Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2452 del 6 giugno 2012 - Resoconto

OGGETTO N. 2452/XIII - Interpellanza: "Soppressione del servizio di autotrasporto Verrès-Scarmagno".

Interpellanza

Appreso che la Società di Autotrasporti VITA S.p.A. ha comunicato, con un cartello per gli utenti, che a decorrere dal 30 di giugno è soppresso il servizio Verrès-Scarmagno riservato in particolare agli operai dell'ex Olivetti Jet di Arnad, trasferiti coattivamente alla Wirelab S.p.A. di Scarmagno;

Atteso che non vi sono altri mezzi di trasporto pubblico che consentano di collegare in tempi ragionevoli da Verrès l'azienda Wirelab di Scarmagno;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

l'Assessore competente per sapere se intenda confermare la soppressione del servizio di autotrasporto Verrès-Scarmagno in capo alla Vita S.p.A. e, oltre a motivarne le ragioni, indicare quali soluzioni alternative possono essere messe in campo per garantire i lavoratori, già penalizzati dalla trasferta quotidiana.

F.to: Donzel

Presidente - La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Grazie Presidente.

Cari colleghi, sarebbe interessante rintracciare un attimo l'importanza della storia del lavoro nella Bassa Valle e nel Canavese dagli inizi del 900 a oggi e del percorso che ha seguito un'azienda come l'Olivetti, che, nata nel 1908, ha compiuto oltre 100 anni nel 2008, che raggiunse gli oltre 60.000 dipendenti e fu modello industriale, eccetera. Oggi viviamo purtroppo le miserie di un arretramento della cultura industriale del nostro Paese, della fuga non solo dei capitali, ma degli insediamenti industriali all'estero, quindi viviamo questa strana vicenda di Paesi che, da una parte, devono accogliere tanti stranieri per far fronte al lavoro, dall'altra, spostano il lavoro altrove e a noi tocca gestire le macerie di questa realtà. Macerie di una realtà che si manifestano anche su cose più piccole, come quella di lavoratori che, occupati prima negli stabilimenti della regione, a seguito di ristrutturazioni, si trovano poi ad operare nel Canavese.

Per attenuare in parte le difficoltà di questa realtà, molto opportunamente l'Amministrazione regionale aveva messo a disposizione dei lavoratori se non altro almeno un mezzo di trasporto pubblico per raggiungere sedi come quella di Scarmagno, dove non è possibile con un solo mezzo pubblico raggiungere la sede di lavoro e negli orari di lavoro degli operai non è possibile raggiungere la sede attraverso più mezzi pubblici. La società si muove secondo altre logiche e altre esigenze e quindi il fatto di avere avuto in questi anni l'opportunità di un mezzo di trasporto pubblico per raggiungere la Valle d'Aosta, quindi un servizio che da Verrès portava gli operai fino a Scarmagno, ha costituito la possibilità per alcuni operai, in una situazione di enorme difficoltà, di rimanere agganciati ad un lavoro, sapendo che, se si dovessero muovere con un mezzo privato, il già basso reddito che deriva da questa attività lavorativa sarebbe decurtato al punto da mettere a rischio di non poter svolgere più l'attività lavorativa: un impoverimento nell'impoverimento, ecco. È per questo che quando un pezzo di cartone è comparso sul pullman degli operai che vanno da Verrès a Scarmagno con la scritta a mano: "il 30 giugno si chiude la baracca", cioè è finita, si sospende il servizio, grande è stato l'allarme per questi lavoratori. Perché non è la chiusura di un'azienda, però non siamo lontani dal fatto di mettere nella condizione - oggi che abbiamo parlato di Olivetti, di Cogne Acciai Speciali - alcuni lavoratori di non poter lavorare, perché difficilmente riusciranno a raggiungere la sede di lavoro e, qualora lo facessero, difficilmente avrebbero un reddito tale da garantire la possibilità alle loro famiglie di vivere serenamente la loro vita. Sappiamo che i salari sono bloccati, sappiamo che c'è un'inflazione che cresce: ecco perché ci rivolgiamo con una certa apprensione all'Amministrazione regionale chiedendo di fare il possibile per salvare questo servizio. È un problema di costo eccessivo? Vediamo di trasformare almeno una tratta di questo servizio in una tratta pubblica anche che possa trasportare almeno nel tratto valdostano magari altre persone, per renderlo diciamo meno oneroso per l'Amministrazione regionale. Qui è in gioco anche una questione di trasporto pubblico, quindi di logica di dire: "difendiamo il trasporto pubblico e non andiamo sul mezzo privato", ma è soprattutto in gioco l'opportunità per alcuni valdostani di nuovo di non perdere il posto di lavoro, di non aggiungere alle difficoltà enormi che viviamo in Valle d'Aosta un'ulteriore difficoltà, perché torno a dire che per questi lavoratori sarebbe molto oneroso raggiungere la sede di lavoro e quindi siamo a rischio di creare nuova disoccupazione in Valle d'Aosta.

Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Grazie Presidente.

L'interpellanza del collega Donzel si riferisce ad una situazione che si sta venendo a creare, che l'Assessorato conosce, perché ha ricevuto da parte di un rappresentante degli operai, una raccolta di firme, che davano evidenza di questo problema e quindi personalmente ho avuto la possibilità di incontrare la rappresentante che mi ha lasciato tale documentazione, così come ho avuto l'occasione di incontrare un rappresentante sindacale, nello specifico il dottor Enrico Monti, che, a nome del sindacato, ha rappresentato la situazione all'Assessorato. Abbiamo quindi avuto modo di affrontare e condivido con il collega Donzel che questa è una situazione che deve vedere l'amministrazione coinvolta.

La soluzione, tuttavia, non è così semplice e cerco di ricostruire la situazione. La gara di appalto per l'affidamento del trasporto pubblico locale automobilistico in Valle d'Aosta non prevedeva più servizi lavorativi con origine o destinazione fuori Valle. La motivazione di tale scelta era dovuta: da un lato, ad un contenimento delle percorrenze complessive del trasporto automobilistico; dall'altro, alla considerazione che le linee di trasporto autobus per lavoratori delle aziende situate fuori Valle avrebbero dovuto essere pagate dalle aziende medesime. Nello specifico il piano di bacino di traffico che abbiamo approvato in Consiglio regionale nel 2010, sulla base del quale è stato poi impostato l'appalto, ha individuato i poli industriali da servire, tutti in territorio regionale, introducendo però una norma del seguente tenore: "sarà inoltre possibile attivare servizi per lavoratori residenti in Valle d'Aosta, aventi sedi di lavoro al di fuori del territorio regionale qualora il rilascio delle concessioni rientri in territorio regionale", ossia la maggior percorrenza in Valle d'Aosta. Nel caso specifico la percorrenza da Verrès a Scarmagno è di 16 chilometri in Valle d'Aosta e 27 in Piemonte, quindi la maggior parte è in Piemonte, per cui siamo al di fuori della prescrizione che il Consiglio si è dato per la deroga. Per renderla autorizzabile dal punto di vista della concessione ai sensi del nuovo piano del bacino di traffico, occorrerebbe quindi prevedere che la linea partisse da Châtillon, a quel punto avremmo 29 chilometri in Valle e 27 fuori Valle. Ovviamente avere la linea Châtillon-Verrès sarebbe del tutto inutile, perché le persone che lavorano in quel contesto fanno riferimento a Verrès.

Dal punto di vista dei costi, a titolo informativo il servizio attuale Verrès-Scarmagno ha determinato finora un costo annuo di 56.000 euro lordi a totale carico della Regione. Tale importo, se applicato a partire dal primo luglio prossimo venturo, qualora l'appalto possa partire con le nuove regole, in virtù degli sconti e delle riduzioni, potrebbe essere ridotto e anche partendo da Châtillon potremmo arrivare a 48.000 euro. Tenete presente che quello che paghiamo è un prezzo a chilometro e gli utenti pagano un corrispettivo che finisce alle aziende, quindi, anche aumentando il numero di utenti, l'Amministrazione regionale non ne avrebbe un beneficio, perché pagherebbe sempre un chilometraggio pari ai chilometri di andata e ritorno.

Dal punto di vista dei dati, volevo rappresentare che, dai dati di traffico in possesso degli uffici, risulta che l'attuale servizio è utilizzato mediamente da poco più di 12 persone, la media esprime il decimale, perché, dividendo per giorni, si ha 12,4 persone, ma questa è la media, di queste otto valdostane e quattro piemontesi. Sostanzialmente, come ho detto ai sindacati, noi paghiamo ad oggi 56.000 euro base annua per portare otto persone.

Sto cercando di capire con gli uffici se abbiamo altre soluzioni, sicuramente rispetto a questo ci sarà una richiesta, me l'hanno già annunciata i sindacati, per chiedere un tavolo di confronto diciamo fra le istituzioni valdostane, gli Assessori all'industria e ai trasporti sia della Valle d'Aosta che della Regione Piemonte, con le aziende interessate, per capire se c'è una soluzione degli strumenti. Sicuramente come piano di bacino di traffico quella situazione che abbiamo espresso è una situazione che ad oggi ci permette poco. Ho fatto una verifica su una possibile proroga, ma, se parte l'appalto, non abbiamo lo strumento neanche per fare la proroga, perché sarebbe in contrasto sia con l'appalto, sia con le norme indicate nei nostri riferimenti normativi.

Presidente - La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Grazie Presidente. Ringrazio l'Assessore per la cura che ha messo nel dare una risposta puntuale all'interpellanza e perché ha rilevato anche lui l'importanza che ha il problema che vogliamo trattare. Proverò allora con altrettanta cura, e con le mie limitate possibilità, di replicare ad alcune sue considerazioni.

Siamo abbastanza avvezzi al fatto che esistano dei vincoli burocratici rispetto ai quali, quando fa comodo, nelle riunioni importanti si dice: "noi spazziamo via tutta questa burocrazia che ci impedisce di fare...", mentre vengono poi assunti questi vincoli quasi come per dire: "c'è una questione di 19 chilometri, Châtillon 29", ossia questa è pura burocrazia! Questo per dire: è possibile che la cura che è stata messa per fare il bacino di traffico non abbia tenuto conto che la nuova norma avrebbe fatto saltare la possibilità di appaltare quella linea? Non mi venga a dire questo, perché o i suoi uffici non hanno fatto il lavoro, oppure lei doveva venire in quest'aula e rappresentare che con il nuovo piano di bacino del traffico sarebbero saltate quelle linee, cosa di cui non si è discusso in quella sede, non ci sono documenti in questa linea; quindi, da questo punto di vista, cerchiamo di uscire dalla burocrazia.

Giustamente lei deve fare i conti con il bilancio e sicuramente il costo di 56.000 euro annui è molto oneroso. È chiaro che si tratta di media di persone che salgono su un pullman, la media non dice che alle volte sono 15, noi sappiamo che sono circa una ventina gli operai coinvolti in questo tipo di trasporto e un ragionamento ci porta a dire che una ventina di operai, ritenendo basso, bassissimo il loro stipendio, supera i 200.000 euro di valore. Se queste persone non vengono messe nella condizione di lavorare in quel di Scarmagno, ce li ritroviamo come disoccupati in casa nostra. Qual è il costo sociale di altre 10 famiglie senza lavoro, di famiglie che magari viaggiando con un mezzo privato non sono in grado di avere il reddito necessario ad andare avanti, quindi quanto costa poi all'Amministrazione pagare gli affitti, non poter far pagare a queste famiglie la tassa dell'acqua o dei rifiuti, perché questo avviene in quanto i Comuni devono far fronte alle esigenze sociali, queste persone non lavorano e sono esonerate dal pagare le tasse. Quanto ci costa la disoccupazione in Valle d'Aosta? Certo costano i trasporti, ma qui parliamo di trasportare gente che lavora!

Altro problema: è vero che su queste tratte ci viaggia poca gente, ma lei sa meglio di me che, quando un utente vuole salire a Verrès per andare fino a Pont, gli dicono che non può salire, perché è un trasporto riservato. Quel pullman quindi porta poche persone, perché è un pullman riservato e l'utente normale che deve fare Verrès-Pont non può salirci, deve guardare il pullman che passa e aspettarne uno di linea. È possibile, nell'ambito dell'immensa burocrazia che abbiamo e che questo Governo regionale si è impegnato a spazzare via, ridurre i vincoli burocratici, che questa linea Verrès/Pont-Saint-Martin, o nel caso di una nuova linea che parte da Châtillon, possa anche far salire qualche altro utente diventando una linea che per almeno quel pezzo di tratta svolge un servizio che non è solo un servizio che costa? Sono convinto come lei che questo trasporto rimane oneroso, però, se diventa un servizio che risponde ad un bacino più ampio che non un gruppetto di operai, magari assume un significato diverso.

Concludo allora ringraziandola per il fatto che è in contatto con i sindacati e sta collaborando con loro e che sta lavorando con i rappresentanti dei lavoratori, ma il mio dovere è rappresentare che davvero bisogna fare ogni sforzo affinché il 30 giugno questo servizio non sia sospeso. Dalle sue parole ho come inteso: "siamo molto preoccupati e addolorati, però il 1° luglio prendetevi l'automobile, il cavallo, la bicicletta o quel che volete e viaggiate".