Oggetto del Consiglio n. 2513 del 11 luglio 2012 - Resoconto
OGGETTO N. 2513/XIII - Interpellanza: "Iniziative per conoscere le motivazioni dell'aumento del consumo di alcol da parte della popolazione femminile valdostana".
Interpellanza
Considerato che secondo i dati dell'Osservatorio Nazionale Alcol CNEPS dell'Istituto Superiore di Sanità (Rapporto 2012 - dati fino al 2010) sono in aumento in Valle d'Aosta le donne (63%) che consumano quotidianamente almeno una bevanda alcolica;
Evidenziato che in Valle la percentuale di consumatori di bevande alcoliche è diminuita rispetto al 2008, che la percentuale di consumatrici presenta invece un dato superiore a quello medio nazionale, e che, comunque, si registrano per entrambi i sessi percentuali di consumo superiori al dato medio nazionale;
Appreso dalle dichiarazioni del responsabile del centro di alcologia e patologie correlate dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Careggi (Firenze) che la causa dell'aumento in Italia della dipendenza alcolica femminile sarebbe da attribuire al fatto che le donne, oltre a svolgere un lavoro fuori casa, si trovano a dover affrontare problemi di gravidanza o di gestione familiare, e inoltre sono al centro di una campagna mediatica che le ha identificate come una nuova area di consumatori;
Allarmata dalla diffusione del consumo di alcol, considerato il terzo fattore di rischio per morte e disabilità nel mondo, e ritenuto di fondamentale importanza favorire scelte informate, contrastando le pressioni positive al bere;
la sottoscritta Consigliera regionale
Interpella
l'Assessore competente per sapere:
1) se siano disponibili i dati del consumo di alcol in Valle d'Aosta relativamente al 2011, per un confronto con i dati del 2010 ed una valutazione dei risultati dei progetti di prevenzione del consumo di alcol già promossi dall'Assessorato;
2) se intenda porre in essere iniziative volte a comprendere le motivazioni di fondo che stanno alla base dell'aumento del consumo di alcol da parte della popolazione femminile valdostana, al fine di poter intraprendere progetti mirati di prevenzione.
F.to: Carmela Fontana
Presidente - La parola alla Consigliera Carmela Fontana.
Fontana (PD) - Grazie Presidente.
Secondo i dati dell'Osservatorio nazionale dell'Istituto superiore di sanità (rapporto 2012 - dati fino al 2010), sono in aumento in Valle d'Aosta le donne (pari al 63 percento) che consumano quotidianamente almeno una bevanda alcolica. In Valle la percentuale di consumatori di bevande alcoliche è diminuita rispetto al 2008, la percentuale di consumatrici presenta invece un dato superiore a quello medio nazionale e comunque si registrano per entrambi i sessi percentuali di consumo superiori al dato medio nazionale. Dalle dichiarazioni del Responsabile del Centro di alcologia e patologie correlate dell'Azienda ospedaliera universitaria di Careggi di Firenze emerge che la causa dell'aumento in Italia della dipendenza alcolica femminile sarebbe da attribuire al fatto che le donne, oltre a svolgere un lavoro fuori casa, si trovano a dover affrontare problemi di gravidanza o di gestione familiare ed inoltre sono al centro di una campagna mediatica che le ha identificate come una nuova area di consumatori. Allarmata dalla diffusione del consumo di alcol, considerato il terzo fattore di rischio per morte e disabilità nel mondo e ritenuto di fondamentale importanza favorire scelte informate, contrastando le pressioni positive al bere, volevamo sapere dall'Assessore: "se siano disponibili i dati del consumo di alcol in Valle d'Aosta relativamente al 2011, per un confronto con i dati del 2010 ed una valutazione dei risultati dei progetti di prevenzione del consumo di alcol già promossi dall'Assessorato; se intenda porre in essere iniziative volte a comprendere le motivazioni di fondo che stanno alla base dell'aumento del consumo di alcol da parte della popolazione femminile valdostana, al fine di poter intraprendere progetti mirati di prevenzione". Grazie.
Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Albert Lanièce.
Lanièce A. - Grazie Presidente.
Come premessa, le motivazioni di fondo che stanno alla base dell'aumento di consumo di alcol da parte delle donne valdostane e non solo, sono da ricercarsi nelle abitudini delle donne profondamente cambiate, e rispondo in parte anche alla seconda domanda. Negli ultimi anni questo fenomeno è diventato di rilevanza sociale, anche perché gli studi fatti finora non hanno approfondito bene il problema dell'alcolismo in campo femminile. I motivi di questo sono da ricercarsi nel fatto che spesso l'etilismo femminile non è facilmente rilevabile essendo sovente confinato nel privato o dissimulato per l'elevata riprovazione sociale, di fatto si accetta di più l'alcolismo maschile che quello femminile ancora. Inoltre le implicazioni sociali del fenomeno sono sempre state meno gravi, perché la donna era meno responsabilizzata dell'uomo e fino a qualche anno fa il problema era trascurabile per la netta preponderanza degli uomini etilisti. La donna impiega un tempo più limitato dell'uomo per diventare alcolista e per la maggiore vulnerabilità dell'organismo femminile nei confronti dell'alcol, condizione questa determinata dalle diverse modalità di assorbimento gastrico, sviluppa molto rapidamente le complicanze epatiche e psichiatriche correlate all'abuso, cirrosi epatica, eccetera. L'esordio dell'abuso di alcol è più tardivo nella donna rispetto all'uomo, si considera la quarta decade come il periodo a maggior rischio nella donna rispetto all'uomo, perché è un'età in cui la donna può smarrire i ruoli e le speranze con più facilità. La donna vive più dell'uomo un alcolismo reattivo, cioè preferisce bere da sola nascondendosi e l'alcolismo rappresenta il rifiuto per il proprio ruolo matrimoniale, una reazione esagerata a situazioni intollerabili, o alla menopausa vissuta come un segno di inevitabile declino. I ruoli, i compiti diversi e la nuova immagine femminile dei nostri giorni espone la donna nei confronti dell'alcol esattamente come l'uomo.
Sulla prima domanda: "se siano disponibili i dati del consumo di alcol in Valle d'Aosta relativamente al 2011, per un confronto con i dati del 2010 ed una valutazione dei risultati dei progetti di prevenzione del consumo di alcol già promossi dall'Assessorato", sì, sono disponibili, il SERT pubblica ogni anno una relazione e quelli riferiti al 2010-2011 confermano il dato nazionale di una sensibile diminuzione di nuovi utenti alcoldipendenti presi in carico, ma all'interno del dato si evidenzia un significativo aumento percentuale di donne e all'interno della medesima relazione viene effettuata puntuale valutazione dei progetti di prevenzione promossi; le farò avere il documento del SERT, così potrà esaminarlo nel dettaglio.
Seconda domanda: "se intenda porre in essere iniziative volte a comprendere le motivazioni...", come ho detto prima, le motivazioni sono abbastanza chiare, per cui c'è questo aumento di donne alcoliste anche valdostane. Chiaramente, in base a quest'ultima tendenza, bisognerà rimettere in piedi anche progetti più specifici sulle donne. Le farò avere la relazione completa del SERT su questo.
Presidente - La parola alla Consigliera Carmela Fontana.
Fontana (PD) - Ringrazio l'Assessore per i dati che mi ha fornito. Sono rimasta però un po' spiazzata a sentire questi dati sulle donne, non me li aspettavo, e sono anche molto preoccupata, perché sappiamo che il ruolo della donna è molto importante nelle famiglie e se si va verso questa strada, non so quale sarà il futuro, è già incerto adesso, penso a cosa potrà succedere se la società non interviene. Mi fa piacere che l'Assessore non ha sottovalutato questo problema e che intende vedere quali progetti si possono fare. Le chiedo se è possibile vederci in commissione, coinvolgendo le altre strutture, fare sinergia sui servizi che ci sono per le donne per capire cosa possiamo fare per andare contro questo fenomeno, dare una mano e cercare di vedere di non peggiorare la situazione. Non sottovalutiamolo, mettiamoci al lavoro al più presto, perché tali dati ci devono far preoccupare tutti. Grazie.