Oggetto del Consiglio n. 2486 del 21 giugno 2012 - Resoconto
OGGETTO N. 2486/XIII - Interpellanza: "Intendimenti in merito alla predisposizione di un piano di rilancio industriale dell'intera regione".
Interpellanza
Preoccupati per l'annunciata chiusura dello stabilimento Olivetti I-Jet di Arnad e per il futuro occupazionale dei 162 dipendenti attualmente in forza all'azienda della bassa Valle;
Tenuto conto delle risposte dell'Assessore regionale alle attività produttive circa l'esistenza di un piano di ricollocazione di parte delle maestranze presentato dall'azienda ai sindacati e l'avvio della cassa integrazione straordinaria per 24 mesi;
Sottolineato che, negli ultimi anni, il comparto industriale valdostano ha subito una vera Caporetto, con la chiusura di aziende quali Xerox e Brilla a Pont-Saint-Martin, Ribes Ricerche ad Aosta, NordDiesel di Issogne, Verrès SpA a Verrès. Un elenco al quale, nel recente passato, occorre aggiungere la Set di Issogne, la QBuilding di Hône, l'Engineering di Pont-Saint-Martin, la Thermofinestre di Arnad, e ancora prima la Tecdis di Châtillon;
Considerato come, secondo le stime dei sindacati, soltanto negli ultimi tre anni, la crisi sempre più profonda dell'industria valdostana ha causato la perdita di oltre 600 posti di lavoro e ha quasi distrutto un intero distretto produttivo, quello della bassa Valle, con gravissime ricadute economiche e sociali per la popolazione;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
la Giunta regionale per conoscere:
1) le valutazioni dell'Amministrazione regionale circa il futuro dei lavoratori ex-Olivetti e più in generale circa l'avvenire di quel che resta del distretto industriale valdostano in bassa Valle;
2) se intenda proporre con urgenza un piano di rilancio industriale per l'intera regione, e in particolare una strategia politica chiara ed efficace per l'insediamento in Valle di attività innovative, tecnologicamente avanzate, collegate ai settori in forte espansione commerciale e occupazionale anche in una fase di crisi come quella attuale: le energie rinnovabili, il solare, l'eolico, l'elettronica, le telecomunicazioni.
F.to: Carmela Fontana - Rigo
Presidente - La parola alla Consigliera Carmela Fontana.
Fontana (PD) - Grazie Presidente.
Preoccupati per l'annunciata chiusura dello stabilimento Olivetti I-Jet di Arnad e per il futuro occupazionale dei 162 dipendenti attualmente in forza all'azienda della Bassa Valle; tenuto conto delle risposte dell'Assessore regionale alle attività produttive circa l'esistenza di un piano di ricollocazione di parte delle maestranze presentato dall'azienda ai sindacati e l'avvio della cassa integrazione straordinaria per 24 mesi, sottolineato che negli ultimi anni il comparto industriale valdostano ha subito la chiusura di tantissime aziende e, secondo le stime dei sindacati, soltanto negli ultimi tre anni la crisi sempre più profonda dell'industria valdostana ha causato la perdita di oltre 600 posti di lavoro e ha quasi distrutto un intero distretto produttivo, quello della bassa Valle, con gravissime ricadute economiche e sociali per la popolazione, volevamo sapere dall'Assessore le valutazioni dell'Amministrazione regionale circa il futuro dei lavoratori ex-Olivetti e, più in generale, circa l'avvenire di quel che resta del distretto industriale valdostano in Bassa Valle; se intenda proporre con urgenza un piano di rilancio industriale per l'intera regione e, in particolare, una strategia politica chiara ed efficace per l'insediamento in Valle di attività innovative, tecnologicamente avanzate, collegate ai settori in forte espansione commerciale ed occupazionale, anche in una fase di crisi come quella attuale: le energie rinnovabili, il solare, l'eolico, l'elettronica, le telecomunicazioni. Grazie.
Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive, Pastoret.
Pastoret (UV) - Grazie Presidente.
Nella scorsa adunanza abbiamo già affrontato la questione della messa in liquidazione della Olivetti I-Jet di Arnad, ma non era possibile allora fare delle valutazioni puntuali sulla questione. Oggi abbiamo ulteriori notizie, peraltro alcune sono state anticipate dagli organi di informazione. Per quanto riguarda la situazione attuale sono stati sottoscritti fra l'azienda e le organizzazioni sindacali due accordi: il primo riguarda i due anni di cassa integrazione guadagni straordinaria che verrà ratificato domani, venerdì 22 giugno, presso il Ministero del lavoro; il secondo concerne il piano di gestione degli esuberi che garantisce la ricollocazione, entro due anni, di 120 lavoratori sui 162 esuberi prospettati. È prevista per la settimana prossima, presso lo stabilimento di Arnad, la firma dell'accordo di mobilità sia per la parte economica che per la parte normativa. Per le altre 42 unità lavorative, quelle con la più alta professionalità, è all'esame un progetto di outplacement con società specializzate del settore. Si tratta di un servizio fornito da una società specializzata ed accreditata dal Ministero del lavoro a svolgere questa attività. Per completare la risposta alla prima domanda, stimiamo che, malgrado la pessima notizia della messa in liquidazione dell'I-Jet, va dato atto all'azienda - lo dicono anche le organizzazioni sindacali - di non aver abbandonato le persone al proprio destino, ma di essersi impegnata per individuare delle soluzioni di accompagnamento dei lavoratori. È evidente che già da ora va definita la sorte dell'immobile di Arnad e del suo utilizzo futuro, tenuto conto che comunque Olivetti continuerà comunque ancora a produrre in quella sede, almeno fino alla fine dell'anno, per esaurire le commesse e che, in vista della ricollocazione delle 120 persone di cui dicevo prima, andranno definite le eventuali disponibilità di spazi residui da mettere a disposizione per l'inserimento eventuale di altre aziende.
Voglio sottolineare che, per quanto riguarda l'immobile, non ci troviamo in una situazione disperata come quella che si verificò con Tecdis; in quel caso si trattò di un improvviso fallimento verificatosi a seguito di una situazione che era stata nascosta anche a noi e sottaciuta fino alla fine. Qui, malgrado la negatività della situazione, ci troviamo di fronte ad un'azienda che, per come sta conducendo le cose, non ci metterà nella condizione di avere un immobile in ostaggio per anni della curatela fallimentare.
Per quanto riguarda il tessuto produttivo della Bassa Valle, resta da definire a breve la disponibilità e l'utilizzo dello stabilimento di Arnad; per l'ex Brilla si prevede un riutilizzo a breve già di una parte dello stabilimento da parte di un'altra azienda. Segnalo che la Pépinière di Pont-Saint-Martin ha visto nel 2011 - ed in questo scorcio del 2012 - quattro nuovi insediamenti di start-up. Malgrado ciò, la situazione rimane di forte incertezza poiché non sappiamo quanto durerà ancora questo momento di difficoltà e, nell'immediato, non pare di poter immaginare delle crescite impetuose del comparto, indipendentemente dalle azioni che si possono mettere in campo.
Nelle premesse della sua interpellanza si citano le condizioni di crisi di diverse aziende della Bassa Valle. Ricordo, a questo proposito, malgrado il rammarico per queste situazioni, che esse si sono generate per cause indipendenti dalla nostra attività. Dico questo perché spesso vi è il rischio di sottintendere, da parte di chi ascolta, che i momenti di crisi siano riconducibili a delle inerzie, ad un disinteresse della Regione; sappiamo tutti che non è così, è bene ricordarlo. Gli strumenti di intervento e di sostegno ci sono e sono stati creati e perfezionati nel tempo, aggiornati continuamente e messi a disposizione delle aziende. Certo, quando si presenta la necessità, si deve cercare di farli evolvere, ma di questo parleremo in modo più compiuto in quest'Assemblea. In molti casi bisogna dire che alcune delle imprese citate - che sono durate lo spazio di un mattino - hanno, loro sì, totalmente smentito e resi vani i loro piani industriali, dimostrando in alcuni casi un'inadeguatezza gestionale che non consentiva di perseguire le loro attività. E questo indipendentemente dalla crisi, perché dobbiamo avere il coraggio di dire che se anche questa non si fosse verificata, le sorti di alcune di queste aziende non sarebbero state diverse. Ne sono al corrente anche le organizzazioni sindacali, con le quali abbiamo sovente parlato di questo.
Vorrei fare delle puntualizzazioni su alcune aziende che lei ha citato, ma non è il caso. Lei ha fatto un intervento breve e io voglio essere breve. Avrei da proporre dei dati relativi a quello che è stato presentato nel corso della giornata dell'economia, ma la disamina rischierebbe di essere molto riduttiva. Abbiamo sempre sostenuto e continuiamo a sostenere che un serio sviluppo economico si basa principalmente su un equilibrio dei settori economici, ai quali quello del comparto produttivo industriale ed artigianale devono poter dare un contributo significativo. Quindi ribadiamo l'importanza di un comparto industriale sano, moderno ed efficace.
Per quanto riguarda il piano che lei chiede, la informo che a breve arriverà in Consiglio il piano triennale dell'industria e dell'artigianato per la relazione annuale che faremo, in quell'occasione ci sarà un dibattito da parte di tutta l'aula; quindi le propongo di venire in quella sede a presentare delle eventuali proposte e delle indicazioni per quel che intendiamo fare per il futuro, e immagino anche che forse lì saremo in grado di dare qualche piccola risposta ulteriore rispetto alla situazione dell'Olivetti. Non è un prendere tempo, è per non inondarla adesso di un sacco di dati rispetto ai quali lei non ha il tempo di fare degli approfondimenti e io di ribadire al suo intervento. In un dibattito più ampio in quest'aula su questo piano - che dovrebbe venire il prossimo Consiglio o il successivo - credo che troveremo il modo di toccare anche i punti che lei ha rappresentato puntualmente. Grazie.
Presidente - La parola alla Consigliera Carmela Fontana.
Fontana (PD) - Grazie Presidente. Sono stata breve nel mio intervento, perché si era già discusso nel precedente Consiglio e non volevo ripetere le stesse cose, ma con questo non cambia la mia preoccupazione.
Non mi consola il fatto che anche i sindacati sono contenti per l'accordo della cassa integrazione, cioè sono contenta di quello che si sta facendo perché non si lasciano sulla strada questi lavoratori, ma secondo me non doveva nemmeno succedere. Non riesco a capire come anche l'Assessore non è stato informato che non si sapeva niente della chiusura di questa azienda, è stato un fulmine a ciel sereno! Mi metto nei panni di questi lavoratori, è vero che avranno la cassa integrazione, ma lei sa che è l'80 percento; pensi là, dove ha perso il posto anche la moglie...non riescono neanche ad andare avanti! Certo, se non avevano neppure la cassa era peggio, ma è una magra consolazione.
Penso che in questi ultimi anni la politica ha fallito, non perché non abbia messo delle risorse o tanta volontà su questo settore, ma perché qualcosa non ha funzionato! Se mettiamo tutti questi incentivi, ma alla fine i risultati sono questi, bisogna avere il coraggio di fare un'analisi per capire cos'è che non funziona, magari coinvolgendo anche Finaosta; non so come questa funziona, magari fare un tavolo di lavoro per capire se si può aiutare queste aziende e non farle chiudere.
Lei sa meglio di me che in questi ultimi anni le aziende...sono quasi tutte chiuse, mi sembra che c'è la volontà politica di non rilanciare l'industria e mi riferisco ai fatti; non sento mai dire che si apre un'azienda...sempre si chiude, si chiude! Allora c'è qualcosa che non funziona. C'è un monitoraggio sulle industrie rimaste aperte per capire cosa fare per non far fare loro la stessa fine dell'Olivetti? Assessore, la prego di prendersi tutto l'impegno possibile per poter rilanciare l'industria. È vero che contiamo molto sul turismo, ma sappiamo quanti disoccupati ci sono. La Regione non può più fare assunzioni per il patto di stabilità, l'USL lo stesso, sul turismo lo stesso, l'unico era questo settore...ma se non diamo la possibilità di avere dei posti di lavoro, siamo in ginocchio tutti, anche la Valle d'Aosta!
La situazione attuale è veramente drammatica, non sottovalutiamola. Cerchiamo di vedere cosa si può fare, perché gli incentivi vanno bene, ma bisogna che ci siano i risultati, altrimenti bisogna rivederli, perché vuol dire che c'è qualcosa che non funziona. Grazie.