Oggetto del Consiglio n. 2512 del 11 luglio 2012 - Resoconto
OGGETTO N. 2512/XIII - Interpellanza: "Problematiche relative al trasferimento dell'attività di gestione dei servizi della Cooperativa sociale Pro.Ges di Parma alla Cooperativa sociale Leone Rosso di Aosta".
Interpellanza
Avendo appreso dagli organi di Stampa che la decisione della Cooperativa Sociale Pro.Ges di Parma di trasferire un ramo d'azienda (articolo 47 L. 428/1990) a favore della Cooperativa Sociale Leone Rosso di Aosta, come da lettera Raccomandata del 5 giugno 2012 alle OO.SS. non sarà più effettuata a decorrere dal 1° luglio 2012;
Atteso che nella lettera succitata si esplicitava che "tutte le persone con rapporto di lavoro subordinato impegnate nelle attività oggetto della cessione del ramo d'azienda ad oggi in forza, comprese degli addetti ai servizi amministrativi e di coordinamento" sarebbero state coinvolte nel trasferimento e sarebbero passate alla Cooperativa cessionaria che avrebbe applicato loro il CCNL delle Cooperative Sociali;
Rilevato che l'Assessore alla Sanità, salute e politiche sociali ha inteso attendere l'esito della verifica di legittimità giuridica dell'operazione di trasferimento dell'attività della Cooperativa Sociale Pro.Ges. alla Cooperativa Sociale Leone Rosso, in atto presso gli uffici competenti del Comune di Aosta, prima di esprimersi nel merito;
Specificato che la questione tecnico-giuridica non prescinde da una valutazione "politica" dell'operazione in atto;
Ribadita la gravità di alcune affermazioni contenute nella comunicazione della Pro.Ges. alle OO.SS.: "il trasferimento del ramo d'azienda è motivato sostanzialmente dalla distanza tra la sede centrale Parma e la sede operativa Aosta", e "i percorsi decisionali si sono dimostrati molto lenti, soprattutto in situazioni che richiedono velocità di scelta", e ancora "i processi amministrativi hanno dimostrato indecisioni e incertezze, elementi che rischiano di compromettere l'efficienza e l'economicità delle attività";
Riaffermato quindi che esiste un problema di qualità dei servizi erogati in una fase di proroga;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l'Assessore competente per sapere se intenda:
1) attivarsi per verificare in modo tempestivo e scrupoloso i rischi inerenti alle problematiche sollevate dell'attuale gestione dei servizi da parte della Cooperativa Sociale Pro.Ges.;
2) sospendere tale cooperativa dalla possibilità di partecipare a qualunque altra gara d'appalto o sistema di accreditamento presso la nostra Regione sino a che non si sia fatta piena luce sulla vicenda;
3) chiarire se ad oggi la Cooperativa Sociale Leone Rosso, al netto di rocambolesche operazioni di fusioni o incorporazione o joint venture o di altra natura giuridica sia in grado o meno di espletare i servizi appaltati alla Cooperativa Sociale Pro.Ges..
F.to: Donzel
Presidente - La parola al Consigliere Donzel.
Donzel (PD) - Grazie Presidente.
Cari colleghi, apparentemente potrebbe risultare che non ci sono grosse novità rispetto a 15 giorni fa, quando fu presentata un'interpellanza da parte nostra apparentemente analoga a quella che abbiamo ripresentato in questa sede. In realtà, ci sono delle profonde novità, lo dimostra il fatto che i rappresentanti della Cooperativa sociale Leone Rosso hanno ritenuto opportuno intervenire sulla questione tramite gli organi di stampa e la stessa cosa è avvenuta per quanto riguarda la Cooperativa Pro.Ges.. Insomma è una cosa di cui si parla molto, è una cosa che è stata oggetto anche di nuovi incontri fra le organizzazioni sindacali e i rappresentanti del Comune di Aosta, ma su un punto non si è soffermata in modo sufficiente l'attenzione ed è quello che in una lettera ufficiale - tant'è che è una raccomandata, non è una letterina di saluti o di auguri - sia la società Cooperativa Leone Rosso, sia la società Cooperativa Pro.Ges.. avevano annunciato che dal 1° luglio c'era la cessazione di attività da parte della Cooperativa Pro.Ges. per quanto riguardava due distinti appalti nella città di Aosta e la gestione in capo alla Cooperativa Leone Rosso. Se non vado errato, siamo all'11 luglio, sono passati 10 giorni e questa cessazione di attività che tutti i giorni sui giornali viene riconfermata, perché sia la Leone Rosso che la Pro.Ges. dicono che la faranno, ancora non è stata fatta. Naturalmente i lavoratori sono lì, abbiamo visto oggi con i lavoratori dell'Olivetti cosa vuol dire essere lavoratori e il problema del lavoro non è così subordinato; qui a parole si dice che vengono garantiti tutti i posti di lavoro, ma, come ho avuto modo di spiegare, non è la stessa cosa per un socio di una cooperativa passare ad un'altra cooperativa, sono cose profondamente diverse: è come se io fossi socio di un'impresa e dovessi diventare socio nell'altra, non è detto che condividerei lo spirito sociale con cui è stata fatta la nuova cooperativa. Anche per i dipendenti non si tratta di merce che viene spostata come nulla fosse, ma ci viene garantito: "guardate, cambia solo il titolo, di fatto i dipendenti avranno gli stessi responsabili", cioè sono le stesse persone che si spostano di qua e di là.
La preoccupazione allora cresce, perché voglio leggere cosa è contenuto nella raccomandata inviata ai sindacati: "il trasferimento del ramo di azienda è motivato sostanzialmente dalla distanza tra la sede centrale di Parma e la sede operativa di Aosta". Pensate che il problema della distanza citato in questi termini, Parma e Aosta sono lontane, è ovvio che è difficile da Parma prendere le decisioni su Aosta, ma sapete che la Cooperativa Pro.Ges. opera in tutta Europa? Cos'è successo? La Valle d'Aosta ha dei problemi nei trasporti, ma a tal punto che è più facile comunicare con il resto d'Europa che con la Valle d'Aosta? Cito: "i percorsi decisionali si sono dimostrati molto lenti - si vede che i valdostani sono duri d'orecchio - soprattutto in situazioni che richiedono velocità di scelta. I processi amministrativi hanno dimostrato indecisioni - la lettera è firmata dal Presidente di Pro.Ges. - e incertezze, elementi che rischiano di compromettere l'efficienza e l'economicità delle attività". Ora cosa ci viene detto? "State tranquilli, la Cooperativa Leone Rosso non ha nessuna esperienza in questo campo, ma avrà un socio sovventore, Pro.Ges. - quello che non è in grado di far funzionare oggi il servizio - che lo farà funzionare". Ma ci state prendendo in giro con questa roba? Cioè almeno quando si decidono queste aggregazioni il buon senso di dire: "ma qualcuno poi va a leggere i documenti con cui fate questi percorsi". Dopodiché si procede tramite mezzo stampa, si comincia a dire: "ma come siamo bravi noi, ma noi abbiamo l'interesse a sviluppare le attività cooperative in Valle d'Aosta" e addirittura Pro.Ges. dice che si interesserà ancora di più alla Valle d'Aosta, che prenderà altri appalti ancora come socio sovventore, quindi addirittura dice che vuole espandersi, cioè lei, che non è in grado di comunicare da Parma ad Aosta, ci dice sui giornali: "state tranquilli che prenderemo nuovi appalti"? Prendete i cittadini per delle persone che non sanno né leggere, né scrivere, quindi qualunque cosa si scrive su un foglio si può scrivere, chi se ne frega, poi si butta in un cestino! Tant'è che questa cosa è stata oggetto di discussione e naturalmente tutti hanno detto: "ma deve essere scivolata via la penna, è stata una dichiarazione un po' avventata". Francamente questa raccomandata è un documento ufficiale che comunica una cessazione di attività per atto dovuto alle parti sociali, quindi non è una letterina che qualcuno ha scritto quel giorno quando era un po' nervoso, è un documento ufficiale indispensabile!
La preoccupazione quindi, anziché attenuarsi a seguito di tali discussioni, cresce ed è per questo che abbiamo chiesto con un'interpellanza intanto di chiarire, di verificare cosa vuol dire che ci sono state incertezze nelle decisioni, se questo linguaggio può essere tradotto in qualcosa di particolare. Cosa è stato a rischio nei servizi? Siccome sono servizi alla persona, agli anziani e in altri casi sono addirittura di assistenza negli asili-nido, che è l'anello più debole della società, noi vogliamo chiarezza, cosa vuol dire che questi sono incerti nelle decisioni quando c'è di mezzo un asilo-nido? Alla luce di dichiarazioni così pesanti per iscritto, o ci sono documentazioni che forniscono chiarimenti che ci permettono di capire che questi guai sono stati risolti attraverso meccanismi di nuove procedure comunicative, cioè sono stati messi in campo nuovi sistemi e non che si è andati avanti dicendo adesso non esiste più il problema, quattro chiacchiere fra amici al bar, ma quali sono le procedure che sono state messe in campo per risolvere tali problemi, altrimenti questa signora società, che deve servire come socio sovventore alla Leone Rosso per vincere i futuri appalti, non ha nessun titolo a partecipare in Valle d'Aosta, perché non è stata in grado di espletare il suo servizio fino in fondo! Come può quindi la Leone Rosso, che non ha le competenze, vincere gli appalti con chi non è in grado di svolgere il servizio? Questo è un problema molto delicato che non può essere chiarito con due interviste sui giornali locali, non è sufficiente: ci vogliono dei percorsi molto più espliciti!
Altro ragionamento: alla luce delle magagne della Cooperativa Pro.Ges., che riesce in tutta Europa ad operare, ma che in Valle d'Aosta proprio non ce la fa, perché qui è un territorio di quelli incredibili, vorremmo capire quali sono gli elementi aggiuntivi di qualità introdotti dalla Leone Rosso, che permettono eventualmente di correggere queste situazioni. Stante ad oggi, la situazione della Leone Rosso è in fieri, perché, se questa cosa funziona in tale modo, vuol dire che qualunque valdostano fonda una cooperativa di quattro gatti, invita una cooperativa da Milano o da Venezia, eccetera, le fa vincere l'appalto e il giorno dopo gli dice: "adesso dai tutto a me", ma questa è una procedura che vedremo in altre leggi regionali, oggi parleremo di una legge specifica sul volo, si cerca di evitare per scongiurare che finte società locali possano permettere a società da fuori di entrare prepotentemente nella realtà valdostana! Perché in questo caso invece si fa esattamente l'inverso?
Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Albert Lanièce.
Lanièce A. - Grazie Presidente.
Per quanto riguarda la prima domanda: "attivarsi per verificare in modo tempestivo e scrupoloso i rischi inerenti alle problematiche sollevate dell'attuale gestione dei servizi da parte della Cooperativa Sociale Pro.Ges.", come già affermato in questa sede, è compito della stazione appaltante, in questo caso il Comune di Aosta, monitorare i processi di svolgimento delle attività previste dal capitolato d'oneri a suo tempo allegato al bando di gara. Allo stesso ente è chiesto di rilevare eventuali inefficienze e prendere i provvedimenti atti ad indurre il gestore a porre le dovute correttive. L'Amministrazione regionale non ha per parte sua ragione di ritenere che tale monitoraggio non sia stato svolto correttamente e che le attività di assistenza domiciliare e in struttura si siano svolte in questi anni nei termini pattuiti dal contratto stipulato fra le parti. Ci permettiamo di ipotizzare che le dichiarazioni della società Pro.Ges. si riferiscano a modelli di strutturazione interna passibili di ottimizzazione, in grado con i dovuti interventi di migliorare la performance aziendale a parità di qualità dei servizi offerti, già oggi di livello medio superiore di tutti gli ambiti di intervento. Tutto il mondo delle organizzazioni, compresa la pubblica amministrazione, è impegnato in un'opera simile e un cambiamento in questa direzione in una realtà importante del privato sociale non può che avere nel medio termine delle ricadute positive sui costi complessivi dei servizi alla persona finanziati con denaro pubblico.
Il secondo auspicio è quello di sospendere tale cooperativa dalla possibilità di partecipare a qualunque altra gara d'appalto o sistema di accreditamento presso la nostra Regione sino a che non si sia fatta piena luce sulla vicenda: non ci sono le condizioni né giuridiche, né di merito - lo avevo già detto l'altra volta - da parte di questa Amministrazione per impedire ad una cooperativa di proporsi sul libero mercato, perché è protagonista di una normale operazione di mercato come quella di cessione e acquisto di un ramo di azienda.
Terza domanda: "chiarire se ad oggi la Cooperativa Sociale Leone Rosso, al netto di rocambolesche operazioni di fusioni, o incorporazione, o joint venture, o di altra natura giuridica sia in grado o meno di espletare i servizi appaltati alla Cooperativa Sociale Pro.Ges.", ripeto ancora una volta che non spetta a noi in questa sede valutare la capacità da parte di una cooperativa sociale acquirente di sostenere i servizi appaltati da un ente locale del territorio in piena autonomia, in questo caso il Comune di Aosta.
Registriamo la notizia, raccogliendola, che la società Pro.Ges. intende trasferire nel nuovo assetto societario risorse umane e il know-how maturati in questi anni in Valle d'Aosta, che hanno garantito un servizio rispetto al quale non ci sono giunte denunce di disservizi o di particolari criticità neppure da parte di quest'aula. Grazie.
Presidente - La parola al Consigliere Donzel.
Donzel (PD) - Si diceva soprattutto nelle pratiche burocratiche che la cosa migliore è passare la pratica ad un altro tavolo, detto volgarmente: fare lo scaricabarile! Mi incuriosisce questo, perché so che nei grandi ricevimenti del martedì ci si occupa di tutto e di più, cioè qualsiasi cittadino che si rivolge ai vari assessorati, mai che l'Assessore dica: "non è prettamente di mia competenza", ma si fa tre telefonate all'ufficio di competenza, perché la cosa venga presa in esame. Quando invece ci sono delle cose delicate, dove può essere fatta anche una lettera di sollecito a verificare alla stazione appaltante, l'Assessorato non fa nulla e confida nell'operato corretto nonostante siano emersi atti ufficiali che evidenziano delle incongruenze. La cosa sorprendente è che lei mi risponda: "ci permettiamo però di ipotizzare", a me non interessano le sue ipotesi, scusi Assessore, lei lo dice a tutti i cittadini, ma cosa c'entrano le ipotesi? Qui non abbiamo chiesto ipotesi, qui abbiamo chiesto riscontri; ci sono delle disfunzioni? Vogliamo sapere quali. Lei si permette di ipotizzare, avendo ritenuto che non è una cosa di sua competenza, si permette però di ipotizzare che tutte le aziende hanno dei problemi a livello di funzionamento e anche l'Amministrazione pubblica sta cercando di migliorare il suo funzionamento interno. Io torno a dire che qui parliamo di servizi alla persona, visto che noi ci mettiamo milionate di euro, i soldi del Comune di Aosta sono soldi comunque che arrivano anche dalla Regione, non è un investimento così: sono milionate di euro di servizi ai cittadini e lei mi dice che su questa cosa non c'è niente da fare. È chiaro che poi nelle risposte successive mi risponde burocraticamente: "non ci sono condizioni né giuridiche, né di merito", certo che se uno non fa le verifiche, non ci saranno mai le condizioni giuridiche o di merito! Se non vado a verificare se ci sono disfunzioni, le disfunzioni non ci sono. Il paradosso poi è che il massimo della giustificazione possibile che lei dà è che i servizi sono di qualità, perché la minoranza in quest'aula non ha sollevato problemi; cioè grazie che finalmente ci riconosce questo ruolo di servizio ispettivo che da anni svolgiamo e che ci tira un po' le orecchie e dice: "non avete fatto le pulci fino in fondo nel quartiere Dora dove tanta gente si è lamentata del servizio". La prossima volta aumenteremo il numero delle interpellanze per far capire che le cose non vanno e avrà modo di vedere che faremo fino in fondo il nostro dovere di servizio ispettivo e le faremo vedere tutte le cose che non funzionano, se questo è l'obiettivo verso cui vogliamo andare; l'obiettivo invece dovrebbe essere quello di risolvere a monte i problemi.
Torno a dire: io personalmente rispetto ad un'operazione che doveva essere fatta il 1° luglio...siamo scivolati all'11 luglio, non una parola è stata detta ai lavoratori salvo: "più state bravi più chance avete di salvare la pelle, sennò chi parla qui è fuori dal gioco", cioè questo è l'atteggiamento che si tiene laddove sono coinvolti tantissimi utenti, in una situazione che ha tutti gli elementi di non chiarezza, perché siamo in regime di proroga di questo servizio per quanto riguarda il servizio degli anziani e invece siamo in un sistema ordinario per quanto riguarda gli asili-nido, quindi si è fatto un pot-pourri di tutto e non si capisce dove si va a parare con questa cosa. Mi sorprende ancora di più che si cerchi di dire questa cosa, se la sbrigherà il Comune di Aosta, dopo che ci avete rifilato per mesi questa storia di Aosta capitale e del rapporto sinergico, siamo una cosa sola, ci incontriamo, si lavora assieme, ma, quando c'è un problema, quella roba è compito degli altri! Non è questo quello che ci aspettavamo dalla gestione di uno degli aspetti così delicati come è quello dei servizi sociali, sapendo quanto Aosta e Regione hanno sempre lavorato in sinergia in questo contesto.