Oggetto del Consiglio n. 2053 del 9 novembre 2011 - Resoconto
OGGETTO N. 2053/XIII - Interpellanza: "Ipotesi di ridimensionamento degli interventi previsti dal Piano di assistenza zooiatrica".
Interpellanza
Avendo appreso dell'intenzione espressa dal Governo regionale alle associazioni del settore zootecnico di non dare continuità al Programma operativo, in essere per il 2009/2011, diretto alla Lotta alla mastite bovina, previsto dalla delibera n. 323, del 13 febbraio 2009;
Appreso altresì che lo stesso Governo regionale intende ridimensionare, il Programma, operativo nel triennio 2009/2011, diretto all'Assistenza zooiatrica negli allevamenti della Valle d'Aosta e all'Attività di supporto al Programma di selezione della razza bovina valdostana, avviato con delibera n. 399, del 20 febbraio 2009;
Constatato che gli allevatori avevano espresso una diffusa soddisfazione per l'Assistenza zooiatrica e la Lotta alla mastite;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
il Governo regionale per sapere se intenda:
1) rivalutare l'ipotesi di ridimensionamento del Piano di Assistenza zooiatrica e di Attività di supporto al Programma di selezione della razza bovina valdostana;
2) rilanciare almeno per il biennio 2012/2013 il Programma operativo di Lotta mastite bovina;
3) illustrare le ragioni scientifiche e tecniche che renderebbero superati o parzialmente superati gli interventi di Assistenza zooiatrica, di Supporto alla Selezione della razza bovina valdostana, di Lotta alla mastite bovina.
F.to: Donzel
Presidente - La parola al Consigliere Donzel.
Donzel (PD) - Egregio Presidente, cari colleghi, siamo venuti a conoscenza di un corretto percorso, perché non c'è nulla da eccepire, rispetto al fatto che alle associazioni interessate era stata prospettata una revisione rispetto ad un programma di attività che riguarda due questioni: l'assistenza zooiatrica e la lotta alla mastite bovina, e quindi in alcune riunioni - poi naturalmente noi non siamo presenti a queste riunioni e quindi parliamo di rimessa - era stato prospettato un forte ridimensionamento di questi due programmi operativi.
Allora, vista la valenza di questi programmi operativi, visto che si ispirano ad una legge in un tempo in cui questo Consiglio legiferava con attenzione rispetto al settore dell'allevamento zootecnico - ci rifacciamo al lontano 2002 -, nell'ultima delibera del 2009 per quanto riguarda l'assistenza zooiatrica si rilevava che l'ANABORAVA, quale ente istituzionalmente competente, ha gestito con affidabilità il piano relativo all'assistenza zooiatrica veterinaria per il periodo 2002-2008, che era stato rinnovato varie volte attraverso una serie di delibere che qui non richiamo. Sempre nell'ultima delibera si rilevava che il comitato tecnico, sulla base delle relazioni di attività e dei risultati ottenuti, riteneva opportuno dare continuità a questo programma, perché tale programma nasceva dalla necessità di garantire il benessere animale attraverso il miglioramento dell'operatività dei veterinari in un territorio montano - quindi richiamando la nostra natura di territorio di montagna - e dalla necessità di garantire l'applicazione dello schema selettivo della razza bovina valdostana e, anche qui, da una parte la montagna e dall'altra la peculiarità del nostro allevamento. Stessa cosa valeva per l'altra delibera, si tratta di due delibere distinte, ma che hanno sempre viaggiato di comune accordo in questo percorso, quella che riguardava la possibilità di risanare gli allevamenti dalla mastite bovina. Visto che ci ascoltano dei giornalisti, vorrei richiamare l'attenzione che la mastite bovina non è da confondersi con malattie che hanno effetto sugli uomini, non c'è nessun pericolo per l'essere umano, ecco non andiamo a confonderle con altre malattie; rassicuro tutti che stiamo parlando di un problema che riguarda gli animali, ma che è molto delicato, perché compromette la produzione del latte.
Visto che il valore stesso degli animali è in costante calo, solo per darvi un esempio di cosa può succedere, in molti allevamenti della Pianura Padana non si curano neanche più gli animali che si ammalano di questa malattia, ma si provvede ad eliminarli. Quindi è qualcosa che produce gravi danni ad aziende già in difficoltà come quelle valdostane, che operano in territori di montagna, perché la mastite bovina impedisce l'utilizzo del latte per l'uso commestibile e per la produzione della Fontina. Il fatto che queste due tipologie di intervento avevano avuto un apprezzamento molto forte da parte degli allevatori ed un apprezzamento anche da parte degli operatori, dei veterinari che operano in questo settore, ci ha sollevato dei dubbi rispetto a queste voci di riconsiderare questi programmi di assistenza in un momento di gravissima difficoltà del settore zootecnico, in cui si rischiano davvero dei passi indietro della nostra zootecnica. Quindi probabilmente è un momento in cui, compatibilmente con le risorse che abbiamo, dovremmo in questi settori fare lo sforzo massimo, trascurando le polemiche che magari ci sono sulle distribuzioni dei campanacci e concentrarsi su quello che riguarda questi programmi che - ricordo - valgono ognuno, sia quello di assistenza zooiatrica, sia quello di lotta alla mastite, circa 900.000 euro. Quindi parliamo di 1.800.000 euro, non parliamo di 10.000 euro di benefit del Comune di Aosta, parliamo di milionate di euro e la delicatezza di questa questione è assolutamente maggiore!
Quello che personalmente non sono riuscito a capire perché dalle delibere non si evince, è la ragione scientifica e tecnica che rende parzialmente superata questa tipologia di intervento: se vi siano allo studio delle soluzioni alternative o - come io auspicherei - se facendo uno sforzo si potessero rinnovare questi due importantissimi interventi nel settore zootecnico.
Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Albert Lanièce.
Lanièce A. - Grazie Presidente. Ringrazio il collega Donzel, perché così permette di comunicare correttamente la scelta della Giunta regionale rispetto a questi due temi, sui quali da alcuni mesi stiamo ragionando attentamente con tutto il settore sanitario e veterinario e con le associazioni di categoria.
Per la prima domanda, sul "piano di assistenza zooiatrica e di attività di supporto al programma di selezione della razza bovina valdostana" risponde il sottoscritto, proprio per dare una valenza sanitaria a questi piani che sono importanti per controllare una serie di situazioni. Il piano di assistenza zooiatrica e di attività di supporto al programma di selezione della razza bovina valdostana è nato con l'esigenza di garantire da un lato l'assistenza veterinaria agli allevamenti nelle ore notturne e nei giorni festivi e prefestivi, dall'altro un efficace servizio di supporto alla fecondazione artificiale con una possibilità di scelta oculata dei tori impiegati e con la corretta gestione dei certificati di intervento fecondativo. È già stato detto, che il 31 dicembre 2011 scade il piano del triennio, quindi si è fatta un'attenta valutazione su tutti gli aspetti riguardanti l'attività libero professionista dei veterinari e siamo entrati anche nel merito di tutto il progetto di assistenza zooiatrica. Si è fatta quindi una valutazione delle singole voci di costo di tali piani, che ha evidenziato dei margini di contenimento della spesa, soprattutto per quanto riguarda le spese di gestione, senza pregiudicarne lo svolgimento, ma distribuendo equamente su tutti gli attori le contrazioni economiche conseguenti, e non si tratta di forti ridimensionamenti. Pertanto, alla luce di queste ulteriori valutazioni, è nell'intenzione dell'Amministrazione regionale riproporre il finanziamento, per prevedere anche il prossimo anno questi due piani sanitari - della mastite parlerò nella risposta successiva -, sia per l'attività di assistenza zooiatrica che per quella di supporto al programma di selezione della razza bovina valdostana.
Per quanto riguarda il piano di lotta alla mastite bovina, con le caratteristiche attuali, è nato nel 2002 per fronteggiare le patologie a carattere contagioso causate dallo staphylococcus aureus e dallo streptococcus agalactiae, che può dare problemi alla salute umana, anzi, ed i suoi esiti sono stati raffrontati nel 2002-2010 in termini di dati relativi alla percentuale di positività dei capi e di prevalenza dell'incidenza di tali malattie. Dalla lettura dei dati, per quanto riguarda la mastite, si desume che il trend degli ultimi anni è stato favorevole, malgrado l'incidenza dello stafilococco aureo e dello stafilococco agalactiae risulti ancora troppo alta attestandosi rispettivamente al 20,3 percento ed al 10,1 percento. Una valutazione delle motivazioni che non hanno reso possibile maggiori margini di miglioramento conseguentemente all'esecuzione di tale piano, evidenzi in esso delle criticità legate al fatto che i benefici ottenuti sugli animali nelle aziende di piano vengono compromessi nella gestione in alpeggio e che le medesime operazioni, in tale ambito, vengono svolte contemporaneamente dai diversi soggetti; quindi in alpeggio si perdono i risultati del piano mastite che viene fatto durante il piano. Si ritiene che dopo nove anni di svolgimento occorra dal punto di vista scientifico, introdurre misure di biosicurezza e di prevenzione obbligatorie, onde abbattere ulteriormente i dati di prevalenza e di incidenza di tali patologie, quindi prevedere in alpeggio che ci sia un'attenzione particolare. Si precisa che lo stafilococco aureo, per le sue caratteristiche di eziopatogenesi, risulta difficilmente sradicabile e che lo streptococco agalactiae è un germe non avente caratteristiche zoonosiche, per cui non vi sono i presupposti per l'adozione di un piano di eradicazione definitiva. Anche in tale caso una valutazione delle singole voci di costo del piano ha evidenziato dei margini di contenimento della spesa, derivanti, da un lato, dal fatto di aver fornito agli allevatori con un piano terminato nel 2011, gli strumenti e la formazione necessari per una gestione corretta e virtuosa di tali problematiche, essendo loro stessi in grado di applicare idonee misure di prevenzione e corretta prassi igienico sanitaria; dall'altro, dalla necessità di ottimizzare e razionalizzare analoghe azioni di monitoraggio verso tale patologia, che vengono da sempre svolte dall'AREV, consistenti nei controlli funzionali (proteine, grassi e cellule somatiche), e di prevenzione e controllo svolti dai servizi veterinari dell'Azienda USL in merito alla valutazione dei requisiti e alla gestione delle non conformità delle aziende zootecniche, che conferiscono il latte presso gli stabilimenti di trasformazione in relazione ai limiti stabiliti dai regolamenti comunitari. In base a quanto sopra esposto quindi, sia dal lato tecnico che dal lato scientifico, si ritiene di riproporre la lotta di piano alla mastite, con alcuni correttivi che dovranno andare a migliorare quegli aspetti scientifici che comunque portano ad una riproposizione di alcuni aspetti della mastite.
La terza risposta è quindi che vengono riproposti questi due piani, la cui valutazione è stata condivisa con l'Associazione allevatori e con la direzione dell'ANABORAVA in una recentissima riunione dove si è valutata la condivisione e la soddisfazione dell'ultima proposta; pertanto ci sarà la possibilità di riproporre in modo serio questi piani, anche per il prossimo anno.
Presidente - La parola al Consigliere Donzel.
Donzel (PD) - Ringrazio l'Assessore.
Certamente noi avevamo due obiettivi nel porre questa questione: uno era quello di mantenere questa tipologia di misura, l'altro di capire le ragioni scientifiche e tecniche. Francamente, se l'obiettivo uno è "il titolo viene mantenuto", sull'obiettivo "capire le ragioni scientifiche e tecniche" qualche perplessità c'è. Ho capito che ci sono margini di riduzione nei costi di gestione, ma rispetto al fatto della lotta alla mastite, visto che il piano funziona dal 2008 al 2011, non è che sono cambiati i criteri di gestione degli alpeggi: si sa che in alpeggio gli animali hanno una minore attenzione individuale e quindi non è che stiamo parlando di una questione di tipo scientifico...certo, chiamiamola pure "scientifica", va bene...
(interruzione dell'Assessore Albert Lanièce, fuori microfono)
...la sostanza della questione è la seguente: c'erano 1.800.000 euro stanziati per questi due piani, scopriremo a giorni qual è l'accordo che, scopro oggi, l'AREV ha accettato, cioè avete l'avallo dell'AREV...cosa possiamo dire, noi, che non siamo rappresentanti dell'AREV? Se l'AREV dice che va bene il piano proposto, vedremo di capire a quanto corrisponde! Noi ci permettiamo di anticipare alcune valutazioni che sono le seguenti: se andiamo a ridurre questi finanziamenti, saranno ulteriormente penalizzate le aziende che sono in difficoltà ed in particolare quelle di montagna. Poi ci sarà modo di vedere come Mago Zurlì riuscirà a fare in modo che, mettendo meno risorse, avremo una migliore qualità dell'assistenza zooiatrica e della lotta alla mastite!
Allora mi permetto di dire però che qualcuno dovrà rendere conto di dove venivano buttati questi soldi dal 2002 al 2011, perché se siamo in grado di fare meglio spendendo meno...e tutte le volte ormai me lo sento dire questo, su tutti gli argomenti: mettiamo meno soldi e il servizio è migliore...secondo me non è così! Non è così, in un settore dove si sa benissimo che aumentano i costi dei medicinali, aumentano i costi dei veterinari, dal punto di vista economico è matematicamente impossibile. Andremo a vedere il miracolo!