Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2404 del 2 maggio 2012 - Resoconto

OGGETTO N. 2404/XIII - Disegno di legge: "Modificazioni alla legge regionale 17 agosto 1987, n. 81 (Costituzione di una Società per azioni nel settore dello sviluppo dell'informatica), e alla legge regionale 12 luglio 1996, n. 16 (Programmazione, organizzazione e gestione del sistema informativo regionale. Ulteriori modificazioni alla legge regionale 17 agosto 1987, n. 81 (Costituzione di una Società per azioni nel settore dello sviluppo dell'informatica), già modificata dalla legge regionale 1° luglio 1994, n. 32. Abrogazione di norme)".

Articolo 1

(Modificazioni alla legge regionale 17 agosto 1987, n. 81)

1. Al comma 1 dell'articolo 1 della legge regionale 17 agosto 1987, n. 81 (Costituzione di una Società per azioni nel settore dello sviluppo dell'informatica), sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: ", a totale capitale pubblico".

2. Dopo il comma 1 dell'articolo 1 della l.r. 81/1987, come modificato dal comma 1, è aggiunto il seguente:

"1bis. L'INVA SpA opera nel rispetto della normativa vigente in materia di tutela della concorrenza, con particolare riferimento all'articolo 13 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223 (Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all'evasione fiscale), convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248.".

3. L'articolo 2 della l.r. 81/1987 è sostituito dal seguente:

"Articolo 2

(Soci)

1. Oltre alla Regione, alla quale è riservata la proprietà di almeno il 75 per cento delle azioni, possono acquisire la qualità di soci azionisti dell'INVA SpA gli enti locali valdostani, gli enti pubblici non economici dipendenti dalla Regione, le società interamente partecipate, anche indirettamente, dalla Regione o da enti locali valdostani e l'Azienda regionale sanitaria USL della Valle d'Aosta (Azienda USL). Per i Comuni, le diverse partecipazioni sociali devono in ogni caso essere paritarie o proporzionate al numero degli abitanti e la somma della popolazione dei Comuni partecipanti deve risultare nel complesso superiore a 30.000 abitanti.".

4. L'articolo 3 della l.r. 81/1987 è sostituito dal seguente:

"Articolo 3

(Oggetto sociale)

1. L'INVA SpA ha come esclusivo oggetto sociale la realizzazione e la gestione del sistema informativo dei soci. Tale attività è esercitata, per la Regione, nell'ambito del piano pluriennale e secondo le indicazioni previste nel piano operativo annuale di cui all'articolo 1, commi 1 e 2 della legge regionale 12 luglio 1996, n. 16 (Programmazione, organizzazione e gestione del sistema informativo regionale. Ulteriori modificazioni alla legge regionale 17 agosto 1987, n. 81 (Costituzione di una Società per azioni nel settore dello sviluppo dell'informatica), già modificata dalla legge regionale 1° luglio 1994, n. 32. Abrogazione di norme), per gli altri soci, nell'ambito della rispettiva programmazione di settore.".

5. L'articolo 4 della l.r. 81/1987 è abrogato.

6. L'articolo 5 della l.r. 81/1987 è sostituito dal seguente:

"Articolo 5

(Amministratori)

1. L'INVA SpA è amministrata da un consiglio di amministrazione composto da un numero massimo di cinque membri, di cui tre nominati, ai sensi dell'articolo 2449 del codice civile, dalla Giunta regionale, compreso il presidente della società il quale ne ha la legale rappresentanza. I restanti membri sono nominati dagli altri soci con le modalità stabilite dallo statuto della società.

2. Gli amministratori non possono essere nominati per un periodo superiore a tre esercizi e decadono con l'approvazione del bilancio relativo all'ultimo esercizio.".

7. Dopo l'articolo 5 della l.r. 81/1987, come sostituito dal comma 6, è inserito il seguente:

"Articolo 5bis

(Collegio sindacale)

1. Il collegio sindacale dell'INVA SpA è composto da tre membri effettivi e due supplenti i quali durano in carica tre esercizi e decadono con l'approvazione del bilancio relativo all'ultimo esercizio. Ai sensi dell'articolo 2449 del codice civile, la Giunta regionale nomina due dei membri effettivi, tra cui il presidente del collegio sindacale, oltre ai due sindaci supplenti. Il restante membro effettivo è nominato dagli altri soci con le modalità stabilite dallo statuto.".

Articolo 2

(Modificazione alla legge regionale 12 luglio 1996, n. 16)

1. Al comma 1 dell'articolo 2 della legge regionale 12 luglio 1996, n. 16 (Programmazione, organizzazione e gestione del sistema informativo regionale. Ulteriori modificazioni alla legge regionale 17 agosto 1987, n. 81 (Costituzione di una Società per azioni nel settore dello sviluppo dell'informatica), già modificata dalla legge regionale 1° luglio 1994, n. 32. Abrogazione di norme), le parole "di apposita società a partecipazione mista di capitale della Regione, di altri enti pubblici territoriali valdostani, dell'Unità sanitaria locale (USL) e di imprese" sono sostituite dalle seguenti: "della società per azioni a totale capitale pubblico".

Articolo 3

(Disposizioni transitorie)

1. Il consiglio di amministrazione dell'INVA SpA in carica alla data di entrata in vigore della presente legge adotta lo statuto, entro tre mesi dalla medesima data, avendo cura che l'ordinamento statutario risponda alle regole del buon governo societario e che siano assicurate da parte della Regione e degli altri soci modalità di controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi. In attesa dell'adozione dello statuto, si applica lo statuto vigente alla data di entrata in vigore della presente legge.

2. Gli organi dell'INVA SpA, in essere alla data di entrata in vigore della presente legge, restano in carica fino all'insediamento dei nuovi organi, nominati con le modalità di cui alla presente legge e dello statuto, come adeguato ai sensi del comma 1.

Presidente - Riprendiamo i lavori sospesi stamattina con il punto n. 22 all'ordine del giorno.

La parola al Consigliere Salzone.

Salzone (SA-UdC-VdA) - Grazie Presidente.

La società INVA S.p.A. opera nel settore delle informazioni e della comunicazione tecnologica sin dal 1988, progetta e realizza sistemi informativi per le nostre pubbliche amministrazioni. Fornisce servizi a valore aggiunto sia nelle relazioni con l'utenza pubblica sia nella gestione delle infrastrutture tecnologiche. L'azienda è il riferimento strategico della Valle d'Aosta per potenziare la presenza territoriale diffondendo la cultura scientifica e tecnologica migliorando l'efficacia e l'efficienza della spesa pubblica. Ha 236 dipendenti, la cui età media è 40 anni; ha anche un codice etico, un modello organizzativo di gestione e controllo. Dal 2007 INVA S.p.A. è una società in house providing, con il vincolo normativo di lavorare per i propri azionisti (attualmente il 75 percento alla Regione Valle d'Aosta, il 15 percento al Comune di Aosta, il 10 percento all'USL).

Il disegno di legge che oggi presentiamo ha sostanzialmente il compito di precisare che INVA S.p.A. esercita la sua funzione nel rispetto della normativa vigente in materia di tutela della concorrenza, adeguandosi così alle nuove norme nazionali ed europee in materia di society in house. Per questo motivo sono necessarie alcune modifiche alle leggi di riferimento. Il presente disegno di legge quindi modifica le leggi regionali n. 81/1987 (Costituzione di una Società per azioni nel settore dello sviluppo dell'informatica) e la n. 16/1996 (Programmazione, organizzazione e gestione del sistema informativo regionale. Ulteriori modificazioni alla legge regionale 17 agosto 1987, n. 81, già modificata dalla legge regionale n. 32/1994. Abrogazione di norme). L'INVA S.p.A., con questa precisazione, è definita quale società a partecipazione pubblica totalitaria e la qualità di soci ed esclusivi destinatari dell'attività di INVA S.p.A. è riservata alla Regione, cui spetta sempre la proprietà di almeno il 75 percento delle azioni, agli enti locali valdostani, agli enti pubblici non economici dipendenti dalla Regione, alle società interamente partecipate, anche indirettamente, dalla Regione o da enti locali valdostani e all'Azienda regionale sanitaria USL, con esclusione, quindi, delle imprese private o miste. In questo disegno di legge si precisa anche che la società INVA S.p.A. ha come esclusivo oggetto sociale la realizzazione e la gestione del sistema informativo dei soci nell'ambito della rispettiva programmazione di settore. II consiglio di amministrazione e il collegio sindacale della società possono essere composti al massimo, rispettivamente, da cinque e tre membri nominati dai soci, con la garanzia di una rappresentanza maggioritaria della Regione. Infine, la disposizione relativa all'adozione del nuovo statuto ed agli organi della società rappresentano l'ultimo atto del presente disegno di legge.

Presidente - Ricordo che il disegno di legge ha avuto parere favorevole a maggioranza della II Commissione e parere favorevole del Consiglio permanente degli enti locali.

Dichiaro aperta la discussione generale.

La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - Grazie Presidente.

Ci consentirete solo alcune riflessioni di carattere generale sulla legge e sull'operatività di questa società, che rappresenta comunque un pezzo molto consistente dell'apparato delle società controllate della Regione Valle d'Aosta con oltre 230 dipendenti in forza, che assorbe risorse importanti, che ha visto evolvere nel corso del tempo la sua natura e la sua funzione. L'ha vista restringersi da obiettivi di carattere generale, legati anche allo sviluppo complessivo dell'informatica in Valle d'Aosta, così era stata concepita nel 1987 con la partecipazione anche di soggetti esterni alla pubblica amministrazione, con il partenariato di società che operavano nel settore, società che via via sono state allontanate ed estromesse nella logica a cui ci ha costretti la legislazione successiva dal 2006 in avanti, che ha voluto introdurre una barriera più netta fra i soggetti che operano esclusivamente al servizio della pubblica amministrazione e quelli che rimangono ad operare in regime di piena concorrenza sul mercato. Quindi una società che ha cambiato pelle, che è oggi obiettivamente ad alto controllo politico più che ad alto controllo tecnico, una società rispetto alla quale questa legge - che viene in adeguamento a normative molto stringenti del "decreto-legge Monti" dello scorso anno - ci ha prefigurato uno scenario diverso. L'occasione è stata utile per un approfondimento ed una discussione molto franca in commissione, ed è un vero peccato che le commissioni continuino ad operare in regime di segretezza, mentre sarebbe interessante che l'opinione pubblica potesse avere contezza di cosa discutono, nel complesso, le forze politiche in ordine anche a pezzi dell'economia regionale. In questo caso è un pezzo molto rilevante, non solo in termini occupazionali, ma anche perché ormai viene chiamato a gestire pressoché la totalità delle commesse pubbliche.

Con questa operazione si fa un allargamento della platea, abbiamo di fatto una forma di "imbuto" che convoglia verso INVA maggiori opportunità lavorative, mentre la Regione e gli stessi enti locali si trovano ad avere una coperta ristretta e minori possibilità di investimento in questo settore; quindi c'è una necessità anche compensativa, oltre che di razionalizzazione, che è ben comprensibile.

A noi preme - ed è stato interessante il dibattito che c'è stato in commissione - rilevare come la società continui ad operare rispetto a noi, che siamo il soggetto mandante delle azioni che essa svolge, in una totale assenza di confronto, inevitabile in una dimensione ristretta come la nostra regionale, ma diventa difficile non avendo paragoni di dimensione analoga alla Valle d'Aosta nelle nostre immediate vicinanze, non avendo neppure la possibilità di confrontarci seriamente con il mercato privato, perché non è comparabile in termini di volume alla commessa pubblica, per cui sfugge un po' la possibilità di analisi sull'effettiva oculatezza degli investimenti che vengono fatti, sull'effettiva comparabilità dei prezzi che vengono praticati dal soggetto che opera a servizio dell'Amministrazione. Credo che sia stata una preoccupazione condivisa anche da altri commissari, non solo da noi che, come gruppo consiliare, ci siamo espressi in commissione con un voto di astensione: quella di rilevare come ci sia un rischio abbastanza elevato che in questa operazione, che spinge verso la liberalizzazione le pubbliche amministrazioni, un soggetto come INVA possa non essere effettivamente concorrenziale in termini di prezzo. Ci sono state fornite verbalmente delle assicurazioni, ma noi siamo totalmente sprovvisti di strumenti di valutazione, non abbiamo la possibilità di operare un confronto, se non attraverso la percezione che abbiamo all'esterno da qualche operatore concorrente. Ma i dati che siamo riusciti a raccogliere in modo abbastanza approssimativo e che non possono pertanto fare testo in quest'aula, sono comunque di un rischio che i prezzi delle prestazioni che vengono praticate non siano sempre concorrenziali. Non vorremmo che INVA si riducesse ad essere un semplice snodo di distribuzione; crediamo che sia carente in questo momento la progettualità di questa società, forse anche per le difficoltà riscontrate nel settore a livello regionale, dove è stata spolpata recentemente la dirigenza che opera nel settore delle nuove tecnologie informatiche.

Non vorremmo che INVA si adeguasse, ripeto, ad un ruolo di semplice smistamento; d'altra parte uno smistamento che opera non solo in termini di commesse, ma anche in termini operativi. È interessante valutare che ben 18 persone che operano a servizio del reparto di Radiologia dell'Ospedale di Aosta siano alle dipendenze di INVA, abbiamo quello che si chiama un outsourcing, un portare fuori dalla pancia dell'Amministrazione quantità molto rilevanti di personale. Qui stiamo parlando di circa 120 persone, che operano in servizi prestati all'Amministrazione e sui quali non abbiamo così spesso notizia di procedure di selezione che avvengano in modo pubblico, ma il reclutamento avviene attraverso modalità di lavoro interinale, a cui segue di volta in volta - a noi non è dato verificarne puntualmente e singolarmente l'attuazione - in qualche caso la stabilizzazione, e la stabilizzazione si assicura essere stata operata a livelli abbastanza elevati, verso contratti a tempo indeterminato.

INVA è in qualche modo emblematico di una parte di "amministrazione grigia", nel senso che non è né completamente controllabile dal mercato, né controllabile dalla pubblica amministrazione attraverso i suoi organi elettivi. Certamente il soggetto governante ne ha maggiore e migliore contezza di quanto noi non abbiamo potuto averne in una semplice audizione, che ha consentito alla commissione di fare un giro di orizzonte abbastanza largo sulla società, ma non in modo puntuale, dettagliato e continuativo, come credo sarebbe necessario e come svolgiamo nei confronti dei singoli rami dell'Amministrazione, dove possiamo chiedere conto di singole iniziative proprio perché abbiamo conoscenza di quanto avviene attraverso delibere, provvedimenti dirigenziali, eccetera.

A questo si aggiunge un secondo aspetto che non ha dato una strepitosa soddisfazione ai commissari presenti, e riguarda la situazione che attraversa oggi INVA in relazione alla nuova sede, molto amplificata in queste ultime settimane in termini di crescita. Ma è paradossale che una società, che sta incontrando restrizioni in investimenti, che incontra obiettivamente una contrazione di operatività, si trovi a navigare in una sede sterminata che ha rappresentato per la società in termini di costo un investimento molto elevato, e lo rappresenterà anche in futuro in termini gestionali.

Abbiamo quindi una situazione che non ci sembra totalmente leggibile, come pure i termini del percorso futuro che si vuole riservare a questa società, la pianificazione che intende avere nei prossimi mesi. Crediamo che non sia facile, essendo una società soggetta in modo quasi meccanico alle decisioni, al buon volere del Governo, e lo abbiamo visto poche settimane fa, quando siamo stati costretti, nel quadro di un'azione di riduzione della spesa pubblica, a sacrificare, è stata la scelta questa del Governo regionale: su INVA circa 2.000.000 di euro di attività. Quindi è una società che vive in assoluta dipendenza, come è naturale e come oggi è legalmente necessario che sia da parte dell'Amministrazione regionale, ma che proprio per questo fatica a sviluppare una sua progettualità precisa. Non è peraltro una valutazione che hanno svolto solo i colleghi di minoranza. Queste sono le preoccupazioni che sono emerse da parte nostra nell'esaminare il provvedimento di legge, ma soprattutto in termini generali sulla conduzione e sulle prospettive della società INVA S.p.A.. Grazie.

Presidente - La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Grazie Presidente.

Cari colleghi, alcune brevi considerazioni di carattere tecnico su questo provvedimento che è soprattutto un adeguamento normativo, però si occupa soprattutto della testa di INVA, Consiglio di amministrazione, collegio sindacale. Per l'ennesima volta noi rileviamo che, nonostante i proclami della Consulta per le pari opportunità della Valle d'Aosta, che fa capo alla Presidenza del Consiglio e che quando esce dalla Valle d'Aosta e va a Roma fa proclami di parità uomo-donna, presenza della donna in tutte le istituzioni...poi, quando si tratta di parlare in Valle d'Aosta, arrivano i provvedimenti dove non è prevista la rappresentanza di genere nei consigli di amministrazione e nel consiglio sindacale! Come dire: l'importante è che facciamo queste cose fuori dalla Valle d'Aosta, quando siamo invitati ai convegni nazionali, ma qua nessuno ne parla... Abbiamo presentato più volte emendamenti in tal senso, sono stati tutti bocciati; rimarchiamo questa attenzione alle conferenze nazionali, internazionali, sul ruolo della donna; poi, la traduzione in prassi che purtroppo non c'è, quando basterebbe proprio una parolina, cioè dire: è garantita la rappresentanza di genere...sono cose che ormai sono date come prassi in tutti i consigli di amministrazione!

Una seconda considerazione per dire che sarebbe bene che qualche volta in questi provvedimenti, che si occupano della testa organizzativa, si tenesse conto che in queste società a totale partecipazione pubblica andrebbero introdotti rigorosi criteri nell'assunzione, graduatorie sia per il personale a tempo determinato che a tempo indeterminato, concorsi in totale trasparenza pubblica, anche per assunzioni di breve periodo.

Infine, ultima considerazione, non a margine (anche questa che ripetiamo da tempo): non ci risulta che neanche in questa struttura vengano eletti delegati sindacali direttamente dai lavoratori. Anche questo è un limite di democrazia interna che andrebbe al più presto corretto in questi tipi di organismi e l'occasione di queste leggi di manutenzione sarebbe l'occasione per aprire un discorso di possibilità di democrazia sindacale all'interno delle strutture pubbliche della Valle d'Aosta, di cui ogni volta si fa un gran parlare, ma che poi non si traduce mai in fatti concreti.

È curioso che in Valle d'Aosta, che siamo una regione autonoma, sugli organismi dove abbiamo potestà primaria non siano elette le rappresentanze sindacali direttamente, mentre questo avviene negli organismi statali. A me risulta molto antipatico vedere l'elezione dei rappresentanti sindacali nei pezzi dello Stato e non vedere analoga espressione di democrazia nei pezzi della nostra Regione. A mio avviso è una cosa che andrebbe assolutamente attivata. Grazie.

Presidente - Se non vi sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.

La parola al Presidente della Regione, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie Presidente.

Ringrazio il relatore, che ha presentato la legge, precisando le finalità che sono l'adeguamento ad una norma nazionale, la n. 122/2010, che recepisce le misure urgenti di stabilizzazione e competitività. Sotto questo profilo credo che ci sia stata l'esigenza di questi adeguamenti, che è servita anche per fare un'analisi, come è stata fatta anche in quest'aula da parte dei colleghi, soprattutto il collega Louvin, sul ruolo di INVA che dal 1987 ad oggi ha subito trasformazioni in parte legate a scelte fatte in funzione dell'esigenza di trovare un corrispettivo fra le società in house e quelle che non lo sono. In partenza c'era una presenza di società esterne che hanno dato il loro contributo e che voglio ringraziare per quello che hanno fatto per l'avvio di questa nuova società, che all'inizio era vissuta come una scommessa e che, grazie all'apporto delle società esterne, ha avuto una sua collocazione importante, non solo nell'ambito dell'Amministrazione, ma anche nel servizio svolto per gli altri enti che si sono rivolti ad INVA. Adesso in particolare parliamo dell'USL, parliamo dei Comuni, fra questi prima era solo il Comune di Aosta, oggi c'è la possibilità per i Comuni di utilizzare questo sistema.

Un'annotazione credo va fatta anche a fronte delle osservazioni del collega Louvin nel merito di quello che è oggi il rispetto della concorrenza e del fatto che non ci siano termini di paragone con quanto succede all'esterno. Oggi quasi tutte le Regioni, tranne un'eccezione, hanno una società come INVA, tutte hanno dovuto far fronte alle esigenze di informatizzazione attraverso una propria società. Se parliamo poi del vicino Piemonte, ricordo che il CSI è una società di grande rilievo, che ha svolto un ruolo importante per la Regione e per il Comune, con cui INVA ha collaborato per tanto tempo e con scambi importanti. Voglio ricordare, in una fase che ormai purtroppo sembra preistorica, ma quando è nata INVA c'era ancora il rapporto con Olivetti, che aveva un suo significato di raccordo importante sotto il profilo della gestione di un futuro informatizzato e tecnologico, a quel tempo aveva un ruolo di faro importante a livello nazionale, ed a questo ci siamo sovente collegati.

Oggi la società INVA svolge un ruolo importante, vorrei anche dire che dall'inizio di questa legislatura abbiamo fatto un raccordo con INVA ed un controllo sui prezzi di INVA, in modo che ci fosse chiarezza sulla struttura e su come viene utilizzato il personale che di volta in volta viene preso, a seconda dei progetti. È vero che c'è un certo numero di persone che fanno parte organica di INVA, ma poi c'è un'altra serie di persone, esperti a seconda dei settori, perché anche qui, ormai, ci sono persone che seguono in particolare alcuni settori della pubblica amministrazione, per cui quando ci sono certi progetti si fa riferimento a certe logiche per dare una soluzione. Non c'è più nulla da inventare, cioè di norma o si comprano dei pacchetti e si adeguano, oppure si ha l'accortezza di andare su soggetti specializzati in alcuni campi e che portano la loro esperienza per attivare dei meccanismi che vanno a sopperire ad alcune nostre esigenze. L'ultimo che voglio ricordare qui, per l'urgenza che aveva, è il sistema SISPOR per la gestione dei raccordi con i rendiconti comunitari, che è stato ultimato poco tempo fa e che è il riferimento per quanto riguarda poi i rendiconti che dobbiamo portare a livello europeo.

Detto questo, credo che ci sia la possibilità di utilizzare al meglio questa struttura. È chiaro che anche l'Amministrazione regionale nella sua programmazione tiene conto di quelle che sono le disponibilità, c'è un flusso legato a punti di riferimento importanti che sono i programmi, che di volta in volta vengono annualmente inseriti nel POA. Può essere dilazionato nel tempo perché alcuni progetti non sono immanenti ed imminenti, ma possono essere programmati con una tempistica diversa, ed è quello che si è cercato di fare - come ricordava il collega - quando abbiamo dovuto ridurre alcune azioni. Per il resto, credo che il rapporto sia importante ed è un rapporto che può dare lavoro non solo a quelli che direttamente svolgono un'attività specifica, ma anche ad una serie di persone che collaborano con altri settori per le loro competenze, che si inseriscono e si integrano con le esigenze degli enti di cui fanno parte.

La raccomandazione che abbiamo fatto nel consiglio di amministrazione ultimo di INVA era che da parte degli enti interessati, soprattutto dei Comuni, fosse possibile fare una comparazione precisa fra il mercato fuori da INVA ed INVA, in modo che non ci siano difficoltà nel sostenere come INVA può lavorare meglio, facendo lavorare persone che sono competenti e che possono raccordarsi con il tessuto, senza dover dire che il prodotto INVA costa più di un analogo prodotto esterno. Questa è una delle preoccupazioni principali che abbiamo, e come Amministrazione vigileremo perché questo sia mantenuto come punto di riferimento specifico.

Ringrazio gli intervenuti; credo che si possa votare questo disegno di legge, sapendo che va nella direzione auspicata. Grazie.

Presidente - Passiamo all'esame dell'articolato.

Pongo in votazione l'articolo 1:

Consiglieri presenti: 32

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 8 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Donzel, Carmela Fontana, Louvin, Patrizia Morelli, Rigo)

Il Consiglio approva.

Presidente - Articolo 2: stesso risultato. Articolo 3: stesso risultato.

Pongo in votazione la legge nel suo complesso:

Consiglieri presenti: 32

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 8 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Donzel, Carmela Fontana, Louvin, Patrizia Morelli, Rigo)

Il Consiglio approva.