Oggetto del Consiglio n. 2400 del 2 maggio 2012 - Resoconto
OGGETTO N. 2400/XIII - Interpellanza: "Interventi per dotare gli impianti sportivi di un defibrillatore".
Interpellanza
Preoccupata per i recenti casi di morti improvvise di sportivi professionisti sui campi di gioco per arresti cardiaci, dal campione di pallavolo Vigor Bovolenta al calciatore del Livorno Piermario Morosini, i quali purtroppo rappresentano solo gli ultimi episodi di una casistica sempre più numerosa anche nei campi e nei palazzetti di periferia, dove lo sport è praticato a livello non agonistico o amatoriale;
Sottolineato come, in numerose circostanze analoghe di arresti cardiaci sui campi sportivi, molte vite sono state salvate con l'utilizzo tempestivo di un defibrillatore, che può essere utilizzato con successo anche da personale non sanitario, in attesa dell'arrivo dei soccorsi;
Ricordato l'esempio virtuoso del progetto "Vita" messo in atto da qualche anno dalla città di Piacenza, con la creazione di una rete di defibrillatori semiautomatici dislocati in punti strategici del territorio che ha permesso, proprio nello stesso pomeriggio della tragica morte di Morosini, di salvare la vita ad un calciatore colpito da arresto cardiaco su un campo sportivo opportunamente provvisto di defibrillatore;
Valutata positivamente la proposta di legge della deputata PD Paola De Micheli, finalizzata a rendere il defibrillatore obbligatorio in tutti gli impianti dove si praticano sport agonistici, con personale qualificato per intervenire in caso di emergenza;
la sottoscritta Consigliera regionale
Interpella
la Giunta regionale per conoscere:
1) quale sia la situazione di pronto intervento sanitario sui campi sportivi e negli impianti valdostani, e in particolare se sia prevista (e in quali impianti) la presenza di defibrillatori per stabilizzare gli sportivi colpiti da arresti cardiaci;
2) se intenda intervenire per rendere obbligatoria la presenza di un defibrillatore negli impianti valdostani dove si pratica sport, anche a livello giovanile o semi-agonistico, eventualmente contribuendo all'acquisto e alla fornitura di tali macchinari salva-vita alle società sportive della nostra regione.
F.to: Carmela Fontana
Presidente - La parola alla Consigliera Carmela Fontana.
Fontana (PD) - Grazie Presidente.
Preoccupata per i recenti casi di morti improvvise di sportivi professionisti sui campi di gioco per arresti cardiaci, dal campione di pallavolo Vigor Bovolenta al calciatore del Livorno Piermario Morosini, i quali purtroppo rappresentano solo gli ultimi episodi di una casistica sempre più numerosa anche nei campi e nei palazzetti di periferia, dove lo sport è praticato a livello non agonistico o amatoriale; sottolineato come in numerose circostanze analoghe di arresti cardiaci sui campi sportivi molte vite sono state salvate con l'utilizzo tempestivo di un defibrillatore, che può essere utilizzato con successo anche da personale non sanitario, in attesa dell'arrivo dei soccorsi; ricordato l'esempio virtuoso del progetto "Vita" messo in atto da qualche anno dalla città di Piacenza, con la creazione di una rete di defibrillatori semiautomatici dislocati in punti strategici del territorio che ha permesso, proprio nello stesso pomeriggio della tragica morte di Morosini, di salvare la vita ad un calciatore colpito da arresto cardiaco su un campo sportivo opportunamente provvisto di defibrillatore; valutata positivamente la proposta di legge della Deputata PD Paola De Micheli, finalizzata a rendere il defibrillatore obbligatorio in tutti gli impianti dove si praticano sport agonistici, con personale qualificato per intervenire in caso di emergenza, volevamo sapere dall'Assessore: "quale sia la situazione di pronto intervento sanitario sui campi sportivi e negli impianti valdostani, e in particolare se sia prevista (e in quali impianti) la presenza di defibrillatori per stabilizzare gli sportivi colpiti da arresti cardiaci; se intenda intervenire per rendere obbligatoria la presenza di un defibrillatore negli impianti valdostani dove si pratica sport, anche a livello giovanile o semi-agonistico, eventualmente contribuendo all'acquisto e alla fornitura di tali macchinari salva-vita alle società sportive della nostra regione". Grazie.
Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Albert Lanièce.
Lanièce A. - Grazie Presidente.
Per quanto riguarda la prima domanda, in Valle d'Aosta sono distribuiti 117 defibrillatori semiautomatici (DAE) in carico all'Azienda USL e questo grazie anche ad associazioni di volontariato e di settore, oltre all'Azienda USL, e a privati che fanno delle donazioni e che hanno permesso la sinergica azione fra Azienda USL, associazioni di volontariato e privati di fornire di un numero considerevole di defibrillatori la nostra Regione. Questi presidi, utilizzabili anche da personale non sanitario, purché addestrato - al momento risultano abilitate 1.500 persone nella regione, sono corsi di cui si fa carico l'Azienda USL, perché è importante la fase di formazione -, sono presenti in varie strutture, quali sedi periferiche dell'Ospedale regionale, ambulatori, centri traumatologici, case di riposo, farmacie, Comuni ed esercizi commerciali, oltre a tutti i mezzi di soccorso presenti. Attualmente in tutte le manifestazioni sportive organizzate dalle federazioni viene concessa, su richiesta, la presenza di un'ambulanza e su ognuna vi è un defibrillatore, per il cui uso il personale volontario del soccorso è abilitato. Analoga situazione è prevista per le manifestazioni comunali non sportive. Nei comprensori sciistici i pisteurs-secouristes sono abilitati ad usare i defibrillatori semiautomatici e gli stessi sono in gestione alle società.
"Se intenda intervenire per rendere obbligatoria la presenza di un defibrillatore negli impianti sportivi...": la prospettiva di estendere la presenza di defibrillatori in tutti gli impianti sportivi non è una soluzione al problema della prevenzione di incidenti cardiovascolari. Come è stato detto prima, quando le società ne fanno richiesta, viene l'ambulanza che è dotata di defibrillatore. Bisogna tenere conto che il defibrillatore viene usato in casi particolari, quindi bisogna fare una diagnosi, vedere che la persona abbia le caratteristiche per essere soccorsa con il defibrillatore, pertanto è molto importante la formazione del personale. Spesso anche sui campetti di calcio delle società sportive magari il dirigente non c'è, ci sono i familiari, quindi la preoccupazione è quella di dotare di un defibrillatore in sede e poi non avere nessuno che lo sappia usare in modo attento. La cosa più importante è invece il fatto che tutte le strutture di soccorso hanno sopra personale abilitato, le ambulanze hanno i defibrillatori, quindi io so che, quando ci sono delle manifestazioni importanti o comunque tutte le volte che viene richiesto l'intervento, c'è tutto il necessario. Personalmente penso sia ancora più importante invece diffondere i corsi BLS, cioè i corsi base per l'assistenza alla persona, qualora vi sia un'emergenza o un arresto cardiocircolatorio, perché questi corsi danno gli strumenti per poter mantenere in vita una persona mentre arriva l'ambulanza o il medico, perché è allora che si usa il defibrillatore. È un aspetto molto difficile da gestire la copertura di tutte le casistiche che possono verificarsi per quanto riguarda gli incidenti, perché a volte ci sono sportivi che sono controllati da centri di medicina dello sport ogni sei mesi e poi vanno incontro ad incidenti cardiovascolari mortali. Riteniamo che nella nostra regione ci sia una copertura importante da questo punto di vista; ripeto: pensare di mettere in ogni struttura un defibrillatore va ad eccedere quelle che sono le reali necessità. Sicuramente quindi, dal nostro punto di vista, cercheremo di sviluppare il più possibile la rete di defibrillatori nella regione, abbiamo in corso un programma con l'Azienda USL non solo di implementazione di defibrillatori, ma anche e soprattutto di addestramento delle persone, che è un punto fondamentale. Infatti possiamo distribuire defibrillatori dappertutto, ma se non ci sono le persone che sanno utilizzarlo, rischiamo addirittura di fare dei danni. Grazie.
Presidente - La parola alla Consigliera Carmela Fontana.
Fontana (PD) - Per quanto mi riguarda, non trovo che sia un'esagerazione invece dotare ogni struttura sportiva di un defibrillatore, con tutto quello che sta succedendo mi sembra invece che sarebbe una sicurezza in più per gli sportivi. Abbiamo visto appena ieri che è morto un ragazzo di 26 anni. Adesso non è più fatalità, ma questa situazione sta succedendo sovente. Apprezzo la volontà di fare questi corsi, che ritengo siano molto importanti, anche perché, se ci sono delle persone preparate, magari danno una maggiore sicurezza. Quello che mi sembra assurdo è che hanno il defibrillatore con l'ambulanza solo se la società lo richiede, quando fanno le partite; allora perché non metterlo obbligatoriamente ogni volta che c'è la partita? So che sembra una cosa assurda, ma vediamo cosa succede a tantissimi giovani, poi può essere una fatalità, ma avere questo peso sulla coscienza di dire: se avessi l'ambulanza qui, magari salvavo una vita, perché devo avere il tempo di chiamare l'ambulanza e si sa che, prima che arrivi l'ambulanza e il personale adatto, uno fa in tempo a morire. Capire quindi con gli impianti sportivi se è fattibile avere l'ambulanza a disposizione, senza stare a fare richiesta se c'è bisogno di aiuto, era questa la mia intenzione. Mi sembra che una riflessione si possa fare proprio per quello che sta succedendo. Grazie.