Oggetto del Consiglio n. 2883 del 27 marzo 2013 - Resoconto
OGGETTO N. 2883/XIII - Interpellanza: "Rallentamento nell'attuazione del programma di screening mammografico".
Président - Merci. La parole au collègue Donzel.
Donzel (PD) - Grazie Presidente.
L'argomento in questione è molto delicato e proverò a cercare di mantenere la lucidità necessaria nonostante su un tema come questo, penso non solo io, ma tanti abbiano subito anche drammatiche esperienze personali, perché purtroppo la questione del tumore al seno delle donne è un argomento estremamente delicato e sappiamo quanto colpisce la popolazione femminile. Naturalmente la scienza ha permesso di intervenire, di anticipare alle volte alcune situazioni ed è soprattutto sulla prevenzione che è stata posta la massima attenzione su questo tema, intervenire prima vuol dire salvare vite umane. Riuscire ad individuare per tempo determinate situazioni consente davvero di fare quell'azione straordinaria che è la prevenzione di una grave patologia. Nel caso in specie, anche per quelli più cinici tra di noi, su questi temi vuol dire anche risparmiare un'enorme quantità di denaro. La prevenzione nel campo sanitario è quella cosa per cui, se spendi 10, guadagnerai 100 nel non dover curare ammalati che hanno delle patologie molto gravi, quindi non è soltanto un fattore umano, ma anche in tempi di crisi è un modo di investire correttamente il proprio denaro. Ancora una volta allora nella bella Valle d'Aosta ci troviamo di fronte ad una situazione in cui il servizio dello screening mammografico non funziona più come deve funzionare. Ci tengo a precisare da subito che la responsabilità non è imputabile ai medici, agli infermieri, a chi lavora presso questo servizio, ma proprio alla luce del fatto che anche le organizzazioni sindacali da tempo denunciavano la pessima organizzazione di questo servizio che sta in capo a scelte fatte dalla Direzione USL... ecco, le ragioni per cui ci troviamo oggi in questa situazione in cui delle donne non possono accedere allo screening mammografico, quindi al diritto alla prevenzione...è dovuto al fatto che per troppo tempo si è male organizzato questo servizio. Oggi, di fronte alla necessità di riorganizzarlo, siamo impreparati e chi paga il prezzo? L'utente, in questo caso le donne. È una cosa che, dal nostro punto di vista, è inaccettabile, è una cosa molto grave! Non possiamo immaginare che a delle donne dicano: "ma ripassi fra sei mesi", "ripassi fra sette mesi", "ripassi fra otto mesi"! Qui stiamo parlando di una cosa gravissima e dobbiamo assolutamente provare a trovare delle soluzioni. Vorrei allora, prima di dire la mia, sentire qual è l'opinione della maggioranza di fronte a queste situazioni in cui io mai avrei immaginato la nostra sanità pubblica si sarebbe venuta a trovare.
Président - Merci. La parole au Président Rollandin.
Rollandin (UV) - La questione posta dal collega credo che sia sicuramente importante, e condivisibile quella che è l'osservazione sulla prevenzione e penso che non possiamo che appunto essere in linea con quello che è il sistema di attivazione di screening mammografico, che è sempre stato considerato di estrema importanza proprio perché favorisce la diagnosi precoce di questa neoplasia con quello che ne consegue. Negli ultimi anni questa attività, che comporta un'importante mole di lavoro, è stata svolta ricorrendo alle prestazioni aggiuntive da parte degli operatori sanitari. A seguito della vertenza in corso presso la Magistratura contabile, l'Amministrazione regionale ha parzialmente sospeso la deliberazione che disciplinava l'esercizio delle prestazioni aggiuntive; di conseguenza, l'azienda si è trovata di fronte alla difficoltà di dover rivedere l'organizzazione del programma di screening non essendoci più la disponibilità degli operatori a svolgere questa attività alle condizioni ora previste. L'Azienda USL si è quindi prontamente mossa per trovare soluzioni alternative, ritenendo comunque essenziale coinvolgere solo operatori di alta e specifica professionalità per mantenere il livello di eccellenza sinora conseguito. A tal fine è in fase di avanzata trattativa per una convenzione con l'ASL Torino 4 della Regione Piemonte, in particolare con quattro medici specialisti in radiologia che operano presso lo screening mammografico di questa ASL: dell'ASL Torino 4. Questa collaborazione sarà formalizzata a breve, il che consentirà di riorganizzare le agende degli interventi nell'ambito dello screening mammografico, tornando pienamente operativi dal mese di aprile 2013. Come avrete capito, la sostanza è che prima c'era un trattamento che andava secondo le direttive che poi sono state impugnate.
Président - Merci. Pour la réplique, la parole au collègue Donzel.
Donzel (PD) - La ringrazio, Presidente, per la franchezza con cui ha risposto a questa condizione. È evidente che siamo di fronte alla necessità di riorganizzare il servizio alla luce di quella contestata delibera, che, fra l'altro, è stata anche oggetto qui in questo Consiglio regionale di più di una disamina e di una discussione anche per via di nostre interpellanze. Quello che noi abbiamo cercato di far capire in questa sede è che bisognerebbe creare le condizioni per non trovarsi nella situazione di emergenza. Certo che adesso mi rendo perfettamente conto che nessuno ha intenzione di non prendere atto di questa situazione, quindi la convenzione, altre strade per venirne fuori...ma se per tempo si fossero ascoltate le voci che dicevano che quel modo di erogare il servizio non era corretto, se per tempo prima di aspettare la Corte dei Conti si interveniva... Se noi crediamo che questo servizio di prevenzione sia fondamentale, possiamo anche immaginare di implementare il servizio pubblico e di fare delle scelte che vanno nell'ordine di idee di riorganizzare la salute pubblica in Valle d'Aosta e dire: "questa è una priorità"; adesso invece dobbiamo correre ai ripari...e soprattutto creare questa situazione, che in questi giorni è sotto gli occhi di tutti, di un gravissimo disservizio...
Allora qui qualcuno prima o poi decide di assumersi delle responsabilità? Cioè questo Direttore generale dell'USL Vallée d'Aoste, la Signora Riccardi, prima o poi dirà: "sono responsabile di qualcosa che succede", o è sempre colpa della Corte dei Conti, di eventi esterni, di qualcosa che non sappiamo come accade? Adesso sappiamo che siamo a fine legislatura, quindi stiamo qui a ripetere...noi a suo tempo chiedemmo pure delle dimissioni che caddero inascoltate, però è sotto gli occhi di tutti che questo sistema di organizzare il servizio è stato fallimentare; chi paga il prezzo? Le donne. Per fortuna, una convenzione forse darà una risposta in questa direzione. Grazie.
Président - Point 23 à l'ordre du jour.