Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2488 del 21 giugno 2012 - Resoconto

OGGETTO N. 2488/XIII - Interpellanza: "Piano operativo del servizio civile regionale per l'anno 2013".

Interpellanza

Vista la legge regionale 16 novembre 2007, n. 30 "Disposizioni in materia di servizio civile in Valle d'Aosta";

Visto il documento di programmazione triennale 2010/2012 approvato dal Consiglio regionale il 6 ottobre 2010;

Richiamate le delibere di Giunta n. 3768/2010 e n. 3170/2011 relative alla approvazione dei programmi operativi annuali 2011 e 2012 del servizio civile regionale, ai sensi dell'articolo 8 della legge regionale 30/2007;

Ribadita la volontà di perseguire la politica del raccordo con il servizio civile nazionale, con l'obiettivo di razionalizzare l'uso delle risorse finanziarie disponibili;

Segnalato che il servizio civile nazionale rischia di chiudere per mancanza di fondi;

Evidenziato che abbiamo registrato, in questi anni, una maggiore conoscenza del servizio civile regionale, una sua legittimazione e un suo consolidamento;

Considerato quindi che esistono oggi le condizioni per dare corso ad uno degli elementi innovativi presenti nel documento di programmazione triennale e, precisamente, quello del servizio civile regionale lungo;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

il Presidente della Regione per sapere se è intenzione della Giunta regionale inserire, nel piano operativo per l'anno 2013, l'emissione di bandi per progetti regionali, per periodi relativamente lunghi, secondo l'articolazione prevista dalle linee di indirizzo per il servizio civile regionale definite nel documento di programmazione triennale 2010/2012.

F.to: Rigo - Donzel

Presidente - La parola al Consigliere Segretario Rigo.

Rigo (PD) - Grazie Presidente.

Recentemente, ho letto su una rivista una bella frase ad effetto: "il servizio civile nazionale in Italia sembra la nave Concordia. Arenato su un fianco, immobile e perduto". Più o meno questo era il senso di quella frase. Incagliato nel mare basso dei finanziamenti statali, distrutto dal Governo Berlusconi, dimenticato o poco valutato da quello tecnico di Mario Monti e forse con poche speranze per il futuro...ma questa è una mia impressione. Eppure, il servizio civile ha una storia lunga e gloriosa. Due brevi note.

Siamo un paese in crisi e quindi è più semplice tagliare in settori poco "visibili" o poco "protetti". Dai 296.000.000 del 2007, si era passati ai 113.000.000 per il 2011, appena sufficienti a garantirne l'esistenza. Poi, ulteriore sforbiciata per arrivare a questa ripartizione: 68.800.000 per il 2012, 76.000.000 per il 2013, 83.000.000 per il 2014. Quest'anno, dunque, mancavano 50.000.000 circa all'appello, ma il Ministro Riccardi è riuscito a reperire i fondi necessari con i quali potranno partire, nel biennio 2013-2014, più di 37.000 volontari. Per il momento il Ministro ha scongiurato la chiusura del servizio, ha tamponato una falla "nella convinzione - sono parole del Ministro - che non sia giusto chiudere un'istituzione che è uno dei pochi interventi dello Stato per i giovani". Ecco da questa preoccupazione nazionale è nata l'interpellanza.

In Valle d'Aosta, invece, il servizio civile regionale gode di buona salute, non è incagliato, anzi la sua navigazione procede tranquilla, in sicurezza. Il 2011 è stato caratterizzato dalla realizzazione delle attività necessarie a consentire l'avvio del servizio civile regionale, che ha pochi anni di vita: la promozione, l'accreditamento, l'emissione dei bandi, la valutazione, la selezione, la formazione, la gestione dei volontari. Il programma operativo per il 2012, approvato, a fine dicembre scorso, con deliberazione della Giunta regionale, è caratterizzato principalmente dalla seconda edizione del bando "Due mesi in positivo", riservato ai giovani di età compresa fra i 16 e i 18 anni. I due piani, quello precedente e quello adesso approvato, sono stati scritti con l'obiettivo di favorire una maggiore conoscenza del servizio civile, nell'ottica di un consolidamento e di una legittimazione di questo istituto nel territorio valdostano.

Concordo quindi con quanto scritto in prospettiva nel programma operativo del 2012 (cito): "In questo senso sarà indispensabile in futuro una più stretta connessione ed integrazione fra le politiche sociali e le politiche del lavoro per dare pieno riconoscimento al servizio civile regionale. Esso rappresenta infatti un'opportunità per la crescita del singolo e per lo sviluppo del tessuto sociale della comunità valdostana".

Due dati, che il Presidente conosce bene, ma che possono interessare il Consiglio regionale: nel 2011 sono stati approvati 10 progetti sui 10 presentati con 40 volontari ammessi su 98 domande; nel 2012 sono stati approvati 10 progetti sui 12 presentati con 54 volontari ammessi su 159 domande. Quindi i numeri ci confortano, ma anche la relazione di sintesi, che ho potuto leggere, delle attività di valutazione, relative all'esperienza del 2011, ci incoraggia a diffondere la cultura del servizio civile e quindi di valorizzarne il ruolo in questo percorso di crescita.

Ed allora, vista è la situazione nazionale di incertezza, perché non fare un ulteriore passo in avanti in questa direzione, non solo del consolidamento, ma della innovazione? Perché non realizzare quanto scritto nel documento di programmazione triennale 2010-2012, documento approvato all'unanimità da questa Assemblea? Poche frasi di quel documento, tanto per collegarmi ad esso: "Il secondo elemento di innovativa del servizio civile regionale nasce dall'esperienza attuale che vede una forte difficoltà dei giovani a dedicare un periodo relativamente lungo - 12 mesi - della propria vita all'esperienza di servizio civile. Si ritiene, quindi, opportuno, tenendo conto dei limiti previsti dall'articolo 5 della legge regionale n. 30/2007, di prevedere diverse articolazioni di durata dei progetti fino ad una durata complessiva del servizio di 1.400 ore. In particolare, suddividere i progetti per monte ore complessivo svolto significa lasciare alla definizione fra giovane ed ente l'articolazione dell'impegno, tenendo conto solo del limite massimo di 24 mesi entro cui concludere l'esperienza di servizio". Il documento propone quindi un'articolazione come segue: 350 ore per 3 mesi, 700 per 6 mesi, 1.400 per un periodo non inferiore a 12 mesi. Le persone che svolgono il servizio potrebbero sommare i vari periodi, fino a quel massimo di 1.400 ore di servizio.

Allora domando al Presidente perché, anche come risposta ad una situazione economicamente difficile per il mondo giovanile, proprio in questo particolare momento, non far collimare un'esperienza di vita con un progetto anche di lavoro futuro o di possibile lavoro futuro? Dare una mano e, allo stesso tempo, poter acquisire un'esperienza formativa per il lavoro. Per alcuni potrebbe essere la prima esperienza, dopo la scuola, con il mondo del lavoro, unire all'impegno solidale un'esperienza che potrebbe essere utile anche come curriculum per la professione futura.

Mi fermo qui, la domanda posta dall'interpellanza è tutta qui: è intenzione della Regione inserire nel piano operativo per l'anno 2013 l'emissione di bandi per progetti regionali per periodi di 12 mesi, secondo quanto programmato nel documento triennale?

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie Presidente.

L'introduzione all'interpellanza è stata molto dettagliata, quindi mi esime dal ricordare le difficoltà e qual è stato l'iter piuttosto travagliato a livello regionale, perché prima di arrivare al decollo abbiamo passato qualche problemino legato anche a fatti endogeni. Oggi questo è un sistema che può funzionare, che ha preso un atteggiamento positivo ed i risultati che sono stati ricordati lo dimostrano. Correttamente è stato detto della situazione a livello generale, non favorevole dal punto di vista delle disponibilità finanziarie.

Venendo alla domanda, il piano regionale per il servizio civile regionale 2012 mette a regime il progetto sperimentale "Due mesi in positivo". Quest'anno, a fronte dei 54 posti disponibili, sono state presentate 158 domande, il che lascia dire che è passato il messaggio e c'è un interesse per l'iniziativa. Nello stesso piano annuale non è prevista l'estensione della sperimentazione al servizio civile regionale di durata pari a quello nazionale - 11 mesi - a causa della situazione di incertezza in cui versa il servizio o, meglio, versava, perché adesso la situazione è leggermente migliorata dopo le esternazioni del Ministro a cui deve seguire il reperimento di fondi.

La Consulta regionale per il servizio civile già nel 2009 ha subordinato gli stanziamenti regionali al pieno utilizzo di quelli nazionali ed omologava condizioni, requisiti e modalità di realizzazione al modello statale, in modo da non moltiplicare le iniziative. Nel frattempo la Giunta ha approvato il finanziamento di un progetto valutato idoneo, ma non finanziabile dall'Ufficio regionale per il servizio civile presentato dall'ACLI per 6 volontari, che ad oggi non è partito perché a livello nazionale, dopo la sentenza di Milano che ammetteva al servizio anche cittadini non italiani, qualunque iter autorizzativo è sospeso.

La situazione del servizio nazionale si è negli ultimi giorni leggermente aperta, ma non è ancora definitiva, quindi siamo nell'attesa di sviluppi, in modo da vedere nei servizi futuri come, sempre mantenendo questa prospettiva, intervenire in merito. Alla luce delle notizie che sono arrivate dal Ministero, l'Ufficio regionale è pronto per attivarsi per la promozione dei nuovi bandi del servizio civile nazionale, riservando una quota dello stanziamento annuale per finanziare progetti valutati idonei e non finanziabili dall'ufficio nazionale. Inoltre, facendo tesoro dell'esperienza del servizio civile estivo "Due mesi in positivo", intende sensibilizzare gli enti di territorio non accreditati, ma interessati ad accogliere volontari disposti a prestare la loro opera nel campo dell'aiuto alla persona, della tutela dei beni ambientali e culturali, affinché promuovano un'affiliazione con enti accreditati al servizio civile nazionale, e che possano partecipare ai prossimi bandi per allargare la rosa delle possibilità.

Per il momento non si intende procedere a bandi di servizio civile regionale per periodi più lunghi, per evitare sovrapposizioni con il servizio civile nazionale e per consolidare la positiva esperienza dell'effetto dei "Due mesi in positivo". Questo non significa che non si possa, in futuro, immaginare anche questo percorso, ma direi che un assestamento della situazione va fatto, altrimenti rischiamo di aggravare una situazione che si sta stabilizzando, perché è da poco che abbiamo un servizio che funziona. Quindi non lo escludiamo, ma per il momento, tenendo conto che aspettiamo di chiarire le novità a livello ministeriale, vorremmo valutare questi fenomeni prima di modificare il contesto, che è sempre stato analogo a quello nazionale. Grazie.

Presidente - La parola al Consigliere Segretario Rigo.

Rigo (PD) - Grazie Presidente.

Mi sembra di aver capito che anche il prossimo piano per il 2013 conterrà queste due indicazioni: il servizio civile regionale per gli adolescenti ed un'attenzione particolare alla situazione nazionale per utilizzare al meglio i finanziamenti, i progetti a livello nazionale. Ci sono invece, credo, le condizioni per fare - anche se timidamente - un piccolo passo in avanti, definendo, noi, un servizio civile regionale che abbia l'ambizione di costruire anche un'immagine a livello nazionale.

La nostra legge regionale era molto innovativa, perché già nel 2007 prefigurava il pericolo di un decadimento dell'esperimento nazionale e dava indicazioni per la nostra Regione di fare sua questa esperienza; nel 2007 si indicava in legge la possibilità per i cittadini extracomunitari di partecipare ai nostri bandi, legge che è stata apripista per altre regioni, e poi c'è stato l'inconveniente che ricordava prima il Presidente.

Presidente, cerchi di convincere gli uffici preposti nell'ottica di delineare un progetto che prefiguri una sua identità al servizio civile regionale, ce ne sono le possibilità, non è una questione di risorse finanziarie, ma è una questione di volontà politica e di volontà da parte dei funzionari.

Credo che il tessuto in Valle d'Aosta sia pronto a recepire questo messaggio. Nella nostra regione ci sono enti ed associazioni che, come risposta alla grave crisi economica e al travaglio che stanno vivendo i giovani che escono dall'università o dalla scuola superiore, possono avvicinare questo mondo giovanile, che altrimenti si sente abbandonato a sé stesso. Il servizio civile regionale può essere in questo valida risorsa; senza voler fare il passo più lungo della gamba, ma preparando un bando ben definito e ben strutturato, si può, il prossimo anno, coglierne i frutti. Grazie.