo la verifica del numero legale...adesso c'è... Vista l'ora e visto l'intervento preciso del collega Bertschy, non ricalcherò gli stessi punti, sottolineo il fatto che in effetti tutte le norme nazionali citate riguardo agli Enti locali (mi è piaciuta la definizione che ha dato il collega Bertschy) le abbiamo assimilate a "corrente alternata", in effetti spesso la nostra potestà legislativa la utilizziamo a corrente alternata, ed è vero.

Noi con questa mozione non vogliamo prendere il posto di nessuno e fare cose che non ci spettano, ma, ognuno nel proprio ruolo e ognuno con le proprie competenze, vorremmo condividere un percorso di legge, proprio perché la gestione associata dei servizi in particolare, ma comunque la gestione degli Enti locali, che riteniamo essere fondamentale per la nostra autonomia comunale e autonomia degli Enti locali, sarà sicuramente nel futuro uno dei punti cardini della nostra Amministrazione e quindi l'importanza di questa gestione associata dei servizi è indubbia. Siamo, in questo Consiglio, molti amministratori locali, che veniamo dal territorio e sappiamo benissimo quanto sia necessaria ed importante, ma sappiamo anche che non sempre (spesso poi si porta tutto alla necessità di risparmio, spending review, eccetera) gestione associata vuol dire risparmio. Noi vorremmo, ad esempio, capire se è possibile fare delle gestioni associate fra piccoli Comuni, fra Comuni di media montagna, Comuni con vocazione turistica, fra Comuni con vocazione agricola o industriale e non solo per vicinanza territoriale o per vicinanza storica, insomma, vorremmo veramente che gli Enti locali siano e diventino nel dibattito consiliare al centro, riportati al centro, anche proprio in virtù di quella legge sull'autonomia comunale che in questi ultimi anni è stata abbastanza piétinée. Merci.

Presidente - Grazie collega. Altri? Ha chiesto la parola il collega Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Madame Présidente.

È inutile negare che per me, che ho vissuto per anni nell'amministrazione degli Enti locali e ho visto un po' quello che era l'evolversi della normativa degli Enti locali...ebbene, io penso che i contenuti di questa mozione che il collega Bertschy ha ben illustrato siano prima di tutto una grande opportunità. Nessuno nega ecco, che ci sia la necessità di un radicale modo di cambiare i metodi di gestione di quella che è la risorsa pubblica e, di conseguenza, c'è l'assoluta necessità di riscrivere quelle che sono le regole dei nostri Enti locali, ma abbiamo anche una grande necessità: quella di scriverle assieme. Questo è quanto chiedono i nostri amministratori locali, quello che i nostri cittadini vogliono e penso che nessuno riuscirebbe a capire se, in una regione piccola come la nostra, dove le autonomie locali sono sempre state un valore aggiunto, ci fosse una visione diversa, una spaccatura sul futuro dei nostri Enti locali. Le nuove regole da scrivere per gli Enti locali sono anche assunzione di responsabilità ed assunzione di responsabilità è ben diversa se c'è condivisione. Dobbiamo allora unire quest'esigenza con l'opportunità di ridare al Consiglio Valle, alle commissioni consiliari il ruolo di essere propositivi su disegni di legge così importanti.

All'inizio della legislatura da più parti si è sentito dire che ultimamente il Consiglio Valle era svuotato di quel ruolo così importante che era quello di essere un momento in cui si condividevano decisioni importanti. Questa è indubbiamente una decisione importante e di fronte anche a tante dichiarazioni...di dire: "beh, noi cercheremo di svuotare un po' quella che è, diciamo, la voglia, comunque, la volontà di gestire tutto a livello di Esecutivo, vogliamo riportare nel Consiglio regionale le discussioni, quelle che sono le condivisioni", io penso che non possa veramente essere lasciata perdere questa grande occasione.

Non presentiamo un disegno di legge per cui prendere o lasciare, noi chiediamo - l'ha detto bene il collega Bertschy - di condividere in I Commissione, con tutti quei tecnici, coi dirigenti, con gli Enti locali, un disegno di legge che sia condiviso. Non possiamo sbagliare perché per i nostri Enti locali non ci sarà una prova di appello. Se noi sbaglieremo le scelte, probabilmente li lasceremo senza quel percorso, senza quella possibilità di uscire anche loro da questo grave momento di crisi, perché è inutile negarlo, anche gli Enti locali sono in crisi, per cui non possono essere lasciati da soli in questo momento. Dovremo partire, se condivisa, da questa mozione, dovremo partire da quest'importante lavoro all'interno della I Commissione, nel quale si tenga conto un po' di quelle che sono le varie sensibilità, si tenga conto anche di un importante documento: quello che è stato condiviso dall'Assemblea del Consiglio permanente degli Enti locali. Dico questo perché oramai il tempo è scaduto, gli Enti locali devono essere visti e considerati come risorse, non possono essere...non possono valere le stesse regole che hanno...ma non possono neanche essere visti come in questo momento un di più. Noi dobbiamo dare risposte agli Enti locali subito, prima che gli Enti locali debbano definire i loro bilanci. Nel passato l'abbiamo visto, ecco, che le scelte ad personam in parte hanno fallito, gli Enti locali sono fermi su tanti fronti. Eravamo partiti per provare a semplificare la vita al cittadino con lo sportello unico e, di fronte a tanta buona volontà, ci siamo arenati dopo una prima fase quando si è trattato di dire: "bene, proviamo a fare un primo processo riorganizzativo", quello che prevedeva di utilizzare il personale degli Enti locali in modo che la pratica dello sportello, l'impresa che si presentava allo sportello avesse la possibilità di avere tutte le informazioni che voleva, compresa l'autorizzazione dal punto di vista urbanistico. Si è arenata perché non si è avuta l'accortezza di trattenere alcune risorse a monte e si è aperta una partita che in questo momento non era quello che volevamo per semplificare la vita alle imprese, ai cittadini valdostani.

La Centrale unica di committenza...viviamo un momento di assoluta confusione, abbiamo Enti locali che organizzano convegni per capire qual è l'atteggiamento da tenere, abbiamo l'INVA che, malgrado la mozione approvata, è partita a spron battuto, per cui sta organizzando convegni sul territorio. Abbiamo la massima confusione in questo momento, col rischio poi di arrivare veramente a fine anno ad essere obbligati ad acquistare mediante il MEPA o attraverso la CONSIP.

Il BIM abbiamo sentito da più parti che era...sono anni ormai che diciamo che è un ente inutile, che era da considerarsi un lusso, che in questo momento sta distribuendo un po' di quelli che sono i sovracanoni e sui sovracanoni abbiamo vissuto ultimamente uno dei passaggi nei quali noi...una delle risorse che erano disponibili per gli Enti locali erano i sovracanoni dell'energia elettrica. Ultimamente sappiamo benissimo che questi proventi aggiuntivi vengono introitati al bilancio regionale.

Sulle Comunità montane ne abbiamo sentite di tutti i colori, nel senso che sono anni ormai che lei, Presidente, sta girando la Valle d'Aosta dicendo che sono enti inutili, che sono da sopprimere, che sono dei lussi, che sono da cancellare, senza tener conto che comunque ci sono delle realtà che danno dei servizi del tutto particolari. Ecco, poi ultimamente abbiamo poi saputo, ecco, del suo pensiero di far tornare i servizi sociali sotto la Regione e tante altre cose, per cui è chiaro che, se l'obiettivo è quello di distruggere gli Enti locali, annullare gli Enti locali e portare tutto sotto "mamma Regione" per controllare poi quelle che sono risorse e magari anche modalità di assunzione...perché tanto probabilmente andremo anche verso quella che è la graduatoria unica o quant'altro.

Il patto di stabilità: abbiamo vissuto per gli Enti locali quest'anno con la prima applicazione veramente il teatrino della politica, ecco, perché, a fronte di un primo patto di stabilità che fissava il 14,80 percento per il Comune di Aosta e il 12 percento per gli altri Comuni, con un obiettivo complessivo di 19.678.000 euro e dopo che lei in assemblea è venuto e ci ha detto: "proprio perché la Valle d'Aosta è un sistema diverso, noi dobbiamo detrarre le spese del sociale", per cui nei bilanci tenete conto in meno delle spese del sociale, e questo patto di stabilità è stato ridotto a 15 milioni 149...beh, c'è stata una lettera nella quale voi avete comunicato ad agosto 2013 agli Enti locali che il patto di stabilità...tenuto conto che siete scesi a Roma e non avete trovato nessun tipo di accordo...non solo era ritornato ai precedenti 19 milioni, col 14,80, ma si aggiungeva l'1 percento in più, per cui 15,80 per il Comune di Aosta e 13 percento per gli altri Comuni. Così nei bilanci, a fronte di 15 milioni 149 che sono previsti ad agosto, i Comuni si vedono applicare 21 milioni di patto di stabilità.

Vado avanti. I trasferimenti di finanza locale...la finanza locale aveva comunque un caposaldo, che era quello riferito al famoso discorso legato all'IRPEF e ultimamente gli Enti locali ci hanno veramente capito poco, nel senso che il 95 percento dell'IRPEF è vero che veniva destinato a finanza locale, ma poi improvvisamente la finanza locale si vedeva applicate delle leggi di settore che poco avevano a che fare con la finanza locale e senza nessuna condivisione, nessuna discussione, nel senso che questo era quanto la Regione aveva deciso, per cui nessun percorso condiviso, neanche in un momento di assoluta difficoltà, perché è indubbio che la Regione attraversi un momento di assoluta difficoltà come attraversano gli Enti locali.

Si era parlato da più parti della riduzione del numero dei Consiglieri, degli Assessori, della revisione sulla legge elettorale degli Enti locali, dell'indennità di funzione degli Amministratori locali. Bene, a tutt'oggi una visione chiara non esiste, probabilmente lei...anzi certamente lei ce l'avrà nella sua testa, ce l'avrà magari anche ben disegnata, su questo non c'è ombra di dubbio, però in questo momento non possiamo più vivere di idee personali, non possiamo più vivere sognando una Valle d'Aosta che venga disegnata a dimensione di qualcuno, abbiamo la necessità di dire e di dare delle risposte chiare. Io c'ero nel 1998 quando si è scritta la legge 54 e a seguire la legge 48, beh, vi posso dire che nessuno si è sognato di mettere in piedi di riorganizzare gli Enti locali con, diciamo, delle idee del tutto personalistiche, si è costituito un gruppo di lavoro, si è cercato di condividere ed è quello che chiediamo noi in questo momento, perché vede, Presidente, oltre alla 54, bisogna mettere mano anche alla 48 e lei lo sa benissimo questo, perché noi anche sulla 48 ultimamente abbiamo visto di tutto e di più, perché col discorso della restituzione del maggior gettito IMU, l'abbiamo visto nel 2012, abbiamo avuto delle situazioni nelle quali i Comuni si sono trovati a dover restituire in alcuni casi 3-400 mila euro e alcuni Comuni che hanno avuto un beneficio di 7-800 mila euro. È allora un sistema che va rimodulato, su questo gliene diamo atto, su questo c'è l'assoluta necessità di rimodularlo, però va rimodulato assieme e qua io mi rivolgo veramente a...ci sono tanti Amministratori e tanti ex Sindaci, io penso che chi ha fatto il Sindaco una volta l'abbia fatto per tutta la vita, per cui di queste difficoltà soprattutto gli ultimi, quelli che le hanno vissute più direttamente se ne debbono ricordare. Noi allora non possiamo non pensare che sia quanto meno...come dire? un peccato, ma forse qualcosa di peggio di un peccato, distruggere un sistema Valle d'Aosta, un sistema che negli anni c'è stato invidiato, un sistema che va rimodulato, un sistema che però non può essere distrutto per miopia o, peggio ancora, per disinteresse.

Quella che propongo, quella che proponiamo allora è una grande opportunità, l'ho detto prima, non proponiamo alla maggioranza di approvare "prendere o lasciare" un disegno di legge, proponiamo che sia la I Commissione a farsi carico di proporre di concerto con il Dipartimento Enti locali, con il Legislativo regionale, con il Consiglio permanente degli Enti locali, proprio sulla base di quelle due Commissioni, che peraltro il Consiglio permanente ha a suo tempo già deliberato: una commissione tecnica e una politica. Ora, io penso che un gruppo tecnico, se pur bravo, non possa decidere il destino degli Enti locali della Valle d'Aosta, non lo penso veramente, non lo credo, e non penso che sia giusto neanche per il futuro degli Enti locali. Vanno bene i tecnici, è corretto che ci siano, ma deve essere la politica che deve prendersi la responsabilità di dare degli indirizzi per quello che riguarda il nuovo sistema degli Enti locali. Allora veramente, al di là di quelle che sono state probabilmente le visioni diverse che abbiamo avuto nel passato, io le chiedo, Presidente, di fare un passo indietro, perché le riunioni del martedì convocate nella saletta, nella quale tutti dovevano andare a sentire la lezioncina e il suo pensiero, devono finire, devono finire perché ci va condivisione, e lei ha tante cose da fare, io glielo riconosco, sicuramente ha tante cose da fare...dovrà occuparsi anche di Enti locali è corretto, ma non può pensare di decidere lei il destino degli Enti locali, non può pensarlo, perché non è giusto, non è corretto, non è responsabile, non è in linea con quanto di buono noi abbiamo fatto negli anni scorsi...quando, condividendo anche i sacrifici se necessario, potranno portare ad un sistema Valle d'Aosta che sia veramente una risposta per i cittadini.

Io allora penso che tutti, quando dovranno votare questo, dovranno mettersi la mano sulla coscienza, chi è amministratore due, ma dovrà pensare che con questa proposta veramente magari si può dare un minimo di futuro alla Valle d'Aosta e ai nostri Enti locali. Chi non la condivide si prende una responsabilità, una responsabilità in quanto amministratore chi è stato amministratore, ma anche una responsabilità in quanto cittadino, perché noi nello spirito di Chanoux abbiamo sempre creduto che salvaguardare gli Enti locali sia salvaguardare la Valle d'Aosta, e non si venga a parlare poi...di dire: "attacco all'autonomia" se noi siamo i primi a non essere in grado di salvare i nostri Enti locali, di dare un futuro agli Enti locali. Si è già cercato di fare un'opera se vogliamo quanto meno bizzarra, per non dire di più, dicendo che in parte dovevamo applicare l'articolo 19. Per fortuna, la sentenza della Corte costituzionale ha spazzato anche questo tipo di idea che aveva qualcuno e questo è importante, ma è molto più importante che esca fuori una riforma condivisa, perché gli Enti locali sono patrimonio di tutti, ma non sono, diciamo, territorio di nessuno. Grazie.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Penso che stiamo terminando la giornata di lavoro, il termine "condivisione" sia un po' il leitmotiv di tutte le mozioni che questo pomeriggio a più mani i quattro gruppi di opposizione hanno elaborato e hanno affrontato in quest'aula. Solo qualche minuto fa abbiamo affrontato un tema importante: quello delle partecipate e controllate, il risultato non è stato positivo. Mi sembra che non sia più sostenibile quella barricata che continuate a tenere alta. Andiamo invece su un altro dossier a noi molto caro. Nella scorsa legislatura, durante il dibattito dei rendiconti e soprattutto dei bilanci triennali, ci siamo scontrati su questo tema soprattutto col Presidente Rollandin. Ci siamo scontrati sul metodo, ci siamo scontrati nello scorso quinquennio sul grande sacrificio che è stato chiesto a tutti i Comuni valdostani, giusto o sbagliato che sia, tanti di noi abbiamo nel nostro passato un passato da amministratore locale. Per me è stata un'esperienza che definisco molto bella, difficile, ma che ho particolarmente a cuore e che ritengo che ogni amministratore debba fare.

Oggi stiamo discutendo questa mozione che, come dicevo poc'anzi, su altre mozioni presentate dai gruppi consiliari di opposizione...io dico votabile, dico necessario, dico che noi abbiamo voglia di sederci attorno ad un tavolo, abbiamo voglia, riteniamo necessario, Presidente Rollandin, sederci attorno ad un tavolo con i tecnici, con le rappresentanze degli Enti locali, con chi in questo momento affronta il percorso comunque...le grandi difficoltà delle nostre comunità.

Sabato scorso il mio movimento...abbiamo fatto il nostro congresso a Nus e il tema del congresso è stato repenser l'autonomie. Vi assicuro che è stato un momento importante dal punto di vista politico, perché nessuno può negare l'importanza, nessuno può negare l'urgenza e la necessità di ripensare la nostra autonomia e nessuno può dimenticare che in questo momento, penso, dobbiamo tutti insieme recuperare questi principi di partecipazione, di libertà, di autonomia, di democrazia e un po'...come dire? scusatemi se magari sarò forse presuntuoso, di rimettere le cose al loro posto. Cosa che solo a parole fino ad oggi avete detto di voler fare, ma che ci sia la necessità di partire dal basso...sì, di partire dal basso...prima Gerandin evocava Chanoux...sì, partiamo dal basso, ma veramente, non facendo finta, non millantando, ma partiamo dai cittadini, ripartiamo dal principio vero della sussidiarietà e si rimetta mano alle leggi che ostacolano il ritorno alla logica del centralismo. Sì, è inutile che continuiamo a discutere sul centralismo di Roma quando poi ci comportiamo nella stessa maniera con i nostri Enti locali, con i nostri Comuni. Noi ci saremo su questa mozione, abbiamo delle idee, intendiamo portare il nostro contributo. È inutile ripetere ciò che più volte abbiamo sostenuto in quest'aula durante questi anni, proprio per le autonomie comunali, la riduzione dei trasferimenti con vincolo di destinazione, senza vincolo di destinazione, che vanno a privare in sostanza i Comuni della loro preziosa risorsa, che è innanzitutto la libertà. Auspichiamo veramente da parte della maggioranza che ci sia un voto positivo su questa mozione che noi oggi presentiamo, che stiamo illustrando, proprio per trovare un nuovo impianto architettonico io dico a livello legislativo e ripensare quella che è la vera autonomia dei nostri Enti locali, che non diventino solo una succursale da utilizzare nel momento in cui ci sono delle elezioni o al martedì mattina magari per incontrare se c'è la necessità di avere qualche fondo in più. Grazie.

Presidente - Grazie. Altri? La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

È con molto interesse che prendo la parola su questa mozione, che è stata così ben esposta e presentata dai colleghi, perché davvero qui è in gioco il nostro modo di costruire e presentare le proposte che determinano veramente i cambiamenti profondi della Valle d'Aosta. È qui che su scelte davvero che possono diventare molto pesanti per la comunità valdostana, come quella della riorganizzazione degli Enti locali, si può vedere se c'è una volontà vera di fare dei cittadini i protagonisti dei cambiamenti, o se i cittadini sono quelli che di risulta poi devono prendere atto di scelte fatte dall'alto. Scelte di un demiurgo, non di istituzioni, scelte di un demiurgo che ha deciso di rimodellare la Valle d'Aosta secondo degli schemi che sono sconosciuti ai più, cioè sentire una persona che ha lavorato per anni nel CELVA, vedere qui presenti tanti Sindaci che non sono oggi a conoscenza di strategie precise della riforma che si vorrebbe mettere in atto certamente sconcerta noi Consiglieri regionali, perché davvero l'idea è quella che debba partire dal basso la proposta che arriva in Consiglio regionale. Se non interloquiamo con questi soggetti, come possiamo fare in modo che la proposta si costruisca insieme? Se il Consiglio regionale viene tenuto a margine da luoghi misteriosi in cui si costruiscono bozze di riforma e poi il Consiglio regionale dovrebbe a questo punto ratificare...

È chiaro che è tutto un altro percorso che noi vorremmo che venisse elaborato e l'importante è che si dica in una mozione del Consiglio regionale: "di concerto con il Dipartimento degli Enti locali", non può essere una riforma che vede protagonisti gli Enti locali essere calata dall'alto. Da questo punto di vista, bisogna davvero che si faccia sinergia, perché la realtà è profondamente cambiata: abbiamo da una parte la città di Aosta, che spesso in passato, anche dal punto di vista delle risorse finanziarie, lamentava di essere ritenuta marginale, ritenuta non centrale, non considerata e che oggi, sull'onda di Aosta capitale, sembra in qualche modo riuscire a recuperare qualche risorsa e poi invece ci sono delle realtà comunali che prima meritavano una grande attenzione, che sono schiacciate non solo dall'onda di riforme nazionali.

Qui non c'è solo un problema di riforme istituzionali nazionali, è un problema anche di capacità di alcuni Enti locali di avere prospettiva di sviluppo, di insediamento, parlo dei comuni della media montagna, dove non è soltanto una questione di regole e di numeri, ma sono territori difficilmente vocati, per esempio, all'agricoltura in alcuni territori...in un comune come Pontboset è dura fare agricoltura, è dura fare turismo, è dura vivere in un comune di quel tipo, quindi non è soltanto una questione di norme nazionali che incombono, è questione di sviluppo. Noi abbiamo...sull'onda del fatto che è una regione dove era facile la mobilità individuale...cioè ha permesso a tanti cittadini valdostani di vivere sulla mezza montagna...oggi, schiacciati dalla necessità di usufruire di trasporti pubblici, già si sentono i primi segnali di famiglie che si spostano sempre di più nei comuni di fondovalle, crescono i comuni della plaine, dove ci sono i servizi.

Non è allora soltanto una questione...mentre immaginiamo una riforma degli Enti locali, dobbiamo tener conto anche di cosa succede economicamente in Valle d'Aosta, di quali sono le prospettive di sviluppo, qual era la realtà di una Valtournenche, dove oggi il Breuil è un luogo turistico affermato, dove una persona può vivere, possiamo costruire e far funzionare una scuola e territori invece come magari Valgrisenche, dove stesse altitudini, ma vocazioni profondamente diverse...alcuni, appunto, con vocazione di turismo di nicchia, che naturalmente costituiscono realtà profondamente diverse, dove è difficilissimo anche solo mantenere una scuola elementare. Da questo punto di vista, quindi questo percorso non è solo un percorso di norme, di leggi nazionali, è un percorso anche che deve cercare di capire che sviluppo vogliamo dare alla Valle d'Aosta. Vogliamo seguire l'esempio di alcune realtà della Svizzera? Dico gli svizzeri, che pure sono famosi per l'attenzione al loro territorio, hanno lasciato morire dei comuni, li hanno lasciati morire perché non avevano le risorse e quindi a quel punto, senza risorse, c'è stata la necessità di accorpamento, quindi sono scelte che magari sono indotte, obbligate. Dall'altra parte ci sono delle realtà, che magari tratteremo in altri contesti, in altre mozioni, dove la sinergia però tra gli Enti locali è indispensabile. Noi l'abbiamo detto più volte, per esempio sulla questione della gestione dei rifiuti: non si può andare avanti con gli spezzettamenti degli appalti, come sono fatti oggi per Comunità montana, servono delle aggregazioni di tipo diverso. È quindi evidente che bisogna anche, rispetto a quello che andiamo a ridisegnare, immaginare anche delle forme flessibili di funzionamento dei servizi, che oggi magari avevamo incardinato sul perno Comune-Comunità montane, invece dobbiamo immaginare anche altre soluzioni.

Quello che è certo è che, se la Valle d'Aosta prende la strada dell'accentramento, di un accentramento che non vede come protagonista l'Ente locale, il cittadino, non è la strada certamente che a noi sta a cuore. Noi vogliamo che siano valorizzati i cittadini, che le scelte passino attraverso una promozione dal basso e che quindi, quando il Consiglio regionale dovrà legiferare su questi punti, abbia la consapevolezza di quello che sta facendo. È per quello che chiediamo di dare la possibilità alla I Commissione di avere un rapporto costante di confronto con gli Enti locali. Noi non possiamo aspettare che cali in I Commissione un disegno di legge prodotto tra Giunta e gli Enti locali senza che i Consiglieri abbiano avuto la possibilità di fare un percorso adeguato con queste realtà. Da questo punto di vista, quindi noi pensiamo che il lavorare insieme su questo tema debba essere obbligatorio perché questa è un po'...noi la vediamo come una riforma di alto profilo istituzionale, dove devono venir meno le logiche di maggioranza e di minoranza e deve prevalere la volontà di trovare insieme la strada per ricostruire, ridisegnare, se vogliamo, il funzionamento degli Enti locali valdostani. È per questo che ci aspettiamo una risposta positiva rispetto alle nostre richieste di poter lavorare insieme su questo tema.

Presidente - Grazie collega. Ci sono altre richieste di intervento? Altri? Nessuno? Possiamo chiudere la discussione generale? Colleghi, possiamo continuare? Colleghi, qualcuno vuole intervenire? La parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Chiedo una rapidissima sospensione, ecco, per un chiarimento. Grazie.

Presidente - Per un paio di minuti.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 20,51 alle ore 20,59.

Presidente - Possiamo riprendere i nostri lavori. Qualcuno chiede la parola? Chi vuole intervenire? Gli esiti dell'incontro... Ha chiesto la parola il collega Viérin.

Viérin L. (UVP) - Sì, abbiamo voluto una breve sospensione perché c'era una proposta seppure informale, nel senso...fuori microfono non informale, di modificare il testo che in effetti riconosce alla I Commissione di elaborare questo disegno di legge. Noi troviamo riduttiva la proposta che è stata fatta di sostituire "elaborare" con "partecipare", nel senso che noi abbiamo discusso in I Commissione il fatto che noi riconosciamo nell'organo consiliare e quindi nel Consiglio regionale la potestà legislativa di legiferare in materia e anche soprattutto in materia di Enti locali. Noi quindi manteniamo il nostro testo, come non riconosciamo anche l'altra proposta di modifica sul "condiviso", ecco, perché noi sul "condiviso" abbiamo posto l'accento e vorremmo veramente che si addivenisse ad una riforma degli Enti locali che sia condivisa e questa parola "elaborare" nel nostro testo è fondamentale proprio perché noi vogliamo, da un lato, che la I Commissione sia il luogo principe dove si elabora il disegno di legge e che sia un disegno di legge condiviso, tenendo conto di tutte le sensibilità che sono presenti. Noi quindi manteniamo il nostro testo, la nostra mozione e chiediamo di votarla in questo senso. Grazie.

Presidente - Grazie. Possiamo quindi chiudere la discussione generale? La discussione generale è chiusa. Per la replica, la parola al Presidente Rollandin.

Rollandin (UV) - Merci Présidente.

Je crois que le débat qui s'est déroulé a présenté une série d'aspects: d'une part, la déclaration d'avoir envie de participer avec les autres organismes, que je veux dire est déjà en train de se passer, ce que vous demandez ici est déjà en train de se passer. En effet, le groupe de travail a déjà été constitué et je crois de devoir vous dire que le 17 juillet 2013 j'ai reçu de la part du CELVA le document: "Linee guida per possibile riforma degli Enti locali della Valle d'Aosta", approvato dal CPEL il 16 luglio et le 6 septembre une rencontre s'est déroulée pour examiner les différents projets. En date 12 septembre, étant donné la complexité des projets de réforme, on a proposé au Président du CPEL la constitution d'un groupe technique de travail composé des représentants de l'Administration régionale et du groupe du Département des activités locales, auquel confier la charge de prédisposer un document partagé et surtout approfondi pour ce qui est l'articulation de la réforme des instituts locaux et, en particulier, sur l'exercice d'une forme associée des fonctions et des services communaux, qui tiennent en due considération les lignes qui ont été présentées de la part du CPEL.

Le 19 septembre le Président du CPEL a communiqué les nominatifs des représentants indiqués par l'assemblée pour constituer ce groupe de travail en donnant en même temps même les représentances politiques qui devraient être constituées. J'ai ici les noms si quelqu'un a intérêt, il y a les référents politiques, les référents techniques. En date 26 septembre ont été communiqué au CPEL les noms des représentants régionaux dans le groupe de travail et donc le groupe de travail a déjà été constitué, par le groupe du Département des activités locales. Le groupe technique s'est déjà réuni mardi 1er octobre, il a examiné d'une façon approfondie ce qu'a été le travail, il a présenté les lignes guides du CPEL pour vérifier si et comment le document, qui a des contours politiques, peut juridiquement être soutenable et fournir donc des propositions. La prochaine réunion est déjà fixée pour mercredi, demain, le 9 octobre, donc il y a déjà un travail qui a été fait, qui est en train de se faire. Je crois que l'unique aspect qui est présenté dans la motion est de confier tout ça, tout ce travail à la Ie Commission. Ce qu'on avait proposé est de dire: "ensemble de travailler pour arriver au texte", au lieu de dire tout simplement: "elaborare", je crois que l'élaboration est déjà en train de se faire. Alors, je crois que ce n'était pas banal de présenter cette modification, en plus le fait d'être partagée c'est un soin, on ne peut pas obliger toutes les forces politiques à être d'accord sur le texte, évidemment on fait une proposition qu'on espère qui soit la plus partagée possible, mais on ne peut pas dire qu'elle doit être partagée, autrement le débat n'existe plus et si, par hasard, une force n'est pas d'accord, qu'est-ce qu'il se passe? Je crois que c'était du bon sens, mais tout de même j'apprends qu'il n'y a pas l'idée, ni la volonté d'accepter, donc on prend acte de cette proposition. Avant d'aboutir aux conclusions, je voudrais reprendre un peu les thèmes qui ont été évoqués de la part de ceux qui ont pris la parole.

Credo che siano stati indicati tutta una serie di problemi ancora aperti da parte dei colleghi. Lo sportello unico che non funziona, sicuramente lo sportello unico non funziona, ma non perché manchino le risorse, non funziona perché l'organizzazione deve essere rivista sulla base di quella che è un'operazione fatta in termini molto diversi. Credo che lo sportello unico di Aosta funzioni e quindi non è che non possano funzionare gli sportelli unici, possono eccome funzionare! Sul Centro Unico di Committenza credo che il discorso del MEVA sia una realtà che riesce a risolvere i problemi e su cui si deve puntare per riuscire a superare il discorso CONSIP.

Per quanto riguarda i sovracanoni dell'energia elettrica, abbiamo già spiegato, anche rispondendo ad un'interpellanza, che la Valle, la Regione non ha più avuto i sovracanoni dagli autoproduttori dal marzo 2012, però l'impegno della norma statale era che comunque le Regioni avrebbero riconosciuto i sovracanoni e noi ci siamo impegnati a mantenere i sovracanoni, come hanno previsto i Comuni nei propri bilanci.

Per quanto riguarda le Comunità montane, non abbiamo fatto nessun "tam tam" particolare, se non dire che le Comunità montane già come è la legge sono entità che lavorano in funzione delle deleghe dei Comuni, di per sé non hanno nulla di istituzionale. Sicuramente hanno rappresentato un punto di riferimento per svolgere tutta una serie di servizi, in particolare per gli anziani, per i disabili, per i rifiuti, per altre attività e quindi come tali hanno funzionato. Adesso si tratta di vedere se il nuovo sistema può ancora coinvolgere la stessa zona geografica oppure avere dei cambiamenti.

Il discorso dei servizi sociali: non è che si vogliono portare sotto la Regione o fuori da altre parti, l'unico discorso sui servizi sociali era di collegarli con quelle che sono le possibilità di utilizzare dei sistemi che siano i più economici possibili, come abbiamo visto, il collegamento sotto questo profilo è importante.

Per quanto è del patto di stabilità, voglio ricordare che il patto di stabilità per i Comuni, che era stata una forzatura, non a casaccio, ma era stata concordata ed era stata messa in legge. Purtroppo, quando è arrivata da parte dello Stato una segnalazione sull'applicazione del patto di stabilità per i Comuni, hanno cambiato i parametri, per cui noi abbiamo dovuto segnalare con quella lettera il fatto che potrebbe esserci questo differenziale su cui stiamo lavorando, perché, voglio dire, il patto di stabilità della Regione ad oggi non è ancora stato discusso. Noi aspettiamo ancora di avere un'interlocuzione per poter discutere del patto di stabilità, noi abbiamo mandato tutte le annotazioni che ci sono state chieste dai ministeri, ma con la crisi che c'era stata, noi il patto di stabilità non l'abbiamo ancora discusso.

Per quanto riguarda il gettito IMU, credo che abbiamo già chiarito che non è sicuramente una questione della Regione, perché noi abbiamo solo fatto da intermediari su quella che era la realtà che si è venuta a creare all'interno di quella che è una discussione ancora non conclusa a livello nazionale. Per quanto è delle osservazioni anche dei colleghi, che hanno risollevato il problema dell'esigenza di attivare un'associazione che abbia un largo consenso, quindi noi non abbiamo difficoltà a partecipare e a dare tutta la disponibilità affinché questo lavoro venga fatto anche con la I Commissione. Riteniamo però che, se si vuole forzare, nel senso che questo lavoro deve essere condiviso, io credo che è auspicabile che sia condiviso, ma non può essere obbligatoriamente condiviso, perché, se non è condiviso, cosa vuol dire? Che non va avanti? Un progetto di legge deve andare comunque avanti. Questa è una forzatura che mi sembra esagerata, quindi, se si insiste a mantenere questo testo così come è, noi ci asterremo garantendo che daremo alla I Commissione tutta la possibilità di lavorare, come era stato proposto, insieme con gli organismi che già stanno lavorando alla predisposizione di questo disegno di legge.

Chiediamo quindi se c'è questa disponibilità a togliere almeno "condiviso", perché sennò, come dico, il testo diventa una forzatura inutile in un contesto che dovrebbe essere di collaborazione e quindi non può essere sicuramente obbligatorio da parte di tutte le forze che fanno parte della I Commissione. Non si tratta solo a maggioranza, ma di essere d'accordo, perché basta uno che non condivide, allora quello che è stato il mandato non è stato mantenuto fino in fondo. Ecco, allora da parte nostra c'è la massima apertura a collaborare con la commissione che sta lavorando, quindi non è una produzione né di Tizio, né di Caio e tanto meno del sottoscritto, è una realtà che nasce con questi presupposti che voi avete richiamato nella vostra delibera. Questo si sta già facendo e le riunioni stanno già andando avanti e chiediamo e crediamo che sia giusto che ci sia il collegamento con la I Commissione per arrivare ad un testo il più possibile condiviso. Grazie.

Président - Merci. Il y a des requêtes d'intervention? Pour déclaration d'intention? Pas de requêtes? La parole au collègue Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Brevissimo perché non possa essere frainteso...una grande apertura da parte della maggioranza e una chiusura da parte nostra. Noi abbiamo cercato di spiegare nel mio intervento che ci sono delle riforme che in questo caso per noi hanno un carattere, se vogliamo, costituzionale della Valle d'Aosta, profondamente importanti, cambiano l'assetto della Valle d'Aosta. In quest'atteggiamento deve esserci una volontà profonda, sentita di giocare questa partita a carte scoperte, dove tutti hanno la possibilità di partecipare, questo dice il testo della nostra mozione. Se poi durante questo percorso qualcuno fa ostruzionismo, intralcia i lavori, impedisce di arrivare ad una riforma, allora capisco l'atteggiamento legittimo di dire: "qui qualcuno mi fa perdere del tempo, non si vuole arrivare ad una riforma condivisa e quindi ce ne dobbiamo assumere noi l'onere". Come potete già partire col principio base che noi non siamo disponibili a lavorare su questo testo?

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

...no, eh no, Presidente, purtroppo nella sua relazione questo in pratica dice, perché non mette in capo alla I Commissione la possibilità di legiferare facendo il percorso in assoluta autonomia, serenamente, su questo pezzo con un confronto dove certo ci sta anche il Governo regionale, ci mancherebbe...

(nuova interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

...non è così in questo momento, non è così, non stanno così le cose! Noi su una riforma così importante chiediamo di poter fare un percorso che sia davvero un percorso in cui si mettono insieme le sensibilità di tutti per arrivare ad un testo condiviso. Durante questo percorso si vedrà se qualcuno non lo condivide, ma se noi partiamo già che la maggioranza dice: "per evitare che non ci sia un testo condiviso", lo decido io...scusate, noi non possiamo che stare fermi su questo testo che presentiamo!

Presidente - Altri? Ci sono altre richieste? Sì, la parola al collega Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Présidente.

Solo per riprendere alcune dichiarazioni di voto, chiaramente per riprendere alcuni passaggi, perché io le confesso che ero davvero interessato alla sua proposta, perché a me pareva veramente un modo diverso, ecco, di approcciarsi alla riforma degli Enti locali. Beh, dopo la sua replica, per fortuna, che non abbiamo accettato, ecco, in tutta sincerità, perché lei ci ha detto che è già tutto fatto, ci ha detto: "è tutto fatto, ci sono due gruppi tecnici che stanno lavorando: uno della Regione, uno degli Enti locali, hanno già fatto una riunione, mercoledì esamineranno ancora...praticamente tutto fatto". Va beh, questo è quello che ci è stato detto, per cui si trattava veramente di interessare la I Commissione solo per quelle che sono ormai delle audizioni o comunque dei passaggi obbligatori, che la I Commissione audisca poi eventualmente i promotori di questo disegno di legge è il minimo che può essere fatto. Ecco, noi pensiamo veramente che non si possa - ma glielo dico sinceramente - delegare a due gruppi tecnici la riforma degli Enti locali, e la politica dov'è? E dove sono le scelte politiche? Chi ha dato le direttive? Chi ha dato le indicazioni politiche? Nessuno le ha date...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...ah son battitori liberi, perfetto...

(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...no, no, dico solo, era per capire. Allora noi abbiamo due gruppi tecnici che stanno portando avanti la riforma degli Enti locali con nessuna indicazione politica, non diamo...no, non esiste, vanno avanti per conto proprio.

Due passaggi ancora. Sullo sportello unico abbia la bontà di dire che lo sportello unico di Aosta funziona per il semplice motivo che sta occupandosi solo del Comune di Aosta...

(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...è così, è così...eh sì, perché lo sportello Alta e Bassa Valle...no, ma è così, perché lo sportello Alta e Bassa Valle non funziona per il semplice motivo che non c'è stata questa possibilità di mobilitazione di personale, per cui le dico che non è...non c'è stata questa possibilità di avere questa mobilità di personale, per cui si è arenato sulla parte urbanistica. Non è tutta colpa sua, anche gli Enti locali hanno la propria parte, ma volutamente, non mettendo delle risorse a monte, quando si diceva: "finanziamo quest'operazione a monte, togliendo magari una parte di quelle risorse che davamo ai Comuni sul personale", ecco, questo è il risultato.

Sul discorso dei sovracanoni del BIM, beh, abbia pazienza, ma io ho parlato di sovracanoni BIM, non ho parlato di addizionale energia elettrica, i sovracanoni BIM sono ben altra cosa, sono quelli che pagano dalle derivazioni delle concessioni, quelli che venivano distribuiti, non l'addizionale energia elettrica.

Per quello che riguarda le Comunità montane, mi dispiace che lei mi dica che non è istituzionale, perché le Comunità montane è previsto all'interno di una legge che noi riteniamo importante, ma molto importante, la 54, allora io penso che abbia a...non è un ente di governo, e su questo le do ragione, ma che non mi dica che non è istituzionale, uno, che poi lei mi venga a dire che sono state cancellate nel resto d'Italia...beh, posso smentirla...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

...l'ha detto che da altre parti sono state cancellate...per cui non è così.

Per quanto riguarda il discorso dei servizi sociali, noi siamo ben felici che ci sia una riorganizzazione che tenda a risparmiare, però partiamo da un'organizzazione. Noi abbiamo vissuto nell'equivoco fino a qualche giorno fa, o viviamo ancora nell'equivoco, sul nostro territorio abbiamo delle microcomunità che sono gestite dalla Comunità montana, abbiamo il personale...le assistenti sociali che sono regionali e le infermiere che sono dell'ASL. Ecco, questo è un esempio di dire che non abbiamo voluto risolvere i problemi per semplificare e risparmiare.

Per quanto riguarda il discorso del gettito dell'IMU, sicuramente la Regione...non è colpa vostra, perché sono delle cose che derivano dallo Stato, io quello che ho evidenziato è che, con queste risorse così, diciamo, mal ridistribuite da parte dello Stato, ci sono alcuni Comuni che di queste risorse devono pagarne 400-500 mila euro e altri Comuni che hanno 600-700-800 mila euro in più. Io dico solo che probabilmente, alla luce di questo, vanno rivisti i parametri della 48.

Concludo semplicemente dicendo che abbiamo visto girare alcune idee, alcune bozze, qualcosa del genere, il rischio è che facciate sparire i Comuni, li fate sparire perché magari rimarranno sulla carta, ma se togliete loro via quelle che sono le funzioni principali, quelle che sono le funzioni per cui sono nati e lasciate solo l'anagrafe, prendetevi la responsabilità e cancellateli i Comuni, cancellateli...facciamo più bella figura, cancelliamoli! Perché mettere assieme degli ambiti di 10.000 abitanti come stanno circolando delle proposte, è pura follia in Valle d'Aosta, vuol dire cancellare gli Enti locali!

Le dico un'ultima cosa, per correttezza lo dico: noi abbiamo il disegno di legge pronto, non l'abbiamo presentato perché, se passa questa mozione, noi crediamo che, prima di quella che è l'idea personale, o comunque l'idea di qualche singolo, ne vada del beneficio della nostra comunità, dei nostri Enti locali, ne vada il discorso dell'interesse generale e della condivisione. Se passa questa mozione, noi non lo presenteremo, sennò ci troveremo qua in aula con due disegni diversi: uno nel quale noi cercheremo di fare il possibile per mantenere i nostri Enti locali, vi prenderete tutta la responsabilità votando il vostro che prevede la cancellazione dei Comuni!

Presidente - Altri? La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - A nome dei quattro gruppi dell'opposizione, chiediamo il voto segreto.

Presidente - La parola al Presidente Rollandin.

Rollandin (UV) - Sì, credo che dichiarando che con quest'apertura, malgrado quello che si è detto pur di non trovare un accordo...voi avete rifiutato quello che mi sembrava fosse un accordo dignitoso, cioè di lavorare insieme, questo non si è voluto, noi prendiamo atto che non si è voluto. Anche lasciando elaborare il discorso del "condiviso", non è il malinteso di voler partire con il piede sbagliato, il problema è che non si può dire dall'inizio che dev'essere condiviso, se si elabora, si elabora insieme un progetto di legge, questo non si è voluto. Vorrei dire che i Comuni, il CPEL ha fatto un progetto, ha dato delle linee guida, quindi quella è un'elaborazione fatta dai Comuni, non è un'elaborazione della Giunta, tanto per intenderci! Se lei quindi mi dice che ha già un progetto di legge, credo che voglia dire che allora di tutto il discorso che si sta facendo: la collaborazione con gli altri...credo che si parta da un discorso un po'diverso da quello che qui è stato affermato, che insieme si fa il progetto, qui viene fuori che il progetto è già fatto...

(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

... l'ha detto lei! L'ha detto qui. Di là ci sono delle linee guida che sono state presentate e su cui si sta elaborando un progetto che noi eravamo disponibili a vedere insieme; allora, se il discorso è che tutto quello che viene detto non può essere visto solo perché si dice "condiviso", deve essere condiviso...non si può partire a priori dal "condiviso", io dico che la discussione deve essere aperta, non può automaticamente immaginare che questo debba essere condiviso da tutti. Credo che sia nella logica. Io credo che obiettivamente noi a questo punto non possiamo che dire che su questo noi ci asteniamo e quindi comunque manterremo quello che abbiamo detto: di presentare in I Commissione quello che è il risultato di quest'elaborazione fatta da chi, come gli Enti locali, ha sicuramente una visione politica del progetto, e non si tratta certo di annullare i Comuni!

Presidente - Possiamo mettere in votazione? La votazione è aperta. Votate colleghi...tutti hanno votato, possiamo chiudere la votazione.

Presenti: 35

Votanti: 18

Favorevoli: 18

Astenuti: 17

Il Consiglio approva.

Colleghi, possiamo passare al punto 13 all'ordine del giorno.