Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 175 del 8 ottobre 2013 - Resoconto

OGGETTO N. 175/XIV - Reiezione di mozione: "Impegno per il rinnovo integrale dei componenti dell'organo di amministrazione e della struttura dirigenziale apicale della Casa da gioco di Saint-Vincent".

Presidente - Collega Bertschy, chiede la parola per?

Bertschy (UVP) - Chiedevamo la sospensione per una Conferenza dei Capigruppo per fare il punto della situazione sull'ordine dei lavori del Consiglio.

Presidente - Io non ho nessuna difficoltà a sospendere un attimo, a fare una riunione dei Capigruppo. Sospendiamo per cinque minuti?

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 21,24 alle ore 21,31.

Rini (Presidente) - Colleghi, riprendiamo quindi i nostri lavori. Siamo al punto 13. Darei la parola al collega Ferrero per l'illustrazione, collega ha la parola.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Vediamo allora di risvegliare un pochettino l'attenzione dei colleghi. Sarebbe troppo facile leggere l'elenco delle tante persone che sono state assunte al Casinò in vere e proprie ondate: quella socialista, quella democristiana e soprattutto lo tsunami unionista. Lasciamo perdere la Stella Alpina, in quanto ci sembra che i due "Assessorati bidone" senza portafoglio, siano già un regalo sufficiente. Il Mouvement certo ha dato e continua a dare il meglio con le raccomandazioni al Casinò. Dall'elenco sarebbe altrettanto facile capire il perché la casa da gioco stia colando a picco. Alla competenza, alle capacità si è sempre preferita l'amicizia, l'appartenenza politica, le parentele e questo vale in modo particolare per la dirigenza e per gli amministratori. Su quest'argomento quindi spendiamo solo un minuto, però è un minuto doveroso, perché ci piace sempre portare gli esempi e non parlare di aria fritta, materia quest'ultima nella quale questa maggioranza ha dato prova di una conoscenza sorprendente. Il Direttore dei giochi, parente del Presidente della Regione, sistemato non si sa bene in base a quale curriculum, con una finezza...è un quadro, vale a dire un impiegato direttivo cui sono state affidate delle mansioni dirigenziali. Ci chiediamo perché? Ve lo spieghiamo. È molto semplice: in caso di revoca dell'incarico, salva il posto di lavoro, una specie di assicurazione anche nel caso in cui la fortuna dovesse voltargli le spalle. O il responsabile della sicurezza, che troviamo intercettato a pagina diciannove e seguenti dei verbali dell'inchiesta della magistratura denominata "Tempus Venit", mentre si incontrava tranquillamente e si intratteneva lungamente con Giuseppe Tropiano, condannato poi per favoreggiamento alla 'ndrangheta nell'inchiesta sul parcheggio dell'ospedale, per parlare proprio della questione del pagamento di una mazzetta, e ci fermiamo qui, perché non ci pare il caso di andare avanti.

C'era già bastato quel sopralluogo effettuato due settimane fa per verificare i lavori di ristrutturazione dell'Hôtel Billia e del Casinò per dubitare delle scelte strategiche. Una struttura alberghiera sovradimensionata per la realtà turistica della zona, ottenuta con una ristrutturazione che fa del cartongesso il vero padrone di tutti i settori, di una facciata stile stazione ferroviaria, in nome di quella passione per la carpenteria metallica, con la quale avete dato il meglio nell'area archeologica di Saint-Martin-de-Corléans e, dulcis in fundo, la sala da pranzo che sinceramente ricopia quella di un autogrill. Metteremo tutte le foto in rete in maniera tale che i cittadini le possano vedere. Quello che ci ha portato a presentare però la mozione è stato l'esame del piano industriale di questa casa da gioco e l'esito dell'ultimo incontro tra i sindacati e l'Amministratore unico Frigerio, quel piano industriale che era stato presentato da Frigerio solo ad una ristretta cerchia di Consiglieri della maggioranza, perché era una cosa segreta. Bene, leggendo questo piano industriale, a noi mai ufficialmente pervenuto con la scusa che era un documento strategico e riservatissimo, capiamo molte cose, che spiegheremo noi in quest'aula a tutti i valdostani e ai lavoratori del casinò. Sarà così chiaro a tutti perché volevate tenerlo segreto! Non si tratta di strategie aziendali, come ci aveva detto nel corso del sopralluogo a Saint-Vincent Luca Frigerio, ma di una manifestazione pubblica di incompetenza, improvvisazione e anche una spiccata tendenza ad una visione creativa, per non dire aberrante, delle politiche aziendali.

Entriamo allora nel merito solo di alcuni punti di questo piano di 196 pagine, che ha degli aspetti che sono veramente inquietanti e che rappresenta, di fatto, la certificazione di un fallimento delle vostre politiche, e poi il fallimento che è stato il ricatto con il quale Frigerio ai sindacati ha detto: "o accettate questo, o portiamo i libri direttamente in tribunale". Intanto si nota come la priorità si sposti sulla struttura alberghiera e non sulla casa da gioco, che diventa marginale rispetto alla prima. A supporto di questa scelta si portano dei dati generali fantasiosi sull'incremento di fatturato degli alberghi di lusso, che arriverebbe al 18 percento degli ultimi anni. Dove li avete presi dei dati decontestualizzati, che non c'entrano nulla, se non per buttare fumo negli occhi? Una struttura alberghiera pubblica, attenzione, che si mette in diretta concorrenza sleale con tutti gli altri alberghi e ristoranti di Saint-Vincent, che si trovano di fronte un gigante che sopravvive con i soldi pubblici e che potrà praticare tariffe stracciate e sottrarre clientela al libero mercato valdostano. Si rileva poi l'assenza di uno studio veramente approfondito sull'integrazione del gioco tradizionale e del gioco on line, che è l'unica voce positiva degli ultimi anni del bilancio delle case da gioco e che è la vera prospettiva futura dei casinò. Il gioco on line in questo favoloso piano di 196 pagine è completamente dimenticato!

A pagina 60 la chicca delle nuove assunzioni quando fino ad oggi l'allarme era sugli esuberi, ci accorgiamo che sono previste nuove assunzioni...evviva, evviva! È mai possibile che non si possa qualificare il personale in servizio senza assumerne di nuovo? Licenziamo quelli che ci sono e ne prendiamo di nuovi? Ma che politica è questa? Nuovo personale che sarebbe assunto con i contratti capestro, tramite magari le stesse agenzie interinali con le quali già oggi si assume indirettamente personale, spostando il centro di costo su altre voci di bilancio: una furbizia per buttare anche qui polvere. No, bisogna licenziare quelli assunti e assumere degli altri, è una cosa che a noi pare sinceramente pazzesca!

A pagina 155 poi, dato che bisogna risparmiare in questo periodo, si parla addirittura della costituzione di una nuova società, quindi aggiungere un altro carrozzone coi dirigenti, i vostri dirigenti, amministratori, i vostri amministratori, tutto un apparato che assorbirebbe ancora risorse, una specie di spending review al contrario, ma sappiamo che la fabbrica delle poltrone qui in Valle d'Aosta non deve mai fermarsi e lo abbiamo capito. Ci si accorge improvvisamente, dopo anni di assunzioni dissennate, che esiste uno sbilanciamento tra il personale addetto ai giochi e quello amministrativo rispetto alle altre case da gioco e che, ad esempio, alla sicurezza troviamo sessantasei persone e in più la vigilanza privata. Dopo le ultime dichiarazioni di Frigerio, io consiglierei di mettergliene cento di sicurezza a Frigerio, quindi sessantasei sono pochi avete ragione...che la produttività, rispetto alla media delle altre case da gioco, è stata nel 2012 di 40.100 euro rispetto ad una media di 64.000 euro a livello nazionale. Un dato che era già disponibile precedentemente di cui si sapeva, ma che si è tenuto nascosto fino alla fine.

Proposte ce ne sono a decine, a dozzine, guardate cosa è successo a Venezia! A Venezia per la clientela cinese hanno costruito un vero e proprio Casinò parallelo, con ristorazione e giochi fatti ad hoc per la clientela cinese, perché lo hanno capito a Venezia, ma non l'abbiamo capito qui noi: la clientela cinese non può convivere con una clientela di tipo sofisticato, soprattutto che fa utilizzo dei giochi francesi, e che, di conseguenza, perde completamente di vista il nostro casinò; noi abbiamo fatto un tutt'uno e li abbiamo buttati assieme...bella scelta di marketing! Marketing che è stato affidato negli ultimi anni sempre all'Amministratore unico Frigerio, perché il Direttore del marketing è stato ovviamente defenestrato perché dava fastidio, aveva ottenuto risultati positivi. Non ci meraviglia questa scelta, ma la cosa che più ci fa arrabbiare e deve far arrabbiare i dipendenti della casa da gioco è che i tagli saranno dei tagli tremendi, si parla di rinegoziazione dei contratti, di tutti i contratti, di incentivi solo in caso di utile, di sospensione delle maggiorazioni di previdenza integrativa, di banca delle ore e no a recuperi a pagamento, di ferie che vanno da trentacinque giorni confrontate con altri comparti e che si riducono di due settimane, di revisione degli scatti di anzianità, di eliminazione di quattordicesima ed indennità da accordi pregressi e premio di produzione da trentasei ore a quaranta ore, il tempo determinato da trentasei a settantadue mesi, così si precarizza ulteriormente e si creano ovviamente dei clientelismi e ovviamente utilizzo delle agenzie interinali per extra nella sala gioco, applicazione addirittura dei contratti di apprendistato nella casa da gioco! Volete gestire un cinque stelle con la casa da gioco e ci mettete gli apprendisti dentro? Ma che clientela pensate di andare a prendere? Non c'è traccia in nessuno dei documenti di una riduzione dei dirigenti, dei loro stipendi e di quelli dell'Amministratore unico ed è una vergogna! Chi ha condotto la casa da gioco al disastro ha la sfrontatezza di far pagare al personale il prezzo dell'incapacità e degli errori che sono stati fatti! Che ci siano delle riduzioni da fare nei confronti del personale perché ci sono dei privilegi lo sappiamo tutti, ma in questo momento è veramente troppo! Si ponga quindi termine a questo che è un vero e proprio gioco d'azzardo sulla pelle dei lavoratori e sui soldi dei valdostani, in cui la Giunta regionale...voi siete croupiers ad un tavolo in cui i dirigenti e l'Amministratore unico continuano a vincere, barando a botte di 72 mila euro, mentre la casa da gioco affonda tragicamente. Chi ha causato la crepa che fa imbarcare rapidamente acqua alla nave non può pretendere di renderla più leggera buttando in acqua l'equipaggio! Siano tolti il più presto possibile dalla plancia di comando e sostituiti tutti gli ufficiali e il comandante: questo è il messaggio che inviamo noi.

Presidente - Apriamo la discussione generale. Ci sono richieste di intervento? Nessuno vuole intervenire? Ha chiesto la parola la collega Certan.

Certan (ALPE) - Sì, cercherò di essere breve. Sulla picchiata libera della casa da gioco abbiamo già detto in un precedente Consiglio e anche del suo pilota abbiamo parlato, credo che un meno 16 percento rispetto al 2012, punto più, punto meno...è un meno 16 percento rispetto allo scorso anno credo che sia significativo e parli da solo! Sul mutuo appena deliberato dalla Giunta abbiamo già (anche su quello) ampiamente dibattuto, abbiamo già detto tanto, però mi pare...il collega Ferrero è passato senza troppe pattes de velours, è passato abbastanza deciso, ma mi pare che sia ancora importante evidenziare alcuni passaggi, perché, al di là del caso personale dell'Amministratore unico, è grave che la Giunta abbia dato fiducia e abbia stanziato 10 milioni di euro, un mutuo di 10 milioni di euro sulla base di una nota di quattro pagine, che ci è stata data dopo la delibera...la proposta di delibera e io ho capito poi successivamente il perché: perché credo che avesse veramente delle voci e dei passaggi che sarebbero davvero da analizzare più profondamente, nelle sedi opportune.

Torno su due dettagli per fare capire il perché noi riteniamo che non possa essere gestita una casa da gioco, un piano di rilancio con un amministratore e una dirigenza qual è quella attuale. Per quanto riguarda la cucina, 650 mila euro circa più IVA...torniamo sulla cucina, Assessore Baccega, viene detto essere una cucina...una svista, una maggiore entrata arrivata a metà, quando i lavori erano già avviati, una dimenticanza, che si è dovuto fare, perché era una seconda cucina indispensabile, ci è stato detto. Nel sopralluogo la cucina è già funzionante! In effetti non era stata una svista del progettista, che non l'aveva prevista e quindi veniva inserita una nuova cucina, tant'è che è già funzionante! Ma allora?

Un'altra voce, e ci ritorno, chiedo scusa, lo so che sono cose molto banali, è per questo che ci chiediamo come possano esserci su un piano di (su una nota che viene data per un mutuo di 10 milioni di euro) cose poco significative mi rendo conto...per me sono delle cifre, soprattutto in questo momento, che hanno un valore enorme! "Probabile biancheria per hôtel a cinque stelle", come fa ad esserci in una nota, dove si chiede ad un'Amministrazione regionale dei soldi, dei mutui, dei soldi pubblici, una voce "probabile"? Neanche un'insegnante di scuola elementare farebbe cose del genere, perché neanche nella programmazione di carta e di penne possiamo permetterci di scrivere: "probabile..."! So e capisco, vedo che sembrano cose molto banali e cose superabili...noi riteniamo che invece siano dei punti abbastanza importanti. Nelle risposte, ad esempio, che lei ci ha dato, Assessore Baccega, ci sono dei passaggi dove lei ha dato come risposta: "la somma di 1 milione cento...è stata oggetto di istruttoria ai sensi di...mediante l'acquisizione di relazione riservata del direttore dei lavori, acquisizione di parere legale riservato". Ci sono quindi delle cose che comunque continuano ad essere a noi riservate e noi continuiamo a chiedere il 116 attraverso azioni, aspettiamo i venti giorni, eccetera, eccetera. Noi crediamo, alla luce anche poi di quello che si è verificato dopo il nostro sopralluogo, dopo la nostra commissione, dove già avevamo fatto le pulci a questa nota, dopo che lei ci ha detto in commissione: "Mai sentito parlare di esuberi nella casa da gioco", credo che questo sia registrato, non so se ricordo bene...ma il Presidente Isabellon della commissione credo che potrà ampiamente confermare che, quando io le ho chiesto: "Chiedo scusa, ma abbiamo sentito voci di esuberi?", lei abbia risposto: "mai sentito parlare di esuberi, sono solo boutades giornalistiche" e il giorno dopo - e adesso conosciamo in questi giorni com'è la situazione - i sindacati e tutte le parti coinvolte sono state chiamate dalla casa da gioco proprio per questo problema.

Credo che il piano, che è stato...la bozza di ipotesi di accordo quadro presentata da questa dirigenza o comunque dai vertici di questa casa ai sindacati e quindi ai lavoratori sia o prendere o lasciare, nel senso "o collaborate, e quindi si accetta quello che proponiamo, altrimenti andiamo avanti e usiamo il pugno duro". Ecco, io credo che il pugno duro in questo momento lo debba utilizzare chi ha in mano la casa da gioco, lo debba utilizzare chi ha le quote di questa casa da gioco, perché non può più essere...non è un giocattolino questo. Da questa situazione stanno dipendendo non solo più i dipendenti, dipendono dei Comuni, dipendono delle famiglie e credo che non si possa veramente più giocare.

Passo sull'ultima leggerezza, la do così a quest'ora, pare quasi in souplesse. Per quanto riguarda, ad esempio, i 72 mila euro sui quali noi ci siamo "incaponiti", lo so che siamo tutti stufi di sentire che Frigerio, oltre i 240 mila euro, come ci ha spiegato oggi il collega Guichardaz, oltre a tutti i benefit, ha preso pure un premio di risultato, mentre centocinquanta persone non sanno di che morte moriranno, lui ha avuto il 26 o il 28...no, il 28 maggio questo premio di risultato, ha pure en patois on dit: "le toupé" (traduzione letterale dal patois: "la sfrontatezza") di venirci a dire: "a me nessuno è venuto a dire niente, nessuno mi ha avvisato che devo restituire, che il Consiglio regionale ha deliberato così, ma sono disponibile ad abbassarmi lo stipendio", perché l'abbiamo visto scritto su tutti i giornali. Bene, forse è il momento che veramente chi ha in mano la situazione usi finalmente il proprio potere e faccia quello che deve. Va in quella direzione la nostra mozione, che oltretutto parla anche di professionalità che non sarebbe male avere, visto che ci sono le professionalità all'interno della casa da gioco e non abbiamo bisogno di andarle a cercare fuori Valle e poi riconfermo tutti gli altri punti che ha esposto il collega Ferrero. Grazie.

Presidente - Altre richieste di intervento? La parola al collega Grosjean.

Grosjean (UVP) - È tutto il giorno che ascolto e adesso mi sento proprio in dovere di dire qualcosa anch'io. Mi chiedo: voi, quando uscite, quando siete fuori di qui, parlate con la gente? Perché io non ne ho ancora trovato uno che sia in questo momento soddisfatto di come vanno le cose, soprattutto se parliamo poi a Saint-Vincent, se parliamo di casinò. Io l'altro giorno ho partecipato ad una riunione con...da mettersi le mani nei capelli! E voi andate avanti tranquilli, convinti che le cose...ma siamo sicuri di dove siamo? È una cosa incredibile, parliamo di milionate, poi all'agricoltura togliamo via i soldi così d'emblée, non ce ne sono più, chiudiamo le domande e quattro contadini un po' più un po' meno si arrangeranno un po' di latte, un po' di patate e in qualche modo campano. Qui continuiamo a parlare di milionate e adesso parliamo di tagli ai dipendenti, di licenziare della gente...non ci siamo, qui veramente bisogna prendere il coraggio e ribaltare questa situazione! Qualsiasi imprenditore - mi sembra che l'Assessore si è presentato qui la prima volta come imprenditore -, quando vede che una baracca va a rotoli, penso che qualche riflessione la faccia. Io credo che è un momento veramente drammatico, pensare che abbiamo la più grande azienda della Valle o quasi, o l'ex più grande azienda della Valle, forse è meglio dire così, che sta andando a rotoli... Qualcuno mi ha detto: "creiamo una situazione di lusso", sì, ma il lusso in mezzo al deserto che lusso è? Perché voi pensate che la gente che viene che ne so...da Hong-Kong, piuttosto che da Mosca, o piuttosto che da altri Paesi del mondo per venire nel lusso viene a Saint-Vincent, dove c'è solo un piccolo pezzo di lusso e intorno è tutto abbandonato e incolto? Credo che magari il lusso è Las Vegas, o Macao, o altri posti, dove c'è il lusso nel completo della sua situazione, non una camera di lusso o una s.p.a. di lusso o un albergo di lusso...e poi io non l'ho vista, ma se è arredata tipo autogrill, mi sembra non tanto di lusso!

Io quindi vi invito veramente a riflettere su queste situazioni, perché poi è tutto il giorno che facciamo le stesse riflessioni. Semplicemente in tutte le mozioni che abbiamo chiesto non abbiamo imposto niente, abbiamo semplicemente chiesto di riflettere su tanti piccoli passaggi, messi assieme, quindi credo che veramente sia ora di incominciare ad immaginare veramente il bene della Valle d'Aosta e non più gli interessi magari di qualcuno.

Président - Merci. Il y a d'autres requêtes? Pas d'autres? J'invite les Conseillers qui veulent à intervenir à... La parole au collègue Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Così a memoria faccio una certa fatica a ricordarmi le volte che abbiamo chiesto le dimissioni dell'Amministratore unico del casinò, perché era un tema ricorrente anche nell'altra legislatura, non è venuto fuori all'ultimo minuto, però probabilmente erano altri tempi, erano i tempi in cui avevamo la "Maglia rosa", eravamo i primi in classifica, il miglior casinò che ci fosse in circolazione e quant'altro... È con una certa amarezza che si parla di nuovo di Casinò in Consiglio regionale, perché davvero abbiamo fatto uno sforzo importante, sincero di analisi dei dati, di confronto serrato, quante volte anche nella passata legislatura con i colleghi dell'ALPE, riunioni a controllare i numeri, poi il collega Chatrian è davvero un esperto di numeri, quante volte ci siamo confrontati su questi numeri a dire: "ma perché qualcuno mistifica e nasconde la realtà? Perché si vuole insistere a dire che stiamo andando bene quando va male". Siamo arrivati al punto di accreditare l'entrata dei giocatori valdostani per mascherare il calo delle entrate, pensando che questi piccoli trucchetti, questi escamotages ci portassero da qualche parte.

Adesso siamo lanciatissimi verso un progetto che fa acqua da tutte le parti, a parte che costa tantissimo, ma fa acqua da tutte le parti non perché c'è la piscina dell'hôtel-resort o la mega piscina esterna o addirittura, come mi suggerisce bene il collega Guichardaz, i favolosi giochi d'acqua di cui parla l'Assessore Baccega nelle sale del casinò: fa acqua da tutte le parti perché è un progetto che avendolo confrontato con esperti del mondo del gioco, anche del mondo degli hôtel e quant'altro...ci dicono che non è molto credibile un immenso resort sovietico, cioè a gestione pubblica, senza nessuna logica di mercato, per cui noi spendiamo...cioè parlo anche guardando...di fronte a me ci sono i famosi imprenditori privati...l'Assessore Baccega, giustamente, con orgoglio, rivendica le sue qualità di imprenditore privato, però da Amministratore regionale vuole gestire un albergo sovietico.

Dal nostro punto di vista, quindi questa strategia è una strategia perdente, una strategia che ci metterà in difficoltà e che in questo momento ha l'ardire, nel momento in cui è una strategia che non è condivisa da esperti di mercato, almeno quelli della nostra parte...è una strategia che vorrebbe mettere in capo all'attuale dirigenza un progetto di riorganizzazione del personale, che si traduce in una parola abbastanza semplice e più chiara che si chiama "licenziamento coatto". No? Mascherato..."forse guardiamo, c'è qualcuno che deve andare in pensione", con la "legge Fornero" probabilmente non so se ne troveremo una ventina tra quattro, cinque anni che avranno i requisiti per andare in pensione al Casinò, ma l'operazione è un'altra: un licenziamento coatto di alcune figure magari particolarmente indipendenti o particolarmente invise a questa dirigenza molto narcisista, che si piace molto quando parla in pubblico, quando parla nelle trasmissioni nazionali come Ballarò, che ci fa fare anche delle figuracce incredibili come cittadini valdostani. Ecco, affidiamo a chi ha portato il Casinò al fallimento la gestione di una cosa delicatissima come la riorganizzazione del personale, con una logica assolutamente strana, cioè la logica del dire: "prendo persone che magari sono anche brave sul loro lavoro, le mando via e assumo dei giovani con dei contratti capestro". Poco fa si diceva: "guai a toccare il contratto collettivo nazionale di lavoro dei bancari" riferito al Presidente Cilea, però quando si esce da lì e si va nel campo degli altri del mondo del lavoro, c'è sempre una regola che lo consente, c'è sempre una legge che si può fare, per quelle cariche da 300 mila euro all'anno non si può fare, per gli altri si può trovare la legge che lo consente.

Ecco, questo ragionamento...i dati del casinò che non sono confortanti, una gestione superficiale...non è qui la sede per dire che ovviamente non tutto ciò che brilla nei locali del casinò e del Billia è così brillante, ci sono problemi incredibili: da lampadari che non sono funzionali all'accesso delle persone, che sono costati centinaia di migliaia di euro, a privés che non sono dei privés che adesso bisogna sostituirli. Fra l'altro, bisognerà prima o poi che presentiamo un'interpellanza specifica perché voglio capire...abbiamo speso migliaia di euro per fare un privé, che non è un privé e adesso già la dirigenza vuole rifare il non privé privé sempre con i soldi...quelli che mettono i contribuenti. C'è qualche architetto che magari si diverte a giocare coi giochi d'ombra, con i chiaro-scuri, con queste cose qui. Dal nostro punto di vista, allora questa situazione è una situazione insostenibile, fra l'altro, noi, che non siamo peraltro grandi esperti del gioco, non abbiamo capito che significato ha ammucchiare i tavoli da gioco uno vicino all'altro, forse era per riempire gli spazi vuoti, non essendoci più giocatori, magari ammucchiando tutto, tavoli americani, tavoli francesi quasi nello stesso spazio, un giocatore è quasi a metà tra un gioco e l'altro, riempie...dà l'idea del pieno per vuoto. Ci sono poi i problemi delle infiltrazioni d'acqua, qualcuno dice: "è abbastanza naturale", probabilmente quando sei in cucina, invece di aprire il rubinetto, se è una giornata di pioggia, tiri su e ti arriva l'acqua...abbiamo appena rifatto questo stabile, piove dentro e quant'altro. Problemi tecnici a non finire quindi, che sono ridotti con un sorrisino: "ah, è naturale quando si ristruttura una casa, lo sapete anche voi, che si incontrano dei problemi tecnici, che i calcoli non sono più, diciamo, quelli attendibili". Per quanto ne so io...mi sono riferito con umiltà a qualcuno che si occupa di ristrutturazioni popolari, che mi ha assicurato che non è affatto così, perché il tecnico che si occupa di ristrutturazioni popolari sa che deve calcolare già in partenza un margine di errore, di evento particolare, ma assolutamente non è accettabile l'idea che si possano sbagliare in modo così clamoroso i preventivi. Vi è quindi anche da quel punto di vista della gestione della ristrutturazione qualcosa che non funziona.

Il principio della mozione comunque è molto chiaro, noi non possiamo...e io davvero mi chiedo se la maggioranza se la sente di insistere con lo spirito che portò a nominare l'Amministratore unico. Io mi ricorderò probabilmente finché vivrò quella giornata in Consiglio regionale in cui vedevo l'esultanza dei colleghi del PDL che inneggiavano all'Amministratore unico, dicevano: "abbiamo fatto la rivoluzione, è finita con i consigli di amministrazione, con la lottizzazione, finalmente è passata l'idea dell'Amministratore unico. Bravo Presidente Rollandin!", lo dissero Lattanzi, Zucchi, Benin e Tibaldi, fu un'esultazione. Noi diciamo che invece è finita male quell'esperienza lì, proprio male e forse bisogna davvero concluderla in questa legislatura, mettergli una pietra sopra tombale e da qualche parte bisogna cominciare e questa mozione è la strada da percorrere.

Président - Merci. Il y a quelqu'un d'autre? La parole au collègue Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Dopo quella surreale audizione in commissione con l'Assessore Baccega, ci hanno fatto fare una visita guidata al cantiere del Casinò direi ancora più surreale e ancora più incredibilmente straordinaria dell'audizione dell'Assessore Baccega, che è tutto dire...e ci siamo ritrovati una pletora di dirigenti, di ingegneri, di responsabili della sicurezza, non si sapeva più come qualificarli, con questo Signore che ci dava del tu, che mi dava del tu pur non avendolo mai conosciuto, mai visto prima, come se fossi un habitué, diciamo, del suo privé, del suo casinò...e così abbiamo incominciato a farci un girettino e da subito io mi sono accorto che forse o sono ingenuo io, o c'è qualcosa che non funziona. Questo Signore dalla firma ampia, il Signor Luca Frigerio, chiede con quattro righe 10 milioni di euro finalizzati alla copertura di ulteriori investimenti relativi al piano di sviluppo. Allora uno normale - qua guardo qualche imprenditore che probabilmente tutti i giorni deve faticare per mandare avanti la propria azienda - cosa fa generalmente? Quando chiede un finanziamento, lo chiede in prospettiva, cioè dice: io avrei intenzione di mettere la cucina ad induzione, perché è moderna, è all'avanguardia, chiedo un finanziamento a Finaosta o chiedo un finanziamento alla banca, speriamo che me lo dia; se non me lo dà, mi tengo la cucina a gas. Giusto? Devo rifare la piscina, devo mettere i giochi d'acqua, devo fare un fantasmagorico ristorante da 500 posti, perché non vorremmo mica che i congressisti si dividano in due turni per poter andare a mangiare... Beh, io mi aspettavo di arrivare lì e di trovare questa simpatica commissione...ni davano del tu tutti, eh, si vede che c'è un po' l'abitudine, così, di mettere a proprio agio l'interlocutore...mi aspettavo questa simpatica commissione che mi spiegasse: "qua vorremmo mettere la cucina, qua ci piacerebbe fare questo bel ristorante da 500 posti", tra l'altro, ci consegnano un plico di fotografie simulate al computer, bellissime, io guardo sto plico, dico: boh, andiamo un po' a vedere questo cantiere, vediamo quali sono gli imprevisti che sono nel frattempo intervenuti. Andiamo a vedere la cucina...non c'era un cantiere, non c'era nemmeno una cucina a gas, c'era già la cucina ad induzione! Tra l'altro, una bellissima cucina nera e grigia, guardo il collega Restano, è 25 anni che faccio l'ispettore d'igiene e non mi è mai capitato di trovare una cucina tutta nera e tutta grigia, chiedo: ma, scusi, come mai la cucina è nera e grigia? "No, ma sa - mi fa lo styling...gli esperti di design - è che il cuoco deve essere attento e concentrato sui piatti bianchi, tutto il resto distrae". Questi sono i progettisti di questa fantasmagorica cucina, con tutti i forni cambiati, trivalenti, con tutti i piani ad induzione, sarebbe la famosa cucina da 600 mila euro. Leggo su questo dépliant che ci è stato dato che la cucina è già attiva, mi sembra, dal dicembre del 2012, ma non ci hanno chiesto un finanziamento per fare una cucina?

Andiamo avanti. Mi aspettavo di trovare un'ipotetica collocazione per questo ristorante da 500 posti, arriviamo lì, un ristorante da 500 posti già apparecchiato, la sera c'era un banchetto da 200 posti, già apparecchiato, con le belle mucchette in ceramica, con i quadri, tra l'altro, alcuni quadri un po' naif, perché non avevano neppure le tele, questa modernità di mettere solo le cornici...anche lì c'è tutta quest'innovazione, il designer probabilmente ha pensato che questa cosa qua fosse un po' un colpo d'occhio, una di quelle innovazioni, diciamo, del...così che noi non capiamo, ma che evidentemente capiscono solo i designer.

Siccome poi l'Assessore Baccega ci ha spiegato che era necessario fare varie altre cose, io mi aspettavo di trovare varie altre cose. Ristorante per i giocatori: pensavo che ci presentassero una serie di preventivi per gli arredi, visto che ci chiedono 11 milioni, 10 milioni, se consideriamo l'IVA. Pensavo come con l'Istituto musicale di trovare un elenco di ipotetici arredi, in modo tale che potessimo fare le pulci anche agli arredi del casinò, cioè dire: "no, voi vi comprate le poltrone in pelle umana, sarebbe meglio limitare e magari comprare qualche altra cosa", no, al contrario dell'Istituto musicale questi arredi c'erano già tutti. Era già tutto fatto, tranne alcune opere, diciamo, edilizie che avrebbero dovuto essere completate rigorosamente entro il 31 dicembre del 2013, o entro Natale. Non so come faranno a completare quelle opere, io non sono un impresario, ma devono far lavorare altro che di notte gli operai per riuscire a fare quei lavori, diciamo, con le dovute accortezze, quindi lavorare come si deve. Io chiedo con stupore a Frigerio, (c'era il collega Isabellon), il quale mi dice: "ma vuoi che lo mettiamo a verbale questa cosa", si ricorda il collega...eravamo lì, dico: ma scusi, Signor Frigerio, ma nell'ipotesi che noi non le concedessimo, o che passasse una qualche mozione o qualsiasi altra cosa, questo mutuo da 11 milioni, ma voi cosa avreste fatto? Mi guarda, così con l'aria sbarazzina, simpaticamente mi dice: "sarebbe una pazzia". No, ma scusa, allora uno normale intanto non ti risponde così, non ti prende per i fondelli, come se tu fossi lì, non lo so...a guardare uno spettacolino di ballerine..."sarebbe una pazzia", ma cosa vuol dire, che se per caso non ti danno questo finanziamento, la Regione, non so...viene chiamata in causa? Finaosta viene chiamata in causa? Ma vi sembra il modo di rispondere? A casa vostra il buon padre di famiglia o la famosa casalinga di Voghera si permetterebbe mai di fare dei lavori e di chiedere un prestito dopo con l'aria che tira, tra l'altro? No, invece il Signor Frigerio, quest'Amministratore unico del Resort & Casinò di Saint-Vincent, ci chiede con quattro righe di letterina di accompagnamento 11 milioni di euro di mutuo, perché lui deve far dei lavoretti e deve pagare tutta una serie di sottostime, di ritardi e di sottovalutazioni di cui ovviamente noi non possiamo che prendere atto, perché oramai la cosa è già bella che fatta, è già bella che completata. Io chiedo agli imprenditori presenti in Consiglio, ma voi avreste fatto così? Ma se il vostro amministratore delegato o un vostro manager si fosse comportato così, io credo che l'avreste preso a calci nel sedere e l'avreste mandato via immediatamente, altro che premio da 72 mila euro perché è riuscito a star dietro al cronoprogramma! Anche qua chiediamo al Signor Frigerio: "ma, scusi, dopo tutta questa storia che ci state combinando, questo premio lo restituite?", "a me nessuno ha chiesto niente", testuali parole, c'eravamo tutti lì: "a me nessuno ha chiesto niente". Chi è che doveva chiederglielo scusate? Noi abbiamo approvato una mozione in cui si chiedeva di chiedere all'Amministratore Frigerio di restituire un premio secondo noi immeritato. "Nessuno mi ha chiesto niente", bene, tieniti allora quei 72 mila euro che, per la cronaca, corrispondono allo stipendio di tre infermiere, tre o quattro OSS, o di cinque assistenti agli anziani di una cooperativa sociale.

L'altro giorno una Signora mi dice: "senti, mio figlio ha chiesto un buono formativo per la formazione permanente". Mi rispondono dall'Assessorato: "la invitiamo, il buono formativo a suo favore impegnato...- "bla bla" - di euro 6 mila, le spese alla concorrenza di tale importo dovranno essere rendicontate nelle modalità prescritte nella deliberazione, la invitiamo pertanto a contattare telefonicamente per concordare le modalità di consegna della documentazione per il rimborso l'ufficio front office". Cosa fa questo Signore che doveva fare un corso a Bologna e che aveva ottenuto l'autorizzazione per farlo? Va a farsi il corso a Bologna, sta lì diversi mesi, si fa fare sei ricevute...quattro ricevute da 350 euro come d'accordo, si fa fare la ricevuta per il pagamento del corso e altre quattro ricevute da 350 euro per l'affitto, dopodiché presenta il famoso buono formativo. Secondo voi, glieli hanno dati questi soldi? In due tranches: uno presentato a gennaio e l'altro presentato a settembre..."ciao Nin". Questi Signori hanno già speso i soldi, non è che aspettano dei contributi, come diceva l'altro giorno qualcuno, che in ipotesi, cioè se c'è una clausola piccoletta magari, che possono vedere non i presbiti, ma magari persone che ci vedono bene...no, qua c'è proprio scritto che questi soldi gli spettano e i soldi non ci sono. Frigerio invece che cosa fa? Fa una letterina di quattro righe e immediatamente disponiamo che Finaosta sganci 11 milioni e rotti di euro. Io credo che questa cosa sia quanto meno scandalosa, ecco, usiamo un termine forte, è una roba proprio scandalosa! Frigerio è uscito dicendo...ci ha raccontato, siccome era pieno di cinesi lì, questo è un aneddoto...ha detto: "mah, stiamo pensando di fare una sala per i cinesi, perché hanno delle abitudini diverse dagli europei. Abbiamo scoperto che i cinesi, oltre a parlare una lingua diversa, hanno anche delle abitudini diverse, quindi faremo anche una...", porca miseria, quando ha detto: "faremo anche una sala per i cinesi", gli ho detto facendo una battuta che se continua così, il Casinò, fra tre anni sono i cinesi a comprarselo e faranno la sala degli europei!

Si dà atto che dalle ore 22,19 assume la presidenza il Vicepresidente André Lanièce.

Lanièce (Presidente) - C'è ancora qualcuno che vuole intervenire? Ha chiesto la parola il Consigliere Cognetta, ne ha la facoltà.

Cognetta (M5S) - Grazie Presidente. Data l'ora tarda, non vorrei annoiarvi, scusatemi fin d'ora se parlerò un po' più tecnico...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...non parliamo...in effetti sarebbe meglio, perché c'è da restare senza parole...però già che siamo qua e ci pagano, tanto vale dire due parole ancora.

Prima il mio collega Ferrero...mi viene sempre da chiamarlo Stefano, scusate...comunque, dicevo, il mio collega Ferrero ha fatto riferimento durante l'introduzione ad una serie di documenti, alcuni che ci sono stati dati ed altri che invece siamo riusciti ad ottenere per vie traverse, ma cominciamo a parlare di quelli che ci sono stati dati. Nel corso del sopralluogo, come ricordava giustamente il collega Guichardaz, ci è stata data una cartellina, c'erano alcuni rendering: sono delle foto simulate di ciò che verrà fuori e, quando il collega Ferrero faceva riferimento alla stazione ferroviaria, è quest'immagine qui che ci ha lasciato abbastanza perplessi, cioè questo fatto che abbiamo un bellissimo, secondo me, edificio, con uno stile effettivamente magnifico e davanti ci abbiamo messo una struttura...come dire? discutibile, poi qui si tratta di gusti, per carità, lo so...fatta di acciaio e vetro e, quando la vedi, resti così e dici: ma perché ci avete fatto queste cose? Bastava seguire lo stile architettonico che c'era già, ma è stata la Sovrintendenza, per carità, che vuoi dire? Allora va bene così, se lo dice la Sovrintendenza! Non so se è stata la Sovrintendenza invece a mettere due pilastri nella piscina, perché questa a me ha lasciato abbastanza perplesso, ecco, poi ne ho viste di piscine in giro, anche di alberghi di un certo livello, non vorrei vantarmi, per carità, ma soltanto per dirlo, ecco. Qui abbiamo fatto una piscina con dentro due pilastri e tu pensi che il rendering sia sbagliato. Io li ho visti proprio due pilastri e belli grossi dentro l'acqua, che mi sono chiesto come sia possibile, perché tu, quando poi nuoti o ti sciacqui, insomma, un pilastro non vorresti incontrarlo, mentre sei in acqua e invece noi abbiamo fatto una piscina con dentro due pilastri. Non l'ho vista solo io, vero? Non è che mi sto sbagliando, ci sono e quindi mi sono detto: va beh, sarà lo stile dell'architetto, e che vuoi dire? È così. Ce la teniamo così, perché adesso non penso che possiamo togliere due pilastri da qua, no? Penso che venga giù il soffitto, insomma...va beh!

Un'altra foto che vi invito a guardare è questo lampadario, che, appunto, con i giochi di luce, l'acqua non c'è, ci sono i giochi di luce, mi sembra che costi 270 mila euro, e beh ci sta, eh con tutto quello che hanno speso, un lampadario da 270 mila euro, per carità, non vogliamo entrare nel discorso...se si poteva fare anche da 170 o da 70, è giusto che sia così, cioè noi non vogliamo mettere becco... Per quanto mi riguarda, se avessi un amministratore di una società che spende quei soldi per un lampadario e poi dichiara fallimento, qualche dubbio me lo fa venire, però non so se io sono strano.

Passiamo poi alla famosa ristrutturazione della casa da gioco, io c'ero entrato qualche anno fa, c'era ancora una bella stanza, c'era tutto un disegno...c'erano i giochi americani sotto e i giochi francesi sopra; c'era marmo, boiserie, era una cosa che...ognuno ha i suoi gusti, ma era effettivamente molto bella, sia la sala sotto che quella sopra. Adesso abbiamo fatto una sala con dei disegni in alto che lasciano un po' a desiderare. Ci sono delle cose...delle travi che si vedono e non si vedono, molto buio, anche proprio molto angosciante. Anche lì io non ho girato tutti i casinò dell'Assessore Baccega quest'estate, perché, ahimè, non ho avuto questa fortuna, però qualche altro casinò me lo ricordo, in Costa Azzurra, insomma, tutto questo buio non c'è, però, va beh, noi siamo più bravi, più furbi. Abbiamo poi fatto una sala privée, che è questa qua...non si vede tanto bene, dove, anziché, diciamo, gestire la riservatezza, chi sta nella sala normale vede chi c'è dentro; che io, quando l'ho visto, ho detto: se si chiama "privé" il fatto che si veda dentro...però anche lì, per carità...i privés che ho conosciuto io, in genere, sono chiusi e non si vede dentro...però ritorniamo al discorso dei pilastri...e va tutto bene, per carità! Poi però ci lamentiamo che non vengono i giocatori, ma che strano! Andiamo avanti.

Infine, sempre i due rendering, questo è l'albergo...non so se lo vedete...sembra più...come dire? un carcere, non me ne vogliano gli ospiti del carcere, ma, a vederla così, sembra davvero un carcere, anche esteticamente è un cubo magico con tante finestrelle. Molto bello, per carità, che vuoi dire? Infine, questa qui è la visione di insieme: ci sono delle sdraio, e mettiamo...questa sarebbe la s.p.a. meravigliosa, dove la gente verrà per rilassarsi e che ci è costata un pozzo di soldi. Bastava copiare, secondo me, da Pré-Saint-Didier, dalle Terme e si faceva sicuramente qualcosa di meglio, ma invece abbiamo fatto questo.

Faccio un piccolo passo avanti. Quando abbiamo fatto il famoso sopralluogo e abbiamo parlato con l'Amministratore Frigerio, io mi sono permesso poi alla fine di tutto quanto il percorso di fargli alcune domande, la prima è stata per esempio: il piano industriale che lei ha presentato in Regione non poteva presentarlo a tutti? L'ha presentato solo alla maggioranza o solo a qualche Consigliere, non ho capito bene, ma perché non l'ha presentato a tutti? Così non le facevamo queste domande magari... La risposta è stata: "no, perché lì ci sono dei segreti industriali e quindi poi si scopre quello che vogliamo fare, e allora non posso dirlo". Va beh, io che devo dire, sono un ficcanaso, diciamo così, sono riuscito ad averlo lo stesso, perché poi ho capito, che è il segreto di Pulcinella questo, ma va beh non ce l'hanno dato ufficialmente, dicevo, e questo... La prima pagina su cui vorrei che vi soffermaste è pagina ventinove, nella quale si parla della concorrenza e del numero di presenze nei casinò italiani. Ora, ve la faccio breve, ma nel 2012 noi abbiamo 567.000 presenze, Campione ne ha 664.000, Sanremo 602.000, Venezia 834.000. Da questa classifica si capisce che siamo gli ultimi e giustamente questo piano quindi riguarda l'ultimo dei casinò e sicuramente ce lo ruberanno, perché, essendo noi gli ultimi, giustamente la concorrenza si fa copiando gli ultimi, eh mica i primi...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...ah, siamo quarti, scusami. Non siamo ultimi, ma ce n'è quattro, però, qua. Anche dobbiamo chiarirci sulle parole.

Va beh, allora non ce l'avete dato, per carità, non si poteva dare. Mi sono accorto poi del perché magari non era da dare a noi. A pagina sessantacinque si parla dell'analisi della concorrenza, a pagina sessantasei si mette come concorrente l'Hôtel Bellevue di Cogne, Relais & Châteaux, e la cosa mi ha lasciato abbastanza perplesso, perché tu Grand Hôtel Billia, Casinò, ti metti in concorrenza con l'Hôtel Bellevue di Cogne, Relais & Châteaux, che giusto per ricordarlo, diciamocelo tra di noi, viene descritto come: "situato sull'altipiano di Sant'Orso nel Parco nazionale del Gran Paradiso, lo stile è quello di una tradizionale casa di montagna, sorge di fronte al ghiacciaio ed offre 38 camere, un centro benessere da 1.200 metri quadri, tra gli ospiti si contano numerose le personalità di rilievo". Ecco, questo per noi non ci va mica tanto bene, perché noi vorremmo rubarglieli questi clienti... Per quanto riguarda i riconoscimenti e le affiliazioni di quest'azienda, che, secondo noi, è un fiore all'occhiello della Valle d'Aosta, che noi giustamente ci dobbiamo battere contro di loro...allora dicevo: riconoscimenti e affiliazioni: "Gambero Rosso 2013 - tre chiavi d'oro dell'ospitalità - non me ne voglia... - Stella Michelin con chef Fabio Iacovone; vincitore TripAdvisor 2013 Travellers choice; "S.p.A. Trophy 2006" Relais & Châteaux, migliore S.p.A.; dal 2003 membro dell'Associazione culturale Locali storici d'Italia e dal 1999 membro dell'Associazione internazionale Relais & Châteaux". Non è quindi proprio l'ultimo degli alberghi che abbiamo, questo mi sembra uno che...e noi chiaramente ci dobbiamo andare contro e infatti più avanti spieghiamo come. Voi dite: "va beh, ma è uno, che volete che sia!". No, perché leggendo sempre qui dentro, sempre andando a guardare la concorrenza del Grand Hôtel Billia questa volta, diciamo che il nostro concorrente...è il primo, eh, che mettiamo nell'elenco...è l'Hôtel Hermitage di Cervinia, Relais & Châteaux. È giusto, non gli volevamo mica lasciare solo quello di Cogne! E questo è un "Relais & Châteaux; cucina eccellente dell'Accademia italiana della cucina; i Ristoranti di Veronelli (3 forchette); Guida Rossa Michelin". Non vi sto a raccontare tutto il resto, ha 37 camere, va beh, una sala meeting, però chiaramente questo qui deve essere distrutto anche lui dalla nostra concorrenza, perché sennò...perché, quando parliamo di concorrenza, vuol dire che facciamo una battaglia commerciale, ma la facciamo. Andiamo avanti, Mont Blanc Village di La Salle, e beh, anche questo qui è un peccato lasciarlo stare. Anche questo "affiliato Small Luxury Hôtel of the World, Châteaux et Hôtel Collection; affiliato Hôtel de charme "Châteaux e Hôtel Collection"; Condé Nast Traveller Top Italy 2012 (tra i migliori 10 hôtel italiani); recensione Passione Gourmet 2011; Guida Rossa Michelin Italia 2011 - Alberghi e Ristoranti 3 forchette rosse (esercizio molto confortevole), 4 casette rosse (esercizio di gran confort e ameno)" riferito all'albergo e meno male che ce l'abbiamo in Valle d'Aosta, voglio dire...no? Dovremmo trattarlo non con i guanti, di più e invece lo facciamo diventare un punto di riferimento della nostra concorrenza, tanto i soldi sono quelli pubblici...va tutto bene!

Faccio un piccolissimo passo avanti, pagina 93, dove si parla di qual è la strategia per migliorare la nostra posizione come Saint-Vincent Resort & Casinò, e dice, per esempio, che noi vogliamo fare una serie di ristoranti, per esempio "La Grande Vue: ristorante gourmet, progetto "Chef con le Stelle"". Leggendo il progetto "Chef con le Stelle", vuol dire che noi vogliamo fare un ristorante stellato e quindi metterci in concorrenza con quelli che lo sono già. Facciamo poi un altro ristorante, che è il "1908: ristorante classico alla riscoperta della cucina tradizionale della Belle Epoque", poi ne facciamo un altro che è "Le Rascard Salon et Terrasse: nel cuore della cucina tradizionale valdostana; Brasserie du Casino: alla ricerca della "cucina della mamma", i sapori di casa" e, infine, "Gaya Mood & Food: ristorante dedicato alla cucina fusion", beh, non c'è male! Voglio dire! Se sei alla ricerca di un ristorante, poi qua di sicuro lo troviamo, perché, voglio dire, ci sono cinque ristoranti, sono qua tutti diversi, non c'è male, se fossimo un'azienda privata, questo sarebbe un piano eccezionale, ragazzi, non è che, voglio dire, questo sarebbe una cosa da buttar via, anzi. Non vi sto a raccontare quanti bar facciamo, perché lì poi la lista diventa lunghissima.

Visto che abbiamo parlato della concorrenza, adesso parliamo un minutino sempre del vostro famoso piano industriale: quello che riguarda l'operatività rispetto alle altre case da gioco, anche a questo ha fatto un leggero riferimento il mio collega Ferrero, dove parla dei dipendenti per area funzionale e qui nei dipendenti per area funzionale abbiamo tutta quanta una serie di squilibri rispetto ai vari reparti, che, voglio dire, non penso siano stati creati dai dipendenti stessi, è la dirigenza che ha fatto questo lavoro, cioè di mettere, per esempio, nell'area tecnica 35 persone e gli altri casinò hanno zero, c'è scritto qua, non l'ho scritto io...Campione nell'area tecnica ha zero, Saint-Vincent 35, Sanremo zero, Venezia zero, va beh... Nell'area commerciale 10 Campione, 29 Saint-Vincent, 6 Sanremo, 17 Venezia. Ora, io non voglio entrare nel merito delle scelte di chi ha fatto quest'infarcimento di personale, però noi abbiamo più persone di quello che riusciamo a portare a casa, perché siamo ultimi, vi ricordate che all'inizio ho detto le presenze...quindi, prima di andare ad attaccare il personale, uno dovrebbe fare due ragionamenti su chi l'ha assunto, secondo me, o no? Perché per adesso non puoi dare la colpa alla segreteria, credo, insomma...ma andiamo avanti. So di annoiarvi, e io mi scuso di nuovo. Lo stesso discorso vale per l'operatività e la produttività nei servizi alberghieri, c'è una tabella molto puntuale, dove si scopre, per esempio, che la produttività è del tutto insufficiente, anche in un anno non caratterizzato da lavori il volume di attività prodotta si è collocato al di sotto della media del pur alto costo pro capite del personale, fra un raffronto fra il 2011 e il 2012. Anche qui, se uno mette un sacco di gente in giro e poi non sviluppa produzione, è ovvio che accade, non è che...qui, al di là del fatto che non viene la gente, c'è proprio una questione di manico...cioè è chi ha gestito, no?

Ancora un paio di minuti e poi vi lascio al vostro lavoro. Il trend del costo del lavoro. Anche questo mi ha fatto riflettere abbastanza. Il trend del costo del lavoro è dal 2008-2012, dove si scopre che la forza media lavoro è scesa, che le persone sono scese di numero, in particolare si è partiti nel 2008 da 763 persone e si è arrivati nel 2012 a 641, sostanzialmente un meno 16 percento. Non si capisce come mai il costo pro capite è aumentato del 14 o, meglio, non si capisce, io qualche dubbio me lo faccio venire, se diminuiscono le persone e aumenta il costo pro capite, vuol dire che abbiamo fatto dei contratti d'oro a queste persone, oppure abbiamo fatto degli avanzamenti di carriera per persone che magari non dovevano essere avanzate che adesso ci costano un botto di soldi, è più probabile, no? Perché noi regaliamo gli avanzamenti così a certuni, a certi altri no, veramente.

Per finire il mio intervento con l'ultimo numero sul quale ho riflettuto, per poi dire questa mozione ci va, quando parliamo del passaggio tra il 2013 e il 2014, il costo del lavoro deve passare da 57 milioni a 44, quindi noi in un anno vogliamo passare da 57 a 44. Ovviamente non bastano i 150-160 licenziamenti, ma ci vuole tutto quello che poi vi dirò nella prossima puntata, del come raggiungiamo questo lavoro, cioè massacrando quelli che stanno alla base della piramide, perché lì c'è una piramide, non ce lo scordiamo. Quelli che stanno sotto li massacriamo tutti, tutti quelli che appena passano un pezzettino e vanno appena più su quelli ce li teniamo tutti, per carità, chi vuole toccarli! Anche come giustizia sociale veramente è una tragedia, beh, ragazzi, pensateci. Grazie.

Si dà atto che dalle ore 22,35 riassume la presidenza il Presidente Emily Rini.

Rini (Presidente) - Grazie. Ci sono altre richieste di intervento? La parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Grazie.

È inutile ripetere tutta una serie di dati che sono stati ben enunciati dai colleghi, grazie anche al piano industriale, che, pur non essendoci stato consegnato, alla fine abbiamo avuto ed analizzato. Credo che la cosa più importante per noi oggi sia quella di capire quanto sia ancora importante la casa da gioco per la Regione, per tutti noi, per il Governo; ecco, quanto rispetto alla casa da gioco si voglia ancora credere, perché...per l'importanza che essa può avere per i ritorni economici che può dare, per la sinergia turistica che può creare assieme ad altre importanti strutture che noi abbiamo per dare sviluppo alla nostra regione. È importante perché i dati che a distanza di qualche anno ci troviamo a discutere...ricordiamoci che nel 2009 la casa da gioco ha già subito un pesante ridimensionamento, è stato ricordato, oggi ci ritroviamo in questa situazione dopo aver deciso di investire in maniera importante, siamo a 90 milioni di euro, IVA compresa, dopo aver ridato un management alla casa da gioco, l'Amministratore unico, piuttosto che il consiglio di amministrazione, e dopo aver anche indirizzato politicamente delle scelte, che hanno creato anche sotto il profilo sociale delle differenze in Valle d'Aosta; ecco, l'apertura della casa da gioco ai valdostani è una novità assoluta, che è stata determinata anche dallo sviluppo del gioco in generale, con l'apertura di tante possibilità di gioco, ha portato politicamente a compiere una scelta che comunque ha creato nella comunità ulteriori differenze. Rispetto a questo, la domanda iniziale è quella che importa di più, perché in questo momento l'Assessore Baccega...nell'altro Consiglio mi aveva risposto, io avevo anche detto...tranquillizzandomi mi aveva parlato di prepensionamenti. Alcuni giorni dopo ci siamo ritrovati con un'azione forte da parte della dirigenza, una presentazione di ridimensionamenti importanti rispetto ai confronti con i sindacati e, soprattutto, ad una mancanza di chiarezza assoluta, ecco, che ci ha spaventato, preoccupato soprattutto ci vuole far oggi confrontare con degli impegni che non sono di tipo personale, ma servono anche per dire che c'è bisogno di rilanciare, rilanciare anche in termini di prospettive, di stimoli rispetto alle persone che oggi conducono.

È stato più volte ricordato, ecco, che tutto questo si sta riversando in maniera anche pesante sul personale, ecco, come ci siamo già detti, in un momento di crisi tutti devono fare dei sacrifici e credo che i sacrifici possano essere accolti nella misura in cui si è in grado di rilanciare con delle proposte, con la progettualità e una programmazione credibile, soprattutto rispetto a chi vi lavora all'interno dell'azienda, ecco. Quando parliamo di dirigenza, bisogna anche dire chi è la nostra dirigenza: all'interno della casa da gioco, oltre all'Amministratore unico, ci sono tre dirigenti e dieci quadri, ai quali possiamo aggiungere anche alcuni dei 23 primi livelli che si occupano di funzioni di direzione. All'interno del resort ci sono un dirigente, tre quadri e cinque primi livelli. Senza giocare allora al problema di chi guadagna tanto, di chi guadagna poco, perché se chi guadagna tanto fa andare bene le aziende e le aziende portano sviluppo e creano occupazione, credo che nessuno si ponga dei problemi, ma i tre dirigenti più l'Amministratore unico a livello di costo aziendale arrivano quasi al milione di euro! E i 10 quadri ci portano a più di 1 milione di euro, a 1 milione e 300 mila euro e poi potrei anche aggiungere qualche primo livello, ma, conoscendo anche il fatto che non tutti sono in...direzione, non sto a portare dei dati. Quattro persone a 1 milione di euro quale grande vantaggio stanno portando rispetto alla casa da gioco? Quale grande possibilità di sviluppo, di promozione del marketing e di promozione degli 80 milioni di euro più IVA, che abbiamo speso, garantiscono alla proprietà, ma alla comunità valdostana? In quale maniera siamo in grado di andare ad aggredire un mercato nuovo con gli investimenti che abbiamo fatto? Allora, se ci sono, rispetto a questo, delle risposte precise e che non siano solo: "c'è la crisi", perché allora la crisi è il problema che si riversa poi sul personale e sull'occupazione, allora, se ci sono persone che possono oggi godere di buoni stipendi - e sono contento - sono anche persone che ci devono dare delle risposte rassicuranti, devono garantirci che nei prossimi mesi saranno in grado di prendersi questi 90 milioni di euro investiti e trasformarli in lavoro, in occupazione, in indotto, in economia, perché credo che non sia da poco pensare che semplicemente è così...si vada a spendere questi soldi in investimento, e dico questo perché l'impressione che si ha è che si tende sempre a cercare il problema fuori dalle competenze e dalla responsabilità, ecco.

Il problema si genera semplicemente anche all'interno di un meccanismo dove ognuno ha un pezzo di responsabilità, ma mai nessuno ce l'ha tutta, dove ognuno sposta rispetto al problema che deve occupare il problema su..."si produce poco, si lavora male, si vende male il prodotto", ma l'insieme, la forza di quest'azienda dove la vogliamo ritrovare? Come la possiamo ritrovare? La possiamo ritrovare semplicemente se chi governa è credibile e, soprattutto, se chi governa si sente radicato in Valle d'Aosta e se chi governa un'azienda così importante pensa che le scelte che sta facendo garantiscono alla Valle d'Aosta un futuro per chi ci lavora, un futuro per chi ha investito i soldi sul territorio, negli alberghi, in tutte le cose che ci sono da fare, perché se invece si ha la sensazione...ogni tanto questa diventa una sensazione forte, che chi oggi governa governa un po' per raggiungere i risultati legati ai propri obiettivi, e gli obiettivi di risultato sono quelli che determinano poi i guadagni, ma sono i guadagni personali, non i guadagni della comunità, allora questo ci preoccupa e su questo vi chiediamo di essere molto attenti e di capire fino in fondo qual è la strategia.

Qui nel piano industriale - e, ripeto, non ci voglio ritornare a lungo - abbiamo visto, oltre agli investimenti, un grande interesse per sviluppare la futura economia dell'azienda attraverso un forte sviluppo del resort. Il resort diventerà l'azienda in perdita che però garantirà i clienti al casinò. Dico quello che dicono tutti quelli che conoscono la casa da gioco, eh! Una cosa nuova, una scommessa nuova, perché fino ad oggi la casa da gioco ha garantito al Billia di avere i clienti per mantenere e per godere dei servizi che dava e non al contrario, ma non è banale questo, nel senso che è una scommessa che non può fare una persona e poi se va bene, se va male chi se ne importa! È una scommessa che fa la Valle d'Aosta! La Valle d'Aosta ha messo 80 milioni di euro...mi viene da dire sempre più...ma lì in quell'investimento tra un'azienda e l'altra, 57 di qua e 17 nella sala da gioco e poi il grande risparmio sugli impianti di riscaldamento...ecco, la comunità valdostana ha messo questi soldi, li ha messi in mano a qualcuno che li gestisce, che ci deve garantire non per scommessa tra qualche mese, ma deve garantirci che veramente queste cose possano rendere in futuro, allora sì che si può anche accettare di discutere, di ridurre e di ripensare. Io dico che all'interno della casa da gioco ci sono tante professionalità che probabilmente non sono ancora state valutate nella maniera giusta, persone che hanno voglia di spendersi per l'azienda magari senza essere strapagate, che hanno voglia di mettersi in gioco, che non si sono arenate semplicemente perché arrivate. Chi comanda oggi, chi governa quest'azienda quindi deve anche capire come andare a ristimolare il personale, magari riorganizzarlo e magari anche ripensare a quelle funzioni che così vengono svolte con sufficienza, con costi aziendali che vanno a 120.000-130.000 euro per dei primi livelli e magari evitare di mettere altri primi livelli se non tutti i primi livelli sono già occupati, no? Certe tecniche discutibili, che sono discutibili nella misura in cui non danno delle risposte. Oggi abbiamo snaturato la sala da gioco dei giochi americani, dove da sempre i tavoli americani sono stati uniti ai giochi elettronici, è stata una scelta vincente degli anni '80, che ha prodotto grandi benefici. Ha prodotto un tipo di clientela differente da quella dei giochi lavorati e le clientele si sono integrate nel corso degli anni, ma hanno sempre prodotto per l'azienda un sistema differente. Ecco, oggi ci siamo trovati ad una scelta tecnica nuova, anche qui andremo a vedere se funziona, ma abbiamo messo tutto insieme: giochi americani a poche lire con quelli più cari, con meno attrazione, con meno possibilità di vincita e le prime risposte che arrivano dai lavoratori sono quelle che ci sono giochi che non rendono più.

Ci sono quindi tutta una serie di cose che ci fanno dire e ci fanno chiedere oggi a voi, perché siete voi che avete la maggioranza, che avete la responsabilità, se è ancora credibile questa dirigenza rispetto agli investimenti, rispetto alla credibilità che voi le avete dato, mettendo in disponibilità tutti quei soldi, che erano importanti ed indispensabili per rinnovare la casa da gioco, ma quanta credibilità oggi ha l'azienda nei confronti degli investimenti che la comunità e l'Amministrazione hanno fatto? Quanta credibilità ha oggi l'azienda nei confronti del personale interno, quanti stimoli è in grado di ricreare? Perché sappiamo benissimo che le persone rendono in qualsiasi azienda nella misura in cui chi li governa è credibile e capace di rendere in maniera sinergica, al di là dei soldi che si guadagnano, la voglia e il coinvolgimento del lavoro e la voglia di credere nella propria azienda e per noi credere in quest'azienda vuol dire anche credere in uno sviluppo di nuovo di quest'azienda per il suo territorio e per la comunità valdostana. È in questo senso quindi che vi stimoliamo a ragionare, a prendervi ancora una volta le vostre responsabilità in termini di maggioranza, ma una responsabilità che non deve essere difendere l'indifendibile, deve essere per mettervi di fronte le persone a quello che guadagnano, a quello che dovrebbero determinare col loro guadagno per tutti noi, voi compresi, che avete avuto la responsabilità e avete responsabilità ancora di...avete la responsabilità nel senso di credere in loro e queste persone non ci devono raccontare semplicemente che con 12 milioni di euro del taglio del personale da investire nel piano di marketing nel 2016 noi guadagniamo 7 milioni di euro, perché sono le stesse persone che in questi anni non hanno mantenuto i loro impegni...allora dove e come possono rendersi credibili ai vostri occhi ancora prima dei nostri e come andremo a misurare, nella misura in cui resteranno lì, nel caso in cui la mozione non passerà, il loro lavoro mese per mese, per controllare veramente che queste cose siano veritiere nel tempo e significative nel tempo. Grazie.

Presidente - Merci. La parole au collègue Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

Ho ascoltato attentamente gli interventi di tanti colleghi su questa mozione che abbiamo presentato. Anche se l'ora è tarda, permettetemi qualche riflessione sia di metodo che di contenuti, di risultati, tanti sono i numeri elencati questa sera dai vari colleghi. Oggi abbiamo affrontato in quest'aula temi che io definisco che determinano la fine di un'epoca o quanto meno l'apertura di una nuova epoca per il modello Valle d'Aosta; purtroppo questa maggioranza ha deciso di non approvare tante mozioni che noi oggi abbiamo presentato, che, a nostro avviso, andavano indubbiamente in quella direzione. Abbiamo parlato di come ristrutturare, rimodellare i nostri Comuni, gli Enti locali, come condividere, audire, sentire il nuovo Direttore dell'USL, abbiamo parlato di compensi, abbiamo parlato di manager, abbiamo parlato di partecipate e controllate e abbiamo parlato dell'Istituto musicale, di un finanziamento ad hoc per nuovi arredi, avremmo auspicato anche parlare non solo del finanziamento ad hoc, avremmo auspicato di parlare di qual era, qual è la nuova riorganizzazione e la prossima programmazione. Adesso invece ci troviamo a discutere di un dossier affrontato più volte in quest'aula, anche in questa legislatura, ma soprattutto nella passata legislatura.

Vi ruberò qualche minuto, perché vorrei rileggervi il passaggio che avevo fatto poc'anzi nell'affrontare nelle premesse le riflessioni che ho preparato su come condividere e programmare quelli che sono oneri ed onori delle società partecipate e controllate. Cito questo passaggio perché penso calzi a pennello sulla casa da gioco, perché è stata una scelta di natura politica, all'epoca - mi ricordo la data: 10 agosto 2008 - audimmo in IV Commissione l'allora manager candidato per gestire la Casa da gioco di Saint-Vincent, il Signor Luca Frigerio. "Vaste programme, diceva De Gaulle, quando ciò che gli veniva illustrato o non stava in piedi o mostrava crepe logiche inequivocabili - faccio questo passaggio perché penso calzi a pennello - nella nostra regione si è usato e abusato di questa semplificazione del metodo di gestione delle società controllate e partecipate: un responsabile unico che risponde ad un rappresentante unico degli azionisti, riuniti in un'assemblea che definire tale è più ridicolo che sensato. Immaginiamola solo per un attimo - proviamo a metterci al centro di quest'aula e immaginiamo il tutto -: un azionista da una parte sinistra del tavolo ed un amministratore dall'altra parte, non è fantascienza, ma è la realtà... Obiettivi, compiti, responsabilità e, infine, compensi e infine premi vengono decisi in questo modo... In questo processo non vi è nessun passaggio, nessun elemento definito, nessun quadro normativo, nessun buon senso che permetta di rispettare concretamente il principio di congruità, di sostenibilità economica, tecnica, ma anche etica, che deve comportare ogni scelta anche imprenditoriale. Un principio che non è - si badi bene - limitato al contesto pubblico, ma riguarda anche, direi, soprattutto il privato, nessun imprenditore serio infatti agirebbe senza tenerne conto, pena, scusatemi, il fallimento della sua impresa". Termino, ho ripreso una parte del mio intervento che avevo fatto durante il colloquio...durante l'intervento sul tetto dei compensi legati ai manager e agli amministratori e penso che calzi molto bene sul dossier Casinò.

Colleghi, vi assicuro che è con un certo imbarazzo che oggi affronto, affrontiamo, come gruppo ALPE quest'impegno che chiediamo al Governo regionale, è con un certo imbarazzo perché sono passati più di cinque anni che in quest'aula abbiamo cercato - cercato eh, non ce l'abbiamo fatta probabilmente, perché altrimenti non saremmo qui a discutere - di fare un'operazione verità, un'operazione trasparente, che la situazione non era così rosea come si dipingeva, come si scriveva, come si dichiarava...e come tutto sembrava andasse in quella direzione: "siamo i più bravi, siamo la Maglia rosa, gli altri sono la Maglia nera e noi manteniamo le quote di mercato", questo è stato il leitmotiv per cinque anni della scorsa legislatura. Caso strano, dal 29 maggio 2013, dopo aver incassato il voto dei valdostani, dopo aver comunque rimodellato completamente questa maggioranza e quest'opposizione, la situazione della nostra casa da gioco è in picchiata libera. No, non accettiamo questa farsa, non l'accettiamo, vogliamo spiegarla bene ai valdostani, anche perché il tracollo non è del 28 maggio 2013, il tracollo parte da tanti anni fa! Abbiamo perso quote di mercato, nel 2011 introitavamo circa 96 milioni di euro; nel 2012 ne abbiamo introitati 76; nel 2013, se tutto andrà più o meno, ne introiteremo 64. In questo momento al 30 settembre 2013 noi abbiamo introitato, la Casa da gioco di Saint-Vincent ha introitato 49.845.462 euro, abbiamo introitato 8,2 milioni di euro in meno rispetto allo stesso periodo del 2012, in percentuale vuol dire che noi abbiamo introitato quasi il 16 percento in meno rispetto al 2012 nello stesso periodo. Il dramma, oltre al calo drastico ancora per il 2013, è che...noi non ci crediamo più alle bugie dette in quest'aula in questi anni, non ci crediamo più...sul piano industriale, scritto nero su bianco, 2014-2016, i dirigenti della casa da gioco ci dicono che un altr'anno le previsioni degli introiti lordi per la casa da gioco si attesteranno intorno ai 76 milioni di euro, vuol dire un più 16-17 percento rispetto al 2013, noi nel giro di 2 mesi avremo un cambio di rotta e ci sarà un'impennata degli introiti della Casa da gioco di Saint-Vincent, un più 7 per il 2015 sul 2014, un più 7 sul 2016 sul 2015 e per attestarsi nel 2016 a circa 87 milioni di euro di introiti lordi.

Ecco, Presidente Rollandin, mi sembra che la situazione sia veramente drastica, grave, ma vi chiediamo...non so se approverete questa nostra mozione che va nella direzione di azzerare le figure apicali, non lo so, perché oggi diverse mozioni presentate dai gruppi di opposizione erano, a nostro avviso, votabili, perché erano di buon senso e andavano nella direzione necessaria per l'amministrazione pubblica e soprattutto per la riforma del modello valdostano, quindi non so se la maggioranza approverà questa nostra mozione, quello che sappiamo è che la situazione è fallimentare, che la situazione...il piano di sviluppo che avete deciso di finanziare con 93 milioni di euro della collettività valdostana, 93 milioni di euro, è fallimentare, ma non è Chatrian a dirlo, il gruppo ALPE, sono i risultati a dirlo! A questo punto diciamo che non c'è nessuna strategia sul tavolo per come invertire la rotta sugli introiti della casa da gioco, per poi non parlare sulle previsioni di ricavo del resort, perché se vi cito cosa è scritto nero su bianco sul piano industriale 2014-2016, mi vergogno a leggere queste cifre. La casa da gioco intende introitare per le previsioni ricavi-resort quasi 6 milioni di euro nel 2014, quasi 8 milioni di euro nel 2015 e quasi 9 milioni di euro nel 2016. Ecco, dato che vedo con che souplesse è stato scritto questo piano industriale, con il fumo negli occhi più totale quando la credibilità di questo documento è pari allo zero.

Ecco, mi vergogno di intervenire su questa mozione, mi vergogno perché come mercoledì scorso in III Commissione, quando abbiamo audito l'Assessore Testolin all'agricoltura...penso che l'operazione verità a questo punto dobbiamo farla in tutti i settori, penso che l'operazione trasparenza dobbiamo farla in tutti i settori, penso che queste carte dobbiamo scoprirle qui, davanti a tutti i valdostani, perché così non è... Riteniamo in questo momento che se da una parte 93 sono i milioni investiti dal punto di vista edilizio, dall'altra c'è un castello che sta crollando, c'è un castello che sta crollando e poi lo specchietto per le allodole, io non vorrei citare nuovamente l'Assessore Baccega, altri colleghi l'hanno citato più volte, l'Assessore Baccega qualche settimana fa in commissione ci ha quasi rassicurati dicendo: "io non ho ancora detto nessun no in questi tre mesi, la situazione finanziaria è tranquilla, finanziamo questi 10 milioni di euro per la casa da gioco, ma io non ho ancora detto nessun no". Ecco, forse fermiamo un attimo la situazione, la situazione è più grave di quello che si è detto fino ad oggi, la risposta oggi dell'Assessore Baccega sulle leggi di settore la dice lunga, oggi ci ha detto: "forse per il gennaio 2014 saranno liquidate le pratiche inevase". Non ci credo, perché nell'Assessorato del collega Marquis ci sono pratiche già istruite del mese di giugno 2012, quindi non ci credo! Che per gennaio 2014 tutte queste pratiche saranno liquidate, quelle impegnate, con una delibera di Giunta. Non ci credo, ma la parte ancora più grave è la seconda, tutte quelle pratiche istruite dove non c'è un atto amministrativo, quindi una delibera di Giunta, o un provvedimento dirigenziale, perché non c'è copertura e a quella domanda giustamente l'Assessore Baccega ha detto: "gli uffici stanno cercando di capire lo stato dell'arte, mettere insieme le carte e dire ai valdostani: "ci sono richieste per 25 milioni di euro, noi oggi ne abbiamo zero e vedremo cosa andremo a fare nel prossimo triennio", come l'Assessore Testolin ci ha detto tranquillamente in III Commissione: "33 sono i milioni a bando e a sportello che abbiamo istruito ad oggi noi abbiamo zero soldi. Bando giugno 2012, bando giugno 2013, sportelli gennaio 2012 fino a settembre 2013, disponibilità economiche zero". Così è stato detto e poi è stato chiesto la seconda parte Consorzi di miglioramento fondiario 38 non sono stati finanziati, 27 sono i milioni di euro richiesti per finanziare i 38 piani di Consorzi di miglioramento fondiario, disponibilità zero, non un euro, zero!

Ecco, Presidente Rollandin, noi non ci crediamo più, noi chiediamo veramente un'operazione verità trasversale ed è per quello che mi vergogno nell'intervenire su questa mozione, perché solo pochi mesi fa, nel marzo 2012, presentammo con i colleghi del PD proprio una richiesta di provvedere con urgenza al rinnovo integrale delle figure responsabili ed apicali, Amministratore unico e struttura dirigenziale. Ci fu detto che tutto andava benissimo, marzo 2012, che eravamo i più bravi di tutti, che i problemi non esistevano, in quest'aula. Presi praticamente in giro, come per dire: "ma voi siete fuori dal mondo, continuate a vivere nelle vostre belle montagne laterali, un po' così, ma siete fuori dal mondo! Perché la situazione è rosea, andiamo bene, siamo più bravi degli altri, quindi non preoccupatevi, c'è la crisi, insomma, ci sono dei problemi, ma comunque la situazione è tutta sotto controllo", ecco, mi sembra che la situazione assolutamente non sia sotto controllo e poche parole ancora, perché l'evidenza dei fatti penso è tale da rendere inutile ogni altra ripetizione, tanto più da parte nostra da tempo affrontiamo questo dossier, vedendo con il passare dei mesi e degli anni la situazione aggravarsi sempre più e degenerare. Come dicevo prima, la misura è completamente colma e il disastro è palese a fronte di promesse future che sanno davvero di disperazioni, basti vedere le previsioni, come vi dicevo prima, più 16 la previsione per il 2014 sul 2013, più 7 la previsione per il 2015 sul 2014, più 7 ancora per il 2016 sul 2015 e i rischi che le cose peggiorino sono così concreti da fare venire i brividi a chiunque, salvo probabilmente a chi dovrebbe provarli per primo. Qui non si tratta solo di mettere in rilievo un possibile cattivo utilizzo del denaro pubblico, questo pomeriggio abbiamo parlato di sprechi, aspetto che non ritengo secondario e sul quale avremmo semmai modo di ritornare nel futuro, sicuramente, ma di fermare la discesa a valle, prima che sia troppo tardi, nell'interesse di tutta la collettività.

Chiedere la revoca di amministratori e figure apicali cui si sono assegnate così importanti responsabilità gestionali non è cosa che prendo e noi prendiamo alla leggera. Per mia formazione conosco bene la delicatezza di queste questioni, che, tra l'altro, dopo più attente riflessioni, portano poi a scoprire che non sempre le responsabilità sono dove si pensava fossero, ma da parte di un amministratore pubblico, come noi siamo, la richiesta della mozione è un atto dovuto, non abbiamo proprio scelta, in attesa che altri diversi elementi di valutazione sopraggiungano magari dagli stessi amministratori. Termino, se così non facessimo oggi e se la responsabilità dei nominati sui risultati deludenti non fosse accettata votando la mozione, credo sarebbe altrettanto inevitabile e doveroso per noi trasferire le relative responsabilità politiche agli amministratori pubblici che hanno proceduto alla nomina e che hanno fornito una sostanziale manleva ai nominati respingendo questa mozione. Ciò ci obbligherebbe, credo, a chiedere a loro, dunque a lei, Presidente, visti i metodi di nomina adottati, di lasciare il campo immediatamente, anche se investito di una volontà popolare, che in questo caso però non potrebbe, né potrà avere nulla a che vedere col merito assoluto di questa questione.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Nessuno? Altre richieste? La parola al collega Viérin.

Viérin L. (UVP) - Merci Madame la Présidente.

Prendiamo intanto atto stasera dell'ennesimo tonfo della maggioranza, che va a bagno per la quarta volta in quattro sedute e questa cosa merita almeno un minuto di considerazione. Evidenzia che, se ancora ce ne fosse bisogno, che si sta avvicinando, o comunque si è prossimi alla fine di una gestione e non sappiamo se questa corrisponda poi anche alla fine della maggioranza...e che un chiaro messaggio ad una politica portata avanti da chi oggi gestisce il potere in Valle d'Aosta è arrivato anche oggi. Una politica verticistica che paga la non condivisione, che, a nostro avviso, è destinata a finire ad Aosta come a Roma. Quest'ennesima votazione contraria è un chiaro segno che arriva dritto al cuore del sistema e appunto che, secondo noi, ne segnerà la fine. Se i numeri non ci sono, sono comunque precari, noi crediamo che ci sia e ci debba essere la consapevolezza di prenderne atto.

Per quanto riguarda la questione del casinò, abbiamo accolto molto volentieri l'invito della Presidente Rini a continuare questa discussione e crediamo che questa discussione meriti un approfondimento proprio perché in questi ultimi mesi si è discusso molto di casinò. È stato oggetto di grande dibattito e non solo in questa legislatura, ma anche - e qualcuno lo ha ricordato - in questi ultimi anni, per non dire nella scorsa legislatura, è sempre stato oggetto di grande dibattito, ma un grande piano di rilancio, un grande...così, presentato anche con enfasi, pareva, anche a fronte di grandi investimenti che l'Amministrazione regionale ha messo in campo, segnare, al di là della crisi, la direzione giusta per rilanciare quella che è un'importante realtà riconosciuta da tutti, anche negli interventi di oggi. In primavera avevamo cercato di evidenziare una certa situazione che si vociferava, i dati non sono stati...non c'è stata data possibilità di reperirli, ma i dati negativi che poi sono emersi sono dati che oggi si manifestano in modo drammatico. Quella che noi abbiamo definito "la polvere sotto il tappeto" è uscita chiaramente solo dopo le elezioni regionali, ma non ci facevamo illusioni, ma, al di là del gioco delle parti delle vicende elettorali, ciò che ci preoccupa, che ci ha preoccupato e che ci preoccuperà anche in futuro è la reale situazione, che ancora oggi pare non si voglia vedere. Beh, intanto noi crediamo che, quando la situazione si è manifestata, forse ci doveva essere da parte di chi ha la responsabilità gestionale del casinò una presa di coscienza, al di là dell'azione dell'amministrazione, in questo caso del socio al 99 percento come indicazione di una presa d'atto che è stata e che oggi si manifesta a chi l'ha percepita prima, il collega Donzel l'ha ricordato...chi l'ha percepita dopo, ma oggi crediamo che la situazione sia veramente lapalissiana e che, a fronte di questi risultati negativi, una presa di coscienza sarebbe stato il minimo del gesto auspicato. Non solo questa presa d'atto non è arrivata, il premio è già stato ricordato, si è ancora avuto così il coraggio, al di là dell'emolumento di 240 mila euro annui, di percepire il premio per aver conseguito i risultati, gli obiettivi che, tra l'altro, sono stati fissati dall'azionista.

La situazione quindi peggiora, la situazione non solo rasenta l'indecenza, al di là della vicenda del premio, che poi non è stato restituito, malgrado la mozione, oggi noi crediamo che sia un atteggiamento incurante a fronte di un risultato disastroso. Ci dispiace quindi, anche da un punto di vista personale, di dover arrivare a richiedere oggi la revoca degli amministratori, e non solo dell'Amministratore unico, che ricordiamo, è vero, è un Amministratore unico, ma che fa parte all'interno di un'azienda assieme ad altri dirigenti, figure apicali, di una responsabilità oggettiva. Come ricordava qualcuno in qualsiasi azienda, e non solo privata, a fronte di risultati così disastrosi, avrebbe già rassegnato le dimissioni in modo volontario, evitando l'imbarazzo di chi oggi deve difendere l'indifendibile, che lo voglia fare in modo cosciente, o che lo debba fare per forza, ma effettivamente forse avrebbe tolto un po' di imbarazzo tra i presenti.

Accanto a questo vorremmo sottolineare due aspetti: beh, la questione degli esuberi di personale, qualcuno ne ha già parlato, io non ci tornerò, sottolineerò semplicemente anche qui la questione di un esubero di personale di cui ci si accorge stranamente non solo a scoppio ritardato, ma a seguito di mesi di promesse di assunzioni e di assunzioni reali, per non dire il fatto di aver venduto sogni ed illusioni anche a giovani e non solo. Ci si accorge quindi d'emblée che ci sono esuberi, ci chiediamo però se con questo piano e nell'incontro con i sindacati questo è emerso, se nel piano...per trovare soluzione a questi esuberi, si preveda anche una prospettiva futura, perché, se non si risolve la situazione generale del casinò, fra sei mesi saremo di nuovo qui a parlare di altri esuberi. A fronte di grandi investimenti, a fronte di una mancanza di rilancio, al di là delle presenze, del giocato, ci chiediamo quale sia oggi la situazione che ci fa prevedere per il futuro una situazione rosea, anche perché rosea non è. Oggi ci si accorge di una crisi nera che noi crediamo sia anche una crisi di liquidità e, quando abbiamo chiesto, Assessore, se lei si ricorda...in commissione io le ho chiesto se l'erogazione del mutuo di ulteriori 10 milioni, che si aggiungevano ai 50, fosse correlata in qualche sorta alla questione del personale, lei mi ha risposto che non era correlata. È chiaro che nell'incontro con i sindacati...quei 12 milioni che mancano di liquidità, che sono stati enunciati nell'incontro con l'azienda, a fronte dei 10 milioni erogati a fronte di altri che non erano ancora stati spesi...ci fa pensare che forse una crisi di liquidità esiste ed è per questo che ci preoccupa anche il futuro di questa situazione, oltre a dicotomie che sono state oggi enunciate sul fatto di prevedere un piano di esuberi per persone che devono ancora maturare la pensione o che vi sono vicino, mentre teniamo delle persone che sono in pensione e che lavorano alla casa da gioco. Anche qui - e credo che sia un'esigenza diffusa - vorremmo capire quali saranno poi i criteri per evitare quella mobilità unilaterale che invece prevede, nel caso di un mancato accordo, il licenziamento di giovani e non invece di persone che sono prossime alla pensione, anche qui noi quindi chiediamo di vigilare su quest'aspetto.

Altra questione di cui vorrei accennare è la questione dei finanziamenti, ma proprio nel momento in cui ci si accorge che ci sono degli esuberi e che la situazione finanziaria è drammatica, si vanno a fare investimenti spropositati e ulteriori sulla parte strutturale... Oggi noi vorremmo aprire una parentesi e sarà oggetto di discussione nelle prossime settimane, per non dire i prossimi mesi, che noi ci auspichiamo, noi non vogliamo sostituirci né agli architetti che abbiamo visto essere presenti al sopralluogo, chi in modo velato e chi invece in modo palese, ma non vorremmo, da voci che ci giungono, che i lavori presentassero già dei problemi, ma che vadano questi lavori nella direzione auspicata di rendere effettivamente la casa da gioco e il Grand Hôtel Billia consoni ad una certa impostazione - che poi noi lo diremo che non ci vede d'accordo nell'impostazione e nella filosofia -, ma che oggi effettivamente pare inizino già a presentare dei limiti. Qualcuno ci ha detto: "dovete venire a fare il sopralluogo quando piove", le chiederemo quindi anche se...beh, oggi con la tecnologia si prevede il tempo anche con qualche giorno di anticipo, sarebbe interessante, Assessore, magari anche per lei che ha girato già quattro casinò quest'estate...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...sei.

Ultimo punto il piano di sviluppo, questo piano industriale che dovrebbe rappresentare il rilancio della casa da gioco. Ho diversi spunti, cercherò di riassumerli nel tempo che è rimasto a disposizione. Beh, intanto, le considerazioni generali, le prime 50 pagine di questo piano espongono diversi scenari pesantemente negativi per il casinò. Il comparto congressuale, quello alberghiero, come quasi a giustificare una mancanza di strategia anche nella gestione della ristrutturazione, oltre che nel posizionamento del prodotto. Le chiediamo, e lei sicuramente ci saprà dare lumi, se questo piano tra l'altro, come è presumibile, sia stato commissionato, realizzato da una società di marketing e comunicazione esterna o sia frutto, dubitando su quest'aspetto, di competenze interne. Noi soprattutto dubitiamo che le competenze interne abbiano la capacità di trasformare questo documento strategico in un piano operativo, per esempio, l'albergo a cinque stelle, ecco, per capirci...

La questione poi - l'ha anticipato il collega Grosjean - del posizionamento del casinò, del prodotto. Come poter trasformare Saint-Vincent in una destinazione di lusso, no? In presenza di una manchevolezza in base...dei servizi e dell'ambientazione di altissimo profilo, perché sappiamo benissimo che esiste una rete del lusso...non coinvolgimento della cittadinanza di Saint-Vincent, delle altre località star e che comporterebbe la creazione dell'ennesima cattedrale nel deserto. Noi quindi chiediamo che ci sia una sinergia che non si ritrova nel piano, i clienti che desiderano e che ricercano il lusso hanno necessità e devono poter contare su una rete dei prodotti e dei servizi di lusso e attualmente sono del tutto o sporadicamente assenti in Valle d'Aosta. Ciò che manca poi, secondo noi, è l'interazione territoriale, e non solo, che sfocia quasi, anzi senza il quasi, in concorrenza sleale. L'interazione territoriale allora è...oggi si ritrova nel piano e nella realtà un isolamento con cui si contraddistingue la struttura rispetto a tutto il resto, non solo Saint-Vincent, ma tutto il prodotto Valle d'Aosta, inteso come tutto ciò che ruota, o che dovrebbe ruotare intorno al casinò. Beh, sicuramente il fatto, per esempio, di quest'isolamento che viene maggiormente incentivato dalla creazione della nuova S.p.A., che è in diretta concorrenza con le terme è l'esempio lampante come non ci sia oggi una sinergia neanche a qualche centinaio di metri di distanza. Concorrenza diretta e sleale, dicevo, quindi, e questo è stato da me enunciato all'Amministratore unico durante il sopralluogo e la risposta è stata: "beh, ma si lamentano sempre qui a Saint-Vincent". Concorrenza sleale, dicevo, perché, casinò a parte, le diverse anime che sono previste dal prodotto "Saint-Vincent Resort & Casinò" non solo non risultano a completamento dell'offerta della località, ma addirittura sono in concorrenza per quanto riguarda, per esempio, l'hôtel. Le tariffe proposte dal rinnovato park hôtel vengono presentate su booking anche a 80-90 euro: 80-90 euro base camera doppia, spesso meno care di quanto viene proposto negli alberghi di Saint-Vincent, stessa categoria. Nuova S.p.A., diretta concorrenza con le terme, come dicevo. Centro congressi, diretta concorrenza con quello comunale, anche se in gestione associata - poi su questo tornerò -, offerta ricettiva in concorrenza con l'offerta della località.

Risulta lecito quindi chiedersi ad un certo punto che tipo di analisi sia stata fatta sulla clientela, se per determinare il rinnovato resort sia stata fatta una certa analisi e se effettivamente necessitasse questa nuova collocazione della S.p.A., per esempio, perché, questa è una suggestione, non una serie di servizi per...diversi, ecco, per le famiglie, piuttosto che altri intrattenimenti sportivi come abbiamo conosciuto nel tempo, ecco, senza tornare sulla questione del tiro a volo. Il prodotto poi...due alberghi, un centro benessere, tre ristoranti in aggiunta ai due già disponibili, che puntano decisamente sull'offerta di lusso, qualche collega l'ha già ricordato, ma cos'è che promettiamo ai clienti, qual è la strategia, quali sono i privilegi, le esclusività, ecco, per seguire il suo ragionamento, il suo nel senso...il ragionamento che viene impostato. A pagina 36 nell'analisi della clientela si parla della questione...analisi della clientela per tipo di tessera. Le tessere quindi daranno diritto a benefit di vario tipo che variano a seconda del potenziale di gioco associato, che vanno dall'offerta di ristorazione all'ospitalità alberghiera sino al trasporto, biglietteria. Sarebbe interessante, Assessore o Presidente, sapere qual è il costo-contatto di ogni singola tessera, cioè quanto deve spendere il casinò per fidelizzare questo tipo di clientela con i benefit sopra indicati, perché nel tempo, soprattutto negli ultimi anni, per far quadrare i bilanci, la prima cosa che è stata tagliata è stata quella dell'ospitalità e quindi chiaramente, se si taglia l'ospitalità, diventa poi difficile magari avere un ritorno. Sempre nelle stesse pagine si evidenzia come i clienti non fidelizzati sono quelli puramente occasionali e sono quelli che maggiormente hanno risentito della crisi, quindi incidono meno 20.886 e con un meno 45.787 presenze dal 2011 al 2012.

L'altra domanda quindi è, sempre nel discorso, nella filosofia dell'inserimento del casinò nella rete, come intercettare i clienti di passaggio, al di là di Macao, al di là della Russia, al di là di tutto il resto...come intercettiamo i clienti che passano in Valle d'Aosta e di questo non si dice niente, soprattutto come li intercettiamo attraverso le società partecipate o/e controllate, voglio dire Forte di Bard, Autostrade, qual è la strategia oggi per puntare ad agevolare chi di passaggio si volesse fermare a Saint-Vincent, e non solo, per portare anche indotto a tutta quella che è l'offerta della Valle d'Aosta. Beh, questi ricevono giornalmente flussi incredibili e clienti occasionali, quindi non solo quelli fidelizzati, ma anche del mordi e fuggi, quelli potrebbero essere attratti...poi strategie, e concludo, di marketing commerciali, tralascio altre considerazioni che forse avremo poi il tempo di effettuare in altre occasioni, volevo arrivare sulla questione della clientela, ecco. A pagina 107, Assessore, si dice, oltre che della Cina e della Russia, che si ritiene di dover puntare anche su Brasile, India, Sud Africa e altri Paesi asiatici emergenti. No?

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...sì, ci sono i soldi, ma, se rimangono lì, Assessore, ci fa piacere che ci siano, ma non li portano in Valle d'Aosta, ecco, cioè come è possibile che un singolo resort possa penetrare in questi mercati senza una strategia turistica regionale e non mi pare che in questo momento - poi l'Assessore mi correggerà - si stia andando verso questi mercati. Riconosco Russia, Cina, per questi ci sono strategie, ma su questi mercati che vengono citati almeno una sinergia a livello di promozione turistica con quello che si fa in regione...eh, sarebbe il minimo! Altrimenti si scrivono cose che sono da libro dei sogni e che poi mettono a posto la coscienza, fanno conseguire gli obiettivi e i risultati e fanno scattare i bonus e fanno riconfermare alla guida di un'azienda, che invece è un disastro...e anche alle strategie di vendita.

Non è chiaro allora come questo prodotto commerciale possa essere venduto, neanche codificato, ci si attendeva in questo caso una strategia di aggressione da parte di tutto lo staff dell'Ufficio stampa che adesso, vabbè, 36 persone che si prevede di portare...di poter ridurre a 26, 36, insomma...fino ad arrivare poi ai mercati...il mercato cinese, ecco, una questione sul mercato cinese che qualcuno ricordava, perché è stata abbastanza shockante la questione dei giocatori cinesi quando siamo andati a fare il sopralluogo. Non sono state evidenziate...perché tutti dicono: "eh, sì questi non sono poi mica quelli che siamo andati a cercare a Macao, eh, quelli di Macao sono migliori, questi sono altri", ma non sono evidenziate, Assessore, le modalità operative di intervento che potrebbero migliorare la difficile coabitazione fra i giocatori. Qual è la strategia per questa coabitazione fra i giocatori originari della Cina e il resto della clientela, per capirci. Si ricorda che il Casinò di Venezia, dove il 40 percento...loro hanno costruito un braccio operativo...chiedo di poter utilizzare il secondo intervento. Si ricorda, dicevo, che il Casinò di Venezia ha costruito questo braccio operativo a Ca' Noghera, in terraferma, dove il 40 percento, Assessore, dei 900 mila clienti che ogni anno prendono d'assalto il casinò a due passi dall'aeroporto ha gli occhi a mandorla, quindi, conti alla mano, significa che sono oltre 350 mila i giocatori che sono "made in Cina". Hanno differenziato però, cioè hanno creato un'area in quel caso staccata dai giocatori, dico questo perché sono tutte cose che nel piano non ci sono.

Arrivo poi ad un tema...beh il prodotto alberghiero, ecco, il prodotto alberghiero lo abbiamo detto...nell'ospitalità, è molto suggestivo, si parla di esperienze non stereotipate, servizi impeccabili, sensazioni esclusive, esperienze emozionanti, eventi eccezionali, eccetera, eccetera. Ecco, noi non so...ci chiediamo se questo si realizzerà, con quali soldi, con quali fondi, in che modo, perché questo va tutto bene, nel senso che, quando uno legge come quando si va a vedere una recensione di un albergo, uno si immerge già nella piscina, poi arriva e si trova in un garage, ecco. In questo caso la suggestione sicuramente è superiore rispetto a quello che si offre. È necessario lavorare sulle vocazioni della località sicuramente, anche, è un tema alla moda, però, ecco, il prodotto alberghiero effettivamente poi deve essere corrispondente.

Arrivo poi, infine, ad un tema caro all'Assessore Marguerettaz, che è il convention bureau, che è completamente disatteso in termini di curiosità, perché ci incuriosiva molto, qualcuno aveva anche portato un'iniziativa in questo senso ed è completamente disattesa la curiosità rispetto a quest'importante realtà, la cui presentazione in queste pagine risulta essere una mera elencazione di attività da svolgere e quindi ricercabile in qualsiasi manuale di marketing congressuale, copia incolla, si inserisce, ma è completamente scollegato da quella che è la realtà. Probabilmente l'Assessore Marguerettaz, che ne sa più di noi, è già impegnato in altre vicende, quindi ha già contezza di questa situazione. Non si fa menzione di quale sarà l'organigramma, sempre caro all'Assessore, di questo nuovo ufficio, quale materiale di comunicazione verrà utilizzato, quali i plus rispetto ai principali competitor, quali le fiere a cui partecipare, quali le campagne di incentivazione organizzate, quali i target di riferimento, quali i collegamenti con l'Assessorato del turismo, con l'Amministrazione, con tutto ciò che viene organizzato. Andiamo a vedere i dati del turismo congressuale altrove e quelli che ci sono in Valle, è chiaro che ci faranno riflettere. Noi crediamo che questo convention bureau possa essere effettivamente un ottimo volano per tutto il territorio regionale, ad esempio, con l'organizzazione dei team building, attività che non viene neanche citata nel documento. In sintesi questo documento in parte presenta un mercato in crisi per tutti i prodotti del Saint-Vincent Resort & Casinò, quindi casinò, ricettività, congressi e si effettua un mero elenco di miglioramenti tecnici, gestionali, amministrativi, architettonici, ma non si costruisce il prodotto e, quando si costruisce, si costruisce qualcosa che non è collegato con il prodotto Valle d'Aosta e che non sarà neanche realizzabile visti i tempi che stiamo vivendo. Non si comunica dove saranno conquistati i futuri clienti, perché è tutto teorico, e con quali modalità, attività di incentivazione e con quali risorse umane, soprattutto con quale budget, con quali fondi tutto questo verrà realizzato. Ecco, questa è una lettura critica che noi umilmente, come Union Valdôtaine Progressiste, abbiamo cercato di fare con l'aiuto anche di persone che ci hanno supportato e che in questo settore hanno un po' di esperienza.

Considerazione finale: beh, qualcuno l'ha già detto, noi chiediamo, Assessore, chiaramente la revoca di questi amministratori, andando non lo so...leggevo qualche mese fa o qualche settimana fa della proposta della sua forza politica, la Stella Alpina, che richiedeva gestioni meno verticistiche, non si capiva bene se era riferito all'Amministrazione regionale o alle partecipate. Chiedendo il ritorno speriamo non alla gestione orizzontale dell'Assessore Marguerettaz, perché qui in Consiglio ne abbiamo viste di tutti i colori e ne abbiamo prese...anche in quel caso siamo andati a bagno, vorrei ricordare, e anche se mi trovavo dall'altra parte...comunque del ritorno ad una modalità gestionale più condivisa, i consigli di amministrazione... Ecco, noi non sappiamo quale formula sia, si parla di risparmi, l'Amministratore unico che effettivamente ha creato dei risparmi, ma noi vorremmo che questi Amministratori, l'Amministratore unico e le figure apicali che hanno responsabilità in questa gestione disastrosa vadano a casa, siano revocate e che abbiano contezza che...quando ci hanno risposto che i debiti che il casinò ha fatto nei confronti dell'Amministrazione sono debiti del casinò, si sono dimenticati che il casinò è proprietà di tutti i valdostani, sapendo benissimo che loro passano in senso anche di valdostanità e di permanenza in Valle, mentre noi continuiamo a vivere in questa Valle...e, al di là dell'aver conseguito o meno gli obiettivi, al di là del curriculum, della carriera e di tutta una questione collegata anche ad altri casinò che noi conosciamo, noi chiediamo oggi che ci sia la decenza di dire a queste persone che è arrivato il momento per loro di rimettere il mandato, perché non hanno conseguito gli obiettivi, perché non hanno portato beneficio alla Regione Valle d'Aosta, perché non hanno oggi un piano di rilancio credibile, se non qualcosa di fatto all'esterno, tanto per cercare, oltre che mettere in buona coscienza sé stessi, anche parte del Consiglio regionale e che oggi hanno finito o devono finire di raccontare frottole. Noi chiediamo la sostituzione, essendo garbati, nell'atto che si chiederebbe in qualsiasi situazione di tale disastro, chiediamo anche in questo caso, come abbiamo chiesto su altre iniziative, un po' di buon senso anche da parte dei colleghi della maggioranza per condividere, al di là delle cose che vanno male, anche la capacità di cambiarle, perché nessuno qui sta dicendo che la colpa è tutta di qualcuno, o che la colpa è tutta di qualcun altro. Nel sopralluogo qualcuno ricordava il piano di sviluppo che è stato votato dal Consiglio, una cosa è il piano di sviluppo, un'altra cosa è l'applicazione di queste cose, perché tantissime cose, come la questione della concorrenza e di altre novità, sono emerse dopo e non in quel piano che è stato votato in quest'aula.

Oggi quindi, al di là di tutte le considerazioni che si possono fare, noi chiediamo un minimo di decenza nel sostituirli e, oltre a questo chiediamo, poi, se questo dovesse mai avvenire, non ci facciamo illusioni, saremmo già contenti di altro, per esempio, la restituzione non solo del premio, ma di qualche altro benefit a livello alto dai dirigenti, ma chiediamo che nella sostituzione eventuale, ecco, si riducano i compensi e che questi compensi siano legati ai risultati effettivi. Questo, ne avevamo già parlato, mi pareva che ci fosse anche un impegno sul fatto di riuscire a collegare i benefit e i premi a risultati effettivi, ma che non devono essere risultati, per esempio, di portare persone. Tantissime, tante figure apicali avevano l'obiettivo di portare persone, quindi si regalavano i voucher da 10 euro, si regalava il pullman, venivano, facevano presenza, giocavano solo quei 10 euro regalati e tante volte, per sfortuna nostra, vincevano pure, e poi loro avevano conseguito i risultati che erano quelli delle presenze. Ecco, noi chiediamo che ci sia una sostituzione con crismi diversi, che sono esplicitati nella mozione, e soprattutto che ci sia oculatezza anche negli emolumenti, visto che già non avete voluto accettare quella della riduzione degli emolumenti in senso di interventi normativi, almeno su questa che ci sia una proporzione tra il rendimento dell'azienda e ciò che si percepisce come emolumento, che ci sia una proporzione tra quello che è il momento di crisi che stiamo vivendo e quelli che effettivamente sono stipendi indegni del momento di crisi che oggi affrontiamo, e che soprattutto oggi si possa addivenire ad un barlume di luce al fondo di questo tunnel, anche perché, lo ribadiamo, noi siamo estremamente preoccupati, perché non sappiamo ancora quale sia la situazione reale.

In conclusione, Assessore, avremmo voluto avere la questione del piano industriale...avremmo voluto averlo da lei o comunque dal Governo regionale, l'abbiamo letto sui giornali, siamo riusciti in qualche modo a recuperarlo, anche questo è rispetto per le istituzioni e rispetto per il ruolo che ricopriamo. Siamo solo Consiglieri regionali e siamo anche felici di esserlo, però noi crediamo di meritare un po' di attenzione, almeno informarci prima della condivisione su grandi scelte strategiche che coinvolgono tutta la Valle. Grazie.

Président - Merci. Il y a d'autres? La parole au collègue Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie.

Due ultime puntualizzazioni che sono però indispensabili per motivare la scelta, che è una scelta grave, quella che richiediamo, ovvero di fare fuori l'Amministratore unico e tutta la Dirigenza, che ci derivano peraltro dall'amabile colloquio che abbiamo avuto con l'Amministratore unico, Frigerio. Già dal sopralluogo ci era parso impossibile che i lavori potessero terminare il 31 dicembre di quest'anno. In effetti, i lavori sono in alto mare sia per quanto riguarda l'Hôtel Billia, sia per quanto riguarda una parte delle sale da gioco che sono in ristrutturazione. La conferma l'abbiamo avuta con Frigerio, che è una persona sicuramente simpatica, però ha riconosciuto anche lui che sarà impossibile terminare entro il 31 dicembre. A ben vedere non è che si terminerà qualche giorno dopo, ma i lavori termineranno molto tempo dopo, con un ulteriore pregiudizio per quella che è l'attività della casa da gioco, quindi ulteriori mancati introiti e, comunque, a livello di immagine un nocumento generale per quella che è l'attività del casinò.

L'altra questione molto più interessante è stata quella che riguarda l'IVA, perché sull'ammontare delle somme che sono state erogate, ovviamente, per gli acquisti una parte è rappresentata dall'IVA; ad occhio e croce l'abbiamo quantificata ed abbiamo avuto anche la sostanziale conferma da parte degli amministratori in 11.611.000 euro che dovrebbero ritornare nelle casse del casinò nel giro di circa un anno. Noi allora ci chiediamo il perché non sia stato previsto nel piano di rientro questo fatto, perché si tratta, comunque, di soldi che rientrano nella disponibilità del casinò; questo, a ben guardare, per quello che abbiamo potuto vedere fino adesso nei bilanci, ci fa preoccupare abbastanza in quanto ci sembra uno strano sistema di accaparrare liquidità, liquidità che manca effettivamente per far fronte poi al pagamento delle spese correnti e quindi degli stipendi del personale. Non vorremmo - ma su questo avremo delle rassicurazioni sicuramente da parte dell'Assessore - che ci fosse un trucchetto di ricavare liquidità da quest'IVA che ritorna e della quale la Regione chiude un occhio, anzi ne chiude due, fa finta di dimenticarsi ed ecco che l'IVA fa giusto comodo a qualcuno per tappare ancora per un po' l'ulteriore buco prima che, poi la voragine si apra completamente. Questo è un altro degli aspetti che ci preoccupa non poco e che contribuisce a definire quella che è stata la gestione della casa da gioco nell'ultimo periodo.

Président - Merci. Il y a d'autres? Chiudiamo allora la discussione generale. La parola al collega Cognetta.

Cognetta (M5S) - Giusto, brevemente, ancora questi dieci minuti, poi andiamo tutti a casa. Volevo appunto parlare a questo punto, sempre rispetto a questa mozione, di come viene gestita ad un certo punto l'emergenza, perché ad un certo punto ci si rende conto che abbiamo un problema e quindi si cerca di correre ai ripari. A questo punto la Dirigenza propone con questo documento del 30 settembre la famosa ipotesi di accordo-quadro con la quale sostanzialmente dà il via - diciamo così - a tutto questo piano di ristrutturazione aziendale che dovrebbe in qualche modo salvare la Casinò. Non vorrei entrare nel dettaglio specifico: c'è, comunque, tutta una serie impressionante di tagli, non soltanto sulle persone, come ho già accennato prima, ma su tutta quanta una serie di oneri accessori, di flessibilità estrema e di interventi strutturali pesanti su tutta quella che sarà poi un domani la gestione del personale.

Questo documento è avvalorato dalla riunione che noi, come minoranza...e, tra l'altro, ho fatto un calcolo in base al quale risulta che noi, come minoranza, rappresentiamo il 48,08 percento della proprietà della Casinò, perché il 99 percento è della Regione, noi siamo in 17, quindi, a conti fatti, è questo...dicevo, che noi ci siamo preoccupati di incontrare i sindacati e sono venuti tutti e devo dire che anche il SAVT ha partecipato, solo per una mezzoretta, poi, aveva un'altra riunione e ha dovuto andar via, ma, comunque c'erano tutti e ci hanno esposto qual era la situazione dal loro punto di vista. La situazione è drammatica perché, tra le varie discussioni che sono venute fuori, c'è stata questa presentazione, dicevo, di questo documento, con un discorso anche piuttosto duro e cioè "se non accettate questo documento, noi in un caso applichiamo la 223 - cioè quella legge che, sostanzialmente, permette alle aziende di creare una mobilità estrema e quindi penalizzare in genere i neoassunti, questo è come funziona, questo in un caso - in un altro caso c'è talmente poca liquidità che, se non accettate questo, noi portiamo i libri in tribunale e non se ne parla più". Ora, mentre sentivo i rappresentanti sindacali, mi chiedevo: beh, insomma, se fossi io dalla parte dei lavoratori, se fossi un lavoratore e dovessi scegliere tra essere mandato a casa o far portare i libri in tribunale...beh, caspita, la scelta non è che sia facilissima. Poi, però, ci ho riflettuto un po' e mi sono detto: beh, se portiamo i libri in tribunale probabilmente, forse mi conviene come lavoratore: mi conviene perché fermo le bocce alla situazione contrattuale di oggi e non quella successiva a questo, è molto più penalizzante perché se dopo questo, fra un anno, la Casinò chiude, poi vado a discutere in tribunale con quest'accordo, mi conviene andarci con quello che ho attualmente, e quindi capisco anche perché poi i sindacati siano più propensi a fare agitazione e non accettare assolutamente questo.

Tutto questo discorso però mi fa riflettere ancora su un'altra cosa: qualche tempo fa noi qui discutemmo della possibilità di creare una commissione speciale per la Casino S.p.A., vi ricordate? Era una mozione che avevamo presentato perché noi ci rendevamo conto che c'erano dei problemi e dicevamo: cerchiamo tutti insieme di andare a vedere lì dentro che cosa c'è e di trovare delle soluzioni condivise. Probabilmente tutto quello che poi è accaduto qualcuno lo sapeva già e quindi era ovvio che non volesse una commissione, che permettesse di andare a capire che cosa stava succedendo. Ora, questo modello che c'è qui - tra l'altro, poi è anche scritto nel famoso "piano", quello che è segreto, ma non è segreto... - dicevo, qui, per esempio, c'è scritto: "non si toccheranno le figure apicali, perché lì abbiamo già fatto un grande lavoro di concentrazione e di ottimizzazione e quindi quelle vanno bene così". C'è scritto così, mentre invece "questi dipendenti, insomma, un po' di roba da tagliare c'è l'hanno, gli tagliamo giù un sacco di roba - come è già stato detto - li precarizziamo al massimo e poi vedrete che le cose andranno meglio". Questo che è scritto nel piano si ritrova chiaramente nell'accordo famoso.

Ora, io, diciamo così, un po' di sindacato, se volete, anche per tradizione familiare, l'ho masticato: è chiaro che tu, quando vuoi andare a contrattare, in genere punti sempre a dare uno shock iniziale, in maniera tale da portare a casa qualcosa, però questo si fa alla Fiat, questo si fa all'Olivetti, questo si fa quando c'è una proprietà che deve dar conto agli azionisti che devono fare cassa; noi, invece, in teoria saremmo un ente pubblico, in teoria, perché poi non capisco quand'è che finisce l'ente pubblico come Casinò e quando diventa impresa privata. Dicevo, però ad un certo punto non si capisce perché ci sia tutta questa virulenza nel colpire subito i lavoratori e mi spiego meglio: si potevano fare "n" altre possibili soluzioni, si potevano creare quegli accordi che permettono all'interno dell'azienda, mediati, di far abbassare tutti gli stipendi di una certa quantità perché c'è uno stato di crisi, lo fanno aziende molto grandi, vedi Telecom, per fare un esempio. No, qui si è preso e si è andati dritti al punto: tutti a casa e, soprattutto, precarizziamo tutti gli altri. Vabbè, scelta piuttosto discutibile, ma forse questa scelta è generata indipendentemente da tutto dal fatto che, se non chiudiamo quest'accordo, questi portano i libri in tribunale, quindi io capisco bene che la dirigenza a questo punto sia leggermente in affanno; quindi io mi rendo conto che "chi lascia la strada vecchia per la nuova - dice il proverbio - sa quello che lascia, ma non sa quello che trova". Se poi noi li mandiamo via e ce ne mettiamo qualcuno di peggiore, quindi qua veramente diventa una tragedia più di quello che già è!

D'altro canto, però, insomma qualcosa dobbiamo pur fare, avete avuto un'opportunità meravigliosa di condividere questa situazione con noi e politicamente avete deciso di non farlo. Io sono veramente esterrefatto, ma come fate a non apprezzare certe iniziative? E poi state qua, vi trovate in questa difficoltà enorme, con questa patata bollente tra le mani e ve la dovete gestire da soli. Noi siamo effettivamente dei neofiti della politica, perché noi siamo proprio dei dilettanti e pensavo di venire qui e trovare dei professionisti di quelli che mi avrebbero bastonato in un modo pazzesco e quindi ero veramente preoccupato, poi vedo quello che succede...mah, sarà un caso... Ragazzi però qua pensavo trovare veramente il professionismo a livelli altissimi e invece accadono queste cose, forse è il caso di votarla quindi questa mozione, almeno riscattate l'errore che avete fatto prima. Ci mettiamo poi lì tutti insieme perché, se poi li scegliete di nuovo voi, ritorniamo punto da capo! Forse una risistemata a tutto questo discorso ci andava tutti insieme, o no? Vi ringrazio.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? La parola al collega Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Siccome dovevamo intrattenerci in queste tre ore che gentilmente la Presidente ci ha concesso, mi sono andato a guardare i soliti programmi di legislatura della maggioranza - c'è sempre da imparare - e i programmi elettorali della Stella Alpina e dell'Union Valdôtaine. Pensavo di trovare dei capitoli interi sul Casinò & Resort. Ho cercato, ho ricercato, ho trovato degli accenni, anzi non degli accenni, un capitolo nella parte relativa al turismo, commercio e sport, che dice: "continuare nelle verifiche di fattibilità per un campo da golf da 18 buche da realizzare in condivisione con in Comuni interessati - certo la concertazione con i Comuni è il vostro pezzo forte, in questo caso perché, evidentemente, sconfinate con le buche in vari Comuni - e secondo criteri moderni in grado di attrarre competizioni anche di livello internazionale". Mi sono detto: allora ci sarà qualcosa sul casinò visto che parliamo di competizioni anche di livello internazionale e visto che Frigerio ci ha raccontato che porteranno i campionati del mondo di poker e ho trovato che "saranno anche previste forme di abbonamento dedicate e convenienti per skipass da utilizzarsi nelle giornate infrasettimanali e non festive con particolare attenzione ai residenti". Allora avete un programma di legislatura dettagliatissimo sulle buche e sugli skipass agevolati e niente su questa fantasmagorica grande opera, che, nella mia ingenuità, avrei pensato fosse messo al primo posto nel capitolo sul turismo, commercio e sport.

Mi sono chiesto come mai non l'avete messo, perché non avete accennato al casinò, né nei programmi elettorali, né nel programma di legislatura. Io mi sono fatto l'idea che, probabilmente, è perché vi vergognavate di citare il casinò nei vostri programmi, perché effettivamente c'è un po' da vergognarsi a citare il casinò sia perché è un pozzo senza fondo che non trova mai fine - e questo noi dell'opposizione lo attribuiamo, come responsabilità, in primis a voi e poi alla dirigenza che voi avete scelto e avete messo lì con pieno mandato - e poi perché probabilmente temevate il fatto che citare il piano di sviluppo del casinò, del resort, quindi, di quest'albergo a cinque stelle, avrebbe creato qualche scombussolamento negli operatori commerciali della zona. Perché? Perché un'opera di questo genere, così come ci è stata rappresentata dall'Amministratore unico, il Signor Frigerio, è un'opera che, secondo noi, rischia di fare un po' di concorrenza agli operatori commerciali, agli alberghi di Saint-Vincent e del territorio. Provate a chiedere agli albergatori quanto sono felici e quanto sono contenti che stiate costruendo nel loro territorio un resort cinque stelle con ristorante da 500 posti così che ai congressisti non baleni l'idea di uscire e magari di andarsi a fare un giro in centro a Saint-Vincent, un ristorantino annesso alle sale gioco così almeno non perdono il ritmo delle puntate? Questo è un piano di sviluppo che evidentemente non tiene conto del territorio e io credo sia per questo che voi non avete infilato nei vostri programmi elettorali la questione del casinò, solo ed esclusivamente per questo motivo, perché altrimenti, siccome l'opera è un'opera di grande importanza, l'avreste quanto meno indicata, l'avreste quanto meno accennata.

È possibile, secondo voi, che una struttura pagata interamente con soldi pubblici possa mettersi in competizione con imprese private? Lo chiedo agli imprenditori qua presenti. Chi di voi ha un'attività e se l'è sudata e se l'è tirata su con i propri soldi io penso che non sarebbe tanto contento se a 100 metri da casa propria gli mettessero un'attività molto più bella, ma non perché chi arriva ha portato con sé i soldi, il merito, le strategie, i piani di marketing, ma perché quell'attività è interamente pagata con i soldi pubblici! Questa, cari colleghi della maggioranza, si chiama "concorrenza sleale" e non è una concorrenza sulla qualità, ve lo assicuro, perché abbiamo anche visitato il cantiere del casinò.

Siccome mi è capitato nel corso della mia carriera di visitare tutti gli alberghi che sono stati citati dal collega Cognetta, vi dico che, dovessi scegliere, probabilmente andrei al Bellevue, o andrei al Mont Blanc La Salle, o andrei altrove, piuttosto che andare al casinò, anche perché il casinò, sinceramente il Grand Hôtel Billia, oltre alla piscina, ai giochi d'acqua e alle slot machine, non è che offra chissà quali divertimenti e quali grandi alternative! Quando un casinò propone una suite da 500 euro a prezzi ridotti, magari accompagnata da fiche, per trattenere clienti, magari clienti che arrivano lì mandati a giocare dagli operatori economici o dagli albergatori del territorio, quella è una vigliaccheria, quella è veramente una vigliaccheria, una concorrenza sleale fatta con i soldi pubblici!

Presidente - Grazie. Altre richieste di intervento? Possiamo chiudere la discussione generale? La discussione generale è chiusa. Per la replica, la parola all'Assessore Baccega.

Baccega (SA) - Grazie Presidente.

Dibattito corposo, di spessore, un dibattito che ha avuto nel suo percorso suggestioni anche interessanti, ma sulle quali...anticipo sin d'ora che non vuole essere un muro contro muro, per cui noi non voteremo questa mozione...ma, semplicemente, perché ci sono due visioni completamente diverse, c'è un atteggiamento mentale rispetto a questo percorso che è completamente diverso. Bisogna avere anche un po' di onestà intellettuale nell'andare ad affrontare la tematica, ora, voi partite dal 2012, secondo voi, la vita del Casinò di Saint-Vincent parte dal 2012, dalla débâcle economica del 2012, perché questo dice la mozione e questo hanno detto i vostri interventi...

(interruzione del Consigliere Chatrian, fuori microfono)

...sì, solo lei, Chatrian, ha sottolineato gli aspetti del passato, ma tutti quanti hanno evidenziato che il 2012...il Casinò di Saint-Vincent ha avuto anni di gioie e di dolori, un percorso irto di insidie dov'è successo di tutto - lo sapete benissimo - e, quando mi è stata assegnata questa delega, io ho voluto conoscere approfonditamente quello che è stato il percorso del passato, fin dalla gestione straordinaria, fin dai Léfèbvre, fino ad oggi. Devo dire che nel 2007, dove c'era un Consiglio di amministrazione, quel Consiglio di amministrazione costava 2.319.560 euro al casinò. Oggi l'Amministratore delegato con il suo management e il Collegio dei revisori dei conti costano un milione in meno. Ci sono stati consigli di amministrazione litigiosi, pesantemente litigiosi, che hanno creato uno stallo pazzesco a quella struttura! Quando abbiamo comprato il Grand Hôtel Billia - 63 milioni di euro, mezzo rudere 63 milioni di euro! -, abbiamo fatto un investimento importante, ma qual era la prospettiva nell'acquisto di quell'importante struttura? Qual era la prospettiva? Di lasciarlo così com'era o di intervenire, ristrutturarlo e dare a Saint-Vincent un casinò e un Grand Hôtel Billia ristrutturati? Perché poi bisogna anche riconoscere - scusate - il merito del Consiglio regionale scorso, che ha affrontato più volte questa tematica, Consiglio regionale che in qualche modo ha approvato quel piano di sviluppo, un piano di sviluppo sicuramente importante, un piano di sviluppo coraggioso!

È chiaro che nel 2009 il risultato delle due strutture era sicuramente positivo, nel 2010 si è creato un più 3 percento, nel 2011 ancora un 1 percento in più e poi, giustamente, 2012-2013 in calo, con una struttura monca, una struttura che non aveva l'albergo, una struttura che non aveva la piscina, una struttura che aveva i lavori in corso perché, lo sapete, lo avete verificato, hanno lavorato anche di notte. Devo dire quindi che, da questo punto di vista, vanno dette le cose come stanno. Una struttura che non poteva guadagnare, ma lo aveva detto anticipatamente l'Amministratore delegato nella sua relazione al bilancio del 2012: "nel 2012 perderemo - c'è scritto, l'ho letto anch'io - nel 2013 perderemo, riprenderemo la nostra attività, riprenderemo le nostre quote di mercato nel 2014, non appena la struttura sarà completata e sarà portata a buon fine", questo era il progetto e questo è il progetto in itinere. Io in questo percorso a ritroso ho letto una cosa straordinaria, ovvero che dal 1994 al 2008 la casa da gioco ha perso il 50 percento delle quote di mercato, quote che hanno cominciato a crescere soltanto dal 2009. Questi sono dati che non mi sono inventato io! Dal 2009 fino quando ha potuto lavorare a pieno regime, cioè fino al mese di settembre del 2011, la Casino de la Vallée S.p.A. ha prodotto i migliori risultati del mercato di riferimento, aumentando le proprie quote di mercato, le presenze ed anche il fatturato, registrando utili per tre anni consecutivi, anche dopo aver assorbito le perdite del Grand Hôtel Billia. Come sapete, alla fine del 2011 sono iniziati i lavori di ristrutturazione di tutto il complesso e quindi arriviamo alle quote negative...

(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

...in questo contesto, dal 2009 al 2012, il mercato delle case da gioco italiane, visto che le avete citate anche voi, ha perso il 29 percento del fatturato, la nostra casa da gioco quasi la metà: il 18 percento. Ricordate bene: nel 2010 è stata perfezionata la fusione per l'incorporazione della STV, società che gestiva la parte alberghiera, società che dal 2006 aveva accumulato perdite per svariati milioni di euro. La nuova società di gestione quindi ha dovuto assorbire le pesanti perdite che prima gravavano su Finaosta, agendo quasi da ammortizzatore e provvedendo rapidamente alla programmazione e alla realizzazione degli interventi necessari per garantire la prosecuzione ed il rilancio dell'attività. Infatti, successivamente, come ho detto poco fa, era il 2006 si è acquistato per 63 milioni l'Hôtel Billia, nessun piano di ristrutturazione a quel momento era stato avviato. In questo contesto nell'arco di poco più di due anni la nuova Casino de la Vallée S.p.A. - due anni - ha portato avanti un'opera di quel tipo...stato di pessima conservazione delle strutture acquisite e per realizzare ambienti e servizi adeguati al fine soprattutto di evitare il blocco delle attività...secondo me, sono stati bravi a proseguire l'attività e a non chiudere! Voi ridete, ma è questo il concetto! Sono stati bravi a proseguire l'attività e a non chiudere...di cui un albergo cinque stelle lusso, recentemente affiliato alla catena Leading Hotel, e qui abbiamo la risposta del marketing: Leading Hotel è una catena di alberghi di alto livello e la qualità di performance che vengono richieste per poter entrare in quel circuito è decisamente molto alta. È un circuito di gran lusso che veicola clienti da tutto il mondo, una clientela che ha bisogno di lusso e di opportunità uniche come potrebbe essere - perché no? - una salita a Punta Helbronner con la nuova funivia, ma ci sono tante opportunità in Valle d'Aosta, tra cui il circuito dei siti storico-culturali che la nostra Regione ha opportunamente ristrutturato e reso fruibili.

Per effettuare i lavori di ristrutturazione e di ammodernamento, si è dovuto per forza attingere a dei mutui, perché in passato con quelle perdite...come fanno le aziende che funzionano? Mettono da parte dei soldini per poi investire, è vero, Consigliere Grosjean? Lo abbiamo fatto tutti. Non era stata accantonata nessuna cifra per fare gli investimenti, quindi, come ho detto, con due delibere nel 2009 e una del 2010 il Consiglio regionale ha approvato il piano di sviluppo che si sta realizzando e la Casino de la Vallée sta operando in quest'ambito con pieno rispetto dei tempi, poi non lo so se il 31 dicembre sarà aperto, francamente non lo so. In quella commissione il direttore lavori e tutto lo staff dei tecnici che erano presenti hanno detto che hanno sicuramente buone probabilità che per fine anno l'albergo e la struttura complessiva siano pronti, però lo verificheremo, qui non possiamo scommettere su questo ovviamente. Mi rendo conto che in questo momento la struttura è sicuramente in fase avanzata di lavori, comunque direi che la Casino S.p.A., è vero che sta vivendo il momento più difficile dopo due anni di lavoro, dopo due anni di disagi, di limiti operativi e anche di marketing, ma, se non ci saranno imprevisti, appunto, presto la rivedremo aperta.

Credo che non sia giusto addebitare la diminuzione del fatturato all'attuale management, che sta operando in una situazione grave di handicap strutturale oltre che congiunturale. Nell'ultimo triennio in Italia sono stati persi un milione di posti di lavoro e centomila aziende, i consumi sono crollati in tutti i mercati e tutti i mercati sono in gravissima sofferenza, compreso quello del gioco, è inevitabile. Molte aziende del nord Italia si sono spostate all'est, dove manager e titolari, spesso frequentatori di casinò, trovano opportunità di gioco e di divertimento in quei Paesi. La situazione italiana evidenzia che il Casinò di Campione, dopo aver accumulato perdite per 70 milioni di euro in due anni, ha dovuto abbattere il costo del personale del 30 percento, Sanremo del 25 percento con scioperi che si sono verificati in pieno agosto, anche a Ferragosto, e Venezia, a causa di 170 milioni di debiti, ha messo in vendita l'attività. È di questi giorni una notizia importante: Partouche, il gruppo che annovera 40 casinò in Francia, 4 in Belgio, 3 in Svizzera, gruppo leader in Francia insieme a Barrière, ha chiesto al Tribunale di commercio di Parigi una procedura di protezione a causa dell'incapacità di far fronte ad un debito di 233 milioni di euro, proprio per evitare il fallimento. Negare quindi l'evidenza delle difficoltà straordinarie che la nostra economia sta vivendo, addossandole ai manager del casinò, che hanno dimostrato grande apprezzamento nel realizzare quanto è stato loro chiesto, quanto il Consiglio regionale aveva loro dato come indirizzo di fare, dopo aver dimostrato di poter ottenere i risultati migliori del mercato...questo non è proprio carino!

Per entrare nel merito della richiesta avanzata di rimozione del management della Casino de la Vallée, in una situazione così grave come i Consiglieri proponenti hanno evidenziato, decapitare in questo momento gli organi amministrativi e gestionali della società non può che aggravare ed accelerare lo stato di difficoltà. Basti pensare alla delicata trattativa avviata con i lavoratori, una trattativa che era iniziata il 29 luglio con un verbale d'incontro che è stato sottoscritto da tutte le parti, dove già si sottolineava una volontà di ritrovarsi per far fronte...per individuare un abbattimento del costo del personale. "Vi sono anche motivazioni chiare ed obiettive da ricondurre alla responsabilità di ciascuno di loro che rendono legittima la risoluzione dei contratti in essere", non si possono strappare i contratti, c'è un percorso che va assolutamente identificato. Senza queste motivazioni, oltre al pagamento di quanto dovuto in base alle singole disposizioni contrattuali, la società che interrompe il rapporto di lavoro in essere si espone a gravi oneri risarcitori, con il risultato paradossale di peggiorare, senza giustificazione alcuna, la situazione economica e finanziaria dell'azienda. La sostituzione degli organi amministrativi deve essere il risultato di una strategia aziendale e di un progetto di azienda su cui non abbiamo sentito delle proposte concrete, non si può sostituire un management di quel tipo con il personale. Non siamo assolutamente in linea con questo vostro tipo di indirizzo. I dirigenti vanno scelti sulla base delle competenze e le assunzioni dei dirigenti apicali in forza sono avvenute - una di queste solo ad aprile di quest'anno - proprio perché all'interno dell'azienda non vi erano competenze adeguate. L'Amministratore unico e i quattro dirigenti peraltro, seppure in forme diverse, hanno contratti di lavoro la cui interruzione, come già detto, richiede motivazioni specifiche e circostanziate di cui i Consiglieri proponenti non danno alcuna evidenza.

Concludo sottolineando che un eventuale cambio di management in questo momento, a quattro mesi dall'inaugurazione dell'intera struttura del Saint-Vincent Resort & Casinò, sarebbe una scelta irresponsabile e deleteria per l'azienda e per la Valle d'Aosta. Siamo alla conclusione di un piano di sviluppo e all'inizio di un piano industriale - ho finito Presidente -, che è il proseguimento di un altro piano industriale già approvato da questo Consiglio regionale e che con attenzione deve essere monitorato e che deve avere corso per dare i risultati programmati. Qualora questi risultati vengano disattesi - ma bisogna vederlo poi sul campo con i ragionevoli tempi di verifica -, allora si potranno effettuare eventuali cambiamenti. Sul casinò si è voluto fortemente costruire intorno si gioca una partita importante per l'azienda, per la cittadina di Saint-Vincent, per i lavoratori e per l'intera Valle d'Aosta. Grazie.

Presidente - Grazie. Ci sono richieste per dichiarazione di voto? La parola al collega Cognetta.

Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.

Solo per rimarcare la nostra voglia di votare ovviamente a favore di questa mozione. Solo due parole per rimarcare ulteriormente la questione: ci siamo accorti in effetti che la trattativa è partita in maniera delicata con le parti sociali, perché è stato proprio delicato e figuriamoci, se non era delicato, che cosa gli facevano ai lavoratori!

L'altra cosa su cui mi devo soffermare è che lei ha detto che era ampiamente previsto questo calo 2012-2013, del passato io non ne ho parlato, perché altrimenti diventa una cosa lunghissima. Visto che era previsto, io mi chiedo: forse ci si poteva preparare per tempo, lei, giustamente, ha detto, rivolgendosi al collega Grosjean: "può succedere che poi devi avere dei soldi per fare degli investimenti", giustissimo! È vero! Bastava prepararsi.

Un'altra cosa poi ancora più importante: visto che dal 2014 le cose andranno meglio, ma allora perché dobbiamo massacrare l'occupazione adesso? Tanto va meglio l'anno prossimo! Facciamogli un altro piccolo prestito! Quanto gli serve: 10, 15, 20 milioni? Poi ce li restituisce che problema c'è? Non è così? Tanto, voglio dire, poi andrà meglio...allora perché li massacriamo, cioè io veramente fate discorsi che...boh, noi continuiamo ad andare avanti con la nostra idea che deve essere cambiato. Voi ci direte che non puoi cambiare il macchinista in corsa, perché altrimenti il treno sbanda, ma mi sembra che questo treno sia già deragliato, insomma, non è che ci sia molto altro da dire...se lo cambiamo, magari potrebbe cambiare in meglio.

Un altro paio di questioni rispetto ai costi: sì, è vero, ci sono delle cose che costano e potrebbe costare di più mandare via questo gruppo di dirigenti che non averne un altro, però anche lì dipende, perché uno è anche disposto a spendere se ottiene qualcosa di meglio, perché non è che noi diciamo di non spendere, noi vorremmo spendere ed ottenere qualcosa di positivo. Se tu invece spendi 100 per una cosa che vale zero, anche 100 è uno spreco, questo mi sembra ovvio, no? Bisogna fare un rapporto costo/benefici quando paghi per qualcosa, cosa che noi ci scordiamo completamente ogni volta che ragioniamo delle nostre controllate e consociate. Detto questo, che cos'altro posso dire? Posso dire che forse dovreste rivedere questa vostra opinione, che un'opinione che, secondo noi, non risolverà assolutamente il problema, anzi probabilmente lo posticipa di un po', ma poi si ripresenterà uguale, se non peggio, visto che questa dirigenza ormai è chiaro che ha fallito completamente.

Presidente - Grazie. Altri? La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

La sintesi per noi del PD-Sinistra VdA è la seguente: il piano presenta un mercato in crisi per tutti i prodotti del Saint-Vincent Resort & Casinò. Si effettua nel piano industriale un mero elenco di miglioramenti tecnici gestionali, amministrativi e architettonici, ma non si costruisce il prodotto, non si comunica dove saranno conquistati i futuri clienti, con quali modalità, attività di incentivazione, con quali risorse umane, con quali budget specifici. L'unico che pare entusiasta di questa cosa è l'Assessore Baccega, che l'ha difesa strenuamente e adesso vedremo se anche a lui si applicano le ferree clausole che sono messe nei contratti degli Amministratori della Casino, perché l'altra considerazione che mi permetto di fare, alla luce anche del dibattito che c'è stato oggi, è che, probabilmente, come sindacalista non ho imparato a fare bene il mio mestiere: fossi mai riuscito a mettere quelle clausole che mettono nei contratti dei manager per i lavoratori...perché 150 lavoratori possono essere sbattuti fuori, creando quello che sarà il bilancio positivo del 2014, caro collega Cognetta...come si fa andare in positivo nel 2014? Buttando fuori il personale: questa è la strategia del casinò, non attraverso un miglioramento dei conti, ma buttando via il personale, perché quelli non hanno la clausola di Frigerio, di quella gente che, se la tocchi, "chissà poi che causa ci fanno e dovremo pagare dei danni", ma, per dirci, c'eravate voi a permettere che firmassero questi contratti! Come avete potuto permettere che firmassero delle clausole così, della gente nominata, messa lì da voi, avete permesso che mettessero delle clausole capestro! Mi viene da dire che, se passa questa mozione, quei soldi, quei danni, li dovete pagare voi, perché siete voi che avete permesso di scrivere quelle cose in quei contratti!

L'altra considerazione più tecnica che voglio fare è che, leggendo il piano industriale, la sensazione che si ha è che non sia stato scritto da quelli che lavorano al casinò e che quindi quell'elogio che è stato fatto di questa dirigenza mirabolante che pensate un po' che cosa fa: è riuscita a prevedere per tempo che avrebbero perso nel 2012 e nel 2013... Francamente, collega Baccega, non è colpa sua, lei non era presente in aula, ma queste previsioni noi le facevamo già nel 2009, nel 2010 dicendo che qua si sarebbe andati sempre più giù, quindi non è che ci sia voluto un amministratore delegato, uno scienziato per dirci che si andava in quella direzione! Sì, ci sono due visioni diverse, due atteggiamenti profondamente diversi nel leggere questa questione. C'è chi caparbiamente, testardamente dal 2009 difende una scelta che ci sta portando dei risultati disastrosi. L'abbiamo già vista questa storia del paragonarci ad altri casinò e dire: "ma noi perdiamo meno di quelli che perdono di più". Il risultato è che, a forza di dire così, adesso ci troviamo anche noi di fronte ad un'operazione...stiamo attenti che l'operazione sul personale non è la prima, questa è già la seconda operazione del personale, perché già nel 2009 ce n'è stata una costosissima e questa è la seconda. Stiamo quindi andando avanti nella logica che, gira e rigira, è quella di altri, con la differenza che, noi nel frattempo, abbiamo modificato il rapporto tra la casa da gioco e la Regione: dal 40 percento siamo scesi al 10 percento, che l'Amministratore delegato è andato in giro a dire: "mah, se anche quel 10 percento ce lo tenessimo", che l'Amministratore unico è andato in giro a scrivere anche sulla rivista della Federgiochi che ci vorrebbe un contratto unico del commercio anche per tutte le case da gioco, quindi sempre la logica del colpire il lavoro e non riuscire a smuovere la situazione del casinò.

Adesso lei ci dice che questa mozione, se la votiamo, ci costerà un sacco di soldi. Ci costerà un sacco di soldi, ma, veramente, porto il dossier alla Corte dei Conti e costerà un sacco di soldi a chi ha permesso che venisse firmato quel tipo di contratto, perché per gli altri lavoratori non c'è quella clausola.

Presidente - Grazie. Altri intendono prendere la parola? Nessuno chiede la parola? La parola al collega Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Madame la Presidente.

Solo per dichiarazione di voto e per riprendere un po' il passaggio che aveva fatto l'Assessore Baccega. Effettivamente, su una cosa sono d'accordo: abbiamo due visioni diverse, probabilmente abbiamo visto un film diverso; probabilmente, quando abbiamo fatto la visita a quella struttura, eravamo due gruppi diversi a cui è stata presentata una situazione del tutto diversa. Mi spiace che, di fronte ad una situazione del genere, non ci sia una presa di posizione comune, poi quale sia la strada migliore per rivedere almeno quella che è l'organizzazione, quello che è il management - come diceva lei, quelli che sono stati fino ad oggi i riconoscimenti che queste persone, che hanno comunque creato questa situazione disastrosa, per quello che riguarda la casa da gioco, hanno ottenuto. Era stata fatta una nostra richiesta un po' di tempo fa chiedendo quali erano i premi assegnati, i premi di risultato nel 2012. Ci era stato giustamente detto che non erano stati liquidati dei premi di risultato per il 2012. Abbiamo chiesto la documentazione e adesso vediamo...leggo: "non sono stati liquidati premi di risultato nel 2012", però poi c'è la nota sotto in cui si dice: "sono stati liquidati importi una tantum a fronte di impegni contrattuali, ovvero compensazioni di extra orario non retribuito con straordinari, ovvero per particolari progetti assegnati al di fuori della normale attività". Importi che per i più sfortunati vanno dai 4.000 euro, ma arrivano ai 25.000 euro e qui ce ne sono a bizzeffe: dai primi livelli a quadri e dirigenti. Allora, ecco, io dico solo che non bisogna giocare sugli equivoci, non bisogna giocare sui giochi di parole, bisogna essere coerenti e corretti fino in fondo. Era più corretto quando è stata fatta la richiesta dire: "abbiamo aggirato quello che era il discorso del premio di risultato, abbiamo assegnato importi una tantum". Se sommiamo questi importi, già una bella fetta per toglierci qualcuno di questi fenomeni l'avremmo a disposizione.

Altra cosa, Assessore Baccega: lei ha detto che ha letto bene tutti i bilanci e i piani aziendali e chi più ne ha più ne metta prima di prendersi la delega sul casinò. Io volevo solo ricordarle che noi ritorneremo su come sono stati spesi i soldi del casinò, perché non ci hanno convinto quelle risposte che ci ha dato, anzi quelle risposte che qualcuno ha provato a dare e che altri volutamente volevano che non fossero date durante la nostra visita, e il discorso è riferito a quelle che sono le alea, la franchigia legata alle fasi progettuali che a fronte dell'ultimo impegno...i conti non tornano, ecco, perché, sinceramente, quando vediamo che su 10-11 milioni ci sono ben 2 milioni di parcelle, le cose non tornano. Anche perché altra cosa che abbiamo appreso e che continuano a ripeterci tutti è che poi l'Amministratore delegato, più che ricoprire il proprio ruolo di Amministratore delegato e cercare di rilanciare quella che era l'attività e quelli che erano i proventi e le presenze al casinò, ha fatto anche il Direttore dei lavori. Questo ce l'ha detto anche lui, per cui penso che non sia un segreto di Stato, ecco. Esatto! Per cui invece di fare il ruolo per cui era stato scelto, ha fatto il Direttore dei lavori. Allora, il Direttore dei lavori che cosa ha fatto? Era solo per capire, comunque torneremo su quest'argomento. Io sono ben felice che lei ci abbia rassicurato dicendo che aveva letto tutti i dati. Era cosciente di quello che l'impegno che si è preso per cui noi torneremo su questo. Grazie.

Presidente - Grazie. Ci sono altre richieste? Non ci sono altri? La parola al collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie.

Secondo noi, nessun danno è paragonabile a quello che sarà fatto se rimangono quest'Amministratore unico e questa dirigenza. Qualsiasi costo che si dovesse sostenere per sostituirla è un costo che può essere sostenuto tranquillamente. Qui si va incontro veramente a una débâcle e si pretende che chi ha creato la malattia, chi ha diffuso il virus adesso sia anche la cura, è il solito sistema che sappiamo già che non funzionerà, è inutile trattenersi oltre. È singolare la posizione dell'Assessore Baccega che, a spada tratta, continua a difendere un Amministratore che si presenta ad un incontro sindacale, ma sostanzialmente si presenta anche davanti alla Giunta regionale con i libri in mano, pronto per andare in Tribunale. Ecco, io direi che, se questo è l'effetto dei sei casinò che ha visitato l'Assessore Baccega, la prossima volta faremo una mozione per lasciarlo a casa e non farlo viaggiare così tanto.

Presidente - La parola al collega Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Dopo aver speso 63 milioni per comprare un rudere - così è stato detto -, mi piacerebbe intanto capire chi ha firmato le delibere di spesa, perché sarebbe interessante risalire un po' alla storia e, dopo aver speso 81 milioni per vari lavori e ristrutturazioni, ci preoccupiamo delle clausole dei dirigenti? Mi sembra veramente di vivere una situazione fuori dal mondo! Mi venite poi a fare dei ragionamenti..."il precedente CdA costava 2.300.000 e con questo risparmiamo", ammazza! Stiamo risparmiando talmente tanto che i conti del casinò sono in profondo rosso; i risparmi di solito si guardano complessivamente, non si guardano solo sui singoli capitoli di spesa, Assessore! E quando andiamo a discutere di cifre del genere di che cosa andiamo a discutere? Per quale motivo stiamo a parlare di possibili ricorsi da parte dei dirigenti, da parte dell'Amministratore unico? Se quest'azienda è un'azienda privata, se quest'azienda è un'azienda, come dice Frigerio, & company, privata, tanto che l'assegnazione dei lavori per la costruzione del Resort & Casinò è stata fatta con una singolare procedura che si chiama "dialogo competitivo", cioè è una procedura che esula completamente dalla normativa pubblica sugli appalti, malgrado loro ci abbiano raccontato che hanno applicato delle tipologie simili a quelle della normativa sull'appalto...se quest'azienda è privata, in qualsiasi azienda privata, al di là delle clausole che sono state fatte con la dirigenza, con i direttori, con i manager, se questi non rendono, si mandano via.

Presidente - Grazie. Altri? Se ci sono colleghi che vogliono ancora prendere la parola, li invito a prenotarsi. Non ci sono altri colleghi? Mettiamo in votazione? La parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Chiudo ancora una volta la giacca, eleganti a mezzanotte e mezza! Ci ha dato una vitalità questa seduta notturna che...rido, ma il tema è delicato, quindi senza offendere quello di cui stiamo discutendo.

La relazione dell'Assessore Baccega mi ha stupito o, meglio, devo dire che è un Assessore che sa difendere il proprio posto in Giunta in maniera importante e soprattutto si fidelizza in maniera chiara da subito, ecco perché l'esposizione...anche cercare di portare sul piano politico considerazioni che sappiamo benissimo vogliono fare confronti con situazioni e strategie del passato, alleanze, persone che hanno rappresentato l'Amministrazione, non è più tempo in questa situazione, non è più tempo! Me lo permetta...a noi non interessa, se altri hanno sbagliato prima, peccato! L'importante è che non si sbagli adesso, perché adesso è grave sbagliare, adesso la situazione è grave. Su quel piano politico quindi non abbiamo voglia di metterci, si potrebbero dire tante cose, ma non è questo il discorso. Certo che però rappresentare sul piano politico dati che non si possono confrontare, questo io non glielo posso permettere, Assessore Baccega, perché lei sa benissimo quante cose sono cambiate dal 2008-2009 in avanti: dal disciplinare, dalle situazioni con le quali abbiamo organizzato la gestione della casa da gioco...nel 2011 sono entrati i valdostani, sono cose che sono cambiate. Abbiamo delle cose che non sono paragonabili, nel 2009 sono stati fatti prepensionamenti che hanno permesso all'azienda di abbassare i costi, anche se poi ci sono stati lo stesso, e poi ci sarebbero altre cose, quindi non è questo il discorso in questo momento qua.

Io credo che i 35 Consiglieri non abbiano bisogno di fare confronti su chi è stato più bravo o meno bravo, oggi c'è da analizzare il dato reale, quello che stiamo vedendo, quello che stiamo subendo e io l'ho detto nel mio intervento: chi ha la capacità in questo momento di credere che con quest'impostazione si possa andare avanti tanto di cappello, perché la situazione è difficile e grave, però sui dati non ci possiamo tirare indietro. Nel 2008 il casinò incassava 102 milioni di euro, l'anno scorso ha realizzato 76 milioni, quest'anno speriamo di stare nei 65, ma siamo distanti: se arriveremo a quella cifra, sarà comunque un dato importante e, per stare in piedi con i bilanci, nel 2010 6 milioni e mezzo di euro li abbiamo tagliati dall'ospitalità. Quando noi abbiamo fatto le nostre analisi, abbiamo detto: troppo taglio durante i lavori, abbiamo abbandonato la clientela di prossimità e sono le cose che dicono le persone che stanno intorno alla casa da gioco. Abbiamo lasciato andare clienti che sono finiti da altre parti e che non hanno più frequentato le nostre sale, perché probabilmente le nostre sale avevano dei cantieri, sono state date delle giustificazioni, però i tagli sull'ospitalità ci sono stati; allora il semplice dato di bilancio oggi non è paragonabile, ci sono delle situazioni differenti. Il fatto di dire che non abbiamo perso tanta frequentazione, cioè il passaggio dai 610.000 passaggi del 2010 siamo a 567.000, pur che sono entrati i valdostani, non vuol dire niente. Il casinò ha bisogno di gente che venga dentro e spenda dei soldi, possono anche passare milioni di persone, ma se la clientela che entra nel casinò, non è clientela che ha capacità di spesa, non ci cambia niente, quindi anche su quello per un periodo sono state fatte azioni promozionali che sappiamo non hanno creato benefici. Probabilmente nelle intenzioni la buona fede era sicuramente quella di provare a veicolare una promozione, di fidelizzare dei clienti, ma l'obiettivo non è stato raggiunto, perché poi abbiamo solo fatto circolare della gente che non è rimasta e non ha speso dei soldi.

La situazione quindi è questa e nell'impostazione della nostra mozione non c'era semplicemente la volontà di andare a capire gli aspetti, c'era anche la volontà di analizzare in profondità i problemi che stiamo vivendo, la risposta è stata solo - e questo mi dispiace -: "ci sono dei contratti e questi non possiamo risolverli", questo è quello che...magari non ci siamo capiti, però il dato politicamente è più sconfortante, perché i problemi ci sono. Grazie.

Presidente - Grazie. Altri? Nessuno? Se non ci sono altri, io metto in votazione. Scusate, se ci sono intenzioni ancora di alcuni colleghi di intervenire, vi invito a prenotarvi, altrimenti apro la votazione, apriamo la votazione? La parola al collega Cognetta.

Cognetta (M5S) - Ah, scusa, volevi chiedere la parola, non avevo capito...

Presidente - Voleva forse avanzare una richiesta. La parola al collega Viérin.

Viérin L. (UVP) - Non sapevo se ci fossero ancora altri interventi. Semplicemente, per fare due considerazioni all'Assessore. Assessore, lei un po' come Alice nel paese delle meraviglie è venuto oggi in Consiglio a dire che al casinò tutto funziona, o che comunque questi Amministratori sono stati bravi, che questo è un piano coraggioso. Noi crediamo che coraggioso sia lei, Assessore, che si è fatto rifilare le deleghe sul casinò. Noi di coraggioso in questo piano non abbiamo trovato nulla se non - ripetiamo - il fatto di essere un libro dei sogni e, se questo si misura in termini di coraggio, forse le possiamo anche dare ragione, lei ci dice che tutto va bene, ma questo non ci consola: non ci consola perché lei ha detto in commissione meno di un mese fa che tutto andava bene anche da un punto di vista contabile, che non c'erano pratiche inevase, che non c'erano settori in cui i contributi erano minacciati, che non c'era assolutamente nessun rischio per tutta una serie di settori che erano in attesa di aiuti strutturali dovuti, deliberati o previsti da legge, che invece, dopo meno di un mese, sono stati smentiti da un suo collega di Giunta in primis. Qualcosa poi tra il giovedì nell'audizione dell'Assessore all'agricoltura e il venerdì della Giunta deve essere successo, tant'è vero che il venerdì in tutta fretta, per cercare di rimediare a questa situazione, avete annunciato la fine del fondo perso di quegli aiuti sui settori.

Oggi, quindi, lei non ci rassicura affatto proprio perché, come ricordava il collega Bertschy, lei ci ha citato dati per dimostrare che la situazione oggi è migliore rispetto a non si capisce bene quando...però paragonando mele con pere, perché i parametri di valutazione sono diversi. Al di là di tutte le questioni che sono state citate, già solo il disciplinare da 48 e 52 al 90 e 10 percento, cioè le percentuali che vengono erogate nelle casse regionali...scusate, noi crediamo che, in termini di entità di milioni di euro, non siano banali, come le questioni citate dal collega, che oggi ci fanno dire che lei con artifizi contabili, con un modo di mascherare una situazione che non è quella reale, ci viene a dimostrare che il casinò sta andando benissimo, quando sappiamo benissimo che, anche raffrontato agli altri casinò, è il peggiore in questo momento, in quest'anno, di cui abbiamo discusso qui in aula.

Noi quindi vorremmo semplicemente, visto che parla di onestà intellettuale, che l'onestà intellettuale sia riservata almeno alla comunità, a questo Consiglio, ai lavoratori, a chi oggi deve essere informato su questo fatto. "Questi sono stati Amministratori bravi", figuriamoci se non lo erano! Figuriamoci se questi non erano bravi! Amministratori che hanno gestito gli errori progettuali dei 10 milioni di euro e quindi, oltre ai 50 prestati per un importo che oggi arriva a 90, hanno ancora gestito 10 milioni di euro per spese non preventivate. Al di là dei professionisti, sono loro che, da un punto di vista della dirigenza - qualcuno con particolare rilievo -, hanno gestito questa cosa...come questa dirigenza che oggi esiste e che a fronte di un fallimento...di una dirigenza che ha rischiato il fallimento, l'ha detto lei dai libri contabili...continua invece nei suoi vertici a giostrare ed erogare emolumenti che sono da brivido. Qualifica dirigente: un dirigente costo annuo aziendale 208.000 euro (preso a caso); un quadro: costo annuo aziendale 172.000 euro, sempre lordi; un impiegato di primo livello: 126.000 euro lordi. Quest'azienda allora ha una direzione che non si capisce, nel senso che, se manda a casa 150 persone, quelle al livello più basso, mentre, a fronte di una crisi finanziaria, continua a riversare emolumenti senza avere la dignità di ridursi in primis dall'alto questi emolumenti, prima di andare ad incidere sul basso, noi crediamo che sia una dirigenza che deve andare a casa, e lo ripetiamo. E non ci convince con questo "tutto va bene", anche perché il fallimento è vicino e anche lei lo ha ricordato; quindi, Assessore, ci stupisce questo suo atteggiamento e ci chiediamo chi glielo faccia fare.

In conclusione, al di là del fatto che pensiamo che la reazione sia stata preparata per lei da chi le ha rifilato le deleghe, perché altrimenti non si spiega...ma faccia attenzione, Assessore, che, oltre alle deleghe del disastro, il disastro non porti via anche lei assieme, appunto, alle deleghe.

Presidente - Altri? Ci sono altri che intendono prendere la parola? Forse aveva chiesto la parola il collega Cognetta... Se non ci sono altre richieste, mettiamo in votazione. La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente. Aspettavamo una replica da parte del Presidente della Regione, l'aspettavamo prima, tutto il Consiglio regionale, Presidente Rini.

Quattro considerazioni: la prima, Assessore Baccega, l'operazione verità, dica ai valdostani che il bilancio in utile del 2009-2010, a seguito della modifica del disciplinare, è passato dal 40 percento al 10 percento.

Seconda considerazione: dei quattro casinò italiani solo Saint-Vincent ha fatto dei licenziamenti nel 2009; nel 2009 decine di persone sono state licenziate e noi come retribuzione al Capo del personale per aver sbagliato a licenziare, sbagliato...la casa da gioco ha messo sul tavolo 1 milione di euro, non ci bastano 200 mila euro per il Capo del personale...annui.

Terza considerazione: i sindacati non hanno firmato ad oggi nessun contratto con la casa da gioco, Assessore Baccega, nessun sindacato ha firmato.

Quarta considerazione: Assessore Baccega, mi spiace che lei sia novello, è tre mesi che ha preso quest'importante delega, ma le quote di mercato nel 2012-2013 segnano un segno negativo per la Casa da gioco di Saint-Vincent e non è vero che segnano un segno positivo, non è vero, non è vero! L'andamento è negativo, lei ha alzato la voce e ci ha detto che c'è stato del coraggio da parte di chi ha messo in campo quest'ottimo piano di sviluppo, 93 milioni di euro nostri, investiti, e questi sono i risultati...che c'è stato uno stallo pazzesco, così ha detto, nel 2007 quando c'era un CdA, un consiglio di amministrazione che costava meno...che costava di più rispetto ad oggi, ma, se i risultati di oggi sono questi, scusi Assessore Baccega, ci mettiamo le mani nei capelli, ne ho pochi, ma me le metto tutte!

Quinta considerazione: penso che, in quest'aula oggi abbiamo iniziato a fare una piccola operazione verità anche sulla casa da gioco. Mi spiace che ci sia sempre lei di mezzo anche su quest'operazione verità, perché tre settimane fa in commissione lei è stato veramente un Assessore diligente, non ha mai dato nessuna risposta negativa, la situazione economica e finanziaria era tranquilla non solo per la casa da gioco, ma anche per le casse regionali, ma così non è stato, perché è stato smentito dai suoi colleghi di Giunta e smentito questa mattina nel momento in cui noi abbiamo presentato un question time.

Un ulteriore passaggio: il Presidente Rollandin conosce benissimo nel dettaglio...io, purtroppo, ho il vizio di fare qualche 116 per avere delle informazioni per discuterne in quest'aula, aula opportuna e deputata a discutere... Decine e decine sono state le promozioni nel 2009, nel 2010, 2011, nel 2012 all'interno della casa da gioco, senza nessun aumento di competenza, aumentando solo la retribuzione, decine e decine...forse passiamo il centinaio, Assessore Baccega! Questi sono i risultati. Questa mattina o questo pomeriggio il collega Guichardaz ha elencato un po' di numeri legati ai presidenti di amministrazione, piuttosto che amministratori. Non abbiamo soltanto l'Amministratore unico, che costa più di 300.000 euro all'interno della casa da gioco, abbiamo dirigenti che rasentano i 250.000 euro (249.549), abbiamo dirigenti che superano i 235 mila euro sempre all'interno della casa da gioco e questi sono i risultati. Inizia piano piano un'operazione verità anche sulla casa da gioco, mi spiace che arriviamo tardi, forse si doveva invertire questa rotta qualche anno fa. Meglio tardi che mai noi diciamo, però vi chiediamo solo una cosa: possibilmente non diciamo balle ai valdostani! O bugie, mi scusi Presidente Rini...

Seconda cosa: chiediamo comunque a qualche Consigliere della maggioranza di buona volontà di valutare positivamente questa nostra mozione, perché va nella direzione quanto meno di azzerare lo scandalo fatto in questi anni, il management messo in campo in questi anni e la governance che ha dato dei risultati pessimi pagando fior fior di quattrini. Questo è lo stato dell'arte e i valdostani tutti, dipendenti...ecco, non scarichiamo la colpa sui dipendenti, inserendo su questa specie di piano industriale 2014-2016, a pagina 160, con anche un cerchietto...meno 145 devono essere le persone per il prossimo triennio. Facciamo attenzione almeno a questo e non prendiamo in giro i lavoratori e soprattutto non prendiamo in giro la collettività valdostana! Grazie.

Presidente - La parola al Presidente Rollandin.

Rollandin (UV) - La discussione sul casinò credo che riempia libri di verbali. Se noi guardiamo solo l'ultimo periodo, come mi sembra sia nelle intenzioni di questo nuovo Consiglio e ci riferiamo a quello che è successo con il management e con l'Amministratore che è stato nominato, credo che possiamo concentrarci su tre problemi sostanziali: il primo, abbiamo fatto la scelta dell'Amministratore unico dopo che in sei mesi avevamo fatto due aumenti di capitale, tenuto conto delle perdite che ci sono state il primo anno, in quel periodo, tanto per capirci. Quando noi parliamo di quelli che sono gli andamenti del casinò, parliamo degli incassi, non del riparto delle quote, che poi è stato aumentato, parliamo degli incassi e su questo tema vorrei concentrarmi. Per la prima volta con l'Amministratore unico abbiamo fatto un piano strategico approvato in quest'aula, che diceva le cose che dovevano essere fatte in certi tempi e per la prima volta nella storia sono stati rispettati i tempi, la prima volta! Sfido chiunque a guardare nella pubblica amministrazione se c'è un altro caso in cui si siano rispettati con investimenti di questa natura i tempi e rispettare i tempi voleva dire cercare di attivare quei meccanismi che riducessero le logiche conseguenze dei lavori che non potevano che influire negativamente su quella che era l'azione sul casinò. Allora, questo è stato preso come un punto di riferimento per un progetto sicuramente ambizioso, che prevedeva i due hôtel di quattro e cinque stelle, il cinque stelle con una valutazione dalla compagnia leader in questo mercato in assoluto tra le migliori, quindi valutazioni obiettive. Ora, questo ha permesso di escludere la chiusura per altri motivi. Noi oggi qui parliamo di rischio di chiusura per default, lì la chiusura era perché la struttura era assolutamente fuori norma sotto tutti i profili, tant'è che non si potevano più chiedere delle varianti, perché non c'era più nessuno che le autorizzava, non era più possibile; allora, se non si interveniva e in fretta dalle parti più tecniche alle parti alberghiere, questo era il risultato di un'operazione che sarebbe successa. Ora, credo che quell'investimento - è già stato detto molto - avesse un piano ben preciso. Voglio ricordare che nel primo anno sono stati pagati ancora progetti per 2 milioni di euro, progetti mai realizzati, che prevedevano la costruzione di casinò in diverse parti.

Voglio anche ricordare quindi che, grazie all'impegno del management attuale, non solo sono stati rispettati i tempi, ma si è fatto il possibile e per i primi anni, nei primi due anni, c'è stato un aumento delle percentuali ed un aumento degli ingressi. Agli ingressi, come è stato correttamente detto da qualcuno dei colleghi, non sono proporzionati gli incassi, perché ultimamente soprattutto gli ingressi erano ancora un più 2 percento, ma gli incassi avevano quella percentuale che conosciamo, perché? L'abbiamo detto: le nuove norme antiriciclaggio, i limiti dei 1.000 euro giocati, la crisi che ha colpito, vorrei ricordarlo, tutti i casinò. L'esame comparato - qualcuno l'ha fatto correttamente, altri un po' meno - porta a dire che, fino al 2011, noi dicevamo giustamente che questo era il casinò che andava meglio dei quattro, poi c'è stata, per l'introduzione dei lavori, una riduzione logicamente degli incassi conseguenti.

Ora, per quanto riguarda le operazioni di cui noi stiamo parlando qui, e ricordo che non abbiamo mai parlato di licenziamenti, nel 2009 c'è stata un'operazione di esodo, non vorrei confondere l'operazione che si sta facendo adesso con l'operazione del 2009, che era un esodo facilitato, cioè incentivato. Oggi si va a vedere quella che è la possibilità legittima di individuare a livello di contratto chi ha già 42 anni contributivi e che può essere incentivato normalmente senza altri aiuti ad andare a casa e ad essere sostituito da altri, la previsione è stata fatta per 145 dipendenti. Non si tratta quindi di licenziamenti, ma della possibilità di prepensionamenti, questo per quanto riguarda il personale. Noi non abbiamo mai detto nulla di più su quelle che sono le attività legate al personale, adesso c'è un piano in discussione, non è un piano fissato da nessuno, se non un piano di lavoro per cercare di ottenere dei risultati nell'ambito di quella che è la riduzione dei costi del lavoro. Ora, questo è un tema sicuramente delicato, però va affrontato per quello che è. Che ci siano all'interno delle problematiche anche nell'ambito dei contratti è altrettanto vero. Qui qualcuno ha parlato dei premi, premi che non sono stati premi una tantum, ma erano i premi previsti già nella contrattazione...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...no, no, no! Abbiamo già anche risposto ad un'interpellanza, dove c'è un milione e mezzo erogato secondo quel sistema, ho portato i dati qui e me lo ricordo benissimo! Questo è stato dato perché, da contratto, era previsto che ci fosse...tutto discutibile, oggi il contratto porta a quello. Noi vogliamo solo sottolineare che, se oggi c'è questa situazione difficile, non è certamente da attribuire ad un discorso dei manager, né dell'Amministratore, questa è una situazione difficile legata alla contingenza, ai lavori e alla crisi che c'è, questo è un dato assodato, che poi si voglia dire che cambiando migliora questa è una valutazione che lascio ad altri. Noi siamo convinti che, superata questa fase, si potrà avere gradualmente una ripresa. Tutti i casinò hanno dovuto intervenire pesantemente, come è stato detto dal collega Baccega. Riduzioni del 30, 40, 50 percento, altri avevano già fatto la riduzione di orario. Ora, tutto questo è successo intorno a noi, ma perché gli altri sono stupidi? Perché sono meno bravi, o perché c'è effettivamente una crisi generale che ha coinvolto tutti? Noi abbiamo provato a reagire, cercando risorse nuove nei mercati nuovi, quali quelli che abbiamo individuato e che possono essere una risposta positiva a quella che è la crisi non del Casinò di Saint-Vincent, ma di tutti i casinò e del gioco in particolare, non c'è crisi solo per il casinò, ma per tutti i giochi. Non è che noi abbiamo fatto riferimento, nel dire che sono aumentate le presenze, al fatto che abbiamo permesso ai valdostani di accedere solo ai giochi elettronici. Voglio ricordare che i valdostani non vanno nelle sale, ma vanno solo ai giochi elettronici che trovano al bar, che trovano in tutte le bische, in tutti i negozi, quindi non si tratta di un conteggio sfalsato. Noi abbiamo un conteggio specifico di quelli che sono i valdostani che entrano, perché a tutti si prende la carta di identità, quindi non è un truccare le carte, le carte sono perfettamente in regola su quello che è stato fatto e su quello che si è cercato di fare per reagire a quella che è una difficoltà oggettiva.

Si sono fatti degli investimenti importanti che credo potranno portare dei risultati e non certo in concorrenza con gli altri hôtel. Si è cercato di scherzare portando e rileggendo quel piano dove si citavano gli hôtel presenti in Valle - e non solo, caro collega, ma anche gli hôtel di Genova, Milano -, ma non in concorrenza, ma per dire: "guardando a quelli che sono gli hôtel migliori in Valle e fuori, che cosa abbiamo noi in più e che cosa abbiamo noi in meno?", cioè per fare una graduatoria su che cosa e su come si può lavorare, vedendo che noi abbiamo sicuramente alcuni atouts positivi. Chi sceglie l'hôtel di Cogne evidentemente ha dei gusti diversi, ma non è che l'hôtel sia migliore o peggiore: c'è una valutazione diversa, quindi non si fa in concorrenza. Gli investimenti che sono stati fatti sono stati fatti proprio perché non volevamo la concorrenza con gli altri hôtel, e questo lo abbiamo detto e dichiarato pubblicamente, c'è il discorso del centro congressi che dovrà essere attivato appena sarà funzionante.

La previsione dei lavori - lo dico ai colleghi che non ci credono - è stato confermato che, comunque, dovrebbe essere mantenuta entro la fine dell'anno, io dico quello che mi è stato confermato ad oggi, quindi noi non possiamo che ritenerci soddisfatti di quello che è stato un lavoro portato avanti con grande difficoltà. Ora, sul fatto dei cambi c'è stato un momento in cui ogni anno cambiavamo tutti gli amministratori, i risultati credo che non fossero sicuramente, non per colpa nostra, soddisfacenti. La scelta che noi abbiamo fatto riteniamo che sia una scelta giusta che abbia sicuramente dato dei risultati. Oggi poi su tutta una serie di questioni possiamo aprire delle discussioni su come debba essere gestito sul piano, è una discussione in atto con i sindacati, quindi non vado oltre. Quello che noi riteniamo è di avere fatto gli investimenti al momento giusto, perché oggi non potremmo più farli, lo abbiamo fatto per salvare l'azienda, lo abbiamo fatto per salvare i lavoratori che altrimenti avrebbero avuto delle difficoltà molto maggiori.

Confidiamo nel fatto che si trovi un aggiustamento che permetta di ritrovare quel modo di lavorare che sicuramente ha dato e che dovrebbe dare soddisfazioni per l'economia della Valle. Non è più il casinò che salva quello che è il bilancio della Regione, perché non è più così da anni, però è comunque un punto di riferimento per tutta una serie di attività e sicuramente la SPA non farà concorrenza alle Terme, perché sono due cose completamente diverse, sperando che le Terme riprendano a lavorare, perché questa è un'altra bella scommessa. Credo che il resort non faccia concorrenza agli altri hôtel di Saint-Vincent, anzi, cercherà di aiutare ed incrementare quella che è la presenza. Noi, quindi, confermiamo la fiducia all'Amministratore unico ed ai Dirigenti.

Presidente - Grazie. La parola alla collega Certan.

Certan (ALPE) - Grazie Presidente per i suoi passaggi. Certo, lei è ottimista e dice che, guardando tutti i documenti, tutto il piano e tutto quello che è stato fatto il futuro sarà di nuovo roseo. Noi, leggendo quello che l'azienda chiede nella contrattazione con i lavoratori, siamo un po' preoccupati: "invece l'azienda dichiara che, in assenza dell'integrale realizzazione di quanto sopra previsto ai punti 1 e 7 nelle tempistiche riportate, si ritiene libera di avviare ogni ulteriore iniziativa di legge e di contratto in relazione alla già dichiarata situazione di esubero ed alle necessità riorganizzative e riduzione di costi". A me sembra piuttosto che il futuro, più che roseo, sia alla canna del gas, perché, quando un'azienda chiede questo, poi possiamo andare a guardare tutte le cose: "superata questa fase...", possiamo fare come dice lei: "andiamo a prendere anche quello che è successo prima", per carità, andiamo pure a vederlo. Noi riteniamo che questo momento sia veramente stato gestito malissimo, che i valdostani abbiano il diritto, Assessore Baccega, di sapere quali siano realmente le cose, non di raccontare frottole o bugie e di non dire che questa sia stata una scelta coraggiosa, perché coraggiosa è veramente un complimento. Il nostro voto sarà chiaramente favorevole per questa mozione, perché riteniamo che chi ha le responsabilità in questo momento, prima di farle ricadere sui lavoratori, debba prendersele andandosene. Grazie.

Presidente - Grazie. La parola al collega Grosjean.

Grosjean (UVP) - Se ho capito bene, allora è questione di due o tre mesi e poi c'è la ripresa, quindi licenziamo del personale per due mesi, non ho capito...nel giro di due mesi i lavori sono finiti e quindi riparte l'economia, troviamo una soluzione: per due mesi non li licenziamo! Mi sembra una soluzione assurda, una conclusione un po' difficile da capire per me. Se mancano due mesi per la ripresa, se fra due mesi sono finiti i lavori, il casinò riparte, il resort cinque stelle, il centro congressi...poi ci mancherà il personale!

Presidente - Ci sono altri? Colleghi? La parola al collega Cognetta.

Cognetta (M5S) - Scusate, sono un po' emozionato...volevo solo chiedere la votazione segreta se siamo arrivati al punto giusto...non so se questo è il punto giusto.

Presidente - Mettiamo in votazione, la votazione è aperta. Votate...possiamo chiudere la votazione. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 17

Contrari: 18

Il Consiglio non approva.

Colleghi, direi che adesso possiamo chiudere i nostri lavori. Volete ancora un punto?

(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

...come vuole il Regolamento, non come voglio io! I lavori riprenderanno domani alle ore 9.00.

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L'adunanza termina alle ore 1,07.