Oggetto del Consiglio n. 57 del 25 luglio 2013 - Resoconto
OGGETTO N. 57/XIV - Interpellanza: "Modalità di selezione pubblica per l'assunzione di assistenti sociali da parte della Società di Servizi Valle d'Aosta".
Président - Pour l'illustration, la parole au collègue Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Presidente, cari colleghi, vorrei solo capire con chi mi devo interfacciare, direttamente col Presidente o con l'Assessore...almeno mi rivolgo all'interlocutore corretto.
Quest'interpellanza anticipa in qualche modo temi che saranno successivamente oggetto di prossime discussioni in questo Consiglio. La questione delle partecipate e controllate è più che mai di attualità per vari motivi, intanto perché queste aziende, queste imprese, come le vogliamo chiamare insomma, sostituiscono di fatto gli enti e le aziende per definizione pubbliche nell'erogazione di servizi importanti per la collettività; oserei dire che addirittura si posizionano sullo stesso piano delle aziende pubbliche nell'erogazione dei medesimi servizi; lo dico perché circola la strana idea che si possa dare un altro nome, magari rivestendolo con un altro "vestito", a contenitori e a contenuti che già esistono, ma che hanno dei vincoli normativi invalicabili o quasi invalicabili, di fatto una sorta di bypass formale per superare ostacoli che sembrano insormontabili.
Per venire subito al nocciolo della questione, la cosiddetta "salvaprecari" è stata creata allo scopo di superare i limiti imposti dalle varie finanziarie e dai vari provvedimenti in materia di reclutamento del personale, dando una veste privatistica ad una creatura totalmente pubblica; i nostri amministratori, anzi, diciamo i nostri governanti, perché è stata una decisione del tutto politica, sono riusciti a tenerla fuori dai rigidi vincoli imposti dalla spending review. Per capirci, fintanto che un'azienda, un ente ricade nel novero delle aziende degli enti pubblici, vincoli a non finire per le assunzioni del personale, dei dirigenti, dei quadri, per gli affidamenti, per le forniture; se invece la chiamiamo Tizio S.p.A. o Caio S.r.l., anche se i soldi li mette Pantalone, cioè ce li mettiamo noi, allora le regole e i vincoli possono essere tranquillamente derogati. Gli statuti interni permettono ai nostri governanti - perché sono loro che scelgono la dirigenza e, di conseguenza, che determinano le politiche interne di queste società - di fare ciò che ritengono applicando delle regole, diciamo, originali.
Per rimanere sul tema dell'interpellanza, la "Salvaprecari" decide di fare delle selezioni per figure normalmente presenti negli organici degli enti pubblici e delle aziende sanitarie, operatori socio-sanitari, assistenti sociali. Non parliamo in questa circostanza degli operatori di sostegno e degli addetti alla sorveglianza dei musei, altrimenti apriremmo un'altra discussione. Entrambe le selezioni sono pubblicate sul sito della Regione, così come le graduatorie e la modulistica per l'iscrizione. Apparentemente una cosina ben fatta, con tutti i crismi di un concorso pubblico, se però si va a guardare con attenzione l'iter procedurale, vengono fuori delle cose quanto meno singolari: professionisti con lo stesso titolo - e presumo con le stesse funzioni, il Presidente ci dirà poi - opereranno fianco a fianco compiendo delicate funzioni di mediazione familiare, di recupero sociale, di formazione, ma con inquadramenti, situazioni economiche, diritti e doveri contrattuali del tutto diversi. In più i dipendenti della "salvaprecari" cioè della Società Servizi VDA S.p.A. dovranno confidare sulla buona sorte e nella bontà dei funzionari e dei dirigenti pubblici per non trovarsi dall'altra parte della Valle d'Aosta, perché sono loro che decideranno dove collocarli, perché il cosiddetto "bando di concorso" non prevede l'individuazione di una precisa sede di lavoro e neppure un qualsivoglia criterio di assegnazione o di precedenza nella scelta della sede di lavoro. La graduatoria, a leggere il cosiddetto "bando", non dà infatti titolo alla scelta delle sedi, contrariamente a quanto normalmente avviene con le graduatorie dei concorsi pubblici. Tanto per citare un contratto, il contratto di lavoro della sanità pubblica prevede l'individuazione precisa di una sede di lavoro, il che significa che, se un dipendente viene destinato ad altra sede, gli è dovuta la missione e gli è dovuta la trasferta. Ricordo per chi non fosse pratico di organici che gli assistenti sociali in Valle d'Aosta fanno capo per lo più all'Amministrazione regionale, agli Enti locali e all'USL. Fino ad ora le assistenti sociali non a tempo determinato venivano assunte con contratto di collaborazione o a tempo determinato, e non sto qui a dire come la penso sulla questione del blocco delle assunzioni, degli organici bloccati della Regione, anche perché l'argomento sarà oggetto di prossime iniziative, dico solo che sui tavoli sindacali sono state portate fior di proposte per superare in maniera legittima, e direi anche corretta, il problema dei vincoli assunzionali e peraltro oggi esiste una sentenza della Corte costituzionale che è stata citata nel dibattito precedente.
Torniamo però alle questioni affrontate nell'interpellanza, intanto la prova di francese. Mentre nei concorsi pubblici si pesano le varie prove con parametri oggettivi e verificabili, in questa specie di selezione si parla di test bilanciati, a prova orale, con alcune domande in lingua francese sugli argomenti delle prove di esame: per capirci, principi e fondamenti del servizio sociale, metodi e tecniche, legislazione nazionale e regionale, diritto privato e di famiglia. A meno che i test bilanciati non significhino altro, vuol dire che il candidato deve essere un bilingue perfetto, deve cioè saper trattare argomenti tecnici e legislativi come se entrambe le lingue fossero ugualmente conosciute. Immaginiamoci un candidato che spiega la ratio di una legge italiana in francese, i principi e i fondamenti del servizio sociale italiano in francese o che spiega la difficile legislazione familiare indifferentemente in francese e in italiano. Sarebbe bellissimo se fossimo dotati di assistenti sociali, di operatori socio-sanitari bilingue, ma ciò non vale per il pubblico, perché qui in Valle d'Aosta contano ancora la legislazione italiana e le modalità proprie dell'ordinamento giuridico italiano. La prova di francese, fino a prova contraria, serve per attestare la conoscenza della lingua francese, tant'è che la legislazione prevede degli esoneri. Il paradosso è che, a fronte di una prova impegnativa...e a leggere il bando molto più impegnativa rispetto a quelle sostenute nei concorsi pubblici in lingua francese, la "salvaprecari" non riconosce le competenze linguistiche da un punto di vista economico. Mi si chiede una super perfetta conoscenza del francese, poi mi si paga come se fossi un monolingue assoluto! In più, come se non bastasse, i soli titoli conteggiabili ai fini del punteggio sono quelli relativi ai servizi prestati nell'Amministrazione regionale, negli Enti locali e nell'USL, tra l'altro, parametrati in materia diversa; infatti valgono molto di più quelli prestati nella società "salvaprecari" mentre se un operatore ha lavorato 30 anni in Trentino o in Sicilia non ha alcuna rilevanza ai fini della carriera.
Siccome mi interessa di più sentire le risposte del Presidente, faccio ancora un'ultima considerazione sul contratto di lavoro applicato dalla "salvaprecari": quello dell'AGIDAE (per chi non lo conoscesse, è l'acronimo di Associazione Gestori Istituti Dipendenti dall'Autorità Ecclesiastica). Da dove sia sbucato fuori questo contratto mi piacerebbe saperlo, anche perché non mi risulta che sia richiesta una qualche adesione confessionale da parte dei soci e degli amministratori della "salvaprecari", ma se anche fosse che il contratto AGIDAE rispondesse alle esigenze della "salvaprecari", mi piacerebbe sapere con chi la delegazione trattante fa o farà le trattative sul contratto integrativo regionale, per capirci, con chi si interfaccerà per la contrattazione. La logica vorrebbe che le decisioni in merito fossero assunte dai sindacati firmatari del contratto nazionale con i delegati territoriali direttamente investiti di tale ruolo: dai vari Padre Francesco Ciccimarra, Suor Teresita Moiraghi, Suor Maria Annunciata Vai e tanti altri che fanno parte della delegazione trattante. Non so se i Signori nominati nel CdA della "salvaprecari" possano fregiarsi del titolo di gestori dipendenti dell'Autorità ecclesiastica, magari sì, ma credo che sarebbe più semplice e magari più corretto utilizzare un contratto di lavoro più laico, magari lo stesso applicato ai colleghi di scrivania. Grazie.
Président - Pour la réponse, la parole au Président Rollandin.
Rollandin (UV) - Le domande proposte sono le seguenti: "chiarire se esistono disposizioni che permettono alla società...soggetta ad attività di direzione e coordinamento...di cui la stessa è socio unico, di applicare modalità di selezione autonome e autogestite...", per quanto riguarda questo tema, è la legge regionale che l'ha istituita, la 44 del 2010, che stabilisce all'articolo 10, comma 1°, che "la Società di Servizi adotta, con propri provvedimenti, criteri e modalità per il reclutamento del personale e per il conferimento degli incarichi per l'espletamento" dei contratti di servizio che regolano i rapporti tra la società e la Regione.
Inoltre, per quanto riguarda la presunta deroga alle norme sul reclutamento del settore pubblico, si ricorda che il personale è assunto dalla società e non dall'Amministrazione regionale, per cui non si applicano le normative del settore pubblico, così come per quanto riguarda la domanda 4: "riferire i motivi che hanno indotto la società in house ad adottare un contratto di lavoro diverso da quello in uso dal comparto unico regionale". La società non adotta il contratto in uso nel comparto unico semplicemente perché in una società per azioni i dipendenti non sono dipendenti pubblici. Sempre l'articolo 10, comma 3, della legge 44 stabilisce: "al personale reclutato dalla Società di Servizi si applica la disciplina prevista dai contratti collettivi nazionali di lavoro e dagli eventuali contratti integrativi regionali di riferimento, in relazione ai settori di attività svolta", quindi si applica il contratto nazionale.
Per quanto riguarda la seconda domanda, la previsione di alcune domande in lingua francese nelle materie previste dalla prova d'esame tende a favorire, in armonia con i principi statutari, il corretto espletamento dei compiti d'ufficio assegnati in capo al profilo professionale deputato al confronto con l'utenza di etnie diverse provenienti anche da aree francofone. La partecipazione alla selezione per il reclutamento del personale della Società di Servizi contempla poi la valutazione dei titoli di studio e di servizio posseduti dai candidati, tenendo conto particolarmente dei periodi di servizio già svolti presso la Regione, gli altri enti di comparto, l'USL, nonché presso la Società di Servizi, questo al fine di valorizzare le competenze e le capacità acquisite, così come previsto sempre dall'articolo 10, comma 2, della legge regionale. Non è un elemento discriminante quindi, ma è già stato chiesto, proprio nelle trattative, nel momento in cui è stata definita la legge, in riferimento alla possibilità di valorizzare chi ha già avuto il servizio presso la società stessa e quindi è già conosciuto per quanto riguarda l'attività svolta sul territorio.
Per quanto riguarda il terzo punto: "i compiti e le funzioni svolte...", il personale assunto verrà assegnato in linea con quanto previsto dal contratto di servizio tra la Regione e la Società di Servizi. I compiti forniti dalla Società consistono nell'espletamento delle attività di servizio sociale professionale; nell'espletamento delle attività connesse all'applicazione della legge 11 del 1999, Testo unico in materia di provvidenze economiche a favore di invalidi, ciechi, sordi e muti e successive modificazioni; nell'espletamento delle attività connesse all'applicazione dell'articolo 75 del Testo unico sugli stupefacenti e tossicodipendenze, modificato con la 49 del 2006. Le sedi saranno quindi, per quanto riguarda il servizio sociale, i presidi sanitari territoriali; per quanto riguarda le attività relative alla legge 11, la Struttura Invalidità civile dell'Assessorato sanità, salute e politiche sociali e, per quanto riguarda le attività relative all'applicazione della normativa in materia di tossicodipendenza, la Struttura sanitaria territoriale e promozione della salute dell'Assessorato sanità, salute e politiche sociali.
Per quanto è della logica con cui si è attivata questa procedura e questo processo, credo che, come lei sa, è per reintegrare quello che oggi non è possibile fare, cioè fare un concorso che permetta di attivare un meccanismo di selezione, in quanto, come lei sa, i concorsi per i posti nella pubblica amministrazione sono bloccati.
Président - Pour la réplique, la parole au collègue Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Le spiegazioni francamente le conoscevo già, nel senso che, prima di fare l'interpellanza, mi sono un po' documentato, queste precisazioni che il Presidente ha fatto mi erano già note, però a me interessava, al di là delle risposte di rito, avere un ritorno riguardo al fatto che nel contratto e nel bando non siano previste differenze retributive per chi è obbligato a sostenere la prova di francese, prova di francese che, come è stato ribadito dal Presidente, ha ovviamente lo scopo di permettere agli operatori di interfacciarsi con persone di etnie, diciamo, francofone. Questo io lo capisco, però lo stesso principio vale per il pubblico impiego...poiché il personale è obbligato a sostenere delle prove, che ovviamente non lo mettono alla pari con altri operatori, viene retribuito, gli viene riconosciuto un disagio sotto forma di indennità di francese o di bilinguismo; in questo caso la risposta non è soddisfacente, perché non ho capito se si intende prevedere il riconoscimento di questa competenza aggiuntiva al personale. È vero che non sono dipendenti del comparto unico, non sono dipendenti degli enti ai quali verranno prestati, perché, di fatto, si tratta di una somministrazione di personale ad Enti pubblici, però, se leggiamo il contratto di servizio che la Regione ha fatto con la "salvaprecari", vediamo che vi è una dipendenza diretta e funzionale degli operatori con alcuni dirigenti e funzionari della Regione, che decidono le modalità operative, le destinazioni e le modalità di impiego di questo personale; di fatto, quindi, vi è una dipendenza, tanto che alcuni operatori della "salvaprecari" dovranno attestare con un marcatempo la loro presenza sul lavoro. È una modalità abbastanza simile a quella delle agenzie di somministrazione, con la differenza, Presidente, che i contratti delle agenzie di somministrazione prevedono il medesimo trattamento economico, normativo dei dipendenti, che vengono prestati agli enti che ne fanno uso...agli utilizzatori. Quindi un'assistente sociale, che proviene da un'agenzia di somministrazione, ad esempio, si vede applicato lo stesso contratto, lo stesso stipendio, lo stesso salario di risultato e, se ha sostenuto la prova di francese, pure l'indennità di bilinguismo, come succede in alcuni casi, per esempio, in sanità. Vi assicuro che vengono pagati e gli viene data l'indennità di bilinguismo, perché gli viene richiesta una prova di francese in sede di accertamento di avviso a tempo determinato, secondo le modalità proprie del concorso pubblico di accertamento della lingua francese, non conoscenza indifferente e perfetta delle due lingue.
Di fatto, alla fine della fiera l'utilizzo di questo personale viene fatto in maniera, diciamo, un po' più libera, perché non è stabilita con precisione la sede di lavoro. Ho letto anch'io che i dipendenti verranno utilizzati dal SERT, dall'USL, nei presidi, ma non si sanno i criteri di distribuzione del suddetto personale, i criteri di assegnazione, se vale cioè la graduatoria ai fini di un'eventuale scelta di sede, perché potrebbe essere che qualcuno viene destinato a Gressoney oggi e domani a La Thuile; quando si parla di territorio, si parla di area vasta, allora, ai fini giuridici, medico-legali quindi ai fini contrattuali, dovrebbe essere individuata con precisione una sede, dopodiché lo spostamento oltre i 10 chilometri dovrebbe essere considerato come missione, come una trasferta. Io credo che in questa selezione, così come nelle altre, ci siano delle sperequazioni evidenti tra colleghi che si troveranno ad operare nelle stesse sedi e con le medesime modalità. Grazie.
Président - Point 41 à l'ordre du jour.