Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2482 del 21 giugno 2012 - Resoconto

OGGETTO N. 2482/XIII - Interpellanza: "Iniziative per la semplificazione delle procedure per la prenotazione degli accertamenti per le visite specialistiche richieste dal medico di famiglia".

Interpellanza

Ricordato che le direttrici, presenti nel Piano regionale per la salute e il benessere sociale 2011/2013, sono considerate strategiche perché comprendono "orientamenti e azioni trasversali a tutti gli attori del Sistema Valle d'Aosta, permettendo di gestire meglio, e in forma più organica, la complessità e la molteplicità dei bisogni espressi";

Ricordato che una delle direttrici è quella di "Orientare alla Semplificazione e alla prossimità i servizi per il cittadino" ed, in particolare quella per la salute, è indirizzata al miglioramento dei percorsi di accesso ai servizi sanitari;

Ricordato infine che tra le operatività previste nella scheda del Piano relativa alla semplificazione per la salute è presente quella relativa a "creare circuiti virtuosi, anche con il coinvolgimento dei medici di medicina generale, per eliminare o ridurre gli adempimenti amministrativi a carico degli utenti che necessitano di controlli sanitari frequenti";

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

l'Assessore regionale competente per sapere se intende sollecitare l'Azienda USL della Valle d'Aosta nella direzione di semplificare per il cittadino il percorso per la prenotazione degli accertamenti e dei controlli anche successivi ad una visita specialistica richiesta dal medico di famiglia.

F.to: Rigo

Presidente - La parola al Consigliere Segretario Rigo.

Rigo (PD) - Grazie Presidente.

A metà maggio di quest'anno su La Stampa è comparso un articolo-intervista della dott.ssa Stefania Riccardi e del dottor Flavio Peinetti in merito alle liste di attesa per le visite sanitarie ed ai troppi esami richiesti dai medici di base, sempre più colpiti dalla sindrome della prescrizione troppo facile. Personalmente l'ho giudicato uno scritto un po' sopra le righe senza, peraltro, suggerire proposte innovative da parte dei rappresentanti dell'Azienda USL della Valle d'Aosta. L'Assessore lo sa bene perché, pochi giorni dopo, alla fine della prima riunione del Consiglio sanitario e sociale, ho colto l'occasione per riferire direttamente alla dott.ssa Riccardi le mie impressioni su quell'articolo. Domenica 27 maggio scorso, sempre su La Stampa, i rappresentanti dei medici di medicina generale, con un'intervista, replicavano nel merito e facevano una proposta che a me è sembrata sensata ed opportuna. Infatti, più volte, ho avuto occasione di parlare con cittadini e medici sulla trafila che spesso i pazienti sono sottoposti per prenotare le visite sanitarie, percorso che, a volte, può essere definito "gioco dell'oca sanitario". Allora ho preso carta e penna per presentare l'interpellanza che stiamo discutendo. Perché "gioco dell'oca"? Ricordate certo quel gioco con i dadi che se incappi in una casella non fortunata ritorni all'inizio del percorso.

Quali sono infatti, ad oggi, le regole di questo "gioco dell'oca sanitario"? Hai male, vai dal tuo medico che ti visita e ti prescrive una radiografia. Vai in Piastra e allo sportello prenotano l'esame, paghi il ticket e poi il giorno programmato ti sottoponi alla radiografia; dopo qualche giorno ritiri il referto e poi torni dal tuo medico. Il medico legge il referto, controlla la lastra e ti prescrive una visita specialistica. Vai allo sportello, prenoti, paghi il ticket, vai alla visita e qui il medico di turno consiglia, scrivendo al medico curante, un accertamento più approfondito, una risonanza magnetica nucleare. Ma nello stampato che dovrai portare al tuo medico, non segnala la necessità di un controllo successivo specialistico. E allora vai dal dottore che ti prescrive la risonanza, vai allo sportello, paghi il ticket, ti presenti per l'esame e dopo qualche giorno ritiri il nuovo referto. Ritorni dal tuo medico di base che guarda, pensa e prescrive una nuova visita specialistica. Allora vai allo sportello, prenoti la visita, paghi il ticket, ti presenti dallo specialista - che non è lo stesso della prima visita - e, incerto sul da farsi, sul foglio che dovrai riportare al tuo medico consiglia una TAC, altri raggi ed una successiva visita di controllo. Vai dal medico che ti rilascia due fogli rossi, vai allo sportello, ma qui incontri una casella sfortunata. Allo sportello non possono prenotarti la TAC, quindi prenoti solo i raggi, ma non la visita non sapendo quando avrai i risultati della TAC. Allora vai al piano di sotto, prenoti, tra l'altro avresti comunque dovuto ritornare allo sportello - ricordate il gioco dell'oca? - perché l'addetta alle prenotazioni della TAC non conosce l'importo del ticket. Ritorni allo sportello, ovviamente facendo sempre la fila - quel giorno, fortunato te, due volte! - per prenotare la visita e conoscere l'importo del ticket. Ma non è finita! Sei incappato in una casella proprio sfortunata perché per fare la TAC devi tornare dal tuo medico che deve compilare un modulo con il quale presentarsi il giorno fissato per l'esame. Tutto ciò vuol dire ore di attesa, di code e settimane - se non mesi! - per gli esami, parte di quel continuo flusso indemoniato di persone che c'è ogni giorno alla Piastra. E sperando che dopo la TAC, i raggi e la risonanza, dopo le visite tutto si sia poi risolto per il meglio. Vorrei fare alcune considerazioni. Perché bisogna, ogni volta, come nel gioco dell'oca, tornare sempre al punto di partenza, cioè dal medico di medicina generale? Non sarebbe più logico e meno burocratico nell'ottica della semplificazione, come è scritto nel piano della salute, qualora lo specialista lo ritenga utile che sia lui a farsi carico degli accertamenti ulteriori e dei controlli? Perché rimandare il paziente dal suo medico, ingolfare sale di aspetto dei medici di base, e ogni volta, ripetere la "Via Crucis" delle prenotazioni? Perché l'Azienda USL imputa solo ai medici di base la sindrome della prescrizione facile quando nel mio racconto è evidente che il medico della mutua ha prescritto inizialmente una sola radiografia, mentre i successivi esami, ben tre, sono stati suggeriti dallo specialista?

Credo che l'interpellanza sia chiara, Assessore. Vogliamo che lei aiuti i cittadini, nello spirito dettato dal piano regionale per la salute ed il benessere, a sollecitare l'Azienda USL della Valle d'Aosta nella direzione di semplificare per il cittadino, per i medici, per tutti, il percorso per la prenotazione degli accertamenti e dei controlli anche successivi ad una visita specialistica richiesta dal medico di famiglia. Lei conosce molto meglio di me la macchina sanitaria. Sa quindi bene che nel mio racconto non c'è nulla di inventato, di ingigantito o di distorto; è l'amara realtà di tutti i giorni che si consuma presso l'ospedale Parini di Aosta, e quindi raccolga la nostra supplica!

Ieri ho avuto la fortuna di essere presente all'illustrazione del progetto preliminare per la realizzazione del nuovo ospedale Parini nel centro della città: è stata una riunione molto interessante. Ho accolto con piacere lo sforzo fatto dai progettisti in favore dell'umanizzazione della sanità ospedaliera e per un ordinato flusso di pazienti, familiari, personale, merci, barelle, eccetera; in quella direzione, Assessore, le chiediamo di accelerare quel processo - da quanto mi risulta - in atto fra medici della mutua, Azienda ed Assessore, capace di spezzare quel circolo da "girone dantesco" che prima ho evidenziato, questo girone dantesco rappresentato dalle prenotazioni delle visite e degli esami sanitari. Del numero delle visite ne parleremo la prossima volta.

Si dà atto che dalle ore 10,36 assume la presidenza il Vicepresidente Chatrian.

Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Albert Lanièce.

Lanièce A. - Grazie Presidente.

Ringrazio sinceramente il collega Rigo per questa interpellanza, è un argomento sul quale nell'autunno scorso ho voluto sollecitare personalmente all'azienda, insieme ai medici di medicina generale ed agli specialisti, la necessità di creare un percorso che va nell'ottica di quanto dice il collega Rigo.

I dirigenti mi hanno preparato la risposta, ma non sto a leggerla perché volevo sottolineare alcuni punti che ritengo importanti conoscendo bene il percorso, in quanto, essendo un medico, fa parte del mio lavoro. Il percorso dei pazienti che, quando hanno necessità di un'erogazione di prestazione sanitaria (medico di famiglia, specialista) deve ritornare dal medico di famiglia, poi va al CUP , eccetera. Questo percorso lo conosco molto bene, tant'è che in altri settori, in questi anni, abbiamo cercato di semplificare. Ma credo che, qualora si riesca a semplificare questo percorso, abbiamo fatto una grossa opera di semplificazione, perché gli utenti che hanno bisogno quotidianamente sono gli anziani, i disabili, cioè quelle persone che hanno più difficoltà ad accedere ai servizi. Questa è una necessità che ho considerato molto importante e, come avevo accennato altre volte, abbiamo messo in piedi, con l'area sia ospedaliera che territoriale ed i medici di famiglia, dei percorsi che sono iniziati con il diabete e la nefrologia, a fine anno. In questi giorni ho chiesto conferma se funzionano, e stanno funzionando; adesso sono state coinvolte tutte le specialità del Dipartimento di Medicina e proprio l'altro giorno, in questa seconda parte di anno, saranno coinvolti i Dipartimenti delle Chirurgie. Mi confermava il Direttore della Chirurgia generale che anche lui è contento di iniziare questo percorso che adesso vi spiegherò, tant'è vero che si sta procedendo con gli aspetti più pratici, come dotare di stampanti per le ricette, tutti gli ambulatori. Perché sono importanti anche queste cose pratiche, in quanto adesso i medici di famiglia hanno la stampante che stampa la ricetta rossa per le prenotazioni e le ricette, a differenza degli specialisti in ospedale che iniziano ad averla solo adesso. Quindi i Dipartimenti medici che ho citato adesso, e tutti gli altri, a cascata, si stanno dotando di stampante per il ricettario rosso; adesso inizieremo per i Dipartimenti chirurgici, in particolare la Chirurgia generale.

Qual è il percorso? Il paziente va dal medico di famiglia, che gli prescrive un approfondimento qualora non sia in grado di dare una risposta; il paziente va dallo specialista (in questo caso i percorsi già in atto sono Diabetologia e Nefrologia, mentre stanno andando a regime le altre specialità) e lo specialista farà uscire dallo studio il paziente con le ricette delle prenotazioni da fare. A questo punto il paziente potrà, lo stesso giorno, andare al CUP per prenotare ciò che gli è stato prescritto. L'altro passaggio che sto sollecitando è che le prenotazioni per i controlli devono essere date dallo specialista, quindi il paziente deve uscire dallo studio dello specialista già con la data della prenotazione, altrimenti succede che lo specialista dice: ci vediamo tra un anno con l'ecodoppler, per cui tre giorni prima dello scadere della visita, l'anno dopo, il paziente va a prenotare l'ecodoppler e glielo prenotano dopo nove mesi.

Quello su cui mi sto impegnando e sto cercando di fare andare in porto è che si esca con la prenotazione degli esami dallo studio dello specialista e con la prenotazione del controllo, perché sono i controlli che sono segnalati sulla stampa ad essere allungati. Questi due percorsi sono già in essere, e da metà di questo anno saranno già inseriti alcuni Dipartimenti delle Chirurgie, e poi successivamente tutti i Dipartimenti dovrebbero andare a regime. Riepilogando: lo specialista dotato di stampante farà la prenotazione degli esami e prenoterà il controllo. Il paziente ritorna poi dal medico di famiglia quando ha il quesito risolto e sa di cosa si tratta: si tratta di un'artrite reumatoide, la devi curare così. Ma il concetto è che il paziente sia preso in carico dallo specialista fintanto che non è risolto il problema. Quindi, mi creda, su questo aspetto sarò assillante con l'azienda, perché credo che sia uno degli aspetti più importanti, e occorre tenere conto di cominciare a ragionare sui singoli budget dei medici di famiglia che si trovano una serie di esami a proprio carico chiesti dallo specialista! Terzo aspetto, ma che è il più importante, è interrompere questo percorso di viaggi continui del paziente dallo specialista e dal medico di famiglia, e così via.

Purtroppo la parte difficile da governare è quella che cresce sempre più, avere l'inapropriatezza degli esami; pertanto una buona quota di risonanze magnetiche, come di altri esami richiesti, sono inutili. Voglio comunque sottolineare, che per questo problema, abbiamo già messo in campo un'azione concreta dal primo gennaio di quest'anno. Per il resto, non hanno ragione né i medici ospedalieri, né i medici di medicina generale, perché quando ci sono delle criticità sono da condividere fra tutti. Per concludere, quello che si sta cercando di fare è sollecitare soprattutto i medici a rispettare i protocolli. Grazie.

Si dà atto che dalle ore 10,37 assume la presidenza il Vicepresidente André Lanièce.

Presidente - La parola al Consigliere Segretario Rigo.

Rigo (PD) - Grazie Presidente.

Assessore, non possiamo aiutarla in questo suo difficile lavoro di raccordo, ma siamo al suo fianco e seguiremo con attenzione gli sviluppi di questo processo; a fine anno siamo pronti a riportare in Consiglio queste nostre osservazioni ed a riconoscere i passi avanti fatti in questa direzione.

Due osservazioni. La prima riguarda l'importanza di questa discussione. Credo che sia fondamentale per la vita dei cittadini valdostani una sanità ospedaliera sempre più efficiente ed all'avanguardia, molto innovativa, come abbiamo visto ieri, ma non va dimenticato tutto quello che c'è attorno all'ospedale che riguarda il territorio. Se è vero che sempre più tenderemo ad avere una sanità ospedaliera molto efficiente, che ti salva la vita, ma poi ti rimanda a casa in fretta, è chiaro che il territorio deve accompagnare questi processi. In particolare il medico di famiglia - ex medico della mutua - diventa sempre più centrale in un progetto di salute territoriale. Dobbiamo scommettere molto su questo fatto: i medici di famiglia saranno sempre più i nostri capisaldi sul territorio. Sull'inappropriatezza di molte di queste visite, lei sa bene che molte volte vai dallo specialista, che non è lo stesso che ti ha visitato due mesi prima, non guarda neanche gli esami precedenti e te ne prescrive un altro senza peraltro visitarti!

Quindi spero che questo progetto che lei sta mettendo in campo possa far fare un salto di qualità alla nostra sanità pubblica per quanto riguarda sia l'appropriatezza delle visite, ma anche per spazzare via questo quotidiano calvario a cui ogni cittadino deve sottoporsi per prenotare visite o esami. Ci auguriamo che questo percorso sia concluso al più presto e gliene renderemo merito se questo sarà fatto entro pochi mesi. Grazie.