Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2878 del 27 marzo 2013 - Resoconto

OGGETTO N. 2878/XIII - Interpellanza: "Ipotesi di utilizzo dell'area industriale dismessa ex SACI in comune di Pont-Saint-Martin".

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Caveri per l'illustrazione, ne ha facoltà.

Caveri (UVP) - Grazie Presidente.

Credo che questa famosa ex area SACI sia ben presente a tutti: è quella grossa area industriale che è situata nella curva di ingresso dove c'è il cartello della Valle d'Aosta ed è un'area strategica possiamo dire, perché si trova esattamente sul confine tra la Valle d'Aosta e il Piemonte: è quella collinetta rocciosa che si nota, che crea anche un particolare ambiente naturale, è proprio - lo ripeto - al confine fra noi e il Canavese. Questa azienda era un'azienda chimica che ha finito la propria carriera facendo parte di una grande multinazionale ben nota: l'Union Carbide e ormai da alcuni anni questa è un'area inutilizzata. Si era previsto...ma lo dico senza polemica, perché io ritengo che chiunque gestisca la questione dei fondi comunitari abbia di fronte a sé la possibilità di diverse opzioni, anche quella di cestinare i lavori fatti in precedenza...in quell'area si era pensato all'epoca, individuando anche in termini preliminari nel partner di "Eataly", cioè di Oscar Farinetti...l'idea di immaginare in quell'area una sorta di porta di ingresso e di uscita della Valle d'Aosta, la "Porta della Valle d'Aosta" connotata anche nella documentazione che esiste comunque presso il Dipartimento degli affari europei...anche un ponte che desse il senso di un'area di sosta nuova. Farinetti si era abbastanza interessato a tale questione...perché, se noi guardiamo le aree di sosta italiane, siamo un po' fermi alle aree di sosta della nostra infanzia, quando ci fermiamo a Novara, ci fermiamo in quello che fu un autogrill degli anni '60-'70 assolutamente straordinario per l'epoca, che credo abbia segnato un po' l'infanzia, quando si andavano a fare le gite fuori, ci si fermava al Pavesi, così si chiamava all'epoca, perché era un grosso ponte a forma di pavesino, quindi penso che ognuno di noi ricordi la particolarità del segno architettonico.

In realtà, poi quest'area è rimasta dismessa dal punto di vista industriale, è un'area che nel piano regolatore della cittadina di Pont-Saint-Martin è catalogato come area artigianale e industriale ovviamente, questa è sempre stata la sua vocazione. All'epoca si era anche immaginato che poteva essere un'area di sosta polivalente non solo per la sosta in quell'area, ma anche con questo meccanismo che rende fluido l'ingresso e l'uscita senza dover fare l'uscita del casello autostradale per dovere eventualmente rientrare in direzione del Piemonte. Si era anche immaginato un collegamento con il Forte di Bard, il Presidente, nelle sue vesti di Presidente dell'Associazione Forte di Bard, sa quanto il problema dei parcheggi sia, soprattutto nei momenti di punta, un tema particolarmente delicato. Si trattava dunque di capire quale esito possa avere quest'area, partendo dal presupposto che ci sono state nelle ultime settimane...e di questo hanno discusso anche in Consiglio comunale a Pont-Saint-Martin, dove alcuni interlocutori si sono presentati per acquisire informazioni sull'area presso l'Ufficio tecnico del Comune e di recente, con la partecipazione anche del Sindaco e di alcuni degli Assessori del Comune di Pont-Saint-Martin, si è svolta anche una riunione pubblica dei commercianti, che ovviamente sono incuriositi e interessati da una delle ipotesi che sembra emergere, di cui personalmente sappiamo poco, ed è l'ipotesi di un centro commerciale, di un outlet - che sarebbe tra l'altro fattibile ai sensi della nuova legge regionale sul commercio, che ha reso più semplice la liberalizzazione di questo settore - e, dall'altra, si vocifera di impianti ludico-sportivi che potrebbero sorgere in quell'area.

Ora, è indubbio, Presidente, che, al di là di qualunque valutazione si voglia dare rispetto alla potenzialità di quest'area, nessuno può avere dei dubbi, cioè...scherzavo qualche tempo fa con degli amici che, se si fosse realizzata la zona franca di cui all'articolo 14 dello Statuto, probabilmente in quella zona sarebbe sorto il posto di dogana, perché chiunque vada a vedere nel piccolo la dogana che c'è a Livigno sa perfettamente che, se per caso quel progetto si fosse realizzato, è probabile che in quell'area si sarebbe realizzato qualche cosa di analogo.

Oggi noi dobbiamo renderci conto della grande potenzialità che quell'area può avere, io penso e resto ancora persuaso in una logica di osmosi con il sistema viabile autostradale...perché noi sappiamo che uno dei problemi - e l'Assessore Marguerettaz lo sa perfettamente - è quello di intercettare le persone che transitano attraverso la Valle d'Aosta. Quante volte nei contatti internazionali ci troviamo con delle persone che dicono "ah certo la Valle d'Aosta è molto bella, ci sono passato tante volte". Questa difficoltà di attrarre non è certo facilitata dalle aree di sosta che noi abbiamo oggi: l'area di sosta dell'autoporto è abbastanza grigia e mogia, quella di Châtillon dovrebbe essere da tempo soggetta ad una profonda ristrutturazione, quella di Brissogne - possiamo dircelo fra di noi - è stato un cattivo risultato sia dal punto di vista architettonico...anzi colgo l'occasione per dire all'Assessore Marguerettaz che andrebbe tolto quel cartello, che non si riesce a togliere, nell'area di Brissogne in cui si dice: "punto di informazione", perché per alcuni anni quel punto di informazioni c'è stato, adesso non c'è più, ma ho l'impressione che prima o poi l'Assessore dovrà armarsi di un cacciavite e di una scala e andare a togliere personalmente questo cartello, perché nell'intrico delle competenze non si capisce a chi spetti il compito.

Al di là dello scherzo e tornando a bomba sulla questione dell'area, si trattava, Presidente, di capire se qualche informazione è stata assunta anche presso l'Amministrazione regionale, o se per ora, come potrebbe essere, la questione resta circoscritta al Comune di Pont-Saint-Martin, che è titolare comunque dello strumento urbanistico e se comunque in futuro...noi in questo momento stiamo tracciando il periodo di programmazione che arriverà fino al 2020 e ho letto nelle linee direttrici che quello del turismo e quello dei trasporti e della mobilità sono dei temi particolarmente sentiti e appunto era importante, interessante sapere su questo dossier se qualche novità poteva emergere nelle dichiarazioni del Governo regionale.

Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola il Presidente Rollandin per la riposta, ne ha facoltà.

Rollandin (UV) - Merci Président.

Pour ce qui est du problème soulevé par le collègue, je crois qu'à l'heure actuelle l'Administration régionale sur cette zone qui a été désaffectée de l'ancienne société SACI...comme on avait rappelé, n'appartient pas, comme le collègue sait, à la Région, mais évidemment la Région a toujours suivi avec la Commune ce qui peut être son futur. A l'heure les projets que le collègue a rappelé on les connaît, l'intention est de travailler avec l'Administration communale pour voir s'il y a des projets qui puissent être d'intérêt public. On est donc d'accord sur le fait qu'on puisse imaginer un intérêt général, plutôt qu'une exploitation des privés; évidemment on ne peut pas conditionner des autres attentions.

L'autre aspect: je peux dire au collègue qu'il n'y a pas eu des interventions auprès de l'Administration régionale pour demander...de la part des privés un intérêt d'avoir cette location pour des grands marchés, et cetera...à l'heure actuelle. On a demandé même à la Commune, on sait qu'il y a eu ce débat à Pont-Saint-Martin, on a dit qu'évidemment il doit y être un accord entre les deux, donc on suivra avec attention ce thème en le soumettant aussi aux dossiers qui peuvent être dans la programmation 2014-2020. Evidemment on ne peut que convenir sur le fait que cette zone est une zone stratégique pour l'entrée dans notre région. Après on n'a jamais oublié ce projet "Porte de la Vallée d'Aoste", on a eu des moments là où on a cru que c'était peut-être une réflexion à faire, mais évidemment c'est un projet qu'on connaît très bien. Merci.

Presidente - Grazie, ha chiesto la parola per la replica il Consigliere Caveri, ne ha facoltà.

Caveri (UVP) - Merci beaucoup, Monsieur le Président.

Je pense que nous sommes rassurés du fait qu'il y ait cette intention de maintenir dans une logique, entre guillemets, "publique" cette zone d'entrée de la Vallée d'Aoste et d'ailleurs il faut dire qu'à l'époque quand on avait analysé les différentes possibilités d'avoir une entrée-sortie de notre Vallée...il n'y a pas de grandes alternatives, nous connaissons parfaitement la pleine en Basse Vallée et c'est dommage, mais s'il y a d'un côté la Doire, de l'autre côté il y a les électroducs, de l'autre côté il y a des maisons, il y a des zones dangereuses...je pense qu'il faudra revenir sur le dossier.

Je pense qu'une question sur laquelle on pourrait en perspective...mais je comprends que c'est une question qui touchera la prochaine législature...c'est le fait qu'à l'époque on avait déjà mis cette zone dans le piano acquisti de la Région, dans le sens qu'on avait imaginé que, plutôt que la laisser sur le marché avec le danger d'avoir, disons, plusieurs interlocuteurs qui pourraient à un certain point, disons, spéculer, ou quelque chose de ce genre sur cette aire industrielle, aurait été peut-être souhaitable acheter tout de suite ces terrains en attendant de trouver une solution et une application définitive.

Quand même je vous remercie, je prends acte qu'il n'y a pour le moment aucun interlocuteur officiel de la Région vis-à-vis de ce dossier, sauf la Commune, qui évidemment je pense devrait avoir, comme dans le passé, tout l'intérêt de pouvoir garder cette aire dans une logique de valorisation d'une commune importante qui se trouve sur la frontière de notre Vallée.

Presidente - Grazie. Punto 17 all'ordine del giorno.