Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2527 del 12 luglio 2012 - Resoconto

OGGETTO N. 2527/XIII - Disegno di legge: "Interventi regionali in materia di promozione e sviluppo della formazione e cultura musicale in Valle d'Aosta e di valorizzazione e divulgazione del patrimonio musicale tradizionale. Modificazioni alla legge regionale 17 marzo 1992, n. 8".

Articolo 1

(Oggetto e finalità)

1. La presente legge reca disposizioni per la disciplina dell'Istituto musicale pareggiato della Valle d'Aosta - Conservatoire de la Vallée d'Aoste, di seguito denominato Istituto, istituito ai sensi della legge 21 dicembre 1999, n. 508 (Riforma delle Accademie di belle arti, dell'Accademia nazionale di danza, dell'Accademia nazionale di arte drammatica, degli Istituti superiori per le industrie artistiche, dei Conservatori di musica e degli Istituti musicali pareggiati), e del decreto legislativo 24 luglio 2007, n. 136 (Norme di attuazione dello statuto speciale della Valle d'Aosta - Vallée d'Aoste concernenti il conferimento di funzioni in materia di istituzioni di alta formazione artistica e musicale).

2. Al fine di razionalizzare la normativa regionale in materia di promozione e sviluppo della formazione musicale in Valle d'Aosta e di valorizzare e divulgare il patrimonio musicale tradizionale, la presente legge reca modificazioni alla legge regionale 17 marzo 1992, n. 8 (Interventi regionali a favore di una Fondazione per la valorizzazione e la divulgazione del patrimonio musicale tradizionale e per lo sviluppo e la diffusione della cultura musicale in Valle d'Aosta).

Articolo 2

(Contributo annuo a favore dell'Istituto)

1. A decorrere dall'anno 2013, la Regione eroga a favore dell'Istituto un contributo annuo a titolo di concorso alle spese per il funzionamento dell'Istituto medesimo, comprensivo di quelle concernenti le attività dell'orchestra sinfonica. I criteri e le modalità per la concessione del contributo sono determinati con deliberazione della Giunta regionale.

2. La Regione può assoggettare l'Istituto al rispetto di un patto di stabilità, finalizzato al contenimento delle spese correnti, secondo le modalità definite dalla Giunta regionale con propria deliberazione.

3. Il contributo di cui al comma 1 è erogato per ciascun anno solare in tre rate: la prima, fino al 60 per cento, entro il 15 febbraio, la seconda, fino al 30 per cento, entro il 31 maggio e la terza a seguito della verifica, da parte della struttura regionale competente in materia di istruzione, della rendicontazione delle spese sostenute nell'esercizio precedente e dell'eventuale rispetto del patto di stabilità di cui al comma 2. L'eventuale eccedenza corrisposta a titolo di acconto rispetto alle spese sostenute dall'Istituto è decurtata dalla terza rata dell'esercizio in corso.

Articolo 3

(Statuto e organi dell'Istituto)

1. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente articolo, l'Istituto delibera una proposta di adeguamento dello statuto alla presente legge e alla normativa statale vigente in materia, con particolare riferimento alla l. 508/1999 e al decreto del Presidente della Repubblica 28 febbraio 2003, n. 132 (Regolamento recante criteri per l'autonomia statutaria, regolamentare e organizzativa delle istituzioni artistiche e musicali, a norma della legge 21 dicembre 1999, n. 508). La proposta di adeguamento dello statuto è approvata con deliberazione della Giunta regionale.

2. Lo statuto deve essere altresì conforme ai seguenti principi:

a) il Presidente dell'Istituto è nominato dalla Giunta regionale, sulla base di una designazione effettuata dal consiglio accademico nell'ambito di una terna di soggetti di alta qualificazione manageriale e professionale e di comprovata esperienza maturata in organi di gestione di istituzioni culturali ovvero aventi riconosciuta competenza in ambito artistico e culturale;

b) al fine di garantire un'adeguata rappresentanza della Regione, secondo quanto previsto dall'articolo 1, comma 2, del d.lgs. 136/2007, alla Giunta regionale è riservata la nomina di tre membri del consiglio di amministrazione scelti fra personalità del mondo dell'arte e della cultura, del sistema produttivo e sociale, delle professioni e degli enti pubblici e privati;

c) il controllo contabile dell'Istituto è affidato ad un revisore dei conti, nominato con deliberazione della Giunta regionale tra gli iscritti nell'apposito registro.

Articolo 4

(Personale docente dell'Istituto)

1. La pianta organica dell'Istituto è soggetta a revisione biennale ed è dimensionata sulla base di un'analisi dei fabbisogni regionali relativi alle professioni musicali qualificate, effettuata dalla struttura regionale competente in materia di istruzione in collaborazione con il consiglio di amministrazione dell'Istituto. La pianta organica è approvata dalla Giunta regionale con propria deliberazione.

Articolo 5

(Intese e convenzioni con altre istituzioni)

1. L'Istituto può stipulare convenzioni con enti, università, istituti di alta formazione artistica e musicale, fondazioni di ricerca e organismi equiparati, associazioni e società per l'esercizio di funzioni, l'erogazione di servizi o la realizzazione di progetti di sviluppo, nonché per il coordinamento di attività di comune interesse.

2. In particolare, le convenzioni di cui al comma 1 stabiliscono l'oggetto, le finalità, la durata, gli obblighi, le garanzie, le modalità di partecipazione dei contraenti e i loro rapporti finanziari e organizzativi, anche mediante il reciproco utilizzo del personale assunto.

Articolo 6

(Modificazioni alla l.r. 8/1992)

1. Al comma 1 dell'articolo 1 della l.r. 8/1992 le parole: "Istituto musicale della Valle d'Aosta" sono sostituite dalle seguenti: "Fondazione Maria Ida Viglino per la cultura musicale".

2. Dopo il comma 1 dell'articolo 1 della l.r. 8/1992, come modificato dal comma 1, è aggiunto il seguente:

"1bis. Al fine di favorire e valorizzare la divulgazione del patrimonio musicale in Valle d'Aosta, la Regione promuove, inoltre, forme di collaborazione con organismi, associazioni o enti che svolgano attività funzionali alle predette finalità e, in considerazione della particolare rilevanza dell'attività svolta, con l'Associazione Orchestre d'Harmonie du Val d'Aoste, l'Associazione regionale cori Valle d'Aosta (A.R.CO.V.A.), l'Associazione Fédération des harmonies valdôtaines e l'Associazione Nos racines - Associazione gruppi folkloristici della Valle d'Aosta.".

3. Al comma 1 dell'articolo 2 della l.r. 8/1992, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) la lettera a) è sostituita dalla seguente:

"a) scopi della Fondazione sono lo studio, la valorizzazione e la divulgazione del patrimonio musicale proprio della tradizione valdostana, nonché lo sviluppo e la diffusione dell'arte e della cultura musicale in genere in Valle d'Aosta. I suddetti scopi sono perseguiti anche attraverso l'organizzazione e la gestione, tramite la Scuola di formazione ed orientamento musicale (SFOM), dei corsi di indirizzo amatoriale finalizzati alla divulgazione della cultura musicale nel territorio regionale;";

b) la lettera c) è sostituita dalla seguente:

"c) la Fondazione è amministrata da un organo formato da componenti designati dalla Regione e da eventuali altri fondatori pubblici e privati. I componenti di designazione regionale sono in numero non inferiore a due terzi del totale e detengono la maggioranza;";

c) la lettera d) è sostituita dalla seguente:

"d) il controllo contabile della Fondazione è affidato ad un revisore dei conti, nominato con deliberazione della Giunta regionale tra gli iscritti nell'apposito registro;".

4. Dopo l'articolo 6 della l.r. 8/1992, è inserito il seguente:

"Articolo 6bis

(Intese e convenzioni con altre istituzioni)

1. La Fondazione può stipulare convenzioni con enti, università, istituti di alta formazione artistica e musicale, fondazioni di ricerca e organismi equiparati, associazioni e società per l'esercizio di funzioni, l'erogazione di servizi o la realizzazione di progetti di sviluppo, nonché il coordinamento di attività di comune interesse.

2. In particolare, le convenzioni di cui al comma 1 stabiliscono l'oggetto, le finalità, la durata, gli obblighi, le garanzie, le modalità di partecipazione dei contraenti e i loro rapporti finanziari e organizzativi, anche mediante il reciproco utilizzo del personale assunto.".

5. Il comma 3 dell'articolo 7 della l.r. 8/1992 è sostituito dal seguente:

"3. Il contributo annuo di cui all'articolo 6, comma 1, è erogato in tre rate: la prima, fino al 60 per cento, entro il 15 febbraio, la seconda, fino al 30 per cento, entro il 31 maggio e la terza a seguito della verifica, da parte della struttura regionale competente in materia di istruzione, della rendicontazione delle spese sostenute nell'esercizio precedente. L'eventuale eccedenza corrisposta a titolo di acconto rispetto alle spese sostenute dall'Istituto è decurtata dalla terza rata dell'esercizio in corso.".

Articolo 7

(Disposizioni transitorie)

1. Il personale assunto dalla Fondazione di cui alla l.r. 8/1992 tramite procedura di tipo concorsuale, suddiviso in due distinte aree di contrattazione, rispettivamente per il personale docente di cui ai settori artistico-disciplinari ai sensi del decreto del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca 3 luglio 2009, n. 90 (Settori artistico-disciplinari dei Conservatori di musica), e per il personale non docente, che, alla data di entrata in vigore della presente legge opera presso l'Istituto con rapporto di lavoro a tempo indeterminato in appositi ruoli ad esaurimento, è inquadrato alle dipendenze dell'Istituto medesimo, mantenendo le funzioni e il trattamento complessivo in godimento.

2. Gli organi della Fondazione di cui alla l.r. 8/1992, in essere alla data di entrata in vigore della presente legge, restano in carica fino all'insediamento dei nuovi organi, da nominare entro il 31 dicembre 2012 con le modalità di cui alla presente legge.

3. Gli organi dell'Istituto in essere alla data di entrata in vigore della presente legge restano in carica fino all'insediamento dei nuovi organi, da nominare con le modalità di cui alla presente legge e dello statuto, come adeguato ai sensi dell'articolo 3.

Articolo 8

(Disposizioni finanziarie)

1. L'onere derivante dall'applicazione dell'articolo 2 della presente legge è determinato in euro 2.660.000 per l'anno 2013 ed euro 2.650.000 a decorrere dall'anno 2014.

2. L'onere di cui al comma 1 trova copertura nella parte prima dello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione per il triennio 2012/2014 nell'UPB 1.06.01.10 (Trasferimenti ad enti universitari per il funzionamento).

3. L'autorizzazione di spesa di cui alla l.r. 8/1992 è incrementata per l'anno 2012 di euro 140.000 (UPB 1.06.01.10).

4. Al finanziamento dell'onere di cui ai commi 1 e 3 si provvede mediante l'utilizzo degli stanziamenti iscritti nello stesso bilancio:

a) nell'UPB 1.06.01.10 per euro 2.520.000 per l'anno 2013 e euro 2.520.000 per l'anno 2014;

b) nell'UPB 1.06.02.10 per euro 140.000 per l'anno 2012;

c) nell'UPB 1.06.02.10 per euro 140.000 per l'anno 2013 ed euro 130.000 per l'anno 2014.

5. Per l'applicazione della presente legge, la Giunta regionale è autorizzata ad apportare, con propria deliberazione, su proposta dell'assessore regionale competente in materia di bilancio e finanze, le occorrenti variazioni di bilancio.

Articolo 9

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il 1° gennaio 2013, fatta eccezione per l'articolo 3 e per l'articolo 8, comma 3, e comma 4, lettera b).

Presidente - La parola al relatore, Consigliera Hélène Impérial.

Impérial (UV) - Grazie Presidente.

Il presente disegno di legge, che interviene sulla legge regionale n. 8/1992 recante: "Interventi regionali a favore di una Fondazione per la valorizzazione e la divulgazione del patrimonio musicale tradizionale e per lo sviluppo e la diffusione della cultura musicale in Valle d'Aosta", è l'ultimo passo di un lungo percorso iniziato nel 2007 con le norme di attuazione dello Statuto speciale della Valle d'Aosta concernenti il trasferimento di funzioni in materia di istituzioni di alta formazione artistica e musicale (disegno di legge n. 136/2007) ed anticipata a livello nazionale dalla legge n. 508/1999, recante: "Riforma delle Accademie di belle arti, dell'Accademia nazionale di danza, dell'Accademia nazionale di arte drammatica, degli istituti superiori per le industrie artistiche, dei conservatori di musica e degli istituti musicali pareggiati".

Tale intervento, che ad oggi appare come un atto dovuto, nasce dalla necessità di adeguare l'esistente Istituto musicale della Valle d'Aosta all'attuale normativa di revisione dei conservatori e degli istituti musicali pareggiati approvata a livello nazionale. Individuata tale necessità, l'atteggiamento del Governo regionale di fronte alla problematica poteva essere duplice: da un lato, abrogare la legge n. 8/1992 estinguendo radicalmente l'Istituto musicale esistente, il che avrebbe implicato l'azzeramento dei corsi, l'attivazione di procedimenti di mobilità, nuove procedure di reclutamento del personale docente e non e la cancellazione di un'istituzione che ha rappresentato un fiore all'occhiello per la cultura musicale valdostana e che ha preparato nel corso degli anni decine di musicisti che hanno ottenuto successi anche a livello internazionale; dall'altro, e questa è stata la scelta compiuta dal Governo regionale, intervenire ad integrazione sulla legge n. 8/1992, sottolineando 1'importanza dell'Istituto musicale esistente, adeguandolo alla normativa esistente in tema di alta formazione e riconoscendo la dignità del lavoro svolto sino ad ora.

L'articolato, a tale riguardo, sancisce quindi l'esistenza di due entità differenti a cui si attribuisce pari dignità: la prima, l'Istituto musicale pareggiato della Valle d'Aosta-Conservatoire de la Vallée d'Aoste, citato dall'articolo 1 della presente legge - per intenderci, l'attuale pareggiato e AFAM -, che sarà un ente pubblico a tutti gli effetti, dotato di personalità giuridica, oltre che di autonomia didattica, regolamentare, statutaria ed amministrativa, abilitato a rilasciare titoli accademici. L'Istituto musicale pareggiato vede declinati nell'articolo 3 quelli che saranno il proprio statuto ed i propri organi; la seconda, la Fondazione Maria Ida Viglino per la cultura musicale, citata nell'articolo 6, che sarà un ente privato e che potrà perseguire i propri scopi (studio, divulgazione del patrimonio musicale proprio della tradizione valdostana) attraverso l'organizzazione di corsi amatoriali tramite la SFOM (Scuola di Formazione ed Orientamento Musicale). Vorrei sottolineare in modo particolare il comma 3 dell'articolo 6 che cita in legge la SFOM riconoscendole una dignità che mai prima di ora si era attribuita alla parte amatoriale dell'attuale Istituto musicale. Tra i due enti potranno essere stipulate convenzioni per la condivisione di patrimonio materiale (arredi, strumentazione, biblioteca) ed umano, nell'ottica della razionalizzazione delle risorse e non della duplicazione delle spese in quanto, pur con percorsi diversi, entrambi soggiacciono all'obiettivo primario di diffusione della cultura musicale sia a livello professionalizzante, sia a livello più amatoriale ed aperto ad ogni tipo di utenza.

Lasciando da parte la descrizione analitica dell'articolato, peraltro già dettagliata nella relazione di accompagnamento al disegno di legge, che ciascun collega ha ricevuto e avrà potuto leggere per proprio conto, vorrei condividere con voi alcuni punti salienti del lavoro compiuto in commissione. Come sempre l'analisi del provvedimento è iniziata con l'audizione dell'Assessore proponente e l'illustrazione del contenuto del provvedimento in esame. A seguire è stato audito il Presidente dell'attuale Istituto musicale, Luigi Bertschy, il quale ha ribadito il fatto che "si potranno gestire con norme chiare la parte accademica e la parte amatoriale" e che "si conclude un percorso che avevamo richiesto l'anno scorso in funzione delle difficoltà che, in termini amministrativi e gestionali, si avevano nel gestire questo ambito di formazione culturale musicale". Secondo il Presidente quindi tale provvedimento consentirà finalmente di superare numerose problematiche che, dal punto giuridico e contrattuale, hanno caratterizzato l'attività dell'Istituto negli ultimi anni. A seguire l'audizione della Professoressa Bartolucci, per l'AFAM, la quale ha ribadito come "il distacco dalla Fondazione - quindi dall'ente privato - diventa quindi l'unica strada percorribile per garantire l'esistenza dell'Istituto musicale come istituto di alta formazione artistica in conformità con il dettato normativo della legge n. 508 e dei suoi decreti attuativi". La professoressa Bartolucci inoltre ha fatto pervenire alla commissione una proposta emendativa sull'articolo 4 del testo originario del disegno di legge, riguardante la pianta organica dell'istituto, proposta concordata con il collegio docenti, con i sindacati della scuola e con l'Assessore, che i Commissari della V Commissione hanno recepito nella sostanza e che i colleghi consiglieri possono trovare integrata nel testo. Il Maestro Bezzo, in rappresentanza del Coordinatore della SFOM, ha affermato: "non possiamo che essere soddisfatti del fatto che per la prima volta nella storia della nostra fondazione viene nominata e riconosciuta formalmente la SFOM come realtà consolidata e numericamente significativa". Il Maestro Bezzo inoltre ha evidenziato come siano vive le aspettative dell'attuale corpo docente della SFOM rispetto a quelle che saranno le prossime trattative che verranno intraprese da qui in avanti da parte dei rappresentanti del corpo docente e del personale amministrativo in forza attualmente alla SFOM con il Consiglio di amministrazione della nuova Fondazione Maria Ida Viglino per la cultura musicale.

Soddisfazione in relazione al disegno di legge è stata espressa dai rappresentanti delle associazioni culturali musicali audite, citate al comma 2 dell'articolo 6: Associazione Orchestre d'Harmonie du Val d'Aoste, l'Associazione regionale cori della Valle d'Aosta, l'Associazione Fédération des harmonies valdôtaines e l'Associazione Nos Racines-Associazione gruppi folkloristici della Valle d'Aosta.

L'ultima serie di audizioni ha riguardato le organizzazioni sindacati della scuola, che preliminarmente incontrate dall'Assessore, hanno condiviso la necessità di separare l'Istituto di alta formazione artistica e musicale, ente pubblico, dalla Fondazione Maria Ida Viglino, parte che organizza attraverso la SFOM i corsi amatoriali e, ribadisco, ente privato. Anche i sindacati hanno auspicato che venga risolta d'ora in avanti la commistione tra contratti di tipo pubblico e privatistico che hanno caratterizzato con poca chiarezza la vita dell'Istituto musicale in questi ultimi anni. A tal proposito l'articolo 7 definisce chiaramente il percorso del personale docente e non nel periodo di transizione dall'esistente Istituto musicale ai nuovi enti. Un iter complesso che si pone l'obiettivo di chiarire, razionalizzare e dare dignità di legge alle istituzioni musicali valdostane senza cancellare l'esistente, ma ponendolo in un preciso quadro legislativo che assicura anche i tempi necessari alla transizione verso le due nuove entità.

Presidente - Ricordo che il disegno di legge n. 196 ha avuto parere favorevole a maggioranza con emendamenti della V Commissione, parere favorevole a maggioranza della II Commissione per compatibilità finanziaria. Sono stati presentati: un emendamento della V Commissione, un emendamento del Partito Democratico e 15 emendamenti del gruppo ALPE più un sub-emendamento. Dichiaro aperta la discussione generale.

La parola alla Consigliera Patrizia Morelli.

Morelli (ALPE) - Merci M. le Président.

A cinque anni dall'emanazione della norma di attuazione che ha conferito alla Regione le funzioni in materia di istituzione di alta formazione artistica e musicale, finalmente si mette mano ad una legge con lo scopo di fare chiarezza nel mare magnum della formazione musicale in Valle d'Aosta. Era infatti necessario, come ha ricordato la relatrice, riconoscere la dovuta autonomia giuridica all'Istituto musicale pareggiato, il Conservatorio della Valle d'Aosta, un'istituzione di formazione di livello universitario, andando a scorporarlo dalla fondazione esistente, istituita nel 1992.

Finalmente si dà corpo alle buone intenzioni contenute in una delibera di Giunta: la n. 197/2008, con cui si incaricava una commissione, formata da rappresentanti di tutti i soggetti coinvolti, di sviluppare e governare entro il 31 dicembre 2008 un progetto di lavoro vertente principalmente sul processo di transizione dell'Istituto musicale della Valle d'Aosta, trasformato in istituto di alta formazione musicale; da allora ci si è presi tutto il tempo necessario.

Il risultato di questa operazione va a delineare due soggetti diversi: uno pubblico, abilitato al rilascio di titoli accademici, ed uno privato: la Fondazione che prende il nome di Maria Ida Viglino, che ha come scopo la diffusione della cultura musicale e in particolare la valorizzazione della tradizione musicale valdostana. Rimettere ordine in un ambito come quello dell'Istituto musicale, in cui si sono sedimentate situazioni disordinate e complesse per anni, dobbiamo riconoscere che non era cosa facile. Pensiamo tuttavia che uno sforzo maggiore nel senso della chiarezza e della definizione delle caratteristiche dei due soggetti sarebbe stato auspicabile con un approfondimento maggiore anche riguardo agli assetti futuri del personale e delle dotazioni strumentali e documentali. Molte sono infatti le perplessità e i dubbi che questo disegno di legge ha suscitato in noi, suffragati da talune osservazioni acquisite in commissione in sede di audizioni e successivamente da documenti trasmessici dalle organizzazioni sindacali. Dubbi su cui per i Commissari di opposizione in particolare - per quelli di maggioranza invece è tutto chiaro - non è stato possibile operare i necessari approfondimenti ed i confronti che si dovrebbe avere il tempo di attuare, per formare un giudizio compiuto su leggi che hanno delle ricadute sulla comunità in termini di scelte politiche e di utilizzo di denaro pubblico. Questo disegno di legge infatti, nonostante la sua complessità, ha avuto un iter in commissione che definire fulmineo è dire poco. Certamente il tempo è stato inversamente proporzionale alla rilassatezza nel partorire la legge. In una mattinata a spron battuto si è passati dall'illustrazione dell'Assessore Viérin alle audizioni, alla votazione finale senza soluzione di continuità e senza la possibilità di approfondimenti. Addirittura per l'urgenza manifestata la maggioranza ha negato un'audizione alle organizzazioni sindacali di categoria, che l'avevano chiesta in effetti in extremis, ma anche perché tra la nomina del relatore e l'esame in commissione della legge è passato un giorno e mezzo. Un'audizione dalle stesse organizzazioni sollecitata per permettere un confronto su quello che esse ritengono un aspetto preoccupante: il destino che pare incerto del personale non docente e le modalità per le eventuali assunzioni future. Grandi perplessità ci sono anche per il personale docente sia dell'istituto che della fondazione, sul loro futuro inquadramento, sul reclutamento (previa prova di francese come prevede la norma di attuazione, oppure no?). Per quanto riguarda l'istituto pareggiato, i docenti avranno il contratto AFAM dell'alta formazione musicale, ma per i docenti della fondazione, per i quali oggi la situazione è variegata, cosa succederà? Tante domande e altrettante non risposte.

Un altro aspetto sottolineato in audizione è costituito dal fatto che per la prima volta si è nominata in un atto ufficiale la SFOM, la Scuola di Formazione ed Orientamento Musicale, che opera da anni all'interno della fondazione per l'organizzazione di corsi amatoriali e che sembrerebbe confermata in questa funzione, uso il condizionale, perché in realtà della SFOM non esiste un atto costitutivo. Come ci è stato riferito in commissione, l'unico documento che nomina la SFOM è un verbale di un consiglio di amministrazione di qualche anno fa. Se realmente si vuole dare dignità alla SFOM, le si dedica un articolo in cui la si definisce e le si attribuiscono delle funzioni. Nominarla en passant, quasi a sottintendere che è già ufficialmente riconosciuta, quando in realtà non lo è, ci pare un segno di debolezza di cui non capiamo la ragione.

Un'ulteriore riflessione va riservata alla dotazione in strumenti musicali e documenti. I regi decreti su cui si basano gli istituti pareggiati dicono che è necessaria una dotazione organica in termini di strumenti musicali, di biblioteche e di tutto ciò che occorre per lo svolgimento dell'attività didattica. Il disegno di legge però non contiene precise indicazioni in tal senso, si parla della possibilità di convenzioni senza però definire modalità e criteri. Come si concilia questa mancanza con lo statuto dell'Istituto musicale, che dedica invece un articolo alla dotazione strumentale e documentale?

Queste sono in sintesi le nostre osservazioni su un disegno di legge di cui condividiamo le finalità, ma che suscita in noi grandi perplessità riguardo alle modalità attraverso le quali si intende raggiungere tali obiettivi. Riguardo a queste riflessioni, abbiamo presentato una serie di emendamenti, che illustreremo via via, su cui ci auguriamo possa svilupparsi un dibattito. Rimane il nostro giudizio fortemente critico riguardo al metodo e all'urgenza con cui è stato gestito l'iter in commissione e alla preclusione di ogni ulteriore approfondimento. È possibile che questo corrisponda alla visione moderna auspicata ieri dal collega Lattanzi, di certo non corrisponde alla mia visione. Io, da quel punto di vista, sono molto démodée: ritengo che ci vogliano i tempi necessari per affrontare degli atti importanti come questo. Grazie.

Presidente - La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Grazie Presidente.

Inizio con il dire che questa è una legge attesa, necessaria, quindi spirito di questa legge è uno spirito che non può che essere condiviso: quello di dare attuazione ad una norma della Regione e consentire all'Istituto musicale pareggiato, che sempre ha operato bene anche in tale fase transitoria, di assumere la veste di un'istituzione pubblica parificata ad un conservatorio, quindi di livello universitario con piena dignità, senza che cada tutta l'altra esperienza musicale che alle volte in modo semplificativo si chiama di tipo amatoriale, ma che è qualcosa di molto di più: è una sorta di grande formazione culturale per i nostri giovani che va sotto il nome di SFOM.

Questa premessa però non può non celare il fatto che, con una lettera che risale al 2010, la Professoressa Bartolucci aveva segnalato alla Presidenza della Regione la necessità di procedere in tal senso, quindi c'è stato, immagino, un intenso lavoro da parte del Governo regionale e dell'Assessore, che ha provveduto a portarci al disegno attuale. Noi che facciamo parte della minoranza lamentiamo il fatto che di questo intenso lavoro siamo stati messi a conoscenza all'ultimo momento e in pochissimo tempo ci è stato detto: "bisogna andare avanti". Allora o si pretende che le persone leggano, si informino, provino, anche sbagliando magari, a cercare di capire quali sono i provvedimenti su cui la maggioranza lavora per anni, altrimenti si pretende che ci sia un vuoto che io chiamo di fiducia - e lo posso rispettare, nei confronti dei colleghi di maggioranza non c'è nessuna provocazione, posso capire che si è chiamati ad una sorta di voto di fiducia anche in commissione, ci si fida del lavoro del proprio Governo -, ma noi abbiamo una funzione di tipo ispettivo che ci obbliga a fare dei controlli ulteriori, per questo rivendichiamo la dignità del nostro lavoro, rivendichiamo il fatto che dobbiamo essere messi nelle stesse condizioni della maggioranza quando veniamo in aula. Credo sia mancato questo soprattutto in V Commissione e che da tale fretta siano sorti degli equivoci, delle letture mancate da parte nostra ed una sorta di agitazione - mi ci metto in prima persona - della minoranza che chiedeva rassicurazioni su questo o sull'altro elemento.

A complicare questo quadro poi è arrivato anche un intervento delle organizzazioni sindacali di categoria del pubblico impiego che sollecitavano un incontro sia con la commissione che con l'Assessore, lasciando trasparire che c'erano degli aspetti molto delicati dal punto di vista contrattuale, su cui tornerò successivamente. Per adesso, riferendomi al metodo, rilevo che in una recente lettera inviata a tutti i componenti della V Commissione si ribadisce che "con la presente le scriventi organizzazioni sindacali di categoria del pubblico impiego trasmettono copia del documento inoltrato all'Assessore regionale competente, contenente le osservazioni al disegno di legge di cui all'oggetto, che le stesse non hanno potuto svolgere ritualmente non essendo state audite da codesta commissione consiliare"; Funzione pubblica CGIL, Funzione pubblica della CISL, Funzione pubblica della UIL, manca il SAVT, ma si capisce...comunque tre su quattro... È chiaro che non siamo gli unici a lamentarci di non avere avuto un percorso compiuto nella commissione, poi sappiamo che l'Assessore ha incontrato le organizzazioni sindacali e si è cercato di rimediare, ma accidenti, questa primavera abbiamo lamentato la totale assenza di presentazione di disegni di legge della maggioranza, abbiamo fatto dei Consigli regionali dove la minoranza ha fatto il Consiglio regionale con la sua attività ispettiva, poi di colpo arrivano nello stesso giorno tre, quattro provvedimenti di legge e bisogna fare tutto in una settimana! Riteniamo che questa sia una procedura che davvero, non solo da parte nostra, che possiamo avere dei limiti come Consiglieri regionali, ma anche da parte di chi deve collaborare con le commissioni, qualche falla ce l'ha e sarebbe opportuno che tale questione di metodo fosse affrontata una volta per tutte e fossero create le condizioni per cui leggi che hanno un'importanza come questa, viste le sue premesse - che ribadisco non possono che essere condivise -, devono essere affrontate nel dettaglio con la giusta serenità.

Se, per quanto riguarda l'Istituto musicale pareggiato, ci sentiamo rassicurati dal provvedimento in essere e vogliamo ricordare che una volta tanto un provvedimento di legge arriva in tempo utile, perché sembra che a livello nazionale si muovano delle volontà legislative per istituire istituzioni analoghe in ogni regione, quindi una volta tanto noi come Valle d'Aosta ce l'abbiamo già l'Istituto musicale pareggiato di livello universitario e questa è una cosa che ci onora tutti; quindi, se da questo punto di vista siamo tranquilli, qualche riserva ce l'abbiamo sulla parte SFOM. Questi insegnanti - che per lungo tempo sono stati figli di un Dio minore, citati in un verbale - svolgevano un'attività che è andata crescendo grazie ad un successo di questa attività didattica musicale, perché, se ogni anno crescono le iscrizioni ed ogni anno bisogna fare degli esami selettivi di accesso a corsi di livello amatoriale, vuol dire che chi lavora lì è bravo e quindi va riconosciuto. Forse in questo ambito qualcosa di più la legge poteva dire a chi svolge tale lavoro e non en passant dire che dentro la Fondazione Maria Ida Viglino c'è la SFOM. Sono convinto che questo aspetto legislativo verrà approfondito negli anni a venire, perché, mentre l'istituto pareggiato avrà il suo percorso, tale aspetto dovrà essere curato con maggior dettaglio, perché bisognerà arrivare ad una chiarezza in merito ad una pianta organica ben definita anche per chi lavora nella SFOM e quindi la strada che si apre oggi non è un percorso che si conclude.

Si sono create anche delle perplessità rispetto ai temi occupazionali, non a caso gli insegnanti della parte pareggiata sono intervenuti rispetto alla questione della pianta organica dell'istituto proponendo essi stessi un emendamento, ripreso dalle organizzazioni sindacali e poi dall'Assessore, affinché sia garantita la tenuta della pianta organica e soprattutto l'autonomia dell'istituto attraverso la possibilità interna di decidere. Dalla parte SFOM invece ci sono solo impegni che immaginiamo siano stati presi dal Governo regionale con i lavoratori, ma che non sono tradotti con la necessaria chiarezza all'interno di questo disegno di legge. Allo stesso modo le perplessità ci sono anche per il personale di tipo amministrativo e non docente, nel senso che su tale personale non c'è chiarezza sufficiente sul fatto che solo una parte di questo personale ha titolo per transitare nella parte pareggiata e, dal mio punto di vista, c'è un pericolosissimo passaggio, che è stato rilevato anche dalle organizzazioni sindacali di categoria, laddove si fa riferimento alla questione delle convenzioni, che vengono citate per l'utilizzo dei libri, per l'utilizzo degli strumenti musicali e la cosa, anche se complicata, ci può stare. È diverso se immaginiamo di applicare il meccanismo delle convenzioni al personale, questo è molto più delicato dal nostro punto di vista, è un aspetto che apre degli scenari di una delicatezza estrema, perché il personale convenzionato lo abbiamo sperimentato terribilmente nella società "salva-precari", in cui personale dirigente dell'Amministrazione regionale lavorava a part-time, full time, mezzo time...nella "salva-precari" è stata una roba un po' così...non vorrei che queste esperienze lavorative un po' farraginose dal punto di vista contrattuale si ripetessero.

Non credo poi che il nostro emendamento, che illustrerò meglio in seguito, possa essere risolutore o sia corretto, perché, per fare queste cose, bisogna studiare con maggiore attenzione, ma non c'è una parola sui lavoratori a tempo determinato, sui lavoratori che hanno dei contratti Co.Co.Co., ma questi non sono dei lavoratori? Non c'è un passaggio nella legge che dica: "nelle more o fino a conclusione del contratto", invece si lascia tutta questa parte al diritto del lavoro ma, se si ragiona così, tutte le parti che spettano al diritto del lavoro non le citiamo mai in legge e diamo per scontato che il diritto del lavoro prevale sulla normativa. Una parola però per chi da anni spende le sue energie dentro l'istituto con rapporti di lavoro a tempo determinato, una rassicurazione che magari...la fondazione, ne sono convinto, alla fine accoglierà tutti al suo interno, sempre che ci siano le risorse, che sono garantite per l'anno in corso, ma bisognerà vedere per il futuro...una parola in più forse doveva essere detta.

Da qui in avanti si apre tutto uno scenario di discussione che non è affrontato in legge, che può anche non essere affrontato in legge, riferito a tutta la parte di quali contratti si applicano. Questa parte, a nostro avviso, doveva essere sciolta con le organizzazioni sindacali prima di arrivare in commissione, di modo che alle domande dei membri della commissione per sapere questi lavoratori che contratto avranno si poteva dire: "c'è già un preaccordo, siamo tutti tranquilli, questo è il contratto di riferimento". Ad oggi devo votare una legge senza sapere qual è il contratto di riferimento che viene applicato al lavoratore dell'Istituto musicale pareggiato e a chi lavorerà nella fondazione e, qualora ci siano delle convenzioni come queste, vengono regolate contrattualmente.

Sapendo che veniamo da una storia che, dal punto di vista contrattuale, è una leggenda metropolitana, in cui c'è veramente una sorta di bailamme contrattuale, è chiaro che, facendo una nuova legge così importante, come lo è questa, tale parte non andava sottovalutata, o perlomeno noi non abbiamo avuto gli strumenti in commissione per capirci qualcosa. Infatti l'incontro dell'Assessore con le organizzazioni sindacali di categoria del pubblico impiego è successivo alla votazione della legge in commissione: questo è importante farlo notare, quindi la legge è stata votata prima di un incontro dell'Assessore con le organizzazioni sindacali. Capirete che tali cose ci lasciano perplessi e titubanti, perché l'occasione di fare un grosso passo avanti nella normativa musicale c'era, poteva essere fatto un bel salto in modo sereno. Questa cosa ci lascia qualche perplessità, anche se va rilevato che tutto il mondo intorno all'ambiente musicale ha espresso soddisfazione per tale tipo di percorso, gli stessi insegnanti della SFOM e del pareggiato in generale esprimono un senso di soddisfazione per tale percorso, ma questo non toglie che, dal nostro punto di vista, le ombre rimangono.

Presidente - Sono stati presentati due sub-emendamenti dall'Assessore Laurent Viérin agli emendamenti n. 1 e n. 14 di ALPE.

La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Laurent Viérin.

Viérin L. (UV) - Come è stato annunciato, c'è la presentazione dei sub-emendamenti, illustrerò poi in fase di replica quali sono i contenuti anche in base alle osservazioni enunciate.

Presidente - La parola alla Consigliera Patrizia Morelli.

Morelli (ALPE) - Grazie Presidente. Solo per chiedere una breve sospensione per poter esaminare i sub-emendamenti.

Presidente - Il Consiglio è sospeso per dieci minuti.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 18,07 alle ore 18,22.

Presidente - Riprendiamo i lavori.

La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - La ringrazio Presidente anche per avere avuto la cortesia di concedere questa breve sospensione, che è stata utile per avere dall'Assessore dei chiarimenti in ordine ai sub-emendamenti che sono appena stati presentati, uno dei quali ha un rilievo importante per il miglioramento che auspichiamo di questo testo di legge. Abbiamo approfittato di tale pausa per un rapido confronto sull'insieme delle proposte emendative e rileviamo con piacere che c'è una disponibilità a ricalibrare in alcuni passaggi il disegno di legge.

Stiamo operando con difficoltà perché queste leggi sono spesso portate a passo di carica, il che non ci dispiace in termini generali, ma, se non si dispone del tempo necessario per fare i dovuti approfondimenti, si rischia di fare un po' tutti gli apprendisti stregoni e di lasciare delle tracce non desiderate dal punto di vista dell'impatto legislativo. Qui giochiamo sulla pelle non solo di un'istituzione, che deve avere la caratura di un'istituzione di alta formazione musicale, siamo nella fascia universitaria e quindi particolarmente delicata per quanto riguarda i profili di libertà di insegnamento, libertà di ricerca, e anche perché rileviamo grossi problemi di inquietudine dal punto di vista dei rapporti lavorativi in essere, del loro consolidamento, del corretto inquadramento del personale in un soggetto giuridico nuovo che viene gemmato dopo una lunga gestazione. Noi quindi lavoreremo nel corso di queste ore per dare puntualmente riscontro alle varie proposte che sono sul tavolo e per il momento, seppure con rammarico che si proceda all'ultimo, rileviamo con piacere che c'è la disponibilità ad operare per un affinamento del testo. Ci auguriamo che i nostri emendamenti abbiano avuto quanto meno l'utilità e il senso di far approfondire determinati aspetti che erano rimasti in ombra nel corso del lavoro un po' affrettato che è stato svolto in commissione. Rimandiamo gli approfondimenti di dettaglio all'esame dell'articolato e ringraziamo l'Assessore per i chiarimenti che ci ha fornito.

Presidente - Se nessun altro chiede la parola, dichiaro chiusa la discussione generale.

La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Laurent Viérin.

Viérin L. (UV) - Merci M. le Président.

Ringrazio sia i membri delle due Commissioni competenti che sono state impegnate, i Presidenti Rosset e Maquignaz, la relatrice Impérial per il lavoro svolto inerente a questo disegno di legge e ringrazio anche i colleghi che sono intervenuti. In effetti, è un disegno di legge che per la sua complessità e per avere la funzione di regolare un ambito che nel tempo non solo ha avuto un'espansione rispetto ai primi corsi della Fondazione Istituto musicale, nati negli anni '60, con una funzione di sviluppo di una cultura musicale amatoriale, fino alla realtà di oggi con più di mille studenti...con due realtà diverse, ma con una dignità che va rispettata, con funzioni e ruoli che sono ben distinti. Soprattutto con l'evoluzione della normativa nazionale abbiamo una parte accademica di conservatorio che, a seguito della norma di attuazione allo Statuto, va a vedere un'esigenza di adattamento, ma, anche da un punto di vista legale, tecnico-legislativo, di limatura che dà la possibilità di avere due realtà che devono convivere in una fondazione che, da un punto di vista anche della salvaguardia di chi opera, non è stata azzerata come abbiamo sottolineato in commissione ed è importante, perché con l'azzeramento della fondazione e con una nuova legge avremmo visto la procedura di mobilità di una parte di personale e questo non avrebbe tutelato il personale.

Ringrazio anche le organizzazioni sindacali sia scolastiche che funzione pubblica - ed entrerò poi nel merito della questione delle audizioni - e vorrei dire che questo è stato, pur nei tempi ristretti di possibilità di analisi da parte delle commissioni, un lavoro complesso a seguito di questi cinque anni che sono stati citati e che sono stati anche segnati dal cambiamento di tre Presidenti, di due consigli di amministrazione e di una legge di qualche mese fa per risolvere una questione urgente e puntuale sui contratti, che è andata a risolvere una questione molto importante che anche in questo caso ha tutelato chi opera nella fondazione, seppure in quel caso per una parte. Una gestazione lunga quindi a seguito anche di questa lettera del 2010 che è stata citata, ma che ha visto un'operazione molto delicata di conciliazione fra le diverse anime di questa fondazione e che quindi non abbiamo voluto portare prima nelle sedi competenti per avere una parte di massima condivisione con chi opera all'interno, con il consiglio di amministrazione che ringrazio, perché ricordo aveva una mission e l'ha svolta in modo gratuito lavorando in questi mesi a tale legge. Ringrazio quindi sia il Presidente Luigi Bertschy che tutti i componenti del consiglio di amministrazione, come il Direttore Florinda Bartolucci per la parte AFAM e tutta la parte SFOM che in effetti oggi in questa legge viene per la prima volta riconosciuta. Sicuramente si potrà fare di più ma, da un punto di vista del riconoscimento di tale scuola, che scuola è solo nella denominazione nel senso che sappiamo, è la prima volta che questo viene inserito in legge, come nella legge abbiamo riconosciuto anche queste realtà canore di tradizioni ed inerenti alla cultura musicale in Valle, che sono collegamento con il territorio. Un lavoro quindi delicato di concertazione e che oggi, a distanza di oltre venti anni dall'approvazione della legge n. 8/1992, emerge e dà la possibilità di procedere ad un rinnovamento dell'impianto normativo e al soddisfacimento di queste aspettative, ovvero il completamento dell'adeguamento dell'Istituto musicale pareggiato a seguito dell'approvazione della norma di attuazione e dello Statuto, chiusura dell'iter di razionalizzazione della normativa vigente in materia di valorizzazione e divulgazione di questo patrimonio musicale.

Ricordo che abbiamo voluto intitolare la Fondazione a Maria Ida Viglino per tutto ciò che ha fatto per la cultura musicale, non solo per l'istruzione in generale in Valle d'Aosta, quindi ci sembrava opportuno sottolinearlo anche qui in sede di discussione in Consiglio per ricordare questo importante personaggio che ha creduto fortemente in tale realtà. Oggi questa è una realtà veramente cresciuta ed è un fiore all'occhiello della nostra regione, invidiato fuori dai nostri confini e che oggi abbiamo il dovere e l'onere di difendere in tutti i modi. È stata una fondazione che in questi ultimi tempi è stata spesso attaccata, oggi chiaramente è una realtà cresciuta in modo tale da dover anche vedere delle operazioni da parte dell'Amministrazione: mi riferisco sia al patto di stabilità che viene introdotto, sia a queste convenzioni - su cui tornerò in maniera puntuale - che vanno ad evitare ciò che è emerso dai vostri interventi, intanto duplicazioni, ma anche razionalizzazioni nell'uso degli strumenti. Sono convenzioni su tutta una serie di aspetti non solo inerenti al personale, tutelando sempre chi opera all'interno della fondazione, ma anche inerenti le parti più operative di direzione, nell'ottica della razionalizzazione e del controllo della spesa pubblica, quindi sinergia fra iniziative ed ambiti, ma anche razionalizzazione e un'attenzione particolare su tale questione. Chiaramente è innovativa la questione delle convenzioni con enti, università ed istituti di alta formazione artistica e musicale, fondazione, e facoltà di convenzionamento che questa legge n. 508 riconosce all'AFAM e trova un interessante precedente anche in ambito regionale all'articolo 104 della legge n. 54, e questo ne rafforza il valore.

Per quanto riguarda la questione del personale, ci ritorneremo, l'articolo 7 è l'articolo che tutela chi opera all'interno. Per una parte è stato ricordato...la parte inerente all'AFAM passa ad un riconoscimento di ente di diritto pubblico, mentre la parte di diritto privato, che rimane, quindi la fondazione con la SFOM, prevede che con successivi regolamenti siano disciplinate certe procedure che vanno ad ulteriormente tutelare questa parte.

Con i sub-emendamenti che sono stati già commentati, in particolare quello inerente al personale, andiamo a prevedere espressamente che questa parte che transita a tutti gli effetti entra nel comparto pubblico e questo va nell'ottica di riconoscere e di accettare ciò che le organizzazioni sindacali, sia parte scolastica che parte funzione pubblica, hanno richiesto.

Vi è massima disponibilità da parte nostra, una parte di emendamento con l'organizzazione sindacale scolastica era già stata recepita sulla tutela del personale e soprattutto inerente la pianta organica, che in questo caso viene definita al pareggiato, ed annuncio già che per una parte...sicuramente di disponibilità ad andare in commissione per coinvolgere maggiormente la commissione su questa parte, mentre ritengo che l'altra proposta di andare in commissione sulla questione "progetti speciali", per capirci, che quella sia di competenza più del Governo regionale che ha una funzione di operatività. Questo per dire che abbiamo accettato la previsione di coinvolgere maggiormente la commissione nei crismi successivi all'approvazione di tale legge, perché saranno molto importanti le parti inerenti alla tutela di chi opera attraverso l'approvazione degli ulteriori atti che vanno a regolare le parti operative. Nei successivi regolamenti saranno disciplinate le procedure di reclutamento del personale. Il regolamento concernente il reclutamento del personale non è ancora stato emanato dallo Stato, ma solo dopo l'emanazione dello stesso il regolamento potrà essere recepito, adeguato al livello regionale essendo che non abbiamo competenza in materia.

Sulle questioni puntuali magari tornerò. Volevo solo riprendere alcune osservazioni fatte. Per quanto riguarda i passaggi in commissione, avevo ricevuto dalle organizzazioni sindacali scolastiche una richiesta di incontro una decina di giorni antecedenti a questo incontro che poi si è svolto e con le organizzazioni sindacali abbiamo concordato una parte di testo che si è ritrovato poi in commissione. Per quanto riguarda quelle della funzione pubblica, ricordo che la richiesta di convocazione in commissione è arrivata al mattino quando la commissione era già al lavoro. C'è stato un tentativo da parte della commissione di mettersi in contatto con le organizzazioni sindacali per convocarle in commissione, ma queste non erano disponibili, dopodiché mi sono fatto carico della disponibilità di incontrarle lunedì e ho cercato di recepire ciò che si ritrova nel sub-emendamento che ho presentato e che è in linea con quello che voi avevate presentato nei vostri emendamenti e che va a risolvere. Forse il testo è arrivato in commissione senza dare il tempo di audire tutte le persone che lo avevano richiesto, ma le organizzazioni sindacali comunque hanno avuto una disponibilità di essere audite.

Per quanto riguarda l'urgenza, questa legge ha anche una parte finanziaria e proprio il collega Louvin in sede di annuncio della manovrina aveva espresso una certa preoccupazione per una parte di tagli che avevano inciso sulla fondazione. Questi tagli oggi recuperano 140.000 euro fondamentali per l'attivazione dei corsi ed è per questo che ho messo l'urgenza alla commissione (me ne scuso), perché, pur condividendo tutte le difficoltà di approfondimento, era una mia preoccupazione nei confronti della fondazione, perché vi operano persone che hanno stipendi e voi sapete la situazione finanziaria, con 140.000 euro - un'altra parte viene recuperata nell'assestamento di bilancio che è in itinere - si dà la possibilità di essere a regime sia con l'attivazione dei corsi che con la parte corrente. Ciò per dire che questa era solo una certa urgenza da noi manifestata nei confronti della fondazione e di chi opera, pur ribadendo la nostra disponibilità a qualsiasi ora a discutere le tematiche e le migliorie che oggi mi sembra che ci siano grazie al lavoro di tutte le persone che oggi sono state citate.

Crediamo che i lavoratori siano tutelati, che una realtà così complessa oggi veda un momento di riconoscimento e soprattutto di messa a punto legislativa, ma non solo, di ciò che viene fatto all'interno e da parte dell'Amministrazione vi sia la possibilità di avere un controllo attraverso il patto di stabilità che evita in prospettiva la moltiplicazione di corsi e la duplicazione di certe istanze che con queste convenzioni possono essere regolate con una massima funzionalità.

Infine sulla questione dell'edilizia ricordo che in questi anni sono stati fatti investimenti e ci saranno poi nei prossimi mesi delle novità per quanto riguarda la questione della sede.

Manifestando la piena disponibilità ad accettare parte degli emendamenti che sono stati presentati dai colleghi della minoranza e attraverso questi sub-emendamenti che vanno a recepirne in parte due con delle modifiche che abbiamo visto assieme, noi riteniamo di avere con questa legge dato delle risposte che effettivamente erano attese da chi opera all'interno di tale realtà importante.

Presidente - Procediamo all'esame dell'articolato. All'articolo 1 abbiamo l'emendamento n. 1 dell'ALPE e il sub-emendamento a questo emendamento dell'Assessore Laurent Viérin.

La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - Grazie.

Penso che si raggiungano gli intenti dell'Assessore e il nostro in questo. La sottolineatura collegata al nostro emendamento era molto semplice: qui siamo sul terreno non solo della formazione, che è uno degli aspetti dell'azione della futura fondazione, perché a questa si riferisce il secondo comma dell'articolo 1 e ci sembrava giusto ricordare che essa è prima di tutto ente di promozione e sviluppo della cultura musicale in Valle d'Aosta, la formazione essendo poi un'azione evidente accanto a quelle di spettacolo, di ricerca ed altro che vengono svolte. In questo modo l'articolo 1, che riguarda l'oggetto e le finalità della legge sembra più completo. Vorrei ricordare che qui ci muoviamo: da un lato, sul versante della cultura musicale amatoriale e della formazione musicale; dall'altro, nel primo comma, che noi condividiamo nella sua concezione, ci occupiamo di un istituto di alta formazione musicale e siamo nell'ambito delle istituzioni di alta cultura, di cui parla l'ultimo comma dell'articolo 33 della Costituzione. A cappello anche dei ragionamenti che faremo dopo, ricordo che queste istituzioni di alta cultura sono tutelate costituzionalmente nel diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato, aggiungiamo noi con una lettura aggiornata della Costituzione, anche delle leggi regionali dopo che la materia è stata oggetto di una norma di attuazione.

Così configurato, siamo disponibili ad accogliere l'emendamento presentato dall'Assessore Viérin, che sostanzialmente è equivalente nella formulazione e può essere accolto in quanto nulla toglie a ciò che diciamo.

Presidente - L'emendamento n. 1 del gruppo ALPE è stato modificato con il sub-emendamento n. 1 dell'Assessore Laurent Viérin, pertanto decade, ne do lettura per il verbale:

Emendamento

Al comma 2 dell'articolo 1 le parole "formazione musicale" sono sostituite dalle seguenti: "cultura musicale".

Do lettura del sub-emendamento dell'Assessore Laurent Viérin:

Sub-emendamento

Al comma 2 dell'articolo 1 dopo la parole "formazione" è aggiunta la parola "e cultura".

Al titolo del DDL dopo la parola "formazione" è aggiunta la parola "e cultura".

Pongo in votazione l'articolo 1 nel testo così emendato:

Articolo 1

(Oggetto e finalità)

1. La presente legge reca disposizioni per la disciplina dell'Istituto musicale pareggiato della Valle d'Aosta - Conservatoire de la Vallée d'Aoste, di seguito denominato Istituto, istituito ai sensi della legge 21 dicembre 1999, n. 508 (Riforma delle Accademie di belle arti, dell'Accademia nazionale di danza, dell'Accademia nazionale di arte drammatica, degli Istituti superiori per le industrie artistiche, dei Conservatori di musica e degli Istituti musicali pareggiati), e del decreto legislativo 24 luglio 2007, n. 136 (Norme di attuazione dello statuto speciale della Valle d'Aosta - Vallée d'Aoste concernenti il conferimento di funzioni in materia di istituzioni di alta formazione artistica e musicale).

2. Al fine di razionalizzare la normativa regionale in materia di promozione e sviluppo della formazione e cultura musicale in Valle d'Aosta e di valorizzare e divulgare il patrimonio musicale tradizionale, la presente legge reca modificazioni alla legge regionale 17 marzo 1992, n. 8 (Interventi regionali a favore di una Fondazione per la valorizzazione e la divulgazione del patrimonio musicale tradizionale e per lo sviluppo e la diffusione della cultura musicale in Valle d'Aosta).

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 31

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - C'è l'emendamento n. 2 dell'ALPE, che introduce l'articolo 1bis.

La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - Grazie.

Credo che questa proposta possa colmare una piccola lacuna logica nella formazione della legge. Abbiamo detto qual è l'oggetto e le finalità, a nostro modo di vedere, è utile spiegare che stiamo prendendo dal corpo dell'ex Istituto musicale, per intenderci, questo blocco di funzioni e le riportiamo sotto il cappello del Conservatoire de la Vallée d'Aoste, Istituto musicale pareggiato della Valle d'Aosta. A noi sembrava che non fosse detto da nessun'altra parte, l'abbiamo letta e riletta, questa è una legge complessa, ma non abbiamo trovato un punto in cui si dicesse che quelle funzioni che finora sono state svolte e che sono ancora oggetto dello statuto attualmente vigente, eccetera, vengono pro futuro fatte dall'alto. Questo è un passaggio che, a nostro avviso, è chiarificatore del senso. È vero che nel complesso poi emerge tale questione, ma glielo sottoponiamo come momento di precisazione di una transizione di funzioni che fino a questo momento sono state svolte sotto un cappello diverso. Siccome andiamo a costituire un ente pubblico questa volta, diciamo che queste sole vengono scorporate, mentre tutte le altre, come è detto nel corpo della legge, rimangono sotto l'egida della Fondazione Maria Ida Viglino.

Presidente - La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Laurent Viérin.

Viérin L. (UV) - Saremmo per non accettare questo emendamento per una questione di confronto anche con la parte tecnico-legislativa, nel senso che è stato giustamente rilevato che esso risulta ridondante, in quanto all'articolo 1 si cita espressamente la legge n. 508/1999 che riguarda esclusivamente l'AFAM. Non so se, da un punto di vista di formulazione, è corretto, ma riteniamo che non abbia senso dire che ciò che ora è fatto dall'istituto viene fatto dall'istituto che oggi è AFAM. Solo quello, forse volevate dire: fondazione. Oggi l'istituto è l'AFAM nel nuovo testo, l'articolo 1 cita espressamente la legge n. 508, pertanto risulta ridondante, quindi riteniamo che sia già previsto.

Presidente - La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - Qui c'è uno scontro fra Titani, ma non di quest'aula, di altri uffici. Abbiamo valutato con uffici legislativi diversi e sembrava più chiaro questo tipo di formulazione. Manteniamo l'emendamento anche per solidarietà con i nostri tecnici che ci supportano nella formulazione e ci pare giusto riconoscere il lavoro fatto, senza nulla togliere a quello che può essere fatto da altri.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 2 del gruppo ALPE, che recita:

Emendamento

Dopo l'articolo 1 è inserito il seguente:

"Articolo 1bis

(Funzioni)

1. Le funzioni relative ai corsi di alta formazione artistica e musicale finora svolte dall'Istituto musicale della Valle d'Aosta sono esercitate dall'Istituto.".

Consiglieri presenti e votanti: 30

Favorevoli: 7

Contrari: 23

Il Consiglio non approva.

Presidente - All'articolo 2 c'è l'emendamento n. 3 dell'ALPE con sub-emendamento.

La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - Grazie. Questo è un emendamento importante a nostro modo di vedere, che aiuterebbe una miglior comprensione della diversa natura dei due soggetti che vengono ad esistere con questa scissione che viene operata. Abbiamo rappresentato all'Assessore tale questione: normalmente le amministrazioni pubbliche operano nei confronti di enti esterni come le fondazioni attraverso l'erogazione di contribuzioni, perché anche altri hanno questa funzione, e normalmente tutte le leggi indicano la contribuzione. Noi invece, lo abbiamo approfondito in relazione alla legge n. 25/2005, che regola il finanziamento e la parte edilizia dell'Università della Valle d'Aosta, nei confronti del mondo universitario operiamo con un finanziamento; questa è la diversità concettuale. Allora la formulazione del disegno di legge espressa dall'Assessorato è: "a decorrere dall'anno 2013, la Regione eroga a favore dell'Istituto un contributo annuo a titolo di concorso alle spese...", a noi pare significativamente più coerente con il nuovo rapporto che instauriamo con questo ente dire che è autorizzato il finanziamento dell'Istituto mediante trasferimenti in parte correnti. È una questione di assoluta specularità con quello che è il regime universitario. È stato tolto con il sub-emendamento, che abbiamo presentato in relazione al parere espresso ieri dall'Assessorato delle finanze, il riferimento alle spese di investimento che non sono ritenute teoricamente coperte da questo provvedimento di legge, comunque questo è il primo passaggio e il più significativo.

Ci sono anche altri aspetti, in particolare attiro l'attenzione dell'Assessore sul fatto che richiamiamo la possibilità che ci siano dei contributi statali, che sono espressamente previsti dal 5° comma della norma di attuazione. Quando insieme all'allora Senatore Rollandin abbiamo lavorato sulla norma di attuazione, non a caso abbiamo fatto inserire la possibilità che ove previsto queste istituzioni concorrano come le altre in Italia al finanziamento. C'è una quota minima, ma significativa di concorso dello Stato alle spese dell'università, perché precluderci questa cosa e non inserire nella legge tale possibilità? Ricordo che la norma di attuazione non è direttamente vigente, dobbiamo poi farla nostra attraverso una precisazione nel testo.

Abbiamo ancora aggiunto che nella dotazione che viene data all'università attraverso questo trasferimento finanziario siano comprese anche le attività di ricerca, che non erano richiamate nella legge e che invece sono una delle funzioni, perché gli AFAM non possono esistere solo per l'insegnamento, ma tutti i docenti hanno anche una loro attività di ricerca.

Abbiamo riportato fedelmente il testo anche della sottoposizione al patto di stabilità esattamente nella formulazione che è stata prevista dalla proposta dell'Assessorato. Credo di avere chiarito il senso di questo emendamento che rende certo che noi finanziamo e non contribuiamo soltanto.

Presidente - La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Laurent Viérin.

Viérin L. (UV) - Al di là della questione relativa al contributo o finanziamento, riteniamo che la formulazione che abbiamo proposto, e che è stata esaminata dagli uffici legislativi, determini in modo più puntuale le modalità di rateizzazione, si chiede puntuale rendicontazione e rispetto del patto di stabilità e quindi ci sia un controllo rigoroso su ciò che è una questione di regolazione di modalità fra uffici...che però danno una possibilità di modalità più puntuale, quindi saremmo per non accettarlo.

Presidente - La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - Noi non drammatizziamo naturalmente, ma abbiamo il sospetto che questo non dia pienezza all'autonomia di ordinamento dal punto di vista finanziario, che deve essere riconosciuta. Ripeto: non alziamo barricate sulla questione, che però è delicata in termini di principio a presidio dell'autonomia di questo ente. Il fatto che lo si sottoponga ad una rendicontazione gli fa assumere una veste che non è quella che dovrebbe avere in termini di ordinamento universitario. Mi consenta, Assessore, senza che questo voglia sminuire le competenze di chi ha esaminato questo testo, ma faccia attenzione che non prevalga la logica scolastica, cioè di rendicontazione su istituzioni scolastiche, rispetto ad una logica di rapporto da ente pubblico statuale o regionale, ad ordinamento di carattere universitario. Se vogliamo dargli quel tutto tondo, dovremmo riconoscere questo. Considererei un atto significativo il volerlo accettare, ma non è una questione che assume un carattere capitale e, se questa è la decisione del Governo regionale, tale rimanga. Resti a memoria attraverso la votazione che abbiamo posto la questione e semmai nel prosieguo questo potrebbe essere oggetto di rivisitazione. Il fatto che si rendiconta 30, 60, eccetera, tiene la briglia troppo stretta dal punto di vista del rapporto finanziario con l'ente.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 3 del gruppo ALPE con il sub-emendamento di tale gruppo, che rispettivamente recitano:

Emendamento

L'articolo 2 è sostituito dal seguente:

"Articolo 2

(Finanziamento a favore dell'Istituto)

1. È autorizzato il finanziamento dell'Istituto mediante trasferimenti annuali correnti e di investimento, posti a carico del bilancio della Regione.

2. L'ammontare annuo complessivo dei finanziamenti a favore dell'Istituto è determinato, con appositi stanziamenti, a carico del bilancio regionale, nonché attraverso contributi statali, ove dovuti secondo la normativa vigente, determinati a norma dell'articolo 1, comma 5, del d.lgs. 136/2007.

3. Le modalità di trasferimento delle risorse finanziarie a copertura del fabbisogno dell'Istituto per l'attività didattica, amministrativa e di ricerca, per l'esercizio delle funzioni in materia di diritto allo studio e comprensivo di quelle concernenti le attività orchestrali e delle risorse finanziarie di investimento sono stabilite con deliberazione della Giunta regionale.

4. La Regione può assoggettare l'Istituto al rispetto di un patto di stabilità, finalizzato al contenimento delle spese correnti, secondo le modalità definite dalla Giunta regionale con propria deliberazione.".

Sub-emendamento

All'articolo 2 (Finanziamento a favore dell'Istituto) come sostituito dall'emendamento n. 3, sono soppresse al comma 1 le parole "e di investimento," e al comma 3 le parole "e delle risorse finanziarie di investimento".

Consiglieri presenti e votanti: 29

Favorevoli: 7

Contrari: 22

Il Consiglio non approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 2:

Consiglieri presenti: 30

Votanti e favorevoli: 23

Astenuti: 7 (Giuseppe Cerise, Chatrian, Donzel, Carmela Fontana, Louvin, Patrizia Morelli, Rigo)

Il Consiglio approva.

Presidente - All'articolo 3 ci sono gli emendamenti n. 4, n. 5, n. 6 e n. 7 dell'ALPE.

La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - Grazie Presidente. Se mi consente, li esaminiamo uno alla volta per non fare confusione, perché ci saranno anche delle posizioni differenziate.

Il primo di questi quattro emendamenti riguarda il coinvolgimento che riteniamo fondamentale della commissione nell'esame della proposta di adeguamento dello statuto alla legge e quindi che la deliberazione della Giunta sia preceduta da un passaggio in commissione, perché buona parte dei concetti che noi tratteggiamo qui, troveranno poi applicazione nello statuto. Lo statuto in vigore dal 2008 non era stato esaminato dalla commissione, quindi che ci sia questo passaggio credo sia una cautela utile e potrebbe anche dare luogo a qualche miglioria, come è stato il caso nella discussione di questa legge.

Presidente - La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Laurent Viérin.

Viérin L. (UV) - Come annunciato in sede di replica, accettiamo questo emendamento nell'ottica di una condivisione con la commissione di tale tema.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 4 del gruppo ALPE, che recita:

Emendamento

Al comma 1 dell'articolo 3 sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: "sentita la commissione consiliare competente".

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 30

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - La parola al Consigliere Louvin sull'emendamento n. 5.

Louvin (ALPE) - Grazie Presidente.

Il disegno di legge in discussione prevede, al fine di garantire un'adeguata rappresentanza della Regione, secondo quanto previsto dalla norma di attuazione, che alla Giunta sia riservata la nomina di tre membri del consiglio di amministrazione. Noi siamo andati ad esaminare il disposto del regolamento sui criteri per l'autonomia statutaria ed organizzativa delle istituzioni artistiche e musicali e abbiamo cercato di immaginare quello che sarà il consiglio di amministrazione di questo ente. Ci sembra che ci sia o un'incomprensione, o uno sforamento numerico, intanto perché è principio generale: noi abbiamo degli obblighi di mantenere entro limiti ristretti i consigli di amministrazione. Del consiglio di amministrazione come verrà a configurarsi faranno parte obbligatoriamente il presidente dell'istituto, che non rientra fra i tre membri di nomina regionale, il direttore di provenienza didattica tanto per capirci, un docente dell'istituzione designato dal consiglio accademico, uno studente designato dalla consulta degli eletti ed un esperto di amministrazione nominato dal Ministro, quindi sono già cinque, salvo che la Regione intenda con questo sostituire quello del Ministro, ma noi rileviamo che nel Consiglio di amministrazione dell'università la presenza del delegato del Ministero è rimasta. Ce ne sono, a nostra lettura, quindi già cinque in questo consiglio di amministrazione ed oltretutto lei avrà notato, Assessore, che il regolamento prevede che sono possibili ulteriori componenti di designazione di enti territoriali che finanzino, come nel nostro caso, ma nel massimo di due. A noi pare che venire ad aggiungere un terzo rappresentante sia sicuramente ridondante.

Riteniamo di poterci allargare come istituzione regionale fino al massimo consentito, andare ad uno sforamento ci pare eccessivo, non opportuno, salvo dare una sgradevole immagine di voler a tutti i costi avere una preponderanza. Qui non c'è un problema di preponderanza regionale, intanto perché c'è il presidente nominato dalla Regione e gli altri soggetti sono soggetti interni alla scuola, non abbiamo da assicurarci una maggioranza rispetto ad altri eventuali competitor, qui non c'è nessun altro se non la Regione. Il fatto di poter scegliere fra personalità del mondo della cultura già due persone, oltre al presidente, in un consiglio di amministrazione come questo e di avere un numero dispari, sette, invece di un numero pari, otto, sarebbe una cosa abbastanza adeguata. Stiamo nei limiti del regolamento e non credo che così si vada a ledere alcunché della potestà designatoria della Giunta.

Presidente - La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Laurent Viérin.

Viérin L. (UV) - Qui riteniamo che effettivamente, nell'ottica di quanto è stato enunciato, abbiamo cercato di dare una corrispondenza ad una rappresentanza regionale, oltre a quelle previste, per avere un'ampia rappresentanza, anche differenziando le professionalità nel consiglio di amministrazione, ma reputiamo che, a fronte del notevole finanziamento che la Regione sostiene per questo ente, ci sia la possibilità di esprimere tali tre membri. Riteniamo che in questo caso ci sia la possibilità di avere attraverso delle professionalità una buona sinergia di competenze all'interno di questo consiglio di amministrazione. Per quanto riguarda la parte statale, ci sono i contributi inerenti alle professionalità che possono derivare da questo, ma reputiamo che questa fondazione, essendo una fondazione sulla quale l'Amministrazione regionale investe tanto non solo a livello economico, ma anche di competenze, potesse esprimere questi tre membri per avere un'ampia rappresentanza che potesse confrontarsi con le ampie rappresentanze che in egual misura provengono dagli organi che sono riconosciuti.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 5 del gruppo ALPE, che recita:

Emendamento

La lettera b) del comma 2 dell'articolo 3 è sostituita della seguente:

"b) al fine di garantire un'adeguata rappresentanza della Regione, secondo quanto previsto dall'articolo 1, comma 2, del d.lgs. 136/2007, alla Giunta regionale è riservata la nomina di due rappresentanti nel consiglio di amministrazione scelti fra personalità del mondo dell'arte e della cultura;".

Consiglieri presenti e votanti: 30

Favorevoli: 7

Contrari: 23

Il Consiglio non approva.

Presidente - La parola al Consigliere Louvin sull'emendamento n. 6.

Louvin (ALPE) - Grazie Presidente.

In nessuna parte del disegno di legge figurava il richiamo al CNAM (Consiglio Nazionale per l'Alta Formazione Artistica e Musicale). Non credo di potermi schierare fra i ministerialisti, ma ci sembrava opportuno, siccome ci è stata data attraverso la norma di attuazione una facoltà di integrare il CNAM con un rappresentante della Regione, di dare un'indicazione di raccordo di questa che sarà l'unica...tanto non ne avremo decine di istituzioni di questo genere...nel fatto di individuare all'interno di questo consiglio di amministrazione il futuro rappresentante della Regione nel CNAM. A latere poi - questo però lo segnalo all'Assessore come preoccupazione - tutta questa operazione dovrebbe essere adeguatamente rappresentata presso il CNAM, in modo da chiarire esattamente il senso e le garanzie anche di autonomia che diamo a questa istituzione e di non considerare che ormai siamo su binari di totale indipendenza. Siamo raccordati, come lo è l'università con il Consiglio universitario nazionale, con le altre istituzioni e bisogna che operi correttamente questo raccordo. Auspichiamo quindi che sia accolta tale indicazione che è di carattere tecnico-funzionale, ma che ci pare colmare una piccola lacuna.

Presidente - La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Laurent Viérin.

Viérin L. (UV) - Ringraziamo per le osservazioni che condividiamo, quindi, ritenendo migliorativa, oltre che di recepimento dei principi enunciati, accettiamo l'emendamento.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 6 del gruppo ALPE, che recita:

Emendamento

Dopo la lettera c) del comma 2 dell'articolo 3 è aggiunta la seguente:

"cbis) individuazione nell'ambito del consiglio di amministrazione dell'Istituto del rappresentante della Regione, ai fini dell'integrazione del Consiglio nazionale per l'alta formazione artistica e musicale (CNAM) ai sensi dell'articolo 1, comma 2, del d.lgs. 136/2007;".

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 29

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - La parola al Consigliere Louvin sull'emendamento n. 7.

Louvin (ALPE) - Questo emendamento tende a focalizzare un problema amministrativo che è emerso nel corso della discussione in commissione in relazione ad una certa incompletezza dell'organigramma del precedente Istituto musicale rispetto allo standard che è necessario per diventare a tutti gli effetti un istituto di alta formazione. Il punto riguarda il direttore amministrativo di questo ente, perché è una figura che non a caso il regolamento ministeriale enfatizza in modo significativo, dedicandogli anche una serie di disposizioni. A noi sembra utile che venga richiamato in legge il fatto che ci sia nella struttura amministrativa questo direttore e anche che venga data una possibilità significativa di interlocuzione di tale istituzione con altri soggetti, con l'università stessa, con gli enti pubblici e territoriali, per utilizzare eventualmente in convenzione, o attraverso un sistema di comando un direttore amministrativo che abbia il profilo necessario. Qui c'è una problematica di titoli e di inquadramento del soggetto in un ambito dirigenziale e ci sembra rafforzativo di questa autonomia organizzativa dire che l'incarico del direttore amministrativo possa essere attribuito dal consiglio di amministrazione sia attraverso la nomina di un proprio dipendente, sia attraverso un regolamento in convenzione, o attraverso la disponibilità mediante procedura di comando, purché sia un soggetto che ha la qualifica dirigenziale nell'ambito di quanto prevede la legge n. 22, che è la disciplina del comparto unico del pubblico impiego. Questa disciplina d'altra parte diventa poi riferimento per questo nuovo ente, se viene data attuazione a quanto propone il sub-emendamento che ha presentato l'Assessore e quindi ci sembra in linea con tale proposta il fatto di prevedere espressamente che ci sia un direttore e secondo quali modalità esso venga nominato.

Presidente - La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Laurent Viérin.

Viérin L. (UV) - Non accettiamo questo emendamento in quanto tali previsioni di cui voi parlate sono inserite attraverso la possibilità di operare le convenzioni e di metterle in essere da parte del CdA, su consiglio del direttore e dei membri del consiglio di amministrazione da individuare attraverso il riconoscimento di una professionalità interna o esterna, che vada nell'ottica della razionalizzazione della spesa per non gravare ulteriormente sul bilancio della fondazione, per dare la possibilità di convenzionarsi con le comunità locali, o con il CPEL, o altri enti per avere la figura professionale che possa addivenire a questo scopo. Riteniamo quindi che attraverso questa previsione delle convenzioni sia tutelata la possibilità di farlo, senza noi dover intervenire in tale senso e senza particolare aggravio di spesa.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 7 del gruppo ALPE, che recita:

Emendamento

Dopo la lettera cbis) del comma 2 dell'articolo 3, introdotta dall'emendamento precedente, è aggiunta la seguente:

"cter) alle strutture amministrative dell'Istituto è preposto un direttore, responsabile della gestione amministrativa, organizzativa, finanziaria, patrimoniale e contabile dell'istituzione. L'incarico di direttore amministrativo è attribuito, con delibera del Consiglio di amministrazione, su proposta del direttore, ad un dipendente dell'Istituto. ovvero di altra pubblica amministrazione in posizione di comando o in forza di convenzione, in possesso di laurea e appartenente alla qualifica unica dirigenziale di cui al Capo III della legge regionale 23 luglio 2010, n. 22 (Nuova disciplina dell'organizzazione dell'Amministrazione regionale e degli enti del comparto unico della Valle d'Aosta. Abrogazione della legge regionale 23 ottobre 1995, n. 45, e di altre leggi in materia di personale).".

Consiglieri presenti e votanti: 30

Favorevoli: 7

Contrari: 23

Il Consiglio non approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 3 nel testo così emendato:

Articolo 3

(Statuto e organi dell'Istituto)

1. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente articolo, l'Istituto delibera una proposta di adeguamento dello statuto alla presente legge e alla normativa statale vigente in materia, con particolare riferimento alla l. 508/1999 e al decreto del Presidente della Repubblica 28 febbraio 2003, n. 132 (Regolamento recante criteri per l'autonomia statutaria, regolamentare e organizzativa delle istituzioni artistiche e musicali, a norma della legge 21 dicembre 1999, n. 508). La proposta di adeguamento dello statuto è approvata con deliberazione della Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente.

2. Lo statuto deve essere altresì conforme ai seguenti principi:

a) il Presidente dell'Istituto è nominato dalla Giunta regionale, sulla base di una designazione effettuata dal consiglio accademico nell'ambito di una terna di soggetti di alta qualificazione manageriale e professionale e di comprovata esperienza maturata in organi di gestione di istituzioni culturali ovvero aventi riconosciuta competenza in ambito artistico e culturale;

b) al fine di garantire un'adeguata rappresentanza della Regione, secondo quanto previsto dall'articolo 1, comma 2, del d.lgs. 136/2007, alla Giunta regionale è riservata la nomina di tre membri del consiglio di amministrazione scelti fra personalità del mondo dell'arte e della cultura, del sistema produttivo e sociale, delle professioni e degli enti pubblici e privati;

c) il controllo contabile dell'Istituto è affidato ad un revisore dei conti, nominato con deliberazione della Giunta regionale tra gli iscritti nell'apposito registro;

d) individuazione nell'ambito del consiglio di amministrazione dell'Istituto del rappresentante della Regione, ai fini dell'integrazione del Consiglio nazionale per l'alta formazione artistica e musicale (CNAM) ai sensi dell'articolo 1, comma 2, del d.lgs. 136/2007.

Consiglieri presenti: 30

Votanti e favorevoli: 23

Astenuti: 7 (Giuseppe Cerise, Chatrian, Donzel, Carmela Fontana, Louvin, Patrizia Morelli, Rigo)

Il Consiglio approva.

Presidente - All'articolo 4 ci sono gli emendamenti n. 8 dell'ALPE e n. 1 della V Commissione.

La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - Grazie. Questo è un passaggio molto delicato della legge, perché riguarda la pianta organica ed è un argomento che è stato oggetto di complessivo cambiamento già attraverso la proposta accolta dalla commissione, quindi c'è già stato un primo significativo cambiamento. Dalla pianta organica direttamente predisposta dalla Sovrintendenza agli studi - semplifico per comodità di ragionamento - si è passati ad un procedimento molto più elaborato, che prevede l'intervento del consiglio di amministrazione dell'istituto, sentito il collegio dei docenti, sulla base di un progetto predisposto dal consiglio accademico. È quindi stata riorientata la decisione e noi ci rallegriamo di questo cambiamento, che è in linea con i principi costituzionali e con l'autonomia dell'istituto. Siccome però la formulazione che era emersa ci sembrava essere limitata alla sola parte docente, abbiamo voluto con questo emendamento chiarire che c'è anche una referenzialità alla pianta organica nuova del personale non docente dell'istituto e che questa stessa pianta organica possa seguire procedimenti di revisione e di successivo adeguamento.

Abbiamo poi inserito nel corpo di questo emendamento un comma che ci pare significativo, perché riguarda il reclutamento del personale docente. L'Assessore avrà notato che nelle norme di attuazione è stato appositamente previsto che i contratti di lavoro tengano conto delle specificità dell'ordinamento regionale e al reclutamento del personale docente si provvede in armonia con le disposizioni statali, previo accertamento di conoscenza della lingua francese da operare secondo modalità stabilite dalla Regione. Dove se non qui? Dove, secondo noi, se non nella legge che istituisce questo ente andiamo a dire qual è la legge di riferimento? Credo che qui fra di noi vada fatto questo chiarimento; non ci riferiamo al personale che è in servizio attualmente: ci riferiamo al personale che dovrà essere reclutato in futuro per trasferimento da omologhi enti, oppure per concorsi espletati dall'istituto. Andare a dire a quali procedure di accertamento di conoscenza della lingua francese è sottoposto questo futuro personale è indispensabile, bisogna dire quali sono le regole di riferimento, quindi abbiamo chiarito con questo emendamento tali aspetti.

Auspico che ci sia un approfondimento in questa sede e che l'Assessore possa dirci qual è la posizione della Giunta su questi due aspetti. Ripeto che non riguarda il personale non docente, né quello attualmente in servizio, ma le dinamiche future di reclutamento del personale.

Presidente - La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Laurent Viérin.

Viérin L. (UV) - Per la prima parte riteniamo che con la dizione "pianta organica" si ricomprenda sia il personale docente che quello non docente, quindi siano tutelate nell'ottica di ciò che è stato enunciato entrambe le parti di lavoratori.

Per quanto riguarda la questione del francese in seguito anche al recepimento della norma di attuazione, oggi già esiste nello statuto dell'istituto la previsione del francese e delle norme di accertamento; inoltre nel nuovo statuto, che, a seguito del nostro recepimento dell'emendamento, sarà visto in commissione, ci sarà la possibilità di discutere seguendo un principio di autonomia didattica che noi riserviamo all'istituto. Sarà possibile quindi prevedere nello statuto le forme di accertamento, di conseguenza riteniamo che questa parte di tutela sia ricompresa e, fra l'altro, oggi, se inserito nello statuto, anche per chi in futuro opererà in questo senso.

Presidente - La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Solo per chiarire come procederemo al voto di questo emendamento e dell'articolo. Questo articolo è molto controverso, è stato oggetto di una modifica proposta dai docenti dell'istituto musicale poi recepita dai sindacati, poi recepita dall'Assessore, eccetera, quindi riteniamo che i rilievi fatti dall'ALPE siano importanti, perché anche noi manteniamo una preoccupazione rispetto al personale non docente. Riteniamo, essendo questo articolo già più volte emendato con le proposte che arrivano direttamente dall'istituto, in tale caso di recepire l'articolo come è stato riportato dalla commissione, pur ritenendo opportuni i rilievi sul francese che l'Assessore ritiene di recepire nello statuto.

Presidente - La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - Il chiarimento dell'Assessore è importante, perché rassicura sul fatto che ci sia effettivamente una pianta organica unitaria - naturalmente con la distinzione dei ruoli che si impone fra personale docente e non docente - e scioglie il nodo rispetto ad un certo vuoto che, a nostro avviso, c'era su questo argomento. Ci raccordiamo anche alla preoccupazione che ha espresso il collega Donzel su tale questione e quindi sull'opportunità di aderire a questo punto alla formulazione, come è emersa in commissione e anche sulla sollecitazione delle organizzazioni sindacali.

Rimane - ma il dato è formale - la questione che il previo accertamento della conoscenza della lingua francese deve essere operato secondo le modalità stabilite dalla Regione, a noi pareva normale che dicessimo qui quali sono le modalità, facendo riferimento ad una nostra normativa. Se come crediamo l'Assessore assicura...d'altra parte passerà sotto il vaglio della Giunta e lo sentiremo noi stessi, perché siamo coinvolti...vale il concetto espresso dall'articolo 27 dello statuto attuale della fondazione, cioè che tutto il personale in servizio dovrà possedere il requisito della piena conoscenza della lingua francese, a questo punto ci ritroveremo a valle sulla discussione dello statuto. L'emendamento quindi è ritirato.

Presidente - L'emendamento n. 8 dell'ALPE è ritirato; ne do lettura per il verbale:

Emendamento

L'articolo 4 è sostituito dal seguente:

"Articolo 4

(Personale dell'Istituto)".

1. La pianta organica del personale docente dell'Istituto è soggetta a revisione biennale. La proposta di revisione è operata dal consiglio di amministrazione dell'Istituto, sentito il collegio dei docenti, sulla base del progetto predisposto dal consiglio accademico per lo sviluppo della funzione artistica, educativa e culturale dell'Istituto stesso, nonché in considerazione delle risorse umane, logistiche e finanziarie disponibili. La pianta organica del personale docente e le successive modificazioni della stessa sono approvate dalla Giunta regionale con propria deliberazione.

2. All'accertamento della conoscenza della lingua francese previsto dall'articolo 4 del d.lgs. 136/2007 per il reclutamento del personale docente si provvede ai sensi della legge regionale 8 marzo 1993, n. 12 (Accertamento della piena conoscenza della lingua francese per il personale ispettivo, direttivo, docente ed educativo delle istituzioni scolastiche dipendenti dalla Regione).

3. La pianta organica del personale non docente dell'Istituto è soggetta a revisione biennale. La pianta organica del personale non docente e le successive modificazioni della stessa sono approvate dalla Giunta regionale con propria deliberazione.".

Do lettura dell'emendamento n. 1 della V Commissione:

Emendamento

Il comma 1 dell'articolo 4 del d.l. 196 è sostituito dal seguente:

"1. La pianta organica dell'Istituto è soggetta a revisione biennale. La proposta di revisione è operata dal consiglio di amministrazione dell'Istituto, sentito il collegio dei docenti, sulla base del progetto predisposto dal consiglio accademico per lo sviluppo della funzione artistica, educativa e culturale dell'Istituto stesso, nonché in considerazione delle risorse umane, logistiche e finanziarie disponibili. La pianta organica e le successive modificazioni della stessa sono approvate dalla Giunta regionale con propria deliberazione.".

Pongo in votazione l'articolo 4 nel testo così emendato:

Articolo 4

(Personale docente dell'Istituto)

1. La pianta organica dell'Istituto è soggetta a revisione biennale. La proposta di revisione è operata dal consiglio di amministrazione dell'Istituto, sentito il collegio dei docenti, sulla base del progetto predisposto dal consiglio accademico per lo sviluppo della funzione artistica, educativa e culturale dell'Istituto stesso, nonché in considerazione delle risorse umane, logistiche e finanziarie disponibili. La pianta organica e le successive modificazioni della stessa sono approvate dalla Giunta regionale con propria deliberazione.

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 28

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - All'articolo 5 c'è l'emendamento n. 9 dell'ALPE, di cui do lettura:

Emendamento

L'articolo 5 è sostituito dal seguente:

"Articolo 5

(Intese e convenzioni con altre istituzioni)

1. L'Istituto può stipulare convenzioni con enti, università, istituti di alta formazione artistica e musicale, fondazioni di ricerca e organismi equiparati, associazioni e società per l'esercizio di funzioni, l'erogazione di servizi o la realizzazione di progetti di sviluppo, nonché per il coordinamento di attività di comune interesse. I relativi accordi di collaborazione possono prevedere, per esigenze di ricerca, di produzione artistica e di insegnamento, l'esecuzione di corsi integrati di studio sia presso entrambe le istituzioni e università stipulanti, sia presso una di esse, nonché programmi di ricerca congiunti.

2. In particolare, le convenzioni di cui al comma 1 stabiliscono l'oggetto, le finalità, la durata, gli obblighi, le garanzie, le modalità di partecipazione dei contraenti e i loro rapporti finanziari e organizzativi, anche mediante il reciproco utilizzo del personale assunto.

3. Le funzioni amministrative in materia di programmazione e sviluppo dell'offerta formativa di cui all'articolo 1, comma 3, del d.lgs. 136/2007 sono esercitate mediante atti di indirizzo dell'Assessore all'istruzione e cultura.

La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - Siamo all'articolo che ha suscitato anche delle preoccupazioni da parte delle organizzazioni che rappresentano i lavoratori circa una possibile forzatura dello strumento delle convenzioni anche per quanto riguarda il personale. Riteniamo che la facoltà di convenzionamento in termini generali debba esistere e che debba essere implementata nel senso che noi indichiamo, perché non riguarda soltanto le utilità amministrative organizzative e di fruizione di servizi, eccetera, ma riguarda anche un'altra parte che è espressamente richiamata di nuovo nella norma di attuazione, dove si dice che c'è la possibilità che siano stipulati accordi di collaborazione per corsi integrati di studio. Tale questione in futuro sarà nodale, perché, non avendo sempre e comunque la possibilità di tenere tutti i corsi, soprattutto di natura specialistica, in Valle, potrà diventare necessario operarli anche in convenzionamento con altri soggetti; magari far venire a studiare qui dei ragazzi di altri conservatori e mandare i nostri almeno per una parte del corso altrove.

A noi allora è sembrato necessario richiamare questa tipologia di convenzionamento allargando le maglie del concetto di convenzioni come era stato formulato dalla proposta originaria ed allargandolo anche alle esigenze di ricerca, di produzione artistica e di esecuzione di corsi integrati, cioè diamo all'istituto maggiori possibilità. Ne diamo poi una a lei, Assessore, che vorremmo che lei si prendesse però. Lei avrà letto bene il terzo comma di questa proposta, siccome siamo quelli che esercitano in via delegata tali funzioni, tutte le funzioni di indirizzo a livello nazionale vengono svolte dal Ministro. Il Presidente Rollandin ricorderà sicuramente che abbiamo dovuto spiegare in Commissione paritetica che da noi le funzioni del Ministro dell'istruzione sono svolte dall'Assessore all'istruzione e cultura. La norma di attuazione le dà questa apertura di credito, ma se noi non indichiamo in una legge regionale che lei può dare atti di indirizzo al futuro ente istituto, questa possibilità lei non ce l'avrà. Noi le abbiamo specificato questo: "in materia di programmazione e sviluppo dell'offerta formativa..." che è esercitata "mediante atti di indirizzo dell'Assessore all'istruzione e cultura". Lo guardi con cortese attenzione, perché questo articolo non stravolge in nessuna misura, perché non toglie nulla a quello che voi avete detto, ma le dà una possibilità ulteriore, anzi le dà quella possibilità per la quale ci siamo battuti, che è fondamentale. Se le manca questo tassello, lei non potrà svolgere tale funzione al pari, in sede locale, di quella che svolge il Ministro. Rimarrà in vigore invece anche per la Valle d'Aosta la norma del regolamento che questa funzione assegna specificamente al Ministro dell'istruzione. Siamo qui a completare l'ordinamento regionale e non a mutilarlo, Assessore, non so se le è necessario un attimo di approfondimento della questione, ma lo valuti con attenzione, perché questo è un arricchimento.

Presidente - La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Laurent Viérin.

Viérin L. (UV) - Noi riteniamo che nella formulazione dell'articolo 5 sia rispettata l'autonomia dell'istituto e al contempo sia data la possibilità di stipulare queste convenzioni con enti, università, istituti di alta formazione artistica e musicale e abbiamo specificato le possibilità. Non riteniamo che andare a dettagliare ulteriormente sia comprensivo...mentre nel nostro caso sia limitativo di altre possibilità. Riteniamo quindi che la formulazione, per quanto riguarda la parte di convenzione, sia sufficientemente esplicita. Siamo disponibili ad accettare invece la questione, che condividiamo, delle funzioni amministrative di indirizzo e programmazione e quindi accetteremmo la parte relativa al comma 3.

Presidente - La parte accettata sarebbe il terzo comma dell'emendamento n. 9 dell'ALPE; pertanto, in pieno accordo, i primi due commi vengono ritirati.

Do quindi lettura, per il verbale, del terzo comma dell'emendamento sopraindicato:

Emendamento

Il terzo comma dell'articolo 5 è sostituito dal seguente:

"3. Le funzioni amministrative in materia di programmazione e sviluppo dell'offerta formativa di cui all'articolo 1, comma 3, del d.lgs. 136/2007 sono esercitate mediante atti di indirizzo dell'Assessore all'istruzione e cultura.".

Pongo in votazione l'articolo 5 nel testo così emendato:

Articolo 5

(Intese e convenzioni con altre istituzioni)

1. L'Istituto può stipulare convenzioni con enti, università, istituti di alta formazione artistica e musicale, fondazioni di ricerca e organismi equiparati, associazioni e società per l'esercizio di funzioni, l'erogazione di servizi o la realizzazione di progetti di sviluppo, nonché per il coordinamento di attività di comune interesse.

2. In particolare, le convenzioni di cui al comma 1 stabiliscono l'oggetto, le finalità, la durata, gli obblighi, le garanzie, le modalità di partecipazione dei contraenti e i loro rapporti finanziari e organizzativi, anche mediante il reciproco utilizzo del personale assunto.

3. Le funzioni amministrative in materia di programmazione e sviluppo dell'offerta formativa di cui all'articolo 1, comma 3, del d.lgs. 136/2007 sono esercitate mediante atti di indirizzo dell'Assessore all'istruzione e cultura.

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 29

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - All'articolo 6 vi sono gli emendamenti n. 10, n. 11, n. 12 e n. 13 dell'ALPE.

La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Laurent Viérin, sull'emendamento n. 10.

Viérin L. (UV) - Noi saremmo per mantenere la nostra formulazione, perché è la stessa formulazione con le parole invertite, quindi non abbiamo colto la nuance.

Presidente - La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - Va benissimo, ritiriamo l'emendamento. Noi abbiamo una lettura diversa, ma non è importante. Facciamo solo una precisazione e l'argomento è stato sollevato dalla collega Morelli nella sua presentazione in discussione generale. Qui è citato e parecchi di noi sono intervenuti ricordando l'importanza del riconoscimento della SFOM, attenzione soltanto al fatto che il riconoscimento nominale di qualcosa che non è normato dalla stessa istituzione rimane qualcosa di abbastanza apparente, rimane solo una dichiarazione di principio. È opportuno che sia regolamentata correttamente, perché, come dice lo stesso istituto nel suo sito internet, la SFOM è l'evoluzione dei corsi sperimentali ed è una cornice che è stata posta a questi corsi. Inoltre ci ha detto la rappresentanza politica e tecnica dell'Assessorato che non è mai stata definita puntualmente. A noi fa piacere che sia citata, ma è opportuno che sia inquadrata in modo corretto, se si chiama scuola, che abbia un riferimento più preciso. Vorremmo far notare che la SFOM ha triplicato il suo numero di studenti nel giro di circa 10 anni e che la definizione della quota capitaria rispetto ad un organismo che ha avuto una crescita così torrenziale può rappresentare qualche problema per il futuro. Ne discuteremo poi in sede amministrativa e quindi sulla SFOM si potrà tornare, al momento nulla osta che rimanga questa dizione, pertanto l'emendamento è ritirato.

Presidente - L'emendamento n. 10 dell'ALPE è ritirato, ne do lettura per il verbale:

Emendamento

La lettera a) del comma 3 dell'articolo 6 è sostituita dalla seguente:

"a) la lettera a) è sostituita dalla seguente:

"a) scopi della Fondazione sono lo sviluppo e la diffusione dell'arte e della cultura musicale in Valle d'Aosta, nonché lo studio, la valorizzazione e la divulgazione del patrimonio musicale proprio della tradizione valdostana. I suddetti scopi sono perseguiti anche attraverso l'organizzazione e la gestione, tramite la Scuola di formazione ed orientamento musicale (SFOM), dei corsi di indirizzo amatoriale finalizzati alla divulgazione della cultura musicale nel territorio regionale;";".

La parola al Consigliere Louvin sull'emendamento n. 11.

Louvin (ALPE) - Grazie Presidente.

Siamo alla parte che riguarda l'organo di amministrazione della fondazione, ci siamo spostati sull'asse Fondazione Maria Ida Viglino, quindi il soggetto che continua l'attività nel campo dell'istruzione musicale amatoriale. Siamo dell'avviso che si debba operare subito la profilatura del numero di consiglieri di amministrazione, perché ne abbiamo attualmente forse otto...ho tratto l'organigramma dal sito: un presidente, un vicepresidente, cinque consiglieri, ne abbiamo sette. A nostro avviso, questo organismo deve essere già ricondotto attualmente, anche perché l'Assessore sta facendo nascere altri posti di consigliere di amministrazione e non dobbiamo proprio in questo momento fare una fisarmonica che si allarghi.

Siccome avete appena votato il mantenimento a tre dei rappresentanti della Regione dall'altra parte, cerchiamo di ridimensionare il numero dei componenti che partecipano ai lavori del consiglio di amministrazione designati dalla Regione. Nell'emendamento viene detto: "i componenti di designazione pubblica sono in numero non inferiore a due terzi del totale", anche questo garantisce ampiamente la rappresentanza preponderante dell'Amministrazione regionale. Ci sembra un emendamento di buon senso in linea con la sobrietà economica, fra l'altro, è prevista la gratuità di queste fondazioni, però il non proliferare i posti nei consigli di amministrazione, visto che la gratuità oggi è definita da norme dello Stato e non regionali, che sia definita anche dalle nostre e che ci sia un contenimento del numero e non un loro aumento esponenziale. Grazie.

Presidente - La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Laurent Viérin.

Viérin L. (UV) - Non accettiamo questo emendamento, riteniamo che la legge già preveda la gratuità e quanto al numero, in considerazione del fatto che come gratuità svolgono una funzione all'interno del consiglio di amministrazione, ribadiamo anche noi l'importanza, essendo questa fondazione di diritto privato, di avere la maggioranza come Regione.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 11 del gruppo ALPE, che recita:

Emendamento

La lettera b) del comma 3 dell'articolo 6 è sostituita dalla seguente:

"b) la lettera c) è sostituita dalla seguente:

"c) la Fondazione è amministrata da un organo formato da cinque componenti, che partecipano ai lavori a titolo gratuito, designati dalla Regione e da eventuali altri fondatori pubblici e privati. I componenti di designazione regionale sono in numero non inferiore a due terzi del totale;";".

Consiglieri presenti e votanti: 28

Favorevoli: 6

Contrari: 22

Il Consiglio non approva.

Presidente - La parola al Consigliere Louvin sull'emendamento n. 12.

Louvin (ALPE) - Qui credo di dover essere portavoce di un'istanza che viene soprattutto dal collega Bertin, che oggi purtroppo non è qui a discutere questa legge, ma che è sempre molto attento ai suoi progetti speciali, alle iniziative culturali che si svolgono attraverso l'Istituto musicale. Stiamo parlando dei cosiddetti "progetti speciali" che vengono gestiti dalla fondazione, è opinione del nostro gruppo che sia normale che questo tipo di progettazione di carattere speciale abbia un passaggio nella competente commissione, che sia quindi esaminato preventivamente. Mi pare di avere intuito che non sarà accolta questa posizione, comunque lo ribadiamo anche in relazione alle tante discussioni fatte che pensiamo possano più opportunamente avere luogo nella commissione consiliare, senza venire ad ingombrarla di interpellanze ed interrogazioni.

Presidente - La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Laurent Viérin.

Viérin L. (UV) - Premesso che il passaggio in commissione non preclude l'arrivo di interpellanze, come succede spesso, a parte questo, mi compiaccio di tale volontà del gruppo ALPE di voler condividere questi progetti speciali in commissione. Ricordo che in passato questo non è mai stato previsto, anzi abbiamo introdotto per la prima volta la delibera di Giunta che va ad analizzare la previsione e l'approvazione dei progetti. Prima non era così, i progetti dell'Istituto musicale erano progetti speciali, che loro condividevano nel senso che venivano visti e autonomamente venivano finanziati. Abbiamo introdotto la questione della delibera di Giunta, che viene approvata dal Governo regionale, quindi riteniamo soprattutto rispetto al passato che sia stato fatto un passo avanti. Riteniamo anche che la Giunta abbia certe competenze che vadano esercitate.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 12 del gruppo ALPE, che recita:

Emendamento

Dopo il comma 3 dell'articolo 6 è aggiunto il seguente:

"3bis. Al comma 3 dell'articolo 6 della l.r. 8/1992 sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: "sentita la commissione consiliare competente".".

Consiglieri presenti e votanti: 29

Favorevoli: 7

Contrari: 22

Il Consiglio non approva.

Presidente - La parola al Consigliere Louvin sull'emendamento n. 13 del gruppo ALPE.

Louvin (ALPE) - Presidente e Assessore, mi rivolgo ad entrambi, perché la questione, come in relazione ai finanziamenti si mette in parallelo con la questione dell'università. In questa norma di attuazione, come per la norma di attuazione in materia di università, è stabilito che la Regione emana norme legislative in materia di finanziamento ed edilizia delle istituzioni di cui al comma 1, quindi come per l'università abbiamo il dovere di emanare una norma legislativa di riferimento sull'edilizia anche AFAM, non solo università: mi riferisco al terzo comma della norma di attuazione.

Noi con questo articolo abbiamo ripreso specularmente la norma in materia universitaria, dicendo: "in relazione alle necessità dell'Istituto, la Giunta regionale, sulla base degli indirizzi contenuti nel piano pluriennale...individua le aree o gli immobili ritenuti necessari e adeguati al regolare svolgimento dell'attività didattica, amministrativa e di ricerca, nonché al corretto esercizio delle competenze in materia di diritto allo studio...". Bisogna cioè dire dove le vanno a fare queste competenze, perché tutto quello che c'è nella legge attuale è un curiosissimo articolo che risale agli anni '90, in cui si dice che la Giunta è autorizzata a prendere accordi con la Curia per affittare i locali.

Siccome non sarà tutto lì, ma noi abbiamo già predisposto come Regione dei locali nuovi che stiamo finanziando, quelli dovranno rientrare formalmente nel piano di edilizia universitaria, ma verranno anche a dare un po' di polpa alla politica edilizia universitaria della Regione, perché metteremo sulla bilancia che, come Regione, abbiamo fatto anche quello. Noi stiamo solo dicendo che c'è un articolo che lo prevede, non precludiamo nessuna scelta, ma rendiamo applicabili tutte le norme che sono applicabili per l'edilizia universitaria.

Presidente - La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Laurent Viérin.

Viérin L. (UV) - Pur recependo ciò che è stato detto, l'emendamento fa riferimento all'articolo 9 della legge n. 8/1992, ma il testo si riferisce al pareggiato che non è più nella legge n. 8, cioè qui parliamo della SFOM e voi parlate di AFAM. Se è AFAM, per l'istituto ricorderei la delibera di Giunta 26 giugno 2000 recante al punto n. 1: "approvare il progetto preliminare...", c'è la questione della Torre dei Balivi, sede Istituto musicale, eccetera. Questa destinazione è stata ribadita nelle successive delibere. Qui quindi si parla in questa parte di legge della SFOM, mentre le osservazioni sono riferite all'AFAM, quindi alla parte di istituto.

Presidente - La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - Giustissimo, ma noi non siamo riusciti a risolverlo tecnicamente questo problema con il nostro Ufficio legislativo per un problema di collocazione della norma. Allora, se cortesemente gli uffici della Presidenza del Consiglio trovano una diversa numerazione di questo articolo...è collocabile in altra parte del testo. Il punto rimane perché se non normiamo che siamo competenti in materia di edilizia AFAM, siamo ad operare con delle delibere che non hanno un fondamento legislativo. Noi dobbiamo assumere l'impegno attraverso legge in questa materia, come l'abbiamo fatto correttamente nel 2005, quando si è fatto la norma in materia di edilizia universitaria. Se non c'è una norma in materia di edilizia universitaria per queste istituzioni in particolare, abbiamo di nuovo un tassello mancante. Prima ci avete detto: "va bene, procediamo attraverso contribuzioni, invece che finanziamento", amen, ma qui rimane veramente un buco, Assessore! Dal punto di vista della tecnica legislativa, mi appello ad una facoltà di riordino di questa materia, ma l'importante è che tale articolo venga accolto, altrimenti rimane una materia su cui non siamo intervenuti, quando si dice: "la Regione emana norme legislative in materia di finanziamento ed edilizia", cioè rimane il buco. Spero che si sia capito questo concetto, poi dove lo collocate...è giusta l'osservazione che lei fa, perché qui siamo nella parte residuale, ma non abbiamo trovato il modo noi di riportarlo diversamente e credo che la Segreteria del Consiglio nella sua possibilità di riordino anche formale dei testi una volta approvati lo possa tranquillamente fare. La titolazione rimane analoga, perché è quella edilizia, ma qui in materia universitaria.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 13 del gruppo ALPE, che recita:

Emendamento

Dopo il comma 5 dell'articolo 6 è aggiunto il seguente:

"5bis. L'articolo 9 della l.r. 8/1992 è sostituito dal seguente:

"Articolo 9

(Edilizia)

1. In relazione alle necessità dell'Istituto, la Giunta regionale, sulla base degli indirizzi contenuti nel piano pluriennale di sviluppo dell'Università, individua le aree o gli immobili ritenuti necessari e adeguati al regolare svolgimento dell'attività didattica, amministrativa e di ricerca, nonché al corretto esercizio delle competenze in materia di diritto allo studio. Si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni contenute nella legge regionale 4 settembre 2001, n. 25 (Finanziamento dell'Università della Valle d'Aosta - Université de la Vallée d'Aoste, interventi in materia di edilizia universitaria e istituzione della tassa regionale per il diritto allo studio universitario).".

Consiglieri presenti e votanti: 28

Favorevoli: 7

Contrari: 21

Il Consiglio non approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 6:

Consiglieri presenti: 29

Votanti e favorevoli: 22

Astenuti: 7 (Giuseppe Cerise, Chatrian, Donzel, Carmela Fontana, Louvin, Patrizia Morelli, Rigo)

Il Consiglio approva.

Presidente - Abbiamo ora l'emendamento n. 14 dell'ALPE, che introduce l'articolo 6bis, e il sub-emendamento dell'Assessore Laurent Viérin a tale emendamento.

La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Laurent Viérin.

Viérin L. (UV) - Ho annunciato in sede replica la nostra volontà di recepire parte di ciò che l'organizzazione sindacale e parte dei vostri emendamenti prevedevano, cioè la parte del riconoscimento al comparto unico del personale che transita all'AFAM ed è quanto si ritrova in questo sub-emendamento. Siamo quindi lieti di poter recepire le preoccupazioni che sono state enunciate dalle organizzazioni sindacali in rappresentanza dei lavoratori. Attraverso questa legge, riconoscendo una parte che diventa di diritto pubblico, andiamo ad inquadrare anche tale personale nel comparto unico.

Presidente - La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Questo piccolo emendamento è di grande importanza: esprime la sensibilità dell'Amministrazione regionale su tale tema e devo dire è abbastanza risolutivo per farci cambiare opinione complessivamente sulla norma per come si pone. Resta da parte nostra la sollecitazione ad immaginare un percorso di chiarezza contrattuale anche per la parte cosiddetta "fondazione", perché sappiamo che lì rimane una parte molto delicata. Comunque sicuramente va dato atto che, se non nell'ambito della commissione come avremmo auspicato, ma in sede di aula - in zona cesarini come si dice - siamo arrivati a questo chiarimento che era importante e prezioso per noi.

Presidente - La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - Anche il gruppo ALPE esprime soddisfazione per questa puntualizzazione, che assicura al personale non docente di direzione amministrativa dell'istituto l'applicazione delle norme relative al corrispondente personale del comparto unico del pubblico impiego della Valle d'Aosta. Avevamo enunciato con l'emendamento...che ritireremo all'esito di questa votazione, a cui daremo il nostro voto favorevole, emendamento che forse in modo più articolato e più barocco intendeva raggiungere lo stesso scopo, ovvero applicare le norme relative al comparto unico del pubblico impiego della Valle d'Aosta e i relativi contratti regionali. Troviamo che la formulazione che è stata data dall'Assessore, seppure in modo più sintetico, raggiunge questo scopo e siamo soddisfatti che trovi chiarezza questo aspetto che aveva fatto grincer les dents nel corso della discussione e dell'esame in commissione della legge.

L'emendamento n. 14 è ritirato e annuncio il voto favorevole del gruppo ALPE al sub-emendamento presentato dall'Assessore Viérin.

Presidente - L'emendamento n. 14 del gruppo ALPE è ritirato; ne do lettura per il verbale:

Emendamento

Dopo l'articolo 6 è aggiunto il seguente:

"Articolo 6bis

(Personale non docente)

1. Al personale non docente dell'Istituto, inquadrato in apposita dotazione organica, si applicano le norme relative al comparto unico del pubblico impiego della Valle d'Aosta e i relativi contratti regionali sono stipulati dall'Agenzia regionale per le relazioni sindacali di cui all'articolo 53 della l.r. 22/2010.

2. Al personale dell'Istituto si applicano le disposizioni di cui alla l.r. 22/2010.

3. L'assunzione del personale è subordinata all'accertamento preliminare della conoscenza della lingua italiana o francese ai sensi dell'articolo 7 del regolamento regionale 11 dicembre 1996, n. 6 (Norme sull'accesso agli organici dell'Amministrazione regionale, degli enti pubblici non economici dipendenti dalla Regione e degli enti locali della Valle d'Aosta).".

Pongo in votazione il sub-emendamento presentato dall'Assessore Laurent Viérin, che recita:

Sub-emendamento

Dopo l'articolo 6 è aggiunto il seguente:

"Articolo 6bis

(Personale non docente)

Al personale non docente e di direzione amministrativa dell'Istituto si applicano le norme relative al corrispondente personale del comparto unico del pubblico impiego in Valle d'Aosta.".

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 29

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - Abbiamo ora l'emendamento n. 15 dell'ALPE, che introduce l'articolo 6ter.

La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - Assessore, prendiamo l'abitudine a trovare qualche accoglimento... Siccome non si tratta di cose di poco momento, qui fuori dal divertimento abbiamo un punto delicato. La proposta di integrazione del disegno di legge della Giunta prevede che "entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, la Giunta individua la dotazione dell'Istituto relativamente al parco strumenti, alla biblioteca informatizzata specialistica nel settore musicale e musicologico, al patrimonio librario..."; questa è la dotazione essenziale di un ente che sennò nasce nudo. Siccome su questo è planata un po' di incertezza in commissione, bisogna essere molto fermi, perché noi ci siamo assunti come Regione degli impegni di dotazione nei confronti di tale istituzione, di dire: "noi ti facciamo nascere con quello che è necessario". E quello che è necessario noi lo abbiamo desunto sostanzialmente dalla stessa previsione dello statuto, da un lato, che parla della biblioteca e del laboratorio che è patrimonio strumentale, bibliografico, discografico, videografico e multimediale dell'ente gestore, allora se l'ente gestore rimane la fondazione, rimane tutto di qua e noi abbiamo un conservatorio che non ha niente. Lei mi dirà: "ma poi facciamo la convenzione, vengono qui quando hanno bisogno", ma questo non va bene, perché riteniamo che un conservatorio non possa nascere senza avere una dotazione strumentale minima. Lasciamo a lei definire con la Giunta nell'inventario, ma se lei non prevede questo, secondo me, lascia la Regione inadempiente nei confronti di un ordinamento universitario. Non dico che debba andare tutto, lo valuterete voi quello che serve per fare la musica amatoriale, ma non possono non avere uno spartito adeguato in proprietà, un pianoforte quando fanno gli esami, cioè qui rischiamo di farci dire...fra l'altro, scusi, Assessore, vorrei attirare la sua attenzione su un altro documento che abbiamo avuto in questi giorni sempre attraverso il sito internet - che è molto ben fatto - dell'Istituto musicale dove ci sono...

(interruzione dell'Assessore Laurent Viérin, fuori microfono)

...mi fa una domanda a cui non so rispondere, ma sono riuscito a leggerlo anche in italiano, quindi si rassicuri.

Le dico che c'è una relazione annuale del nucleo di valutazione e sono indicati i beni strumentali del pareggiato che diventa conservatorio. Se voi fate un'operazione di tenere tutto di qua, fate un'operazione molto a rischio. Stabiliamo che facciate l'inventario, dopodiché ci sarà questa separazione consensuale fra i due enti, ma se non gli lasciate niente, se non prevedete che abbia una dotazione strumentale, rischiate di fare un'operazione molto mal fatta. Questo è il senso dell'emendamento a cui ricolleghiamo un'importanza amministrativa molto forte ai fini della legittimità, della pienezza della funzione; poi tutto quello che servirà per la musica amatoriale...semmai fate l'operazione contraria, fate in modo che si convenzioni la fondazione per poter fruire anche di questi beni, perché è giusto che non siano in uso esclusivo, ma lasciare nudo l'istituto può essere pericoloso. Non vorrei poi che questo nascondesse altri intenti, di valorizzazione patrimoniale della fondazione, che sono un problema ulteriore e che va visto in altra sede; qui è un problema di dotazione minimale.

Presidente - La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Laurent Viérin.

Viérin L. (UV) - Come più volte ribadito, al fine di non moltiplicare le spese, le biblioteche, gli strumenti e i corsi, abbiamo deciso di fissare queste convenzioni. Tutto sarà oggetto di convenzione, anche questo per non duplicare le strutture, gli strumenti e le spese.

Per quanto riguarda il patrimonio, intanto nessuna norma di legge prevede un obbligo di patrimonio iniziale, fatto salvo per gli enti pubblici economici e l'Istituto musicale è un ente pubblico non economico, ma riteniamo che ben si saprà evitare di creare queste moltiplicazioni. Attraverso le convenzioni le due realtà con la propria dignità potranno convivere attraverso la creazione di biblioteche specializzate e di tutti i crismi che una fondazione, sulla quale investiamo 5.000.000 di euro, con una dotazione organica adeguata, potrà trovare.

Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.

Lattanzi (PdL) - Per mozione d'ordine...

Presidente - ...la mozione d'ordine non può essere presentata durante il dibattito di una legge, perché presuppone la votazione e non possiamo interrompere una votazione con un'altra votazione. La invito a ripresentarla alla fine di questo atto.

La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Intervengo brevissimamente per dire che questo era uno dei problemi sollevati dal dibattito in commissione che non ha avuto una risposta chiara. Abbiamo capito che c'è un sistema di convenzioni, ma non ci convince fino in fondo che un intero patrimonio musicale debba essere convenzionato. Se l'istituto ha avuto e ha una grandissima dignità, non può trovarsi senza uno strumento musicale, quindi che sia uno, o due, o tre, lo deciderà la Giunta, ma si può iniziare un percorso di questo tipo? Non siamo convinti che si moltiplichino i pianoforti se non ci sono i soldi, ma siamo convinti che ci debba essere il pianoforte dell'Istituto musicale pareggiato e non un conservatorio che deve adire ad una convenzione per avere uno strumento musicale; questa è l'opinione che abbiamo maturato.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 15 del gruppo ALPE, che recita:

Emendamento

Dopo l'articolo 6bis, introdotto dall'emendamento precedente, è inserito il seguente:

"Articolo 6ter

(Dotazione)

1. Entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale, con propria deliberazione, individua la dotazione dell'Istituto relativamente al parco strumenti, alla biblioteca informatizzata specialistica nel settore musicale e musicologico, al patrimonio librario e al patrimonio discografico in vinile e in digitale.".

Consiglieri presenti e votanti: 29

Favorevoli: 7

Contrari: 22

Il Consiglio non approva.

Presidente - All'articolo 7 vi è l'emendamento n. 1 del gruppo PD.

La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Intanto devo ringraziare l'Ufficio legislativo che alle volte sottopongo a delle corse dell'ultimo secondo.

Si tratta di un emendamento che ha uno scopo di tipo politico, dopo che l'Assessore in parte ha dato risposta sul piano contrattuale delle cose: si tratta di segnalare che esiste in questa procedura che abbiamo messo in campo anche tutto un problema che riguarda il personale a tempo determinato. Al di là del fatto che le leggi possano o meno normare bene questi argomenti, noi in sede di discussione in commissione non abbiamo potuto capire fino in fondo tutte le questioni che riguardano il personale precario. Ora il personale precario a tempo determinato non ha meno diritti o dignità dell'altro personale. Le rassicurazioni andavano date in sede di organizzazioni sindacali, che non hanno saputo darci delle risposte, non è forse qui che risolviamo questo, pertanto speriamo in un impegno che tale personale non venga messo in un angolo o non preso in considerazione in quel percorso che sarà necessario affrontare dopo l'approvazione della legge, perché concorre come l'altro personale al funzionamento dell'istituto.

Presidente - La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Laurent Viérin.

Viérin L. (UV) - Questo emendamento non è da noi accettabile, in quanto non è inquadrabile il personale assunto a tempo determinato, ci sarà una pianta organica con magari posti disponibili, ma verranno coperti con le procedure di supplenza o altro tipo di contratto a termine. Questa è un'anomalia anche dal punto di vista tecnico-legislativo di prevederlo, quindi il personale assunto a tempo determinato è personale assunto a tempo determinato e si lavorerà sulla pianta organica.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 1 del gruppo PD, che recita:

Emendamento

Il comma 1 dell'articolo 7 è sostituito dal seguente:

"Articolo 7

(Disposizioni transitorie)

1. Il personale assunto dalla Fondazione di cui alla l.r. 8/1992 tramite procedura di tipo concorsuale, suddiviso in due distinte aree di contrattazione, rispettivamente per il personale docente di cui ai settori artistico-disciplinari ai sensi del decreto del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca 3 luglio 2009, n. 90 (Settori artistico-disciplinari dei Conservatori di musica), e per il personale non docente, che, alla data di entrata in vigore della presente legge opera presso l'Istituto con rapporto di lavoro a tempo indeterminato in appositi ruoli ad esaurimento, o con rapporto di lavoro a tempo determinato, è inquadrato alle dipendenze dell'Istituto medesimo, mantenendo le funzioni e il trattamento complessivo in godimento.".

Consiglieri presenti e votanti: 29

Favorevoli: 7

Contrari: 22

Il Consiglio non approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 7:

Consiglieri presenti: 29

Votanti e favorevoli: 22

Astenuti: 7 (Giuseppe Cerise, Chatrian, Donzel, Carmela Fontana, Louvin, Patrizia Morelli, Rigo)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 8:

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 28

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - Articolo 9: stesso risultato.

La parola alla Consigliera Patrizia Morelli, per dichiarazione di voto.

Morelli (ALPE) - Merci M. le Président.

Il testo che il Consiglio approva oggi è un testo diverso da quello che la commissione ha licenziato venerdì scorso e sarà un poco immodesto da parte nostra, ma riteniamo che sia un testo complessivamente migliore, perché oggi è stato fatto un lavoro importante di confronto e di integrazione, con argomenti che, a nostro avviso, hanno meglio definito il testo, argomenti che riteniamo fondamentali. Abbiamo il rammarico che alcuni punti, quali quello sull'edilizia, quello sulla dotazione, non siano stati recepiti, tuttavia riteniamo che le modifiche apportate oggi siano sostanziali e vadano a migliorare il testo, quindi il nostro voto sarà favorevole.

Presidente - La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - L'accoglimento in particolare di un emendamento che riguarda il personale ci spinge a dare un giudizio positivo su questa norma. Il giudizio sulla positività dello spirito della norma c'era già, avremmo voluto lavorarci sopra meglio in commissione, ma questo non inficia il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico al provvedimento.

Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.

Lattanzi (PdL) - Per l'applicazione dell'articolo...chiederemmo una breve sospensione della seduta per confrontarci con la minoranza, che spero accolga questo invito, sull'ordine del giorno. Considerato che fra qualche istante chiuderemo questa legge, abbiamo ancora due leggi importanti da dibattere, vorremmo confrontarci per capire se c'è la disponibilità di proseguire fino alla fine dell'ordine del giorno.

Presidente - Penso che si possa concordare sulla sospensione, terminiamo solo la votazione in atto: mi sembra una questione di buon senso a meno che non ci sia qualcuno contrario.

Pongo in votazione la legge nel suo complesso:

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 29

Il Consiglio approva all'unanimità.