Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2290 del 7 marzo 2012 - Resoconto

OGGETTO N. 2290/XIII - Disegno di legge n. 178 e proposta di legge n. 163: "Disposizioni in materia di valorizzazione e promozione degli ideali di libertà, democrazia, pace e integrazione tra i popoli, contro ogni forma di totalitarismo".

Articolo 1

(Finalità)

1. La Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste promuove, in ogni ambito e attività di propria competenza, la diffusione degli ideali di libertà, democrazia, pace, collaborazione e integrazione tra i popoli, la valorizzazione dei diritti delle minoranze, nonché il mantenimento della memoria di coloro che si sono sacrificati e hanno operato contro ogni tentativo di strage, genocidio o crimine contro l'umanità.

2. In particolare, la Regione promuove la valorizzazione e la diffusione della conoscenza del patrimonio storico, culturale e politico dell'antifascismo e della Resistenza e le iniziative volte ad approfondire, diffondere e mantenere viva la memoria degli eventi che hanno segnato la collettività italiana e valdostana in relazione ai fondamenti e allo sviluppo dell'assetto democratico dell'Europa, dell'Italia e della Valle d'Aosta, riconoscendo a tali finalità una valenza educativa e formativa, in armonia con:

a) il decreto legislativo 20 aprile 1948, n. 322 (Dichiarazione di festa nazionale del giorno 25 aprile 1948, terzo anniversario della totale liberazione del territorio italiano), ratificato dalla legge 22 aprile 1953, n. 342;

b) la legge 20 luglio 2000, n. 211 (Istituzione del "Giorno della Memoria" in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti);

c) la legge 30 marzo 2004, n. 92 (Istituzione del "Giorno del ricordo" in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale e concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati);

d) la legge 4 maggio 2007, n. 56 (Istituzione del "Giorno della memoria" dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice).

3. Ai fini della presente legge, per Memoria si intende il ricordo attivo dei fatti che hanno fortemente caratterizzato la storia contemporanea italiana, quali l'avvento e la caduta della dittatura fascista, la Resistenza e la Liberazione, la deportazione e lo sterminio nei campi di concentramento nazisti, l'esodo giuliano-dalmata-istriano, il terrorismo e le stragi di matrice terroristica.

Articolo 2

(Iniziative e attività)

1. La Regione, per il perseguimento delle finalità di cui all'articolo 1, provvede alla realizzazione, o interviene a patrocinio e sostegno, di iniziative e attività educative, scientifiche, culturali e commemorative rivolte all'intera comunità valdostana e finalizzate a mantenere e perpetuare la Memoria, con particolare attenzione alle giovani generazioni.

2. È istituito, con deliberazione della Giunta regionale, il Comitato per la promozione e il sostegno di iniziative per la Memoria, di seguito denominato Comitato, composto:

a) dal Presidente della Regione, che lo presiede;

b) dal Presidente del Consiglio regionale;

c) dall'assessore regionale competente in materia di istruzione e cultura;

d) da un rappresentante della minoranza consiliare, da essa designato;

e) da un rappresentante degli enti locali, designato dal Consiglio permanente degli enti locali (CPEL);

f) dal Presidente dell'Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d'Aosta;

g) da un rappresentante delle associazioni di cui all'articolo 4, designato congiuntamente dalle associazioni stesse.

3. Ciascun componente di cui al comma 2 può delegare altro soggetto per la partecipazione a singole sedute del Comitato.

4. Il Comitato definisce annualmente le linee prioritarie di intervento al fine della predisposizione del programma delle attività per l'anno successivo e della definizione, in particolare, delle attività da realizzarsi direttamente dalla Regione e di quelle che la stessa intende patrocinare o finanziare mediante contributi concessi a enti, associazioni e organismi senza fini di lucro.

5. La Giunta regionale, di concerto con l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, approva con propria deliberazione, entro il mese di gennaio di ciascun anno, il programma delle attività sulla base delle linee prioritarie proposte dal Comitato ai sensi del comma 4, individuando altresì le strutture regionali competenti e, nel limite delle disponibilità finanziarie, le modalità per la presentazione delle domande e i criteri per la valutazione delle attività ammissibili, nonché ogni altro adempimento e aspetto, anche procedimentale.

6. Le sedute del Comitato sono valide quando a esse partecipa la maggioranza assoluta dei componenti. Le deliberazioni sono assunte a maggioranza dei presenti. In caso di parità di voti, dirime il voto del presidente.

7. Il Comitato resta in carica per cinque anni ed è comunque rinnovato ad ogni rinnovo del Consiglio regionale.

8. La partecipazione ai lavori del Comitato è gratuita.

Articolo 3

(Contributo per il funzionamento dell'Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d'Aosta)

1. La Regione, per il perseguimento delle finalità di cui all'articolo 1, riconosce e sostiene la funzione dell'Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d'Aosta. A tal fine, eroga un contributo annuo per il funzionamento dell'Istituto medesimo, stabilito annualmente con la legge di bilancio ai sensi della legge regionale 4 agosto 2009, n. 30 (Nuove disposizioni in materia di bilancio e di contabilità generale della Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste e principi in materia di controllo strategico e di controllo di gestione).

Articolo 4

(Contributi alle associazioni di ex-combattenti ed ex-internati operanti in Valle d'Aosta)

1. La Regione, a sostegno della loro attività di promozione sociale, tutela degli associati e mantenimento della Memoria, concede contributi alle associazioni rappresentative degli ex-combattenti, partigiani, resistenti, deportati, ex-internati, mutilati ed invalidi di guerra operanti nel territorio regionale, anche quali organi periferici di associazioni nazionali il cui statuto preveda un'articolazione su base regionale.

2. La Giunta regionale, previa illustrazione alla Commissione consiliare competente, definisce, con propria deliberazione, i requisiti, le modalità e i criteri per la concessione dei contributi di cui al comma 1.

Articolo 5

(Abrogazioni)

1. Sono abrogate, a decorrere dal 1° gennaio 2013, le seguenti disposizioni:

a) la legge regionale 9 aprile 1979, n. 16;

b) la legge regionale 27 novembre 1990, n. 69;

c) la legge regionale 26 maggio 1993, n. 53;

d) l'articolo 38 della legge regionale 15 dicembre 2003, n. 21;

e) l'articolo 23 della legge regionale 9 dicembre 2004, n. 30.

Articolo 6

(Disposizioni finanziarie)

1. L'onere complessivo derivante dall'applicazione della presente legge è determinato in annui euro 108.800 a decorrere dall'anno 2013.

2. L'onere di cui al comma 1 trova copertura nello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione della Regione per il triennio 2012/2014, nelle UPB 01.07.01.13 (Altri interventi di carattere culturale) e 01.07.02.10 (Assegnazioni ad enti culturali per il funzionamento).

3. Al finanziamento dell'onere di cui al comma 1 si provvede mediante l'utilizzo degli stanziamenti iscritti nel bilancio di previsione della Regione per il triennio 2012/2014:

a) nell'UPB 01.01.01.11 (Giunta regionale e Presidente della Regione) per annui euro 15.000;

b) nell'UPB 01.05.03.10 (Spese generali nell'ambito dell'istruzione primaria e secondaria) per annui euro 10.000;

c) nell'UPB 01.07.02.10 (Assegnazioni ad enti culturali per il funzionamento) per annui euro 76.000;

d) nell'UPB 01.15.02.12 (Altri interventi correnti non ripartibili) per annui euro 7.800.

4. Per l'applicazione della presente legge, la Giunta regionale è autorizzata ad apportare, con propria deliberazione, su proposta dell'assessore regionale competente in materia di bilancio, le occorrenti variazioni di bilancio.

Articolo 7

(Entrata in vigore)

1. Gli articoli 2, comma 1, 3 e 4 entrano in vigore il 1° gennaio 2013.

Presidente - I punti n. 22.1 e n. 23.1 sono stati riunificati, in quanto è stato predisposto un nuovo testo della V Commissione che deriva dalla convergenza fra la proposta di legge n. 163 ed il disegno di legge n. 178.

La parola al relatore del disegno di legge n. 178, il Consigliere Crétaz.

Crétaz (UV) - Merci M. le Président.

Il risultato più importante della creazione della Comunità europea, oggi Unione europea, è stato, senza ombra di dubbio, la fine dei conflitti che per secoli hanno insanguinato il continente europeo. Oggi con la globalizzazione, con la crisi economica e finanziaria e con gli innumerevoli problemi contemporanei, può apparire anacronistico preoccuparsi di ricordare i fatti che hanno caratterizzato il passato. Eppure sono trascorsi meno di 70 anni dall'ultimo conflitto mondiale ed ancora meno tempo è passato dai cosiddetti "anni di piombo" e dalle stragi di matrice terroristica. Rinnovare e trasmettere alle giovani generazioni la memoria di questo periodo storico e dei fatti che lo hanno segnato, significa però trasmettere e perpetuare i valori che sono stati il fondamento e lo sviluppo democratico della Repubblica italiana e della Regione autonoma Valle d'Aosta. Significa ricordare e spiegare, a chi non ha vissuto quegli anni, che cosa sono state le guerre mondiali, la shoah, le foibe, il terrorismo, per far sì che non succedano mai più, perché si radichi in ogni generazione il rifiuto verso tutte le discriminazioni e le violenze, e si affermino invece i principi di tolleranza, di integrazione fra i popoli e, in generale, della democrazia.

La maggioranza ed il Governo regionale hanno pertanto accolto con il disegno di legge n. 178 il principio di fondo della proposta di legge n. 163, presentata dai Consiglieri Rigo, Donzel e Fontana, ovvero quello di dare una cornice legislativa ed unitaria alle diverse iniziative che da tempo la Regione, sia la Giunta che il Consiglio regionale, realizzano e sostengono in questi ambiti.

Il testo di commissione oggi all'attenzione del Consiglio è il risultato di un costruttivo confronto sulle due iniziative legislative, riprende questo principio ed aggiunge l'istituzione del Comitato per la promozione ed il sostegno di iniziative per la memoria. Si è ritenuto necessario infatti prevedere fra la Regione, gli enti locali, l'Istituto storico della Resistenza e le associazioni di cui all'articolo 4 del testo, un momento di confronto in cui definire le linee prioritarie da perseguire per realizzare le finalità previste, e soprattutto definire quali possono essere le soluzioni possibili per far sì che la memoria non vada progressivamente perduta. In effetti questo è il vero pericolo che si corre. L'Istituto storico della Resistenza, come altri enti valdostani, sono portatori di conoscenze, di studi e di analisi che non devono rimanere patrimonio degli storici e degli specialisti, ma devono invece sempre più essere patrimonio condiviso dell'intera comunità. Dall'altra parte l'ANPI e le altre associazioni sono la memoria vivente dei fatti che hanno caratterizzato la storia della Valle d'Aosta, dell'Italia e dell'Europa, memoria che sta ineluttabilmente scomparendo con il passare degli anni. Questi due mondi da sempre collaborano ed interagiscono, ma questa collaborazione deve aumentare e migliorare, con l'obiettivo di assicurare il mantenimento e la trasmissione della memoria. Questo è il compito principale che deve assolvere il comitato che verrà istituito con questa legge: stimolare la collaborazione, raccogliere i suggerimenti che potranno essere formulati da organismi, enti e associazioni, al fine di valorizzare, diffondere e perpetuare per il futuro il patrimonio storico, culturale e politico degli eventi che hanno formato la nostra comunità e la nostra società.

Infine credo opportuno ringraziare i componenti della V Commissione consiliare ed il Presidente della Regione per l'attenzione e la sensibilità dimostrata nel corso dei lavori, consentendo così di condividere in modo unanime il testo che andremo a votare. Grazie.

Presidente - La parola al relatore della proposta di legge n. 163, il Consigliere Segretario Rigo.

Rigo (PD) - Grazie Presidente. Concordando con la relazione del collega Crétaz, la mia vuole essere, più che una relazione, relazione/intervento e dichiarazione di voto.

Arriva in Consiglio regionale, dopo un iter un po' troppo lungo, un testo, condiviso della V Commissione consiliare, relativo alla valorizzazione dell'Italia repubblicana. "La cosa più bella fatta dalle generazioni che ci hanno preceduto", come ha detto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano proprio qui, ad Aosta, nel salone delle manifestazioni del Palazzo regionale. La nuova Italia, la nuova Valle d'Aosta nate dalla Resistenza, richiesero la dedizione di uomini e donne, organizzazioni, partiti, movimenti che pure essi erano nuovi o profondamente rinnovati. I cittadini di oggi hanno quindi una grande responsabilità: quella di tenere vivo il ricordo e non dimenticare mai ciò che accadde.

La proposta alla nostra attenzione va proprio in questa direzione: produrre sapere, formare le persone, i giovani - in particolare - a importanti valori civili quali il rispetto della diversità, l'apertura verso l'altro, la lotta ad ogni razzismo. Valori la cui diffusione, nelle moderne società multiculturali, è non solo un fatto positivo, ma un'indispensabile necessità. Con questa iniziativa legislativa coltiviamo, come è giusto, la memoria delle sofferenze vissute e delle vittime e siamo vicini al dolore dei sopravvissuti a quelle sanguinarie vicende del passato. Ma, nello stesso tempo, volgiamo il nostro sguardo all'avvenire che, con il decisivo apporto delle generazioni più giovani, vogliamo e possiamo edificare in una Europa che auspichiamo sempre più rappresentativa dei popoli e delle loro molteplici tradizioni e sempre saldamente preparata alle nuove sfide della globalizzazione. Chi si è battuto nel passato ci ha lasciato la testimonianza dell'utopia; il sogno di vedere realizzato per le nuove generazioni, il diritto di vedersi prospettare società più giuste e solidali, capaci di autentica coesione perché nutrite di senso della storia e ricche di una travagliata ed intensa esperienza di riconciliazione e di un nuovo impegno di reciproco riconoscimento. La proposta-disegno di legge che stiamo discutendo è stata scritta non solo richiamando questi valori, ma anche con la memoria di una regione che ha saputo conquistare un'Autonomia speciale e per questo è capace di guardare avanti con quella visione europea capace di superare ogni tentazione di deriva nazionalistica, di far convivere etnie, lingue, culture e di guardare insieme con fiducia al futuro. Guardando all'Europa dobbiamo trovare nuovi stimoli anche per il nostro Paese e per questo nell'articolato vengono valorizzate le minoranze che costituiscono una ricchezza da tutelare, un'opportunità da comprendere e cogliere fino in fondo.

La proposta vuole anche essere il pubblico riconoscimento che la Valle d'Aosta deve alle vittime del terrorismo e delle stragi e, nello stesso tempo, sostegno morale e vicinanza umana alle loro famiglie. Un richiamo per alimentare la riflessione su quello che il nostro Paese ha vissuto in un periodo fra i più angosciosi della sua storia e che non vuole più, in alcun modo, rivivere. Un periodo - lo ricordo - in cui l'Italia corse rischi estremi, ma riuscì ad uscirne pur pagando duri prezzi, e avemmo così la prova di quanto profonde fossero nel nostro popolo i legami e le riserve di attaccamento alla libertà, alla legalità, ai principi costituzionali della convivenza democratica, su cui poter contare. Memori dei tempi bui che hanno caratterizzato una stagione che sembra superata dobbiamo tenere sempre alta la guardia sia contro il riattizzarsi di focolai di fanatismo politico ed ideologico, sia contro la criminalità organizzata.

La proposta di legge vuole inoltre essere simbolica cornice di una realtà che in Valle d'Aosta è già ben presente ed attiva. In questo senso mi sembra giusto e doveroso ricordare, ringraziandoli, gli amministratori e gli uffici della Regione, le diverse scuole, i professori, i ragazzi e le diverse organizzazioni che in questi anni hanno contribuito a realizzare viaggi, incontri, conferenze, occasioni di confronto e conoscenza nei luoghi dedicati alle "Giornate della Memoria". I ragazzi, i loro professori, in questo percorso hanno camminato nel silenzio assoluto dei campi, hanno ascoltato le parole di chi ha vissuto l'inferno e ne è miracolosamente uscito, hanno visto per davvero quello che una foto sui libri di storia non può neppure lontanamente raccontare, hanno condiviso le storie di persone vittime del terrorismo e delle stragi facendo propria la lezione del "no" alla violenza ed alla rottura della legalità. Certo, non esistono gli antidoti per il razzismo, per le barbarie, per le illegalità, ma esistono i vaccini. E queste iniziative, il treno, il percorso, il viaggio sono modi efficaci per fare periodicamente quel richiamo necessario a scopo profilattico ed immunitario.

Ciò detto, vorrei brevemente fare alcune considerazioni in merito all'iter del disegno-proposta di legge. Prima di tutto un piccolo rammarico. Il nostro gruppo ha presentato la proposta di legge il 19 ottobre 2011 perché ci sembrava giusto collocarne la discussione nell'anno dedicato alle celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Ci pareva un'occasione preziosa per alimentare la coscienza collettiva del "da dove veniamo", anche questa una parola usata dal Presidente Napolitano nel corso della sua visita nella nostra città. Nonostante le distanze e le diversità dei periodi e degli eventi storici, a noi sembrava questo un modo ed un'opportunità per valorizzare ed approfondire la storia di un passato non poi così lontano...ma questo non è stato possibile, pazienza!

Una questione che mi ha lasciato perplesso, e la voglio qui esplicitare, è stata quella relativa alla valutazione di compatibilità finanziaria sulla proposta di legge presentata dal nostro gruppo, quindi sulle disposizioni finanziarie, di fatto quasi simili a quelle della Giunta. Giustamente, per dare corso ad un'iniziativa legislativa il Dipartimento bilancio, finanze e patrimonio deve assicurare che gli oneri finanziari previsti siano coperti dalle risorse disponibili nel bilancio di previsione della Regione. A mio parere, quindi, la compatibilità finanziaria dovrebbe consistere nella mera verifica del fatto se ci sono i soldi e se questi sono disponibili perché non ancora impegnati. In sostanza, il parere negativo o positivo del Coordinatore del Dipartimento sulla proposta di legge dovrebbe limitarsi a questo. È evidente, poi, che in sede di formulazione del parere di competenza della II Commissione, oltre a prendere atto del parere del Coordinatore, si deve verificare la disponibilità della Giunta per l'autorizzazione all'utilizzo delle risorse indicate nella proposta di legge. Quindi, la compatibilità finanziaria degli uffici preposti non può essere legata alla valutazione della Giunta regionale, ma dovrebbe, invece, dire se ci sono risorse disponibili nel bilancio regionale. Nulla più. Le valutazioni di opportunità politica spettano alla sola commissione consiliare.

Un'altra considerazione è relativa ad uno stato d'animo inizialmente di rincrescimento quando ho saputo che la Giunta regionale non intendeva lavorare sul testo presentato dal nostro gruppo, ma aveva presentato un proprio disegno di legge. Leggendolo, ho poi dovuto ricredermi, perché il testo conteneva, almeno per noi, tre elementi che ho considerato di particolare rilevanza: l'istituzione del Comitato per la promozione ed il sostegno di iniziative per la memoria, utile tavolo di confronto e di programmazione; la riscrittura di una nuova disciplina per la concessione di contributi alle associazioni; la valorizzazione ed il pieno riconoscimento dell'attività svolta dall'Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d'Aosta. A proposito dell'Istituto, mi permetto di richiamare una necessità che il Presidente Rollandin ben conosce. Attualmente il contributo erogato dalla Regione a favore dell'attività dell'Istituto viene impegnato in gran parte per l'affitto e le spese relative all'attuale sede. Questo è un problema che dovrebbe trovare risposta nella programmazione che la Regione sta predisponendo per un miglior utilizzo dei locali di proprietà regionale: argomento, questo, proprio questa mattina affrontato da un'interpellanza e dalla successiva risposta del Presidente Rollandin.

Ritornando all'oggetto in discussione, la fusione di due testi, quello presentato dal nostro gruppo e quello della Giunta regionale non è stata una soluzione di compromesso, quel compromesso che spesso ha una valenza non del tutto positiva. Il testo elaborato dalla V Commissione è invece un prodotto che contiene tutti gli elementi positivi ed innovativi delle due proposte, arricchito - di questo nuovo arricchimento sono molto contento - dalle indicazioni scaturite dal successivo confronto in commissione e dal voto unanime della stessa e - posso annunciare - dal voto favorevole in aula del gruppo del Partito Democratico.

All'inizio dicevo che chi ha sofferto ci ha lasciato la testimonianza dell'utopia: utopia non come miraggio irraggiungibile, ma come una necessità di allora e come obiettivo per cui valeva e vale la pena di spendersi. Una visione della storia dell'umanità con un pensiero lungo, si dice, capace di guardare al mondo con realismo, ma anche proiettato verso traguardi di benessere, cultura e democrazia. Bene, quel pensiero lungo che, purtroppo, spesso manca alla politica di oggi!

Presidente - La discussione generale è aperta.

La parola alla Consigliera Patrizia Morelli.

Morelli (ALPE) - "La nostra storia dovrebbe insegnarci che la democrazia è un bene delicato, fragile, deperibile, una pianta che attecchisce solo in certi terreni precedentemente concimati e concimati attraverso l'assunzione di responsabilità di tutto un popolo": ce sont les mots de Tina Anselmi, une grande femme, à la veille de la fête des femmes, première femme à devenir Ministre de l'Italie républicaine, protagoniste de la Résistance, staffetta partigiana. J'ai voulu citer ces mots pour introduire la position de notre groupe face à ce texte de loi, qui fixe des points de repère importants, incontournables dirais-je; les valeurs liées à la Résistance et à l'antifascisme ne sont pas une question de rhétorique et, encore moins, replis nostalgiques vers le passé. Elles constituent la base de notre vie commune, de notre vie politique, ce sont les fondements de la République et de la démocratie.

Le travail de réorganisation des lois concernant la promotion des idéaux de liberté, de démocratie, paix et intégration entre les peuples et de réaffirmation de ces principes à travers l'activité de l'Institut historique de la Résistance et d'autres organismes, qui a été amorcé par le groupe du Partito Democratico, notamment par le collègue Rigo, repris par la suite par la majorité, suivi en particulier par le Conseiller Crétaz, est un travail qui a donné lieu à un texte essentiel et sobre, mais qui fixe des valeurs qu'il n'est pas superflu de rappeler. Au fur et à mesure que les années passent, il devient toujours plus difficile de parler du Fascisme et de la Résistance, de la shoah, des persécutions, mais aussi de la répression linguistique, culturelle et sociale, dont a été l'objet la communauté valdôtaine même. Les contours de ce chapitre de notre histoire se font toujours plus flous, au point que périodiquement quelqu'un arrive même à nier certains faits. Dans cette loi est contenue l'affirmation forte d'une mémoire commune et partagée, qui devrait servir à conjurer le danger de l'oubli, et surtout que l'histoire puisse se répéter, comme justement le soulignait le collègue Crétaz.

Nous pensons que le fait d'instituer aujourd'hui par loi un comité chargé de veiller à cette mémoire à travers la programmation d'événements, de manifestations, d'études, de recherches, tendant à éveiller les consciences et à faire connaître surtout aux jeunes générations les faits du passé et les possibles risques du futur soit une bonne chose, mais elle nous acquitte pas de jouer personnellement le rôle qui nous est confié, en tant que représentants démocratiquement élus par le peuple, de défenseurs et de promoteurs, nous-mêmes, des valeurs qui sont exprimées dans cette loi. Si chacun de nous n'est pas profondément persuadé qu'il doit incarner dans le quotidien, dans les relations avec les collègues, dans la confrontation politique loyale, dans le rapport avec les citoyens, ces valeurs de respect, de liberté, de tolérance, et nous nous limitons au contraire à une opération de mémoire, le résultat ne sera pas pleinement atteint!

Sans l'adhésion convaincue de la part de nous tous en premier lieu, cette loi ne serait qu'un simple exercice de rhétorique, en partie utile, sans doute, mais moins efficace et moins prégnante.

Président - La parole à l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Laurent Viérin.

Viérin L. (UV) - Merci M. le Président. Simplement quelques réflexions qui s'ajoutent au débat qui est en cours.

La transmission de la mémoire aux jeunes générations est aujourd'hui une tâche fondamentale dans le processus de construction des nouvelles valeurs de notre communauté, comme cela a été rappelé par le rapporteur, à la base des valeurs de la communauté européenne elle-même.

En tant qu'Assessorat de l'éducation et de la culture de notre Région, nous nous sommes engagés, dans ces années, et à travers ce nouvel instrument qui reconnaît et souligne une série d'initiatives que nous proposons d'entente avec la Présidence depuis quelques années, afin de transmettre aux jeunes générations un message qu'il ne faut pas oublier. Pour cela nous avons notamment participé à des initiatives qui ont été rappelées, telles que le "Train de la Mémoire", qui nous fait comprendre l'intensité et le caractère dramatique de l'expérience des camps d'extermination et recèle un fort message éducatif destiné aux élèves. Cette année le thème de la liberté que nous avons introduit dans la manifestation Babel, sera l'occasion pour relier les témoins de l'époque avec les témoins directs qui ont été ces années sur les lieux de la mémoire. Et, encore, la "Journée des souvenirs", pour rappeler les victimes des foibe ou la "Semaine de la Résistance" que nous organisons dans ces dernières années sur le territoire de notre Région, pour faire comprendre à travers une connaissance directe aux jeunes les expériences de cette époque historique particulière ou d'autres épisodes de l'histoire récente de notre communauté, ou "Il giorno della Memoria" pour les victimes de la mafia ou du terrorisme. Toutes ces initiatives vont dans le sens de travailler sur les jeunes générations. Ce sont avant tout eux, les jeunes, qui doivent connaître les lieux où la dignité humaine a été bafouée, où les droits fondamentaux ont été violés, où c'est inscrit l'histoire de notre peuple ou d'autres peuples aussi. Donc c'est par eux, qui n'ont pas vécu ces époques directement, que passe la récupération de la mémoire, le message que la Vallée d'Aoste est engagée en première ligne contre toute forme de totalitarisme, de terrorisme, mais aussi pour la diversité culturelle, comme le rappelait le collègue Rigo, et le respect des peuples et de leurs droits, de toutes les minorités, qu'elles soient linguistiques, culturelles, identitaires, et cela je crois que dans un esprit de solidarité et de réseau entre les peuples frères est un message très important.

Nous saluons donc positivement ce nouveau dessein de loi, qui a été coordonné par la Présidence et nous remercions pour ce travail, car nous donnons dignité à tout ce qui a déjà été fait, mais en plus, à travers une institutionnalisation, la Région reconnaît d'un point de vue total toutes ces actions. Et puis, à travers une vision globale qui est partie du texte qui avait été proposé, les différentes sensibilités ont été ajoutées; donc je crois qu'il est important que tout le Conseil ait été engagé et concerné sur cet acte important, qui va tracer un acte législatif qui restera à l'avenir dans notre Région.

Président - S'il n'y a pas d'autres qui veulent intervenir, je ferme la discussion générale.

La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie Presidente. Ringrazio il relatore Crétaz e il collega Rigo per le introduzioni che hanno fatto, per i rapporti che hanno presentato su due proposte iniziali che - come è stato detto - hanno trovato completamento in un testo che, sicuramente anche dall'esposizione che è stata fatta dalla collega Morelli...credo che sia un testo che, proprio perché è stato approvato all'unanimità, ha trovato una sua configurazione che va nella direzione auspicata.

Non sto a ripetere i concetti di base, già ampiamente detti: memoria, ricordo, esigenza di guardare anche alle stragi moderne, non solo quelle di anni addietro, cercare di riuscire ad individuare quei percorsi che ci permettano di prevenire fatti analoghi, valorizzazione dell'Istituto storico della Resistenza, del lavoro svolto di ricerca, ma anche del lavoro che continuamente viene portato avanti, per tenere nella dovuta considerazione il rapporto con le nuove generazioni, perché con questo disegno di legge non è che partiamo da zero, anzi, abbiamo solo cercato di riorganizzare le idee su quello che fino ad oggi è stato ampiamente detto e fatto. Abbiamo partecipato a tutte le iniziative finalizzate a far conoscere ai giovani un passato di cui noi dobbiamo comprendere le ragioni, per evitare che si ripetano fatti analoghi. Non è così facile, perché malgrado tutto guardiamo all'Europa, ma appena passiamo i mari che ci separano da un'altra realtà, questa è ancora la quotidianità, quindi non abbiamo fatto un grosso passo avanti a livello mondiale, non abbiamo fatto qualche passo avanti nemmeno a livello europeo, perché fino a ieri i Balcani erano ancora - oggi un po' meno - una terra in cui una serie di episodi andavano nella direzione opposta.

Vorrei sottolineare che con queste due iniziative...il collega Rigo correttamente ha detto quali erano le differenze fra questi due progetti di legge...che non sono nate in antitesi, ma sono nate tutte e due con questa finalità, che è stata raggiunta ampiamente. Questa credo sia la base di un ragionamento che ci ha portato, oggi, a dire che le soluzioni possibili passano anche attraverso un comitato che possa essere sentito, perché sotto questo profilo tutti gli apporti sono indispensabili ed utili per meglio razionalizzare le risorse.

Vorrei solo dire al collega Rigo, che si rammaricava di questo episodio sulla disponibilità finanziaria, che purtroppo quando ci sono poste di bilancio già impegnate, perché quelle erano le finalità: i 120.000 euro che sono relativi alla spesa erano i soldi che noi impegniamo per l'istituto, per tutte le manifestazioni; quindi, essendo già impegnate, non si poteva dire che c'erano le risorse ancora disponibili per questo disegno...lo diventano nel momento in cui noi utilizziamo quei soldi per le finalità condivise. Quindi non è stata solo una...poi credo che ci siamo capiti, dall'inizio credo di avere detto che non c'erano difficoltà ad individuare i percorsi necessari per giungere a questo dato riassuntivo, che meglio ha qualificato gli interventi che già oggi facciamo, e che continueremo a fare con una particolare attenzione alle strutture presenti.

Abbiamo ben presente...lo voglio sottolineare al collega Rigo, e, come lui, anche Donzel, che era già venuto con un'altra veste a sollecitare un intervento per una nuova sede dell'Istituto storico della Resistenza...nell'ambito di questa ristrutturazione abbiamo sicuramente in animo di andare in questa direzione, per trovare però una sede che abbia spazi aggiuntivi, perché se è solo per cambiare non succederebbe nulla; quindi sottolineo di nuovo che siamo disponibili a questa esigenza. Per il resto, non posso che dire la soddisfazione di tutto il Governo regionale, ma qui è il Consiglio nel suo insieme che si esprime per aver raggiunto un obiettivo che qualifica in questo momento difficile anche le forze politiche, che trovano la capacità di discutere e trovare un argomento - non dei più facili, perché ognuno ha le sue sensibilità - che sotto questo profilo ci unisce nell'ottica di guardare avanti, e soprattutto di preparare i giovani ad un futuro che speriamo sia nella direzione auspicata dal disegno di legge. Grazie.

Presidente - Passiamo all'esame dell'articolato.

Pongo in votazione l'articolo 1:

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 31

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - Articolo 2: stesso risultato. Articolo 3: stesso risultato. Articolo 4: stesso risultato. Articolo 5: stesso risultato. Articolo 6: stesso risultato. Articolo 7: stesso risultato.

Pongo in votazione la legge nel suo complesso:

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 31

Il Consiglio approva all'unanimità.