Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2061 del 9 novembre 2011 - Resoconto

OGGETTO N. 2061/XIII - Relazione ai sensi dell'articolo 4, comma 2, della legge regionale 18 giugno 2004, n. 10 recante "Interventi per il patrimonio immobiliare regionale destinato ad attività produttive e commerciali".

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie.

Credo che i colleghi abbiano già avuto modo di valutare la relazione predisposta dagli uffici competenti della società Vallée d'Aoste Structure. Sulle considerazioni non penso di dover entrare molto nel merito se non per fare alcune osservazioni di fondo, oltre a ringraziare Vallée d'Aoste Structure per il lavoro svolto nel breve tempo da quando è stata istituita a questa norma.

Vorrei solo far presente che, in un periodo di crisi come questo, l'attività ha sicuramente dei problemi collegati al discorso finanziario e, di conseguenza, sappiamo qual è l'importanza di attivare subito i meccanismi per mettere a disposizione delle aziende, di quelle che vengono in Valle e di quelle che già sono installate, la manutenzione, oppure il recupero di strutture che possano permettere di garantire i posti di lavoro. Nel 2010 e negli anni precedenti la tendenza economica di fondo per quanto riguarda Vallée d'Aoste Structure è rimasta però negativa, da 1.200.000 a 1.300.000 per il 2011...tenuto conto che i costi sostenuti per lo svolgimento dell'attività societaria sono superiori ai ricavi derivanti dai canoni versati dalle società che utilizzano le strutture che vengono messe a loro disposizione. Su tale risultato pesano anche le risoluzioni a seguito di accordi raggiunti, ad esempio, con alcune società da voi conosciute - che sono state portate anche all'attenzione di questo Consiglio -: Tecnomec, Xerox, SPF per la riduzione del canone di locazione, a cui si è pervenuti attraverso la riduzione di superfici locate. Si è riusciti a salvare la Tecnomec con questi meccanismi per cui, riducendone la superficie, si è ridotto il canone, è entrato un nuovo socio e quindi c'è stata una riconversione, per la Xerox si è tentato di fare la stessa cosa. Abbiamo nel contempo, in un quadro sostanzialmente recessivo, comunque nel 2010, concesso in locazione spazi - che danno anche il senso della vitalità che c'è nel settore - alla società Via delle Indie lo stabilimento industriale di Hône "ex Elelys", alla società Veralco lo stabilimento industriale ad Arnad, alla società Perino Marmi il lotto dell'edificio PAC di Aosta, alla società Core Informatica sempre una parte dell'ex Zincocelere di Pont-Saint-Martin, all'impresa Angelini un lotto del fabbricato ex Saint-Ours a Villeneuve.

Considerato che nel corso del 2011 si è avuto anche un fallimento, quello dell'impresa Brilla, la risoluzione di contratto di locazione di Xerox, di cui accennavo prima, e le difficoltà di Ribes e Verrès S.p.A., che abbiamo discusso ultimamente in Consiglio...tenuto conto che permane una situazione di difficoltà economica, anche per il 2011, c'è una perdita leggermente superiore a quella del 2010.

La considerevole entità delle spese sostenute per gli immobili risponde all'esigenza di rimediare all'usura del tempo, di adeguarli e di metterli a norma soprattutto, perché tante di queste strutture non lo erano e si è dovuti intervenire per i nuovi insediamenti, di conseguenza ci sono stati investimenti importanti. In altri casi c'è stato un investimento di adeguamento alla normativa ambientale: alcuni tetti che erano ancora in eternit, nuovi impianti elettrici per quanto riguarda Hône e la realizzazione di impianti fotovoltaici nello stabilimento di Champagne: essendo lo stesso ben esposto, si è avuta l'idea di utilizzare al meglio la superficie con un investimento privato sulla struttura, che comincia ad essere interessante sotto il profilo della resa e del risparmio energetico: si tratta, come sapete, della Grivel, che si è spostata a Champagne e che va molto bene. Sono state quindi previste una serie di impermeabilizzazioni delle varie strutture, poi, nell'ambito dell'attività di Valle d'Aoste Structure, va ricordata la gestione della pépinière d'entreprises, supporto all'avvio di nuove attività produttive e al perseguimento dell'obiettivo generale e dello sviluppo di una certa cultura imprenditoriale. Oltre alle azioni generali di animazione territoriale con conferenze sull'innovazione, sulla creazione e la gestione delle imprese, al 31 dicembre 2010 risultano insediate sei imprese nella sede di Pont-Saint-Martin e dodici in quella di Aosta. Infine va posta una certa attenzione sulla situazione occupazionale delle imprese presenti negli immobili gestiti da Vallée d'Aoste Structure, dato che l'occupazione è la principale preoccupazione, e costituisce il vero valore aggiunto dell'attività svolta.

A conferma che il sistema occupazionale valdostano registra, pur in questo periodo di crisi generale, una sostanziale tenuta, i dati indicano che la forza lavoro occupata negli immobili che Vallée d'Aoste Structure concede in locazione è stata nel 2010 di 1.367 dipendenti operanti in 36 imprese, oltre a 1.050 dipendenti della Cogne Acciai Speciali, e 111 addetti operanti nelle imprese insediate nella pépinière. Questo è un dato che fa capire qual è l'importanza di tale intervento e di come sia necessario seguirlo con la massima attenzione. Naturalmente monitoriamo con particolare preoccupazione quello che sta avvenendo a livello occupazionale, le difficoltà economiche non aiutano certamente l'occupazione di spazi; comunque abbiamo delle richieste, si sta lavorando anche alla soluzione di alcune problematiche annose come la situazione di Châtillon e di Verrès, quindi credo che il lavoro svolto da Vallée d'Aoste Structure sia comunque un lavoro importante. Ringraziamo pertanto la società e tutte le maestranze per quello che è stato fatto in questi anni. Grazie.

Presidente - La parola al Vicepresidente Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

Qualche considerazione sulla relazione che la società ci ha fornito. Lo scorso anno avevamo chiesto al Presidente se si poteva affrontare la discussione prima, al mese di luglio; domandiamo che il prossimo anno, se possibile, si anticipi l'esame di tale documento, di modo che non accada quello che si sta verificando in questo momento: si discutono dati del 2010 a fine 2011. Mi ricordo che l'anno scorso avevamo affrontato lo stesso tema; questo è un dettaglio operativo più che altro.

Qualche considerazione. Da mettere come punto di forza in un momento di difficoltà, il dato più importante è quello che l'occupazione nonostante tutto tiene. I dati che forniva prima il Presidente ci dicono che i lavoratori di tutto l'indotto delle 36 aziende della Cogne sono circa 2.500, nel 2009 erano circa 2.500 e nel 2008 circa 2.600; questo è l'ordine di grandezza di cosa stiamo discutendo. Oltre al fatto che l'occupazione tiene, che, a mio avviso, è il dato più rilevante, l'altro aspetto - e che diverse volte ci siamo detti in questi anni - è che la totalità degli immobili è locata con contratti di lunga durata, nei quali la società è subentrata alla Regione. Rimane quindi la difficoltà di abbattere o di ridurre le perdite di esercizio rispetto ai contratti che le società hanno con Vallée d'Aoste Structure, che non possono nel breve abbattere questo delta.

Vorrei fermarmi sull'argomento n. 7: "Programmi per gli immobili non locati". Capisco perfettamente che la difficoltà è totale in un momento di crisi, ma la stessa scheda ci è stata presentata l'anno scorso...è la stessa di quest'anno, gli stessi edifici vuoti ricalcano il 2009. Ci sembra un po' la chiave forse più delicata, più difficile da mettere in campo in questo momento: come poter riempire i locali di proprietà che ad oggi sono ancora sfitti. Più volte in quest'aula negli ultimi due anni abbiamo affrontato l'argomento Tecdis di Châtillon, per fare un esempio, per valutare le azioni da mettere in campo soprattutto come società, visto che più volte si è detto che è la società che deve cercare di mettere in campo azioni atte ad occupare lo stabile. Capiamo perfettamente le difficoltà, potremmo discutere per una giornata intera delle difficoltà ad utilizzare fabbricati ad oggi sfitti. Penso che non sarebbe male il prossimo anno, oltre a ridurre la perdita di esercizio, come è stato fatto, mettere in campo delle azioni che vadano in quella direzione, e non soffermarci solo a discutere di ordinaria amministrazione, anche se importante, ma non sufficiente in questo momento. È curioso anche il dato, che non conoscevo, sulla ricaduta dei residenti in Valle d'Aosta: su 1.400 lavoratori solo la metà risiede in Valle come indotto, tralasciando l'indotto principale, che è quello della Cogne. Termino dicendo che, a mio avviso, proprio in relazione alla scheda n. 7, le azioni da mettere in campo devono essere attuate non solo al più presto, ma essere anche più aggressive di quelle che in questo momento si stanno facendo. Grazie.

Presidente - La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Grazie Presidente.

Prendiamo atto di questa relazione, che sebbene presenti alcune criticità ancora nel rapporto fra entrate e uscite...dobbiamo rilevare che ancora di più rispetto agli altri anni non è tanto lì che si punta la nostra attenzione. Se qualche anno fa eravamo stati forse incisivi - l'Assessore Pastoret aveva risposto anche a delle critiche rispetto a questo tipo di gestione -, cercando di ottenere un miglioramento che va sempre auspicato, è questa l'occasione per rivalutare l'importanza di questo patrimonio affidato a Vallée d'Aoste Structure, patrimonio indispensabile per il lavoro della Valle d'Aosta. Quello che continuiamo a chiedere è la massima valorizzazione di questo patrimonio, perché come si può apprendere dalla relazione, l'interessante è che, quando ci sono delle dismissioni, esse vadano dirette ad aziende che stanno operando; questo quasi ci fa piacere, perché è un soggetto privato che acquisisce una proprietà per produrre. Il nostro intento quindi è quello di ribadire l'importanza che tali strutture siano mantenute e adibite ad attività industriali con tutta l'evoluzione che questo termine ha oggi: quando diciamo "industriali", non ci riferiamo solo agli stabilimenti come la Cogne, ma ad impianti caratterizzati da moderne tecnologie e magari a più basso tasso di utilizzo delle persone. L'auspicio che facciamo è che si continui a lavorare in questa direzione, così come abbiamo apprezzato che in alcuni casi di difficoltà da parte delle società - penso al caso di Gignod - si siano fatti degli sforzi per ridurre e rimodellare questi affitti gestendo in modo diverso gli spazi: ecco questo ci fa capire l'importanza che può avere ancora oggi tale tipo di struttura. Naturalmente l'invito - qui condivido quanto dice il collega - è di sfruttarli appieno tutti, quindi non è solo per la relazione Vallée d'Aoste Structure, ma in generale...per riuscire a trovare soluzioni affinché aree come quelle della Tecdis tornino a vedere la presenza dei lavoratori. Grazie.

Presidente - Se non vi sono altri interventi, il Consiglio prende atto della relazione.

Il Consiglio

Premesso che:

- la legge regionale 18 giugno 2004, n. 10 recante "Interventi per il patrimonio immobiliare regionale destinato ad attività produttive e commerciali" prevede, all'articolo 4, comma 2, la presentazione annuale da parte del Presidente della Regione di una relazione sulle attività della società a cui l'Amministrazione regionale ha conferito i beni facenti parte del patrimonio immobiliare regionale destinato ad attività produttive e industriali e sull'attuazione degli eventuali programmi di dismissione dei beni in argomento;

- il Presidente della Regione ha presentato al Consiglio regionale l'allegata relazione, ai sensi dell'articolo 4, comma 2, della legge regionale 18 giugno 2004, n. 10.

Prende atto

della relazione stessa.

Allegato

(omissis)