Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2281 del 7 marzo 2012 - Resoconto

OGGETTO N. 2281/XIII - Interpellanza: "Interventi per porre rimedio allo stato di degrado in cui versa l'immobile di proprietà regionale, situato in regione Talapé del comune di Aosta".

Interpellanza

Ricordato che, a partire dal 1982, l'Amministrazione regionale è proprietaria di un vasto immobile sito ad Aosta, in regione Champlan-Talapé, destinato a comunità alloggio terapeutica per persone affette da disabilità mentale;

Considerato che attualmente, a distanza di 30 anni dall'entrata in possesso dell'immobile a seguito di donazione, la struttura versa in condizioni di completo abbandono, con infissi rotti, crepe sui muri, residui di arredi accatastati all'aria aperta assieme ad altri rifiuti;

Venuti a conoscenza che, secondo testimonianze di cittadini residenti nei pressi della struttura, l'immobile di casa Talapé sarebbe attualmente usato come riparo di fortuna da soggetti non autorizzati (persone senza fissa dimora, tossicodipendenti...) che vi entrano abusivamente;

la sottoscritta Consigliera regionale

Interpella

la Giunta regionale per sapere:

1) se è a conoscenza dello stato di completo abbandono in cui versa la struttura "maison Talapé" e cosa intenda fare per porre rimedio alla situazione;

2) quali siano le prospettive per un ritorno della struttura alla sua destinazione originaria di comunità terapeutica per disabili mentali;

3) se siano state prese in considerazione eventuali soluzioni per l'affido della struttura a cooperative o altre onlus operanti nel settore dell'accoglienza e del sostegno alle persone affette da disturbi psichici o da disabilità mentali.

F.to: Carmela Fontana

Presidente - La parola alla Consigliera Carmela Fontana.

Fontana (PD) - Grazie Presidente.

A partire dal 1982 l'Amministrazione regionale è proprietaria di un vasto immobile sito ad Aosta, in regione Champlan-Talapé, destinato a comunità-alloggio terapeutica per persone affette da disabilità mentale. Attualmente, a distanza di 30 anni dall'entrata in possesso dell'immobile a seguito di donazione, la struttura versa in condizioni di completo abbandono, con infissi rotti, crepe sui muri, residui di arredi accatastati all'aria aperta assieme ad altri rifiuti. Inoltre, secondo alcune testimonianze di cittadini residenti nei pressi della struttura, l'immobile di casa Talapé sarebbe attualmente usato come riparo di fortuna da soggetti non autorizzati (persone senza fissa dimora, tossicodipendenti) che vi entrano abusivamente. È una situazione inaccettabile, sia dal punto di vista sanitario, sia da quello della sicurezza e del decoro pubblico. Sul fronte sanitario denunciamo l'abbandono di una vasta struttura, ubicata in una posizione di assoluto pregio nella collina di Aosta, che potrebbe invece essere utilizzata per lo scopo per il quale era stata pensata, ovvero come struttura di accoglienza per persone affette da disturbi e disabilità mentali.

Sul fronte della sicurezza è inaccettabile lasciare un immobile di proprietà pubblica in un tale stato di incuria, servono provvedimenti urgenti per restituire questo bene alla collettività. Per questo motivo, oltre alle domande alla Giunta regionale: "se è a conoscenza dello stato di completo abbandono in cui versa la struttura "maison Talapé" e cosa intenda fare per porre rimedio alla situazione", ci interessa sapere "quali siano le prospettive per un ritorno della struttura alla sua destinazione originaria di comunità terapeutica per disabili". A tale proposito suggeriamo una strada, ovvero quella di prendere in considerazione l'affido della struttura ad una cooperativa operante nel settore dell'accoglienza e del sostegno alle persone affette da disturbi e disabilità mentali.

Mi rivolgo soprattutto a lei, Presidente, perché sono andata a recuperare un'interpellanza molto vecchia, in un'epoca in cui era Assessore lei, e già allora Mafrica aveva fatto questa richiesta su questa struttura. So che per un periodo di tempo è stata messa a posto ed era anche funzionante; quello che mi dispiace è che, dopo tutti i soldi che si sono spesi, si è tornati all'abbandono. Volevo capire le motivazioni. Grazie.

Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Albert Lanièce.

Lanièce A. - Grazie Presidente. Questa interpellanza mi permette di spiegare il motivo per cui siamo arrivati a questa situazione.

Per spiegare bene al Consiglio cosa è successo, torniamo indietro al 12 febbraio 1981, quando decedeva in Aosta la signora Rosalia Alice Boulard, vedova Desaymonet. La successione della signora Boulard avveniva sulla base di un testamento olografico con il quale la stessa esprimeva la volontà di lasciare, dopo la morte, la casa sita in Champlan-Talapé per farne una clinica-ospedale per curare le malattie della testa, per la quale il figlio era mancato. Il testamento indicava come seconda volontà alternativa alla prima che, trascorsi tre anni senza che il suo desiderio fosse stato ancora effettuato o i lavori non fossero ancora in corso, quanto sopra dovesse andare all'Istituto delle Piccole Sorelle dei Poveri di Aosta per un pensionato per le persone anziane e bisognose. Le vicende hanno portato all'acquisizione da parte dell'Istituto delle Piccole Sorelle dei Poveri della struttura. Il 3 luglio 1985 il Consiglio regionale, con delibera n. 1451, approvava la corresponsione all'Istituto delle Piccole Sorelle dei Poveri della somma di 162.000.000 di lire, a fronte della rinuncia da parte di questo a far valere l'avveramento della condizione risolutiva apposta e, in data 11 ottobre 1985, la convenzione veniva sottoscritta con conseguente definitiva acquisizione di beni immobili legati in capo alla Regione.

Ultimati i lavori di ristrutturazione necessari alla nuova destinazione, la Regione cedeva la struttura in comodato d'uso gratuito ad una cooperativa del privato sociale, che la destinava ad una comunità terapeutica per tossicodipendenti. Venuti a conoscenza di tale destinazione d'uso, gli eredi legittimi hanno fatto causa alla Regione sostenendo che non si trattava di un legato sottoposto a condizione risolutiva, ma di un legato sottoposto ad onere, cioè quello di fare un ospedale psichiatrico entro tre anni, non realizzato nei termini previsti, con conseguente venir meno dell'efficacia della convenzione con l'Istituto delle Piccole Sorelle dei Poveri, che aveva ceduto alla Regione il proprio diritto. Durante i lunghi anni di vertenze in tribunale la Regione ha difeso l'interpretazione delle disposizioni testamentarie, sostenendo che si trattava di legato sottoposto a condizione risolutiva fin dall'origine, ma il giudice ha ritenuto più corretta l'interpretazione come onere, non adempiuto nei tre anni previsti, quindi ha dato ragione agli eredi. Pertanto, con sentenza n. 337/2008 esecutiva ai sensi della legge, il tribunale di Aosta ha condannato la Regione Valle d'Aosta alla restituzione del bene in favore degli eredi della signora Boulard. La Regione ha impugnato la sentenza e l'appello è tuttora pendente.

Faccio solo una parentesi. Il primo sopralluogo che ho fatto come Assessore è stato proprio a Talapé, eravamo pronti per partire con il CRAD (Centro recupero per alcolisti), perché abbiamo ritenuto, su sollecitazione del SERT, che ci fosse bisogno di questo tipo di struttura, non per strutture psichiatriche, perché adesso abbiamo i fabbisogni sufficienti. Il sopralluogo aveva il senso di partire addirittura a settembre, perché una serie di lavori erano già stati fatti. La Regione si rammarica della lamentata situazione di degrado, ma, anche in presenza di impugnativa, la sentenza di primo grado è immediatamente esecutiva, pertanto attualmente l'immobile non è nella disponibilità della Regione, che non può far altro che attendere la risultanza del proprio ricorso.

Al momento, quali prospettive? Dobbiamo aspettare l'esito del ricorso. Quali ipotesi si pensava di portare avanti? Ribadisco che anche sulla necessità di creare una struttura intermedia fra ospedale e territorio per alcolisti, noi, qualora ci sia la disponibilità, destineremo questa struttura per il CRAD.

Presidente - La parola alla Consigliera Carmela Fontana.

Fontana (PD) - Ringrazio l'Assessore per questi chiarimenti, perché non sapevo l'ultima parte. Avevo visto questa struttura, me ne hanno parlato, non riuscivo a capire perché si erano investiti tanti soldi...che funzionava bene, una struttura bellissima e poi lasciata così, al degrado! Adesso capisco la motivazione e speriamo che finisca questo iter, per vedere cosa possiamo fare. Grazie.