Oggetto del Consiglio n. 2930 del 8 aprile 2013 - Resoconto
OGGETTO N. 2930/XIII - Disegno di legge: "Promozione e coordinamento delle politiche a favore dei giovani. Abrogazione della legge regionale 21 marzo 1997, n. 8 (Promozione di iniziative sociali, formative e culturali a favore dei giovani)".
Président - Il y a quelqu'un qui souhaite intervenir? A demandé la parole le collègue Rigo.
Rigo (Pd-Sin.VdA) - Grazie Presidente. Non entrerò nel merito dei vari articoli presenti in questo disegno di legge, perché in qualche maniera avrei contribuito e quindi mi sentirei poi un po' responsabile del testo che approverà l'Assemblea. Voglio invece raccontare come siamo arrivati oggi alla discussione di questo provvedimento: lo voglio raccontare, perché, a mio modo di vedere, è emblematico di un comportamento poco rispettoso del Consiglio regionale e dei suoi organismi; mi auguro che la prossima legislatura sappia e voglia correggere il tiro.
Più e più volte nel corso di questa legislatura, come gruppo del Partito democratico-Sinistra VdA, abbiamo chiesto al Governo regionale di mettere al centro della discussione politica i diritti e le tutele dei giovani in Valle d'Aosta. Ricordo che tra settembre e dicembre del 2008, in qualità di Presidente della V Commissione consiliare, concordai con l'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali una serie di audizioni su alcune tematiche particolarmente importanti, quali l'ospedale regionale, i piani di zona e appunto le politiche giovanili. Una specifica riunione su quest'ultimo argomento si tenne il 17 settembre 2008 con all'ordine del giorno: "Linee guida regionali del 2007 e azioni intraprese per la promozione di politiche per i giovani in Valle d'Aosta". L'Assessore e la dirigente illustrarono allora il documento contenente le linee guida e le azioni che intendevano sviluppare per giungere all'elaborazione di proposte e su queste coinvolgere tempestivamente il Consiglio...
(interruzione di un consigliere, fuori microfono)
...sì, tempestivamente, a tempo opportuno, ciò significa concordare modi e tempi per un coinvolgimento dell'Assemblea consiliare, vedremo che invece tutto ciò non è avvenuto. "Dopo un interessante dibattito, il Presidente Rigo - leggo dal verbale - ritiene che il Consiglio regionale debba portare una costante attenzione alle politiche giovanili e che sarebbe interessante prevedere ogni anno un incontro con l'Assessore e i suoi funzionari per conoscere lo stato dell'arte rispetto alle linee guida in discussione", fine della citazione. Una proposta, Presidente Rollandin, che ovviamente fu condivisa da tutti i presenti.
Il 25 settembre 2008, con un'iniziativa consiliare, cercammo di aprire un confronto fra le forze politiche e il Consiglio regionale sul tema appunto dei giovani, delle politiche giovanili. Mi è utile riproporre oggi alcuni passi della mia introduzione all'interpellanza: "nella nostra regione da sempre si è guardato alla tutela sociale degli anziani e bambini piccoli, ecco perché credo sia giusto mettere al centro della discussione le politiche giovanili... Un secolo fa per un ragazzo imparare a "leggere e a fare di conto" voleva dire aprire gli occhi e alzare la testa, serviva a non doversi più presentare di fronte al padrone con il cappello in mano, ma con la consapevolezza della dignità del proprio lavoro. Nel dopoguerra, nel tempo della ricostruzione, della crescita economica, lungo gli anni '60, la speranza era lo studio, era l'ingresso nel circuito formativo la carta migliore dei ragazzi e delle ragazze per uscire dalla gabbia del censo, per guadagnare da sé con il proprio impegno, con lo studio un futuro diverso da quello nel quale la loro provenienza di classe li avrebbe inevitabilmente costretti. E anche oggi, che è così tanto cambiato il mondo, la conoscenza e la formazione restano l'unico modo per far vivere concretamente quelle pari opportunità a cui tutti hanno diritto... In Valle d'Aosta abbiamo bisogno quindi di costruire maggiori sinergie fra istituzioni: fra Regione, Comuni, Comunità montane, università e istituzioni scolastiche in modo da valorizzare tutte le risorse locali e capire quale apporto ciascuna può offrire alle politiche giovanili", 25 settembre del 2008.
Nonostante altre sollecitazioni e altre iniziative consiliari, non riuscimmo mai a confrontarci su una bozza di documento. Senza demordere, presentammo allora il 18 aprile 2012 una specifica interrogazione. Ne do lettura, perché dà il senso e spiega in modo chiaro la posizione che adotteremo nei confronti di questo disegno di legge, leggo le premesse all'interrogazione: "nel ricordare che la legge regionale 21 marzo 1997, n. 8 sulle politiche giovanili: "Promozione di iniziative sociali, formative e culturali a favore dei giovani" è "...non più rispondente alle iniziative in atto e ai riferimenti normativi e culturali italiani ed europei..." (documento del marzo 2010 dell'Assessorato regionale sanità, salute, politiche sociali) - ripeto l'anno: marzo 2010 - la necessità di un percorso di revisione della legge era già indicata a giugno 2007 nel documento "Verso nuove politiche a favore delle giovani generazioni", tra le proposte da sviluppare nei prossimi anni, nella parte dedicata alle linee generali in ordine agli assetti istituzionali e di sistema "...garantire continuità all'attuale legge regionale sulle politiche giovanili ma, al contempo, dare vita ad un percorso partecipato con i giovani e con il territorio per giungere a modifiche da proporre al Consiglio regionale..." - giugno 2007 - a questo obiettivo è stata dedicata la giornata del 18 marzo 2010 nel corso del terzo seminario regionale tra amministratori locali in materia di politiche giovanili: "...In particolare quest'anno, poiché l'Assessorato ha avviato da poco un percorso partecipativo di revisione della legge 8/1997, ...è parso opportuno dedicare la giornata di lavoro all'approfondimento del punto di vista degli enti locali sui contenuti da considerare nella redazione della nuova legge..." - questo pezzo è tratto dall'invito alla giornata di dibattito - non conoscendo quali siano oggi i risultati del percorso di revisione della legge regionale sulle politiche giovanili, tutto ciò premesso i sottoscritti Consiglieri regionali interrogano l'Assessore regionale competente per conoscere il lavoro fino ad oggi compiuto in questa direzione ed i tempi per la redazione della nuova legge e per chiedere la garanzia che verranno dati alla Commissione consiliare competente i modi e i tempi necessari per un esame approfondito del disegno di legge sulle politiche giovanili in fase di predisposizione", 18 aprile 2012.
L'Assessore Albert Lanièce rispose facendo il punto della situazione sul percorso della revisione della legge sui giovani, ma nella parte riguardante la garanzia di un lavoro in commissione rimase sul vago: "naturalmente per quanto riguarda la richiesta di "garanzia che verranno dati alla Commissione consiliare competente i modi e i tempi necessari per un esame approfondito del disegno di legge", si fa presente che l'intero percorso che ha portato alla bozza ha permesso, a chiunque fosse coinvolto direttamente o indirettamente, di esprimersi in merito. Ricordo la metodologia che l'Assessorato della sanità ha messo in atto sin dall'inizio per quanto riguarda questa legge e cioè che, a partire dalla stesura delle linee guida fino alla predisposizione dopo un anno di bandi di finanziamento, i progetti sono stati definiti in collaborazione con i soggetti destinatari - c'entra poco quindi questo con la parte riguardante le politiche giovanili - quindi, alla luce di questa nuova proposta, si è deciso di rifare un percorso che veda se questa proposta di istituzione del Conseil régional des jeunes può essere inserita nell'ambito della legge, ci saranno queste due riunioni con i gruppi giovanili nella Media, Alta e Bassa Valle, dopodiché prenderemo atto di quello che emergerà e procederemo con l'iter successivo della legge". "Procederemo con l'iter successivo della legge": parole dell'Assessore, non capisco però quale sia stato.
Voglio leggere qui in aula un passo del parere del CPEL, che tutti i colleghi hanno nella allegata documentazione al disegno di legge. L'Assemblea del CPEL ritiene che gli organismi di rappresentanza individuati siano sovrastrutturati rispetto alle dimensioni della realtà regionale e troppo formali. L'Assemblea rileva come l'esperienza maturata in questi anni nell'ambito delle politiche giovanili abbia già dimostrato la difficoltà e l'inopportunità di costringere i giovani in forme aggregative preordinate, formalizzate e rigide. L'Assemblea ritiene che sarebbe più proficuo lavorare in modo più informale, prevedendo una partecipazione più snella, più flessibile e, in parte, anche meno istituzionalizzata, promuovendo nei territori e tra i territori forme di coordinamento e rappresentanza informali, tra pari, con il supporto di altri giovani adeguatamente formati". Dalla lettura di questa osservazione viene spontanea una domanda, almeno a me, non so a voi...ma l'Assessore chi ha sentito? Come si è rapportato con il Consiglio permanente degli enti locali, visto che da anni con i Comuni c'è in atto un dialogo, prima di proporre l'istituzione di questi organismi e le modalità del loro funzionamento? Dalla nota sembrerebbe che neanche il Consiglio permanente degli enti locali sia stato coinvolto nell'elaborazione quanto meno di questo articolo 7.
Ovviamente nella replica all'interrogazione di prima chiesi nuovamente di coinvolgere la commissione consiliare: "nelle premesse abbiamo voluto raccogliere il senso dell'iniziativa, una legge regionale ormai datata, come ha detto l'Assessore, la necessità quindi di una sua revisione e l'apertura, un paio di anni fa, di un percorso partecipato - l'incontro-seminario del 2010 degli amministratori degli enti locali - proprio su questo tema. Da allora non abbiamo saputo più nulla, non abbiamo più avuto informazioni in merito, e ringrazio l'Assessore per avere dato un'opportunità a tutti noi, o almeno ai pochi presenti - anche allora non era molto interessante questo tema - di farsi un'idea, di rendersi conto del lavoro importante, lungo e faticoso che è stato portato avanti dall'Assessorato, dai funzionari e da quanti hanno collaborato in questo percorso. Per noi la revisione della vecchia legge sulle politiche giovanili pare una questione rilevante. La consideriamo importante perché dobbiamo trovare nuovi stimoli per promuovere il coinvolgimento e l'attivazione dei giovani nel proprio territorio; per favorire, attraverso una nuova legge, il protagonismo giovanile; per incentivare ed incrementare la responsabilizzazione dei giovani nella realizzazione di interventi a favore dei giovani e delle giovani; e, in particolare, per costruire, partendo da loro e dagli amministratori locali, che abbiamo visto essere interessati ai giovani, un dialogo di riconoscimento tra giovani ed istituzioni. Della possibilità cioè che le pubbliche amministrazioni, in particolare gli enti locali, le pro loco, tutte quelle associazioni che si occupano di problematiche e politiche giovanili attraverso canali di comunicazione riescano a creare una rete: ecco perché abbiamo chiesto modi e tempi.
Mi sembra che sia nata in questo periodo una novità: il Conseil régional des jeunes. Speriamo che il disegno di legge non venga a ridosso - eravamo ad aprile 2012 - delle vacanze estive, perché abbiamo bisogno di tempo per un lavoro che dovrà essere di approfondimento. Credo che il lavoro partecipato, fatto a monte, sia importante e credo che una legge di questo tipo, che aspettiamo da un po' di anni, non può avere carattere d'urgenza; mi auguro quindi che la commissione abbia la possibilità di sentire gli attori istituzionali e non, perché dobbiamo fare in modo che questa legge sia sentita come propria dal territorio, per poter utilizzare al massimo non solo i fondi che verranno messi a disposizione, ma anche le potenzialità culturali - poi vedremo come il territorio è attento a questo disegno di legge - quindi le chiedo, Assessore, di coinvolgere il Consiglio regionale, partendo proprio dalla relazione iniziale, che potrebbe essere la presentazione in commissione di questo percorso, e facendo partecipare ai lavori della commissione l'Assessorato della pubblica istruzione, che ritengo debba essere coinvolto da subito. Grazie".
Intanto continuano a passare i mesi e il 6 febbraio 2012 interroghiamo nuovamente l'Assessore competente. Salto alcuni passaggi della premessa, ma leggo la parte principale dell'iniziativa consiliare...
(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
...eh? 2013...ah, pardon! 2013. Mi fa piacere che il Presidente sia molto attento, uno potrebbe dire: "l'ho fatto apposta per vedere se...", invece è vero...touché!
"Nella risposta ad una nostra interpellanza, il 18 aprile 2012, l'Assessore regionale Albert Lanièce precisava che "A settembre 2010 è stato elaborato il testo definitivo del disegno di legge, recante: "Promozione e coordinamento delle politiche giovanili a favore dei giovani" ma che "i lavori hanno subito negli ultimi mesi un significativo rallentamento, a seguito della presentazione alla Presidenza del Consiglio da parte di un gruppo di giovani valdostani, di una proposta per l'istituzione del Conseil des jeunes...non conoscendo quali siano oggi i risultati del percorso di revisione della legge regionale sulle politiche giovanili ed essendo ormai imminente il termine di questa legislatura; tutto ciò premesso i sottoscritti interrogano l'Assessore regionale competente per conoscere, ovviamente nei limiti dettati dal regolamento, il lavoro fino ad oggi compiuto in questa direzione ed i tempi per la redazione della nuova legge e per chiedere la garanzia che verranno dati alla commissione competente i modi e i tempi necessari per un esame approfondito del disegno di legge sulle politiche giovanili in fase di predisposizione". L'Assessore rispose relazionandoci ancora una volta sulle diverse tappe che hanno portato alla revisione della legge; ricordò, che la legge che era pronta a fine 2011, subì un rallentamento dovuto alla presentazione alla Presidenza del Consiglio...
"Per quanto riguarda la seconda domanda - sono parole dell'Assessore - "la garanzia che verranno dati alla commissione competente...", io credo che a breve, in poche settimane arriverà all'attenzione della commissione competente e quindi faremo le valutazioni", fine della citazione.
In commissione il disegno di legge arriverà il 13 marzo, con la nomina del relatore e la sua illustrazione immediata da parte dell'Assessore competente, cinque settimane dopo la risposta data in Consiglio regionale. 13 marzo illustrazione e 29 marzo scorso espressione del parere: 16 giorni, sabato e domenica compresi, per esprimere il parere su un disegno di legge importante con all'ordine del giorno, Presidente, altri due disegni di legge e un atto amministrativo da studiare, come lei sa benissimo, da approfondire attraverso anche specifiche audizioni. Non è servito a nulla il fatto che io abbia ribadito in Consiglio regionale nella replica all'interrogazione del 6 febbraio 2013 - leggo -: "la necessità che in commissione non si faccia fretta, non si dica: "in una settimana voi ci dovete dare il parere""!
Presidente, quello che sinceramente più sconcerta, e anche avvilisce, è il fatto che nel mese di settembre 2009 abbia preso avvio il lavoro di revisione della vecchia legge sui giovani e i due referenti auditi in commissione il 22 marzo di quest'anno non conoscevano per nulla il testo del disegno di legge. Audizioni, tra l'altro, non concordate con l'opposizione e quindi audizioni che non possono essere definite funzionali alle tesi rappresentate dalla maggioranza. Leggo dal verbale, perché credo che debba conoscerlo anche lei, Presidente. I due rappresentanti sono un insegnante e una studentessa della Consulta regionale degli studenti. L'insegnante si presenta: "io sono l'insegnante che è stata individuata dalla Sovrintendenza come referente per la Consulta degli studenti". A livello del disegno di legge che è stato presentato non hanno avuto molto tempo per analizzarlo "...perché ci è arrivato l'altra settimana. Lunedì ci siamo riuniti, ma non c'era il numero legale. Io avevo stampato loro questo disegno di legge, i ragazzi l'hanno letto, ma non sono riusciti a discuterne tra di loro, avevano poco tempo e pochi elementi". Il collega Lanièce André giustamente preoccupato, e per capire un po' di più, chiede: "vorrei sapere se, come Consulta regionale, siete stati coinvolti nella stesura di questo disegno di legge". Ci sono delle interferenze nel microfono, l'insegnante parla con la studentessa, si vede, si capisce che sono un po' prese in difficoltà e allora Lanièce, per venire loro incontro, dice: "no, mai? L'avete visto per la prima volta in questi giorni? Grazie". La studentessa allora, per cercare di venire incontro in qualche maniera a noi, che eravamo un po'attoniti, ha detto: "sì, anche perché noi siamo entrambe nuove. Io e la...io arrivo a settembre e lei in seguito. Le elezioni si sono tenute ad ottobre, è da pochissimo che siamo in carica". Siamo comunque a marzo. L'insegnante però precisa: "dall'ex Presidente, con cui sono comunque in contatto, non mi è stato riferito nulla" e allora la studentessa: "al passaggio di consegne io ho riletto tutti i verbali e non mi sembra di aver mai visto citata questa iniziativa, difatti siamo un po' caduti dalle nuvole. Non sapevamo bene neanche quale fosse il nostro ruolo, né come organizzarci"...rispetto alla nostra richiesta di un'interpretazione, di un parere sul disegno di legge.
Passiamo adesso all'audizione di un referente di un'associazione giovanile, è il rappresentante di un'associazione, non di tutte le associazioni come avevamo erroneamente scritto nella convocazione, questo ragazzo è il rappresentante di un'associazione che si chiama "Gli Innominati" (sono quattro le associazioni presenti sul territorio). Questo ragazzo, tra l'altro molto preciso, era contento di essere stato chiamato dalla commissione ad esprimere il parere, insomma molte volte le commissioni servono proprio a questo: a legare il territorio con la politica e con l'Amministrazione. Questo ragazzo, tra le altre cose, ha detto che: "in realtà, del disegno di legge io sono venuto a conoscenza una settimana e mezza fa, o due dalle e-mail che ho ricevuto personalmente - cioè le e-mail che abbiamo mandato noi come commissione - non abbiamo mai avuto incontri prima, mi sono informato come meglio sono riuscito, però non abbiamo avuto altri incontri con l'assessorato".
Non abbiamo avuto la possibilità di sentire il referente del Conseil régional des jeunes, perché non si è presentato in commissione, né ha fatto sapere attraverso posta elettronica il suo pensiero, le sue valutazioni.
Questo è il quadro, Presidente Rollandin, e lei mi conosce, ho cercato di essere molto corretto nella rappresentazione di come si sono svolti i fatti. Questo è il quadro rappresentato in commissione e, se fossimo coerenti, non avremmo dovuto esprimere parere, bensì rinviare agli uffici dell'assessorato competente il disegno di legge per insufficiente approfondimento. Un disegno di legge che gira tra i diversi uffici dell'Assessorato dal 2011, ma mai arrivato agli uffici del Consiglio regionale - e di cui noi solo pochi giorni fa abbiamo potuto avere copia e oggi dobbiamo esprimere parere su un disegno di legge che due rappresentanti su tre degli organismi giovanili non avevano mai visto e discusso! Al di là della correttezza istituzionale, delle considerazioni per il lavoro delle commissioni consiliari, io non posso esprimere un parere su una tematica complessa e difficile qual è quella delle politiche giovanili senza aver avuto la possibilità di un esame, di un confronto approfondito e documentato...come minimo bisognava analizzare 32 fascicoli, oltre 280 pagine, a corpo 8. Nonostante le richieste di confronto, di coinvolgimento fatte, da parte della Giunta regionale c'è stata la chiusura, la non volontà al dialogo, non ho parole per commentare un metodo che, di fatto, ha precluso ogni possibilità al Consiglio di poter svolgere il compito affidatoci dagli elettori, ecco perché, dopo aver ascoltato il dibattito generale e la replica del Presidente, il gruppo del Partito democratico-Sinistra VdA uscirà dall'aula: perché non vogliamo, neanche con la presenza, avallare l'approvazione di un disegno di legge che non si è voluto condividere, o quanto meno discutere con il Consiglio regionale e, Presidente, lei sa bene che la nostra non è e non vuole essere una strumentalizzazione a pochi giorni dalle elezioni, ma è una convinta manifestazione di disagio profondo.
Presidente - Grazie. Ci sono altre richieste di intervento? La parola al collega Praduroux.
Praduroux (UV) - Grazie Presidente.
Semplicemente, anche se è da pochi mesi che sono qua, ad integrazione di alcuni dati che sono venuti fuori in commissione. Giustamente la collega Morelli aveva sollecitato e chiesto quante audizioni erano state fatte per "recuperare" questo disegno di legge, eccetera, ho fornito stamattina una tabella, dove ci sono scritte tutte le audizioni fatte, che mi sono state fornite dalle Politiche sociali; quindi, in effetti, audizioni ne sono state fatte negli anni passati, io non c'ero, però sono scritte. Al di là di questo, posso anche dire che cosa? Che chi è venuto in audizione...sono stati convocati più o meno con l'accordo della minoranza o no, ma questo direi che non ha importanza...comunque sono state richieste tutta una serie di audizioni: ad esempio, il ragazzo di Nus, che è venuto in rappresentanza dell'associazione di Nus, ha detto: "ho avuto è vero - come dice Rigo - poco tempo per studiare la legge, però la legge mi sembra tendenzialmente possa funzionare" e ha solo sollecitato una richiesta, che è stata inserita all'articolo 9, paragrafo 3, lettera b): abbiamo inserito l'attività ludico-sportiva, perché lui riteneva che, per quanto riguarda l'organizzazione di alcune cose sportive, la legge non lo prevedesse.
Per quanto riguarda la consulta, è anche vero, come ha detto Rigo, che quelli che sono venuti in audizione hanno detto che non erano stati...non avevano visto il testo di legge, però la consulta è anche di nomina annuale, nel senso che quelli che sono venuti in audizione erano stati nominati da pochi mesi, alle Politiche regionali mi hanno assicurato che i rappresentanti della consulta antecedente erano stati auditi, quindi, tutto sommato, non è neanche tanto vero quello. Il Signor Poletti, mi sembra che si chiami così il rappresentante che è venuto in...
(interruzione di un consigliere, fuori microfono)
...esatto Poletti, che è venuto a parlare per la Cittadella dei giovani, che era stato audito, ha fatto una bella relazione di tutto il funzionamento della Cittadella, che è durata quasi una mezz'ora, dicendo che comunque questo disegno di legge era positivo anche per loro, perché dava la possibilità di andare incontro per questo...in futuro...per proseguire l'attività di questa Cittadella dei giovani che c'è ad Aosta.
Visto che nessuna legge nasce perfetta, proprio perché stiamo parlando di giovani, io direi di approvare questa legge per dare comunque uno spiraglio di luce ai giovani, per i quali siamo sempre, diciamo, a cercare delle soluzioni...e che lo meritano. Pur ritenendo vere tutte le esternazioni fatte da Rigo, che sicuramente per serietà professionale gli riconosco...direi comunque di fare uno sforzo e al limite prenderci l'impegno, dopo un anno di funzionamento di questa legge, di andare a correggerla laddove ci fossero delle correzioni da fare, però chiederei proprio...anche da parte del Pd di non uscire dall'aula, ma di...proprio perché questa tematica sui giovani è troppo importante e so che loro ci tengono a rimanere in aula, grazie.
Presidente - Grazie. Ci sono altre richieste di intervento? Se non ce ne sono, la parola alla collega Morelli.
Morelli (ALPE) - Grazie Presidente.
Io apprezzo l'appello accorato del collega Praduroux, che ha sempre un atteggiamento molto positivo, ma voglio ricordare che, quando in commissione sono pervenuti i tre disegni di legge che andiamo ad affrontare oggi, noi abbiamo fatto una precisa richiesta, nel senso di dirci - c'era ancora l'Assessore Lanièce - quali...
(interruzione di un consigliere, fuori microfono)
...era l'ultimo giorno sì...di dirci quali fossero le priorità del Governo regionale riguardo all'ordine con cui affrontare questi disegni di legge, perché sin da subito noi abbiamo espresso delle riserve rispetto ai tempi necessari ad affrontare in modo adeguato i tre disegni di legge, che sono di un certo rilievo, e, in particolare, da subito abbiamo espresso delle riserve rispetto a quello sui giovani. Noi quindi prendiamo atto, insomma, dell'invito del collega Praduroux, ma la nostra posizione rimane la stessa: rispetto ai due disegni di legge che seguono - uno sulla semplificazione amministrativa e l'altro sul volontariato -, ci siamo impegnati e abbiamo cercato di dare il nostro contributo in modo fattivo per arrivare a conclusioni che, anche riguardo a quei due disegni di legge, non sono soddisfacenti. Per quanto riguarda invece questo disegno di legge sulle politiche giovanili, noi riteniamo che non si possa licenziare questo testo e rinviarlo poi alla prossima legislatura per magari fare operare qualche modifica che lo renda meglio aderente a quelle che sono le esigenze e quindi anche noi ribadiamo che ci dissociamo, come già ho detto nel mio intervento precedente, rispetto a questo disegno di legge e non parteciperemo al voto.
Presidente - Grazie. Ci sono altre richieste di intervento? Possiamo chiudere la discussione generale? No, la parola al collega Donzel.
Donzel (Pd-Sin.VdA) - Scusate colleghi, ma, vista l'importanza dell'argomento, come l'ha ricordato il collega Praduroux, è importante anche entrare magari un po' nel merito della questione, perché altrimenti sembra che poi tutto si riduca ad una questione metodologica, ma, come ha fatto bene capire il collega Rigo...e come ha fatto anche capire la collega Morelli, dentro la questione metodologica c'è una questione di merito molto pesante. Allora, per capire la questione di merito, il Conseil régional des jeunes qui in Valle d'Aosta dovrebbe: "promuovere gemellaggi e scambi nell'ambito dell'Unione europea...realizzare incontri e dibattiti pubblici sulla condizione giovanile e su temi di interesse intergenerazionale". È molto interessante invece andare a vedere che cosa fanno nei conseils régionals des jeunes i giovani francesi, perché poi i nostri ragazzi devono andare lì a lavorare, i nostri vanno lì e gli dicono: "ma facciamo un gemellaggio, facciamo un dibattito generico", beh, andate a vedere cosa fanno invece nei conseils régionals des jeunes di queste realtà! Parlano di problemi concreti, entrano nel merito delle questioni, portano proposte ai Consigli regionali, cioè diciamo degli adulti, per esempio, gli argomenti sono: éducation et formation, développement économique et emploi, portano proposte sullo sviluppo economico e l'impiego, cosa che interessa fortemente i giovani; culture et sport, relations internationales, coopération régionale, cioè non è che si va e si fa una chiacchierata, sono cose importanti collega Praduroux, colleghi! Questi conseils régionals des jeunes in Francia sono veramente luoghi di apprendistato della democrazia, di formazione politica dei giovani cittadini, si diventa cittadini atti a svolgere attività politica nelle istituzioni, che siano consigli comunali, consigli regionali, parlamento e quant'altro: questo è lo scopo, non la socializzazione fra i giovani per farli parlare un po', perché anche loro si esprimano...ma quello lo fanno per conto loro! Sono istituzioni vere e proprie.
Il fatto di non aver condotto nel metodo anche tutta una serie di dibattiti quindi era voluto a depistare e a depotenziare questo straordinario strumento di democrazia che potrebbe essere il Conseil régional des jeunes e quindi, da questo punto di vista, anche nel merito c'è parecchio da rivedere rispetto a tale impostazione, io penso che uno dei primi compiti della prossima legislatura sarà proprio correggere questa impostazione, che è completamente sbagliata.
Presidente - Grazie. Non ci sono altre richieste di intervento? Possiamo chiudere la discussione generale? La discussione generale è chiusa. La parola al Presidente Rollandin.
Rollandin (UV) - L'esposizione molto puntuale che è stata fatta dal collega Rigo sulle tempistiche relative al momento in cui si è iniziato a parlare di questo tema, quindi ancora prima di questa legislatura per riportarci ad una situazione analoga che è allora e..."quindi i prossimi faranno" sono passati cinque anni, con tutto quello che ne è stato di momenti di posizionamenti legati all'esigenza di sentire A, sentire B, avvenuto, non avvenuto, dal...quindi da marzo...dal 2008, da settembre 2008, marzo 2012 e siamo al 2013. Ora, con questo credo che non si possa non ammettere che si è perso probabilmente troppo tempo, cioè che non ci sono state le accelerazioni che in altri settori ci sono state su tematiche, che non erano quelle dei giovani, ma teniamo conto che di norme specifiche abbiamo riformulato la legge per il settore assistenza, cioè in tempi direi decorosi. Ora, la valutazione che è stata fatta conseguentemente a questa analisi dei cinque anni passati a discutere e non discutere, la bozza che è circolata o che circolava all'interno della struttura, ma che non ha decollato all'esterno, che non ha portato...sicuramente è stato un limite e un grosso limite. Quello che voglio dire è che non è certamente su questa legge che - io credo di interpretare il sentimento di tutti - ci sia un discorso elettorale o elettoralistico...no lo voglio dire perché questa legge dà una serie di indicazioni tenendo conto di quelle che...come...
(interruzione di un consigliere, fuori microfono)
...esattamente, che è tutta da riempire, quindi questa qui...devo dire che l'opzione quella che è...bon, la lasciamo cadere un'altra volta, rispetto al portarla...ha questo vantaggio e questo svantaggio. Credo che nel suo insieme, leggendo anche delle valutazioni fatte, pur nel limite di tempo, non è mi è sembrato di capire che ci fosse anche da parte delle associazioni giovanili...pur riconfermando che non l'avevano visto...che avrebbero preferito discuterla di più, ma non c'era un ostracismo, dire: "non va bene, è sbagliata", c'era il sentimento di dire: "avremmo preferito discuterla più a lungo, avere più tempo per fare le nostre considerazioni", che è più che legittimo ed è stato ricordato. Nell'insieme però la sensazione è che, con tutti i limiti che può avere, con la definizione di quella che è la calendarizzazione che viene fatta della definizione nel testo che andiamo a guardare, definizione degli interventi, come sono stati inseriti, che cosa teniamo conto come Associazione dei giovani... Ci sono poi in questo caso anche delle osservazioni puntuali che lei Rigo ha ricordato, cioè che le valutazioni sul fatto di dire: "ma come li vogliamo fare questi interventi? I vari organismi sono sovrastrutturati, sono esagerati, sono troppo complessi? Semplifichiamo per i giovani". Allora, se rientrano in un discorso organico con una lista di associazioni che vogliono lavorare e che sono in qualche modo connotate con dei criteri, automaticamente purtroppo si va nella direzione di implicare un, tra virgolette, "albo", o comunque una classificazione che mi permetta di dire quando li chiamo di che cosa stiamo parlando, chi rappresentano e perché li chiamo, perché l'altro tema molto delicato su cui in altre associazioni siamo poi dovuti arrivare a definire anche i criteri con cui le varie associazioni si formano e si definiscono.
Io allora sicuramente non posso che riconoscere che gli aspetti che sono stati citati sono sicuramente corretti e vanno nella logica di dire non...si potevano sicuramente ridurre i tempi per arrivare a questo risultato, però il risultato in sé, pur argomentando e modificando anche con quei due emendamenti su quella che è l'organizzazione, su quelli che sono i suggerimenti, mi sembra che sia una legge...ma, proprio perché di larga massima, che ci sta, non è che abbia delle situazioni anacronistiche, vecchie rispetto alla legge 8 del 1997, cioè questa un po' d'ordine lo fa! Onestamente credo che vada a dare degli indirizzi che le stesse associazioni con tutti i limiti hanno accolto e hanno in qualche modo detto che poteva essere nella linea corretta, quindi anche sul Conseil régional des jeunes, sì che ci sia un'attenzione a questo organismo, che potrà avere una sua voglia di intervenire in una serie di argomenti che il collega Donzel ha ricordato, cioè quelle che sono le premesse di un lavoro, vanno bene, ma non sono mica in contrasto con la legge, non è che con questo non si può fare, o non si possono far partecipare queste organizzazioni. Io quindi francamente non vedo questa legge risolutiva, perché non lo è risolutiva di tutto, ma, rispetto alla legge che andiamo ad abrogare e a modificare, ha sicuramente dei punti importanti di progresso nella linea che si vuole dare da una parte di motivazioni serie ai giovani affinché siano sempre più loro a rendersi partecipi di una serie di politiche per i giovani, politiche giovanili, perché è questo che si vuole, adesso al di là di quello che si è cercato di fare attraverso l'organizzazione di manifestazioni, di incontri culturali alla cittadella, piuttosto che da altre parti, centri culturali che sono nati un po' in tutta la Valle, cioè l'organizzazione dei giovani ha le forme più complesse, le organizzazioni teatrali, piuttosto che canore, sono tutte organizzazioni che di volta in volta nascono con determinate finalità di organizzarsi e rendere un servizio comunque alla collettività, prepararsi a quella che è l'età matura.
Io quindi non vedo...cioè non mi sembra che, pur con tutti i limiti, questa legge vada a creare una barriera o le premesse per dire: "non si farà". Certamente agevola un po' il lavoro che si deve ancora fare, perché questa...è vero, se oggi non fossimo all'ultimo Consiglio, io francamente direi: la rinviamo, ma senza ombra di dubbio! Non avrei nessun dubbio, però così io credo sostanzialmente che, con tutti i limiti, sapendo che ci sono stati questi ritardi, che sono reali...ci sono stati, è inutile che...documentati in modo più che corretto...quindi noi non riteniamo di fare un torto alle associazioni, anzi riteniamo che questo sia un passo avanti importante, parziale che deve essere completato in tanti tasselli, in tanti modi. Riteniamo però francamente che con questo ci sia un passo avanti, quindi questo io vi chiederei di valutare, pur ammettendo tutte le deficienze, perché è così, io non so come chiamarle in modo diverso, nel senso...temporali, di approfondimento, di rapporto con le varie associazioni, è così...è stato così! Oggi, però, non so se noi rendiamo un servizio dicendo: "va beh, la lasciamo cadere, non ne parliamo", oppure "prendiamo quello che c'è di buono", non stiamo mica vendendo come questa...è la panacea per i giovani: questo è un modo per articolare in un senso più prospettico, più attivo quella che è l'attività dei giovani.
Prima abbiamo passato un argomento, che è la protezione civile, dove c'è un impegno forte, dove abbiamo detto tutti qual è stato...ecco qui l'impegno è più vario, variegato, ci sono diverse modalità, però questa organizzazione che noi qui andiamo a proporre va in questa logica, anche con tutti i suoi limiti, il piano per i giovani insomma quattro definizioni le dà: come ci si organizza, il Forum dei giovani, mi sembra che, tutto sommato, sia un sistema che può reggere. Mi si dirà poi: "ma qualcuno dei funzionari che abbiamo messo al Forum dei giovani ci può anche non stare", verissimo, magari lo toglieremo all'atto pratico se verrà fuori che è ridondante, lo si taglierà, io non mi faccio dei problemi su questo tema, non me ne può importare di meno, cioè nella sua...
Quello che mi dispiacerebbe sarebbe che ci fosse la sensazione che ammainiamo la...buttiamo via tutto. Io avrei fatica a dire questo, farei fatica a dire: "è così", è un passo nella direzione giusta non completo, ecco io non voglio aggiungere altro, perché so che...insomma, più o meno le cose sono queste, ecco, chiedendovi di prospettare una situazione che, con quei limiti, è comunque un dato significativo nella logica che voi stessi avete auspicato, perché io lo dico: le sollecitazioni che ci sono venute dai banchi dei colleghi andavano solo nella logica di dire: "ma quando lo presentate? Quando possiamo discuterlo?" Mica anche...anzi non solo non eravate contrari, ma eravate per accelerare, quindi lo voglio ribadire, quindi non sto dicendo che non si è fatto tutto il possibile, però oggettivamente oggi è l'ultimo giorno di...gli ultimi giorni di Consiglio, non è che posso dire: "Signori rinviamo fra 20 giorni, un mese", come si poteva dire, non è più così, quindi crederei di avere con questi limiti la capacità di prendere quello che c'è di buono e di analizzarlo per quello che è. Grazie.
Presidente - Grazie. In dichiarazione di voto se vuole...
(interruzione di un consigliere, fuori microfono)
...eh, no...possiamo quindi passare all'analisi dell'articolato, naturalmente lavoriamo sul nuovo testo della V Commissione. Articolo 1. Possiamo aprire la votazione sull'articolo 1? Apriamo la votazione. La votazione è aperta, votate. Colleghi, siete invitati a rimanere in aula durante la votazione. Possiamo chiudere la votazione? La votazione è chiusa.
Presenti: 22
Votanti: 22
Favorevoli: 22
L'articolo 1 è approvato.
Posso dare lo stesso risultato per l'articolo 2? Stesso risultato. Articolo 3: stesso risultato.
Possiamo aprire la votazione sull'articolo 4? La votazione è aperta, votate colleghi. Tutti hanno votato? Possiamo chiudere la votazione? La votazione è chiusa.
Presenti: 23
Votanti: 23
Favorevoli: 23
L'articolo 4 è approvato.
Posso dare lo stesso risultato per l'articolo 5? Stesso risultato. Articolo 6: stesso risultato. Articolo 7: stesso risultato. Articolo 8: stesso risultato. Articolo 9: stesso risultato. Articolo 10: stesso risultato. Articolo 11: stesso risultato. Articolo 12: stesso risultato.
Mettiamo ora in votazione il disegno di legge nel suo complesso. La votazione è aperta, votate. Possiamo chiudere la votazione?
Presenti: 23
Votanti: 23
Favorevoli: 23
Il disegno di legge è approvato.
Punto 17.3 all'ordine del giorno.