Oggetto del Consiglio n. 170 del 8 ottobre 2013 - Resoconto
OGGETTO N. 170/XIV - Approvazione di mozione: "Impegno a relazionare alla competente commissione consiliare in merito alla situazione progettuale del nuovo elettrodotto Terna".
Presidente - Per l'illustrazione, la parola al collega Fabbri.
Fabbri (UVP) - Merci Madame.
È dal 2010 che Terna ha manifestato la volontà di costruire un nuovo elettrodotto che attraversa il fondovalle sull'asse Avise, Villeneuve, Châtillon. Un'opera di tale portata è un evento di cui tutti cittadini dovrebbero essere a conoscenza, prima di ritrovarselo a cose fatte. Non si tratta di scatenare la cosiddetta "sindrome NIMBY" e cioè "fate tutto quello che volete, basta che non sia fatto nel mio orticello", né si tratta di voler contrastare un'opera che sicuramente ha una sua attualità e una sua razionalità. È noto infatti che si tratta di una grande linea internazionale di grande importanza soprattutto per una Nazione come l'Italia, che è una grande importatrice e consumatrice di energia. Inoltre tale opera prevede una razionalizzazione di alcune linee intermedie ed il loro interramento, quindi, diciamo, che ha una sua logica, una sua razionalità.
Il problema che vogliamo affrontare con questa mozione quello delle tre sottostazioni previste nei comuni di Aymavilles, Pollein e Nus. La questione mi è nota in quanto, quando è stata dibattuta nel Comune di Nus, io facevo parte del Consiglio comunale. Nel 2012 è stato presentato un tracciato dettagliato dell'opera in cui risulta che la sottostazione di trasformazione viene realizzata in cambio di un modesto interramento della linea, ad ovest dell'ingresso del paese di Nus, in frazione Mazod, non so se avete presente...dove praticamente la strada statale...inizia la discesa verso Aosta, cioè in una posizione di notevole importanza agricola, vinicola e di grande impatto paesaggistico non solo per il Comune di Nus, ma credo anche per l'intera Valle d'Aosta: tutti quelli che percorrono questa strada che panoramicamente ha una sua validità, anche i turisti possono poi impattare con quest'opera. Comunque, in seguito a tale progetto, il Comune, anche dietro sollecitazione della Terna ed animato da uno spirito di collaborazione, ha individuato, in una zona poco distante, poco scostata e facilmente accessibile, un posizionamento che non avrebbe avuto quest'impatto, si trattava di un'ex discarica di materiale inerte ormai esaurita. Questa proposta è stata rispedita al mittente adducendo motivi economici che non sono stati meglio specificati o documentati. Nel settembre del 2012 il Consiglio comunale ha chiesto al Sindaco e alla sua Giunta di attivarsi per evitare la soluzione Mazod, consapevole che, con le normative attuali, la società Terna avrebbe potuto imporre la sua soluzione, adducendo l'interesse nazionale e in barba ai principi dell'autonomia.
Voglio qui ripetere che non si tratta di voler mettere i bastoni tra le ruote ad un opera che, sicuramente, come dicevo prima, ha la sua importanza, anzi, il Comune si è attivato e ha proposto una soluzione che poteva essere, dal punto di vista paesaggistico, ma anche dal punto di vista funzionale, una soluzione perfettamente accettabile. Da allora, comunque, vi è stato un silenzio assordante sia per i cittadini, sia per gli amministratori di Nus, mentre sappiamo che qualcosa forse si sta muovendo presso gli altri Comuni interessati, così come sarebbe interessante sapere se gli altri Comuni che sono interessati solo dall'attraversamento della linea si siano in qualche modo manifestati sulle caratteristiche dell'opera, per esempio, sui tipi di traliccio che saranno impiegati, sull'impatto visivo dell'opera stessa e sull'eventuale impatto dal punto di vista sanitario. Dal caso emblematico del Comune di Nus comunque estrapoliamo la necessità di avere maggiori informazioni su tale opera e quindi di poter audire nella commissione competente - in presenza magari dei Sindaci che sono direttamente interessati alle sottostazioni - i tecnici sia regionali, sia possibilmente anche quelli della Terna, che illustrino, in modo esauriente e puntuale quelle che sono le ricadute sia in positivo, sia in negativo di tale elettrodotto. Grazie.
Presidente - Apriamo la discussione generale. Ci sono richieste di intervento? La parola al collega Cognetta.
Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.
Come ha illustrato il collega Fabbri, penso che questa mozione possa trovarci tutti d'accordo nel senso che, visto ciò che è possibile che accada, faccio riferimento al fatto che Terna in Italia fa diversi di questi impianti, ovvero che in diverse località nascono poi dei problemi proprio per l'istallazione della sottostazione elettrica. Mi viene in mente Montesano sulla Marcellana, dove a marzo di quest'anno si è costituito un comitato cittadino contro la sottostazione e questo, diciamo così, sta creando dei problemi all'installazione dell'impianto stesso. In Alta Irpinia possiamo fare lo stesso discorso, sempre su una possibile installazione di Terna ci sono diversi sindaci che sono piuttosto preoccupati per il passaggio di quest'elettrodotto. Altro problema a Belforte del Chienti, dove, in sostanza, anche lì si è costituito un comitato cittadino perché l'impatto ambientale e le paure che ci sono nella cittadinanza rispetto a tutto il discorso dei campi elettromagnetici sono piuttosto importanti. Infine anche a Montesano, un altro comune del centro Italia, c'è lo stesso problema sempre dovuto a Terna.
Ora, noi siamo una comunità molto piccola, lo sappiamo. La zona specifica rispetto alla quale verrà impattare quest'elettrodotto è piuttosto importante, seguirà tutta la costa... Il Comune di Nus, ma anche altri Comuni sono interessati a questo particolare problema, in particolare, ha semplicemente chiesto uno spostamento che, al di là di generici impedimenti, non s'è capito bene qual è il problema per quanto riguarda Terna e per quanto riguarda quello che deve fare. Io quindi penso che il buon senso ci possa portare alla decisione di sedersi intorno al tavolo e cercare di trovare delle soluzioni condivise. Non credo di dire cose particolarmente strane o politicamente così dissimili, anche per far capire alla popolazione cosa si va a fare, eventualmente trovare delle soluzioni condivise: questo è l'obiettivo di questa mozione che noi ci sentiamo eventualmente di appoggiare e di ricordare a tutti.
Presidente - Altri? Non ci sono altre richieste? La parola al collega Roscio.
Roscio (ALPE) - Buongiorno e grazie Presidente.
Volevo portare un piccolo contributo alla discussione riguardante questa mozione, nel senso che il problema degli elettrodotti è un problema che nasce non da oggi. Da una breve documentazione che ho cercato riguardante la Valle d'Aosta, ho potuto apprendere che lo sviluppo degli elettrodotti che già esistono sul territorio della Valle d'Aosta è fra i 500 ei 600 chilometri di estensione, con linee che sono suddivise tra i 380 Kv e 40 Kv. Tanto per dare un'idea di che cosa voglia dire, dico che si tratta di tensioni che vanno da 180 a 1.800 volte la tensione che normalmente uno ha nell'utenza domestica. In generale queste linee di alta tensione sono poi corredate da cabine di trasformazione dell'energia per poter raggiungere le utenze e in Valle d'Aosta - questo è un dato di ARPA Valle d'Aosta - succede che queste linee sono concentrate nel fondovalle, dove, purtroppo, è concentrata anche la popolazione, quindi vi è un problema evidente di prossimità tra edifici e cabine di trasformazione. Ora, che i campi elettrici, magnetici e elettromagnetici costituiscano un fattore di criticità anche per la salute è ormai un dato abbastanza assodato, anche se su certi aspetti ancora non si trova una posizione congiunta nel campo medico, ma alcuni effetti sono riconosciuti, tant'è vero che esiste una legge nazionale, proprio la legge quadro sulla protezione dalle onde elettromagnetiche, la 36 del 2001, che impone che ci siano certe distanze tra zone abitate ed elettrodotti. È quindi quanto mai opportuno che ci sia uno sviluppo che vada a ridurre l'esposizione ai campi elettromagnetici della popolazione; questo può avvenire, innanzitutto, interrando le linee, per esempio, è una cosa che, tra l'altro, consentirebbe, oltre a ridurre l'esposizione della popolazione, anche di ridurre l'impatto paesaggistico di queste linee.
Nello specifico questo nuovo progetto potrebbe avere anche delle valenze positive, perché se io vado a razionalizzare la linea, a ricollocarla e anche ad interrarla, potrebbe essere una cosa positiva. Certo però che questa cosa deve venire fatta in un certo modo, perché - e torno a ribadire un concetto che mi è caro particolarmente - io non posso fare degli interventi facendoli subire alle popolazioni interessate. Dovrei informare la popolazione correttamente sulle opere che vengono fatte nel suo territorio e concertare, per quanto possibile, gli interventi. Questo in un'ottica, innanzitutto, di riduzione all'esposizione nei confronti della popolazione interessata, soprattutto per quanto riguarda le cabine di trasformazione che hanno creato problemi, come è già stato ricordato, in altre popolazioni...non da ultimo, il problema della sindrome NIMBY, nel senso che è già successo che popolazioni, dove le cabine di trasformazione vengono collocate in prossimità degli edifici, si ribellano anche in maniera non sempre piacevole; inoltre, la riduzione degli impatti paesaggistici, bisognerebbe cercare di dare un occhio a questa cosa qua.
La prima cosa necessaria da fare è conoscere nel dettaglio il progetto, la collocazione delle linee, il tracciato e gli interventi che si vogliono fare, quindi mi sembra che il luogo migliore per poter discutere di questo sia la commissione. Ritengo quindi che in quest'ottica non ci dovrebbero essere difficoltà a portare la descrizione del progetto insieme a tutti coloro che hanno interesse a questa linea, io immagino i Sindaci dei Comuni interessati, i rappresentanti delle associazioni ambientaliste, i progettisti per descrivere il progetto, eccetera. Grazie.
Presidente - Altri? La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Volevo semplicemente ricordare l'impegno di questa mozione, ovvero la necessità di un'informazione non solo da parte della parte politica, ma anche della cosiddetta "parte tecnica". In qualche modo quindi condivido quello che diceva prima anche il collega Cognetta, cioè che non siamo qui a prendere una posizione pro o contro a priori, ma siamo qui per chiedere una maggiore chiarezza. Vorrei leggervi un passaggio: "la realizzazione di nuove linee elettriche, necessarie per assicurare un servizio costantemente adeguato alle esigenze del Paese, incontra un'opposizione da parte di cittadini, associazioni ed istituzioni, alimentata dal timore, spesso ingiustificato, di possibili effetti dannosi dei campi elettrici e magnetici per la salute. Una corretta informazione, presupposto imprescindibile per un approccio equilibrato al tema, può essere ostacolata dalla difficoltà di comprendere il fenomeno da un punto di vista scientifico e tecnico", quello che cercava di semplificare qui giustamente il collega Roscio, e quindi, da questo punto di vista, serve una migliore informazione e consapevolezza. A dire queste cose è la stessa Terna, queste parole che ho letto vengono dal sito di Terna, che si rende perfettamente conto della necessità che in quest'ambito siano date precise informazioni alle persone coinvolte. Occorre che la popolazione sia perfettamente consapevole che i calcoli, per esempio, delle distanze dalle sottostazioni siano dei calcoli appropriati e confacenti all'insediamento delle popolazioni valdostane, che sempre di più si insediano nel fondovalle e ancor di più dobbiamo tenere conto di quelli che sono i cosiddetti "sviluppi dei nostri piani regolatori". Da questo punto di vista, quindi può darsi che queste informazioni Terna le abbia tutte completamente acquisite e che quindi non ci sarà nessun problema a relazionare in questa direzione come chiediamo noi nella commissione competente, fornendoci i dati, facendoci vedere che vi è nessuna interferenza con gli insediamenti umani e nessun problema può essere arrecato alla salute, fermo restando, appunto, un principio di precauzione, che va anche un po' al di là del limite della norma stessa, perché spesso la norma in termini ambientali non sempre tiene in conto fino in fondo di quelle che sono le esigenze di sicurezza, ma un principio di precauzione è sempre opportuno che sia affiancato alla norma stessa.
Da questo punto di vista, quindi l'atteggiamento è quello volto a conoscere e a capire meglio, viste anche le preoccupazioni più volte espresse in questa sede da parte della Giunta riguardo alle sottostazioni ferroviarie; ricordo che, da un certo punto di vista, sebbene con delle potenze molto inferiori rispetto a quelle di cui stiamo parlando qui, sono sostanzialmente la stessa cosa, sono una sottostazione elettrica. Stamattina l'Assessore Marguerettaz esprimeva tutta la preoccupazione per queste sottostazioni elettriche e quindi mi attendo che analogo atteggiamento di rispetto, di attenzione per le comunità, per i Comuni venga espresso anche dall'Assessore all'ambiente.
Presidente - Ci sono altri? Ha chiesto la parola il collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - L'intervento che faccio non è collocato territorialmente sull'elettrodotto, ma si riferisce alla presentazione di quest'intervento che era avvenuta un paio di anni fa da parte di Terna alla Regione, a tutti gli Enti locali che erano coinvolti dal progetto e da possibili progetti futuri. Allora si era presentato quest'intervento come giustamente un intervento di riqualificazione ambientale e anche per tutto quello che riguarda gli aspetti legati alla rivisitazione di elettrodotti troppo vicini alle abitazioni, alle case, quindi un intervento sicuramente necessario e da gestire bene insieme al territorio, come è stato ricordato. In quell'occasione Terna si era anche impegnata a sviluppare progetti successivi di riqualificazione delle linee, soprattutto di quelle che scendono verso la Bassa Valle e c'era un impegno preciso in questo senso. Da allora però più nulla si è sentito, quindi credo che in quest'occasione sia opportuno anche ribadire, oltre a tutte le cose che sono state dette per questo tratto, quanto ancora questi impegni valgono per il futuro, perché, come ben sappiamo, gli elettrodotti vecchi e nuovi comportano dei problemi e sono stati presentati anche dagli Enti locali competenti progetti di riorganizzazione, di riordino, di interramento e di allontanamento dalle case, per zone anche molto ben conosciute alla comunità valdostana. Intervengo quindi su questa mozione per segnalare che sarebbe importante, ed è importante riprendere anche questi impegni che Terna aveva preso nei confronti della nostra Regione, degli Enti locali e dei cittadini tutti.
Presidente - Grazie. Altri? Non ci sono altri? Possiamo chiudere la discussione? La discussione generale è chiusa. Per la replica, la parola all'Assessore Bianchi.
Bianchi (UV) - Buongiorno. Merci Président.
Prima di entrare nel merito della mozione - ho ascoltato tutti gli interventi di chi ha presentato la mozione, e di chi ha voluto intervenire e tutti hanno chiaramente espresso il concetto che quest'opera è estremamente importante. Proprio perché va nel senso di allontanare le linee dai centri abitati.
Faccio una piccola premessa. Nel 2007, come ricordava il collega Fabbri, Terna ha inserito nel piano di sviluppo della rete di trasmissione nazionale la necessità di potenziare la direttrice a 220 chilovolt a Villeneuve e a Châtillon. La Regione Valle d'Aosta e Terna S.p.A. hanno successivamente sottoscritto, nel luglio del 2009, un protocollo d'intesa per l'applicazione della valutazione ambientale e strategica alla pianificazione elettrica della Valle d'Aosta. Successivamente Terna ha avviato la fase di progettazione dell'intervento di razionalizzazione della propria rete elettrica nel tratto Villeneuve-Châtillon. Preventivamente all'attivazione delle successive fasi progettuali ed autorizzative Terna S.p.A., come previsto dal protocollo d'intesa sopracitato, ha ritenuto opportuno avviare una fase di concertazione preliminare con l'Amministrazione regionale e i Comuni territorialmente coinvolti, al fine di condividere le scelte da attuare, lo abbiamo anche ricordato negli interventi. La concertazione preliminare è stata avviata nel ottobre 2010 e non si è pertanto in presenza di alcun procedimento autorizzativo, di VIA, di autorizzazione unica. Si ricorda, come ha già ricordato qualcuno, che il progetto definitivo di tale infrastruttura, per le sue caratteristiche tecniche strategiche, dovrà essere oggetto di procedura di VIA nazionale, coordinata dal Ministero competente. L'intervento in questione prevede lo smantellamento dell'attuale linea esistente a 220 kilovolt e la realizzazione di una nuova linea, predisposta per essere esercitata in futuro anche a 380 chilovolt su un tracciato differente, ed è motivata, da un lato, dalla necessità di garantire un più efficace trasporto energetico e, dall'altro, di allontanare la linea esistente dal tracciato attuale che in alcuni Comuni risulta essere assai vicino ai centri abitati.
Terna inoltre ha inserito alcune misure di compensazione, come è stato ricordato, consistenti nell'interramento e nell'eliminazione di alcune tratte di linea da 132 chilovolt. Tali misure non dovute consentono l'ottenimento di numerosi benefici in termini di impatto ambientale ed è stato ricordato nei vari interventi. L'intervento riveste un'importanza strategica, in quanto saranno smantellati e ricostruiti circa 34 chilometri di elettrodotto a 220 kilovolt, mentre saranno interrati 20 chilometri di linea a 132 kilovolt, con evidenti miglioramenti in termini infrastrutturali. L'allontanamento degli elettrodotti dal fondovalle consentirà inoltre di limitare i livelli di esposizione a radiazioni elettromagnetiche - e qui do ragione al Consigliere Roscio -, permettendo dunque di conseguire anche dei vantaggi in termini di mitigazione dell'esposizione della popolazione, soprattutto in corrispondenza di circa 160 edifici di fondovalle, posti nelle vicinanze delle attuali linee. La dimensione economica dell'intervento, stimabile in circa 100 milioni di euro, consentirà inoltre di perseguire tangibili vantaggi anche per il tessuto produttivo della Regione in termini di indotto derivante dalla cantieristica. Terna, nell'ambito dell'attività di studio preliminare, ha analizzato tre diverse macro alternative: l'alternativa nord, in sinistra orografica, l'alternativa di fondovalle e l'alternativa sud, in destra orografica. Le analisi condotte da Terna evidenziano che il tracciato ipotizzato per l'elettrodotto a mezza costa sul versante orografico destro della Dora Baltea sia quello a minor impatto, in quanto limita fortemente l'interazione con comparti territoriali ad elevato pregio socio-economico rispetto ad altre soluzioni ipotizzabili per il fondovalle e per il versante sinistro. Terna ha da subito escluso l'ipotesi di interramento della linea a 380 chilovolt, soluzione utilizzata solo per linee in corrente continua su particolari tratte, come le direttrici internazionali, quali, ad esempio, il collegamento Piossasco-Grand'Île, i cui guasti possono essere facilmente bypassati da altri elettrodotti posti in ridondanza. L'interramento di elettrodotti, quali la direttrice Villeneuve-Châtillon, non fornisce sufficienti garanzie in termini di continuità di esercizio e in termini di rispetto in caso di guasti.
Nell'ambito della riorganizzazione degli allacciamenti delle suddette reti, Terna ha valutato necessario realizzare due nuove stazioni intermedie in corrispondenza dei comuni di Nus e di Pollein, non essendo più tecnicamente necessaria la realizzazione della stazione di Aymavilles. Per quanto concerne il sito di Nus, nell'attività di analisi di possibili soluzioni abitative, l'ubicazione proposta dal Comune in corrispondenza di un'ex discarica di inerti è stata attentamente valutata da Terna. Tale soluzione è stata scartata, in quanto gli standard tecnici interni aziendali non consentono la realizzazione di stazioni elettriche in corrispondenza di ex discariche sia per incognite legate alla conduzione degli scavi, sia per la natura degli strati di sottosuolo, costituito da materiali sciolti che, seppure adeguatamente compressi, non rappresentano uno strato di fondazione adeguato per la tipologia di opera. Le dimensioni nazionali del progetto - qui posso ricordare che l'Amministrazione di Nus ha comunque contattato Terna e Terna sta valutando altre soluzioni - limitano di fatto il ruolo e il potere decisionale della Regione, lo ha detto...lo stesso VIA sarà gestito a livello ministeriale.
Sono quindi disponibile a relazionare alla competente commissione consiliare e nello stesso tempo ho già contattato sia Terna, sia i tecnici dell'Assessorato e sono disponibili. Grazie.
Presidente - Ci sono richieste per intervenire per dichiarazione di voto? La parola al collega Fabbri.
Fabbri (UVP) - Sì, mi sembra che tutte le cose che sono state dette dall'Assessore ribadiscano quello che abbiamo in fondo detto anche noi e cioè che non si tratta di un'opera che non ha una sua ragione d'essere, assolutamente nessuno voleva dire questo. Io forse qui faccio un po' la figura del campanilista, perché voglio ribadire quella che è la situazione del Comune di cui ero amministratore. Da quanto mi risulta e da quanto mi è stato detto dal Sindaco non più tardi di una settimana fa, in realtà poi questo contatto con Terna, questo concordare altre soluzioni con Terna non c'è ancora stato, da qui la richiesta di questa mozione di incontrarsi e di parlare insieme di queste cose. Io quindi spero, come è stato detto anche dai miei colleghi, che non ci siano problemi ad aprire questa discussione nelle sedi opportune e con i tecnici opportuni. Grazie.
Presidente - Per dichiarazione di voto, la parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Ovviamente noi votiamo a favore di una mozione che in qualche modo, pur non essendo firmatari, abbiamo contribuito in qualche modo a presentare in questo Consiglio regionale. Siamo un po' sorpresi dal fatto che, nel condividere alcuni aspetti della presentazione fatta dei colleghi della minoranza, poi sostanzialmente nei fatti l'Assessore all'ambiente si sia dimostrato molto interessato alle ricadute economiche dell'opera e abbia, di fatto, in qualche modo messo le mani avanti dicendo: "guardate che però questa cosa qui - giustamente come prevede la normativa - spetta a decisioni che sono prese a livello nazionale. Terna, rispetto all'ipotesi del Comune, ha detto chiaramente che non è percorribile...insomma, vengo volentieri a relazionarmi...che, pensandola come voi, non posso fare nulla in questo senso". Un po' mi rammarica questa cosa, perché con quanto orgoglio in alcuni momenti si rivendica la nostra autonomia nei confronti di questa politica centralista, nazionalista e quant'altro! Ora che si sentirebbe l'esigenza di dire: "ci schieriamo con forza vicino agli abitanti del comune di Nus per fare chiarezza e naturalmente poi non per ostacolare un'opera che nessuno vuole ostacolare", ma queste parole non le ho sentite con lo stesso piglio, con la stessa forza che gli autonomisti usano quando si tratta di parlare del politichese, cioè di quelle cose della politica generale, del Governo in termini generali. Si trattava concretamente di dire: "siamo vicini all'Amministrazione comunale di Nus, vogliamo sederci ad un tavolo con Terna, vederci chiaro. Non ci facciamo imporre da logiche nazionali la sottostazione se non avendo verificato con gli abitanti del comune di Nus la loro assoluta garanzia", quindi da parte nostra nessuno vuole ostacolare quest'opera, ma è un po'...come dire? approfittare di un linguaggio...che dice: "sì, vengo in audizione, però sappiate bene come stanno le cose". Ci saremmo aspettati - ed io intuisco un voto favorevole - che, oltre al voto favorevole, ci fosse stato anche uno spirito vero di condivisione di quello che noi abbiamo proposto.
Presidente - Altri? Non ci sono altri? Possiamo mettere in votazione? Mettiamo in votazione la mozione. La votazione è aperta. Grazie, possiamo chiudere la votazione.
Presenti: 35
Votanti: 35
Favorevoli: 35
Il Consiglio approva all'unanimità.
Punto 9 dell'ordine del giorno.