Oggetto del Consiglio n. 44 del 24 luglio 2013 - Resoconto
OGGETTO N. 44/XIV - Interpellanza: "Individuazione di criteri di rotazione delle imprese per la partecipazione alle procedure per l'aggiudicazione dei lavori previsti nel piano regionale operativo dei lavori pubblici".
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Chatrian per l'illustrazione, ne ha facoltà.
Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.
Nella scorsa legislatura il gruppo ALPE più volte è intervenuto su questo dossier, su questo tema, il piano regionale operativo dei lavori pubblici, per diverse ragioni e con uno spirito molto propositivo e, a nostro avviso, molto costruttivo, pur avendo delle opinioni diverse rispetto al passato Governo regionale. Vorremmo innanzitutto con quest'iniziativa fare lo stato dell'arte per quanto riguarda il piano lavori operativo 2013, quindi contestualizzare molto bene quella che è quest'iniziativa. Lo stato di fatto, cosa si è fatto, dato che la Giunta regionale, il Governo regionale il 3 maggio ha approvato il piano e quindi il primo quesito va in quella direzione: cosa si è fatto in questi tre mesi e, al di là dello stato dell'arte, l'obiettivo invece non solo procedurale, ma che, a nostro avviso, invece è prioritario è soprattutto sulle intenzioni di questo Governo, nuovo Governo regionale, per quanto riguarda l'evidenza pubblica, le gare ristrette, le gare aperte e gli affidamenti diretti: questo è l'obiettivo della nostra iniziativa. In questa nostra iniziativa ci saranno quesiti simili ad altre domande che avevamo posto negli scorsi anni all'Assessore Viérin, però vorremmo conoscere nel dettaglio se è realmente intenzione di questo Governo regionale porre in atto dei criteri di rotazione per la partecipazione alle procedure negoziate. Mi spiego meglio: questo non è un quesito tecnico, a nostro avviso, è un quesito molto politico, speriamo di non avere delle risposte invece superficiali, evasive e sinceramente non ci basteranno i buoni propositi, lo stiamo già facendo o, come diverse volte l'Assessore Viérin ci ha risposto in quest'aula, ribadisco che non risulta necessaria l'elaborazione di linee guida aggiuntive rispetto a quanto già previsto dalle specifiche norme in materia, forse ne abbiamo perfino troppe. Già sono gravate dall'iper regolamentazione, dalle continue modifiche alle quali sono sottoposte, in un anno e mezzo la legge sui contratti pubblici è stata modificata 16 volte. Noi non vogliamo fare i tecnici, non vogliamo fare i burocrati, non vogliamo fare i dirigenti, vorremmo invece una regola certa, che è quella della trasparenza, della pubblicità, dell'economicità, dell'efficacia, della tempestività, della correttezza e, scusatemi, anche della proporzionalità e della non discriminazione. Tutti concetti ripresi all'articolo 2, comma 1, del decreto legislativo n. 163 del 2006 e sfatare un po' quella che è...come si può dire? se si fanno delle gare un po' più aperte, le imprese valdostane non possono concorrere e sfatare anche quelle che sono le dicerie che, mettendo in campo delle gare aperte, i nostri imprenditori non potrebbero più partecipare, non potrebbero più giocare le proprie chance, quindi l'obiettivo di questa nostra iniziativa va in quella direzione...
Più che normale...i punti n. 2 e n. 3 fanno lo stato dell'arte ed il punto n. 4...a nostro avviso, non ci basteranno assolutamente i propositi o gli annunci dell'Assessore Viérin, che in piena campagna elettorale ha parlato più volte di casa di vetro...che in campagna elettorale più volte anche in un incontro con colleghi, ingegneri, architetti e liberi professionisti, mi sembrava di parlare con un collega dell'opposizione, che probabilmente aveva firmato tutti i nostri ordini del giorno, le nostre mozioni o che cosa per quanto riguardava le società partecipate o controllate. Eravamo in una seduta pubblica e mi sembrava veramente di avere un nuovo collega che condividesse la trasparenza totale nelle società partecipate e controllate, totale per quanto riguarda gli affidamenti e totale anche per quanto riguarda le assunzioni nel reparto delle società partecipate e controllate, cioè è come per dire: "viva se uno cambia opinione" e noi ne siamo ben contenti ed aspettiamo le risposte da parte del Governo regionale sui quesiti che noi oggi andiamo a presentare.
Ribadisco ancora che non sono questioni di poco conto, sono questioni di trasparenza, stiamo parlando di denaro pubblico, stiamo parlando di opportunità, stiamo parlando di competenze e, a nostro avviso, è il minimo comune denominatore in un momento dove le risorse sono inferiori anche all'interno dell'Assessorato dei lavori pubblici. Siano chiare le regole e, perché no?, noi andiamo oltre come gruppo ALPE...di codificare quello che è un criterio di rotazione e non delegarlo esclusivamente o relegarlo come..."si è sempre fatto così" e quindi nulla si deve modificare. Grazie.
Presidente - Ha chiesto la parola per la risposta da parte del Governo l'Assessore Viérin, ne ha la facoltà.
Viérin M. (SA) - Quando ascolto il collega Chatrian, mi diverto sempre; non si sa mai se vuole giocare a scala quaranta, a belote, o ad un altro gioco, nel senso che qui le regole sono chiare, trasparenti e sono già fatte. Io l'ho ripetuto fino alla nausea e, se qualcuno ritiene che si possano fare, per legge, altre regole che vadano nel senso, diciamo, auspicato o, meglio, che vadano meglio nel senso auspicato da Chatrian, le presenti e vediamo se ottengono la legittimità, perché qui sentiamo sempre parlare di legittimità di correttezza, di trasparenza e di rispetto delle regole, ma bisognerebbe andare contro le regole ascoltando quello che Chatrian vorrebbe sentirsi dire dalla maggioranza!
Ecco, poi voglio ricordare che, quando si parla dei lavori pubblici, tanto per capire in che situazione siamo, parliamo dello 0,92 percento del bilancio regionale, lo 0,92 percento, non l'1 percento, ma lo 0,92, 13 milioni di euro, di questo parliamo. Dopodiché se vogliamo fare un ragionamento per cercare di accattivarci simpatie o proseliti di sostenitori, io non sono d'accordo. L'ho detto anche all'inizio di questa legislatura che qui bisogna dire le cose che si vogliono fare, ma dirlo in maniera chiara, perché, ho sentito anche in questo Consiglio, quando Chatrian ha detto che bisogna dare una forma normativa che i dirigenti fino a 1.000 euro devono evitare di dare presenza a Venezia, a Genova, a tutti e poi ho sentito dire altre cose in quest'aula, che qui bisogna dare maggiori opportunità a quello che è il mondo valdostano perché sennò non c'è il discorso di mantenere vivo il territorio sia dal punto di vista lavorativo e quant'altro, qui però bisogna mettersi d'accordo! A parte il mettersi d'accordo, io ritengo - e lo dirò apertamente in senso tecnico - che qui siamo cinturati da una normativa europea e statale, e il collega Chatrian lo sa benissimo, ed è per quello che a volte mi arrabbio. Noi abbiamo la legge sui lavori pubblici regionale, competenza statutaria, che oggi ha salvato solo il cottimo, del resto non c'è più niente, siamo assoggettati alla normativa nazionale ed europea. Non dico poi di più su tutto quello che è nato sulle discussioni relative alla procedura negoziata portata a 500 mila euro e poi da 500 a 1 milione per dare maggiori opportunità al territorio valdostano...dando uno strumento ai dirigenti che possa servire loro per fare delle scelte ponderate, perché, ribadisco, che le scelte sono della dirigenza, la legge è chiara, ma io non voglio essere spinto o spingere colleghi verso delle prese di posizione che non spettano alla politica su questo tema.
Rispondendo poi praticamente in senso più chiaro, da un punto di vista tecnico, a quelle che sono le procedure, a quello che la normativa prevede, rispondo con riferimento al primo quesito. Ricordo che il piano regionale operativo dei lavori pubblici per l'anno 2013 contiene 50 schede di intervento, per un ammontare complessivo di investimenti pari a 14.919.000 euro, con soggetti attuatori diversi e riferiti agli Assessorati opere pubbliche, agricoltura, istruzione e cultura, quindi - ripeto - a vari Assessorati, i 50 interventi sono articolati in 33 interventi definibili come "specifici", perché individuata puntualmente l'opera da realizzare, per 11.198.000 euro, 17 interventi definiti come "generici", l'ho detto anche in Commissione, in quanto l'intervento si qualifica come un contenitore di attività manutentive indistinte da definire e realizzare in corso d'anno, in funzione delle singole necessità, tipo interventi sulle scuole, quelli delle urgenze da risolvere su alcune situazioni dei fabbricati e quant'altro, o sulle strade. Alla data del 18 luglio 2013, risultano affidati 16 interventi di tipo "specifico" mediante cottimo fiduciario e per i quali 15 contratti risultano già stipulati. Dai 17 interventi detti "generici" si sono originati al momento 27 affidamenti-tipo in economia.
Con riferimento al secondo e al terzo quesito, posso esporre i dati relativi a quanto in corso di affidamento, perché le modalità di affidamento competono al dirigente competente, come stabilito dalla normativa vigente. Non è possibile quindi sapere oggi quali procedure il dirigente riterrà di seguire tra quelle previste dalla vigente normativa ed applicabili al caso specifico. Alla data del 18 luglio 2013 comunque risulta un lavoro in corso di aggiudicazione con procedura aperta e nessun lavoro è stato aggiudicato, o è in corso di aggiudicazione con procedure ristrette. Facendo tesoro poi dei precedenti dibattiti, dove il collega Chatrian so che con la definizione "procedura ristretta" si confondeva un po' con la negoziata, si vuole quindi anche intendere una procedura negoziata, che utilizza come modalità di selezione del contraente la gara ufficiosa con lettera d'invito, cioè ristretta ai soggetti invitati. A questo proposito, ricordo che in tale casistica o in tali casistiche sono ricompresi anche gli affidamenti in economia mediante cottimo fiduciario, che, ai sensi dell'articolo 15 bis della legge regionale 12/1996, quella che richiamavo poc'anzi, in materia di lavori pubblici sono eseguibili fino all'importo massimo di 300 mila euro. Questo è il limite massimo che diamo alla dirigenza...con la legge...
Per il quarto quesito ricordo, come già fatto in altre occasioni analoghe, che i criteri attualmente in uso, con i quali garantire la rotazione delle partecipazioni delle imprese, sono gestiti per legge dai dirigenti delle singole stazioni appaltanti, nell'ambito delle diverse modalità assunte da ogni Assessorato, anche da ogni Comune o Ente locale. Essi variano dall'utilizzo di un elenco di imprese, aggiornato annualmente sulla base delle richieste pervenute, dal quale attingere per la formulazione degli inviti, per presentare l'offerta, per l'organizzazione di gare ufficiose, a tornata, sulla base di requisiti predefiniti: qualificazioni, SOA, territorialità e quant'altro, tutte cose disponibili alla dirigenza per scegliere. Esistono indicazioni abbastanza precise e puntuali su come darvi attuazione se non si vuole incorrere in responsabilità non solo amministrative, come, ad esempio, tutte le indicazioni ed i pareri contenuti sul sito dell'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici e alla giurisprudenza in genere.
Dai dati che abbiamo come Assessorato dei lavori pubblici - il collega Chatrian sa perfettamente che parlo di quello che è il contesto dei lavori pubblici perché vari Assessorati hanno alcune disponibilità, come gli Enti locali... - risulta che una buona rotazione comunque sia già applicata dai dirigenti e personalmente ritengo, come lei, Chatrian, che sia una buona logica. In ogni caso, nell'ambito del mio Assessorato, ho sempre ricordato ai dirigenti che le procedure negoziate devono essere applicate nella più rispettosa e puntuale attuazione delle regole, ancor più delle altre procedure di affidamento dei lavori.
Concludendo, questa discussione la potremmo poi approfondire, perché potrebbe essere interessante, nei prossimi mesi, quando la costituzione della stazione unica degli appalti dovrebbe poi garantire un importante strumento attraverso il quale omogeneizzare e qualificare le procedure di affidamento dei lavori pubblici su tutto il territorio regionale.
Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola per la replica Chatrian, ne ha la facoltà.
Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.
Sono a dir poco basito dalle risposte del collega Viérin. Io, Presidente Rollandin, non sono un giocatore né di scala quaranta, né di belote, non sono un amante delle carte, me ne dispiaccio, ma sono imbarazzato... Volevo provare a fare qualche riflessione a voce alta con lei, per tornare magari sul nostro obiettivo: "un obiettivo piccolino, perché stiamo parlando dello 0,92 percento del bilancio regionale...stiamo parlando solo di 50 piccole schedine...stiamo parlando di 50 schedine che non hanno neanche tutte la competenza all'interno dello stesso Assessorato...". Presidente Rollandin, io sono veramente senza parole, questo non è un gioco, stiamo parlando di 14,1 milioni di euro di denaro pubblico! E le risposte che mi sono sentito dare mi fanno veramente paura! Abbiamo allora meno risorse, un comparto che è in difficoltà, nessuno ha parlato, né Chatrian, né ALPE, di legiferare... Il quesito che noi abbiamo posto mi sembra molto diretto e schietto: "se è intenzione del Governo regionale porre in atto dei criteri di rotazione...", ALPE non chiede di mettere in campo una legge, sappiamo che non è possibile. Più volte con lei ci siamo confrontati su questo tema, sul tema della rotazione, chiamiamola - mi passi il termine - "certificata", più volte in quest'aula abbiamo parlato anche delle urgenze, sul fatto di codificare in maniera diversa le urgenze, che nulla hanno a che fare con la dirigenza, e queste sono le risposte di un Assessore della Regione Autonoma Valle d'Aosta!
Nei quesiti 2 e 3, Presidente Rollandin, la nostra richiesta era molto semplice: se non erano...era sufficiente sapere quante sono le gare aperte, una...sì, io ho inserito il termine "procedura ristretta", poiché intendo per "procedura ristretta" una procedura negoziata e lo definisce la dottrina, e non solo, che la procedura negoziata o chiamasi in gergo "procedura ristretta" inviti tante o poche ditte, ecco, non soffermiamoci, per favore, l'obiettivo era un altro, la "briglia" quando è stata aperta per quante gare...una...quante sono le altre.
Il dibattito di natura politica avviene qui e il quesito n. 4 era il più importante a nostro avviso, poi ho sentito parlare di Venezia, Milano...il nostro obiettivo era completamente un altro, però mi è spiaciuto veramente sentire un atteggiamento su un tema così delicato, dove decine di aziende non hanno più un lavoro e non possono partecipare neanche ad una gara...l'Assessore competente viene a fare lo show in Consiglio regionale! Mettendo in campo eventualmente...scusatemi, non vorrei essere volgare, e non lo sarò, e noi stiamo discutendo di centinaia di persone che in questo momento non hanno lavoro, occupazione, o imprese che devono mandare a casa gli operai perché non hanno committenze e non hanno lavoro.
Torneremo sicuramente su questo dossier, Presidente Rollandin, mi rivolgo a lei, in quanto Presidente di questo nuovo Governo, perché non mi era mai successo nello scorso quinquennio di affrontare un tema così delicato in una maniera spocchiosa, maleducata! Speriamo che tanta gente abbia sentito le risposte dell'Assessore competente, dato che stiamo parlando di "frize de pan" (traduzione letterale dal patois: "bricioline di pane")...a nostro avviso, 14 milioni non sono bricioline! Ecco, vorremmo sinceramente che il denaro pubblico venisse utilizzato in un'altra maniera e tocca a noi, se non legiferare, mettere in campo comunque e codificare sempre in maniera più chiara, più diretta e più schietta quella che è l'esigenza del nostro territorio, che è quella della pari opportunità che in questo momento non è così. L'obiettivo in quest'aula è quello di affrontare i temi e dare delle risposte e non sicuramente prendere in giro e soprattutto sentirsi quasi paladino di qualcosa che non è...e che, ahimè, il dramma esterno ci chiede invece di affrontare in maniera diretta, violenta e magari anche con qualche idea, non dico innovativa, ma che forse altri stanno facendo meglio di noi fuori dal nostro piccolo recinto valdostano.
Presidente - L'Assessore Viérin Marco ha chiesto la parola. Per fatto personale? Per fatto personale, ne ha la facoltà.
Viérin M. (SA) - Certamente per fatto personale, perché, quando sento dal collega Chatrian che vuole apparire solo sulle pagine dei giornali, anziché risolvere i problemi, o dare un contributo, oppure far pensare che si possano risolvere i problemi delle aziende e delle imprese sul territorio valdostano solo con questi show... Credo che se il collega Chatrian facesse una piccola verifica su quello che le risorse, che si potevano offrire a quello che è il mercato valdostano o anche a quello oltre la Valle d'Aosta...per i lavori solo di quattro, cinque, sei anni fa, capirebbe in che situazione siamo. In questa situazione quindi c'è una legge e ci sono delle leggi e non possiamo giocare come vogliamo noi, caro collega Chatrian, è per quello che io le ho detto che se lei ha delle idee, di presentare una legge, se è legittima, ben venga, se va verso queste impostazioni.
L'altra questione molto importante...io queste risposte le faccio preparare giustamente dalla dirigenza, perché lei tutte le volte fa e pone delle questioni che toccano la dirigenza, dalle somme urgenze alle procedure di affidamento, perché lei mi ha additato di fare un discorso sulle urgenze, che non spetta alla dirigenza, forse deve ricordarsi che qualsiasi cosa spetta alla dirigenza in merito all'affidamento dei lavori pubblici, non è che lei se è Assessore o io o quant'altro, o qualcun altro deve fare un ragionamento per dire: "facciamoli in questa maniera"...non esiste! Non esiste se vogliamo essere seri e trasparenti, quindi alcune allusioni se le tenga tranquillamente!
Presidente - Ha fatto riferimento al fatto che le accuse erano rivolte al dirigente e non all'Assessore, mi sembra di interpretare così la risposta dell'Assessore.
Punto 29 all'ordine del giorno.