Oggetto del Consiglio n. 54 del 24 luglio 2013 - Resoconto
OGGETTO N. 54/XIV - Interpellanza: "Interventi per il mantenimento di una classe prima presso la sede di Saint-Vincent del Liceo scientifico "Binel-Viglino" di Pont-Saint-Martin".
Président - Pour l'illustration, la parole au collègue Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Cari colleghi, le considerazioni che vogliamo fare in merito a questo problema attengono a quello che è un comportamento direi classico del mondo politico, c'è una fase pre-elettorale di grande attivismo delle forze politiche, dei Consiglieri regionali, dei rappresentanti delle istituzioni comunali, eccetera, di attenzione ai cittadini, di vicinanza alle problematiche, di sforzo per cambiare la situazione e poi c'è una fase post-elettorale, ma mai credo come su questa vicenda della classe prima del Liceo scientifico Binel-Viglino di Pont-Saint-Martin/Saint-Vincent, ma ci riferiamo alla sezione di Saint-Vincent...organizzazione complessa che ci siamo dati di scuole che hanno un'unica direzione e mettono insieme più soggetti, ma sostanzialmente ci riferiamo alla sede di Saint-Vincent...è un esempio di questi comportamenti che hanno una fase pre-elettorale e un'immediata fase post-elettorale sconcertante, nella fase pre-elettorale fioccano le iniziative politiche di attenzione ai cittadini...
Devo dire che i cittadini non si sono mossi, come spesso accade, all'ultimo momento, l'ultimo giorno, ma si sono mossi per tempo su questa vicenda, con una lungimiranza che dovrebbe essere addirittura di insegnamento per tutti noi, perché già nel 2009 insegnanti e famiglie del territorio si preoccuparono di quella che fu la delibera n. 519 del 26 febbraio 2010 e, preoccupati dal contenuto di quella delibera, chiesero che in qualche modo già allora si tenesse conto delle condizioni particolari di quel territorio. Cosa diceva la delibera 519 che loro avevano visto in bozza, di cui avevano sentito parlare prima che fosse in qualche modo approvata? Dice: "le classi del primo anno di corso degli istituti e scuole di istruzione secondaria di secondo grado sono costituite - e qui è veramente un capolavoro dell'architettura politica - di norma con non meno di 20 e non più di 25 alunni, elevabili fino a 27 qualora residuino eventuali resti", "di norma" perché? Perché giustamente il politico valdostano sa che, in una realtà particolare come la Valle d'Aosta, andando a mettere dei paletti rigidi, evidentemente tutto diventa difficilmente applicabile, si dice: "di norma", che vuol dire: andiamo poi a vedere caso per caso e, infatti, i casi ci sono...altro che 27! Classi da 29, classi da 30. In più viene comodo perché si risparmia...come dire? un atteggiamento molto legato a quello che era l'allora "Governo Berlusconi", che aveva deciso che sulla scuola pubblica bisognava dare una bella sforbiciata e qui non ci siamo mica tirati indietro, quando lì sfolgoravano i quattro rappresentanti del PDL, bisognava in qualche modo seguire quella politica, che comunque piaceva a quel Governo regionale: quella politica dei tagli alla scuola pubblica per gestire le risorse altrove.
Naturalmente, come dicevo, in piena campagna elettorale si mobilitavano i docenti e gli insegnanti, cercavano di richiamare l'attenzione su questo territorio...guardi, Assessore, non voglio tediarla, ma voglio leggerle da quanti alunni fu composta negli anni la classe prima del Liceo scientifico di Saint-Vincent: 24 alunni nel 1982, 17 nel 1983, 16 1984, 20 1985, 21 1986, 15 1987, 24 nel 1988, arriviamo a scendere a 10 nel 1989, ma recuperiamo nel 1991, andiamo a 22, andiamo a 27 nel 1994, scendiamo nel 1999 a 18, ma già nel 2000 siamo a 27, nel 2002 28, nel 2003 29, nel 2004 38 (due prime), nel 2005 33 (due prime), 2006 35 - siamo vicini a noi -, 19 nel 2007, ma nel 2008 24, siamo vicinissimi a noi, non è mica una scuola dimenticata da tutti...2010-2011 23, e poi arriva il fatidico anno dei 10 alunni del 2011 e qui in Valle d'Aosta non si scherza, vi sono delle regole che si applicano di norma...e "di norma" viene applicata e si chiude la classe prima del Liceo scientifico di Saint-Vincent. La si chiude, si comincia a chiuderla, con un andamento scolastico che fa impressione, perché è un territorio che ha prodotto tantissimi studenti in quell'ambito liceale. Va detto che viene chiusa perché si applicano, giustamente, le norme e bisogna risparmiare...eccome se risparmiamo, perché io cito nell'interpellanza, a fronte di 89 studenti in più nell'organico di diritto, perdiamo un insegnante di ruolo...cioè, scusate, i proclami di attenzione all'occupazione...oggi accendo il TG3: "corsi abilitanti, entrate ci saranno i posti, tutti assunti" e nell'organico di diritto, cioè quello che dà i posti a ruolo, a fronte di una crescita di alunni nella scuola, un insegnante in meno, un posto in meno! È questa la politica di attenzione alle scuole e sono questi gli spot che vanno sul TG3: "avanti, fate i corsi abilitanti"...a vostre spese, pagate voi insegnanti il corso abilitante, lo dovete pagare voi, per poi trovarvi con la sorpresa che, a fronte di più alunni, ci sono meno posti...magari li recuperiamo nell'organico di fatto, ma noi sappiamo che l'organico di fatto è solo per posti precari, e quindi quella classe viene sacrificata. Ma cosa sacrifichiamo con quella classe?
Badate bene non è una questione di accanimento sul territorio di Châtillon-Saint-Vincent, perché chiunque può vedere gli investimenti sull'IPRA, gli investimenti sul Don Bosco e sulle scuole paritarie, su quelle private, ma nella scuola pubblica, quella liceale, che forma il Liceo scientifico...cioè no di Liceo classico ce n'è uno in tutta la Valle, "beh io sono un abitante di Chamois", "eh, peggio per te, se ti va bene, entri al convitto, sennò paghi, se hai i soldi vai a scuola, vai al Liceo classico, perché ce n'è uno in tutta la Valle". Beh, di scientifici siamo stati un po' più larghi, abbiamo messo due licei scientifici in tutta la Valle, ce n'è uno ad Aosta, uno a Pont-Saint-Martin, poi c'era questa sezione, che ha una caratteristica: ha una delle più belle scuole della Valle d'Aosta, funzionante, con palestra, con auditorium, lì si può fare scuola, lì c'è il laboratorio di fisica, c'è il laboratorio di chimica, lì se vai in quella scuola, non devi prendere il pullman per andare a fare l'educazione fisica...ma no, questi ragazzi non mandiamoli in una scuola che c'è, mandiamoli ad Aosta, così aumenta il numero di quelli che devono prendere il pullman per andare a fare educazione fisica, aumentano i costi, aumentiamo i costi di questa giostra che abbiamo inventato in Valle d'Aosta e in un territorio così togliamo un'istruzione di tipo liceale, e mica dobbiamo farli pensanti i valdostani, mica dobbiamo fare l'istruzione liceale, poi che lavoro fanno? Qua abbiamo bisogno che tutti facciano il cuoco, il lavapiatti, però, guarda caso, in quella Comunità montana un Sindaco viene da quella scuola, un Assessore viene da quella scuola, cioè i gruppi dirigenti anche di quei territori sono stati formati proprio dal Liceo scientifico..."beh, non esageriamo, non formiamone troppi, andiamoci con cautela ad investire su quella scuola".
Il disagio apportato alle famiglie è enorme e, infatti, se ne rende conto il Presidente della Comunità montana Monte Cervino, tale architetto Pierluigi Marquis, oggi Assessore, che vedo seduto lì, che scrive una lettera in cui dice: "auspico una favorevole soluzione dell'attivazione e del mantenimento delle classi". Ora, Assessore Farcoz, la manteniamo questa classe o, come ha annunciato, chiude? Cosa risponde al suo collega, all'Assessore Marquis? Gli risponde che questa cosa andava bene in campagna elettorale quando bisognava prendere in giro le famiglie di quel territorio, bisognava fargli credere che, se si andava al potere, la classe c'era?
Presidente - Per la risposta, la parola all'Assessore Farcoz.
Farcoz (UV) - Innanzitutto la risposta la do a lei perché è lei che ha fatto quest'interpellanza. Relativamente al punto 1: "cambiare le norme che favoriscono la precarizzazione del personale e l'abbandono del territorio montano", non vi è alcuna norma regionale che favorisca la precarizzazione del personale docente. Esistono norme contrattuali che la Regione puntualmente rispetta che per loro natura danno luogo a situazione di precariato non risolvibili che l'interpellante sicuramente conosce, a titolo esemplificativo cito le norme sul part-time per le quali il docente conserva la titolarità del posto intero, ma, lavorando part-time, le ore eccedenti vengono coperte da supplenze; gli accordi relativi ai distacchi sindacali che prevedono il mantenimento di titolarità del posto e conseguente sostituzione del personale precario, in questo Consiglio vi sono tra i banchi diversi docenti che, in base alle norme, sono posti obbligatoriamente in aspettativa e sostituiti da personale precario, i collocati fuori ruolo anche per nomine...di salute...occupano un posto in organico. Gli esempi quindi potrebbero continuare, ma ritengo che siano sufficienti per comprendere che nella scuola il problema di fasce di precariato fisiologico non è risolvibile.
Per ciò che è invece delle assunzioni sui posti disponibili all'Amministrazione regionale, a differenza di quanto accaduto nel resto dello Stato, ha sempre immesso in ruolo personale in graduatoria, vincitori di concorso, come peraltro rilevato anche dal Giudice del lavoro in occasione dei numerosi ricorsi di personale precario, le cui sentenze sono state favorevoli all'Amministrazione. Anche qui a titolo esemplificativo, a partire dall'anno scolastico 2008-2009 sino al corrente anno 2012-2013, le assunzioni di scuola dell'infanzia, primaria e convitto sono state 138, quelle di scuola secondaria 205, per un totale di 343 precari stabilizzati.
Per ciò che è della supposta esistenza di norme che favoriscono l'abbandono del territorio montano, ricordo gli accordi siglati dall'Amministrazione con tutte le organizzazioni scolastiche per l'utilizzazione a questi fini delle risorse previste dalla legge regionale 18 del 2005 e, più precisamente, il 4 maggio 2005 per la scuola primaria per garantire l'apertura di tutti i piccoli plessi con almeno un insegnante per la scuola dell'infanzia; il 29 luglio 2009 per garantire l'apertura delle piccole scuole di montagna in situazioni logisticamente disagiate come Champorcher, Gressoney-La-Trinité, Breuil, Torgnon, La Thuile, Valsavarenche, Valgrisenche, Rhêmes-Notre Dame e Cogne in presenza di almeno tre alunni. Si segnala inoltre il mantenimento della scuola secondaria di primo grado di Gressoney-Saint-Jean. Come evidente, si tratta di un investimento notevole e serio per rispondere a reali esigenze connesse anche all'età degli studenti.
Per quanto riguarda il punto 2: "accogliere le richieste di studenti, famiglie, docenti, Comuni e Comunità montana rispetto all'attivazione di una classe prima presso la sede di Saint-Vincent...", va precisato che prima dell'adozione dei criteri approvati con la deliberazione della Giunta 519 del 2010 l'individuazione delle classi avveniva in base alle disposizioni previste a livello nazionale, con l'applicazione di alcuni criteri derogatori a livello regionale illustrati negli appositi piani predisposti annualmente dal Direttore del personale scolastico, ma che non prevedevano in nessun caso la possibilità di attivazione di una classe prima mono-indirizzo e presente in altre scuole, in particolare dello stesso distretto con solo 10 alunni. La decisione di stabilire precisi criteri per la formazione delle classi, assunti in accordo con le organizzazioni sindacali scolastiche regionali, si è resa necessaria per fissare dei parametri certi e univoci, diversi da quelli previsti dalle norme nazionali, che diventavano via via sempre più penalizzanti e lontani dalla realtà regionale, numero minimo di 27 alunni ed elevabile a 30, che tenessero conto nel contempo delle peculiarità e delle esigenze del sistema scolastico regionale e che fossero sostenibili in linea con il contesto socio-economico. Tra i vari criteri stabiliti in occasione dell'adattamento regionale della "riforma Gelmini" l'Amministrazione ha individuato, quale limite minimo per l'attivazione delle classi prime, quello di 20 alunni, in luogo di quello previsto a livello nazionale di 27 alunni. Si riportano i dati di tale percorso a partire dagli anni scolastici precedenti relativi al Liceo scientifico di Saint-Vincent: 2004-2005 38 alunni, 2005-2006 30, 2006-2007 34, 2007-2008 22, 2008-2009 23, 2009-2010 18, 2010-2011 22, 2011-2012 29, 2012-2013 11 iscritti, quindi la classe non è stata attivata già l'anno scorso e 2013-2014 12 iscritti e pertanto la classe non potrà essere attivata per i motivi precedentemente detti. La ragione della mancata attivazione delle classi prime negli ultimi due anni scolastici va quindi individuata nella diversa volontà delle famiglie e degli alunni che hanno scelto altri percorsi di studio superiore, come prova la circostanza che nell'anno scolastico 2013-2014 a Saint-Vincent sono stati, diversamente dagli anni precedenti, attivate due classi prime dell'Istituto tecnico indirizzo turismo a fronte di una. In più è da sottolineare il fatto che 14 ragazzi hanno scelto di salire ad Aosta in libera scelta a frequentare il Liceo scientifico Bérard.
In ogni caso riesce del tutto evidente che un numero così esiguo di alunni non può giustificare l'assunzione del costo per l'attivazione di una classe prima, ma soprattutto non può garantire il suo mantenimento nei successivi quattro anni di durata del percorso di studio, tenuto anche conto del tasso di abbandono e di ripetenza della scuola, per i 23 iscritti nel primo anno scolastico 2007-2008 sono giunti l'anno scorso all'esame di maturità 8 alunni, numero pari a quello dei docenti; i 29 iscritti del 2011-2012 si sono contratti a 18 nell'attuale seconda; in quarta gli alunni iscritti erano in 13 provenienti da un'iniziale prima di 18; in quinta 15 provengono da una classe di 23. L'Amministrazione regionale ha quindi adottato criteri per la formazione delle classi della scuola secondaria superiore nettamente migliorativi rispetto a quelli nazionale, ma comunque necessariamente rispondenti a requisiti di ragionevolezza, senza peraltro vanificare l'obiettivo di un'organizzazione scolastica di qualità e nel rispetto delle esigenze del territorio, garantendo di ultimare il percorso agli alunni in regola. Una volta attivata la prima, quindi va sempre fino in quinta indipendentemente dal numero di alunni, proprio per questo e per il trend dell'istituzione scolastica, il numero iniziale deve essere ragionevole, pur comprendendo le ragioni di studenti, docenti ed Enti locali, invito gli stessi ad una riflessione su quanto sopra detto e soprattutto ad attivarsi affinché il prossimo anno ci sia il numero legale per attivare la classe. Merci.
Président - Pour la réplique, la parole au collègue Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Caro Assessore, beh, la invidio, nonostante la giovane età, per la freddezza che lei dimostra nell'affrontare questa questione che riguarda quasi dei suoi coetanei. Intanto in tutto quello sproloquio che mi ha letto, scritto dai suoi dirigenti, ha citato la scuola dell'obbligo dimenticandosi che i primi anni di scuola superiore adesso sono scuola dell'obbligo...quella è scuola dell'obbligo! Lei mi ha fatto uno sproloquio sulle prime delle classi di montagna, eccetera, e ha dimenticato che anche le classi prima e seconda superiore sono scuola dell'obbligo e che è un dovere garantire un certo servizio e non dirgli: "piglia la macchina da Chamois e portalo ad Aosta se vuoi fare il liceo scientifico, sennò ti accontenti di un'altra roba", questo state dicendo a quelli del territorio... Magari prendete più voti di noi su quei territori, ma perché gli raccontate delle favole prima delle elezioni, gli promettete tutto e dopo gli negate e guardate cosa scrivete, visto che lei legge, anch'io leggo burocraticamente come legge lei, ad un certo punto nell'organico di fatto si scrive...il dirigente scrive: "si sono iscritti non soltanto 12 alunni entro il termine previsto, si sono aggiunti un alunno ripetente proveniente dal percorso di Pont-Saint-Martin - e siamo a 13 -, una dichiarazione di intenti dei genitori di un alunno regolarmente iscritto al Liceo Bérard", e siamo a 14, quindi non è vero che vogliono venire ad Aosta, tornerebbero lì se ci fosse la scuola, ma voi gliela chiudete...addirittura poi "otto nuove iscrizioni di adulti, da 20 a 73 anni, la maggior parte dei quali è già in possesso di un diploma", falso, cosa scritta falsa in un documento ufficiale falso, perché non è la maggioranza, ho verificato: sono solo 3 su 8! Scrivete quindi il falso in un documento ufficiale della Regione, dopodiché la risposta: "non sono assolutamente ravvisabili le condizioni di legittimità per accogliere la richiesta, in quanto le iscrizioni tardive di spostamenti da una all'altra istituzione scolastica non possono concorrere - attenzione - all'individuazione del numero delle classi e non possono determinare variazioni al numero individuato in sede di organico di diritto, come da ultimo rammentato nelle note della scrivente protocollo n....". Ma queste cose qui non gliele potevate dire al Presidente Marquis quando era in campagna elettorale? Avete tenuto in sospeso i genitori finché si è potuto e poi, scherzetto, "la norma non lo prevede", invece non è assolutamente vero, si può andare in deroga a queste norme, tant'è che lei dice: "prima bisognava applicare la norma più restrittiva e adesso abbiamo fatto una norma regionale". Allora quando c'era la norma più restrittiva, la classe ha avuto 18-19 alunni, solo pochi anni fa, me l'ha detto lei, adesso c'erano 22 persone che volevano iscriversi a quella classe...lei dice: "no, io questi qui non li voglio accettare, non sono persone serie", lei è anche in grado di dire se un adulto che ha 22 anni è serio o no quando fa una domanda e la firma a suo nome? È in grado di certificare questo? È il suo compito? Voi andate anche a dare delle certificazioni di serietà ai cittadini, mi sembra da parte da vostra un atteggiamento che, quando vi conviene, quando c'è magari un sindaco vostro amico, lì si tiene aperta la scuoletta di montagna, invece in questo caso è più comodo dire: "prendete la macchina e portatevi questi ragazzi ad Aosta".
In quanto a quello che mi ha detto che non si precarizza la scuola valdostana, anche quello glielo contesto, perché le ripeto...lei forse è stato un attimo distratto quando io ho letto quel numero, ma le ho detto che, a fronte di un aumento nell'organico di diritto di oltre 80 alunni, voi avete ridotto il numero di classi, non c'entra niente con i distacchi, guardi, che non c'entra proprio niente! C'erano 448 cattedre, tra cui c'era quella del mio collega Roscio, la mia e di altri che svolgono il mestiere di insegnanti, dopodiché questo numero di classi si è ridotto a 447...ne avete tolta una con più alunni e lei mi dice che non fate nulla...cioè andate nell'idea di non precarizzare...e lei dice una cosa gravissima che nessun Assessore in questi anni ha mai pronunciato, tutti hanno sempre concluso: "è molto difficile il problema del precariato, vedremo di attenuarlo", tutti gli Assessori che ho conosciuto io in questi anni da sindacalista e poi da Consigliere dicevano così. Lei ha risposto: "non è risolvibile il problema del precariato", ma, scusi, che ci sta a fare lei a fare l'Assessore? Se ci dice già che non è risolvibile, allora la partita è già giocata prima di cominciare... "È un problema difficilmente...si cercherà di ridurlo", ma che non sia risolvibile...allora che cosa ci sta a fare a fare l'Assessore se quello è uno dei principali problemi...che anche il Presidente della Giunta ci ha detto: "noi affronteremo il problema del precariato, l'abbiamo già affrontato, lo vogliamo ridurre", e lei dice che non è risolvibile, allora, scusi, lei che cosa ci sta a fare?
Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Farcoz, per fatto personale.
Farcoz (UV) - Sono stato tacciato di insensibilità, sono talmente insensibile che abbiamo fatto un incontro con alcuni dei giovani che sono presenti lassù, e che ringrazio per la presenza, e quello che mi rincuora di più è il fatto che i genitori e i ragazzi abbiano capito che è un problema veramente normativo...e che lei non l'abbia ancora capito, perché, se lei avesse letto meglio le normative, i 12 ragazzi iscritti entro febbraio sono iscritti in diritto, tutte le iscrizioni tardive non potevano essere prese perché quell'organico di diritto non superava i 20, fossimo arrivati...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...posso parlare?
Presidente - Scusate...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...ma ha parlato della sensibilità dell'Assessore, lo lasci concludere...
(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...colleghi, ha parlato dell'attacco alla sensibilità del...ha spiegato l'incontro...
(nuova interruzione del Consigliere Donzel, fuori microfono)
...abbassi il tono Consigliere Donzel! Abbassi il tono!
(nuova interruzione del Consigliere Donzel, fuori microfono)
...abbassi il tono! Io non sono il Presidente dell'Union Valdôtaine...
(nuova interruzione del Consigliere Donzel, fuori microfono)
...moderi i termini! Moderi i termini!
(nuova interruzione del Consigliere Donzel, fuori microfono)
...lei si preoccupi di cosa presiede lei... Moderi i termini! Collega, la invito a moderare i termini! Andiamo avanti.
(nuova interruzione del Consigliere Donzel, fuori microfono)
...la smette? Le chiedo un po' di educazione in quest'aula!
(nuova interruzione del Consigliere Donzel, fuori microfono)
...lei non si preoccupi...le chiedo un pochino di educazione! Va bene? Moderi i termini!
Passiamo al punto 38 all'ordine del giorno.