Oggetto del Consiglio n. 1945 del 27 luglio 2011 - Resoconto
OGGETTO N. 1945/XIII - Proposta di legge: "Modificazioni alla legge regionale 4 settembre 2001, n. 26 (Istituzione, organizzazione e funzionamento del Comitato Regionale per le Comunicazioni (Co.Re.Com.). Abrogazione della legge regionale 27 dicembre 1991, n. 85)." (Reiezione di un ordine del giorno)
Articolo 1
(Sostituzione dell'articolo 3)
1. L'articolo 3 della legge regionale 4 settembre 2001, n. 26 (Istituzione, organizzazione e funzionamento del Comitato Regionale per le Comunicazioni (Co.Re.Com.). Abrogazione della legge regionale 27 dicembre 1991, n. 85), è sostituito dal seguente:
"Articolo 3
(Composizione e durata in carica)
1. Il Comitato è composto dal Presidente e da altri due componenti. I tre componenti sono scelti tra persone che diano garanzia di assoluta indipendenza sia dal sistema politico istituzionale che dal sistema degli interessi di settore delle comunicazioni e che possiedano competenza ed esperienza comprovate nel settore della comunicazione nei suoi aspetti culturali, giuridici, economici e tecnologici.
2. Il Presidente del Comitato è eletto dal Consiglio regionale, a votazione segreta, a maggioranza dei due terzi dei Consiglieri assegnati. Qualora, dopo due votazioni consecutive, nessun candidato raggiunga tale maggioranza, il Consiglio procede con ulteriore votazione da effettuarsi nella stessa seduta del Consiglio regionale e risulta eletto il candidato che riporta la maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati.
3. Gli altri componenti del Comitato sono eletti dal Consiglio regionale, a votazione segreta, con voto limitato a un nome. In caso di parità è eletto il più anziano di età.
4. I componenti del Comitato restano in carica cinque anni a decorrere dalla data dell'elezione e non sono immediatamente rieleggibili. Il divieto di immediata rielezione non si applica ai componenti del Comitato che abbiano svolto la loro funzione per un periodo di tempo inferiore a due anni e sei mesi. I componenti del Comitato continuano ad esercitare le loro funzioni fino al giorno antecedente l'insediamento dei successori, su convocazione del Presidente del Consiglio regionale.
5. In caso di morte, di dimissioni o di decadenza di un membro del Comitato, il Consiglio regionale procede all'elezione del sostituto, che resta in carica fino alla scadenza del Comitato. Alle elezioni per il rinnovo parziale del Comitato non si applica il metodo del voto limitato.
6. Alle procedure di rinnovo integrale del Comitato si provvede entro sessanta giorni dalla scadenza ordinaria. Al rinnovo parziale del Comitato, in seguito a cessazione anticipata dalla carica di uno o due membri, si procede entro sessanta giorni dalla morte del componente o contestualmente alla presa d'atto delle dimissioni o alla deliberazione consiliare di decadenza del componente.
7. Ai fini della nomina del Presidente del Comitato e degli altri componenti non si applica la legge regionale 10 aprile 1997, n. 11 (Disciplina delle nomine e delle designazioni di competenza regionale).".
Articolo 2
(Modificazione all'articolo 4)
1. Dopo il comma 1 dell'articolo 4 della l.r. 26/2001, è inserito il seguente:
"1bis. La rimozione delle cause di incompatibilità di cui al comma 1 ha luogo entro venti giorni dalla data di ricevimento della comunicazione, da parte del Presidente del Consiglio regionale, dell'elezione, pena la dichiarazione di decadenza del Presidente o del componente del Comitato da parte del Consiglio regionale.".
Articolo 3
(Modificazione all'articolo 5)
1. Alla lettera b) del comma 1 dell'articolo 5 della l.r. 26/2001, la parola: "sussista" è sostituita dalla seguente: "sopravvenga".
Articolo 4
(Modificazione all'articolo 6)
1. Al comma 2 dell'articolo 6 della l.r. 26/2001, le parole: "all'elezione" sono sostituite dalle seguenti: "al giorno antecedente l'insediamento".
Articolo 5
(Modificazioni all'articolo 8)
1. Alla lettera b) del comma 1 dell'articolo 8 della l.r. 26/2001, dopo la parola: "Comitato" sono inserite le seguenti: "almeno una volta al mese".
2. La lettera c) del comma 1 dell'articolo 8 della l.r. 26/2001 è sostituita dalla seguente:
"c) cura i rapporti con gli organi regionali, con l'Autorità e con gli organi nazionali di coordinamento.".
3. Al comma 2 dell'articolo 8 della l.r. 26/2001, le parole: "dal vice-presidente" sono sostituite dalle seguenti: "da un componente da lui delegato".
Articolo 6
(Modificazioni all'articolo 9)
1. All'alinea del comma 1 dell'articolo 9 della l.r. 26/2001, le parole: "col voto di quattro quinti dei suoi componenti" sono sostituite dalle seguenti: "con voto unanime".
2. Al comma 2 dell'articolo 9 della l.r. 26/2001, le parole: "la maggioranza di cui al comma 1" sono sostituite dalle seguenti: "voto unanime".
Articolo 7
(Modificazione all'articolo 10)
1. Dopo il comma 3 dell'articolo 10 della l.r. 26/2001, è aggiunto il seguente:
"3bis. L'Ufficio di Presidenza, sentite le esigenze del Comitato, stabilisce i criteri e le modalità per l'acquisizione di beni, servizi e supporti funzionali all'esercizio delle attività dei componenti del Comitato, nonché per l'attivazione delle coperture assicurative, in misura comunque non superiore a quanto previsto per i consiglieri regionali.".
Articolo 8
(Modificazione all'articolo 11)
1. Il comma 1 dell'articolo 11 della l.r. 26/2001 è sostituito dal seguente:
"1. Per lo svolgimento delle funzioni proprie o delegate di cui agli articoli 12 e 13 il Comitato dispone della struttura di supporto di cui all'articolo 16. Si avvale inoltre dell'Ispettorato territoriale del Ministero competente in materia di comunicazioni, ai sensi dell'articolo 13 del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177 (Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici).".
Articolo 9
(Modificazioni all'articolo 12)
1. Il numero 4) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 12 della l.r. 26/2001 è sostituito dal seguente:
"4) monitorizza l'utilizzazione dei fondi per la pubblicità degli enti pubblici di cui all'articolo 9, comma 1, della legge 6 agosto 1990, n. 223 (Disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato), presentando rapporti periodici;".
2. Dopo il numero 6) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 12 della l.r. 26/2001, è inserito il seguente:
"6bis) monitorizza la presenza sui media locali delle forze politiche rappresentate in Consiglio regionale, ai sensi dell'articolo 18 della legge regionale 18 aprile 2008, n. 11 (Nuove disposizioni in materia di interventi a sostegno dell'informazione e dell'editoria locale);".
3. Al numero 8) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 12 della l.r. 26/2001, dopo la parola: "sviluppare" sono inserite le seguenti: "la conoscenza,".
4. Il numero 11) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 12 della l.r. 26/2001 è sostituito dal seguente:
"11) attua idonee forme di consultazione, sulle materie di sua competenza, con la sede regionale della concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, con le associazioni delle emittenti private, con l'Ordine dei giornalisti, con l'Associazione Stampa della Valle d'Aosta, con le associazioni degli utenti e dei consumatori, con la Commissione regionale per le pari opportunità, con gli organi dell'amministrazione scolastica e con gli altri eventuali soggetti collettivi interessati al settore delle comunicazioni;".
5. Il numero 1) della lettera b) del comma 1 dell'articolo 12 della l.r. 26/2001 è sostituito dal seguente:
"1) collabora con l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (ARPA), mettendo a disposizione le informazioni e i dati di cui dispone, alla tenuta del catasto delle stazioni radioelettriche per radiotelecomunicazioni di cui all'articolo 16 della legge regionale 4 novembre 2005, n. 25 (Disciplina per l'installazione, la localizzazione e l'esercizio di stazioni radioelettriche e di strutture di radiotelecomunicazioni. Modificazioni alla legge regionale 6 aprile 1998, n. 11 (Normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d'Aosta), e abrogazione della legge regionale 21 agosto 2000, n. 31);".
6. Al numero 1) della lettera c) del comma 1 dell'articolo 12 della l.r. 26/2001, le parole: "Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (ARPA), istituita dalla legge regionale 4 settembre 1995, n. 41" sono sostituite dalla seguente: "ARPA".
Articolo 10
(Modificazione all'articolo 13)
1. Il comma 4 dell'articolo 13 della l.r. 26/2001 è sostituito dal seguente:
"4. L'esercizio delle funzioni delegate è subordinato alla stipulazione di apposite convenzioni, sottoscritte dal Presidente dell'Autorità, dal Presidente della Regione, d'intesa con il Presidente del Consiglio regionale e dal Presidente del Comitato, nelle quali sono specificate le singole funzioni delegate, nonché le risorse umane e finanziarie assegnate, necessarie per provvedere al loro esercizio. Il Presidente del Consiglio regionale illustra alla Commissione consiliare competente i contenuti delle convenzioni da stipulare.".
Articolo 11
(Modificazione all'articolo 14)
1. Al comma 1 dell'articolo 14 della l.r. 26/2001, prima delle parole: "Ogni anno" sono introdotte le seguenti: "Entro il 30 settembre di".
Articolo 12
(Modificazione all'articolo 15)
1. Il comma 1 dell'articolo 15 della l.r. 26/2001 è sostituito dal seguente:
"1. Ai fini dell'esercizio dell'attività di vigilanza correlata alle funzioni gestionali e di controllo di cui all'articolo 12, comma 1, lettere b) e c), gli enti locali comunicano al Comitato i provvedimenti di competenza concernenti le postazioni emittenti radiotelevisive, nonché gli impianti di radiotrasmissione, o di ripetizione dei segnali di telefonia fissa e mobile o di ogni altra sorgente di emissioni radioelettriche.".
Articolo 13
(Modificazioni all'articolo 22)
1. Al comma 3 dell'articolo 22 della l.r. 26/2001, le parole: "regionale e assegnate al" sono sostituite dalla seguente: "del".
2. Il comma 4 dell'articolo 22 della l.r. 26/2001 è sostituito dal seguente:
"4. Nel bilancio del Consiglio regionale, di cui all'articolo 5 della legge regionale 28 febbraio 2011, n. 3 (Disposizioni in materia di autonomia funzionale e nuova disciplina dell'organizzazione amministrativa del Consiglio regionale della Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste. Abrogazione della legge regionale 30 luglio 1991, n. 26 (Ordinamento amministrativo del Consiglio regionale)), sono inserite apposite voci di spesa per l'attività e le funzioni, proprie e delegate, del Comitato.".
Articolo 14
(Disposizione transitoria)
1. La riduzione del numero dei componenti del Comitato disposta dall'articolo 3 della l.r. 26/2001, come sostituito dall'articolo 1 della presente legge, si applica a decorrere dal primo rinnovo integrale del Comitato successivo alla data di entrata in vigore della medesima legge.
Articolo 15
(Abrogazione)
1. La lettera abis) del comma 1 dell'articolo 10 della l.r. 26/2001 è abrogata a decorrere dal primo rinnovo integrale del Comitato successivo alla data di entrata in vigore della presente legge.
Presidente - Prima di passare la parola al relatore, ricordo che c'è un parere favorevole a maggioranza con emendamenti delle Commissioni I e II, che il Co.Re.Com. ha formulato delle osservazioni e che sono stati presentati: un ordine del giorno dai gruppi ALPE e PD, un emendamento dal Presidente Cerise, nove emendamenti dal PD e sei dal gruppo ALPE.
La parola al relatore, Consigliere Crétaz.
Crétaz (UV) - Grazie Presidente. La proposta di legge in esame dispone una serie di modifiche alla legge regionale n. 26/2001, istitutiva del Comitato Regionale per le Comunicazioni. L'obiettivo è fondamentalmente quello di apportare dei correttivi alla normativa vigente sulla base delle esigenze emerse nel corso dell'ormai decennale attività del Co.Re.Com.. Le modifiche introdotte dalla proposta di legge sono numerose ed eterogenee, ma sono sostanzialmente riconducibili alla necessità di garantire una maggiore snellezza, efficacia ed economicità all'azione del comitato. Innanzitutto la proposta di legge prevede la riduzione del numero dei componenti del comitato da cinque a tre, la riforma si ispira ad una logica di semplificazione e di abbattimento dei costi ed è in linea con quanto già previsto da altre Regioni. In conseguenza di tale riduzione, è inoltre soppressa la figura del Vicepresidente del comitato, le cui funzioni di supplenza, in caso di assenza o impedimento del Presidente, sono esercitate, a turno, da ciascun componente del comitato stesso. Un ulteriore intervento è previsto per evitare situazioni di impasse nell'elezione del Presidente del comitato nel caso di mancato raggiungimento della maggioranza dei due terzi dei componenti del Consiglio regionale dopo due votazioni consecutive. In tale ipotesi, infatti, è prevista un'ulteriore votazione da effettuarsi nella stessa seduta e risulta eletto il candidato che riporta la maggioranza assoluta dei consiglieri. Questa nuova procedura consente pertanto il raggiungimento di un adeguato equilibrio fra l'esigenza di garantire in tempi rapidi la piena operatività del comitato e la necessità di assicurare un'ampia convergenza fra le forze politiche in campo. È bene precisare comunque che il taglio del numero dei componenti del comitato e la conseguente soppressione della figura del Vicepresidente avranno decorrenza a partire dal prossimo rinnovo integrale del comitato stesso.
Per garantire maggiore chiarezza nell'interpretazione della legge ed evitare qualsiasi dubbio in sede di applicazione, sono stati effettuati dei ritocchi alla previgente disciplina della durata in carica dei componenti del comitato, specificando che i cinque anni di carica decorrono dalla data dell'elezione e introducendo l'apposita previsione di proroga dei componenti stessi fino al giorno antecedente l'insediamento dei loro successori, che avviene su convocazione del Presidente del Consiglio regionale.
Sempre in materia di semplificazione, è stata inoltre introdotta un'apposita procedura per la rimozione delle preesistenti cause di incompatibilità dei membri del Co.Re.Com., che comporta l'immediata decadenza del soggetto, che, entro 20 giorni dalla notifica dell'avvenuta elezione, non abbia provveduto alle necessarie regolarizzazioni.
Oltre agli interventi di semplificazione delle procedure di nomine e di rimozione delle cause di incompatibilità dei componenti del comitato, la proposta di legge intende introdurre una serie di disposizioni dirette a garantire maggiore efficacia ed efficienza all'attività del Co.Re.Com.. Innanzitutto, in coerenza con quanto già stabilito dall'articolo 4 della legge n. 3/2011 in materia di autonomia funzionale del Consiglio, il provvedimento stabilisce che la definizione delle risorse materiali necessarie per il corretto svolgimento dei compiti istituzionali del comitato sia demandata all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, che stabilisce l'ammontare della dotazione di beni, servizi, coperture assicurative e supporti funzionali all'esercizio delle attività del comitato, dopo aver sentito le esigenze del comitato medesimo.
Tra gli altri interventi disposti dalla proposta di legge assumono particolare rilievo quelli diretti ad incidere sulle competenze del Co.Re.Com.. Sono infatti disposti una serie di interventi volti a specificare ed illustrare le funzioni istituzionali proprie del comitato, nell'ambito delle quali sono introdotte quelle inerenti al monitoraggio della presenza delle principali forze politiche regionali nei mass media locali, già previste dall'articolo 16 della legge regionale n. 25 del 2005, in materia di installazione, localizzazione ed esercizio di strutture di radiotelecomunicazioni.
Per quanto concerne le funzioni svolte dal comitato su delega dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, infine, la proposta di legge precisa che le convenzioni da stipulare tra l'AGCOM e il comitato debbano contenere la specifica indicazione delle risorse umane e finanziarie da destinare a tali attività e che debbano comunque essere preventivamente illustrate da parte del Presidente del Consiglio regionale alla commissione consiliare competente. Grazie a quest'ultima importante disposizione, è pertanto garantita al comitato, in caso di ulteriori deleghe, una copertura di mezzi finanziari e di personale adeguata a fronteggiare i nuovi compiti previsti. Grazie.
Presidente - Dichiaro aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Segretario Rigo.
Rigo (PD) - Grazie Presidente. La proposta di legge alla nostra attenzione, oltre a definire una serie di interventi di integrazione e adeguamenti alla normativa vigente, come sono stati bene illustrati nella relazione del collega Crétaz, vuole essere anche un piccolo segnale alla discussione intorno ai cosiddetti "costi della politica". Proprio a questo proposito, vorrei fare alcune brevi considerazioni. È fuori di dubbio che stiamo vivendo un momento difficile per il Paese e le sue istituzioni, mentre il rapporto fra cittadini e politica conosce una nuova ed acuta criticità. Non sfugge quanto la democrazia rappresentativa sia sottoposta oggi, e non solo in Italia, a tensioni e passaggi critici. Molte volte anch'io, come penso molti di voi, vivo con fastidio e sofferenza la campagna anti-politica, che spesso rappresenta in modo offensivo e caricaturale le istituzioni pubbliche e le attività degli amministratori. Un'immagine che suona non corretta anche per migliaia di amministratori locali, di dirigenti politici di base e di tanti cittadini che, senza nulla chiedere, dedicano ogni loro migliore energia al bene dei loro concittadini. Non corrisponde al vero la rappresentazione della politica solo come affare, intrigo, interesse personale. Sostenere che ogni costo della politica sia infondato, illecito e dannoso per i cittadini è con tutta evidenza una demagogia, perché al pari di qualsiasi altra attività umana la politica ha dei costi. Ma proprio per questo la politica ha il dovere della sobrietà, dell'equità, del rigore, della trasparenza. Valori che troppo spesso in questi anni sono stati negati da comportamenti e modi di governo che hanno mortificato l'interesse generale, la coesione sociale, il rispetto della legalità e l'uguaglianza dei cittadini ed è lì la radice di quel diffuso malcontento e disagio popolare, che oggi si manifesta in modo radicale e clamoroso, tanto più a fronte dei sacrifici che ai cittadini vengono richiesti. Proprio per questo sono preoccupato per le recenti vicende che hanno investito in pieno il mio partito il Partito Democratico. Anch'io mi sono chiesto se i recenti fatti giudiziari mettano in discussione qualcosa della natura del PD. Le notizie di stampa di questi giorni mi hanno profondamente turbato; dobbiamo vigilare, rafforzare i nostri anticorpi, perché lo dobbiamo ai grandi valori ai quali ci riferiamo e che ci sono stati consegnati dalla passione, dall'impegno di tanti, donne e uomini. Poiché condivido quello che ha detto ieri Bersani, che non siamo geneticamente diversi, ma politicamente sì, dobbiamo dunque lavorare per dare limpidezza alla gestione pubblica. La posta in gioco è alta: da una parte, c'è il crescente distacco dei cittadini dalla politica; dall'altra, il bisogno di ridisegnare la fisionomia delle diverse macchine istituzionali rendendole più efficienti e meno costose.
Mi sembra che la proposta in oggetto e gli emendamenti presentati dal nostro gruppo, che saranno successivamente illustrati, vadano in questa direzione, l'obiettivo è duplice: semplificare, innovare, snellire, migliorare l'attività del Co.Re.Com. e diminuire i costi. A nostro avviso, parte di questi soldi risparmiati, come è illustrato in un ordine del giorno, dovrebbero essere impegnati nell'incrementare l'organico del comitato; organico oggi già in sofferenza e che non potrebbe assolvere pienamente anche alle nuove competenze, oggetto delle proposte di modifica inserite nel provvedimento in discussione. In sostanza l'obiettivo sopra richiamato dovrebbe essere la direttrice di un'azione riformatrice di tutte le "macchine istituzionali", attive e funzionanti nella nostra regione, misure concrete, visibili, efficaci, capaci di restituire credibilità e autorevolezza alle istituzioni.
Presidente - La parola al Consigliere Bertin.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente. L'intento di questa iniziativa legislativa per la parte che riguarda la riduzione dei costi della politica, dei costi dell'istituto ci vede del tutto favorevoli. In passato, parlando dei costi della politica, abbiamo cercato di introdurre dei risparmi in questo ambito, portando anche delle iniziative in Consiglio, che, a dire il vero, non hanno avuto un grande successo. Per la parte riguardante la diminuzione dei costi di questa istituzione, pertanto, non possiamo che trovarci d'accordo con l'intento di tale provvedimento.
Quello che vogliamo sottolineare è che la specificità del Co.Re.Com. è l'essere un istituto di garanzia, in modo specifico garante del pluralismo: fra l'altro, del pluralismo dell'informazione legata alla politica, per questa ragione esprimiamo delle perplessità rispetto alla volontà di ridurre il numero dei componenti. Non si tratta di un consiglio di amministrazione o di un altro ente che ha funzioni esecutive, ma di un organo di garanzia - fra l'altro, di garanzia del pluralismo -, pertanto una presenza più larga e plurale di più componenti è indispensabile per le caratteristiche di tale organismo. È la ragione per la quale presenteremo una serie di emendamenti, che illustreremo in seguito riguardo a questo aspetto del pluralismo del Comitato Co.Re.Com.: si tratta di sei emendamenti che concernono anche altri aspetti di minore importanza da un punto di vista politico. Grazie.
Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente del Consiglio, Alberto Cerise.
Cerise A. (UV) - Grazie Presidente. Cari colleghi, come già ho avuto modo di dire in sede parlamentare in occasione di un'audizione, credo che la legge sul Co.Re.Com. sia uno dei peggiori esempi di federalismo che si potesse inventare. Bisogna dire che il Governo, quando fece questa legge, fu trascinato dalla voglia di trasparenza e di super controllo su tutto, ma certo tirare fuori un provvedimento del genere, che in tutta Italia ha finito per impastoiarsi in una maniera indecente, non era nelle intenzioni né del "Governo Berlusconi", né tantomeno di altri Governi. Non vi stupiscano le parole, perché sono testualmente le ultime parole con cui è stata definita la situazione dei Co.Re.Com. italiani, dovuta al fatto che ognuno si è comportato come ha voluto, senza nessun tipo di rigore, di linea di condotta e di riferimento.
Abbiamo cercato di allineare la legge che precedentemente avevamo e che aveva anche funzionato, nel senso che non aveva sempre bene funzionato, per non dire che aveva funzionato solo in parte, dal momento che il Co.Re.Com. è stato nell'impossibilità di compiere in toto le sue funzioni, però nella sostanza la legge aveva mantenuto il suo impianto e alcune determinazioni le aveva perseguite. Bene, siamo arrivati alla scelta di rimaneggiarla, di ridurla, di ridurre alcuni contenuti che erano ridondanti, come quello del numero dei componenti, la presenza del Vicepresidente, peraltro qui accogliendo un'indicazione dell'AGCOM concordata con la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e dei Presidenti dei Consigli regionali, che invitava ad avere dei consigli di amministrazione fra tre e cinque componenti: tre per Regioni come le nostre e cinque per quelle come l'Emilia Romagna. Se, per un eccesso di megalomania, anche noi avessimo voluto paragonarci alle grandi regioni italiane, avremmo potuto metterne cinque, in qualche caso ne hanno messi 20, ma lì mi pare che si sia debordato.
Questa legge, salvo l'emendamento da noi proposto, che percepisce quanto indicato dal Presidente del Co.Re.Com., è un poco blindata, ossia come la si va a modificare, si rischia di muovere tutto l'impianto. Ora, avrei capito se ci fossimo trovati di fronte ad un emendamento, due emendamenti...qualche emendamento che andava a perfezionare l'impianto originario della legge, invece mi trovo di fronte ad un numero infinito di emendamenti - addirittura sei da una parte e quattro dall'altra - e, se poi dovessimo coniugare gli emendamenti dell'una e dell'altra parte politica che li ha proposti, la nostra legge sarebbe evasa, per non dire cancellata, per non tornare addirittura ad una situazione non pre-proposta della nostra legge, ma addirittura pre-legge preesistente e poi ancora...ossia ci porterebbe in una specie di Jurassic Park del Co.Re.Com.. Sono emendamenti che fra di loro...hanno il senso di smontare la nostra legge, sostituendola interamente, o comunque di renderne inattuabile l'articolazione.
Analogo discorso vale per quanto riguarda l'ordine del giorno presentato, dove addirittura si impegna l'Ufficio di Presidenza ad utilizzare parte del finanziamento impegnato per il comitato e risparmiato dalle modifiche introdotte nella proposta di legge n. 147 per incrementare l'organico del Co.Re.Com., eccetera. Qua ci sono due notazioni da fare: la prima è che proprio adesso il Presidente della Regione è a Roma per discutere sulla questione del Patto di stabilità, per cui anche noi saremo costretti a contribuire e questo determinerà anche per quanto riguarda il bilancio del Consiglio regionale delle restrizioni; la seconda è che, se da una parte c'era tale liberatoria, ossia si poteva immaginare di avere dei fondi disponibili, dall'altra abbiamo la scopertura assoluta per quanto concerne il Difensore civico, per il quale non sono più versati i contributi da parte delle IPAB. Questo ci costringerà a prendere tali risparmi per riversarli lì e, di conseguenza, il nostro risparmio in senso assoluto è uguale a zero; quindi tale ordine del giorno è già vanificato.
In considerazione di quello che ho detto prima, tenuto conto che non si può prendere in considerazione un emendamento senza che questo vada a soppiantare l'impianto generale della legge, dichiaro che, a nome della maggioranza, ci asterremo su tutti gli emendamenti presentati da parte dell'opposizione, lo stesso vale per l'ordine del giorno.
Presidente - La parola al Consigliere Donzel.
Donzel (PD) - Mi riservo di articolare meglio la spiegazione di alcuni emendamenti qualora non fossero chiari, ma vorrei almeno salvare la filosofia degli emendamenti presentati dal PD e che qui sono stati massacrati indebitamente dall'intervento del Presidente del Consiglio. Come può dimostrare chiunque, questi emendamenti sono stati redatti in collaborazione con l'Ufficio legislativo dello stesso Consiglio e ci è stato garantito che in alcun modo smontano la legge, che fortemente sosteniamo e che intendiamo votare. Il parere tecnico della funzionalità di tali emendamenti, della loro efficacia quindi ci è stato dato dall'Ufficio legislativo del Consiglio regionale.
In cosa consistono questi emendamenti? Dicevo, è una questione di filosofia, il Co.Re.Com. è un organismo di vigilanza e di controllo, ora noi anzitutto ci siamo ispirati a quanto viene fatto nelle altre regioni: ad esempio, l'Emilia Romagna, che ha ridotto in modo sensibile i membri del Co.Re.Com.. Eravamo pertanto dell'avviso che ridurlo a tre componenti fosse una cosa valida, ma abbiamo ragionato: come viene eletto il Presidente del Consiglio regionale? Ci sono dei consiglieri e fra questi viene scelto un Presidente, così funziona per il Presidente del Senato, così per il Presidente della Camera, perché non può funzionare per il Presidente del Co.Re.Com.: che in una terna si scelga chi è il Presidente? Ve lo dico io. È che una maggioranza ghiottona, una maggioranza che non vuole un organismo di controllo, ma che vuole impossessarsi dello stesso ha deciso che vuole nominare tutti e tre i tecnici che dovrebbero svolgere il controllo per controllarli nello svolgimento della loro attività, ossia togliere anche quella che era una parvenza di democraticità del vecchio Co.Re.Com., che garantiva alla minoranza la vicepresidenza. Abbiamo allora articolato una serie di emendamenti, che vanno in subordine ad individuare tre membri, in cui viene garantita la presenza della vicepresidenza; non è una stupidaggine, non è un voler smontare la legge, perché tutti i Co.Re.Com. hanno il Vicepresidente...a fronte di un intervento in commissione del Presidente e del Vicepresidente del Co.Re.Com., che ci dicono che quella del Vicepresidente è una figura essenziale. Allora è il PD che vuole smontare la legge sul Co.Re.Com., o è la maggioranza che vuole demolire definitivamente tale comitato, che già non aveva il personale - non a detta del PD, ma a detta del Consiglio di amministrazione del Co.Re.Com. - per poter esercitare appieno le sue funzioni? Non è il PD che si è inventato che il Co.Re.Com. non può lavorare, è il comitato stesso che ha riferito in audizione di non avere il personale per svolgere appieno le sue attività! È chiaro poi che non è che l'Amministrazione regionale possa far fronte con il Patto di stabilità...ma non è che girando nell'amministrazione scopriamo che abbiamo qualche ufficio dove magari ci sta stretta una scrivania, perché sono in quattro i dipendenti in quell'ufficio e magari ne spostiamo uno al Co.Re.Com. e il Patto di stabilità non viene toccato? Domando eh?
Seconda considerazione: qualora la vicepresidenza debba essere spazzata via, sempre i membri del Co.Re.Com. ci dicono di non fare un delegato a rotazione, perché, per esercitare le funzioni della presidenza, bisogna aver seguito le attività del Presidente, non è che il Presidente va in gabinetto e lo si sostituisce un attimo: serve una delega che abbia una certa temporalità, affinché si possa istruire la persona in modo da svolgere le funzioni di delegato al posto del Presidente. Le ha inventate il PD queste cose? No. Sono agli atti della commissione, le ha dette il Co.Re.Com. e voi ve ne siete strafregati bellamente! Questa cosa della vicepresidenza non è casuale...o anche del delegato...in qualche modo che sia una delega di una certa temporalità, si sono riscontrate nell'esercizio delle funzioni del Co.Re.Com. delle situazioni di incompatibilità del Presidente nell'esercizio di alcune sue funzioni. State bene attenti allora che un delegato temporaneo è una persona che, dal punto di vista giuridico, esercita la sua funzione per delega del Presidente, quindi non è sostitutivo del Presidente. Dal punto di vista giuridico, tale delega non si può esercitare nei casi di incompatibilità, quindi andiamo con questa legge che state per votare a metterci in una situazione di impasse giuridico, che abbiamo tentato umilmente con degli emendamenti di sanare in qualche modo.
Infine si è cercato di demolire in modo piuttosto superficiale il nostro lavoro, ma negli emendamenti del PD, come molto bene ha ricordato il collega Rigo, c'è una riflessione sui costi della politica, ma non riguarda noi della Valle d'Aosta, ma Roma, certo! I parlamentari, i partiti nazionalisti, nazionali, ossia loro che non sono...noi qui invece siamo attentissimi alla questione dei costi della politica! Abbiamo proposto, guarda caso, il sistema tabellare della Regione Piemonte, ossia non è che ce lo siamo inventati noi, ma abbiamo visto cosa succedeva in un'altra regione, non propriamente una regione piccolina, ma il Piemonte, quindi devi esercitare una funzione di un certo rilievo. Abbiamo parametrato i compensi con le stesse modalità della Regione Piemonte, guarda caso, sono delle modalità molto più basse della Regione Valle d'Aosta.
Noi allora non abbiamo le risorse, non possiamo permetterci...il Patto di stabilità e non troviamo risorse di qua, non troviamo risorse di là...se ogni volta che la collega Carmela fa una richiesta per il sociale, Dio mio che spese enormi, eccetera, poi, quando si tratta di allineare dei compensi a quelli di altre Regioni, la Valle d'Aosta non fa un passo indietro, continua sulla linea della spesa corrente! Guardo anche i banchi del PdL, che doveva andare in maggioranza a dare una sveglia generale sui costi. È giusto dovete ancora prendervi qualche mese di relax e godervi la poltrona, quindi state calmi, non dite niente, aspettate uno, due annetti per cominciare a far sentire la vostra voce...quando eravate voi che sbraitavate di costi della politica, di incarichi...vedo come state agendo in maggioranza, allineandovi paro paro ai costi della politica.
Assolutamente quindi questi sono emendamenti che non smontano la legge, sono in linea - lo ribadisco - con tutti i suggerimenti che ci sono stati forniti dai membri del Co.Re.Com., poi la maggioranza è libera di non rispettarli e di farsi le leggi che vuole farsi, ma i nostri emendamenti sono in linea con quanto ci ha suggerito il Co.Re.Com. e ribadiamo che anche sull'ordine del giorno ci sono le possibilità in Valle d'Aosta per trovare una scrivania per l'organo di controllo, che, guarda caso, dovrebbe controllare quella informazione che in Valle d'Aosta, forse caso unico in Italia, è assolutamente blindata! C'è qualcuno che ha dei timori rispetto a dei controlli sull'informazione, siete preoccupati che possano andare a monitorare i tempi di intervento di qualcuno, piuttosto che di altri? È questo che vi turba, per cui niente personale al Co.Re.Com. niente controlli? Siamo assolutamente convinti dei nostri emendamenti, siamo assolutamente persuasi che questa sia la strada giusta.
Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente del Consiglio, Alberto Cerise, per il secondo intervento.
Cerise A. (UV) - Non replicherò a quanto ha detto il collega Donzel, però gradirei da parte sua una piccola rettifica, in quanto lui ha cominciato il discorso dicendo che io indebitamente avrei smontato la tesi della sua proposta. Qui nessuno indebitamente fa niente, qui siamo per parlare, per esprimere le nostre opinioni, per far sentire la nostra voce ed eventualmente per contrastare le opinioni degli altri, ma non c'è assolutamente niente di indebito.
Presidente - Se nessun altro chiede di intervenire, dichiaro chiusa la discussione generale. Passiamo all'esame dell'ordine del giorno presentato dai gruppi PD e ALPE.
La parola al Consigliere Segretario Rigo.
Rigo (PD) - Grazie Presidente. Una puntualizzazione rispetto a tale ordine del giorno. Non abbiamo fatto i conti, non sappiamo se la proposta e quale tipo di proposta verrà approvata da questo Consiglio, quindi quanto risparmierà rispetto a tale specifico servizio, non sappiamo quanti sono i soldi, come giustamente ha detto il Presidente Cerise, che dobbiamo mettere da parte per i contributi. Il nostro ordine del giorno voleva riprendere il tema della carenza di personale a disposizione del Co.Re.Com., che a più voci, è emerso anche dai banchi della maggioranza e della minoranza, oltre che nella discussione che abbiamo avuto con il Co.Re.Com. direttamente. Ricordo che in quella sede abbiamo ribadito la volontà di trovare un'adeguata soluzione da inquadrare nell'ambito della revisione della legge sulla disciplina dell'attività del Co.Re.Com....a proposito della dotazione del personale...l'ordine del giorno voleva essere così una possibilità di discussione e di approfondimento del Consiglio su questo tema. Grazie.
Presidente - Pongo in votazione l'ordine del giorno dei gruppi ALPE e PD, che recita:
Ordine del giorno
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste
Premesso che la proposta di legge "Modificazioni alla legge regionale 4 settembre 2001, n. 26 (Istituzione, organizzazione e funzionamento del Comitato Regionale per le Comunicazioni (Co.Re.Com). Abrogazione della legge regionale 27 dicembre 1991, n. 85), dispone una serie di interventi di integrazione e adeguamento alla previgente disciplina del Co.Re.Com;
Sottolineato che la proposta di modifica produrrebbe anche un risparmio economico non indifferente;
Considerato che più volte è stata segnalata da parte del Comitato la carenza di personale amministrativo;
Impegna
l'Ufficio di Presidenza ad utilizzare parte del finanziamento impegnato per il Comitato e risparmiato dalle modifiche introdotte nella proposta di legge n. 147 per incrementare l'organico del Co.Re.Com..
F.to: Donzel - Carmela Fontana - Giuseppe Cerise - Chatrian - Patrizia Morelli - Bertin
Consiglieri presenti: 30
Votanti e favorevoli: 7
Astenuti: 23 (Agostino, Benin, Bieler, Alberto Cerise, Comé, Crétaz, Empereur, Isabellon, La Torre, André Lanièce, Lattanzi, Lavoyer, Maquignaz, Marguerettaz, Pastoret, Prola, Emily Rini, Rosset, Salzone, Tibaldi, Laurent Viérin, Marco Viérin, Manuela Zublena)
Il Consiglio non approva.
Presidente - Procediamo ora all'analisi dell'articolato. All'articolo 1 vi è l'emendamento n. 1 di ALPE, l'emendamento n. 1 del PD e gli emendamenti n. 2 e n. 3 del PD in subordine.
La parola al Consigliere Bertin.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente. Vorrei rassicurare l'aula che non abbiamo intenzione di stupire rispetto al Co.Re.Com., che riteniamo un organismo importante; i nostri emendamenti vanno nella direzione di garantirne il pluralismo, che in Valle d'Aosta a volte stenta ad affermarsi, soprattutto in ambito informativo, e a confermare la diminuzione dei costi della politica.
Andando nello specifico dell'illustrazione dell'emendamento, il primo emendamento è da ricollegarsi al terzo riguardante la riduzione dell'aspetto economico della composizione del comitato. L'emendamento mantiene l'articolo della vecchia legge sul Co.Re.Com., garantendo da una parte un pluralismo, ossia cinque componenti, che con un voto limitato ad un solo nome permette a tutte le forze politiche di essere rappresentate, perlomeno dalle forze politiche significative... Oltre a garantire un pluralismo dei cinque componenti e senza aumentare il costo totale dell'organismo, andando a ridurre gli emolumenti per i singoli componenti.
Anche per quanto riguarda l'elezione del Presidente, si mantiene il vecchio tipo di direzione, confermando la necessità di una maggioranza rafforzata, dei due terzi, per tutte le votazioni: questo perché garantisce, da una parte, una maggiore autorevolezza al Presidente del Co.Re.Com., che è votato da una larga maggioranza...fra l'altro, lo stesso metodo di elezione e di maggioranza rafforzata è richiesto per l'AGCOM, che è l'istituzione di riferimento del Co.Re.Com.. Questo è stato evidenziato anche dal Presidente attuale del Co.Re.Com. della Valle d'Aosta, che aveva sottolineato il fatto che, essendo votato da una maggioranza più ampia, si sentiva più autorevole; come dargli torto da tale punto di vista?
Presidente - La parola al Consigliere Salzone.
Salzone (SA-UdC-VdA) - Grazie Presidente, per mozione d'ordine. Propongo di fermarci un secondo per decidere se esaurire questa sera l'ordine del giorno esaminando anche le tre risoluzioni presentate, altrimenti chiedo di terminare i lavori per quest'oggi e di continuarli domani mattina, non ha senso andare avanti fino alle nove per poi tornare domani. Domando quindi una sospensione di due minuti.
Presidente - I lavori consiliari sono sospesi per due minuti.
Si dà atto che i lavori sono sospesi dalle ore 20,05 alle ore 20,10.
Presidente - Riprendiamo i lavori, si è deciso di andare fino in fondo all'ordine del giorno. Stavamo esaminando l'articolo 1.
La parola al Presidente del Consiglio, Alberto Cerise.
Cerise A. (UV) - Intervengo solo per dire che sugli emendamenti voteremo contro, però questo voto va inteso come un voto di astensione: è solo per evitare che ogni volta ci sia la lettura del nominativo di tutti i consiglieri che si astengono.
Presidente - La parola al Consigliere Donzel.
Donzel (PD) - Intervengo per dichiarare l'astensione nei confronti dell'emendamento degli amici dell'ALPE, di cui condivido assolutamente lo spirito di garantire il pluralismo, ma, a nostro avviso, in questo momento - lo abbiamo detto più volte - bisogna dare un segnale ai cittadini di riduzione dei costi della politica, non possiamo chiedere di dimezzare i parlamenti e di mantenere i nostri consigli di amministrazione a quota piena; per cui, pur comprendendo le ragioni di chiedere un abbassamento complessivo di tutti, eccetera, serve dare un segnale di un certo tipo ai cittadini. Noi poi, per garantire il pluralismo, abbiamo articolato degli altri emendamenti. Mi pare che si sia nell'ordine dell'idea di bocciare tutto il possibile, perché questa è una maggioranza piglia tutto...vedremo come va a finire. A livello nazionale avere Minzolini non è che vi ha portato molto lontano...
Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (PdL) - Partecipiamo volentieri alla discussione, come da richiesta di qualche collega del PD, anche per formulare alcune considerazioni che devono uscire dal solco di certa demagogia che abbiamo sentito finora. Se siamo d'accordo che bisogna tagliare i costi della politica e anche a non considerare questo organo come un consiglio di amministrazione di una qualunque società o ente, quindi a dargli la sua valenza di organo di controllo, partiamo da questo presupposto, ricordiamo anzitutto che la legge istitutiva del Co.Re.Com. è del 1997, la legge n. 249: una legge varata dall'allora Ministro Maccanico, era Ministro del "Governo Prodi". Questa articolazione che ricordava prima il Presidente del Consiglio Cerise, questa creazione di un apparato su base regionale quindi ha una matrice che non ci appartiene, non appartiene al centro-destra, anzi è stata forgiata dal centro-sinistra; di conseguenza, sia la struttura, sia i relativi costi dovevano trovare copertura su un'idea che è tutta della vostra parte politica.
Se oggi il Consiglio regionale decide con una proposta di maggioranza di rimodulare e rimodellare questa struttura, lo fa per renderla possibilmente più efficiente. Io l'ho vissuta da Segretario del Consiglio dell'Ufficio di Presidenza e posso dire che più volte ci siamo confrontati con i vari componenti del Co.Re.Com. ed era piuttosto imbarazzante incontrare cinque componenti che amministravano un dipendente: era imbarazzante perché effettivamente era sproporzionato come numero rispetto alla realtà valdostana, non solo la realtà demografica, anche la realtà territoriale televisiva e radiofonica che costoro devono monitorare, rendiamoci conto anche di quelli che sono i soggetti destinatari di questo controllo. Il fatto di voler intervenire per ridurre da cinque a tre il numero dei componenti non mi sembra voler aumentare i costi della politica, al contrario si va a diminuirli ed è inutile scomodare le proposte di dimezzamento del Parlamento che fa qualcuno, i costi della politica che riguardano solo le aule romane, eccetera. Torniamo nella nostra piccola realtà locale e ci rendiamo conto che effettivamente questa è una proposta che cerca di migliorare un organismo sulla cui funzionalità e sui cui obiettivi più volte in quest'aula è stata espressa più di una perplessità e mi pare di capire anche dall'intervento del Presidente Cerise che tali perplessità siano quanto mai confermate.
Inoltre gli organi di garanzia non necessariamente devono essere informati al criterio della collegialità, nel senso che ci siano più componenti; un organo di garanzia è anche il Difensore civico, eppure è un organo monocratico, viene scelto tra le parti in maniera più o meno condivisa, in questa regione c'è sempre stata un'ampia condivisione, quindi paradossalmente pure il Co.Re.Com. potrebbe avere anche un solo componente. È un paradosso, sto ragionando per paradossi, sappiamo che la legge prevede un minimo di tre componenti e il fatto che la Valle d'Aosta si adegui al minimo sta anche nella logica delle cose, dei numeri e della situazione regionale.
Per queste ragioni, come PdL, senza voler alimentare certi stimoli strumentali provenienti dalla parte sinistra di questo emiciclo, respingeremo le proposte emendative e voteremo la proposta di riforma del Co.Re.Com. che è stata condivisa nelle commissioni e dalla maggioranza.
Presidente - La parola al Consigliere Bertin.
Bertin (ALPE) - Credo sia utile una precisazione. Mi sono spiegato male, ma la nostra proposta, dal punto di vista della riduzione dei costi dell'organismo, è la stessa in termini quantitativi della vostra: rimangono cinque membri per garantire un pluralismo all'organismo, ma gli emolumenti di questi cinque componenti vengono abbassati, pertanto il risultato è lo stesso dal punto di vista del costo complessivo dell'organo. Fra l'altro, vorrei sottolineare il fatto che l'esempio del Difensore civico non mi sembra dei più appropriati, perché in tale caso è lui che va ad esercitare questa funzione, è uno...vengono richieste delle competenze e una formazione particolare, delle competenze professionali, mentre in questo caso, come si vede dalla legge, non è richiesta alcuna competenza particolare, trattandosi di un organo di garanzia che non va ad esercitare un qualche lavoro tecnico, pertanto l'esempio mi sembra sbagliato. Volevo solo sottolineare che il nostro emendamento, dal punto di vista del risparmio, è identico alla proposta di legge avanzata. Grazie.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n.1 dell'ALPE, che recita:
Emendamento
L'articolo 1 è sostituito dal seguente:
"Articolo 1
(Sostituzione dell'articolo 3)
1. L'articolo 3 della legge regionale 4 settembre 2001, n. 26 (Istituzione, organizzazione e funzionamento del Comitato Regionale per le Comunicazioni (Co.Re.Com.). Abrogazione della legge regionale 27 dicembre 1991, n. 85), è sostituito dal seguente:
"Articolo 3
(Composizione e durata in carica)
1. Il Comitato è composto dal Presidente e da altri quattro componenti. I cinque componenti sono scelti tra persone che diano garanzia di assoluta indipendenza sia dal sistema politico istituzionale che dal sistema degli interessi di settore delle comunicazioni e che possiedano competenza ed esperienza comprovate nel settore della comunicazione nei suoi aspetti culturali, giuridici, economici e tecnologici.
2. Il Presidente del Comitato è eletto dal Consiglio regionale, a votazione segreta, a maggioranza dei due terzi dei componenti.
3. Gli altri componenti del Comitato sono eletti dal Consiglio regionale, a votazione segreta, con voto limitato a un nome. In caso di parità è eletto il più anziano di età.
4. I componenti del Comitato restano in carica cinque anni a decorrere dalla data dell'elezione e non sono immediatamente rieleggibili. Il divieto di immediata rielezione non si applica ai componenti del Comitato che abbiano svolto la loro funzione per un periodo di tempo inferiore a due anni e sei mesi. I componenti del Comitato continuano ad esercitare le loro funzioni fino al giorno antecedente l'insediamento dei successori, su convocazione del Presidente del Consiglio regionale.
5. In caso di morte, di dimissioni o di decadenza di un membro del Comitato, il Consiglio regionale procede all'elezione del sostituto, che resta in carica fino alla scadenza del Comitato. Alle elezioni per il rinnovo parziale del Comitato non si applica il metodo del voto limitato.
6. Alle procedure di rinnovo integrale del Comitato si provvede entro sessanta giorni dalla scadenza ordinaria. Al rinnovo parziale del Comitato, in seguito a cessazione anticipata dalla carica di uno o due membri, si procede entro sessanta giorni dalla morte del componente o contestualmente alla presa d'atto delle dimissioni o alla deliberazione consiliare di decadenza del componente.
7. Ai fini della nomina del Presidente del Comitato e degli altri componenti non si applica la legge regionale 10 aprile 1997, n. 11 (Disciplina delle nomine e delle designazioni di competenza regionale).".".
Consiglieri presenti: 28
Votanti: 25
Favorevoli: 4
Contrari: 21
Astenuti: 3 (Donzel, Carmela Fontana, Rigo)
Il Consiglio non approva.
Presidente - La parola al Consigliere Donzel sull'emendamento n. 1 del PD.
Donzel (PD) - Questo emendamento ripropone uno...sempre tre...tanto per capirci, Tibaldi, su tale punto non c'era alcuna discriminazione, salvo poi nei compensi finali, che per noi sono più bassi di quelli che proponete voi...si propone sostanzialmente tre, ma sono eletti contemporaneamente, ossia l'aula elegge i tre rappresentanti del Co.Re.Com. e successivamente, come avviene nelle assemblee elettive, elegge il Presidente e il Vicepresidente, carica che, a nostro avviso, deve rimanere per le ragioni che ho detto prima, sostenute anche dai rappresentanti del Co.Re.Com. in audizione.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 1 del PD, che recita:
Emendamento
L'articolo 1 è sostituito dal seguente:
"Articolo 1
(Sostituzione dell'articolo 3)
1. L'articolo 3 della legge regionale 4 settembre 2001, n. 26 (Istituzione, organizzazione e funzionamento del Comitato Regionale per le Comunicazioni (Co.Re.Com.). Abrogazione della legge regionale 27 dicembre 1991, n. 85), è sostituito dal seguente:
"Articolo 3
(Composizione e durata in carica)
1. Il Comitato è composto dal Presidente e da altri due componenti. I tre componenti sono scelti tra persone che diano garanzia di assoluta indipendenza sia dal sistema politico istituzionale che dal sistema degli interessi di settore delle comunicazioni e che possiedano competenza ed esperienza comprovate nel settore della comunicazione nei suoi aspetti culturali, giuridici, economici e tecnologici.
2. I tre componenti del Comitato sono eletti dal Consiglio regionale, a votazione segreta, con voto limitato a un nome. In caso di parità è eletto il più anziano di età.
3. Il Consiglio regionale elegge il Presidente tra i componenti del Comitato, a votazione segreta. Successivamente, con le medesime modalità è eletto il vice-presidente del Comitato, che deve essere espressione della minoranza consiliare.
4. I componenti del Comitato restano in carica cinque anni a decorrere dalla data dell'elezione e non sono immediatamente rieleggibili. Il divieto di immediata rielezione non si applica ai componenti del Comitato che abbiano svolto la loro funzione per un periodo di tempo inferiore a due anni e sei mesi. I componenti del Comitato continuano ad esercitare le loro funzioni fino al giorno antecedente l'insediamento dei successori, su convocazione del Presidente del Consiglio regionale.
5. In caso di morte, di dimissioni o di decadenza di un membro del Comitato, il Consiglio regionale procede all'elezione del sostituto, che resta in carica fino alla scadenza del Comitato. Alle elezioni per il rinnovo parziale del Comitato non si applica il metodo del voto limitato.
6. Alle procedure di rinnovo integrale del Comitato si provvede entro sessanta giorni dalla scadenza ordinaria. Al rinnovo parziale del Comitato, in seguito a cessazione anticipata dalla carica di uno o due membri, si procede entro sessanta giorni dalla morte del componente o contestualmente alla presa d'atto delle dimissioni o alla deliberazione consiliare di decadenza del componente.
7. Ai fini della nomina del Presidente del Comitato e degli altri componenti non si applica la legge regionale 10 aprile 1997, 11 (Disciplina delle nomine e delle designazioni di competenza regionale).".".
Consiglieri presenti: 29
Votanti: 25
Favorevoli: 3
Contrari: 22
Astenuti: 4 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Patrizia Morelli)
Il Consiglio non approva.
Presidente - La parola al Consigliere Donzel sull'emendamento n. 2 del PD.
Donzel (PD) - L'emendamento n. 2 prevede una variazione: ci si limita a votare il Presidente e non più il Vicepresidente.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 2 del PD - presentato in subordine a quello del PD appena respinto -, che recita:
Emendamento
L'articolo 1 è sostituito dal seguente:
"Articolo 1
(Sostituzione dell'articolo 3)
1. L'articolo 3 della legge regionale 4 settembre 2001, n. 26 (Istituzione, organizzazione e funzionamento del Comitato Regionale per le Comunicazioni (Co.Re.Com.). Abrogazione della legge regionale 27 dicembre 1991, n. 85), è sostituito dal seguente:
"Articolo 3
(Composizione e durata in carica)
1. Il Comitato è composto dal Presidente e da altri due componenti. I tre componenti sono scelti tra persone che diano garanzia di assoluta indipendenza sia dal sistema politico istituzionale che dal sistema degli interessi di settore delle comunicazioni e che possiedano competenza ed esperienza comprovate nel settore della comunicazione nei suoi aspetti culturali, giuridici, economici e tecnologici.
2. I tre componenti del Comitato sono eletti dal Consiglio regionale, a votazione segreta, con voto limitato a un nome. In caso di parità è eletto il più anziano di età.
3. Il Consiglio regionale elegge il Presidente tra i componenti del Comitato, a votazione segreta.
4. I componenti del Comitato restano in carica cinque anni a decorrere dalla data dell'elezione e non sono immediatamente rieleggibili. Il divieto di immediata rielezione non si applica ai componenti del Comitato che abbiano svolto la loro funzione per un periodo di tempo inferiore a due anni e sei mesi. I componenti del Comitato continuano ad esercitare le loro funzioni fino al giorno antecedente l'insediamento dei successori, su convocazione del Presidente del Consiglio regionale.
5. In caso di morte, di dimissioni o di decadenza di un membro del Comitato, il Consiglio regionale procede all'elezione del sostituto, che resta in carica fino alla scadenza del Comitato. Alle elezioni per il rinnovo parziale del Comitato non si applica il metodo del voto limitato.
6. Alle procedure di rinnovo integrale del Comitato si provvede entro sessanta giorni dalla scadenza ordinaria. Al rinnovo parziale del Comitato, in seguito a cessazione anticipata dalla carica di uno o due membri, si procede entro sessanta giorni dalla morte del componente o contestualmente alla presa d'atto delle dimissioni o alla deliberazione consiliare di decadenza del componente.
7. Ai fini della nomina del Presidente del Comitato e degli altri componenti non si applica la legge regionale 10 aprile 1997, 11 (Disciplina delle nomine e delle designazioni di competenza regionale).".".
Consiglieri presenti: 30
Votanti: 26
Favorevoli: 3
Contrari: 23
Astenuti: 4 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Patrizia Morelli)
Il Consiglio non approva.
Presidente - La parola al Consigliere Donzel sull'emendamento n. 3 del PD in subordine.
Donzel (PD) - L'emendamento n. 3 è quello che giunge al fine della votazione della disperazione, nel senso che, quando si prevede che la maggioranza non accolga nessuna delle proposte di buon senso, si dice: ma se davvero siete intenzionati a non voler blindare il Co.Re.Com. come se fosse cosa vostra e ad usarlo come strumento di pluralismo, perché non mantenere come in precedenza alla minoranza almeno un componente, espressione della minoranza...tenendo conto che, per quanto riguarda la proposta del Partito Democratico, collegata con questi emendamenti, c'è una riduzione sensibile degli emolumenti. Non si va quindi a rincorrere una carica, ma semplicemente, come avveniva prima, almeno una figura di riferimento, che serva a dire: "guardate che questo è un organismo di pluralismo". Dobbiamo controllare che effettivamente ci sia la pluralità di sensibilità in un organismo che ha una funzione particolare, su cui si tende a sorvolare. Se mi consentite una battuta in replica a chi rideva dei cinque consiglieri con un dipendente: adesso ne mettiamo tre con un dipendente, quindi non è che abbiamo trasformato chissà quale cosa! Abbiamo chiesto di metterne tre e di aggiungere qualche dipendente, perché vorremmo che certi controlli venissero eseguiti. Non ci sono i soldi per fare i controlli sull'informazione, per altre cose ci sono, ma per i controlli sull'informazione non ci sono! È importante che ci sia questo atteggiamento per un'informazione corretta e plurale. Per garantire ai cittadini valdostani un'informazione corretta e plurale, la Valle d'Aosta, la Regione che ha il bilancio tutto in ordine, tutto a posto - siamo la Regione più sicura dal punto di vista economico - che ci viene ribadito...per garantire il pluralismo dell'informazione, la Valle d'Aosta non ha il becco di un quattrino! Bel messaggio!
Presidente - La parola al Presidente del Consiglio, Alberto Cerise.
Cerise A. (UV) - Sì, qui bisogna assolutamente fare chiarezza, altrimenti passa il messaggio che non si vuole dare voce alla minoranza. Leggo testualmente: "i tre componenti sono scelti tra persone che diano garanzia di assoluta indipendenza sia dal sistema politico-istituzionale che dal sistema degli interessi di settore delle comunicazioni...", ora, nel momento in cui uno rappresenta una minoranza, automaticamente diventa portatore di un interesse che è contrario al principio del Co.Re.Com., di conseguenza non sta assolutamente in piedi.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 3 del PD - presentato in subordine agli altri due emendamenti di tale gruppo all'articolo 1 -, che recita:
Emendamento
Al comma 3 dell'articolo 3 della legge regionale 4 settembre 2001, n. 26, come sostituito dall'articolo 1, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: "Almeno un componente deve essere espressione della minoranza consiliare.".
Consiglieri presenti: 30
Votanti: 26
Favorevoli: 3
Contrari: 23
Astenuti: 4 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Patrizia Morelli)
Il Consiglio non approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 1:
Consiglieri presenti: 30
Votanti e favorevoli: 23
Astenuti: 7 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Donzel, Carmela Fontana, Patrizia Morelli, Rigo)
Il Consiglio approva.
Presidente - All'articolo 2 c'è l'emendamento n. 2 del gruppo ALPE.
La parola al Consigliere Bertin.
Bertin (ALPE) - Sarò sintetico. L'intento di questo emendamento è quello di allargare le competenze: si passa da società a prevalente capitale pubblico a società miste, che sono in numero maggiore.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 2 dell'ALPE, che recita:
Emendamento
L'articolo 2 è sostituito dal seguente:
"Articolo 2
(Modificazioni all'articolo 4)
1. Alla lettera e) del comma 1 dell'articolo 4 della 1.r. 26/2001, le parole: "società a prevalente capitale pubblico" sono sostituite dalle seguenti: "società miste".
2. Dopo il comma 1 dell'articolo 4 della l.r. 26/2001, è inserito il seguente:
"1bis. La rimozione delle cause di incompatibilità di cui al comma 1 ha luogo entro venti giorni dalla data di ricevimento della comunicazione, da parte del Presidente del Consiglio regionale, dell'elezione, pena la dichiarazione di decadenza del Presidente o dei componenti del Comitato da parte del Consiglio regionale.".".
Consiglieri presenti e votanti: 30
Favorevoli: 7
Contrari: 23
Il Consiglio non approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 2:
Consiglieri presenti: 30
Votanti e favorevoli: 23
Astenuti: 7 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Donzel, Carmela Fontana, Patrizia Morelli, Rigo)
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 3:
Consiglieri presenti: 30
Votanti e favorevoli: 26
Astenuti: 4 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Patrizia Morelli)
Il Consiglio approva.
Presidente - Articolo 4: stesso risultato. All'articolo 5 le Commissioni I e II hanno presentato congiuntamente due emendamenti, ne do lettura:
Emendamento
Il comma 1 dell'articolo 5 è soppresso.
Emendamento
Il comma 3 dell'articolo 5 è sostituito dal seguente:
"3. Al comma 2 dell'articolo 8 della l.r. 26/2001, le parole: "dal vice-presidente" sono sostituite dalle seguenti: "da un componente da lui delegato secondo un criterio di rotazione".
Considerato che gli emendamenti n. 1 e n. 2 del PD non sono stati approvati, gli altri emendamenti di tale gruppo, essendo correlati ai primi, decadono. Do lettura per il verbale rispettivamente dell'emendamento n. 1bis del PD correlato all'emendamento n. 1 e dell'emendamento, in subordine, n. 2bis del PD correlato all'emendamento n. 2:
Emendamento
Il comma 3 dell'articolo 5 è soppresso.
Emendamento
Il comma 3 dell'articolo 5 è sostituito dal seguente:
"3. Al comma 2 dell'articolo 8 della 1.r. 26/2001, le parole: "dal vice-presidente" sono sostituite dalle seguenti: "da un componente da lui delegato per un periodo non inferiore a un anno".".
Pongo in votazione l'articolo 5 nel testo così emendato:
Articolo 5
(Modificazioni all'articolo 8)
1. La lettera c) del comma 1 dell'articolo 8 della l.r. 26/2001 è sostituita dalla seguente:
"c) cura i rapporti con gli organi regionali, con l'Autorità e con gli organi nazionali di coordinamento.".
2. Al comma 2 dell'articolo 8 della l.r. 26/2001, le parole: "dal vice-presidente" sono sostituite dalle seguenti: "da un componente da lui delegato secondo un criterio di rotazione".
Stesso risultato. Articolo 6: stesso risultato.
Presidente - All'articolo 7 vi è l'emendamento n. 3 dell'ALPE, che è decaduto; ne do lettura per il verbale:
Emendamento
L'articolo 7 è sostituito dal seguente:
"Articolo 7
(Modificazioni all'articolo 10)
1. Alla lettera a) del comma 1 dell'articolo 10 della l.r. 26/2001, la parola: "quaranta" è sostituita dalla seguente: "trenta".
2. Alla lettera b) del comma 1 dell'articolo 10 della l.r. 26/2001, la parola: "venticinque" è sostituita dalla seguente: "quindici".
3. Dopo il comma 3 dell'articolo 10 della l.r. 26/2001, è aggiunto il seguente:
"3bis. L'Ufficio di Presidenza, sentite le esigenze del Comitato, stabilisce i criteri e le modalità per l'acquisizione di beni, servizi e supporti funzionali all'esercizio delle attività dei componenti del Comitato, nonché per l'attivazione delle coperture assicurative, in misura comunque non superiore a quanto previsto per i consiglieri regionali."."
All'articolo 7 vi sono anche gli emendamenti n. 1ter e, in subordine, n. 2ter del PD, che, essendo correlati rispettivamente agli emendamenti n. 1 e n. 2 di tale gruppo, sono decaduti; ne do rispettivamente lettura per il verbale:
Emendamento
L'articolo 7 è sostituito dal seguente:
"Articolo 7
(Modificazioni all'articolo 10)
1. Alla lettera a) del comma 1 dell'articolo 10 della l.r. 26/2001, la parola "quaranta" è sostituita dalla seguente: "trenta".
2. Alla lettera abis) del comma 1 dell'articolo 10 della l.r. 26/2001, parola: "trenta" è sostituita dalla seguente: "venti".
3. La lettera b) del comma 1 dell'articolo 10 della l.r. 26/2001 è sostituita dalla seguente: "b) per il restante componente, venti per cento dell'indennità di carica mensile lorda spettante ai consiglieri regionali.".
4. Dopo il comma 3 dell'articolo 10 della l.r. 26/2001, è aggiunto il seguente:
"3bis. L'Ufficio di Presidenza, sentite le esigenze del Comitato, stabilisce i criteri e le modalità per l'acquisizione di beni, servizi e supporti funzionali all'esercizio delle attività dei componenti del Comitato, nonché per l'attivazione delle coperture assicurative, in misura comunque non superiore a quanto previsto per i consiglieri regionali."."
Emendamento
L'articolo 7 è sostituito dal seguente:
"Articolo 7
(Modificazioni all'articolo 10)
1. Alla lettera a) del comma 1 dell'articolo 10 della l.r. 26/2001, la parola: "quaranta" è sostituita dalla seguente: "trenta".
2. La lettera abis) del comma 1 dell'articolo 10 della l.r. 26/2001 è sostituita dalla seguente:
"abis) per il componente delegato ai sensi dell'articolo 8, comma 2, venti per cento dell'indennità di carica mensile lorda spettante ai consiglieri regionali;".
3. La lettera b) del comma 1 dell'articolo 10 della l.r. 26/2001 è sostituita dalla seguente:
"b) per il restante componente, venti per cento dell'indennità di carica mensile lorda spettante ai consiglieri regionali.".
4. Dopo il comma 3 dell'articolo 10 della l.r. 26/2001, è aggiunto il seguente:
"3bis. L'Ufficio di Presidenza, sentite le esigenze del Comitato, stabilisce i criteri e le modalità per l'acquisizione di beni, servizi e supporti funzionali all'esercizio delle attività dei componenti del Comitato, nonché per l'attivazione delle coperture assicurative, in misura comunque non superiore a quanto previsto per i consiglieri regionali."."
Articolo 7: stesso risultato. Articolo 8: stesso risultato. All'articolo 9 vi è l'emendamento n. 4 dell'ALPE, l'emendamento n. 1 del Presidente Alberto Cerise e l'emendamento n. 5 dell'ALPE.
La parola al Consigliere Bertin.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente. Nella sua funzione di garanzia il Co.Re.Com. deve anche monitorare l'utilizzazione dei fondi per la pubblicità degli enti pubblici. Il nostro emendamento tende ad allargare il controllo di garanzia da parte di tale comitato anche alle società di rilevanza regionale, nonché alle associazioni, fondazioni ed enti il cui bilancio sia costituito in misura superiore del 50 percento da finanziamenti pubblici, il che allarga la platea di enti e imprese, oltre che enti pubblici assoggettati a questo controllo.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 4 dell'ALPE, che recita:
Emendamento
Il comma 1 dell'articolo 9 è sostituito dal seguente:
"1. Il numero 4) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 12 della l.r. 26/2001 è sostituito dal seguente:
"4) monitorizza l'utilizzazione dei fondi per la pubblicità degli enti pubblici di cui all'articolo 41 del d.lgs. 177/2005, delle società controllate da enti pubblici di rilevanza regionale, nonché delle associazioni, fondazioni ed enti il cui bilancio sia costituito, in misura superiore al 50 per cento, da finanziamenti pubblici, presentando rapporti periodici;"."
Consiglieri presenti e votanti: 29
Favorevoli: 7
Contrari: 22
Il Consiglio non approva.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 1 del Presidente Alberto Cerise:
Emendamento
Il comma 1 dell'articolo 9 è sostituito dal seguente:
"1. Il numero 4) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 12 della l.r. 26/2001 è sostituito dal seguente:
"4) monitorizza l'utilizzazione dei fondi per la pubblicità degli enti pubblici di cui all'articolo 41 del d.lgs. 177/2005, presentando rapporti periodici;"."
Consiglieri presenti: 29
Votanti e favorevoli: 25
Astenuti: 4 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Patrizia Morelli)
Il Consiglio approva.
Presidente - La parola al Consigliere Bertin.
Bertin (ALPE) - L'intento di questo emendamento è quello di rendere pubblici i risultati del monitoraggio sui media locali delle forze politiche regionali, da una parte di renderli pubblici...perché abbiamo visto l'unica volta che è stato fatto un monitoraggio poi non è stato neanche reso pubblico...pertanto è importante che i cittadini vengano a conoscenza di queste attività svolte e che si sappia quali sono i risultati. Inoltre si allarga a tutte le forze politiche, non solo a quelle presenti in Consiglio, il monitoraggio. Grazie.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 5 dell'ALPE, che recita:
Emendamento
Il comma 2 dell'articolo 9 è sostituito dal seguente:
"2. Dopo il numero 6) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 12 della l.r. 26/2001, è inserito il seguente:
"6bis) monitorizza la presenza sui media locali delle forze politiche regionali, pubblicando semestralmente, sul sito istituzionale del Consiglio regionale, i dati relativi all'indagine svolta;"."
Consiglieri presenti e votanti: 30
Favorevoli: 7
Contrari: 23
Il Consiglio non approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 9 nel testo così emendato:
Articolo 9
(Modificazioni all'articolo 12)
1. Il numero 4) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 12 della l.r. 26/2001 è sostituito dal seguente:
"4) monitorizza l'utilizzazione dei fondi per la pubblicità degli enti pubblici di cui all'articolo 41 del d.lgs. 177/2005, presentando rapporti periodici;".
2. Dopo il numero 6) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 12 della l.r. 26/2001, è inserito il seguente:
"6bis) monitorizza la presenza sui media locali delle forze politiche rappresentate in Consiglio regionale, ai sensi dell'articolo 18 della legge regionale 18 aprile 2008, n. 11 (Nuove disposizioni in materia di interventi a sostegno dell'informazione e dell'editoria locale);".
3. Al numero 8) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 12 della l.r. 26/2001, dopo la parola: "sviluppare" sono inserite le seguenti: "la conoscenza,".
4. Il numero 11) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 12 della l.r. 26/2001 è sostituito dal seguente:
"11) attua idonee forme di consultazione, sulle materie di sua competenza, con la sede regionale della concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, con le associazioni delle emittenti private, con l'Ordine dei giornalisti, con l'Associazione Stampa della Valle d'Aosta, con le associazioni degli utenti e dei consumatori, con la Commissione regionale per le pari opportunità, con gli organi dell'amministrazione scolastica e con gli altri eventuali soggetti collettivi interessati al settore delle comunicazioni;".
5. Il numero 1) della lettera b) del comma 1 dell'articolo 12 della l.r. 26/2001 è sostituito dal seguente:
"1) collabora con l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (ARPA), mettendo a disposizione le informazioni e i dati di cui dispone, alla tenuta del catasto delle stazioni radioelettriche per radiotelecomunicazioni di cui all'articolo 16 della legge regionale 4 novembre 2005, n. 25 (Disciplina per l'installazione, la localizzazione e l'esercizio di stazioni radioelettriche e di strutture di radiotelecomunicazioni. Modificazioni alla legge regionale 6 aprile 1998, n. 11 (Normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d'Aosta), e abrogazione della legge regionale 21 agosto 2000, n. 31);".
6. Al numero 1) della lettera c) del comma 1 dell'articolo 12 della l.r. 26/2001, le parole: "Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (ARPA), istituita dalla legge regionale 4 settembre 1995, n. 41" sono sostituite dalla seguente: "ARPA".
Consiglieri presenti: 30
Votanti e favorevoli: 26
Astenuti: 4 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Patrizia Morelli)
Il Consiglio approva.
Presidente - Articolo 10: stesso risultato. Articolo 11: stesso risultato. Articolo 12: stesso risultato. Articolo 13: stesso risultato. All'articolo 14 ci sono due emendamenti: uno dell'ALPE e uno del PD, ma sono decaduti; do lettura dell'emendamento n. 6 dell'ALPE per il verbale:
Emendamento
L'articolo 14 è sostituito dal seguente:
"Articolo 14
(Disposizione transitoria)
1. La riduzione dell'indennità mensile di funzione dei componenti del Comitato disposta dall'articolo 10 della l.r. 26/2001, come modificato dall'articolo 7 della presente legge, si applica a decorrere dal primo rinnovo integrale del Comitato successivo alla data di entrata in vigore della medesima legge.".
Do lettura per il verbale dell'emendamento n. 4 del PD correlato sia all'emendamento n. 1 che all'emendamento n. 2 di tale gruppo:
Emendamento
L'articolo 14 è sostituito dal seguente:
"Articolo 14
(Disposizione transitoria)
1. La riduzione del numero dei componenti del Comitato e dell'indennità mensile di funzione ad essi attribuita, disposta dagli articoli 3 e 10 della l.r. 26/2001, come sostituiti dagli articoli 1 e 7 della presente legge, si applica a decorrere dal primo rinnovo integrale del Comitato successivo alla data di entrata in vigore della medesima legge.".
Articolo 14: stesso risultato. All'articolo 15 c'è l'emendamento n. 5 del PD correlato sia all'emendamento n. 1 che all'emendamento n. 2 di tale gruppo; anche l'emendamento n. 5 è decaduto, ne do lettura per il verbale:
Emendamento
L'articolo 15 è soppresso.
Articolo 15: stesso risultato.
Pongo in votazione la legge nel suo complesso:
Consiglieri presenti: 30
Votanti e favorevoli: 26
Astenuti: 4 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Patrizia Morelli)
Il Consiglio approva.