Oggetto del Consiglio n. 45 del 24 luglio 2013 - Resoconto
OGGETTO N. 45/XIV - Interpellanza: "Destinazione della struttura prefabbricata ad uso laboratorio analisi, installata presso il Presidio ospedaliero Umberto Parini di Aosta".
Presidente - Ha chiesto la parola per l'illustrazione il Consigliere Guichardaz, ne ha la facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Ho un po' di timore nell'affrontare quest'argomento visto come è andata l'interpellanza precedente e le reazioni inaspettate dell'Assessore Viérin ed il fuori microfono che ho sentito molto bene; forse era il caso che il Presidente interrompesse certe reazioni...non so se è possibile in quest'aula cominciare a lanciare improperi e dire parolacce e se è possibile ce lo dite, a quel punto noi adattiamo il nostro codice e cerchiamo di lasciare da parte le formalità. In ogni caso spero che d'ora in avanti il dibattito prenda un'altra piega e che soprattutto la Presidenza, ad un certo momento, quando si supera il limite, intervenga.
Presidente, egregi colleghi, la vicenda del fabbricato adibito a ricovero temporaneo del personale e delle attrezzature in attesa di ristrutturazione del laboratorio di analisi ha riempito paginate di giornali sia per le polemiche di cui fu oggetto, sia per la magnificenza dell'opera, sia per i costi, da tanti, noi compresi, ritenuti eccessivi. Ricordo, poiché è passato un po' di tempo, ai colleghi presenti in aula, l'iter di realizzazione di questa piccola-media opera. Piccola se messa a confronto con il progetto complessivo dell'ospedale e media se considerata sotto il profilo complessivo dei costi. Sì, perché questa specie di prefabbricato temporaneo e nello stesso tempo permanente - e, ripeto, temporaneo, ma allo stesso tempo permanente - è costato alla collettività qualcosa come 4 milioni e 400 mila euro. La casalinga di Voghera, come si usa dire, o il buon padre di famiglia dall'alto del loro buon senso direbbero: "ma quanto ci è costato!?". Pensate che al metro quadrato, questo prefabbricato costa circa 5 mila euro, senza considerare il costo del terreno, perché il terreno è di pertinenza dell'ospedale. Rimarrebbe allibita la nostra amica di Voghera, abituata com'è a far di conto con risorse centellinate e preziose, nel constatare quanto spendono i valdostani per un prefabbricato e pure temporaneo tra le altre cose. Quando dico "temporaneo", faccio riferimento all'eccezione autorizzativa (non saprei come altro definirla), perché il Comune di Aosta, a meno che non mi sia sfuggito qualche passaggio più recente, ha deliberato il riconoscimento di pubblico interesse ai sensi del vigente piano regolatore comunale, al fine di permettere, evidentemente in deroga allo stesso piano, l'installazione del prefabbricato. Sapete tutti di che prefabbricato sto parlando? Del cosiddetto "Centro prelievi", posizionato a sud; diciamo quel piccolo intervento di ampliamento a sud che è stato fatto qualche tempo fa. Ora, non so il motivo per il quale non fu prevista in fase di elaborazione del piano regolatore (se ben ricordo, approvato in via definitiva dal Comune di Aosta nel 2008), la possibilità di costruire in regime ordinario in quel luogo, tant'è che, per farlo in via definitiva, ci vorrebbe una variazione del piano urbanistico di dettaglio; e guardo l'ex Assessore comunale Borrello; mi ricordo che affrontaste questo tema abbondantemente in Comune di Aosta! Beh, quella eccezione, quella deroga autorizzativa poneva la condizione della temporaneità del prefabbricato e ne prevedeva la rimozione - lo scriveste voi in una delibera del Comune di Aosta - "non appena si sarebbero rese disponibili le strutture che l'opera in oggetto sostituisce". Non voglio ripetere cose già dette in passato in precedenti discussioni fatte sia in Consiglio comunale di Aosta che in Consiglio regionale, ma mi piacerebbe che si dicesse, senza tanti giri di parole, una volta per tutte, se il prefabbricato rimarrà ad imperituro simbolo dell'italiana temporaneità - è ormai cosa verificata che nel nostro Paese, nel bel Paese, tutto ciò che è temporaneo tende a diventare permanente -, o se sarà rimosso questo prefabbricato. La domanda sembra forse un po' ingenua visto che il progetto del nuovo ospedale pare salvi il prefabbricato dallo smontaggio e dal conferimento in discarica, ma mi interessa lo stesso sentirlo dire dalla viva voce delle istituzioni, magari con due parole di scuse al Comune di Aosta per averlo - uso un'espressione forse inappropriata - fuorviato sul carattere di temporaneità della struttura.
Ora, per venire alle domande dell'interpellanza, mi piacerebbe se l'Assessore non fosse politicamente evasivo nella sua risposta, e metto le mani avanti giusto perché...insomma mi aspetterei una risposta precisa, cioè sarebbe bello se ci dicesse con franchezza se è nota o meno la data di ultimazione dei lavori di ristrutturazione dell'ospedale e del laboratorio di analisi, così giusto per capire se avete il polso della situazione e quindi per tenere buone eventuali previsioni di cronoprogrammi futuri, visto che in ballo ci sono lavori ben più consistenti della ristrutturazione del laboratorio.
Mi interessa poi capire se quanto dichiarato dall'ex Assessore tecnico Lanièce sono parole al vento, dette tanto per togliersi le castagne dal fuoco in un particolare momento della sua esperienza tecnico-politica, o se esiste una continuità di intenti tra il nuovo Assessore ed il vecchio. È importante, soprattutto in una fase di avvio di una legislatura, capire se gli interlocutori, anche se schierati dall'altra parte della barricata - e uso un linguaggio figurativo per farmi capire, ma evidentemente questo non è un campo di battaglia...dovrebbe essere un Consiglio regionale in cui si discute - siano credibili, autorevoli e soprattutto se intendono mantenere fede agli impegni dei predecessori, in un'ottica di continuità dell'attività amministrativa.
Ancora: siccome non mi è chiaro per nulla, vorrei che venisse spiegata al Consiglio e a tutti coloro che ci ascoltano in questo momento se esiste un'automatica presa d'atto da parte del Comune di Aosta di quanto deciso dalla Regione, senza prevedere alcun ulteriore passaggio; magari sarebbe da fare anche solo per cortesia istituzionale! Il problema sarebbe in primis politico, ma anche procedurale e di legittimità, e lo dico mettendo in rilievo i termini "procedurali" e di "legittimità", in quanto lo Stato, inteso come autorità del potere centrale, ha l'abitudine di pretendere dai propri cittadini il rispetto delle regole e delle leggi, anche se a volte è il primo ad ammorbidirle, se non addirittura a derogarle. Assessore Viérin, lei prima ha puntualizzato che esistono le regole! Sono d'accordo! Esistono le leggi e le leggi e le regole vanno rispettate! Credo che questa sua considerazione debba valere non solo come risposta all'interpellanza di Chatrian, ma dovrebbe valere in termini generali.
L'ultima domanda - e anche qui mi piacerebbe avere una risposta non evasiva o possibilista, o proiettata in un ipotetico futuro - riguarda le caratteristiche dell'opera; ricordo che il costo di 5 mila euro al metro quadrato, terreno escluso, è stato giustificato dal precedente Assessore tecnico e, se non erro, anche da qualche tecnico dell'USL (ricordo un'audizione in Comune di Aosta) per la qualità strutturale dei materiali con cui è stato costruito il prefabbricato. Poiché la stessa ditta che ha costruito la sala operatoria è quella che ha costruito anche il prefabbricato, mi viene da pensare che fu quasi naturale per il vecchio Assessore tecnico rispondere che occorrevano i medesimi accorgimenti tecnico-costruttivi di una sala operatoria. Ho chiesto un po' in giro e mi hanno raccontato che una sala operatoria è ben altra cosa rispetto ad un edificio adibito ai prelievi di sangue, urine o a uffici del primario e della caposala. Per quello probabilmente sarebbe stato sufficiente un prefabbricato tipo Rubner, magari con le perline in legno di rovere, giusto per dargli un tono pedemontano. Grazie. Aspetto una risposta.
Si dà atto che dalle ore 16,40 riassume la presidenza il Presidente Emily Rini.
Rini (Président) - Merci. La parole à l'Assesseur Fosson.
Fosson (UV) - Merci Président.
Io la stupirò, ma non reagirò assolutamente a quelle che invece sono state delle provocazioni da parte sua, proprio perché mi sembra che all'inizio della legislatura ci si debba confrontare su un argomento che ci ha divisi, e separati, con estrema correttezza, perché è il tempo di essere costruttivi, come diceva, giustamente, l'altro giorno Donzel. Le confermo, quindi, che questo progetto dovrà essere portato a conclusione con buona pace della sua "Casalinga di Voghera". Certo che affrontare, mi permetta, un argomento di tale genere a piccoli pezzi e non nella globalità è limitativo, per cui non sarò evasivo sulle domande specifiche riprendendo però il discorso in senso globale. Sicuramente il non aver spostato il laboratorio di analisi in un'altra sede, come era previsto all'inizio, e che avrebbe portato una grande sofferenza agli utenti - ha dato sicuramente una risposta positiva. Si può discutere su molte affermazioni, ma chi va a fare adesso i prelievi di sangue al laboratorio di analisi ed entra lì trova una struttura accogliente, efficiente e sicuramente migliore di quella che c'era prima.
Il termine dei lavori di ristrutturazione del laboratorio di analisi comunque è previsto a settembre del 2014, così mi scrivono i tecnici dell'USL e quindi le diamo già una risposta. Non penso assolutamente di aver diritto di contraddire quanto ha detto l'Assessore Lanièce ma anzi sottolineo quanto è stato deciso dalla Giunta tutta e soprattutto dall'ASL, migliorando la delocalizzazione futura della struttura di microbiologia in questo centro prelievi, quando esso sarà spostato ad ultimazione della ristrutturazione del laboratorio in rifacimento: È chiaro che sulla temporalità non mi permetto di giudicare, come ha detto lei nelle premesse, le affermazioni della dottoressa Riccardi. È chiaro che era stata prevista con una tempistica, ma è anche stato previsto e deliberato dalla Giunta che questa nuova struttura, proprio per le sue caratteristiche, venisse inserita nel progetto globale, ecco, questo probabilmente dopo un'analisi condivisa confermata ed ammessa dal Comune di Aosta. Certo, lei citando quella frase del Gattopardo, del Conte di Salina, della temporaneità, sottolinea questo dato iniziale, ma un dato che poi alla verifica dei tecnici è stato modificato.
La sala operatoria, per esempio, che ha tutte delle altre sollecitazioni, questo è vero, e che ho visitato in questi giorni...è sicuramente la sala delle urgenze quella più utilizzata e l'utilizzo di questa struttura, che è stata montata in poco tempo, è sicuramente positiva per i risultati, per la tecnologia, per la capacità di resistenza degli stessi materiali e quindi è sicuramente un'esperienza positiva anche questa, tant'è vero, rispondendo alla terza domanda, che, essendosi evolute le esigenze organizzative, il corpo del prefabbricato risulta perfettamente integrato, così l'hanno definito i tecnici che stanno studiando l'ampliamento ad est, con il progetto di ampliamento nell'attuale presidio.
Io però vorrei, mi permetta, con estrema serenità...dico che gli aspetti sopramenzionati dovranno essere rivisti nella globalità, partendo da quelle che sono le deliberazioni della Giunta precedente che noi non vogliamo assolutamente disconoscere, partendo anche da una considerazione che è stato fatto un referendum, e i cittadini si sono espressi in modo chiarissimo, sul fatto e sul desiderio di volere l'ospedale mantenuto al centro della città di Aosta, non delocalizzato. Le regole di un referendum, mi si permetta, non sono delle regole decise dal sottoscritto: si parlava l'altro giorno del tipo di voto, di quelli che non sono andati a votare; questa materia fa capo all'articolo 75 della Costituzione italiana. Sull'altro referendum che abbiamo perso, abbiamo espresso una conferma di un rispetto della volontà popolare come diceva l'altra sera alla televisione il Consigliere Roscio...anche il referendum che prevedeva il mantenimento dell'ospedale al centro della città e l'ampliamento ad est deve essere rispettato... Io penso che per l'ampliamento dell'Ospedale non si possa più derogare. Il referendum quindi c'è stato e, a mio avviso, bisogna partire da lì, qui ammettendo che ci sono stati dei ritardi, ricordando anche che sono stati cambiati due Governi, che ci sono stati a livello nazionale tre Ministri, eccetera, eccetera; ecco, per cui ammettiamo dei ritardi in un'opera complessa, ma comunque la strada è stata tracciata.
D'altronde io penso che ci sarà sempre chi dice: "se avessimo fatto un ospedale nuovo, sarebbe già finito, non ci sarebbero più le malattie, tutti sarebbero guariti", ecco, secondo me, rispettando ciò dico che però non è così. A parte certi esempi di ospedali in cui è intervenuto anche il privato, e noi ne abbiamo anche un esempio locale, penso ai tempi con cui è stata costruita la clinica di Saint-Pierre. Mi permetto, sempre con estrema pacatezza, di dire di andare a vedere che cos'è l'ospedale nuovo di Biella iniziato da 14 anni e che non è ancora stato ultimato dalla posa della prima pietra, o di andare a vedere che cos'è l'ospedale nuovo tra Bra e Alba, partito per un accordo fra i due Comuni e sospeso a metà. Ecco, ma su tutta questa cosa proprio per il rispetto delle regole, come diceva lei correttamente prima, e quindi nel rispetto della volontà popolare che è stata espressa con un referendum, io dico che dovremmo affrontare tutto il discorso nella sua globalità e con il Presidente abbiamo comunque discusso e deciso, all'inizio della ripresa delle attività, sicuramente di confrontarci in V Commissione per presentare qual è lo stato attuale dei lavori, nella speranza che venga il tempo di lavorare insieme e di fare in fretta, perché la Regione Valle d'Aosta ha bisogno di un unico corpo ospedaliero. Grazie.
Presidente - Grazie Assessore. Per la replica, la parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Mi spiace che la mia interpellanza sia stata letta come un voler mettere sul banco la questione dell'ospedale nuovo; non voleva essere quello l'intendimento! Io ponevo delle domande molto semplici, domande che, secondo me, hanno anche una rilevanza di tipo politico e, a questo punto penso che richiederò per iscritto le risposte, visto che la metà della sua risposta all'interpellanza è stata spesa a difendere il risultato del referendum, di cui io non ho assolutamente parlato e che non mi pare sia stato oggetto della mia interpellanza.
Riguardo al fatto che bisogna discuterne nella sua generalità e che questo è un argomento, al momento troppo specifico, decontestualizzato rispetto al progetto dell'ospedale, vorrei ricordare all'Assessore Fosson che nel progetto di ampliamento ad est che ci presentò lui stesso quando era a capo dell'Assessorato della sanità, quel laboratorio non c'era. Il laboratorio attuale, quello che voi state ristrutturando al costo, qualcuno dice di 1.800.000 euro, altri di 2 milioni, la risposta ad un interpellanza parla di 3 milioni, avrebbe dovuto diventare niente po' po' di meno, nel progetto del dottor Fosson, la psichiatria! Voi immaginatevi la Psichiatria in un locale posizionato a 8 metri sotto terra! Noi contestammo all'epoca questo indirizzo dicendo che forse non è opportuno mettere in un seminterrato persone che hanno già dei problemi e che sono, diciamo, un po' turbate di loro...
Ciò che volevo far emergere da quest'interpellanza era semplicemente una questione legata alla coerenza delle scelte, alla continuità dell'attività amministrativa; cioè è mai possibile che, ogni volta che cambia un Assessore, si debbano rimettere in discussione nuovamente progetti e intendimenti del precedente! Ogni volta che c'è un cambio abbiamo un progetto intitolato al nuovo Assessore; avevamo l'ampliamento a sud che era intitolato all'Assessore Vicquéry, avevamo l'ampliamento ad est intitolato all'Assessore Fosson, abbiamo un'altra roba, che io sinceramente non ho capito, se è un ampliamento ad est con un pezzettino a sud, adesso è intitolata all'Assessore Lanièce. Ora mi aspetto l'ennesima targhetta con l'intitolazione al nuovo Assessore...
Presidente - Colleghi, un po' di silenzio, non si riesce a sentire!
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - ...chiedo scusa, parlo troppo piano forse, devo aumentare il volume della voce, così mi si sente?
Tornando a noi penso che, su quest'argomento avremo modo di discuterne; sono contento che la Commissione a cui sono stato assegnato affronterà il tema dell'ospedale, perché sono proprio curioso di capire se manteniamo il "progetto Lanièce", o se ci si inventa adesso qualche altra redistribuzione di locali; sono proprio curioso, insomma, questa è una cosa che mi lascia un po' in sospeso.
La risposta che volevo e spero che mi arrivi per iscritto è: ma questo prefabbricato poteva essere fatto con le specifiche di una civile abitazione? Per giustificare un costo di 5.000 euro al metro quadrato, è stato detto che era necessario che quel prefabbricato dovesse avere caratteristiche che si avvicinano, anzi, sono pari, a quelle di una sala operatoria. Adesso mi dicono che lì fanno i prelievi e mi sembra che, per fare i prelievi,- basta girare un po' per gli ambulatori della Valle -, non ci sia bisogno di particolari tipi di filtri o di chissà quali altri accorgimenti. Quello che volevo sapere, cioè mi interessava sapere, è se i soldi, che sono anche miei, anche vostri, sono stati spesi in maniera oculata, come li spenderebbe l'amica di Voghera o il buon padre di famiglia, perché non credo che un buon padre di famiglia avrebbe speso 5.000 euro al metro quadrato per costruire degli uffici! Su questo quindi spero che mi arrivi un chiarimento ed una risposta scritta, altrimenti riproporrò alla nausea la stessa interpellanza.
Presidente - Punto 30 all'ordine del giorno.