Oggetto del Consiglio n. 2096 del 5 dicembre 2011 - Resoconto
OGGETTO N. 2096/XIII - Interrogazione: "Approvazione del progetto definitivo relativo alla realizzazione dei lavori per la creazione del Polo universitario".
Interrogazione
Considerato che con Accordo di programma in data 30 luglio 2008 tra Ministero della difesa, Agenzia del demanio, Regione e Comune di Aosta, approvato con deliberazione della Giunta regionale 2094/2008, sono stati definiti - in attuazione dell'Intesa sottoscritta il 22 maggio 2007, ai sensi del d.lgs 21 settembre 200, n. 282, dal Ministro della difesa e dal Presidente della Regione - tempi e modalità operative degli interventi finalizzati:
- ad adeguare e ristrutturare l'eliporto militare di Pollein e le caserme "Ramires" e "Battisti" per ricollocarvi le funzioni già presenti nella caserma "Testafochi" e soddisfare le esigenze militari di funzionalità operativa, efficienza, decoro e sicurezza;
- a trasferire in proprietà alla Regione, a conclusione degli adeguamenti sopra richiamati, la caserma "Testafochi" per destinarne gli immobili alla realizzazione del nuovo Polo universitario regionale;
Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 187 del 28 gennaio 2011 relativa alla approvazione del progetto preliminare degli interventi di ristrutturazione della caserma "Testafochi" per la creazione del Polo universitario;
Preso atto della approvazione, ai sensi dell'Accordo di programma citato, del progetto definitivo relativo agli interventi da effettuare nelle infrastrutture militari;
Sottolineato che il Presidente e amministratore unico della Nuova Università della Valle d'Aosta ha scritto a dicembre 2010, sulla rivista Environnement, che i lavori per la creazione del Polo universitario inizieranno a febbraio 2013 e che, a marzo 2011, lo stesso Presidente, alla rassegna sull'eco-sostenibilità Eco-Buil, ha dichiarato, con parole meno perentorie, che i lavori dovrebbero iniziare nei primi mesi del 2013
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
il Presidente della Regione per conoscere:
1) quando presumibilmente sarà approvato il progetto definitivo relativo al Polo universitario;
2) qual è la tempistica certa per l'esecuzione dei lavori.
F.to: Rigo - Carmela Fontana - Donzel
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.
Rollandin (UV) - Grazie Presidente.
La richiesta di chiarimenti credo che sia corretta e dà la possibilità di un aggiornamento sull'accordo di programma del 30 luglio 2008 fra il Ministero della Difesa, l'Agenzia del demanio, la Regione ed il Comune di Aosta che prevedeva tempi e modalità operative degli interventi, finalizzati ad adeguare ed infrastrutturare l'eliporto militare di Pollein e le caserme Ramires e Battisti, per ricollocarvi le funzioni già presenti nella caserma Testafochi e soddisfare le esigenze militari di funzionalità operativa, di efficienza, di decoro e di sicurezza; a trasferire in progetti della Regione a conclusione degli adeguamenti soprarichiamati, la caserma Testafochi per destinarne l'immobile alla realizzazione del nuovo Polo universitario regionale.
Vista la complessità dell'oggetto contemplato nell'accordo di programma e la necessità di concretizzarlo in progetti puntuali da concordare con le autorità militari nei loro aspetti definitivi e nelle modalità esecutive, la Regione ha affidato alla società NUV il compito di dare concreta attuazione all'accordo, nei limiti finanziari e con le procedure previste dall'accordo stesso. Fin dall'inizio l'accordo di programma non ha presentato le caratteristiche progettuali ma quelle procedurali, nel senso della modalità con cui viene seguito, in cui, indipendentemente dagli obiettivi strategici da conseguire per i due principali contraenti - Ministero della Difesa e Regione -, si definivano, nel corso dell'azione con le procedure previste e con la regia del collegio di vigilanza, gli step progettuali ed operativi che man mano si rendevano necessari. La validazione del progetto definitivo da parte delle autorità militari centrali - clausola sospensiva espressamente prevista dall'accordo di programma - è stata comunicata ufficialmente alla Regione il 17 novembre 2011. Ricordo, per memoria, che ci sono stati diversi problemi sulle modalità di esecuzione e soprattutto sui particolari tecnici, sempre per stare nella spesa prevista. In estrema sintesi, l'accordo di programma prevede che la dismissione della caserma Testafochi avvenga a seguito della restituzione delle utilità militari in essa contenute solo a compimento dei lavori delle caserme Ramires e Battisti e sull'eliporto militare di Pollein. Entro la prima quindicina del prossimo dicembre, NUV pubblicherà il bando dell'appalto europeo per l'adeguamento e la rifunzionalizzazione delle infrastrutture militari Ramires e Battisti, nonché per la realizzazione dell'eliporto militare di Pollein e, dati i tempi tecnico-burocratici insiti in tali procedure, appalto integrato, si prevede di dare inizio ai lavori nel mese di giugno 2012.
Quanto al "progetto definitivo relativo al Polo universitario", NUV si è impegnato a presentarlo in Regione entro il prossimo 16 dicembre. Nel corso del 2012, NUV procederà alla progettazione esecutiva ed all'appalto del primo lotto del Polo universitario che, conformemente agli indirizzi adottati dalla Giunta regionale con delibera n. 2781 del novembre scorso (che avete già visto), consenta in prima istanza di unificare le attività didattiche dell'università attualmente esercitate in più sedi; quindi si va per gradi, in modo da dare finalmente uno spazio all'università. A tal fine il primo lotto di lavori riguarderà la realizzazione della nuova palazzina Zerboglio e dei volumi interrati immediatamente adiacenti e ad essa funzionali, in modo tale da poterne assicurare l'utilizzo da parte dell'università fin dalla sua ultimazione, senza dover attendere la fine dei lavori dell'intero complesso, e consentire la prosecuzione dei lavori all'interno dell'area della caserma coerentemente alle previsioni contenute negli elaborati progettuali.
L'inizio dei lavori del primo lotto del Polo universitario è previsto per la tarda primavera del 2013 ed è comunque collegato al buon andamento dei lavori della caserma Ramires-Battisti. Queste sono le tappe previste e, come credo il collega sappia, molte delle procedure hanno seguito un iter piuttosto complicato per tutti gli enti che sono direttamente coinvolti e per le difficoltà nell'informare: ad esempio, sul progetto dell'università, l'università è sempre stata messa al corrente, sia per la parte accademica, sia per la parte dei professori che sono oggi in carica all'università, dell'evoluzione della struttura stessa. Grazie.
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Rigo.
Rigo (PD) - Grazie.
L'interrogazione sul futuro dell'Università della Valle d'Aosta è venuta, direi, al momento giusto. Oggi i colleghi dovrebbero essere grati al Partito Democratico di aver dato al Presidente l'opportunità di illustrare al Consiglio il cronoprogramma dei lavori, peraltro in parte apparso sui giornali, per la realizzazione del campus universitario. Ringrazio quindi il Presidente che, con maggiori informazioni, ci ha dato la possibilità di conoscere gli indirizzi dati alla società Nuova Università Valdostana. Personalmente non ho elementi per mettere in discussione la tempistica data e quindi non potendo entrare nel merito direttamente, come gruppo, cercheremo di seguire con attenzione l'evolversi ed il regolare iter della programmazione dei lavori di un'opera importante.
Visto che ne ho la possibilità, vorrei fare due considerazioni. Durante il Consiglio regionale dello scorso luglio, in occasione della discussione del consuntivo, avevo riportato in aula le preoccupazioni o, meglio, le riserve "nel percepire la possibilità di sviluppo" sul campus universitario, espresse nel Rapporto di valutazione della politica regionale di sviluppo 2007-2013. Dalle interviste fatte a soggetti coinvolti nel progetto della Cittadella universitaria rischia di inserirsi - è scritto nel rapporto -, "all'interno di un contesto non del tutto ancora maturo e, quindi, solo in parte preparato a comprenderne le caratteristiche, le peculiarità ed il funzionamento". Il rapporto chiede alla politica e all'ateneo un colpo di reni; "l'efficacia dell'intervento" - è sempre scritto nel rapporto - "sarà anche determinata dalla capacità dell'Università della Valle d'Aosta di crescere da subito, anche grazie a maggiori risorse regionali, altrimenti l'intervento perderebbe di incisività ". In questa direzione voglio cogliere due positività di questi mesi. La volontà di unificare le attività didattiche dell'università, espressa ancora oggi dal Presidente; l'attuale localizzazione in tre sedi è oggettivamente un grosso handicap, in quanto essa, al di là delle ovvie difficoltà gestionali, inevitabilmente incide in maniera negativa anche sull'attività di didattica e di ricerca. Mi sembra quindi corretta la volontà della Regione di programmare i lavori del nuovo Polo accademico per realizzare, entro quattro anni, i nuovi locali per ospitare finalmente i corsi in una sola struttura. Dobbiamo però cercare di fare uno sforzo ulteriore e trovare almeno una soluzione provvisoria, almeno da qui al 2015, capace di unificare in parte le attività didattiche o cercare di facilitare in particolare quella di ricerca.
Altro elemento nuovo mi pare la presentazione delle linee programmatiche del nuovo Rettore dell'ateneo. Rinsaldare il legame fra le due grandi aree disciplinari, bilanciare più equamente il tempo fra didattica e ricerca, promuovere l'integrazione con il territorio, guardare ad un'Europa nel segno di una sfida che investe tutta la nostra cultura...ecco, mi sembrano indirizzi che cercano di rispondere a quelle sollecitazioni espresse nel rapporto, che ricordavo prima. Questa manifestata volontà di crescita - riprendo il verbo utilizzato dal rapporto - può realmente prendere il via, prendere vita, se ovviamente accompagnata anche da risorse finanziarie...ma di questo ne discuteremo fra poco nel bilancio.
Infine, ultima considerazione: una delle gambe su cui poggia lo sviluppo della nostra Regione, ricordiamolo oggi, il giorno dopo il "decreto Monti", passa necessariamente nella valorizzazione dell'Università della Valle d'Aosta. Il cambiamento, lo diciamo spessissimo, passa inevitabilmente e, per fortuna, attraverso l'investimento nei giovani. La politica dovrebbe tenerne conto con i fatti perché sarebbe una sciagura se al termine dei lavori di questo polo importantissimo, avessimo una università agonizzante; dovremo avere, invece, fra qualche anno una università che si presenta nel miglior modo e che il trasferimento voglia dire un trasferimento (oltre che di arredi) di sapere e di conoscenze, ma anche di attività che nel territorio sono state conquistate.