Oggetto del Consiglio n. 2861 del 6 marzo 2013 - Resoconto
OGGETTO N. 2861/XIII - Interpellanza: "Impegno dell'Assessore alla sanità per un confronto nella commissione consiliare competente in merito al progetto di gestione delle attività sanitarie erogate dalla clinica di Saint-Pierre".
Président - La parole au collègue Rigo.
Rigo (PD) - Grazie Presidente.
Quando a settembre dell'anno scorso presentai un'interrogazione per conoscere e poter così approfondire i contenuti della collaborazione tra l'Azienda USL della Valle d'Aosta e la clinica privata di Saint-Pierre, con la Regione - mi passi il termine, Assessore - in veste di garante e di arbitro, lo feci perché mi sfuggivano, perché non erano chiari i diversi passaggi amministrativi via via regolati dalle numerose deliberazioni della Giunta regionale. Attraverso una specifica riunione della competente commissione consiliare mi sarebbe piaciuto poter valutare, insieme ai colleghi e con il conforto dei tecnici dell'Azienda USL e dell'assessorato regionale, i risultati raggiunti e le eventuali difficoltà incontrate nella collaborazione tra pubblico e privato su una questione particolarmente importante qual è quella della salute dei valdostani.
Il rapporto tra la società ISAV e l'Azienda USL della Valle d'Aosta prende le mosse dalla deliberazione della Giunta regionale 1780 del 29 luglio 2011 con la determinazione del fabbisogno di posti letto ospedalieri, pubblici e privati per acuti, inclusa la riabilitazione e la lungodegenza nelle strutture sanitarie ospedaliere. Precisamente i punti 2 e 3 del deliberato prevedevano l'attivazione di un nuovo reparto ortopedico di 16 posti letto, presso strutture ospedaliere regionali private, da gestire con una formula mista pubblico-privato. Nell'atto amministrativo veniva inoltre precisato che l'eventuale accreditamento doveva essere subordinato all'approvazione, da parte della Regione, di un progetto sperimentale. Quell'atto è stato presentato alla commissione consiliare competente il 27 maggio 2011 che, a maggioranza, ha espresso parere favorevole dopo aver respinto una richiesta di audizione e la necessità quindi di un approfondimento. Insomma una collaborazione pubblico-privato che nasce all'insegna della non volontà al confronto e alla trasparenza perché la commissione - leggo dal verbale sommario della riunione - "non reputa opportuno procedere alle audizioni suggerite sia per il fatto che la proposta di deliberazione in oggetto contiene delle scelte organizzative che sono in capo all'Esecutivo, sia perché ha fiducia nell'operato dell'Assessore". Non credo sia il caso di commentare.
A dicembre 2011 la Giunta regionale approva la deliberazione n. 3211 con la quale ha deciso di non procedere ad una gestione mista pubblico-privato, come previsto dalla normativa vigente e richiamata nella deliberazione 1780 del 29 luglio 2011 ma di stabilire che l'accreditamento dovrà essere subordinato all'approvazione di un progetto sperimentale che preveda una serie di impegni reciproci tra società ISAV e Azienda USL in termini sanitari, formativi e di controllo della spesa. Impegni reciproci che devono essere verificati semestralmente attraverso l'elaborazione di una relazione nella quale siano evidenziati - cito -: "i risultati raggiunti in merito all'effettiva riduzione della mobilità passiva per le prestazioni accreditate, tenuto conto del budget annuale assegnato". "Relazione che - così disse il 3 ottobre 2012 l'Assessore Lanièce - avrebbe portato all'attenzione della V Commissione consiliare". Così non è stato e l'11 gennaio 2013 abbiamo preso atto dell'approvazione da parte della Giunta regionale della deliberazione n. 13 relativa al rinnovo alla società ISAV dell'accreditamento per la riabilitazione ortopedica e neurologica e per la chirurgia ortopedica per un periodo di cinque anni.
Ma se la verifica, prevista nella deliberazione 3211, era una delle condizioni che l'Azienda USL della Valle d'Aosta doveva rispettare nell'applicazione di contratti con strutture sanitarie ospedaliere private accreditate, in ambito ortopedico e riabilitativo, come mai non se ne fa cenno nell'atto amministrativo con il quale la Giunta regionale delibera di approvare il rinnovo dell'accreditamento? Vede, Assessore, il sistema sanitario necessita sempre più di un'attenta valutazione sulle prestazioni erogate, sulle risorse finanziarie impegnate, sul grado di soddisfazione dei bisogni espressi dalla popolazione. Questo significa porre al centro della programmazione e gestione dei servizi sanitari i bisogni dei cittadini assicurando la vigilanza e il controllo sull'uso corretto ed efficace delle risorse finanziarie. Ma questa valutazione complessiva - lo abbiamo detto più volte -, ed è un'anomalia che la prossima legislatura dovrà correggere, non può essere affidata solo ai tecnici dell'Azienda USL o dell'assessorato regionale: c'è bisogno di una governance politica perché le linee programmatiche, in campo sanitario, devono essere dettate dal Consiglio regionale. L'Assemblea legislativa pertanto non può essere tenuta all'oscuro sui processi in atto nel campo della salute, tanto più se questi processi sono sperimentali, come nel caso della gestione mista pubblico-privato delle attività sanitarie erogate presso la struttura di ricovero sita in Saint-Pierre. Ecco spiegato il senso dell'interpellanza: vorremmo conoscere un po' di più di quello che c'è scritto nella deliberazione della Giunta regionale.
Presidente - La parola all'Assessore Lanièce.
Lanièce A. - Grazie Presidente.
Brevemente, la relazione di verifica semestrale sull'attività che ha citato il Consigliere Rigo, e quindi è prevista dalla delibera 3211 del 2011, è stata regolarmente trasmessa dall'Azienda USL ai servizi competenti dell'assessorato alla fine del 2012. Inoltre, è stata fatta un'analisi sull'attività complessiva dell'Istituto di Saint-Pierre, rapportata per disciplina, ortopedia e riabilitazione, un'analisi attenta che ha comportato comunque un'attenzione particolare per pazienti residenti con prestazioni ovunque erogate: strutture extra regionali, Ospedale Parini, Istituto di Saint-Pierre, e per pazienti in mobilità attiva, Ospedale Parini e Istituto di Saint-Pierre. Questa analisi ha denotato un iniziale incremento di prestazioni erogate a favore degli assistiti valdostani e soprattutto un iniziale recupero della mobilità passiva ed un incremento della mobilità attiva. Ecco, siccome avevo promesso in Consiglio che ci sarebbe stato un confronto per andare ad analizzare questi aspetti...quindi confermo, che cercheremo di organizzare al più presto una seduta della V Commissione consiliare, anche coi rappresentanti della struttura, per spiegare bene quali sono i dati, soprattutto rapportati all'attività di chirurgia ortopedica che è iniziata sei mesi fa.
Presidente - Colleghi, scusate, solo un po' di silenzio! La parola per la replica al collega Rigo.
Rigo (PD) - Prendo atto della risposta dell'Assessore. Sono sicuro che la relazione semestrale sia stata redatta con correttezza e puntualità. Non ho nessun elemento che mi porta a confutare i dati che oggi ci ha presentato l'Assessore. Volevo rimarcare il fatto che la deliberazione, che dovrebbe riassumere gli intendimenti della Giunta e motivare perché si procede ad un rinnovo dell'accreditamento per cinque anni, non vengono espresse, non vengono puntualmente riferite non solo ai membri del Governo ma, in questo caso, ai cittadini, perché gli atti amministrativi sono pubblici.
Io credo, e ne sono convinto, l'ho detto prima, lo ripeto, l'ho sempre detto in questi anni che occorre cambiare, innovare il rapporto esistente tra l'Azienda USL della Valle d'Aosta e il Consiglio regionale. Occorre ripensare, per modificarla, la legge regionale di riferimento. La complessità del problema salute, il venir meno di risorse finanziarie importanti impongono analisi e confronti e anche una rimodulazione delle competenze in capo al Consiglio, in capo alla Giunta e in capo anche all'Azienda e agli enti locali, perché abbiamo competenza anche in capo agli enti locali e all'Azienda USL.
Vi è la necessità, a mio modo di vedere, di riguadagnare una vera collaborazione tra la sanità pubblica, il territorio e la sua comunità e con "comunità" intendo le Comunità montane, il volontariato, i sindacati in una visione d'insieme. Abbiamo invece, e si moltiplicano, tanti piccoli orti, orticelli, anche ben coltivati, che producono prodotti di qualità, ma quello che manca, a mio modo di vedere, è una vera pianificazione e un coordinamento di tutti questi campi di intervento, domandandoci per prima cosa se sono tutti veramente necessari, per una popolazione di poco più di 100 mila abitanti. Tutto ciò perché il problema non è solo quello per...come dire? un governo corretto e equo delle risorse finanziarie, umane e professionali, ma per sviluppare una vera e propria sinergia oggi poco costruita. Non ce la possiamo più fare con le risorse finanziarie e anche quelle disponibili diminuiranno ancora, quindi dobbiamo ripensare un nuovo modello di qualità della nostra sanità pubblica e quindi ripensare un nuovo modello di collaborazione tra il Consiglio regionale e l'Azienda tutta. Mi auguro, come ho detto all'inizio, veramente che la prossima legislatura e le forze politiche vogliano affrontare con concretezza questo problema, perché, altrimenti, saremo trascinati tutti quanti in un baratro. Grazie.
Presidente - Grazie collega Rigo. I Consiglieri Lattanzi e Tibaldi hanno presentato la relazione congiunta sul disegno di legge n. 220, iscritto al punto 17 dell'ordine del giorno, invito gli usceri a distribuirne copia.
On peut passer maintenant au point 13 à l'ordre du jour.