Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2483 del 21 giugno 2012 - Resoconto

OGGETTO N. 2483/XIII - Interpellanza: "Annullamento della gara d'appalto per la gestione del Centro regionale di trattamento del siero di Saint-Marcel".

Interpellanza

Richiamato il provvedimento dirigenziale n. 2273 in data 24/05/2012 recante diniego di approvazione dell'aggiudicazione provvisoria in favore della ditta ISECO S.p.A. e della ditta Negri S.r.l. e conseguente revoca della procedura di gara per l'affidamento in concessione del servizio di gestione del centro regionale di trattamento del siero di Saint-Marcel;

Richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 1159 in data 1° giugno 2012 recante proroga della validità del contratto in essere con la società ISECO S.p.A. di Saint-Marcel per la medesima gestione dal 1° giugno 2012 fino al 31 gennaio 2013;

Ricordato che la società ISECO opera già in regime di proroga dal mese di settembre 2011 a causa del ritardo con cui sono state avviate, da parte dell'amministrazione regionale, le procedure di aggiudicazione del centro in relazione alla scadenza della precedente convenzione;

Preso atto che l'annullamento della gara e l'avvio di una nuova procedura d'appalto, così come la proroga della concessione all'attuale gestore per parecchi mesi, comportano un esborso supplementare per l'amministrazione regionale;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore competente per conoscere:

1) quali sono le motivazioni per le quali non è stato possibile affidare in gestione il centro regionale di trattamento del siero di Saint-Marcel alla ditta risultata miglior offerente;

2) quali sono le valutazioni dell'Assessore competente e quelle della Giunta regionale in merito alla decisione assunta dal dirigente della struttura competente in base alla quale una gara d'appalto complessa e costosa viene annullata, pur in presenza di offerte valide, rinviando a data da destinarsi l'affidamento definitivo della gestione del centro e delle altre attività connesse.

F.to: Chatrian - Giuseppe Cerise

Presidente - La parola al Vicepresidente Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

Più volte in questa legislatura ci siamo occupati di questo dossier e più volte abbiamo denunciato i ritardi con cui l'Amministrazione regionale ha preso in carico la scadenza del contratto 2002-2009. L'obiettivo di questa iniziativa è duplice, c'è una nuova proroga messa in campo dal Governo regionale qualche settimana fa fino al 31 dicembre 2013, ma i nostri quesiti, come dicevo, sono due: quali sono le motivazioni per le quali non è stato possibile affidare in gestione il Centro regionale di trattamento del siero di Saint-Marcel alla ditta risultata miglior offerente e quali sono le valutazioni dell'Assessore, in quanto c'erano delle offerte valide.

Faccio un passo indietro, cercando di spiegare cosa è successo in questi mesi. Tante risorse messe in campo per preparare la gara d'appalto, affidamenti esterni per mettere nero su bianco una programmazione, tante risorse interne a livello umano messe in campo per redigere la parte procedurale; nonostante questo, noi, più volte, nel 2009-2010 avevamo sollecitato (le nostre armi sono solo queste non avendo, noi, responsabilità di governo). Ma l'obiettivo di questa iniziativa va oltre. Nell'agosto 2011 il Governo regionale individua l'attività del Centro di essiccamento del siero liquido prodotto dai caseifici in esercizio in Valle d'Aosta quale servizio di interesse economico generale con un importo annuo di X ed il 13 settembre 2011 si indiceva la gara d'appalto a procedura aperta e si approvava il bando. Tre ditte partecipano al bando e dopo i primi verbali dei mesi di marzo-aprile, dopo le verifiche delle offerte si aggiudica provvisoriamente alla ditta Idea Holding S.r.l. in virtù della graduatoria che attribuisce una serie di punteggi. A maggio 2012 viene esclusa la prima ditta, il tutto viene aggiudicato in maniera provvisoria alla ditta ISECO, e qui mi fermo, perché vorremmo sentire le motivazioni dall'Assessore. Ci sono ancora due ditte in campo che hanno avuto un loro parere positivo, ma non si ritengono economicamente convenienti, quindi alla fine arriva il diniego di approvazione di un'aggiudicazione provvisoria con l'azzeramento dell'appalto, per poi indire un nuovo appalto, attraverso una nuova proroga. Questa è la premessa che volevo fare anche per i colleghi.

Vorremmo conoscere lo stato dell'arte; stiamo parlando di ingenti risorse pubbliche, e l'obiettivo è di conoscere le valutazioni e le motivazioni. Grazie.

Presidente - La parola all'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Isabellon.

Isabellon (UV) - Grazie Presidente.

In merito alla prima questione sollevata, si rammenta che, secondo quanto disposto dal decreto legislativo n. 163/2006, l'aggiudicazione definitiva diventa efficace dopo la verifica del possesso dei requisiti richiesti dalla legge per contrarre con la pubblica amministrazione e questo è quanto è stato espletato. In tal senso gli uffici hanno proceduto, verificando il possesso dei requisiti generali in capo alla ditta aggiudicataria in via provvisoria, constatando la non veridicità di quanto dichiarato. Si fa presente che il disciplinare di gara prevedeva quanto segue: i soggetti in carica devono dichiarare tutte le sentenze di condanna e tutti i decreti penali di condanna intervenuti nei propri confronti, e anche quelli che hanno ottenuto il beneficio della non menzione. Se a seguito della verifica si riscontra che non sono stati dichiarati i reati di cui sopra, la ditta sarà esclusa. Si ricorda infine che la giurisprudenza amministrativa, nel caso di omessa dichiarazione di una condanna penale, ritiene che la non veridicità di quanto autodichiarato rilevi sotto un profilo oggettivo e conduca alla decadenza dei benefici ottenuti con l'autodichiarazione non veritiera, indipendentemente da ogni indagine dell'amministrazione sull'elemento soggettivo del dichiarante, e pertanto è legittimamente escluso dalla gara il concorrente. In conclusione si ritiene ineccepibile la valutazione adottata dalla struttura competente.

Per quel che riguarda il secondo punto, anche in questo caso si ritiene corretta la valutazione adottata dal dirigente competente. Nello specifico si ricorda che l'articolo 81 del decreto citato prevede che le stazioni appaltanti possano decidere di non procedere all'aggiudicazione, se nessuna offerta risulti conveniente o idonea in relazione all'oggetto del contratto. Tale principio è ripreso anche dall'articolo 6 del disciplinare di gara, che recita che l'ente appaltante si riserva il diritto di non procedere all'aggiudicazione della concessione, qualora nessuna delle offerte sia ritenuta valida e conveniente a giudizio insindacabile dell'amministrazione.

Due dati prima di entrare nel dettaglio: la base d'asta dell'offerta era di 600.000 euro, constava di tre voci: canone annuo a copertura dei costi complessivi di gestione 240.000 base d'asta, canone annuo a copertura dei costi di manutenzione straordinaria 80.000; canone annuo a copertura dei costi per interventi di revamping 280.000. Il concorrente aveva la facoltà di presentare offerte in merito sulla base dell'importo a base d'asta di 600.000 euro. L'eventuale offerta per un importo superiore al 20 percento era ammissibile a seguito di una circostanziata ed analitica relazione. Nel caso in questione, pur prendendo atto dell'ammissibilità dell'offerta economica presentata dalla ditta potenziale aggiudicataria del servizio a seguito dell'esclusione della prima, la stessa non è stata ritenuta conveniente. Tale spesa non è sostenibile da parte dell'Amministrazione regionale, la quale non dispone interamente a bilancio sul dettaglio competente dei fondi necessari. A fronte pertanto di un'offerta in rialzo per più del 103 percento dell'offerta base sul canone annuo di gestione, il dirigente non aveva altra scelta se non escludere anche la seconda ditta in graduatoria. La normativa comunitaria relativa ai servizi di interesse economico generale è molto rigida ed esclude in maniera perentoria la sovra compensazione del servizio. Anche in questo caso la giurisprudenza amministrativa (Consiglio di Stato, 2 febbraio 2009 n. 526) supporta la valutazione adottata, sottolineando che l'eccessiva onerosità del prezzo indicato nell'offerta risultata aggiudicataria provvisoria e la mancanza di risorse finanziarie per farvi fronte, costituiscono oggettivo motivo di interesse pubblico tale da giustificare il diniego di approvazione dell'aggiudicazione provvisoria. Per quanto riguarda la non aggiudicazione alla terza concorrente, che aveva presentato un'offerta interessante dal punto di vista economico, inferiore a quella delle due ditte che la precedevano in graduatoria, si ritiene corretta la valutazione del dirigente, in quanto la ditta in questione riportava un punteggio pari a zero come capacità tecnica ed un valore di punti 15,2 su 50 complessivi sul merito tecnico dell'offerta. Si condivide pertanto anche in questo caso la scelta di non aggiudicazione, tenuto conto della scarsa validità tecnica dell'offerta presentata.

Presidente - La parola al Vicepresidente Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

Non ci convincono le sue parole, Assessore, e non ci riteniamo soddisfatti della sua risposta. Ci ha illustrato le stesse ragioni che avevamo riscontrato nell'atto approvato dal Governo regionale e nel provvedimento dirigenziale. L'obiettivo di questa iniziativa era quella di avere delle delucidazioni in più, per capire come avete valutato, e se il fatto di riprorogare per la terza volta questo servizio è stato valutato attentamente, se è stato registrato all'interno di tutta l'Amministrazione regionale e, infine, se è conveniente quello che avete deciso. Non sto a rileggere le parti salienti del provvedimento dirigenziale che hanno motivato, giustamente lei, nella sua risposta, ci dice che le due offerte successive alla prima (ISECO e Negri) erano offerte valide, ma offerte che sono state valutate non vantaggiose economicamente per la Regione. Il cuore del nostro quesito era questo, lei non ha voluto svilupparlo e soprattutto non ha voluto dirci qual è la sua posizione, ma si è limitato a leggere la posizione dei due atti messi in campo nelle scorse settimane.

Ritorneremo su questo dossier, perché la sua risposta è superficiale oltre che debole. Ci sarebbe piaciuto capire qual è la strategia dell'Amministrazione, perché non è stato conveniente aggiudicare alla seconda ed alla terza ditta, cosa si mette in campo per i prossimi 18 mesi, quanto risparmierà il sistema pubblico su questo servizio, se avete attentamente valutato, perché queste offerte non sono economicamente vantaggiose per l'Amministrazione per i prossimi vent'anni.

Ci saremmo aspettati una risposta anche secca, ma che dicesse: è economicamente vantaggioso tornare in gara, rimettere in pista la procedura aperta ed avremmo risparmiato dei soldi. Così non è stato, ci dispiace e siamo basiti delle sue "non risposte", anche su temi molto seri, molto blindati, dove si mettono in campo tante risorse pubbliche.

Termino su quanto lei dice: avremmo dovuto mettere più risorse. La nostra richiesta andava proprio in quel senso: avete valutato che mettere più risorse in questo momento alla seconda o alla terza ditta sarebbe stato positivo per i prossimi vent'anni, o avete valutato che una nuova gara darà dei frutti diversi? A fronte di questa domanda noi rimaniamo con tanti e tanti dubbi, forse più ancora di quando abbiamo presentato questa iniziativa! Grazie.