Oggetto del Consiglio n. 2863 del 6 marzo 2013 - Resoconto
OGGETTO N. 2863/XIII - Interpellanza: "Interventi presso la ditta appaltatrice del servizio mensa ai degenti ospedalieri per il miglioramento della qualità dei pasti".
Presidente - Ha chiesto la parola...nessuno ha chiesto la parola? La Consigliera Carmela Fontana per l'illustrazione, ne ha facoltà.
Fontana (PD) - Grazie Presidente.
Con questa interpellanza torno sul tema dei pasti, perché recentemente l'Azienda sanitaria ha deciso di ridurre, sempre su ordine del Direttore amministrativo, le spese per questo servizio nella logica della spending review e ovviamente le ditte fornitrici cosa fanno? Riducono la quantità e la qualità di quanto in origine concordato. Nello specifico, in effetti, la ditta fornitrice dei pasti aveva previsto dei prodotti a chilometro zero, puntava sulla qualità e hanno fatto pure una conferenza stampa, con tanto di servizi televisivi, in cui veniva sbandierata questa scelta, non sono passati neppure tre mesi e tutto già è cambiato. La qualità è scaduta, ma nessuno si è preso la briga di indire una conferenza stampa per spiegare perché oggi si mangia così male e perché non sono stati rispettati i patti iniziali. Questa è la situazione reale, così come siamo a conoscenza di altri disservizi, sono già visibili in altri servizi affidati all'esterno: parlo della gara d'appalto per le pulizie, anche queste sono state ridotte, dove si puliva cinque giorni alla settimana, ad esempio, sono state ridotte a tre giorni alla settimana, in altre aree sono state rimodulate le modalità d'intervento. È chiaro che, se si tagliano i soldi alle ditte, queste devono a loro volta tagliare su qualcosa e alla fine tutti questi risparmi, nonostante quello che ha sempre detto l'Assessore, ricadono sui pazienti e sul personale. Anche solo ridurre le pulizie, che sembra banale, comporta poi dei rischi, perché le infezioni crescono, i virus e i batteri viaggiano, quindi, per cortesia, non si venga a raccontare sempre che quello che si fa non ha effetti sulla gente: tutto ha una ricaduta sui pazienti e sul personale. Volevamo sapere dall'Assessore cosa si intende fare per migliorare questo servizio. Grazie.
Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola l'Assessore Lanièce per la risposta, ne ha facoltà.
Lanièce A. - Grazie Presidente.
Per quanto riguarda il primo punto, in risposta appunto a tale richiesta, si precisa che il capitolato prevede l'utilizzo di prodotti a filiera corta, di produzione e provenienza valdostana, come la carne, la fontina, i salumi, la frutta e la verdura, naturalmente nell'ambito della produzione effettiva tale previsione è regolarmente rispettata dalla ditta fornitrice. Nell'ambito del menù a rotazione mensile, concordato col Servizio dietetico e nutrizione dell'Azienda USL, sono presenti con regolarità piatti riferiti alla tradizione locale, compatibilmente chiaramente con la degenza ospedaliera. Il metodo utilizzato è quello del vassoio personalizzato con prenotazione attraverso palmare. Il sistema di ristorazione è oggetto di costante monitoraggio e in tale attività sono coinvolti la Direzione ospedaliera, il Servizio dietetico-nutrizionale, il Servizio logistico e alberghiero dell'azienda. Allo stato attuale risulta che i pasti vengono regolarmente consumati e la percentuale di scarti si attesta ben al di sotto della media europea: 42% e al livello del progetto "2Q (Qualità Quotidiana) sulla ristorazione ospedaliera" dell'Ospedale Cardinal Massaia di Asti, che, dagli studi disponibili, si attesterebbe intorno ad un 23%.
Ribadendo quanto già esposto nell'ambito di precedenti interpellanze, si segnala che i disservizi registrati nel mese di dicembre sono stati oggetto di contestazioni e applicazione di penali e che attualmente il livello del servizio risulta conforme alle disposizioni capitolari; peraltro, entro il mese di marzo 2013, verrà attivata una rilevazione di gradimento del servizio utilizzando lo schema analogo a quello utilizzato dall'ospedale di Asti, già contenuto nei documenti aziendali appaltati.
Per quanto riguarda la sinergia coi produttori agricoli, in risposta a tale richiesta si conferma quanto detto al punto precedente e cioè che il capitolato prevede l'utilizzo di prodotti a filiera corta di produzione e provenienza valdostana e pertanto l'Azienda USL inviterà costantemente la ditta aggiudicataria del servizio a rifornirsi in sede locale in ossequio e con i limiti del dettato capitolare. Per quanto riguarda invece gli aspetti che sono stati toccati al di fuori delle domande, per quanto concerne le pulizie...e soprattutto nella degenza ospedaliera io credo che ci sia un'attenzione assoluta da questo punto di vista e penso che gli attuali servizi di pulizia non vadano sicuramente a compromettere la salute dei pazienti; e mi sento di garantire che ci sono, diciamo, le garanzie totali per quanto riguarda la salute e le pulizie per i pazienti.
Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola la Consigliera Carmela Fontana per la replica, ne ha la facoltà.
Fontana (PD) - Grazie Presidente.
Vede, Assessore, anzi Senatore, non condivido le sue affermazioni solo per un semplice motivo: che, se si fa la pulizia cinque giorni su sei, penso che ci sia una maggiore attenzione, se si riducono le ore, anche i servizi fanno quello che possono e lo vediamo un pochino su tutti i servizi. Capisco che con la spending review bisogna contenere i costi, comunque non condivido che bisogna risparmiare sui servizi. La Valle d'Aosta sui servizi alla persona ha sempre tenuto alta la qualità e la professionalità, che sono sempre state un fiore all'occhiello per la nostra regione.
La stessa Direttrice, Stefania Riccardi, ammette il disservizio, prendendo in considerazione la revoca del contratto in caso che il servizio non migliori. Ricordo che, quando si esternalizzò questo servizio, le motivazioni erano quelle di ristrutturare le cucine del Beauregard, oggi non se ne parla più, mi piacerebbe sapere se avete cambiato idea. Credo che avere questo servizio all'interno del Beauregard sarebbe la soluzione migliore e si potrebbe dare un servizio di qualità. Vi chiedo di fare una riflessione, riteniamo che non si possa più andare avanti così! Abbiamo a che fare con persone malate, deboli, non possiamo non tenerne conto!
Voglio ricordare a questo Consiglio che i costi di questo appalto sono di 31 milioni di euro e i costi per pasto sono elevatissimi. Non posso non ricordare la conferenza stampa che l'Azienda USL ha fatto, dicendo: "Rivoluzione del servizio di ristorazione, altro che la solita minestra dell'ospedale! Si dà un servizio di ristorazione all'avanguardia, piatti di porcellana" - voi andate a vedere così...questo non è vero...invece di plastica - un menù più varieggiato, saranno previste otto possibilità di scelta quotidiana, come nei migliori ristoranti". La situazione attuale smentisce con i fatti le dichiarazioni in quella conferenza stampa. Voglio leggervi una lettera di un'assistita: "il 14 febbraio sono stata operata al Beauregard, il 13 sera mi hanno portato una scodella di brodino, acqua calda con del dado; il 15 a pranzo una scodella con minestrina di brodo con pastina stracotta e di brodo neanche l'ombra, acqua calda con dado, non ho mangiato...un po', poi mi veniva da vomitare, la sera idem, al che mi sono rifiutata di mangiare e così pure la mia vicina. È una vergogna, neanche ai carcerati danno roba del genere! Alle mie rimostranze hanno risposto di reclamare, perché loro non possono fare niente e che dobbiamo reagire". Detto questo, basta con gli slogan, ma vogliamo fatti! Gli utenti sono persone malate, non hanno grandi pretese, ma l'Azienda ha il dovere morale di offrire un servizio di qualità, pasti caldi e sufficienti, risparmiare va bene, ma non sui servizi alla persona e non riducendo le ore al personale, solo così daremo un buon servizio alla comunità valdostana. Grazie.
Presidente - Punto 15 all'ordine del giorno.