Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2311 del 21 marzo 2012 - Resoconto

OGGETTO N. 2311/XIII - Interpellanza: "Individuazione della tipologia contrattuale applicata ai lavoratori dei cantieri forestali da parte delle ditte appaltanti".

Interpellanza

Preso atto (con rammarico) del nuovo sistema di "esternalizzazione" dei cantieri forestali;

Constatata la difficoltà di garantire con "la Clausola sociale" sia gli occupati sia il numero di giornate lavorate complessivamente;

Rilevato che al momento del deposito dell'interpellanza nessun chiarimento esplicito è stato fatto sulla tipologia contrattuale che verrà applicata;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

l'Assessore competente per sapere se intenda:

1) chiarire quale o quali CCNL applicheranno le ditte appaltanti;

2) confermare l'applicazione del Contratto Integrativo Regionale Lavoratori Forestali della Regione Autonoma Valle d'Aosta.

F.to: Donzel

Presidente - La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Egregio Presidente, cari colleghi, quando abbiamo sollevato tale questione parecchi mesi fa non avremmo mai pensato di arrivare oggi a discuterla in aula, perché ci sembrava un problema di tale evidenza...un problema che era assolutamente necessario risolvere immediatamente nel momento in cui si era deciso di esternalizzare i cantieri forestali. Mai avremmo immaginato, nel momento in cui - oggi, secondo quanto mi risulta - sarebbero state aperte le prime buste degli appalti per l'affidamento dei lavori dei cantieri forestali, di non sapere il tipo di contratto che avranno questi lavoratori. Sicuramente abbiamo avuto una caratterizzazione rispetto a questo problema, non è un segreto: ci siamo dichiarati fortemente contrari alla totale esternalizzazione di colpo della cantieristica forestale, con una forte preoccupazione sia sul fronte del lavoro degli occupati, sia sul fronte della qualità del servizio che veniva svolto fino ad oggi e che era ragione di elogi sperticati da parte dell'Amministrazione regionale e questi risultati venivano decantati ovunque.

Oggi però siamo di fronte ad un paradosso, perché noi non avendo dato...e chiaramente non è compito precipuo dell'Amministrazione, ma un Governo ha tutto l'interesse che non ci sia scontro sociale, almeno io immagino, a meno che non sia fomentatore di scontro sociale, o che non voglia creare tensione voluta...non credo, perché è tutto interesse dell'Amministrazione non avere scontro sociale e avere un rapporto sereno. C'era un interesse aggiuntivo nel chiarire tale questione, perché, qualora non vengano applicate le condizioni previste dal contratto integrativo regionale dei forestali - che era un contratto di fatto aziendale, non un contratto territoriale regionale, ma un contratto unicamente validato dai soggetti, parti sociali più Amministrazione, quindi non aveva una validità territoriale, ma questo lo avevamo detto mesi e mesi fa -, è chiaro che può variare il costo del lavoro. Siccome il costo del lavoro è l'incidenza maggiore del costo per le imprese che appaltano, non riesco a capire come si faccia ad andare ad un appalto al massimo ribasso senza conoscerlo. Colpo di magia: noi imprese abbiamo talmente fame che ci lanciamo alla ventura, andiamo a dichiarare degli importi senza conoscere qual è il costo del lavoro definitivo, ipotetico. Certo lo scartamento non sarà grandissimo, ma riconosciamo che questa tipologia di lavoro ha un'incidenza fortissima del costo del lavoro? L'idea era che, qualora fosse emerso anche che costava meno il lavoro adesso con tale nuovo sistema, fosse possibile avere dei ribassi ulteriori e recuperare del denaro per lanciare ulteriori lavori come promesso, per conseguentemente avere ulteriori cantieri da mettere in campo da agosto in poi. Come facciamo a sapere tutto questo in tali condizioni? So che c'è stato uno sforzo notevole da parte delle imprese e dei sindacati in questi giorni per cercare di trovare una soluzione, ma ad oggi il contratto non è siglato...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

...sì, hanno fatto delle riunioni, ma non c'è la firma. Lei ha detto: "abbiamo appena iniziato", allora molto male, perché bisognava iniziare tre mesi fa quando diceva che bisognava iniziare tale trattativa. La Presidenza della Giunta svolge un ruolo di promozione in questa cosa, non abbandona le parti sociali a sé stesse; già abbiamo abbandonato i lavoratori dicendogli: "vedetevela voi, vi mettete d'accordo, non vi mettete d'accordo...chi se ne frega!". A me frega, a me interessa che si mettano d'accordo, che ci sia un accordo che vada bene alle imprese e ai lavoratori, perché, se manca questo, c'è contenzioso. Questa è la sensibilità che noi esprimiamo, quindi so che in questi giorni c'è uno sforzo di addivenire ad un accordo e tutti hanno l'intenzione di...però la mia domanda era quindici giorni fa: quali contratti collettivi nazionali di lavoro si applicano e di confermare se è applicato, oppure no il contratto integrativo regionale. Ad oggi so che non è stato firmato niente, quindi mi aspetto un chiarimento da parte dell'Amministrazione regionale.

Presidente - La parola all'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Isabellon.

Isabellon (UV) - Grazie Presidente.

In merito al primo quesito, si informa che le ditte che partecipano agli appalti sono tenute al rispetto della cosiddetta "clausola sociale", di cui all'articolo 56 della legge n. 30/2011, la legge finanziaria 2012-2014, che prevede che l'impresa affidataria, al fine di garantire la continuità di servizio e occupazione, si avvalga per l'esecuzione degli interventi di personale già utilizzato dalla Regione o dalla Società di servizi di cui alla legge regionale n. 44/2010, attingendo dagli elenchi formati ai sensi dell'articolo 10 e gestiti dal Dipartimento risorse naturali e dal Corpo forestale. Per l'assunzione di tali operai, l'impresa dovrà aprire presso l'INPS una posizione contributiva agricola. Il contratto da applicare agli operai, di cui alla lista sopracitata, sarà quello nazionale del settore idraulico-forestale, che è stato rinnovato il 7 dicembre 2010.

Riguardo al secondo quesito, relativo all'applicazione del contratto integrativo regionale lavoratori forestali della Regione Valle d'Aosta, si comunica che l'Amministrazione si è fatta promotrice di un incontro, tenutosi il 12 marzo presso il Palazzo regionale, che ha visto la partecipazione delle organizzazioni datoriali del settore e delle parti sociali e la presenza di funzionari regionali. Non è quindi che si sono riuniti casualmente, nel senso che, pur essendo una competenza di rapporti fra le organizzazioni datoriali e le parti sociali, noi con i nostri funzionari abbiamo esercitato tale ruolo di raccordo. Questo era il preciso impegno che l'Amministrazione regionale aveva assunto a fronte delle richieste formulate dai sindacati nel corso delle riunioni tenutesi sulla questione dell'esternalizzazione dei cantieri, dato che il precedente contratto integrativo era stato sottoscritto solo dall'Amministrazione regionale. Al primo incontro, il 12 marzo, ne è seguito un secondo giovedì 15 marzo, al quale hanno partecipato esclusivamente le parti datoriali e i sindacati di categoria, ossia gli addetti ai lavori. In tale occasione sono state poste le basi per il recepimento del contratto integrativo e le parti si sono impegnate a riunirsi nuovamente in questi giorni per giungere ad una conclusione.

Presidente - La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Caro Assessore, stamani si è parlato di francoprovenzale, di patois in quest'aula e una delle gag che funzionava sempre nelle pièces teatrali in patois era quella di due che si parlano e uno è sordo, allora uno dice una parola e l'altro risponde tutt'altro. Ci sarebbe poi da ridere molto alla fine della gag; in realtà, non c'è niente da ridere, perché la situazione è gravissima. Allora l'Amministrazione si è mobilitata per far incontrare le parti il 12 marzo, quando io questo problema l'ho posto fin da gennaio dicendo che era un'emergenza grave, perché non è così facile traslare un contratto aziendale dell'amministrazione pubblica ad un settore privatistico. Mi sono avvalso una volta tanto delle poche competenze che ho: quelle in ambito sindacale e la conferma ce l'ho, perché non si è chiuso il contratto il 15 marzo, non si è chiuso il 21 marzo e ad oggi non è firmato il contratto, che doveva invece essere di evidenza pubblica anche per le aziende di fuori Valle per dire: "cari ragazzi miei, territorio della Valle d'Aosta, i lavoratori costano tot, quindi, se concorrete all'appalto, dovrete pagare tot il costo del lavoro". Questo è un calcolo economico banale che permette di gareggiare in un appalto in cui la maggior parte del costo è il costo del lavoro. Non è che nella sentieristica c'è chissà quale costo di materiali da usare: nella sentieristica paghi i lavoratori che fanno quel lavoro. Vi è quindi un problema grave, perché - ripeto - oggi si aprono già le buste, quindi le imprese sono andate al buio e, se non sono sbagliate alcune informazioni che ho, molte non sono neanche andate, ossia delle tantissime imprese che dovevano correre molte probabilmente...non so se sia stato il problema di non sapere che contratto applicare, però sicuramente questa cosa non le ha aiutate a concorrere liberamente, ossia sapere quanto devo pagare un lavoratore.

È stata poi data una risposta vaghissima sui contratti collettivi nazionali, perché, posto che c'è un integrativo regionale, è normale che l'Azienda Regione applicava per tutti il contratto idraulico-forestale, ma mi spiega come farò a spiegare ad una ditta di fuori Valle che devo applicare il contratto idraulico-forestale ad uno che si occupa di aree verdi, dove c'è un contratto collettivo nazionale per le aree verdi? Cioè io pago come un bûcheron colui che lavora nelle aree verdi? Esistono queste cose, lo so che voi non ve ne siete occupati, avete scaricato tale problema sulle parti sociali: "se la vedano le imprese e i lavoratori"! È una filosofia che noi personalmente non condividiamo, pensiamo che le istituzioni debbano avere un ruolo regolativo anche nei rapporti fra le parti sociali, non siamo nel Far West, né in un libero mercato a tutto spiano dove "vinca il più forte", dove il lavoratore è assolutamente il più debole in questo caso ed è disposto a lavorare per un tozzo di pane! Allora non abbiamo messo né una condizione di tutela seria a questi lavoratori, ossia prima gli abbiamo dato certe condizioni di lavoro, ad oggi un lavoratore se ricevesse una chiamata di un'azienda, direbbe: "che contratto mi applichi?". "Non si sa", ma come non si sa? Come fa un lavoratore a dire...certo, dirà "sì", perché ha voglia di lavorare, dirà "sì" in una condizione medioevale. Non siamo d'accordo di questo percorso che è stato avviato, ci voleva uno sforzo maggiore!