Oggetto del Consiglio n. 2074 del 23 novembre 2011 - Resoconto
OGGETTO N. 2074/XIII - Interpellanza: "Progetto di razionalizzazione dei costi del personale dell'Azienda USL".
Interpellanza
Appreso da La Stampa del 3 novembre 2001 che il Direttore generale dell'USL della Valle d'Aosta ha dichiarato: "Servono sforzi di razionalizzazione che mirino a contenere gli effetti del costo del personale. La nostra Regione non è immune dalla profonda crisi economica che sta colpendo il Paese...";
Constatato che, dal confronto con il sistema nazionale, emerge che il costo unitario medio del personale cui si applica il CCNL del comparto Sanità è in linea con quello delle altre regioni (fatta salva l'Indennità di bilinguismo), mentre per quanto riguarda il livello dirigenziale il costo unitario è mediamente più alto nella nostra Regione;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'assessore competente per sapere se si intenda per "razionalizzazione dei costi del personale", un progetto di riorganizzazione complessiva che prenda avvio dal contenimento dei compensi dei dirigenti, a partire da quello del Direttore generale, dalla verifica della loro consistenza numerica, prima di attivare ogni altra misura di razionalizzazione del personale del Comparto Sanità.
F.to: Donzel - Carmela Fontana
Presidente - La parola al Consigliere Donzel.
Donzel (PD) - Egregio Presidente, cari colleghi, abbiamo appreso dai quotidiani che, come rilevato negli ultimi anni quando si avvicina il bilancio regionale, da parte dell'amministrazione dell'USL arriva una proposta di razionalizzazione. Ci chiediamo: se andiamo a vedere tutte le razionalizzazioni che sono state annunciate in questi anni, abbiamo l'USL più razionale che esista sul pianeta, perché ogni anno c'è la razionalizzazione, quindi siamo di fronte ad uno dei settori più razionali della nostra Regione... In particolare, la cosa che ci colpisce è che questa "razionalizzazione" tocca sempre il personale, quindi si dice sempre che bisogna fare uno sforzo perché il costo del personale è eccessivo. Naturalmente segue la considerazione che la qualità del servizio, anche a fronte di queste razionalizzazioni, non verrà minimamente intaccata e sarà garantita. Quindi state tranquilli, cittadini, abbiamo un paio di faignants nell'USL, li facciamo sparire e, di colpo, abbiamo un servizio ancora migliore.
Ci siamo un po' stufati di queste razionalizzazioni annunciate e siamo andati a vedere la realtà dei fatti, e la realtà dei fatti ci mostra come il personale del comparto del settore sanitario abbia le retribuzioni che sono allineate con le retribuzioni del livello nazionale: ci aggiriamo intorno ai 34.000 euro lordi a fronte di un 30.000 euro lordi del livello nazionale, ma qui bisogna tener conto che c'è l'indennità di bilinguismo. Se invece facciamo il raffronto dei livelli dirigenziali, in particolare dei livelli dirigenziali amministrativi, qui la forbice cresce, e di molto, a vantaggio del livello regionale e sicuramente dobbiamo dire che qui abbiamo dei dirigenti molto più bravi che altrove, perché guadagnano molto di più. Tenuto poi presente che abbiamo nei livelli D ormai molti laureati, questa forbice crescente fra il personale del comparto ed il livello dirigenziale suona molto più anomala man mano che andiamo avanti negli anni.
Abbiamo l'impressione che, come sempre, si faccia...l'anno scorso è stato detto: 3.000.000 di riduzione, diciamo dei costi del personale, ma nulla viene modificato...ecco, noi siamo qui per smentire completamente questa tesi, nel senso che in realtà si va a colpire sempre il più debole, il precario, si dice un'assunzione interinale in meno, un precario in meno, ma poi il servizio deve essere reso e si fanno fare degli straordinari al personale a tempo indeterminato! In questo modo stressiamo questo personale, arriviamo a farlo lavorare 7 giorni su 7, e tutto lo sgravio dei costi avviene sul personale più fragile. Noi diciamo: basta! Noi diciamo: se volete razionalizzare sul personale, andate a raffrontare cosa succede fuori e chiedetevi se sia corretto...ripeto: al di là delle differenze di cui gode anche il personale medico, è soprattutto nel settore dirigenziale amministrativo che c'è questo scarto rispetto alle proporzionalità rispetto al resto d'Italia. Quindi noi vorremmo, se razionalità deve essere fatta, che si parta dai livelli alti dell'amministrazione dell'USL e poi eventualmente si prendano in considerazione i costi del personale che svolge un'attività importantissima e preziosissima per il funzionamento dell'amministrazione.
L'altra considerazione è che in questi continui annunci di razionalizzazioni, si fa sempre un esplicito riferimento ai costi del personale e si fa fatica invece a dire come mai si spendono milionate di euro per strutture ed apparecchiature che spesso rimangono inutilizzate; non riapro qui la questione del nuovo cubo che è stato realizzato con costi faraonici e che speriamo venga recuperato nella nuova struttura ospedaliera, questo "lo scopriremo solo vivendo", perché per far passare quella cosa, è stato detto che era provvisorio e vedremo cosa verrà fuori. Ci siamo cioè stufati che a pagare siano i più deboli, questo è il concetto, quindi quando si fanno questi annunci, fateci vedere cosa lasciano sul piatto il direttore generale ed i dirigenti e poi andiamo a parlare delle riduzioni per quanto riguarda il personale!
Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Albert Lanièce.
Lanièce A. - Grazie Presidente.
Il personale del comparto non verrà toccato in questa opera di razionalizzazione, quindi vorrei già esordire in questo modo... La razionalizzazione della spesa sanitaria non è un leitmotiv che si ripropone ogni anno tanto per muovere gli articoli sui giornali...a parte il fatto che non voglio commentare gli articoli per i quali non sono stato interessato, ma a volte ci sono anche delle imprecisioni. Per quanto riguarda la razionalizzazione, è necessario prevedere che ci sia un freno - ma non lo facciamo solo noi - a quella che è la richiesta annuale di incremento di spese dell'Azienda USL, si parla di 3-3,5 percento ogni anno in più ed è una situazione impossibile da mantenere, e non siamo gli unici a sostenerlo, anzi, ci sono delle Regioni che hanno i piani di rientro che sono in una situazione molto più drammatica della nostra.
Quest'anno - lo vedremo con il bilancio - lo stanziamento dell'Azienda USL lo abbiamo incrementato dello 0,4-0,5 percento, un 1 percento di più sui LEA, quindi i livelli essenziali sono garantiti. Però dobbiamo procedere realmente a questa opera di contenimento dei costi, altrimenti finiamo a dei livelli non più sostenibili. Quindi noi potremo ancora garantirci una serie di attività LEA aggiuntive regionali, pur essendo costretti per altri a prevedere tutta una serie di iniziative. Stiamo valutando nell'ambito della razionalizzazione, come già annunciato in V Commissione, quando c'è stata l'audizione sull'atto aziendale con la prossima revisione, a brevissimo, dell'atto aziendale si andrà a lavorare sulle strutture amministrative dell'Azienda USL e, anche qui, sarà fatta una razionalizzazione sia sull'organizzazione sia sul costo totale delle stesse. Da questo punto di vista devo dire che già nel 2011 sul fronte dirigenziale sono state operate le riduzioni previste dalla legge, sono stati ridotti del 5 percento gli stipendi superiori a 90.000 euro e del 10 percento quelli superiori ai 150.000 euro; sono state poi tagliate del 60 percento le spese di trasferta, che interessano in particolare le qualifiche dirigenziali.
Per quanto riguarda invece il compenso del direttore generale e della direzione strategica - perché qui ci saranno sicuramente le operazioni da fare secondo le indicazioni della legge - devo sottolineare che, fra l'altro, noi stiamo facendo un'importante azione di benchmark con le Province di Trento e Bolzano, le quali - visto che si citavano i dati riguardanti i compensi dei direttori generali di altre Regioni questi hanno il 37 percento in più rispetto al compenso del Direttore generale dell'Azienda USL. Oltretutto il direttore generale ha un compenso inferiore a quello previsto dal contratto nazionale del direttore di dipartimento, a fronte di attività esclusiva, infatti non fa attività libero professionale. Abbiamo inoltre aperto un tavolo di trattative con le organizzazioni sindacali per quanto riguarda l'annunciata azione di contenimento del personale somministrato, è attualmente in corso, l'Azienda USL bandirà dei concorsi per coprire le necessità riguardanti la pianta organica con assunzioni a tempo indeterminato, quindi si creeranno delle graduatorie a tempo determinato e da queste si potrà attingere del personale. Personale che, ribadisco, anche quest'anno non subirà dei tagli, nell'ambito del comparto, anche perché è quello necessario a garantire l'erogazione dei LEA.
Lo scorso anno, con un articolo di legge, è stata fatta nostra un'azione che andasse a interessare non solo il precariato, come chiedeva la legge nazionale, indicando una cifra molto inferiore a quella che sarebbe stata la cifra da tagliare. L'intento era anche quello di comprendere in questa norma non solo il personale precario, ma tutto il personale, anche quello a tempo indeterminato. Questo ci ha permesso di mantenere in servizio tutte le persone che stanno lavorando. Ci sono state delle riduzioni dell'orario di lavoro dal 100 all'80 percento, cioè mantenendo i contratti all'80 percento. Con questa operazione ridurremo sensibilmente il precariato, mantenendo il numero necessario di personale per garantire i livelli essenziali di assistenza.
Presidente - La parola al Consigliere Donzel.
Donzel (PD) - Io riparto dall'inizio: lei dice che il personale del comparto non sarà interessato da queste riduzioni...allora mi domando: cosa dichiara ai giornali? Sono sempre i giornali che capiscono male? Faccio un appello ai giornalisti: state più attenti a quello che scrivete perché è molto difficile per voi capire le dichiarazioni del direttore generale dell'USL! Quindi il comparto non è toccato, lei dice, e io me ne rallegro, ma vorrei ricordare, quando lei minimizza e dice che sono stati fatti interventi di riduzione intanto a fronte di normative nazionali...ma i dirigenti sanitari non medici hanno una media nazionale di guadagno lordo di 62.800 euro ed in Valle d'Aosta 95.000 euro! I dirigenti amministrativi nazionali hanno una media lorda di 62.800 euro, quelli regionali 91.000 euro, e lei mi fa il raffronto fra il direttore generale di Bolzano per minimizzare? Questa è una realtà che dice di uno scarto enorme fra la realtà valdostana e quella nazionale! Allora, se c'è qualcuno che deve fare dei sacrifici, non sono, ripeto, quelli che hanno perso; lei dice che avete loro garantito il lavoro...sì, ma avete ridotto da 100 a 80 percento il loro contratto!
Lei mi dice una cosa grave, cioè i primi a pagare sono stati i più deboli, assunti a tempo determinato, gli interinali, questi hanno avuto la riduzione del 20 percento, non del 5, su uno stipendio di quasi 100.000 euro all'anno, che è inessenziale nella vita di queste persone! A cosa rinunciano? A comprarsi un nuovo paio di scarpe o una nuova Ferrari? Non ho capito! Qui c'è gente che fatica ad arrivare alla fine del mese e sono i primi che hanno già cominciato a pagare l'anno scorso ed il direttore generale parla di razionalizzazione che coinvolge queste persone. Lei lo smentisce oggi, in quest'aula, dicendo che i giornali hanno capito male. Bene, insieme ai sindacati vigileremo che questo sia, che non ci siano meno posti di lavoro e che non siano questi i primi a pagare! Se i sacrifici vanno fatti, li dovranno anche fare i lavoratori interinali ed i lavoratori semplici, ma deve arrivare un messaggio che qui chi sta fuori da ogni tipo di standard nazionale sia il primo che lascia qualcosa sul piatto! Non raccontiamoci che tutto va bene...non va bene, e lo dicono i dati oggettivi!