Oggetto del Consiglio n. 2235 del 22 febbraio 2012 - Resoconto
OGGETTO N. 2235/XIII - Interrogazione: "Individuazione di strutture destinate ad ospitare pazienti attualmente ricoverati presso ospedali psichiatrici giudiziari".
Interrogazione
In sede di conversione in legge del decreto-legge n. 211 del 2011 sono stati approvati interventi volti ad incidere sul problema del sovraffollamento carcerario.
Tra essi, è prevista la chiusura entro il 31 marzo 2013 degli Ospedali psichiatrici giudiziari (OPG) esistenti nel territorio nazionale: Barcellona Pozzo di Gotto (Me), Aversa (Ce), Napoli, Montelupo Fiorentino (Fi), Reggio Emilia e Castiglione delle Stiviere (Mn).
In queste strutture, di cui da anni si richiede la chiusura come "ultimi residui dell'orrore manicomiale", sarebbero attualmente internate quasi millecinquecento persone.
La recente legge prevede che gli internati debbano essere ospitati in apposite strutture regionali che, nella grande maggioranza delle regioni, non esistono neppure sulla carta e che quindi difficilmente saranno pronte per la data prevista;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
la Giunta regionale per sapere:
1) quante sono le persone attualmente internate che, in virtù di precedente residenza in Valle d'Aosta o per altri motivi, si ritiene possano essere prossimamente ospitati nella nostra regione all'atto della chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari;
2) in quale struttura e sotto la responsabilità di quali organi amministrativi si prevede che saranno ospitate le persone attualmente detenute;
3) se tale struttura sarà concretamente funzionante entro la data di chiusura degli OPG;
4) a quanto si ritiene ammonterà la spesa complessivamente prevista in relazione all'assunzione di questa competenza da parte della Regione.
F.to: Louvin - Bertin - Giuseppe Cerise - Chatrian - Patrizia Morelli
Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Albert Lanièce.
Lanièce A. - Grazie Presidente.
In merito alla prima domanda dell'interrogazione: "quante sono le persone attualmente internate..." negli OPG, la Regione è collocata nel bacino dell'OPG di Castiglione delle Stiviere, le persone internate in questo momento sono due e per entrambe sono in corso progetti di dimissione: per una è previsto l'inserimento presso una struttura comunitaria regionale all'inizio dell'estate e per la seconda si prevedono tempi più lunghi, ma che si concretizzeranno nell'anno 2012.
"In quale struttura e sotto la responsabilità di quali organi amministrativi si prevede che saranno ospitate le persone attualmente detenute": i progetti di dimissione dall'OPG di Castiglione delle Stiviere per le due persone attualmente internate prevedono l'inserimento nelle comunità terapeutiche operanti in Valle nell'ambito del Dipartimento di salute mentale dell'USL, quindi dal Capo del Dipartimento, che è responsabile dell'inserimento di queste persone; la struttura è quella ubicata a Brusson, dove sono attivi tali moduli.
"Se tale struttura sarà concretamente funzionante...": in questa fase alla data della chiusura la programmazione regionale non prevede l'apertura di una struttura specifica in alternativa dell'OPG in considerazione del fatto che i numeri per la Valle d'Aosta sono molto piccoli; negli ultimi quattro anni il numero dei detenuti di provenienza dalla Valle d'Aosta è stato di cinque persone. Nel caso in cui ci sia la necessità di inserimenti in un OPG ci si rivolge a strutture fuori Valle; finita la fase acuta di detenzione in queste strutture inizia la fase riabilitativa, per la quale si individua una nostra struttura. Due sono le direttrici percorribili per quanto riguarda l'inserimento di pazienti prima della riabilitazione: una è rivolta a porre in essere accordi con le regioni limitrofe per l'inserimento, nelle loro strutture a ciò preposte, di pazienti valdostani in stato di detenzione, previo pagamento di rette o tariffe; l'altra alternativa è porre in essere accordi con le strutture operanti in loco, disposte a riconvertirsi in parte o ad istituire strutture ex novo con le caratteristiche che la normativa richiede e ad accogliere un numero ridotto di utenti.
Per quanto riguarda la spesa, in questo momento essa ammonta alla cifra della retta pro capite giornaliera prevista per le comunità terapeutiche - le faccio avere poi il dato - in cui è stato previsto l'inserimento. Per il futuro non si è in grado di fare previsioni, ma i nostri numeri sono talmente piccoli... si parla infatti di uno, due casi all'anno, se vogliamo fare un ragionamento di questo tipo... Grazie.
Presidente - La parola al Consigliere Louvin.
Louvin (ALPE) - Grazie Presidente. Grazie Assessore, lei capirà che ogni tanto bisogna anche cercare di prendersi per tempo e mi pare che il problema lei lo abbia ben inquadrato. Siamo di fronte ad una situazione molto particolare, perché, per fortuna, finisce l'inferno degli ospedali psichiatrici giudiziari per circa 1.500 persone in Italia e l'internamento di queste persone in strutture altamente inadatte, che avevano caratteri detentivi barbari da quanto si è potuto rilevare da recenti indagini a livello parlamentare, sono stati definiti un vero inferno, ultimi residui di orrore manicomiale. Abbiamo visto credo in tanti delle immagini assolutamente scioccanti in televisione, quindi, per fortuna, viene a cessare questo oltraggio alla coscienza civile e la legge speriamo non imporrà più che siano violati i limiti imposti nel rispetto della persona umana.
Mi pare giusto che anche noi ci poniamo per tempo questo problema. Lei ci ha dato l'entità di una o due persone mediamente che possiamo avere rispetto al dato complessivo della popolazione e anche al di sotto del rapporto che adesso abbiamo fra popolazione generale e attuali internati in ospedali psichiatrici giudiziari, quindi è bene che ci si attrezzi per tempo perché, indipendentemente da chi saranno le persone che sfortunatamente dovranno fruire di queste strutture, anche le loro famiglie non abbiano da vedere collocati troppo lontano dal loro ambito di vita familiare tali loro parenti. Lei ha fatto riferimento a Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, significativamente lontano dalla nostra regione e credo che questo sia un aggravio di sofferenza psicologica per le famiglie soprattutto e per le persone che cercano di recuperare alla società costoro di doversene fare carico.
Il dato che abbiamo rilevato nel "decreto svuota carceri" riguarda, oltre che gli aspetti quantitativi e finanziari, di cui bisogna farsi carico, un sostanziale tendenziale diritto delle persone a vedersi collocate nelle regioni di provenienza, quindi anche l'eventuale accordo con regioni vicine dovrà tenere conto di questo fattore. Non abbiamo capito se la struttura a cui lei si è riferito nel comune di Brusson sia una struttura che in ipotesi possa avere tali connotati; bisogna comunque tenere presente anche questa possibilità, perché il numero potrebbe lievitare e la soluzione del convenzionamento, che può avere una valenza economicamente comprensibile, è una soluzione di ripiego. Siamo comunque soddisfatti che l'Assessorato abbia correttamente iniziato a porsi questo problema e lo stia valutando in modo adeguato, le chiediamo - tenendo presente l'interessamento che la nostra forza politica in particolare, ma anche altri in quest'aula hanno per le problematiche sanitarie della detenzione - di volerci tenere informati sulle decisioni che prenderà il Governo regionale in ordine all'applicazione di tale legge.
Un ultimo aspetto è il finanziamento, questa è una competenza che lo Stato sta passando alle Regioni per il quale sono previsti nel decreto (ormai "legge svuota carceri") anche dei finanziamenti. Sarebbe interessante sapere se possiamo accedere a questi finanziamenti, trattandosi di competenze che non hanno un connotato analogo a quello di altri trasferimenti che hanno avuto luogo in tempi recenti. Grazie Assessore.