Oggetto del Consiglio n. 70 del 25 luglio 2013 - Resoconto
OGGETTO N. 70/XIV - Relazione annuale al Consiglio regionale sull'andamento della gestione della "Casino de la Vallée S.p.A.", ai sensi dell'articolo 8 della legge regionale 30 novembre 2001, n. 36, recante "Costituzione di una società per azioni per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent". (Approvazione di una risoluzione)
Presidente - Per l'illustrazione, la parola al Presidente Rollandin.
Rollandin (UV) - Grazie Presidente.
Come è stato ricordato, l'articolo 8 della legge 36 del 2001 prevede che ci sia una relazione al Consiglio sull'andamento della Casa da gioco di Saint-Vincent, avendo come riferimento temporale l'anno 2012 in questo caso. Se ne ripercorreranno gli aspetti più significativi sulla base della relazione sulla gestione e della nota integrativa allegate al bilancio, che, come consuetudine, contengono una dettagliata ed ampia analisi dei dati statistici, economici e gestionali che hanno caratterizzato l'esercizio. Come negli anni precedenti, a fronte di un andamento positivo del risultato economico del casinò, l'unità produttiva Servizi alberghieri ha registrato una perdita. Nel dettaglio il margine operativo lordo dell'unità produttiva Casa da gioco è stato positivo e pari a 5.900.000 di euro, mentre l'unità produttiva Servizi alberghieri ha registrato una perdita di circa 9.000.000 di euro. È sempre bene ricordare che il risultato assorbe, come per gli anni 2010 e 2011, le perdite strutturali della parte alberghiera per circa 7 milioni di euro, con l'aggravante dei minori introiti consuntivi nel corso dell'esercizio per effetto del parziale utilizzo dell'hôtel, la cui gestione potrà migliorare sensibilmente solo al termine della realizzazione degli interventi previsti dal piano di sviluppo. Ancorché il casinò sia riuscito, grazie ai grandi sforzi fatti in un contesto economico fortemente negativo, a registrare ancora un margine operativo positivo - rispetto ad altri casinò, credo che sia un unicum -, dopo tre anni di bilanci in utile, che hanno aiutato il consolidamento della liquidità per il 2012, pertanto il 2012 ha registrato una perdita di esercizio. Inoltre il conferimento degli immobili da parte della Regione e i lavori realizzati come dal piano di sviluppo hanno portato ad un inevitabile aumento degli ammortamenti nell'ultimo triennio di quasi 6 milioni di euro. Per meglio comprendere gli andamenti e contestualizzarli, quindi il risultato operativo della casa da gioco, senza l'incorporazione della STV S.p.A., avrebbe raggiunto un utile ragguardevole anche nel corso del 2012. Ricordiamo che proprio un anno fa in questa sede, in occasione della presentazione del bilancio 2011, avevamo previsto una situazione di negatività dei conti economici e delle presenze dovuta alla parziale operatività aziendale, ai disagi causati alla clientela e anche agli stralci patrimoniali delle strutture conseguenti alla realizzazione delle nuove opere.
Certamente la contrazione del fatturato è stata fortemente aggravata dalla crisi economica senza precedenti, che ha causato il crollo dei consumi a livello nazionale. A questo si è sommata l'entrata in vigore alla fine del mese di gennaio 2012 delle nuove norme valutarie, con il limite di utilizzo del contante a 1.000 euro, che hanno posto i casinò italiani fuori mercato rispetto alla concorrenza delle case da gioco situate appena oltre confine. A fronte di queste criticità, i budget 2012 e 2013 prevedono in modo molto obiettivo perdite dovute alla contrazione dei fatturati. È abbastanza intuitivo capire che gli effetti degli investimenti sulla produzione si espleteranno sul periodo temporale ultradecennale, mentre ad oggi, per effetto dei lavori, la produzione non può che risultarne fortemente condizionata.
Risulta altresì indispensabile rilevare che i lavori intrapresi con rapidità e decisione rappresentano di fatto l'unica garanzia vera per il futuro della società, altrimenti destinata alle dismissioni e alla chiusura, ci vuole il tempo necessario affinché le strutture vengano realizzate e comincino a produrre utili. È importante essere consapevoli che si è deciso di non fermare le attività durante i lavori di ristrutturazione, questo al fine di non disperdere la clientela a vantaggio della concorrenza e anche per non dover poi affrontare importanti costi di avviamento; tali costi sono in qualche misura oggi subiti sotto forma di minori introiti. Si rileva inoltre che il management del Casino de la Vallée, preso atto del livello della caduta dei consumi, ha immediatamente posto in essere un'importante attività di spending review, che ha portato ad una riduzione dei costi significativa, pari a 4 milioni di euro. Tra i maggiori risparmi attuati è da evidenziare quello relativo ai costi degli organi amministrativi e la nomina di un Amministratore unico che ha sostituito un Consiglio di amministrazione composto da cinque membri, un Direttore generale e, a seguito della fusione per incorporazione della STV, anche il Consiglio di amministrazione di quest'ultima, composto da tre membri, ha portato ad oggi ad un risparmio di circa 710 mila euro all'anno. Nel prossimo triennio saranno quindi risparmiati più di 2 milioni di euro e credo sia una cifra significativa. Questa politica di attenta gestione delle risorse, che sta continuando anche nel corso del corrente anno, ha portato a ridurre considerevolmente il risultato negativo che consolidando le due unità produttive: l'unità Casa da gioco ha consuntivato un utile e l'unità produttiva Servizi alberghieri una perdita che ammonta a 8 milioni.
Le risorse liquide accumulate nei precedenti tre anni, necessarie per il parziale finanziamento delle opere, e il corposo stato patrimoniale, come avevamo preannunciato, si stanno rilevando strategici per affrontare al meglio la crisi economica e l'ultimazione dei lavori di ristrutturazione. Senza ciò difficilmente si sarebbe potuto pensare di poter traghettare l'azienda fino al 2014, anno in cui potrà ricominciare la piena operatività, ma soprattutto anno in cui si vedranno i primi effetti positivi di tutti gli interventi effettuati, sia strutturali, sia organizzativi. Non dimentichiamoci che in questa fase si è scelto di non intervenire sul personale utilizzando della forza lavoro per il coordinamento dei lavori di ristrutturazione in supporto alle imprese coinvolte. Questa decisione, oltre a contribuire ad ottimizzare i processi, ha permesso di evitare il ricorso ad eventuali ammortizzatori sociali o, peggio ancora, licenziamenti, come hanno fatto le altre due case da gioco.
Come preannunciato lo scorso anno, a causa dello stralcio di opere ed impianti obsoleti rimossi in seguito all'intervento di ristrutturazione del complesso alberghiero, al conto economico ordinario 2012 si sono aggiunti oneri a carattere assolutamente straordinario ed ineluttabile per un valore di circa 10 milioni di euro. Le operazioni di concentrazione aziendale del triennio precedente e di rafforzamento patrimoniale hanno inoltre contribuito a mantenere un'elevata liquidità aziendale che, alla data del 31 dicembre 2012, risultava pari a 18 milioni di euro. Il patrimonio netto al 31 dicembre 2012 risulta pari a 94.484.954 euro. La capacità di generare liquidità è, come detto, la condizione indispensabile per affrontare con la dovuta serenità l'importante programma di investimenti derivante dall'insieme dei due piani di sviluppo, casinò e Grand Hôtel Billia, approvati dal Consiglio regionale il 15 aprile 2009 e il 28 luglio 2010.
È sempre utile ricordare che i lavori di ristrutturazione si sono resi necessari ed improcrastinabili a causa dello stato di conservazione degli immobili, che non avrebbe consentito il regolare svolgimento delle attività, anche in relazione alla sicurezza dei locali, infatti il 75 percento circa del valore totale degli interventi riguarda la sostituzione e la messa a norma di impianti e strutture ormai obsoleti.
Per comprendere la bontà delle azioni messe in atto, è importante sottolineare come nel triennio il Casinò di Saint-Vincent è quello che ha fatto registrare la performance migliore sul mercato, nonostante il 2012 sia stato pesantemente condizionato dai lavori di ristrutturazione, infatti dal 2009 le quote di mercato sono aumentate dall'11,27 passando al 20,75 e al 23,9. Il fatturato è diminuito invece del 18,83 rispetto al 23,84 di Campione, al 30,5 di Venezia e al 30,55 di Sanremo. Nel 2012, ancorché come più volte ribadito, penalizzato da importanti difficoltà e limitazioni operative, l'andamento è stato in linea con la media del mercato pari a meno 18 percento, Saint-Vincent è meno 19,7, Campione meno 16,7, Sanremo meno 21,4, Venezia meno 16,2; questo fa capire il potenziale delle nuove strutture a pieno regime. Giova ricordare che dal 1993 a fine 2008 per 15 anni consecutivi le quote di mercato della nostra casa da gioco sono costantemente diminuite, arrivando a dimezzarsi: dal 40 percento al 20 percento, dal 2009 hanno invece ricominciato a crescere attestandosi al 23,9 nel 2012. Questo è il dato più significativo per comprendere i miglioramenti effettuati.
La grave crisi economica e gli interventi normativi purtroppo hanno pesantemente inciso sul mercato delle case da gioco. Nel corso del 2012 il Casinò di Campione ha dichiarato lo stato di crisi e ha aperto una procedura di mobilità per il licenziamento di 230 persone, negli ultimi due anni le perdite in bilancio sono state pari a quasi 70 milioni di euro. Dopo un confronto molto duro con le organizzazioni sindacali, la trattativa ha portato alla stipula di un contratto di solidarietà che prevede il taglio medio del 25 percento delle retribuzioni. Analoga situazione a Sanremo, dove nel corso dell'estate si è chiusa la procedura di mobilità a causa dello stato di crisi e in alternativa al licenziamento di circa il 30 percento della forza lavoro: 130 persone su 332, si è operato un taglio superiore al 20 percento della retribuzione. Le case da gioco straniere poste ai confini con l'Italia hanno subito nel triennio pesanti contrazioni del fatturato.
Se si scorpora il Grand Hôtel Billia, la nostra casa da gioco è ancora la migliore in termini di redditività, infatti l'utile dell'unità produttiva Casa da gioco, sommato alla quota spettante alla Regione, ha raggiunto la cifra di circa 14 milioni di euro. A questo bisogna aggiungere le decine di milioni di euro di imposte che rimangono nella disponibilità naturalmente della Regione, oltre all'indotto prodotto direttamente ed indirettamente sul territorio. Il casinò, soprattutto nei momenti di grave crisi economica, come quella che stiamo vivendo, rappresenta ancora - e lo è ancora di più in prospettiva - un elemento fondamentale per la nostra economia. Come detto, la situazione generale nella quale la società ha operato è stata molto difficile, non solo a causa dei lavori di ristrutturazione, ma in maniera determinante a causa della crisi economica la capacità di spesa della clientela è scesa a livelli non immaginabili solo fino a due anni fa. Questo ha obbligato il management a rivedere il budget adeguandolo ai nuovi adempimenti di mercato, infatti la diminuzione laterale delle presenze è pari all'11 percento, dovuta essenzialmente alla ridotta operatività, è stata accompagnata da una riduzione del fatturato quasi doppia. Questo sta a significare un decremento della capacità di spesa per singolo. Basti pensare che nell'ultimo quadriennio la diminuzione della presenza dei casinò italiani è stata pari al 12,9 percento, mentre il fatturato è diminuito di quasi il 27,4 percento. È evidente quindi che l'appeal dei casinò italiani è rimasto sostanzialmente stabile, ma la crisi economica ha inevitabilmente fatto crollare la capacità di spesa. Questa tendenza nel breve periodo che riguarda il mercato italiano non potrà che peggiorare, sicuramente le quote di mercato della nostra casa da gioco nel corso del 2014 torneranno a crescere, ma la contrazione del mercato continuerà. Per ovviare a questa situazione di oggettiva difficoltà, le nuove strutture e gli standard qualitativi di assoluto livello faciliteranno la ricerca di clientela con più elevata capacità di spesa, ma soprattutto permetteranno di acquisire flussi dall'estero. Con l'Hôtel cinque stelle Lusso operativo si potrà infatti puntare ad ospitare clientela d'eccellenza, business fino ad oggi precluso. I mercati emergenti sia dal punto di vista del possibile sviluppo turistico, sia per l'offerta di gioco potranno sopperire, si auspica, alla particolare difficoltà del mercato.
Sul fronte del mercato del gioco d'azzardo, quello di Stato ha continuato la sua espansione e questo risulta ormai essere un altro fattore esterno fortemente penalizzante per l'attività della casa da gioco. La continua crescita dell'offerta di giochi pubblici, in particolare degli apparecchi da intrattenimento e dei giochi di abilità a distanza, rappresenta chiaramente una concorrenza spietata per i casinò classici. Bisogna però rilevare che la grave crisi economica incomincia a pesare anche nel gioco di Stato, per la prima volta nel corso del 2012 la spesa dei giocatori e le entrate tributarie sono diminuite rispettivamente del 9 e del 6 percento, questo trend negativo perdura anche nel 2013. La tenuta delle quote di mercato anche nel corso del 2012, a fronte di una ridotta attività, sono conseguenza del profondo processo di riorganizzazione, recupero dell'efficienza, rinnovamento e cambiamento che hanno interessato l'azienda negli ultimi anni. In primo luogo hanno prodotto risultati gli interventi programmati sull'offerta di gioco, che è stata ampliata e rinnovata con particolare riferimento ai giochi elettronici, ma sono stati assolutamente produttivi anche i correttivi adottati sulla modalità di gestione della clientela. Fondamentale si è rivelata l'adozione di nuove strategie di marketing e commerciali finalizzate alla creazione di una nuova immagine della casa da gioco, conseguita grazie alla perfetta sinergia prodotta tra offerta di gioco e di divertimento. Sempre in tema di marketing, si è perseguito il consolidamento della nuova immagine aziendale. L'attenzione riposta nella gestione della clientela in tema di fidelizzazione, l'ampliamento e rinnovamento dell'offerta di gioco si sono rivelate armi vincenti rispetto alla concorrenza diretta, generando nuovi e significativi flussi verso le sale da gioco, incentivando le presenze. Lo stato della crisi, purtroppo, ha praticamente riportato i consumi agli anni '90 e gli effetti in questo lavoro instancabile non si riescono ad individuare chiaramente. Nel corso del 2012 sono proseguite le attività previste dal piano industriale, di cui avevamo già dato conto nella relazione del 2010 e del 2011, raggiungendo l'attuazione quasi totale degli interventi prospettati. Alla luce della fusione delle due unità operative, è stato predisposto un piano industriale congiunto e un piano degli investimenti con l'obiettivo di indirizzare le attività della società fino alla fine del corrente anno, termine temporale entro il quale potrà concludersi la grande maggioranza degli interventi strutturali ed organizzativi, nel corso dell'anno sarà predisposto il nuovo piano industriale per il triennio 2014-2016.
Rispetto alla polemica di questi giorni su un'ipotetica richiesta di poter trattenere il 10 percento residuo delle spettanze regionali per concludere gli investimenti, va precisato che la notizia non ha fondamento, in quanto nessuna richiesta è stata avanzata, si tratta di una mera ipotesi abbozzata durante la stesura del budget, valutata insieme ad altre opzioni, in considerazione dell'eventuale necessità di reperire ulteriori risorse per costi aggiuntivi. Per il rilancio sia del casinò, sia della parte alberghiera è necessario fare investimenti mirati, come abbiamo più volte detto, al solito gli investimenti devono essere fatti dalla proprietà, sembra banale ricordare che le aziende per non morire devono investire ed innovare, ma le risorse per fare gli investimenti non si creano dal nulla, senza investimenti le aziende periscono.
Dell'operatività ordinaria diremo nel dettaglio in seguito, è però importante soffermarsi sull'elemento di più grande rilevanza per il futuro del casinò: l'andamento del piano di sviluppo. È chiaro, anche in considerazione degli evidenti problemi di mercato, che il futuro e il rilancio passano esclusivamente dalla realizzazione di opere previste dal piano stesso, dall'implementazione dei servizi secondo gli standard richiesti, infatti è innegabile che il nuovo Saint-Vincent Resort & Casino è un progetto di livello internazionale, oggetto già oggi di apprezzamento sia da parte della clientela che dei media specializzati, ma la piena realizzazione e il rilancio potranno avvenire solo con lo sviluppo della qualità dei servizi, già oggi comunque di ottimo livello, soprattutto dalle capacità di comunicare e vendere il prodotto. A tal fine sono già stati predisposti e attuati efficaci corsi di formazione per sviluppare le competenze e conoscenze del personale, anche sul fronte del marketing è già iniziato il difficile lavoro di preparazione e promozione per le strutture che saranno presto operative, certamente anche l'organizzazione degli staff andranno adeguati alle esigenze, i prossimi sei mesi saranno cruciali per il rilancio del comprensorio.
La situazione riepilogativa degli interventi strutturali di maggior rilevanza è pertanto la seguente: nel corso di gennaio 2012 sono terminate le attività di collaudo impiantistico dei lavori di sistemazione della sala Evolution, i lavori per la creazione di Saint-Vincent Resort procedono secondo i programmi, i lavori afferenti la prima fase (consegnati il 14 settembre 2012), realizzati con una forza lavoro di circa 120 uomini/giorno, sono stati ultimati e il nuovo Park Hôtel, dotato di 120 camere, oltre al salone Le Rascard e al centro congressi sono in funzione. La nuova struttura alberghiera ha già ricevuto numerosi premi tra i siti internet turistici del settore.
La seconda fase è iniziata e, anche se in prima istanza c'è stato l'imprevisto dovuto alla necessità di intervenire sui rinforzi strutturali finalizzati a mettere in sicurezza statica il corpo del Grand Hôtel Billia, terminerà come da programma entro la fine di novembre, pertanto entro la fine del corrente anno entreranno in funzione il nuovo Grand Hôtel cinque stelle Lusso con annesso ristorante gourmet e il nuovo centro benessere di 1.800 metri quadri. Gli importanti lavori per la realizzazione della nuova centrale termica al servizio di tutto il resort sono stati regolarmente ultimati e gli impianti sono già in funzione. È attualmente in fase di affidamento la fornitura di cogeneratori di energia elettrica, attrezzatura a corredo, il generatore combinato con la nuova centrale termica, con i nuovi impianti elettrici e condizionamento scelti nel pieno rispetto delle esigenze ecologiche permetterà un risparmio annuale compreso tra i 500 e gli 800 mila euro. Le opere relative alla nuova hall della casa da gioco sono state ultimate, il nuovo ingresso con i servizi accessori è pienamente funzionante, residua l'esecuzione delle opere al piano superiore, dove è prevista la realizzazione dell'ampia sala fumatori destinata a sale gioco. Nel mese di novembre 2012, come da programma, è stato dato avvio alle opere di restyling totale delle sale da gioco, dopo circa 30 anni si è messo mano alle strutture degli arredi del casinò, la particolarità dell'intervento effettuato a fasi, senza interrompere l'attività di gioco e cercando di limitare al massimo i disagi per la clientela, ha imposto una particolare attenzione alla logistica del cantiere e le lavorazioni suddivise in 12-13 fasi termineranno come previsto alla fine di novembre. Allo stato attuale molte opere sono già terminate e, momento storico del casinò, nel mese di settembre tutti i giochi da tavolo, americani e francesi troveranno posto in un'unica sala.
Nell'anno 2012 gli introiti lordi di gioco si sono attestati a quota 76.680.923 euro, evidenziando un decremento pari al 19,78 rispetto al 2011. A causa dei lavori nell'esercizio 2012 anche il trend delle presenze, il cui andamento positivo era iniziato nel secondo semestre dell'anno 2009 ed era cresciuto senza flessioni fino al 2011, ha subito un rallentamento del 10 percento assestandosi complessivamente a 507.196 unità. Per quanto riguarda i singoli settori di gioco, va evidenziata la perdita pari al 18,6 registrata nei giochi elettronici e quella del 20,9 dei giochi da tavola. "In costanza del quadro negativo sopracitato, l'azienda ha comunque previsto investimenti per il rinnovamento dell'offerta di gioco che sul fronte dei giochi elettronici è sicuramente la migliore attualmente disponibile in Europa. Allo stesso tempo sono state adottate politiche molto aggressive in campo commerciale con riferimento ai target di clientela VIP e fidelizzata, organizzando eventi con continuità e con l'obiettivo di incentivarne le presenze nelle sale da gioco. È stato comunque inevitabile, stante lo scenario economico - non favorevole - un calo generalizzato delle presenze di tale clientela, certamente la più colpita dall'acuirsi fiscale e dal perdurare della crisi economica. Si è ovviamente rilevato anche un calo del potenziale di spesa per il gioco da parte dei clienti..." più facoltosi, significativo è il fatto che anche coloro che sono ammessi al servizio di cambio assegni manifestano difficoltà nell'onorare gli impegni assunti per titoli negoziati dilatando nel tempo con più frequenza del passato l'incasso degli stessi.
"Nel complesso si registra un calo del 25,67 nel flusso di titoli mandati all'incasso. I lavori di ristrutturazione del complesso alberghiero hanno penalizzato la programmazione delle attività di maggior successo, gli spettacoli in primis, ma hanno anche impedito di beneficiare di flussi di presenze generate dal mercato congressuale. Alla luce di quanto sopra, pur programmando eventi di minore impatto promozionale, si è puntato maggiormente sull'organizzazione di grandi eventi di poker, che hanno permesso di generare nuovi flussi di clientela e turnover del parco giocatori". Si segnala infine l'avvio di nuove collaborazioni con segnalatori di clientela VIP anche di origine orientale, sono già stati avviati e sono in fase di concretizzazione rapporti commerciali importanti con tour operator per il mercato del gioco localizzati in Cina, Macao e Hong-Kong. Gli arrivi dei primi flussi di turisti e giocatori inizieranno a breve, per poi svilupparsi alla fine del corrente anno con l'apertura del nuovo Hôtel cinque stelle Lusso, infatti le esigenze di tale clientela richiedono standard qualitativi della struttura e dei servizi di livello superiore.
È importante evidenziare che, anche a fronte della crisi economica e della necessità di contenere al massimo i costi operativi, si è deciso di mantenere praticamente immutato il budget destinato al marketing e alla comunicazione, infatti, a difesa della quota di mercato, sono stati investiti oltre 10 milioni di euro per l'accoglienza, l'ospitalità, i servizi di trasporto gratuito, gare, eventi, intrattenimento riservato ai clienti e circa 800 mila sono stati destinati all'organizzazione di grandi eventi di poker; per spettacoli, nonostante l'indisponibilità delle strutture, circa 270 mila euro, 1,3 milioni per l'organizzazione di eventi di prestigio con la creazione di un significativo indotto sul territorio, 600 mila euro circa di attività di marketing ed accoglienza all'interno della struttura, circa 360 mila euro per il progetto Club Rewards.
"La Casino de la Vallée, da settembre 2010, a seguito della fusione, gestisce anche il complesso alberghiero del Grand Hôtel... I dati relativi al 2012 non sono certamente significativi, perdurando la chiusura parziale del complesso alberghiero e dei servizi allo stesso collegato... Nonostante tale situazione, sono stati contenuti al massimo gli scostamenti negativi pari al 28 percento per le presenze (meno 11.578 unità), per la maggior parte addebitabili al mercato congressuale. Per quanto riguarda i coperti, risultano positivi quelli all'interno della casa da gioco (più 6 percento) mentre quelli presso la struttura alberghiera segnano un meno 40 percento". La tenuta delle presenze alberghiere in un contesto economico difficile e con metà struttura interessata dai cantieri è avvenuta grazie al potenziamento del canale di vendita on-line, che ricordiamo è stato attivato nel febbraio del 2009 attraverso la sottoscrizione di diversi contratti e prenotazioni con i più importanti portali internazionali. Sono state inoltre attivate molte campagne promozionali con la vendita di pacchetti turistici. Inoltre la qualità dei servizi, soprattutto quelli di ristorazione, ha consentito di aumentare molto la fidelizzazione della clientela.
Sul fronte del personale, come detto, si è scelto di non operare riduzioni drastiche della forza lavoro, soprattutto per la parte alberghiera, in attesa della riapertura delle strutture oggetto di ristrutturazione. Al 31 dicembre 2012 la forza media dell'azienda risulta pari a 838 unità, rispetto alle 859 dell'esercizio precedente. Nel dettaglio la forza lavoro della casa da gioco è rappresentata da 641 unità, mentre quella dell'unità produttiva alberghiera 197 unità. A questi numeri si aggiunge la forza lavoro delle attività esternalizzate, come sicurezza, portierato, guardaroba e pulizie, che sono state fatte nel tempo. Il costo totale del lavoro nel 2012 è stato pari a 57.390.249 euro, in diminuzione rispetto al 2011 di circa 1 milione e mezzo. Il costo del personale impiegato presso la casa da gioco è stabile a circa 80 mila euro pro capite, cifra comunque superiore rispetto a settori produttivi analoghi, servizi di gioco di Stato, in una forbice che va da 50 al 100 percento secondo le mansioni svolte. Va sottolineato che dal 2009 ad oggi la diminuzione del personale presso la casa da gioco è stata di 130 unità con un risparmio diretto di 10 milioni di euro. Senza la riduzione effettuata operata in un clima di coesione sociale il bilancio della casa da gioco sarebbe ancora in forte perdita. Il costo medio invece del personale dell'unità produttiva Servizi alberghieri è stato di 51.380 euro, cifra anch'essa molto superiore rispetto alle medie di mercato. Nel corso del 2012 è continuata la programmazione dell'erogazione di interventi formativi necessari ad elevare le competenze in previsione delle nuove aperture. Le ore di formazione complessivamente erogate sono state 9 mila, con il coinvolgimento di 600 persone.
In ultima analisi si ricorda che l'attività della società è caratterizzata da un significativo e complesso contenzioso che trae origine dalle situazioni passate, lo vedremo a breve.
Andamento 2013: un anno fa durante la presentazione del bilancio 2011 spiegavamo che chiaramente il 2012-2013 avrebbero presentato sofferenze di bilancio e questo era necessario tenendo conto di quello che è il mercato delle case da gioco. Spiegammo anche che sarebbe stato fondamentale monitorare costantemente l'evolversi della crisi economica e, laddove necessario, portare i correttivi conseguenti per traghettare l'azienda al 2014 anche in un piano di sviluppo che sarà completato e quindi le attività potranno ricominciare a pieno ritmo.
Come previsto, purtroppo, la crisi economica e dei consumi che attanaglia il Paese ha raggiunto livelli impensabili fino a poco tempo fa. L'incertezza dei mercati e la pressione fiscale in continuo aumento, la crescente disoccupazione, il calo della produzione originano in generale un rapido impoverimento di tutte le fasce di popolazione. Tale congiuntura, sommata alla recente disposizione, come già ricordato, dei 1.000 euro, ha creato le condizioni di ridimensionamento dei fatturati delle case da gioco. È bene ricordare che il prodotto casinò è un'offerta di divertimento che non rappresenta un bisogno primario, quindi, in periodi prolungati di grande crisi ed incertezza, risente maggiormente della contrazione dei consumi, al pari di altri prodotti legati al divertimento e al tempo libero. Anche il gioco d'azzardo di Stato, come abbiamo detto, nel 2012 ha subito una battuta d'arresto. Come detto, il management del Casino de la Vallée ha già programmato una naturale contrazione dei proventi sia della casa da gioco che di quella alberghiera a fronte della conseguente riduzione dovuta all'aumento dei lavori.
Sotto il profilo delle difficoltà operative di offerta dei servizi, a partire dal mese di novembre dell'anno scorso, con l'inizio dei lavori anche nelle sale da gioco, l'azienda sta vivendo il momento più difficile e complesso da gestire. Questa situazione, che sta creando evidenti disagi alla clientela, si protrarrà almeno fino al mese di novembre. In considerazione di quanto sopra e del fatto che nel primo semestre dello scorso anno la quota di mercato di Saint-Vincent era salita dal 22,57 al 23,62, facendo registrare le migliori percentuali di mercato, nei primi sei mesi di quest'anno, partendo con risultati più elevati e quindi molto più difficili da replicare, la casa da gioco ha registrato un andamento percentuale leggermente peggiore rispetto alla media nazionale, come ho già ricordato, mantenendo però la propria posizione rispetto al mercato. Bisogna anche considerare che nel corso dell'anno scorso nei casinò concorrenti si sono registrati quasi 20 giorni di sciopero. Questa situazione dovrebbe...posso? Sono solo due pagine.
Presidente - Se c'è l'accordo, se vuole, aggiungiamo il tempo del primo intervento, lo integriamo...va bene?
Rollandin (UV) - Quest'anno beneficia di un vantaggio rispetto ai dati dello stesso periodo dell'anno scorso. Questa situazione dovrebbe, come è successo l'anno scorso, livellarsi nella seconda metà dell'anno anche in relazione all'aleatorietà di alcuni giochi, in particolare la roulette francese, che nei primi sei mesi, a causa di vincite elevate da parte di alcuni importanti clienti, ha registrato risultati fortemente negativi rispetto al denaro giocato. Sul fronte degli ingressi invece, anche grazie all'apertura del nuovo hôtel e dei primi ritorni delle iniziative di marketing, il casinò è tornato a registrare risultati migliori, infatti nei primi sei mesi gli ingressi sono addirittura aumentati rispetto all'anno scorso del 2,7 percento, nei primi mesi del 2013, il migliore risultato del mercato.
Il 2013 conferma, alla luce dell'insieme degli indicatori interni ed esterni che possono essere tenuti in considerazione, che è un anno di transizione. Purtroppo le previsioni economiche del nostro Paese rimangono incerte e quindi non si può fare affidamento su questo mercato. Sicuramente anche il sentimento di estrema sfiducia degli italiani non aiuta i comparti del divertimento, del turismo, come testimoniano le presenze estive. In quest'ottica, in attesa di vedere conclusi gli investimenti ed operative le attività commerciali già impostate sui mercati, ha elaborato un budget aziendale caratterizzato da grande attenzione e cautela rispetto al flusso di spesa, salvaguardando le sole attività che generano ritorni diretti, quindi tutte le azioni commerciali e di marketing indirizzate a favore dei clienti all'interno del casinò e del complesso alberghiero, comunque fonte di grande soddisfazione è l'apprezzamento in ogni sede e luogo manifestato dalla clientela abituale ed occasionale per il processo di rinnovamento ormai in fase di avanzata realizzazione.
Nel corso di quest'anno le attività già iniziate saranno tradotte in un nuovo piano industriale triennale che potrà recepire in modo dettagliato gli effetti della fine dei lavori e dell'attività commerciale già avviata nei processi fino all'anno 2014. Tale piano conterrà analisi di tipo operativo, ma soprattutto di tipo organizzativo. Sarà un'altra indicazione di come verranno organizzate le strutture alberghiere, il centro congressi e il resto. La realizzazione a tempo di record degli investimenti necessari è sicuramente frutto di un grande lavoro che è stato svolto da tutto il personale, quindi con grande impegno sta portando a termine quello che è stato il piano che la Regione ha approvato a suo tempo. Questo è quanto posso riferire per il 2012 e per il primo semestre 2013. Grazie.
Presidente - Grazie. Apriamo la discussione generale. Facciamo anche distribuire il testo della risoluzione che è stata depositata alla Presidenza sull'oggetto. Ci sono richieste di intervento in discussione generale?
Y a-t-il des requêtes d'intervention? Pas de requêtes? S'il n'y a pas de requêtes...la parole au collègue Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.
Ci siamo occupati nella passata legislatura della casa da gioco diverse volte in quest'aula, non mi viene facile oggi prendere, a nome del gruppo ALPE, la parola su questo tema dopo aver ascoltato molto attentamente le parole del Presidente Rollandin, che ci ha illustrato un po' la situazione patrimoniale...l'indebitamento. Tante sono state le cifre che oggi il Presidente ci ha messo sul tavolo nero su bianco e le assicuro, Presidente Rollandin, che ne dirò molte meno oggi, ma cercherò di fare qualche riflessione. Mi sembra che nella relazione sia descritta la situazione della nostra casa da gioco allargata ai due complessi alberghieri, come ha già detto molto bene lei, non andrei oltre per quanto riguarda la suddivisione, diciamo, degli obiettivi anche diversi che hanno: uno più produttivo e l'altro in questo momento forse un po' in stand-by, dovuto ai lavori, come oggi lei ci ha ben illustrato, in un clima surreale però.
Ho ascoltato molto attentamente la relazione del Presidente Rollandin e non sono un tecnico del settore, ma vi assicuro che ho cercato di analizzare nel dettaglio la relazione dell'Amministratore unico Frigerio. Ho cercato di capire tra le righe, tra le rime, tra le pseudo proposte...un po' di fantasia...però forse la prosecuzione o la pianificazione di questa nostra importante società...e traggo delle conclusioni un po' diverse rispetto all'illustrazione di oggi del Presidente Rollandin. Il gruppo ALPE è molto preoccupato. La sintesi del Presidente Rollandin quasi potrei racchiuderla in un unico fatto: tempi da record per quanto riguarda i lavori...quello sì. È stato approvato nella scorsa legislatura il piano di sviluppo, nel 2009, poi mi sembra ad inizio 2010 una certa modifica. Ecco, su quello dobbiamo rendere al Presidente Rollandin che i conti tornano e tutto si è fatto in una maniera velocissima, anzi h. 22, forse persino h. 24, quindi soldi pubblici, uno sopra l'altro, tanti...mi sembra vicino agli 80 milioni di euro, quando si chiuderà, diciamo, l'operazione immobiliare e i tempi... Quando si decide di dare delle risposte puntuali e si decide che si deve far capire a tutti i valdostani che si possono fare in poco tempo milionate di euro e ristrutturare delle proprietà pubbliche, si può in maniera diretta, forte chiedendo un piccolo prestito a CVA... Non abbiamo discusso in quest'aula questo prestito: un prestito da 50 milioni di euro, prestito su cui indubbiamente non abbiamo neanche potuto dire: "beh", perché ci è arrivato, come moltissime altre cose, sulla testa e che è stato venduto molto bene verso la collettività valdostana: "non andiamo dalle banche perché dobbiamo pagare gli interessi, lo facciamo direttamente tramite la nostra finanziaria, tramite la Finaosta, e prestiamo quattro soldi", e questi "quattro soldi" sono 50 milioni di euro per realizzare questa grande operazione!
Detto questo, vorrei fare qualche riflessione generale. En janvier 2012, face à des données déjà très négatives quant au train de marche de notre maison de jeu, le Président de la Région, Augusto Rollandin, affirmait: "les choses n'ont jamais été si positives, le Casino de Saint-Vincent est le premier Casino en Italie et je voudrais dire même en Europe", si parlava di qualche mese fa. Bien, nous voilà face au document qui nous illustre ce qui s'est passé à Saint-Vincent pendant l'année 2012, à quelques jours seulement de notre alerte en tant que groupe ALPE, concernant les toutes récentes dramatiques nouvelles qui encore une fois ne font que confirmer que la maison de jeu est toujours plus en danger. Je pense que chacun de nous dans cette Assemblée a espéré pour quelques moments de trouver parmi ces pages des nouveautés réconfortantes surtout. Même notre groupe avait des espoirs, oui, je vous le dis, car nous avons à c?ur avant tout la Vallée d'Aoste, son économie et son taux d'emploi surtout et exposer à de gros risques le Casino de Saint-Vincent signifie mettre en danger nombreuses places de travail, comme disait le Président Rollandin, tout le monde le sait et nous le savons.
Anche questa volta però le peggiori previsioni si sono avverate, perché nel bilancio 2012 del Casinò non abbiamo rintracciato nulla di nuovo, poco di positivo e poco di buono. La nostra ricerca ha però ulteriormente confermato la nostra convinzione che la Regione sul Casinò di Saint-Vincent ha proprio sbagliato strada, complice, a nostro avviso, indubbiamente una gestione biunivoca, approssimativa, sovente pericolosa, ormai palesemente inefficace, nata dall'intesa tra l'Amministratore unico ed il Presidente. Rispetto alle altre volte, ci sono ancora più elementi di riflessione o di perplessità circa il modo e l'interpretazione, forse peggio ancora, di quel ruolo e le persone chiamate a gestire per conto dei valdostani le società partecipate e controllate.
Tornerò sull'argomento più avanti, ci siamo già tornati più volte in quest'aula, in questi primi 20 giorni di legislatura, quando più volte il gruppo ALPE ha detto che la partita non si gioca qua in Consiglio regionale, in quest'aula, ma fuori: si gioca nelle società partecipate, si gioca nelle società controllate, si gioca fuori da questa stanza. Prima qualche riflessione sul bilancio, pochissimi dati, ve lo assicuro, dove abbiamo potuto constatare una certa precisione sui mancati ricavi, ma anche una certa vaghezza sul contenimento dei costi, vale a dire il contrario di ciò che un buon amministratore, a nostro avviso, deve fare. In queste cifre in sé fallimentari c'è già la sostanza, c'è il risultato gestionale e basterebbe forse cambiare rotta all'istante, ma non c'è tutto, soprattutto non spiegano che all'origine di questi risultati ci sono scelte strategiche con tutti i relativi effetti, scelte probabilmente dettate dalla politica, che potevano e dovevano essere diverse per avere risultati diversi. La relazione dell'Amministratore unico è un tentativo poco efficace, direi anche poco elegante, di giustificare un fallimento...come dire? un tentativo che presenta anche molti elementi di incoerenza al suo interno. Questo dimostra, a mio parere, lo stato confusionario in cui agisce l'azienda, senza che la Regione, nella sua persona, Presidente, è lei che ha voluto e sostenuto questo tipo di rapporti con le partecipate, faccia alcuna obiezione, in una parola si assiste al naufragio senza neppure provare a mettere in acqua le scialuppe di salvataggio.
Secondo sempre l'Amministratore unico, le perdite dipendono sostanzialmente da due elementi principali, che sono stati, devo dire, ben dettagliati dal Presidente Rollandin: la crisi generale, con un calo di oltre il 18 percento del mercato dei giochi in generale, diciamo in un'ottica più ampia e più generale; il secondo, indubbiamente da tener conto: i limiti imposti dall'operatività del piano di sviluppo, è stato detto: "tanti sono i lavori, si è deciso di non interrompere i giochi", di conseguenza comunque sono dei limiti impattanti ed importanti. Ammettiamo per un momento che sul fronte dei ricavi si potesse fare poco, ma ci torneremo successivamente...se così è - e l'Amministratore unico ci dice perentoriamente che lo aveva ampiamente previsto -, allora si doveva prevedere anche un'azione diversa sul fronte dei costi, settore in cui però l'Amministratore unico non ha avuto la medesima preveggenza, né soprattutto tempestività di azione. Intanto sorprende che l'Amministratore definisca la contrazione di costi del 4,56 percento un risultato buono, frutto di una politica attenta del contenimento dei costi, che ha ridotto considerevolmente il risultato negativo. Tanto si loda che si imbroda, visto che si dice che la spending review ordinata alle strutture - quali non si sa, o quanto meno noi non lo sappiamo - è iniziata a partire dal luglio del 2012, ma il Casinò non ci sembra andasse male già dal luglio 2012 e la crisi probabilmente non è nata nel luglio 2012. Il "mago" dice che questa politica continuerà e, per mettere le mani avanti, prevede ulteriori diminuzioni di ricavi e non azzarda neppure una cifra sui costi. Nessuno indubbiamente ha la bacchetta magica e nessuno dice che deve centrare al centesimo le previsioni, ma neppure limitarsi a dire agli azionisti che la Regione in assemblea approva, che questa politica continuerà nel 2013 e nel 2014, con l'obiettivo di ottenere risparmi considerevoli in aggiunta a quelli importanti già consolidati nel corso del 2012. Qualche cifra da un Amministratore che guadagna con i premi due volte lei Presidente...si potrebbe forse pretendere.
Ormai è chiaro l'obiettivo è di navigare a vista, tanto nessuno chiede conto di niente. Questa delle previsioni sui ricavi azzeccate e della vaghezza sui costi è veramente inaccettabile a nostro avviso! Nessun azionista che abbia a cuore i suoi investimenti accetterebbe che gli amministratori da lui nominati agiscano così! Ho anche il sospetto che l'Amministratore abbia raggiunto questi risultati con qualche artificio persino un po' contabile. Prendiamo il caso del personale dell'albergo per il quale si è deciso di non ricorrere "da una parte - è stato detto - alla cassa integrazione, impegnandolo nel coordinamento dei lavori di ristrutturazione in supporto alle imprese coinvolte" - entre guillemets, perché sono frasi dell'Amministratore. Così l'Amministratore ha trasformato una parte degli oneri del personale, un costo diretto, in 1,3 milioni di euro di immobilizzazioni materiali e anche immateriali e nel capitolo "Ricerca e sviluppo" sono stati allocati i costi di quasi 200 mila euro di due risorse produttive impegnate - sempre tra virgolette, utilizzo le frasi dell'Amministratore - "nel lancio del nuovo resort sul mercato italiano e estero...", lascio qualche puntino. Saremmo curiosi di sapere cosa si è fatto, in quale maniera, chi si è trasformato in promoter, come si sono svolte le cose, chi ha deciso e perché. Sono curioso di sentire che posizione ha l'Ente Regione, così attento alle quasi maniacali regole di bilancio imposte ai Comuni, agli Enti locali in questi anni, in queste discutibili manovre contabili che, del resto, non ha approvato in assemblea come azionista, senza nulla riferire prima in Consiglio...noi non possiamo e non abbiamo avuto neanche la possibilità di posizionarci su tale tema.
Altra serie di incoerenze sul piano di sviluppo e sui fattori esterni. Il piano di sviluppo non è una chimera che si rigenera dalle sue ceneri, ha tempi precisi e progetti definiti e noti da tempo, anche a noi, sì, anche ai Consiglieri regionali, e bastava leggerli. In ogni passaggio della sua relazione l'Amministratore dice all'azionista, a noi, ai valdostani: "le cose non possono andar bene fino a che il piano di sviluppo non sarà terminato". Mi chiedo allora: Frigerio conosceva e conosce benissimo i termini della questione da quando è stato incaricato di gestire la nostra casa da gioco con questi vincoli e con questi numerosissimi paletti, li conosce talmente bene che assieme all'azionista, o forse noi non siamo a conoscenza...col suo placet ha definito una parte del premio di produzione legata proprio al rispetto dei tempi del piano di sviluppo come se dipendessero solo da lui. Avete liquidato un premio di risultato di 72 mila euro nel 2012 ad un Amministratore unico che ha il coraggio, o, se volete, la faccia anche un po' tosta, di scrivere nella relazione che ci sono questi vincoli e che sono loro ad impedire risultati migliori: questo è scritto nero su bianco. Per me un Amministratore è una persona che sa gestire i problemi, suggerisce le soluzioni, avanza proposte all'azionista per migliorare i conti, insomma è propositivo e viene premiato se raggiunge risultati che dipendono dal suo operato e non può limitarsi a prendere atto ed ad allargare le braccia di fronte a fattori esterni. Tanto vale incaricare di amministrare la casa da gioco un dipendente, o un responsabile del procedimento, forse dell'Assessorato dei lavori pubblici, per fare il direttore del cantiere e, di conseguenza, chiudere quello che è il record, così è stato definito, dei tempi sui lavori, e non ci permetteremmo mai di erogare premi per aver realizzato la prima fase dei lavori del Grand Hôtel Billia entro il 31 dicembre 2012: 21.000 euro! Non presenteremo mai un conto al sistema pubblico per aver realizzato un nuovo ingresso al Casino e per l'avvio lavori di restyling nella sala da gioco entro il 31 dicembre 2012, altri 21.600 euro! Non ci permetteremmo mai di mettere sul tavolo altri 7.000 euro per aver definito il piano marketing, non fatto dall'Amministratore unico...commissionato, fatto dall'Amministratore unico e ben retribuito come premio: altri 7.000 euro, nel senso che, oltre i 50 mila euro del premio, sono praticamente per delle scadenze temporali...a tempo di record, come diceva il Presidente, per terminare quella che è la parte infrastrutturale, cioè edilizia: tramezze, impianti, servizi igienici e quant'altro per terminare quella che è la parte edile.
Il secondo argomento principe dell'Amministratore che la Regione ha condiviso votando a favore del rendiconto è la famigerata crisi. Nessuno la nega, ma è comunque corretto sempre ragionare in termini di quote di mercato, rapportandosi alle altre case da gioco, lo ha già fatto il Presidente. Salterò qualche considerazione, ma vorrei fare solo una piccola riflessione: le quote di mercato sono salite fino al 2011, calate nel 2012 e calate in maniera forte - ma lo ha già anticipato il Presidente Rollandin - nei primi sei mesi del 2013. Nei primi sei mesi del 2013 - sono i conti, non è Chatrian a dirlo - siamo il fanalino di coda, quindi la maglia nera dei quattro Casino italiani e la quota di mercato scende anche in maniera importante: solo nei primi sei mesi si attesta intorno al 21,8 percento. Aumenta una sola cosa però, quella sì aumenta, la tensione finanziaria, tanto che a pagina 26 leggiamo che Casino S.p.A. ha avuto nel 2012 500 mila euro di oneri finanziari contro solo i 9 mila euro del 2011. Quella è carta che canta, è la relazione che ci dice questo. La sola giustificazione però che Frigerio adduce è: "il Casino di Saint-Vincent deve misurarsi con un bacino di utenza non paragonabile rispetto alla concorrenza", ma questo lo sapevamo già e avete varato un piano di sviluppo milionario che si sostiene solo grazie agli apporti di CVA, come vi dicevo poc'anzi.
L'Amministratore si dichiara contento della stabilizzazione delle quote di mercato, perché "le strategie messe in campo sicuramente genereranno effetti positivi dopo aver portato a termine il piano di sviluppo". Un'altra affermazione buttata lì senza argomentazioni fondate e soprattutto senza cifre, ma sempre l'Amministratore ci rivela anche che la difesa delle quote di mercato è stata possibile grazie ad un processo di riorganizzazione aziendale proseguito senza soluzioni di continuità con interventi di formazione del personale, ma soprattutto a flussi di spesa invariati a favore dell'attività commerciale e di marketing, tanto che sono stati spesi oltre 10 milioni per l'organizzazione di eventi rispetto alla clientela B e cifre sparse, però oltre 3,5 milioni, un fiume di denaro che, racchiuso, è di circa 14 milioni di euro per promozione e costante a fronte di un fatturato di circa 76 milioni, che cala di quasi il 20 percento rispetto al 2011. C'è invece da domandarsi perché, pur spendendo così tanto, i risultati non arrivano e l'Amministratore continua ad accusare la crisi affermando che era doveroso non dover diminuire di un euro quelli che erano i costi. Ecco, dunque spiegato perché il contenimento dei costi non è stato in linea con la diminuzione di fatturato, ma la domanda che sorge spontanea è: se per guadagnare sempre meno, ma in maniera impattante, in maniera forte l'Amministratore continua a spendere e spandere sempre le medesime cifre, o poco meno, come possiamo fidarci ancora delle sue previsioni per il futuro, Presidente Rollandin? L'Amministratore ci indica la strada della ricerca di nuovi mercati, sì, ci apre una finestra, una "bouretta" (traduzione letterale dal patois: "una finestrella"), una piccola porta, con quali risultati? L'Amministratore non ce lo dice e si limita a scrivere che da Milano arriveranno forse circa 100 cinesi al giorno, senza fornire altri dati e si ferma. Che le cose non siano soddisfacenti lo ammette egli stesso quando ammette che si tratta di una collaborazione di carattere sperimentale e che verrà monitorata al fine di ottimizzare il rapporto costi/benefici. Senza farla tanto complicata, questo giro di parole significa che Casino S.p.A. spende per ora più di quanto incassa, in altre parole che il gioco non vale la candela.
In conclusione l'appeal di Saint-Vincent non è quello di un prodotto competitivo e, se il mantenimento delle quote di mercato viene sostenuto solo grazie a continue ed incomprimibili azioni di promozione e di marketing che costano alla società decine di milioni, allora non siamo nella realtà in fase di sviluppo, ma forse in qualcosa...per vendere devono continuamente proporsi sconti 3 per 2, o 4 per 2. Nulla di male, ma sorgono dubbi di fondo sulla validità di questo piano, che invece è incentrato sull'eccellenza del sito e dell'offerta turistica complessiva, hôtel cinque stelle, terme, eventi, clienti VIP, strabilianti promesse e ora nel cassetto.
L'Amministratore confessa che l'andamento dei proventi dei vari prodotti mostra segni purtroppo tutti negativi, calano anche i nuovi giochi, prima efficaci, come il poker...ciò significa che nessun prodotto aziendale è appetibile. Sembra dalla sua relazione che i clienti non vengano a Saint-Vincent perché c'è un'offerta appetibile...dunque la crisi specifica è solo di Saint-Vincent. È un problema serio che dimostra come la gestione di un Casino mal si accompagna a quella di un albergo. È un fatto che, senza la gestione alberghiera, il Casino dà redditività, con l'albergo va a picco, ce lo spiegava molto bene il Presidente, eppure l'Amministratore dichiara che gli interventi preservano e valorizzano l'investimento fatto dalla Regione per l'acquisto dell'hôtel e delle sue pertinenze. Crisi o non crisi, da queste cifre emerge chiaramente che la strategia regionale è fallimentare, senza contare che l'albergo è elemento di concorrenza sleale verso altre realtà private esistenti. Se per azzardo si risollevasse, ne patirebbe parecchio il restante tessuto alberghiero esistente nella zona che non può contare su un'iniezione continua di capitale pubblico. All'Amministratore unico di una società quest'analisi complessiva non è richiesta assolutamente, lui dovrebbe concentrarsi per fare rendere ciò che gli è stato affidato, ma qui il Consiglio regionale deve guardare alla situazione complessiva e non può varare politiche che rischiano di affossare le imprese private del settore. Se la casa da gioco tira, può esserci spazio per il Billia e per gli altri, ma se non lo fa o lo fa solo integrandosi con la propria struttura di accoglienza, come riportato nella relazione dell'Amministratore, sarà difficile che sia una locomotiva per il settore allargato; la separazione dei ruoli e delle funzioni, a nostro avviso, è necessaria.
Altre affermazioni che ci fanno molta paura: "la nostra casa da gioco, grazie al complesso degli interventi messi in atto, ha certamente contrastato meglio l'andamento fortemente negativo del mercato di riferimento, ha poi solo perso il 19 percento del fatturato. Senza gli investimenti programmati, l'operatività nel suo complesso sarebbe stata fortemente compromessa, con effetti devastanti sul fronte del fatturato". Noi ci chiediamo...mi chiedo: su quali elementi di analisi, o statistici, o economici basi le sue affermazioni, non ce lo dice, non si spreca proprio, forse pensa che non siamo in grado di capire, o magari ha anche ragione...c'è anche un sistema informativo al suo interno. L'Amministratore scrive ancora anche: "l'attivo circolante indica una ridotta capacità di estinguere l'indebitamento a breve, ciò è conseguenza della massiccia attività di investimento del 2012, ma - assicura - già nel 2013 si potranno avere importanti risultati e il margine lordo tornerà ad essere positivo per poi crescere negli esercizi futuri". Da dove tragga tanta sicurezza non si capisce, tanto più che continua a citare la congiuntura economica fortemente negativa, ci informa però che "la mutata struttura finanziaria evidenzia la potenziale difficoltà a mantenere l'equilibrio finanziario nel medio e lungo termine a causa della contrazione di mezzi propri e delle passività consolidate", però che paroloni impattanti per dire che sono aumentati i debiti e calati i ricavi! Tra un peggioramento dei quozienti di disponibilità e di tesoreria scesi sotto l'unità e le difficoltà a far fronte alle proprie passività a breve termine c'è ancora, per fortuna, il capitale, e qui mi fermo un secondo. La società risulta adeguatamente capitalizzata anche tenendo conto delle possibilità di intervento dei soci, ma chi autorizza l'Amministratore a fare certe valutazioni? O chi ha autorizzato l'Amministratore a fare queste valutazioni? Ha per caso ricevuto assicurazioni in tal senso e da chi?
Veniamo infine alla resa finale, all'ammissione, pur edulcorata quasi dalla tecnicità delle parole, che il Casino di Saint-Vincent ha il destino segnato. Ad un certo punto si ammette un netto e totale peggioramento di tutti gli indici che assumono valorizzazioni di segno negativo...come dire? a bilancio 2012 chiuso, si è lanciata una serie di affermazioni ed esternazioni che lasciano, a nostro avviso, esterrefatti. Mai si era visto o sentito un amministratore nominato dalla Regione in qualsiasi partecipata avanzare proposte così sguaiate e fuori tempo. Nel metodo l'Amministratore non ha avuto alcun rispetto per l'azionista, che non è il Presidente, come forse è portato a credere, ma è questo Consiglio regionale, che, eletto dai valdostani, ha il diritto-dovere di analizzare i bilanci e le prestazioni societarie e, come sta avvenendo oggi, discuterne apertamente per manifestare opinioni, punti di vista, proposte. Nel merito l'Amministratore è andato ancora oltre, superando i confini del lecito, a nostro avviso, indubbiamente sono delle posizioni nostre.
Se anche si volessero prendere per buone le sue attenuanti rispetto al risultato aziendale, la proposta di liberare la società dal peso di alcune voci di costo, come quella ormai quasi simbolica rispetto al passato della quota da versare annualmente alla Regione, a nostro avviso, è irricevibile. Noi pretendiamo da un responsabile societario profumatamente pagato azioni concrete che migliorino i conti aziendali e ristrutturino i costi per avere conti economici migliori e valorizzino il patrimonio aziendale...non ci sono né gli uni, né gli altri. Proporre di mungere gratis la mucca delle casse pubbliche, a nostro avviso, è da irresponsabili. Sono capaci tutti a fare utili se non si versano gli utili ai soci; sulla riduzione della quota parte spettante alla Regione abbiamo già dato, e forse abbiamo già dato troppo! Questa solfa che i risultati buoni dipendono dall'Amministratore tanto che merita un premio di produzione, ed i passivi dal destino cattivo, dalla crisi...insomma, da tutto meno che da sé stessi, non è più, a nostro avviso, sopportabile. La tabella dei parametri da centrare per il premio di produzione destinato all'Amministratore è una farsa! Buona parte degli obiettivi, dicevo prima, non dipendono dal buon lavoro dell'Amministratore, ma da altri, da terzi, da consulenze, da imprese o uffici dedicati.
Come azionisti, ci sentiamo francamente presi in giro, soprattutto in un momento come questo per le famiglie ed i lavoratori valdostani. Questo non è il comportamento che ci si attende da un servitore del pubblico, incaricato di gestire un'azienda che deve produrre utili per il bilancio regionale e per noi questo è sufficiente per chiedere che il Signor Luca Frigerio venga al più presto rimosso dal suo incarico e che si rivedano interamente le modalità di gestione della nostra casa da gioco, ma la spavalderia e la spocchia con cui continua a difendere il suo operato, pur in presenza di un bilancio pessimo, del nulla assoluto dal punto di vista dei possibili interventi migliorativi, non sono probabilmente casuali. Mi spiace, ma pensavamo veramente meglio, temo invece che un disegno ben definito si stia compiendo sotto i nostri occhi e che solo noi in quest'aula possiamo svelare, costringendo chi tesse le fila a rispondere e a fare chiarezza subito. Ci dica dunque lei, Presidente, se intende ancora mantenere questa situazione insostenibile da qualsiasi parte la si guardi, oppure se intende cambiare strada? Lei sa che si prende una strada nuova basata su trasparenza, confronto e su una gestione collegiale delle società partecipate nel loro insieme, qui "collegiale" non per dividerci e spartirci eventualmente i consigli di amministrazione, ma "collegiale" intendo a livello di Consiglio regionale, e qui insieme troverà in noi un atteggiamento meno duro, perché siamo leali e aperti alle soluzioni anche complesse, purché migliorative, condivise e soprattutto realistiche. In caso contrario però chiederemo conto a lei delle affermazioni dell'Amministratore del Casinò, sì, perché siamo di fronte ad una società importante per rilanciare la quale si spendono fiumi di denaro pubblico in edifici, strutture, impianti, e non solo, mi sembra che la cifra sia vicino agli 80 milioni di euro in tre anni. Una società che è sempre meno utile alla nostra collettività, meno posti di lavoro, redditività azzerata, e un piano di sviluppo che prefigura la crescita di un'attività alberghiera che rischia di affossare quelle già esistenti nella zona, invece di essere la loro vera locomotiva.
Noi non trascuriamo l'importanza della casa da gioco, ma da sempre crediamo che ognuno debba fare il proprio mestiere e, nel caso specifico, vuol dire fare utili con la casa da gioco, mentre agli operatori turistici spetta il compito di tenere vivo il settore, cosa che possono fare solo se vengono coinvolti seriamente nei programmi di sviluppo. Ora, l'Amministratore si è avventurato a prefigurare uno scenario nel quale, aspettando Godot, c'è una possibile, quanto poco probabile, esplosione di arrivi ed ingressi alla fine dei lavori del piano di sviluppo, nel novembre 2013...la società dovrebbe essere scaricata dai pesi e dai vincoli esistenti fino a sopprimere per poco tempo - si sostiene - il versamento di quella piccola quota parte dovuta all'Amministrazione regionale, cioè alla collettività tutta. Questo, colleghi, Presidente, è contrario non solo al buon senso del buon padre di famiglia che pensa a come fare fruttare i suoi investimenti prima di lanciarsi in imprese sproporzionate ai propri mezzi senza un'adeguata valutazione economica di ciò che avverrà nel futuro...ripeto: senza avere nessuna bacchetta magica, né presunzione...la casa da gioco è nata per garantire introiti alla Regione non per pesare sui suoi bilanci.
Leggendo questa relazione, si prefigura una funzione della casa da gioco del tutto diversa da quella in cui la maggior parte dei valdostani ha creduto e l'Amministratore forse non ha capito che questa non è un'azienda privata. Noi non siamo contrari in linea di principio a discutere di nessuna ipotesi, ma solo se le carte sono sul tavolo e se l'interesse pubblico soprattutto è prioritario. Se invece queste affermazioni sono la premessa per approfittare delle difficoltà attuali per riaffidare a privati la gestione di una società nuova nelle strutture e liberata dall'obbligo di corrispondere una parte dei ricavi alla Regione, da parte nostra troverete un'opposizione inflessibile.
Termino perché il sospetto diventa sempre più certezza, l'operazione di demolizione del Casinò appare sempre più guidata, sempre più rivolta verso una soluzione tranchante che apparirà dal cilindro del prestigiatore e che verrà presentata come inevitabile: la privatizzazione e per di più ad un prezzo di saldo. Termino dicendo questo: la nota - e me la sono riletta diverse volte - scritta nero su bianco dalla KPMG sembra scritta apposta per declinare ogni responsabilità su azioni future di questo tipo, ma non ho doti di preveggenza, né da indovino, aspettiamo e vedremo se si arriverà al punto di regalare a qualche privato una casa da gioco con annessi, nuova di zecca, e lasciare che la collettività valdostana ripaghi i debiti creati in questi anni dalla "gestione Rollandin-Frigerio". Grazie.
Si dà atto che dalle ore 17,26 assume la presidenza il Vicepresidente Lanièce.
Lanièce (Presidente) - Sempre in discussione generale, c'è qualche altro collega che intende prendere la parola? Ci sono colleghi? Invito i colleghi a prenotarsi, grazie. Ha chiesto la parola il Vicepresidente Rosset, ne ha la facoltà.
Rosset (UVP) - Grazie Presidente.
Bene, l'aspetto deprimente delle vicende legate al Casinò di Saint-Vincent potrebbe derivare anzitutto proprio dalla lettura del bilancio. Le cose vanno male, molto male ed ogni parvenza di ottimismo "svapora" ancor di più ai dati accertati del 2012 se si pensa e si aggiunge...il profondo rosso di quest'anno è evidente. Sappiamo che il tracollo è valso un cospicuo e diffuso tesoretto di premi di produzione, che acquisiscono in questa fase una coloritura ambigua e pericolosa, come un premio di fedeltà, per cui forse, per evitare sovrapposizioni con altri che in modo analitico, potranno affrontare i temi, mi limiterei a qualche osservazione in merito. Ebbene, sul casinò e il suo stato comatoso non si racconta la verità o, meglio, si dice mezza verità, anzi si usa la politica del bicchiere perennemente mezzo pieno, forse è buono per una propaganda, per chi voglia farsi incantare, ma che anche i fedelissimi, i promossi, coloro messi in tutti i centri vitali della casa da gioco cominciano a vedere cosa capita, dove conta nelle sale da gioco, ebbene, lì c'è il vuoto. Il vuoto è conseguenza di una stagnazione, che è frutto della mancanza di idee, di progetti, di chi dovrebbe proporre idee e che invece ascolta ogni giorno le direttive di palazzo, facendo riferimenti a vincoli già citati precedentemente...pare fare finta di nulla di un disastro di cui tende a non assumersi la responsabilità. In questo settore, come in altri, non si vuole guardare oltre il proprio naso, più interessati agli appalti, ai lavori, ai cantieri, che sono importanti e fondamentali per lo sviluppo, ma non si guarda all'alimento di un casinò: le sale da gioco, il gioco. La musica è sempre la solita: "noi andiamo male - lo abbiamo sentito anche nella relazione del Presidente - ma gli altri vanno peggio", o ancora: "un giorno tutto partirà", ma nulla si fa perché questo accada e così cresce l'impressione che si tiri solo a campare come avviene alla fine di un impero, quando tutto si squaglia. Allora dobbiamo cambiare, ogni appello alla ragionevolezza si scontra ormai con atteggiamenti aggressivi o strafottenti come se il confronto qui fosse una scocciatura o un peso da sopportare. Così la tragedia del Titanic-casinò, come tutto, finisce sulla schiena di uno solo e di chi lo sostiene su tutto compresa questa vicenda della casa da gioco dove alla fine pagheranno i dipendenti e allora, quando finalmente si alzerà il velo e si vedrà la verità, non vorremmo che chi governa e comanda dirà come sempre che la responsabilità è di altri. Urge allora immediatamente un cambio di rotta per riportare questa risorsa, come il casinò, ad un obiettivo più importante.
Presidente - Grazie. Qualche altro collega intende prendere la parola? Io inviterei tutti a prenotarsi, e poi io posso alternare gli interventi della maggioranza e della minoranza, però io non ho nessuna prenotazione, per cui non posso neanche alternare gli interventi. Vi invito pertanto a prenotarvi se volete intervenire. Grazie. Colleghi, c'è qualche richiesta di intervento? Ha chiesto la parola il Consigliere Donzel, ne ha la facoltà.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Aspettavo i colleghi della maggioranza, perché questo era uno dei temi che nella mia breve storia in questo Consiglio regionale vedeva intervenire nel dibattito in quest'aula con energia, con interventi di peso i colleghi della maggioranza, c'erano tante situazioni in cui il dialogo era tra la minoranza e il Presidente, fra i temi che invece sono sempre stati un patrimonio di quest'aula nella passata legislatura ci fu proprio il dibattito sul casinò ed è per questo che aspettavo questi interventi, perché devo riconoscere che molto ho anche imparato dai colleghi della maggioranza che erano anche, diciamo, se vogliamo, esperti in questo settore. Mi ricordo gli interventi del Consigliere Salzone, Capogruppo della Stella Alpina, che era un esperto proprio di case da gioco, interventi importanti del Popolo della Libertà, che poi andrò anche a citare, interventi, anche contributi come quello del Consigliere Turi Agostino, quindi...come dire? era un argomento questo che animava quest'aula e quindi mi aspettavo che anche in questo caso ci fosse questo tema.
Rifacendomi appunto al 2008, io noto un clima profondamente diverso e che in qualche modo mi preoccupa moltissimo, perché nel 2008, a fronte di una relazione che, sono andato a vedere, drammatica, molto brutta, una situazione molto brutta che il Presidente Rollandin non minimizzava come oggi...i cui i dati sono ancora molto più deteriori e peggiori, ma prendeva in conto una situazione gravissima, si interveniva con un piglio deciso, anzi, si diceva: "dobbiamo metter fine a questa situazione drammatica" e pensate c'erano dei problemi mica da ridere, cioè pensate cose che in questi anni abbiamo naturalmente affrontato e risolto. Si pensava allora alla possibilità di realizzare il nuovo campo di tiro a volo, ne abbiamo parlato per cinque anni, non so dov'è finito tra Verrayes, Montjovet, ha fatto il giro lì, Châtillon, è andato di qua e di là...sparito dalla circolazione, però sembrava uno dei nodi che se tiravamo fuori questa storia del tiro a volo, era fatta, e poi come non dimenticare il problema aperto relativo alla realizzazione di un campo da golf che, figuratevi, Saint-Vincent, paese dello sport riconosciuto a livello europeo, avrebbe sicuramente avuto...beh, queste cose sono state prontamente cestinate, non so...a parte le spese enormi in progetti e contro-progetti, alcuni, come quello del tiro a volo, sono ancora in giro, ma la cosa ha poi preso tutto un altro sviluppo, che è quello edilizio.
Dicevo, allora c'era davvero un clima diverso, un clima che il collega Benin così rappresentava: "vorrei che iniziassimo - così iniziava, parlo del 2008, settembre 2008 - a porre la domanda - dice, addirittura condivideva le ultime frasi del collega Donzel - su quello che dovremo fare domani, su quello che noi tutti, la Presidenza di questa Regione, il Consiglio regionale dovrà dare come espressione e contributo per portare avanti un progetto rispetto al quale mi è parso aver compreso dal Presidente nelle passate occasioni in cui...", eccetera, eccetera. C'era insomma l'idea di portare avanti un nuovo progetto e diceva: "siamo disponibili a dare tutto il nostro contributo senza nulla chiedere - e poi l'abbiamo visto che contributo ha dato il PDL alla maggioranza - purché si risolva una volta per tutte la situazione del casinò", questo era l'auspicio, bisognava trovare la soluzione e qual era la soluzione? La soluzione l'aveva indicata nella seduta precedente il collega Tibaldi: "comincio dal disegno di legge n. 1 - 2008 - la prima risposta in termini politici e legislativi - sono le parole in archivio del collega Tibaldi, a cui riconosco una competenza notevole su questo - che la "Giunta Rollandin" ha cercato di dare ad un problema, che senz'altro non verrà risolto da questo provvedimento, ma comunque si tratta di una risposta che riconosciamo come valida - il PDL allora all'opposizione cominciava a dire che la "Giunta Rollandin" lavorava bene sin dal primo giorno - la riconosciamo come valida perché ha riprodotto fedelmente una proposta del gennaio 2008 del gruppo, allora "La Casa delle Libertà", poi diventato "Il Popolo della Libertà ", che proponeva all'attenzione della "Giunta Caveri", dell'Assessore Marguerettaz - che è ancora qui, se ne ricorderà - e del Consiglio regionale una soluzione che non rappresenta la panacea di tutti i mali della casa da gioco, ma che consente una gestione transitoria più snella e dinamica, oltre che più efficace, a nostro avviso, per quest'importante azienda valdostana. La proposta dell'amministratore unico allora venne bollata come demagogica - eravamo in periodo elettorale - come improponibile ed insostenibile; vi risparmio le dichiarazioni di alcuni esponenti di spicco dell'allora "Governo Caveri" che l'hanno riempita di contumelie, ma il Consiglio non la votò, Oggi paradossalmente la stessa maggioranza di allora, la Giunta con qualche piccolo rimodellamento - sempre gli stessi siete, posso dirlo anche a distanza di cinque anni, e lo stesso Tibaldi lo diceva - ma vedo i componenti che c'erano ancora qualche mese fa lì, molti di loro, uno seduto alla destra del Presidente - adesso sta alla sinistra, il collega Marguerettaz - loro malgrado si troveranno costretti ad approvare un'idea che ci tengo a dirlo porta il sigillo del nostro partito".
Così iniziò la storia nel 2008 della legislatura tredicesima, cioè la storia dell'Amministratore unico del casinò, con grande gioia del PDL, tanto che poi quest'amore nato, sbocciato nel casinò e nel Billia proseguì portando anche figure di spicco di quell'area, diciamo, nelle figure dirigenziali, come si fa...insomma, scambi di favori, e si proseguì su quella linea dell'Amministratore unico. Cos'è successo poi? Per cinque anni abbiamo letto relazioni, io potrei tranquillamente rileggere la stessa relazione che ho fatto l'anno scorso di fronte a quella di quest'anno, dove esordivo con questo: "i numeri parlano chiaro e tutti hanno sostenuto che andiamo meglio di chi va peggio, quindi questa è la timida soddisfazione dell'aula di fronte al fatto di affondare lentamente". C'erano ovviamente nella legislatura passata esponenti appunto come Salzone della Stella Alpina e Lattanzi del PDL, che naturalmente elogiavano...avevano sposato la teoria dell'Amministratore unico e quindi facevano da rinforzo alle parole del Presidente. Infatti adesso mi aspetto che arrivi il controcanto della minoranza, come allora, a dire: "avanti così, più va peggio meglio è per noi".
Perché la situazione non è positiva? Perché quei discorsi che poi sono finiti nel vuoto del campo da golf, del tiro a volo, erano quei discorsi in cui ancora c'era un timido sforzo, si illudeva ancora di inserire la casa da gioco in un contesto di rapporto diverso col territorio, oggi stiamo andando su una strada completamente diversa, la casa da gioco si è ormai rassegnata ad autocentrarsi, a giocare una partita per conto suo, insieme al resort, che - guardo i colleghi di maggioranza, guardo anche esponenti della Giunta che vengono da quel territorio, come l'Assessore Marquis - condannerà inevitabilmente il territorio, perché non ci sarà competizione tra le potenzialità del Billia finanziato in questo modo rispetto agli operatori privati di quel territorio, non ci sarà competizione... Noi condanniamo gli albergatori, noi condanniamo l'iniziativa privata di quel territorio con questa politica: questa è la politica del concentrarsi su quel pezzo, dimenticandosi del resto e la dimostrazione è che da due anni discuto col Presidente, che mi dice: "sì, sì", ma poi non fa, sulla questione congressuale, da due anni dico: "ma cosa c'entra il resort con i congressi a Saint-Vincent!". Abbiamo fatto due sale congressi comunali e non ci sono i congressi, cioè le abbiamo fatte perché bisognava ristrutturare il Billia di là, cosa ci fanno quelle enormi sale congressuali lì nel comune? Come sono sfruttate? Ditemi quali convegni abbiamo fatto in quelle mega sale polivalenti che ci sono lì a Saint-Vincent! Ah, la conferenza stampa l'altro giorno del Sindaco, che credo l'abbiano fatta lì...ma stiamo scherzando! Quello è investimento pubblico, denaro pubblico del Comune di Saint-Vincent, per fare di Saint-Vincent una località congressuale non si parte nel momento in cui ho le camere! È anni che dico che bisogna avere una struttura congressuale, cercare non di far venire il congresso di associazioni che, diciamo, non hanno potenziale di spesa, bisogna cercare i convegni dei medici, i convegni, diciamo, di figure di alto profilo, di grande levatura, che in qualche modo hanno poi quel potenziale economico...che dice: "beh, la sera, sono venuto al convegno, allora vado a farmi la giocata al casinò", ma sennò che convegno porti? Porto dei convegni che poi nessuno va a giocare.
Il ragionamento allora è che l'attività congressuale parte anni prima per poi rafforzarsi nel momento in cui anche la casa da gioco...ed è un'attività congressuale che non deve puntare sul Billia, il Billia deve fare da perno, ma poi deve avere la ricaduta sul territorio, ma perché lavoriamo per il Billia e non lavoriamo per gli altri operatori del territorio? Ci basta la Juventus? Lavoriamo 15 giorni all'anno e poi andiamo tutti in vacanza, quando va via la Juventus? Che poi sono tutti...chi ha frequentato il ritiro della Juventus ha detto: "tutti grandi giocatori, tutti con dei grandi portafogli alti così...i tifosi della Juve...no?", quindi abbiamo visto scatenarsi gli afflussi al casinò in quei 15 giorni...tanto per parlare. L'obiettivo allora non è far lavorare due bar di Châtillon, che dicono: "abbiamo venduto più panini che in tutto il resto dell'anno", l'obiettivo è un altro: dell'organizzazione di certi eventi, e devono avere una concatenazione. Concatenazione che...alle volte siamo sorpresi da questa gestione folle dell'Amministratore unico, non abbiamo riscontri, perché siamo dovuti intervenire, su sollecitazione degli albergatori di Saint-Vincent, per difendere eventi come Masters of Magic. Interpellanza del PD e poi dopo si è rimessa in moto la macchina organizzativa e abbiamo salvato Masters of Magic, che stavamo perdendo, poi però per tre giorni il TG3 della Valle d'Aosta ha fatto vedere quanta gente c'era a Saint-Vincent nelle vie grazie all'evento Masters of Magic, ma Masters of Magic ce lo stava fregando Sanremo e la stessa cosa è successa con la questione del biliardo, poi al TG3 si fa vedere il grande evento di biliardo, ma abbiamo dovuto portarlo in Consiglio regionale, perché rischiavamo di perdere anche il biliardo e abbiamo perso una gara importante, che si faceva tutti gli anni, che adesso cercheremo di recuperare.
C'è proprio quindi, da questo punto di vista, una gestione che sembra una gestione immobiliare; ha detto bene il collega Chatrian: "sono stati raggiunti in fetta e furia degli obiettivi immobiliari", beh, gli impegni non erano questi: gli impegni erano che, parallelamente agli obiettivi immobiliari, non si doveva perdere di vista quella che era la gestione della casa da gioco, la gestione dell'hôtel-resort. Si sapeva che i lavori avrebbero creato dei problemi, ma noi abbiamo avuto l'impressione...come dire? di una certa fretta di finire i lavori...che poi per arrivare al succo della questione che ha così ben evidenziato il collega Chatrian: ma non è che ci state prendendo in giro? Che volete rifare il casinò e il Billia con i soldi pubblici per poi regalarli al primo privato che passa? È questo l'obiettivo? Beh, dovete dircelo! Abbiamo fretta di risolvere questo problema, dopodiché a quel punto assisteremo a eventi inenarrabili su quello che potrebbe succedere al personale, se questo è l'obiettivo. A quel punto, com'è successo ai cantieri forestali, come segnali che arrivano anche sugli impianti a fune, la partita la giocano altri soggetti. Noi allora siamo seriamente preoccupati, ma dico anche a livello personale, al di là delle diversità che ci sono sempre state in quest'aula dal punto di vista ideologico, io cinque anni fa ho visto delle persone nelle file della maggioranza che a questa ristrutturazione ci credevano...non ci crede più nessuno! Allora vi dico: che cosa state facendo? Guardo il Governo regionale, dove ci portate? Perché l'altra volta c'era un dibattito dove dall'altra parte...infatti io aspettavo...miseria, si alzavano persone dicendo: "ma adesso il casinò - c'era Salzone - lo colleghiamo alla vita notturna, Saint-Vincent si anima", miseria, passate di notte a Saint-Vincent, ragazzi miei che vita notturna c'è! Allora, e riconosco al collega Salzone un'esperienza, una professionalità in questa cosa qui...però, ecco, all'inizio di una legislatura uno si aspetta che non ci sia un rendiconto in cui si cerca di giustificare ogni perdita dicendo: "eh, va tutto male, tutto il mondo va male, la crisi economica", cioè quelle cose che per cinque anni ci siamo raccontati: "c'è la crisi economica, delle case da gioco...", eccetera.
Fra l'altro, non dimentichiamo che i dati del casinò sono stati fortemente modificati in questi anni anche da altri fattori. L'apertura, per esempio, ai valdostani della casa da gioco ha cambiato tutti i dati sugli ingressi, falsando fortemente i dati nel confronto col passato, perché, se noi non teniamo conto di quando hanno cominciato ad entrarci i valdostani, noi non abbiamo il dato corretto rispetto al passato. Il crollo degli ingressi c'è eccome ed è ancora più forte! La situazione...le modifiche del disciplinare...oggi sentiamo dire che...insomma, non vogliamo andare proprio all'ultima ratio di perdere anche il 10 percento, ma in questi anni il casinò avrebbe già chiuso baracca e burattini se non fosse stato modificato il disciplinare! Adesso cosa facciamo? Gli diamo l'ultimo "la" così poi veramente non c'è più nessuna tensione da parte della dirigenza, tanto ci succhiamo tutte le risorse? No, per fortuna, sento dire che almeno quel 10 percento ce lo teniamo, ecco, insomma, per quello che possa oggi rappresentare... C'è quindi, a mio avviso, una preoccupazione molto forte su questo tipo di gestione, una gestione che non crea in prospettiva ricadute sul territorio. Io sono molto preoccupato, l'ho detto più volte, dal momento in cui partiranno gli outlet all'interno del resort, tutti i commercianti di Saint-Vincent si lamentano che c'è una crisi enorme, che fanno fatica ad avere clienti e quant'altro. Bene, noi apriamo dei nuovi negozi di prestigio dentro la casa da gioco e così...già le terme non mi sembra che abbiano il passo quello glorioso del tutto esaurito, eccetera, nonostante anche qualche iniezione di denaro che facciamo come acquisto di servizi per persone che hanno dei problemi di disabilità...ecco, anche lì aprirà una s.p.a. all'interno del resort, è questa la politica territoriale che avete in mente? Io dico che questa politica è sbagliata, che questa politica non ci porta da nessuna parte.
Il primo segnale chiaro, netto che bisognerebbe dare è: lasciamo perdere la strategia Popolo della Libertà-Amministratore unico che ci ha portato a questo disastro mondiale del casinò e rimettiamo in piedi un sano consiglio di amministrazione, abbassiamo tutti i compensi a questi personaggi che si aggirano nel casinò e cerchiamo di mettere in campo una strategia di uscita da questa condizione in cui stiamo terribilmente affondando. Questa è con forza la nostra rivendicazione, perché ho un forte timore: spesso accade a tutti quelli che si trovano ad esercitare il potere in modo assoluto che, prima di andarsene, magari danno il colpo di coda, l'ultimo segnale, ma siccome l'Amministratore unico del casinò ha già dato qualche segnale in questa direzione, del tipo: azzeramento di tutti i contratti, questo parlo dell'anno scorso, poi la cosa è rientrata, ma predicava queste cose a livello nazionale, tutte documentate, non sono io che me le invento, ci mancherebbe...ecco, non vorrei che si usasse così l'ultimo colpo dell'Amministratore delegato per dare il colpo finale anche a questa situazione.
Prima quindi usciamo da questa condizione dell'uomo solo a guidare questa macchina, prima magari abbiamo qualche chance di rimettere in campo dei ragionamenti che non siano giustificare le perdite, perché francamente mai ho visto un intervento che fosse tutto improntato a giustificare nei confronti..."ma noi perdiamo il 18, gli altri il 16", beh, i due grandi casinò comunque perdono meno di noi, quindi questa volta non possiamo dire...perché l'anno scorso avevamo la maglia rosa dei perdenti, fu la grande intuizione, la grande battuta del Presidente Rollandin l'anno scorso fu: "casinò maglia rosa nei casinò", perché eravamo quello che perdeva meno degli altri, quest'anno non è neanche più vero questo, quindi siamo la maglia nera, insomma, o giù di lì. Da maglia rosa quindi a maglia nera, non facciamo più battute sui giri ciclistici adesso al casinò, quindi la situazione è gravissima e, a mio avviso, ancora più grave è il clima politico con cui si affronta una crisi.
Per quanto - ripeto - fossi lontano ideologicamente dagli atteggiamenti della maggioranza e di parte dell'opposizione nella scorsa legislatura, nel 2008 si iniziò con uno spirito di riscatto, io invece vedo che questo spirito di riscatto pure l'abbiamo perso e quindi davvero vi dico: se non avete idee, chi ve lo fa fare? Lasciate fare agli altri!
Presidente - Grazie. Siamo sempre in discussione generale, invito a prendere la parola chi lo volesse. Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin, ne ha la facoltà.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Premetto che, lo devo riconoscere, Signor Presidente, che è stato molto bravo nell'illustrare il bilancio, chiunque altro avrebbe avuto molte più difficoltà, perché un bilancio con queste criticità è difficile, è molto difficile da illustrare. Le riconosco indubbie capacità, perché chi non avesse letto con un po' di attenzione questo bilancio probabilmente avrebbe proposto un raddoppio del premio incentivante dell'Amministratore e inizio con...non mi piace tanto ripetermi, per cui vorrei più che altro basare il mio intervento sull'analisi dei bilanci e partirei dal bilancio 2010, ecco, abbiamo esaminato con attenzione il bilancio, le nostre considerazioni...dicevo, vorremmo partire dalla situazione degli anni precedenti per esprimere tutte le nostre preoccupazioni che derivano proprio dai dati e dall'andamento della casa da gioco, possiamo definire ormai palesemente disastroso. Dicevo, partiremo dal 2010, perché è un anno particolarmente significativo, rappresenta l'ultimo esercizio in cui si è verificato un incremento degli incassi, è stato anche l'esercizio in cui si è proceduto all'incorporazione della STV, cioè in pratica del Grand Hôtel Billia e del Centro congressi e di tutte le proprietà connesse. È anche l'esercizio in cui il capitale sociale è stato elevato a 104.995.000 con una serie successiva di operazioni. Il bilancio 2010 aveva chiuso post-fusione col Billia con un utile di 3.743.157. Fattore determinante per raggiungere un risultato attivo era stata allora la riduzione di costi di ospitalità per 7.384.025. In realtà, l'ospitalità è un fattore strategico che influenza direttamente gli incassi, la sua contrazione ha certamente contribuito alla flessione di incassi del 2011 pari a 2.780.440 e nel 2012 per ben 18.905.039. Riteniamo pertanto che l'operazione di riduzione degli investimenti promozionali sull'ospitalità si sia rivelata autolesionistica e abbia dimostrato l'incapacità ad operare su componenti di costo più incisive, anche se magari più difficili da comprimere, ma su questi dati che comprovano la mancanza di strategia da parte della gestione dell'azienda torneremo in occasione della discussione sulla mozione. Nessuna valida strategia commerciale...e sopravvivenza alla giornata con varie scuse, nella speranza di un'evoluzione generale favorevole della situazione economica nazionale.
Arrivo al bilancio 2011. Il bilancio chiude con un attivo di 3.344.610, ma, in realtà, solo per l'effettuazione di una manovra assai discutibile, infatti il risultato è stato reso possibile dalla contabilizzazione di 4.540.067 di imposte anticipate attive, senza le quali il bilancio avrebbe chiuso in perdita per circa 1,2 milioni di euro. È noto che tale operazione può essere effettuata solo se esiste la ragionevole certezza che le stesse saranno effettivamente recuperate, allora queste...sulla base anche di una normativa internazionale: quella dello IAS (International Accounting Standards), lei sicuramente la conoscerà, che fissa i principi contabili cui le società e le imprese tipo il casinò sono obbligate ad uniformarsi a partire dal 1° gennaio 2005. Questa normativa dice che le attività di imposte differite attive possono essere contabilizzate solo se esiste la ragionevole certezza che le stesse saranno effettivamente recuperate nel corso degli esercizi successivi - "ragionevole" significa due, tre esercizi - e che cioè in tali esercizi resteranno redditi imponibili di ammontare non inferiore all'ammontare delle differenze che si andranno ad annullare. In assenza di questi redditi, gli importi accantonati in precedenti esercizi saranno stornati, con l'effetto di diminuire l'attivo di bilancio o di aggravarne il passivo. Sappiamo che nell'esercizio 2012 questa circostanza non si è verificata e anzi le perdite si sono decuplicate e per il momento l'andamento degli incassi nel 2013 non consente di pronosticare una chiusura in positivo dell'esercizio in corso, anzi, da gennaio a giugno l'ulteriore flessione è stata di 5,7 milioni e nel mese di luglio non sta andando molto bene. Questo bilancio si può considerare pertanto al limite della regolarità vista l'assoluta inconsistenza della probabilità di chiudere in attivo i successivi due e tre bilanci.
Arrivo al bilancio 2012, il bilancio chiude con una perdita di 24.743.000 prima delle imposte e di 18.624.000 dopo l'approvazione di imposte anticipate attive per 6.884.000. Per quello che riguarda lo stato patrimoniale, è da rilevare che le immobilizzazioni materiali sono aumentate di 26 milioni di euro, ma le disponibilità liquide sono diminuite di circa 10 milioni, i debiti sono aumentati di 40 milioni, tra i crediti sono postati 10 milioni di imposte anticipate attive, la cui reale fruizione è da considerarsi fortemente dubbia. Per quello che riguarda il conto economico, è da rilevare che fra i ricavi sono postati 3,473 milioni che non rappresentano un vero e proprio introito, ma costituiscono una posta puramente contabile. 1,236 milioni di costi di personale sono stati imputati ad immobilizzazioni materiali e immateriali con la giustificazione che parte del personale sarebbe stato utilizzato per il coordinamento di lavori di ristrutturazione, altri 175.000 circa di costi di personale sono stati imputati ad immobilizzazioni immateriali alla voce "Costi di ricerca, sviluppo e pubblicità". Ne deriva che la perdita determinata dalla gestione tipica aziendale è in realtà consistentemente più elevata e che i costi di gestione sono in realtà aumentati rispetto all'anno precedente, segnale indubbio dell'assenza di un'efficace politica di contenimento dei costi. Infine, sono state nuovamente postate imposte anticipate attive per ulteriori 6.884.000 e non si capisce proprio in base a quale ragionevole certezza si possa ipotizzare che le stesse possano essere recuperate nel corso degli esercizi successivi tanto più considerando l'andamento dell'esercizio 2013. A peggiorare questi pronostici sta anche quello che afferma sempre dall'Amministratore unico, a pagina 10 della sua relazione, che nell'esercizio 2012 sarebbero stati spesi oltre 10 milioni per attività commerciali e di marketing. Ora, se il risultato è stato quello di conseguire una flessione di incassi di 18 milioni, si deve concludere che le strategie commerciali siano da rivedere o quanto meno completamente sbagliate. Del resto, dal 2008 in avanti, l'azienda è passata da 117 a 76 milioni di euro di incassi da gioco, il che significa che le strategie commerciali sono del tutto inadeguate e che l'Amministratore unico non è all'altezza del ruolo affidatogli.
Si tenga conto che in questi anni i costi di gestione sono costantemente aumentati e quindi, se l'equazione è: costi crescenti a fronte di ricavi calanti, non ci si può aspettare altro che pessimi risultati. L'Amministratore unico giustifica i pessimi risultati con una serie di considerazioni a carattere generale: la congiuntura economica, la diffusione di sale giochi a vario tipo e con altre riferite specificamente ai lavori di ristrutturazione in corso. Per quanto riguarda i lavori, è evidente che non è possibile, specialmente dall'esterno, valutarne quale sia l'effettiva incidenza del disturbo procurato; per quanto riguarda le giustificazioni a carattere generale, rimane vero che assistiamo ad una progressiva decadenza di incassi e presenze in corso a partire dal 2008, senza assistere però a nessuna strategia difensiva o reattiva di qualche consistenza. La netta sensazione è che si tratti per la gran parte di un'articolata ricerca di alibi.
In generale, quando le aziende sono in difficoltà, chiamano manager capaci di adottare contromisure o in termini di rilancio commerciale, o di riduzione dei costi. A Saint-Vincent si è solo subito l'andamento del mercato, non si è avviata nessuna politica di contenimento dei costi, che sono continuamente crescenti e non si è elaborata alcuna strategia commerciale. Le varie operazioni, manifestazioni di supporto sono sempre uguali da anni e non si valuta mai il risultato di ciascuna in termini di costi/benefici. Per di più si sa che l'efficienza gestionale e la produttività dei dipendenti sono ridotte ai minimi termini, posto che tutti gli incarichi, anche a livello intermedio, sono assegnati in base a criteri nepotistici e a scelte che li devono supportare. Mi sarei aspettato che un super manager, visto l'andamento del bilancio, presentasse un piano di riqualificazione e rivalorizzazione del personale dipendente, e questo a loro tutela, e con una visione di lungimiranza sul futuro del casinò...nulla, non un passaggio, non una menzione di questo tipo! I prossimi anni la gestione dovrà far fronte ai costi che si determineranno dalla necessità di ammortizzare i notevoli investimenti in corso di effettuazione, francamente la struttura organizzativa che ha governato l'azienda in questi anni ha abbondantemente dimostrato di non essere in grado di affrontare e risolvere le future necessità gestionali.
Aggiungo: in ogni azienda che si rispetti il primo provvedimento da prendere sarebbe l'azzeramento della struttura organizzativa attuale, dei loro lauti compensi, introducendo per la nuova struttura organizzativa percentuali significative dei loro compensi legati all'effettivo rilancio della casa da gioco. Sarebbe davvero drammatico che una gestione così miope mettesse a rischio futuro ed occupazione della casa da gioco. La sensazione davvero è che si voglia una casa da gioco in difficoltà, in perdita, per andare verso una privatizzazione nell'interesse magari di amici o conoscenti, ma sulla pelle dei dipendenti. Grazie.
Presidente - Qualche altro collega che intende prendere la parola? Non vi sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il Consigliere Viérin Laurent, ne ha la facoltà.
Viérin L. (UVP) - Sì, in apertura, Presidente, un appello magari a chi controlla il climatizzatore in quest'aula, e mi rivolgo all'Assessore ai lavori pubblici, ma anche a quello all'ambiente vista la normativa vigente in materia di temperatura negli uffici nella pubblica amministrazione. Noi che facciamo le leggi, nel luogo dove si fanno le leggi viviamo veramente, quando arriva questa temperatura, in condizioni al limite, quindi chiediamo un impegno agli Assessori, in particolare all'Assessore che ha le deleghe in materia di manutenzione stabili, ecco, di vedere, visto il clima già caldo da un punto di vista politico e degli argomenti che stiamo affrontando, se fosse possibile anche ovviare a questo.
Al di là di questo, oggi la discussione che ci vede impegnati su quest'importante argomento scaturisce a fronte principalmente della relazione del bilancio, ecco, argomento della giornata sul quale torneremo attraverso diverse iniziative: una risoluzione che abbiamo presentato per chiedere questa restituzione del bonus del manager a fronte dei risultati disastrosi che sono sotto gli occhi di tutti; un'altra mozione per richiedere una Commissione speciale proprio che deriva dalle sensibilità che ci accomunano e che crediamo accomunino un po' tutti, sulla situazione reale del casinò, con la volontà e con l'intento comune di rilanciare questa casa da gioco, che è uno dei tesori di famiglia della Valle d'Aosta, o almeno lo è sempre stato, e che storicamente nasce con una finalità e che oggi continua ad essere nelle nostre intenzioni e nelle nostre idee una risorsa molto importante, da un punto di vista economico sicuramente, ma anche da un punto di vista occupazionale.
La nostra preoccupazione quindi principalmente deriva da questi dati che sono enunciati, al di là poi dalle analisi che sono state fatte e da alcune considerazioni che anch'io cercherò di apportare per fornire un contributo alla discussione. La situazione ci preoccupa, perché ci rendiamo conto - e questa è la nostra idea - che effettivamente, al di là di tutto, i dati sono sotto gli occhi di tutti...e ci viene effettivamente una preoccupazione, nasce una preoccupazione, perché ci rendiamo conto che qualcuno sta mandando a rotoli questa casa da gioco e che uno dei tesori di famiglia rischia oggi veramente il tracollo. Beh, l'ultimo periodo che oggi analizziamo, quindi questa perdita del 2012, si somma - e qualcuno l'ha ricordato - ad una situazione che è pessima anche per i primi sei mesi del 2013 e anche ad un mese di luglio, da quanto ci risulta, che va male. Al di là della discussione che oggi si ferma su un atto contabile al 31 dicembre, quindi siamo impegnati anche rispetto ad un situazione che deve tener conto, al di là di una situazione in progress che già in primavera ci ha visti impegnati...oggi ci vede sicuramente analizzare anche i primi sei mesi del 2013 e soprattutto avere anche una visione del futuro. Al di là delle analisi del passato, sulle quali si può discutere e fare trarre eventualmente da qualcuno - parte manageriale, ma anche politica che dà gli indirizzi - le dovute conseguenze, ciò che oggi ci preoccupa sia come gruppo dell'Union Valdôtaine Progressiste, sia come rappresentanza di tutte le forze che hanno condiviso queste iniziative che oggi sottoponiamo alla vostra attenzione, al di là dell'analisi del bilancio...occorre lavorare per il futuro affinché la casa da gioco possa essere rilanciata, affinché ci sia una strategia che possa far ritornare il casinò... L'orizzonte è stato dipinto al 2014, dove effettivamente si potrebbe iniziare a vedere qualche spiraglio, noi vorremmo che effettivamente però questo non fosse basato semplicemente su enunciazioni di principio, ma che ci fossero effettivamente delle strategie, strategie che invece noi oggi non vediamo.
Nessuno ci dà risposte e tornerò sulla relazione...al di là dell'illustrazione del Presidente, ma già nella relazione con le considerazioni dell'Amministratore unico noi non vediamo delle soluzioni, o comunque delle risposte per invertire la rotta, che poi è l'intento che noi ci auguriamo...al di là appunto di eventuali strategie diverse che noi non conosciamo, ma che possiamo ipotizzare, noi immaginiamo possa essere effettivamente l'intento e l'obiettivo di tutti. Noi pensiamo almeno che ci si possa provare, poi non è detto che ci si riesca, però almeno provare ad invertire questa rotta, ma ciò che oggi noi non ritroviamo da chi ha la responsabilità tecnica, ma anche e soprattutto da chi ha la responsabilità politica...perché lo sappiamo siamo in presenza di un Amministratore unico a Saint-Vincent, ma siamo in presenza anche di un Amministratore unico qui, quindi chiaramente il fatto di una corresponsabilità e di un fil rouge che unisce questi due Amministratori unici sicuramente ci fa oggi imputare a chi ha queste responsabilità...quest'incapacità, secondo noi, di guardare oltre e di rilanciare la casa da gioco.
In questi ultimi giorni ho usato una metafora: quella dell'orchestra del Titanic in una nave che cola a picco, quest'orchestra che continua a suonare fino all'ultimo. Effettivamente, anche per quanto riguarda la situazione della casa da gioco, ci pare che sia assimilabile questa metafora: il casinò cola a picco, ma nella relazione non solo si trovano alibi, che sono chiaramente in parte riconducibili a situazioni che esistono, ma si propongono, per non vedere le proprie responsabilità, soluzioni che noi definiamo "alquanto atipiche" o anche "balzane". La nostra preoccupazione quindi è su un dato di fatto, ma anche in prospettiva affinché tutti assieme si riesca effettivamente a rivedere questa situazione disastrosa.
Per quanto riguarda il bilancio, intanto diciamo: gaudeamus igitur, finalmente abbiamo questo bilancio, perché questo documento è stato richiesto già in primavera da diverse componenti politiche, ma, assieme ad altre questioni, è stato oggetto di una volontà forse di mimetizzare la situazione in un momento probabilmente, anzi, sicuramente pre-elettorale; noi l'abbiamo definita "la polvere sotto il tappeto", ecco, si cerca di nascondere la polvere sotto il tappeto per fare percepire che la casa è in ordine. Questo bilancio che compare, appare dopo le elezioni effettivamente non ha dato la possibilità alla comunità, ai cittadini e anche agli elettori di rendersi conto di quella che è la reale situazione. Noi quindi siamo dispiaciuti di questo sia come amministratori, ma crediamo sia un elemento da non sottovalutare anche di incidenza sulla comunità stessa, in un appuntamento elettorale che avrebbe dovuto avere tutti crismi del caso. Noi, fra le altre cose, quindi avevamo cercato di organizzare un incontro in periodo elettorale anche per informare la comunità...questi dati non erano stati reperibili; ci dispiace anche per chi ha creduto alle promesse che in quel periodo hanno cercato di dire che tutto andava bene e assieme alla questione dell'AVIF, del contratto integrativo, assieme a tantissime altre questioni...ci dispiace perché ci sarà un po' di amaro in bocca per chi ha creduto a questo tentativo di celare la realtà.
Al di là di questo, la situazione del bilancio, la situazione finanziaria che chiude in perdita - qualcuno l'ha ricordato - una perdita di 24.743.000 euro prima della questione delle imposte, 18.624.000 dopo la postazione di imposte anticipate attive, è stato spiegato bene dal collega Gerandin...questi 6.884.000 euro sono un artificio che, tra l'altro, se non recuperabile, falsano da un punto di vista contabile questi dati. 2013...quindi proiettando e cercando di unire le due fasi: perdita di oltre 6 milioni, luglio che non va bene e il casinò...torneremo sui dati, qualcun altro l'ha fatto...nei confronti anche degli altri casinò, visto che cerchiamo spesso di fare i paragoni con gli altri, magari anche per non vedere quello che succede qui, è una situazione che non va troppo bene al di là degli incassi, che non sempre corrispondono al giocato, anzi, la situazione grave di Saint-Vincent è che abbiamo gli incassi che diminuiscono e gli ingressi che aumentano e con il 12 percento di ingressi dei valdostani che incidono sugli ingressi, quindi, se gli ingressi aumentano e gli incassi calano, la situazione non funziona sul giocato. Al di là di questo e al di là del fatto che si può anche cercare di non vedere la situazione, questa è la situazione reale e questa è la situazione che esponenzialmente non potrà che vedere ancora risultati negativi e vi diremo perché.
Si parla effettivamente, è stato ricordato, di un risultato negativo dopo un risultato di tre anni positivo e, al di là degli artifici contabili, al di là...sui quali noi cerchiamo di fare luce, al di là del fatto del 2010 riferito ai tagli...quindi in attivo solo grazie a questi tagli sulle ospitalità, che poi hanno avuto delle ripercussioni negative sul giocato e sulle strategie per attrarre la clientela, soprattutto per fidelizzarla, quelli che sono stati gli artifici e quindi anche le imposte anticipate attive... Si legge nella relazione del Collegio sindacale in merito a queste imposte: "invitano, nell'immediato futuro, a monitorare costantemente l'andamento aziendale al fine di verificare il mantenimento della "ragionevole certezza" di generare materia imponibile fiscale futura, attraverso una riduzione dei costi, qualora dovesse perdurare l'attuale crisi del mercato". L'invito quindi è effettivamente per il futuro a non continuare ad inserire queste imposte nella contabilizzazione del bilancio, in modo da non creare un artifizio contabile.
Sicuramente un altro artifizio che invece è stato tentato - e che si trova negli inviti in relazione e nelle ultime dichiarazioni - è stato quello di dire: "benissimo, beh, per fare andare bene il casinò, è sufficiente che la Regione rinunci all'ultimo 10 percento che noi abbiamo". Abbiamo tutti vissuto le diverse fasi, certamente ad un certo punto si è passati da 52 e 48 (52 Regione e 48 casinò) all'inversione 48 Regione e 52 casinò; ad un certo punto si era detto: "bene, la situazione è difficile, si impone una drastica inversione di rotta: il 90 percento rimane al casinò e il 10 percento alla Regione". Oggi io credo...noi crediamo che sia un po' una proposta semplicistica dire: "benissimo, si risolve chiedendo all'azionista di riferimento di rinunciare anche all'ultimo 10 percento"...noi non abbiamo trovato, né dal punto di vista del garbo e neanche dal punto di vista del merito della vicenda, effettivamente con tutti i problemi che ci sono da risolvere alla casa da gioco, che questa possa essere la soluzione per vedere rilanciare il casinò. Noi, quindi, questa posizione la condanniamo e crediamo che chi è nominato dall'azionista a dirigere una casa da gioco debba pensare a proporre azioni di rilancio e non a dire all'azionista che cosa deve fare in merito alle quote e alla rinuncia di questo 10 percento! Questa è la nostra idea e, pur rispettando, diciamo, le idee di tutti, noi crediamo che questo sia veramente aver superato la soglia!
Crediamo, tra l'altro, che nel tempo si sia venuti incontro al casinò, anche per evitare magari certi passaggi in Consiglio, una volta si cercava di riappianare attraverso...per evitare delle perdite superiori al terzo...si era detto: "benissimo, si passa il capitale alla casa da gioco, in modo che ci sia un'entità che evita ogni volta di venire in Consiglio e di subire effettivamente da un punto di vista non solo politico, ma anche contabile il fatto di dire: "benissimo, il casinò è costantemente in perdita"". Oggi le condizioni sono favorevoli rispetto al passato, quindi dal 52 che aveva la Regione si è passati al 10 percento, quindi il 90 percento al casinò di incassi...prestito di 50 milioni di euro prelevati a CVA attraverso Finaosta, 22 sono utilizzati, e ci tornerò. La questione degli ingressi ai valdostani: chiaramente il 12 percento incide, quindi le presenze...si vendono questi aumenti di presenze, chiaramente sono dopati, oltre a tutto il resto, alle considerazioni che poi ognuno può fare... Questi tentativi ulteriori di cercare di ribaltare sugli azionisti di riferimento quella che è invece una responsabilità amministrativa, soprattutto manageriale e gestionale, noi non li condividiamo.
Ultimo aspetto: sulla questione degli artifizi in bilancio noi crediamo che l'inserimento di ricavi impropri, oltre 3.470.000 euro...oltre 3.400.000 mila per incremento immobili per lavori interni e anche capitalizzazioni di costi del personale...anche qui distorcono la reale situazione del bilancio della casa da gioco, quindi la capitalizzazione di costi del personale è di 1.200.000 per la casa da gioco e di 179.000 per il Billia.
Il totale di tutti questi ragionamenti...al di là delle percentuali del patrimonio sociale e degli ingressi, sono 11.000.000 di artifizi contabili, che correttamente sommati alla perdita dichiarata di 18.000.000...che hanno già subito il fatto della sottrazione dei 6.800.000...porta ad una perdita reale di 29.700.000, alla quale si devono anche aggiungere questi 6.800.000.
Noi quindi crediamo che, al di là di tutto ciò che si può fare effettivamente per cercare di andare incontro a quella che è una situazione, una realtà che ha bisogno anche di avere in prospettiva degli innesti di fiducia, effettivamente oggi non si possa più far finta di niente, lo diciamo anche per aver condiviso tutta una serie di passaggi su questo dossier. Oggi però noi crediamo che a tutto ciò che è un aspetto contabile vada aggiunta anche un'altra considerazione: lei parlava degli ammortamenti, chiaramente, avendo passato il patrimonio, c'è la questione degli ammortamenti...ma gli ammortamenti vanno detratti negli anni, fanno parte del patrimonio, non è che sono un qualcosa che può essere, diciamo, scorporato da ciò che è una gestione societaria! Gli ammortamenti devono comunque essere considerati quali componenti essenziali ordinari di costo e non straordinari, il giorno che abbiamo fatto la scelta di passare il patrimonio in capo all'azienda, e così è stato...cioè la scelta di passare in capo al casinò la proprietà dei beni e anche la questione dell'incremento del capitale sociale per evitare di venire in Consiglio è stata anche poi conseguenza di questa vicenda.
Ricordiamo poi che l'Amministratore unico è responsabile di entrambe le unità produttive, quindi Casa da gioco e Billia, e vorrei sottolineare - l'ho anticipato prima - la questione...al di là del bilancio, sono stati effettivamente citati dal Presidente alcuni aspetti sul patrimonio e sulla situazione del personale, ma non sono stati citati i debiti: 36.800.000, allora dei 50.000.000 del debito Finaosta, del mutuo Finaosta, 22.000.000 sono utilizzati, più 14.700.000 di prestiti della Banca Passadore e della Banca Popolare di Sondrio. E qui ci dispiace che il polo creditizio valdostano sia ignorato per uno dei gioielli di famiglia, lo ripeto, in una realtà che...ex gioiello di famiglia, perché noi vorremmo che possa ritornare ad esserlo...ma abbiamo già affrontato e ci ritorneremo alla questione di CVA: la CVA, con tutta la questione del patrimonio, della liquidità, non utilizza il polo creditizio valdostano. Qui ci viene effettivamente riferito che i prestiti arrivano da queste due banche, peccato, perché la valorizzazione delle banche del territorio potrebbe essere un buon atout per la nostra regione.
Siamo quindi preoccupati per questa situazione, prendiamo atto delle giustificazioni che spesso diventano alibi e che non giustificano, secondo noi, i pessimi risultati attraverso queste considerazioni...congiuntura economica sicuramente, apertura sale giochi, altre riferite ai lavori di ristrutturazione...sui lavori di ristrutturazione effettivamente non abbiamo elementi oggettivi per poter dire e capire soprattutto l'effettiva incidenza che questi lavori hanno sulla situazione reale. A parte queste giustificazioni, noi ci chiediamo quali siano le strategie, perché, al di là della diagnosi, noi vorremmo capire le soluzioni per evitare di ritrovarci l'anno prossimo a ripetere le stesse cose e ad aspettare ancora - l'anno prossimo sarà il 2015, poi il 2016 - quella data fatidica per iniziare, al di là della crisi, a vedere una strategia di rilancio che possa avere misure adeguate. Effettivamente le contromisure di rilancio non ci sono e oggi in un'azienda che vede i costi che non riescono ad essere ridotti e i ricavi che continuano a calare, ci chiediamo dove oggi l'azienda possa andare ancora a tagliare. Nelle sue parole il dire che per ora non si è, diciamo, messo mano, o comunque non si è intervenuti sulla parte del personale...ecco, questo ci gratifica e vorremmo che questo possa continuare per il futuro, onde evitare effettivamente che poi su un'azienda che non riesce a tagliare i costi che sono esponenziali anche per una realtà che cresce e i ricavi che continuano a diminuire...che poi effettivamente si vada ad incidere sul personale questo noi lo vorremmo evitare.
Per quanto ci riguarda, quindi c'è poco ottimismo e c'è poco ottimismo quando parlo della mancanza di strategie, anche perché a pagina 10 della relazione l'Amministratore unico dice che sono stati spesi 10 milioni di euro per attività commerciali e di marketing. Non è quindi che non ci sono azioni, cioè non è che non ci sono investimenti per la promozione, ma, se gli incassi calano e se la situazione è disastrosa, probabilmente la strategia è sbagliata, perché 10 milioni di euro comunque sono un investimento che mette in campo una certa capienza e teoricamente, se questi poi sono consoni al raggiungimento degli obiettivi, dovrebbe essere anche un qualcosa che dovrebbe portare risultati. Sul futuro quindi noi abbiamo una lettura che, purtroppo, non è rosea e in questi anni, dove i costi di gestione sono costantemente aumentati e i costi crescenti hanno visto rapportati degli incassi che sono calanti...ci chiediamo quale sia la ricetta, questa è la domanda che noi chiediamo e che credo si possa chiedere in quanto amministratori regionali e quindi azionisti di riferimento nei confronti della dirigenza. Dal 2008 al 2012 siamo passati da 102 milioni a 76 milioni di incassi e le strategie commerciali o inesistenti, o sbagliate nel caso di investimenti come abbiamo visto, ci creano e ci fanno sorgere dei dubbi, oltre che sull'efficienza gestionale, anche sugli indirizzi, sulla mancanza di indirizzi che effettivamente probabilmente non ci sono.
Noi poi vorremmo anche che si possa effettivamente ritrovare, al di là della situazione generale, una certa motivazione nel personale, perché effettivamente esistono delle zone d'ombra anche nelle ultime vicende di questi mesi sugli incarichi e sui criteri soprattutto di promozione o di affidamento di certi incarichi apicali rapportati alle effettive competenze. Pensiamo, per esempio, al fatto di avere un vice direttore dei giochi che viene spostato dalla parte del Billia, con una grande competenza maturata nel tempo, e che vede rapportata la sua competenza storica in un settore che non è il suo...o altre promozioni invece in altri ambiti che vedono persone che effettivamente vanno a ricoprire ruoli apicali e che effettivamente da un punto di vista poi di responsabilità che non sono solo in capo all'Amministratore unico evidentemente, ma a cascata c'è una dirigenza che effettivamente ha delle responsabilità...noi ci chiediamo se queste scelte anche di promozione, con zone d'ombra...per non dire che spesso i criteri, ecco, non si capiscono bene quali siano e quali risultati poi possano portare al di là di tutto il resto. I dati sono stati citati da altri, però, ecco - ripeto - se aumentano le presenze...quest'anno abbiamo aumentato nei primi sei mesi di 7.300 utenze le presenze, abbiamo perso 5.700.000 euro, quindi sono gli incassi medi per utente che calano, che ci preoccupano, siamo passati nel 2010 ad incassi medi per utente di 161.000 euro, 2011 151.000 euro, 2012 135.000 euro, 2013, primi sei mesi, 121.000 euro. Sono questi i dati reali, perché, se poi il giocato cala, effettivamente gli introiti non possono aumentare.
Qual è quindi oggi la strategia per recuperare la clientela, per fidelizzarla? Noi pensiamo che anche nei confronti delle altre case da gioco, al di là del 2012, è stato citato, i dati sono quelli che sono stati enunciati, ma nei primi sei mesi effettivamente - lo ricordava il collega Chatrian - noi siamo il peggiore casinò. Noi abbiamo vissuto diverse fasi, assieme ad altri colleghi, del rilancio, della "ricetta Marguerettaz", che ci ricordiamo bene: "gestione orizzontale, miracoloso rilancio del casinò", abbiamo visto i risultati, perché si parlava già di disastro all'epoca e oggi stiamo parlando di perdite sulla situazione che doveva essere disastrosa. La ricetta non funzionò, assieme ad altri colleghi abbiamo criticato e vissuto quelle fasi, oggi effettivamente...si è tornati ad una gestione verticale, anzi verticistica con l'Amministratore unico..."si risparmiano 2 milioni nel triennio", sì, beh, si potrebbe anche pensare all'Amministratore unico che percepisce meno, quindi non è che questo implica per forza un risparmio su qualcosa che non si fa più. Noi quello che condanniamo - qualcun altro l'ha detto - è che effettivamente, in un momento di difficoltà, un manager che percepisce più di 300 mila euro all'anno e che arrivato all'ultima fetta, parte parziale di bonus da percepire...se vede una situazione disastrosa effettivamente, anche solo per decenza, noi crediamo che possa effettivamente rinunciare a questa quota, assieme ad altri eventualmente che hanno dei bonus, noi questo non lo sappiamo... Noi però crediamo che effettivamente oggi non si possa ridurre tutto al fatto che una gestione con un Amministratore unico fa risparmiare 2 milioni e però poi questi lauti emolumenti non vengono minimamente messi in discussione con risultati così disastrosi. In qualsiasi azienda privata si sa che, se i risultati si portano a casa, scattano i bonus, se i risultati non si portano a casa, non scatta il bonus. Anche da un punto di vista contrattuale, io credo che noi, come azionisti, abbiamo l'onere di intervenire su questi aspetti se un amministratore...egli potrebbe vedere effettivamente legati i rendimenti agli emolumenti, e questo potrebbe essere un concetto che uno dice: "non c'è problema di pagare lautamente un amministratore che fa gli interessi dell'Amministrazione regionale e che porta nelle casse dell'Amministrazione regionale un benefit annuo di un certo importo", ma, a fronte di risultati disastrosi, questo non può avvenire, questo potrebbe essere anche un messaggio interessante per il futuro.
Interverrò poi successivamente su quali sono le nostre idee, le nostre soluzioni in merito al rilancio della casa da gioco, perché noi l'abbiamo detto sin da subito: non siamo venuti in Consiglio facendo delle scelte, come abbiamo fatto, per venire qui a criticare tutto ciò che viene fatto, ma siamo fermi ed attenti a ciò che non funziona e cerchiamo di essere propositivi e collaborativi per cercare tutti assieme delle misure che possano rilanciare nell'interesse collettivo della collettività valdostana... Soprattutto noi crediamo che, se qualcuno non riesce a percepire una certa situazione, che nella relazione o nelle motivazioni addotte continua semplicemente ad arrampicarsi sui vetri o a crearsi alibi per non vedere la situazione reale, noi, come amministratori, abbiamo l'onere di cercare di rilanciare quest'importante realtà.
Noi siamo felici che anche altre forze politiche di maggioranza abbiano espresso un certo dissenso su questa situazione del casinò, lo diciamo in tutta serenità. Crediamo che sia la risoluzione da noi presentata di restituzione del premio, ma anche quella di istituzione della Commissione speciale siano atti che tranquillamente si possono condividere, che non hanno intenti di destabilizzazione politica, che non hanno intenti di fare un puro gioco delle parti, ma hanno qui un intento di prendere coscienza che, da un lato, sulla questione del premio, al di là delle sensibilità di tutti noi, la comunità valdostana grida vendetta, perché, in un momento di difficoltà in cui effettivamente si cerca di incidere e si taglia su qualsiasi settore dell'amministrazione, vedere ancora un premio di 72 mila euro percepito a fronte di un disastro gestionale e contabile è qualcosa che grida vendetta! Per quanto riguarda la Commissione speciale, ci ritorneremo, è semplicemente una nostra volontà comune di cercare tutti assieme, e non l'Amministratore unico regionale o quello del casinò...di cercare di gestire quest'importante realtà per le proprie finalità e non nell'interesse comune di tutta la comunità valdostana. Grazie.
Presidente - Grazie. Siamo sempre in discussione generale, c'è qualche altro collega che intende prendere la parola? Non vi sono altre richieste di intervento? Non ci sono altre richieste? Posso chiudere la discussione? Se non vi sono altre richieste di intervento, dichiaro chiusa la discussione generale. Il Presidente vuole replicare? Ha chiesto la parola il Presidente Rollandin, ne ha la facoltà.
Rollandin (UV) - Sì, grazie Presidente.
Preciso che questa relazione si riferisce all'andamento 2012 e, come di solito veniva fatto, tende ad illustrare i risultati dell'anno interessato e a fare un po' il punto di quello che è successo. Ora, ho ascoltato con attenzione gli interventi dei colleghi, i punti sostanziali sono i seguenti: nel 2008, l'intento legato alla scelta dell'Amministratore era conseguente ad una serie di interventi dovuti in quel momento, con ricapitalizzazioni che avevano fatto emergere un'esigenza da una parte di avere un interlocutore unico, perché ci sembrava corretto che da parte dell'Amministrazione si potesse avere un esecutore che tenesse conto di quelli che erano gli indirizzi dell'Amministrazione e, quando dico "Amministrazione", dico con collegamento al piano strategico, che immediatamente dopo è stato fatto per cercare di capire come si poteva immaginare il rilancio della casa da gioco.
Ora, questo piano strategico è stato approvato in Consiglio regionale con delle tempistiche, con degli investimenti che dovevano essere conseguenti, e do atto al collega Chatrian ed ad alcuni, pochi, che hanno voluto ricordare come credo sia l'unico esempio di mantenimento dei tempi rispetto ai lavori, molto importanti, di più di 80 milioni di euro; ora, su questo tema si fa finta di glissare da parte di alcuni, mentre correttamente è stato riscontrato da altri. Questo era uno dei punti capitali per la casa da gioco, perché la casa da gioco, per voler essere tale, doveva ritornare ad avere questi servizi che non potevano più essere dati. Ho detto che nella relazione è scritto che si rischiava la chiusura per tutta una serie di impianti obsoleti al limite di quella che poteva essere la funzionalità, per il discorso dell'albergo, che tutti sapevano essere impresentabile, per cui, anche se c'era il Centro congressi, nessuno veniva più, perché non rispondeva più ai requisiti del cosiddetto "quattro stelle", perché non era più così. Queste erano le osservazioni che avevano portato finalmente ad un piano strategico chiaro, con degli investimenti certi su quello che si voleva per poter rilanciare il casinò. Ora, noi siamo, oggi 2012, nella fase di completamento di questo percorso. Se avessimo ascoltato qualcuno, il discorso era: "per accelerare i tempi...", e ritorno al discorso dei tempi..."ma come mai viene premiato chi fa di tutto per far rispettare i tempi?", magari riuscissimo a fare la stessa cosa in tutta l'amministrazione regionale, magari! Noi abbiamo progetti cominciati otto, nove anni fa che sono ancora in corso di esecuzione. Ora, quest'intervento è stato su tutta la struttura: sugli alberghi, quindi sul discorso del Grand Hôtel Billia, e sul discorso della casa da gioco, quindi le sale...quindi un percorso molto impegnativo. Voglio ricordare che in altri settori, come nel settore sanitario e scolastico, quando dobbiamo intervenire nell'ospedale, come nelle scuole, succede un mezzo disastro, perché, se si fanno i lavori mentre ci sono le attività, questo crea disagi importanti, tant'è che qualcuno aveva anche suggerito: "bene, chiudiamo per il periodo necessario a...", come hanno fatto altri da altre parti, vedi Venezia.
Noi abbiamo creduto importante cercare di conciliare le due cose, sapendo che ci poteva essere un discorso di difficoltà operativa nel momento in cui si fanno convivere i due aspetti. Questo per dire che le possibilità operative sono state sfruttate tutte in questo lasso di tempo molto breve - dal 2010, siamo nel 2012 -, sono stati mantenuti pienamente quelli che erano gli impegni per quello che era il discorso infrastrutturale. Ora, tutto questo collegato con il rilancio della casa da gioco e con la possibilità di ospitare gente, che oggi non vuole solo più un quattro stelle, ma che vuole un cinque stelle, e su questo noi puntiamo. La relazione lo dice: per avere clienti non bastano più quelli nazionali, ma internazionali, di Paesi emergenti, che sono già in contatto, per poter dare un nuovo slancio a quella che è la casa da gioco.
Io vorrei che si potesse fare mente locale su quello che succede non solo a Saint-Vincent, ma un po' anche nelle altre case da gioco e, se volete, vi do la rassegna stampa di quello che è successo nel 2012 nelle altre case da gioco, al di là degli introiti e di quello che è stato fatto, perché qualcuno sembra far aleggiare il discorso: "ma cosa volete, non avete saputo fare marketing, non avete saputo...", qui noi abbiamo fatto una scelta: quella di investire per il futuro con un intervento che è, come abbiamo detto, calendarizzato per il 2014. Da altre parti questo non è stato fatto e il discorso è disastroso, tant'è che tutti stanno cercando di capire come venire a capo della situazione non avendo nessuno il toccasana, o comunque la ricetta. Potete girare non l'Italia, ma anche allargando all'Europa, se ci fosse una ricetta, questa sarebbe già stata largamente copiata, ma non c'è! Perché il discorso di fondo non è alibi, è realtà! La crisi è una realtà, non è un alibi! I lavori non sono alibi, sono una realtà! Il discorso della mancanza di disponibilità e di tutta una serie di difficoltà oggettive nell'usare questi fondi è altrettanta verità.
Rispetto a questo, allora la cosa che voglio dire subito e che più fa impressione è quello che qualcuno qui ha voluto di nuovo tirar fuori: "ma chissà che non ci sia la sorpresa, che si voglia alla fine di tutto questo addirittura privatizzare". Io, purtroppo, ho vissuto tutta una serie di fasi del Casinò e ne ho viste di tutti i colori. Il discorso della privatizzazione ai tempi era vista come un azionariato diffuso, voglio ricordarlo, c'è stata anche quest'idea, era stata proposta da alcuni movimenti e partiti politici; poi c'è stata la proposta di privatizzare, questa sì, e si è fatto non solo un tentativo, ma si è fatta la gara. Vorrei ricordare a qualcuno che i Léfèbvre sono venuti a seguito di una gara per la privatizzazione, ci abbiamo poi messo 10 anni per mandarli via, e paghiamo ancora le conseguenze, questi qui hanno ancora dei debiti nei confronti della nostra società...questa è stata la privatizzazione! Ho sentito addirittura parlare di "amici degli amici": prima di tutto voglio ricordare che il discorso della privatizzazione passa attraverso un bando. Ma oggi non penso che nella maggioranza nessuno abbia quest'idea, quindi tranquillizzatevi non c'è nessuno che possa avere quest'idea, anche perché molti si ricordano di cosa è successo. Con i Léfèbvre voglio ricordare che il Billia, che oggi perde 8 milioni, lo pagavamo vuoto per pieno a 22 milioni con ancora una perdita di 5 milioni. Questa è la storia, se si legge un po' più indietro, si va a vedere cosa è successo negli anni, questa è la storia, questo è quello che è successo! Allora chiaramente nessuno può immaginare, o fare in qualche modo intuire che si va verso dei processi strani...nessuno ha quest'idea, nessuno!
Noi riteniamo che ci sia oggi l'esigenza di rilanciare la casa da gioco, e concordiamo con quello che è stato detto, non concordiamo con quella che è l'analisi da qualcuno velleitariamente fatta sia su quello che è il bilancio, che - voglio ricordare - è stato fatto tenendo conto di dati certi, non incerti e anche su quelle che sono le poste messe in quello che è il bilancio, chiaramente visto e certificato dal Collegio sindacale, e io non entro nel merito, non sono andato oltre a questo.
Voglio quindi ricordare che, quando qualcuno parla di quelle che sono le esigenze di cambiare, io vorrei capire cambiare che cosa e per fare che cosa? Perché, se vogliamo dire che la strategia che oggi deve essere fatta è quella del marketing, perché la strategia, il piano strategico, votato da questo Consiglio, sta arrivando al termine, ricordo che stanno finendo i lavori ma non è che ci sono già i risultati dei lavori prima che siano finiti, questa è una pia illusione da parte di tutti! Ora, se noi andiamo a vedere quelle che sono state anche all'inizio delle proposte, è vero che all'inizio si cercava di trovare anche altre attività che potevano essere di contorno al Casinò, e sicuramente non hanno avuto il seguito atteso, e questa è una verità, però oggi noi siamo nella situazione che con il cinque stelle che, come è stato detto, non è in competizione, e lo ripetiamo, con l'attività alberghiera né di Saint-Vincent, né di Châtillon e Verrès, non deve essere in competizione, e su questo concordo, perché deve essere a complemento di un'offerta che invece è quella della cittadina di Saint-Vincent. Come la SPA all'interno della struttura non è in concorrenza con le terme, le terme non sono una SPA, le terme sono un'offerta che è differenziata rispetto a quella che è l'attività della casa da gioco.
Ora, i dati li abbiamo già detti e riferiti più volte. Io non sto ad entrare nel merito delle imposte anticipate, io non sono un esperto, qui ci sono esperti anche di imposte anticipate, credo che su questo la documentazione può essere data in qualsiasi momento su quello che è stato fatto e quindi non sto ad andare oltre. La possibilità poi che abbiamo dato alla società di avere questo prestito, che è stato anche discusso in questo Consiglio, è stato portato all'attenzione di questo Consiglio durante...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
io ho detto che sono state spiegate in questo Consiglio le ragioni che sono alla base di una scelta che permette di utilizzare il mercato interno, sono stati detti e spiegati i vantaggi di un'operazione che permette di utilizzare la stessa formula bancaria, solo che è data a società che sono tutte regionali. Su quello che è l'utilizzo della banca, vorrei sottolineare che i 14 milioni sono legati a quello che è l'utilizzo temporaneo di cassa, e la scelta credo sia stata fatta tenendo conto del miglior tasso, certo, non sono andati magari su altre banche di famiglia, io su questo non entro nel merito, le scelte sono fatte in funzione di quelle che sono le risultanze oggettive in un momento in cui viene chiesto un tasso, e di questo possiamo dare conto a tutti.
A questa relazione, abbiamo voluto annettere anche i primi sei mesi per correttezza, anche perché i colleghi sapessero qual è l'andamento del casinò. Ora, noi ci auguriamo che nei prossimi mesi - verso la fine dell'anno, perché la chiusura sarà verso novembre -, ci sia poi un riscontro positivo di tutto quello che è stato fatto degli investimenti. Non è quindi che manca un piano, c'è un piano, c'è un piano di marketing e di collegamento per quanto riguarda l'attività, che sarà legata agli sforzi che sono stati fatti per il tema della realizzazione degli alberghi che avranno quelle prestazioni che ho appena detto e che saranno sicuramente alla base di un marketing fatto in modo molto costante. Per quanto riguarda il marketing, possiamo dire che, oltre ai 10 milioni spesi, c'è stata un'attenzione specifica nella fidelizzazione dei clienti e sono state messe anche persone che hanno grande competenza per cercare di avere la possibilità di portare anche clientela che non è solo la clientela italiana, che già conosciamo, che ha le difficoltà che altri hanno sottolineato.
Ora, su questa base noi riteniamo che questa relazione non abbia altro che il senso di far capire quali sono state le difficoltà, quali sono ancora i problemi e come si cerca di lavorare e che ci saranno altre proposte che verranno fatte proprio legate al periodo di sviluppo dal momento in cui saranno finiti i lavori, quindi per il 2014, quando inizierà un momento nuovo per quanto riguarda la casa da gioco, tenendo conto che il lavoro svolto comunque dal responsabile del Casinò è stato un lavoro importante per la gestione di questo passaggio e di questi interventi molto delicati. È detto nella relazione quali sono le risultanze già adesso, nel momento in cui è stata terminata la parte importante del Casinò. Credo che la motivazione per il personale sia alta, durante questi anni tutti i risparmi che si potevano fare sono stati fatti e sono stati anche scritti. In questi anni c'è stato un recupero importante, come è stato onestamente ricordato anche dai colleghi, fino al 2012 e vi sono stati dei recuperi sia in quelli che sono i fatturati, sia in quelle che sono le presenze. Voglio ricordare, senza addentrarmi sul discorso del giocato, che sono aumentate le presenze, però può succedere, ci sono dei mesi, mi è stato spiegato, in cui possono giocare anche in pochi e guadagnare tanto, cioè la casa da gioco perde. Ci sono dei sistemi che non sono matematici, ma sono legati a degli andamenti ciclici, vedo che qualcuno che è qui lo sa, ci sono dei mesi in cui per delle vincite straordinarie dei clienti, la casa ne risente e poi risale, quindi non sono tutti i mesi uguali.
Credo quindi che noi abbiamo fatto una panoramica onesta di quello che è successo nel 2012 e riteniamo che il discorso del lavoro svolto dall'Amministratore sia stato un lavoro importante, positivo, che ha galvanizzato anche quello che è il lavoro dell'insieme della struttura e io qui voglio ringraziare tutti i lavoratori della casa da gioco, le forze sindacali, che hanno in questo periodo capito qual era l'importanza di ritrovare le motivazioni per lavorare insieme, per far sì che la casa da gioco possa riprendere un ruolo sicuramente importante. Condivido con voi che il ruolo della casa da gioco rimane importante non tanto per i proventi del 10 percento, ma anche per quello che è l'indotto, per quella che è l'occupazione e per quelle che sono le ricadute nel loro insieme nell'ambito del territorio tutto della Valle d'Aosta. Grazie.
Si dà atto che dalle ore 18,50 riassume la presidenza il Presidente Emily Rini.
Rini (Presidente) - Grazie. Colleghi, prima di passare alla presa d'atto, analizziamo la risoluzione, chiedo...prima discutiamo la risoluzione, passiamo all'analisi della risoluzione, c'è qualcuno che vuole illustrarla? La parola alla collega Certan.
Certan (ALPE) - Grazie Presidente.
Merci Monsieur le Président per la sua analisi approfondita, soprattutto per il secondo intervento, che è stato molto puntuale ed è stato anche una risposta già abbastanza dettagliata a quello che noi dell'opposizione avevamo messo in evidenza. In effetti prevedevo su questo punto un ampio dibattito, un confronto soprattutto fra tutti i colleghi di maggioranza e minoranza, io me la immaginavo così, sa, quando uno è cittadino normale e guarda questi dibattiti, si immagina sempre un dibattito ed un confronto, ma che sia, come diceva lei, complementare...e non ho neanche dubbi che nessuno della maggioranza, come ha detto lei, abbia strane idee e nessuna intenzione strana, perché sennò l'avrebbero esplicitato, ne avrebbero parlato, quindi credo siano assolutamente tutti in linea con lei.
Cercherò di essere breve nell'illustrare questa risoluzione, perché non abbiamo spiegazioni e noi non riusciamo a capacitarci su come sia possibile che la casa da gioco continui questa picchiata libera tranquillamente, poiché lei ci ha appena detto che avete fatto una panoramica onesta, ed è vero, però ci ha anche detto: "nonostante questo...nonostante quell'altro...il Casinò ha retto e ci sono armi vincenti", ha parlato di grandi eventi, di apprezzamenti della clientela, di lavori per offrire un cinque stelle, insomma, sembra proprio che abbiamo delle visioni diverse, perché alla fine i numeri sono quelli che devono tornare. Io capisco...noi capiamo quello che lei ha detto soprattutto nel secondo intervento: "stiamo cercando di investire per l'avvenire". Sì, in effetti capisco che, per pensare al futuro, bisogna fare degli investimenti nel presente, però mi pare che non sia proprio questa la situazione presente ed attuale. Io dicevo prima che quella del Casinò sembra una picchiata libera, tranquilla, senza che nessuno dalla torre di controllo se ne occupi, se ne dispiaccia troppo, o che perlomeno provi a fare qualcosa e dia qualche dritta per evitare lo schianto!
Ora, Presidente, l'immagine che i nostri gruppi UVP, PD, Movimento Cinque Stelle e ALPE stanno dando, che proviamo a dare con questa risoluzione è chiara: il cielo in cui si vola non è sereno, ci sono dei temporali, i peggiori temporali che si possono incontrare, lo sappiamo che "i ten se comande pa" (traduzione letterale dal patois: "al tempo non si comanda"), quindi non abbiamo ricette, "comme sen va bièn" (traduzione letterale dal patois: "e va bene così"), allora va giusto bene il paragone. Dicevo questo: abbiamo capito che i casinò stanno viaggiando con le cinture di sicurezza, forse con i freni a mano, non so se esistano sugli aerei, ma, oltre a questa situazione turbolenta, stanno anche perdendo quota, questo lo abbiamo capito, ogni riferimento è puramente casuale in questo caso. Allora, dicevo, i casinò stanno perdendo quota, il nostro Casinò di Saint-Vincent però è l'unico che ha preso la rotta della picchiata libera. Sopra, Signor Presidente, non c'è solo il pilota (lei potrebbe anche aver deciso, lei che è nella torre di controllo - mi pare essere lei quello che controlla -, di lasciar finire la corsa al pilota e schiantarsi) su quest'aereo non c'è solo il pilota, ci sono tanti passeggeri, lei ne ha parlato prima, circa 800 lavoratori che sono preoccupati e a terra, in fondo alla picchiata libera, ci siamo tutti noi valdostani. Il pilota, che noi definiamo senza le giuste ore di volo per intraprendere questo volo, e forse non sa neppure come è fatto un aereo, lo ha scelto lei, lei è alla torre di controllo, lei è quello che deve dare gli ordini. Dovrebbe anche condividere questi ordini con quest'Assemblea, e non solo condividere le relazioni finali o, come dicevate prima, "sono state portate, spiegate le ragioni e i vantaggi di un'operazione che era già stata fatta...", forse bisognerebbe spiegare le ragioni prima anche all'Assemblea, anche al Consiglio e magari insieme si potrebbe evitare questo schianto imminente che invece noi vediamo verificarsi ora.
Ora, correggere la rotta senza scuse, scusanti, giustificazioni potrebbe essere possibile con la determinazione che molti le riconoscono, una determinazione che noi auspichiamo essere in questo caso tranchante, altrimenti poi ne renderà conto ai valdostani. Nella torre di controllo, però, non siamo proprio tutti inconsapevoli e sprovveduti, neppure tra i suoi unici alleati rimasti. Qualcuno, seppur con "les pattes de velours" - così dice La Stampa di martedì 23 - è insoddisfatto e sembra che l'insoddisfazione sia piuttosto per il colore della vernice che lei ha scelto per l'aereo, che non sulla rotta, che sembrerebbe invece - dice qua -: "impeccabile". C'è una reazione che, e quindi vengo al punto, nonostante il bilancio negativo relativo all'esercizio 2012, nonostante la relazione che lei ci ha illustrato sull'andamento della gestione della società, non possiamo dire essere positiva. Tenuto conto, ce lo ha detto lei, che questo bilancio si chiude con una rilevante perdita pari al 19,78 percento rispetto allo scorso anno... Abbiamo visto dunque che ci sono comunque delle reazioni, sul giornale di martedì 23 leggiamo appunto: "quanto ha detto il Presidente della Regione Augusto Rollandin è impeccabile. Di certo il progetto del resort è ambizioso e lungimirante - era questo che dicevo, forse in un momento di crisi e di picchiata libera, si pensa al colore dell'aereo, no? - e va condotto in maniera impeccabile - è l'ipotesi di rinuncia temporanea - il bilancio di previsione non consente un percorso tecnico di questo tipo", appunto di rinuncia temporanea da parte della Regione della sua quota di introito, ne ha parlato prima il collega Viérin. Beh, qualcuno ha reagito, meno male!
Presidente Rollandin, però - e vengo nel dettaglio della risoluzione che noi oggi le presentiamo -, la cosa sconcertante non è vedere la sua impotenza di fronte allo schianto, neppure la sua tranquillità a non dare ordini per raddrizzare la rotta, un po' di più di quello che ci ha detto è possibile, ma è che, nonostante la situazione di grave crisi economica che coinvolge tutta la comunità, che imporrebbe rigore e i necessari sacrifici a tutti, opportunamente ed indistintamente sopportati, come abbiamo scritto nella relazione nulla sia stato fatto, chiedo, per cortesia, due minuti e finisco...La cosa gravissima ed imbarazzante, direi vergognosa, è che dopo le elezioni, tre giorni dopo, l'Assemblea ordinaria dei soci, quella dove partecipa lei per l'Amministrazione regionale e il Sindaco, abbia deliberato che l'Amministratore e pilota abbia diritto ad un premio di risultato dopo che prende comunque un compenso annuo di 240.000 euro e questo premio di risultato per il raggiungimento di obiettivi, che direi essere imbarazzanti, è di 72.000 euro. Ecco, noi chiediamo con questa risoluzione che il Governo regionale si impegni a revocare almeno questa cifra, perché credo che, di fronte a dei cittadini che stanno subendo veramente gli effetti di una crisi gravissima, sia veramente indecoroso, e direi anche indegno, che chi riceve già un compenso di 240.000 euro e che comunque ha tra gli obiettivi quelli che lei conosce bene, abbia anche un premio di 72.000 euro...Ecco, credo che sia veramente indecoroso! Grazie.
Presidente - Grazie. Può intervenire un componente per gruppo. La parola al collega Ferrero.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
Beh, a differenza della collega Certan, dal nostro punto di vista, la relazione del Presidente è stata decisamente insufficiente, per non dire altro, ci troviamo di fronte ad una situazione in cui il casinò effettivamente è a livello fallimentare e il bilancio lo dimostra, le scuse possono essere trovate come al solito, sono tante per carità: "c'è la ristrutturazione, abbiamo fatto questo...abbiamo fatto quello...", la verità è una sola: se paragoniamo i dati anche rispetto agli altri casinò, vediamo che comunque anche a livello percentuale il nostro è andato peggio. Senza stare ad andare tanto nei dettagli, basta vedere il curriculum di Frigerio, questo Signore è arrivato da Campione, un ex Assessore comunale, con delle esperienze da croupier e delle esperienze anche nell'ambito del Casinò di Campione, non ha neanche un titolo di laurea, mentre i nostri laureati valdostani sono qui, devono prendere baracca e burattini e andare in Lombardia, o andare ancora più lontano all'estero a lavorare. Noi andiamo a prendere questi Signori che amministrano le nostre partecipate in questa maniera, li andiamo a prendere fuori...complimenti! Se andiamo a vedere poi i 240 mila euro a questo Signore, più i benefit e più i 72 mila euro, beh, effettivamente a noi sembra veramente che qui si rasenti la pazzia.
Sollecitiamo i colleghi di Stella Alpina, che più volte si sono manifestati nel senso di andare verso la riduzione dei costi e della politica e di quelli che sono i costi proprio dei manager della politica, ecco, qui in quest'occasione avete proprio l'opportunità di dimostrare effettivamente, votando questa risoluzione, che sostenete questa tesi. Se poi facciamo invece delle parole al vento, andiamo avanti così, però prima o poi la gente se ne accorgerà.
C'è poco da dire: manager senza curriculum, senza adeguata preparazione, i risultati sono questi. La Casinò è solo un esempio tra i tanti, potremmo andare a vedere Projet Formation, potremmo andare a vedere INVA, potremmo andare a vederne tanti. Persone che sono nominate in base a caratteristiche che non abbiamo ancora capito, faremo un dossier su Frigerio, non in questa, diciamo, seduta, lo faremo fuori, lo presenteremo, vedremo effettivamente chi è e vedremo come mai è stato scelto Frigerio e non è stato scelto un semplice studente valdostano uscito da un'università, magari anche con dei master, che è dovuto andare a lavorare fuori o all'estero. Questa cosa quindi sinceramente ci scandalizza, la relazione è stata insufficiente, la risoluzione è indispensabile, auspichiamo che anche Stella Alpina, ma anche i colleghi dell'Union Valdôtaine la votino, perché effettivamente sarebbe solo un dar conto di una realtà che è sotto gli occhi di tutti: inadeguatezza nel compito che è stato assegnato, risultati assolutamente insufficienti e, di conseguenza, questo è il minimo che possiamo richiedere. Grazie.
Presidente - La parola al collega Borrello.
Borrello (SA) - Grazie Presidente.
Ero indeciso se intervenire oppure no, e sinceramente alla fine non volevo intervenire proprio perché...mi ha invitato il collega Ferrero...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...non volevo intervenire proprio per questo, però, visto che sono qui, ho quest'onore di rappresentare i cittadini in questa sede, farò due considerazioni. Allora innanzitutto nel rispetto proprio dei ruoli, così come ho detto il primo giorno nel mio primo intervento, ho ascoltato con attenzione tutti. Rispettando ed ascoltando tutti, sono rimasto qua, ho ascoltato la relazione del Presidente e ho ascoltato tutti gli interventi dei colleghi dell'opposizione, anche perché in maniera molto umile mi sono letto il dossier del casinò, ma, devo dire la verità, mi è servito molto anche questo dibattito che avete prodotto, in prima battuta, il Presidente facendo la relazione e, successivamente, anche gli interventi di tutti i colleghi. Dico questo perché i tempi della democrazia sono legati al "saper aspettare e saper ascoltare", quindi i tempi noi non ce li facciamo dettare dall'opposizione, che ha chiesto un confronto e l'alternanza, i tempi noi li decidiamo autonomamente. Abbiamo preso atto di quelle che sono le vostre istanze e parallelamente diciamo un'altra cosa: che su questo tema la Stella Alpina ha già posto in altre sedi alcune preoccupazioni, noi riteniamo opportuno fare una valutazione più organica ed incisiva.
Nel merito della risoluzione, prima di entrare in una discussione - poi farò una richiesta al Presidente del Consiglio -, vorrei solo ricordare a quest'assise alcuni precedenti che sono avvenuti in altri consigli di amministrazione nel rispetto di quei dipendenti che non hanno percepito dei premi. Noi, come Stella Alpina, quindi avremmo auspicato il cosiddetto "beau geste" dell'Amministratore unico delegato del Casinò della Valle d'Aosta, così come è stato fatto in altri consigli di amministrazione, ne cito uno per tutti: l'APS del Comune di Aosta, non è stato dato il premio ai dipendenti, il Consiglio di amministrazione dell'APS ha deciso in maniera autonoma, nel rispetto delle loro deleghe, di non assegnarsi questo tipo di premio.
Detto questo, ringraziando per l'invito del collega Ferrero, io chiedo alla Presidente se può produrre una sospensione dei lavori, perché vorremmo fare una riunione di maggioranza. Grazie.
Presidente - Possiamo sospendere al termine del dibattito o volete che sospendiamo subito?
(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...al termine del dibattito. La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.
La collega Certan ha illustrato la risoluzione firmata dai quattro gruppi di opposizione. Abbiamo avuto un dibattito interessante, peccato che vi abbiamo fatto perdere un po' di tempo, colleghi di maggioranza, noi abbiamo cercato di portare in quest'aula...abbiamo i nostri tempi, io forse più degli altri, perché abito ad una quota un po' più elevata e quindi ho dei tempi un po' più lunghi di reazione, quindi me ne scuso col nuovo collega Borrello se abbiamo fatto perdere un po' di tempo su questo tema così delicato. Qui non stiamo scherzando, non si gioca sulla pellaccia delle persone, su una società che comunque ha un indotto diretto di 800 persone più tutto l'indotto indiretto! Mi spiace sentire un collega di maggioranza intervenire su una risoluzione così puntuale, precisa, dove l'aria fritta serve a poco, dove si scrive nero su bianco, ecco.
C'è un contratto tra il Signor Luca Frigerio, dirigente di secondo livello nel 2008, assunto per far crescere la nostra casa da gioco nel 2008, è stato un contratto tra l'Amministrazione regionale e la casa da gioco, 240 mila euro il compenso, oggi noi qui però discutiamo del bilancio 2012: bilancio 2012 disastroso, quasi 20 percento di introiti in meno, grandi difficoltà e l'azionista di riferimento al 99,91 percento decide comunque di pagare un premio, "perché ha lavorato bene"...di questo stiamo discutendo! L'APS, l'INVA, le società non c'entrano assolutamente nulla, stiamo discutendo di un fatto, nero su bianco, gli incontri che fate o non fate, scusate, non ci interessano! Gli appelli che fate sui giornali non ci interessano! Il pubblico, l'Amministrazione pubblica parla tramite atti. Qui c'è un atto che dice: "risultato pessimo, disastroso, collasso", ma l'azionista paga tranquillamente 72 mila euro, oltre i 240 mila, perché, come diceva bene, molto bene il Presidente Rollandin, i tempi soprattutto per quanto riguardano i lavori sono stati ottimi, da record, più di 80 milioni di euro sono stati inseriti in questa casa da gioco e i tempi sono da record per fare le tramezze, per fare gli impianti, per fare i cappotti, è tutto da record...quindi il pubblico decide di pagare un premio da 72 mila euro annuo per il 2012. Stiamo discutendo di questo, collega Borrello, perché la politica è una cosa seria e quindi, quando ci si posiziona, a nostro avviso, bisogna rispondere verso l'esterno!
Solo un'ultima considerazione. Presidente, noi avevamo chiesto - come semplici azionisti contiamo 3.3 più o meno ogni Consigliere - altre delucidazioni con i nostri mezzi umili da Consiglieri regionali di opposizione, volevamo sapere se erano stati dati dei premi anche agli altri dirigenti. La risposta che ci è stata data è molto evasiva, non si capisce se sono stati dati o non sono stati dati, le leggo solo la risposta: "per il 2012 non sono stati formalizzati obiettivi specifici ai singoli dirigenti al di fuori di quanto già rientra nelle normali responsabilità assegnate. La gestione normativa ed economica dei dirigenti è quindi avvenuta senza variazioni nel rispetto dei contratti in essere e definiti all'atto di assunzione". Noi chiederemmo cose molto semplici: sono stati premiati altri dirigenti? Sì o no. Quanto è stato il premio? Perché è stato premiato? Quali sono gli obiettivi? Anche su queste cose capisce che è difficile per un azionista non capire neanche cosa hanno fatto gli altri dirigenti della casa da gioco.
Termino qui dicendo che non andiamo fuori dal seminato, parliamo della casa da gioco...parliamo dei risultati della casa da gioco e se è così indispensabile retribuire, oltre i 240 mila euro, il suo Amministratore unico perché ha ben lavorato. Secondo noi, non ha ben lavorato, i risultati non ci sono, l'efficacia neanche, quindi revochiamo subito, per favore, i 72 mila euro. Grazie.
Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Volete che sospendiamo adesso...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...sì, ma poi ridiventa la richiesta di terminare il dibattito. Sospendiamo adesso? O finiamo il dibattito visto che la richiesta era di terminarlo? La parola al collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - Chiediamo la sospensione per una riunione dei due gruppi. Grazie.
Presidente - Sospendiamo allora la seduta per 15 minuti.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 19,27 alle ore 19,58.
Rini (Presidente) - Colleghi, possiamo riprendere i lavori? Siamo ancora in discussione sulla risoluzione. C'è qualcun altro che vuole intervenire? La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Scusi, Presidente, vista la lunga pausa, vorremmo conoscere le determinazioni della maggioranza prese durante questa riunione.
Presidente - Siamo in discussione, io chiedo se ci sono richieste di intervento sia da parte della maggioranza che da parte della minoranza. C'è qualcuno che vuole intervenire? Sempre sulla risoluzione...se non c'è nessuno che vuole intervenire...nessuno chiede la parola? Colleghi, se nessuno chiede la parola, chiudiamo la discussione. Ha chiesto la parola il collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - Chiedo la parola: uno, per rifare un po' di ordine, ecco, perché altrimenti ci si perde, nel senso che noi abbiamo accolto la richiesta di sospensione, e, come ha chiesto il collega Raimondo Donzel, chiedevamo anche di capire se il Capogruppo della Stella Alpina, che ha chiesto questa sospensione, intendeva fare delle comunicazioni al Consiglio, per capire quali posizioni sono state assunte. Chiedo scusa se vado a pezzi e ripeto la domanda...se non ci sono comunicazioni, evidentemente c'è la possibilità di concludere gli interventi e poi fare la dichiarazione di voto, è così che concludiamo...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...non abbiamo comunicazioni...
Presidente - Se nessuno intende intervenire...se non ci sono richieste di intervento, dobbiamo chiudere la discussione. Ci sono richieste di intervento? Non ci sono richieste. Chiudiamo la discussione generale. Ci sono dichiarazioni di voto? La parola al collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - Lasciamo fare al Presidente la replica.
Presidente - Per la replica, la parola al Presidente Rollandin.
Rollandin (UV) - Per la questione della risoluzione, è sicuramente un aspetto delicato per due ragioni: la prima perché, come è stata posta, tiene conto di un modo di presentare questi premi come se fosse una regalia: "beh, qui diamo 72 mila euro", ma prima vorrei spiegare come ci si è arrivati. Questa è una decisione presa nel 2011 di dare degli obiettivi, obiettivi che sono stati specificati in cinque punti e che prevedevano nel caso in cui ci fosse un risultato positivo per questi cinque punti, che ci fosse un punteggio che qualcuno ha a disposizione, perché nella relazione c'è, la relazione è già stata letta. Io quindi vorrei che fosse chiara una cosa: si può discutere il quantum, si può discutere come sono stati messi gli obiettivi, quello che però voglio sottolineare è che, in linea di massima, una delle preoccupazioni che erano state a suo tempo svolte, e che adesso non so se vengono ancora condivise da tutti, era che, in linea generale, rispetto a dare uno stipendio alto, si desse uno stipendio giusto...e dare degli obiettivi che, se raggiunti, permettevano di premiare e sennò, se non c'è risultato, non c'è premio. Questa è la logica, questo è il risultato finale di questo percorso, che quindi è iniziato nel 2011, a conclusione del 2012 prevede avendo raggiunto i risultati posti, e non sto a rileggerlo perché ce l'avete nella relazione, è puntuale, e correttamente il collega Chatrian aveva anche fatto cenno al quantum di ognuno, di quanto veniva pesato ognuno dei cinque criteri...e a conclusione si arrivava a 72 mila euro. Ora, su quest'iniziativa voi avete presentato una risoluzione per dire: "non dovrebbe essere così, non è giusto che si prendano 72 mila euro"; ora, su questo si può discutere, ma essendo stato dato a quel tempo ed ottenuto giustamente con questo tipo di logica, sarebbe illegittimo toglierlo, questo nell'ambito di un contratto, nell'ambito di quello che è stato pattuito, questo deve essere in qualche modo rispettato, altrimenti uno potrebbe rivolgersi ad una parte legale per ottenere il giusto.
Preciso ancora per Chatrian che l'aveva chiesto: per quanto riguarda i premi per gli altri dirigenti, anche agli altri dirigenti vengono dati dei premi, vengono dati dei premi a quelli delle roulettes, black jack, i craps, punto e banco, per le slot...per un totale di 1,434 milioni...allora, ecco la copia se il collega la vuole...quindi non è che sia l'unico che ha questo tipo di atteggiamento.
Detto questo, credo che la riflessione che è stata fatta per quanto ci riguarda sia la seguente: noi ci rendiamo conto che oggi questa risoluzione non può essere accolta, perché da parte nostra riteniamo anche formalmente che è illegittimo chiedere qualche cosa che, a giusto titolo è stato in qualche modo previsto e promesso per i risultati raggiunti. Noi credo che possiamo evidentemente immaginare un gesto da parte dell'interessato, per dire: se l'interessato fa un gesto in questa direzione, è un gesto di liberalità o di rinuncia da parte sua, ma non può essere fatto con una risoluzione in questo momento. Nel contempo si potrà dibattere se, rispetto a quello che è previsto per il 2013, è ancora corretto che ci sia o no. Se si vogliono togliere, benissimo, lo si dice al momento giusto che vengono cambiate le regole, a questo punto si può evidentemente modificare quella che è l'impostazione che c'è stata in questi anni. Questa è una possibilità su cui noi siamo disponibili a discutere, è una possibilità che in qualche modo può essere evocata.
Per quello che riguarda la risoluzione, non può essere accolta per i motivi che vi ho appena detto, però nel contempo noi queste due opzioni le eserciteremo, nel senso che, per quanto riguarda il futuro, noi siamo disponibili a discuterne per vedere quali possano essere gli obiettivi: o cambiati, o visti in modo diverso, o regolamentati in modo diverso; per il resto, credo di aver detto le motivazioni, che sono alla base di questa scelta per quanto ci riguarda. Grazie.
Presidente - Grazie. Ci sono richieste di intervento per dichiarazioni di voto? La parola al collega Ferrero.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
Come al solito, sentiamo il solito discorso: "in futuro vedremo, in futuro ridurremo, in futuro faremo"...72.000 euro e nel presente c'è gente disoccupata, c'è gente che non arriva a fine mese...andatelo a raccontare a loro che in futuro farete qualcosa! Questi tecnicismi, sì, servono così per confondere le idee, in realtà c'è una volontà che è quella di premiare persone che non se lo meritano, c'è un'opportunità di dare un segnale...al di là di quello che era stato scritto in tutti i vostri programmi, effettivamente volete fare qualcosa? Questo segnale dalla minoranza viene, c'è una risoluzione che è chiarissima, c'è da prendere un impegno. Coloro che a parole si atteggiano a paladini della riduzione delle spese vediamo che poi, dopo un quarto d'ora o venti minuti, diciamo così, di addomesticamento, tornano ai banchi tranquilli come dei cagnolini... Beh, se questo è il segnale che volete dare, benissimo, noi ne prendiamo atto, vedremo...votate contro questa risoluzione e vi assumete una responsabilità: la responsabilità di aver buttato del fumo negli occhi per tutta la campagna elettorale ai vostri elettori, ve la prendete voi, per noi non ci sono problemi. Grazie.
Presidente - La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - A nome del gruppo di ALPE e dell'opposizione, chiedo il voto segreto.
Presidente - Sì, il voto sarà dalla postazione in modalità segreta. Possiamo mettere in votazione? Ricordiamo che il tasto all'estrema destra è il tasto che equivale al "no", il tasto centrale è l'astensione, il tasto alla sinistra è il tasto favorevole. Possiamo aprire la votazione? Ci sono altre richieste? No? Possiamo aprire la votazione allora. Tutti hanno votato? Possiamo chiudere la votazione.
Presenti: 35
Votanti: 35
Favorevoli: 18
Contrari: 17
La risoluzione è approvata.
Colleghi, chiedo una sospensione del Consiglio per una riunione dei Capigruppo per il punto 52.1 e per organizzare i lavori della seduta. Grazie.
Si dà atto che dalle ore 20,13 alle ore 20,25 la seduta è sospesa.
Rini (Presidente) - Colleghi, possiamo riprendere i lavori e passiamo al punto 52.1: la nomina dei componenti da parte regionale in seno alla Commissione paritetica di cui all'articolo 48 bis dello Statuto speciale della Valle d'Aosta.