Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1935 del 27 luglio 2011 - Resoconto

OGGETTO N. 1935/XIII - Interpellanza: "Effetti della manovra finanziaria sul bilancio della Regione".

Interpellanza

Preso atto che la manovra finanziaria 2011 comporta grandi sacrifici per gli Enti locali e le famiglie;

Constatato che per la natura complessa del provvedimento sono da definire le specifiche ricadute sul bilancio regionale della Valle d'Aosta;

Rilevato che la situazione economico finanziaria della Regione è tale da consentire una rimodulazione di alcune voci del bilancio al fine di attenuare la portata negativa del provvedimento sulle famiglie, dal momento che un contribuente sposato, con figli e coniuge a carico e una casa di proprietà sulla quale pagare il mutuo, potrebbe arrivare a quasi mille euro nei due anni di detrazioni in meno;

Appurato che i tagli colpiranno anche il terzo settore e le onlus;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore competente per sapere se intenda:

1) riferire in Commissione sulla ricaduta effettiva della manovra rispetto al bilancio complessivo della Regione e alle voci più direttamente colpite;

2) dare una disponibilità a studiare misure compensative per le famiglie valdostane, per il terzo settore e le onlus, e per i Comuni.

F.to: Donzel - Rigo - Carmela Fontana

Président - La parole au Conseiller Donzel.

Donzel (PD) - Egregio Presidente, cari colleghi, abbiamo assistito in questi giorni al varo di una delle manovre finanziarie delle più inique dal dopoguerra ad oggi, una manovra finanziaria che è stata approvata da quella maggioranza politica che aveva promesso ricchezza e felicità ai cittadini di questo Paese e che oggi invece li sottopone ad un durissimo sistema di tagli che colpiscono soprattutto i redditi medio-bassi. È una situazione molto grave, che naturalmente riguarda scelte del Governo nazionale e abbiamo visto come anche a livello regionale il Governo regionale sia intervenuto per quanto di sua competenza insieme ad altre Regioni a denunciare l'inaccettabilità di questo provvedimento per gli enti locali, che rendeva in alcuni casi impossibile varare i bilanci locali e obbligava Province, Comuni, Regioni a tagli sistematici ai servizi ai cittadini. È chiaro che qui disponiamo - ne accennava prima l'Assessore Pastoret - di altri tipi di disponibilità economica. Mi permetto poi di fare una battuta: non facciamo neanche più le battaglie di bandiera, una volta fare una battaglia di bandiera aveva un significato, invece adesso si rinuncia anche alle battaglie di bandiera e si lascia che l'autonomia venga difesa dal Friuli! Va be', prendiamo atto anche di questo nuovo pragmatismo che...

(interruzione dell'Assessore Pastoret, fuori microfono)

...prendo atto anche di questa nuova forma di pragmatismo, per cui neanche più le bandiere si difendono, le lasciamo difendere al Friuli, l'importante è badare al sodo! È un atteggiamento che...

Andiamo allora al sodo, andiamo a vedere come incide effettivamente la manovra sul bilancio regionale e come si intenda qui far fronte ai tagli, soprattutto quelli che colpiscono le famiglie, il terzo settore e addirittura le onlus, perché di questo quasi non se ne vuole parlare, per non parlare dei nostri piccoli Comuni; magari non tutti potranno beneficiare di una leggina ad hoc come il Comune di Aosta. Chiediamo quindi all'Assessore se intenda riferire in commissione puntualmente sulla ricaduta effettiva della manovra rispetto al bilancio complessivo della Regione e se intenda dare una disponibilità fin da ora a studiare misure compensative per le famiglie, per il terzo settore, le onlus e per i comuni valdostani. È una cosa che ci sta molto a cuore, oppure vedremo se lasceremo anche queste battaglie di bandiera ad altre Regioni.

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances et au patrimoine, Lavoyer.

Lavoyer (FA) - Grazie Presidente. Certamente questo è un argomento che richiederebbe un tempo più lungo che non quello per la risposta ad un'interpellanza. Cercherò quindi di focalizzare alcuni aspetti dicendo fin da subito che c'è la totale disponibilità a riferire nelle commissioni competenti sulla ricaduta oggettiva di questa manovra. Non possiamo condividere il taglio di tale iniziativa, perché, quando si dice: "preso atto che la manovra finanziaria 2011 comporta grandi sacrifici per gli enti locali valdostani...", mi chiedo quali siano questi "sacrifici per gli enti locali" tenuto conto che essi non hanno i trasferimenti dallo Stato - e non hanno quindi tagli degli stessi dallo Stato - e che sono passati in pochi anni da 190 a 230.000.000 di trasferimento. Non ci sono quindi qua i Comuni di serie A o di serie B, la cosiddetta "leggina" per il Comune di Aosta era un impegno del programma di maggioranza che ha vinto le elezioni, ma non è di per sé neanche una grande novità, perché già nel 1990 ci fu una legge specifica per il Comune di Aosta essendo lo stesso considerato il capoluogo, che ha dei servizi le cui spese gravano totalmente sul bilancio comunale, che sono però servizi di rilevanza regionale.

Al di là di questo aspetto di non riuscire a capire in prima battuta quali siano i grandi sacrifici degli enti locali dovuti a tale manovra, l'altro aspetto sempre nelle premesse che ci sembra un po' demagogico e catastrofista è: "la situazione economico-finanziaria della Regione è tale da consentire una rimodulazione di alcune voci del bilancio", a noi non risulta che l'attuale manovra debba porre delle rimodulazioni per quanto riguarda voci specifiche del nostro bilancio.

Detto tutto ciò, non è che vogliamo non fare le battaglie di bandiera, non vogliamo neanche fare i difensori della maggioranza nazionale e del "Governo Berlusconi", questo sia chiaro! Sulle battaglie di bandiera però bisogna anche tenere un minimo di oggettività, mi pare che anche le forze di opposizione a livello nazionale, che avevano argomenti ben più forti di quelli che può avere l'opposizione su tale tema in Valle d'Aosta, con senso di responsabilità e pur non condividendo, abbiano capito il momento complesso in cui veniva varata questa manovra. Direi quindi che non sempre il concetto della battaglia di principio ha un senso, perché, se così è, ci chiediamo come mai le opposizioni in due o tre giorni hanno lasciato passare una manovra così iniqua: l'hanno lasciata passare per senso di responsabilità! Noi, come Regione, la nostra posizione l'abbiamo espressa con delle richieste di emendamenti, ma siamo anche consapevoli e realisti che gli stessi non potevano avere nessun tipo di attenzione. D'altro canto, non hanno avuto attenzione gli emendamenti dell'opposizione a livello nazionale, che erano ben più corposi e andavano, quelli sì, a toccare delle situazioni di difficoltà vere ed oggettive, che qui nelle premesse vengono evidenziate...ma non sono difficoltà vere ed oggettive: parlo degli enti locali, altra cosa è la situazione delle famiglie, le ricadute delle manovre sugli aspetti onlus o sugli aspetti di tipo sociale.

Fatta questa premessa, per quanto concerne il punto n. 1, vi è la totale disponibilità ad andare in commissione a dibattere e confrontarci sulle ricadute oggettive. Alcuni elementi, collega Donzel, già li possediamo, altri sono ancora da definire, una volta chiariti saranno poi eventualmente oggetto di confronto in commissione. Anzitutto gli uffici regionali, che sono coordinati dal Segretario generale, hanno già effettuato una ricognizione con tutti i servizi in base agli articoli della manovra e raccolto una prima valutazione degli impatti sulla Regione e, in particolare, eventualmente sul bilancio. È sicuramente importante segnalare l'articolo 20 riguardante il Patto di stabilità. Ci sono aspetti in questa manovra, che tutti consideriamo iniqua, che vanno nella direzione di privilegiare gli enti locali e le Regioni virtuose. Anzitutto il comma 4 estende l'applicazione delle norme previste dal decreto legge n. 78, la famosa legge n. 122, al 2014 e seguenti - se vi ricordate, la legge n. 122 era quella che prevedeva un monte di tagli per tutte le Regioni a statuto speciale -; senz'altro dal 2014 in poi impatterà, perché praticamente la valutazione effettuata dagli uffici per il pluriennale dell'impatto di quella manovra complessiva, che era di 1.000.000.000 complessivamente suddivisa per Regioni, con questa manovra passerà a 2.000.000.000. Teoricamente quindi per gli anni 2014 e...la manovra potrebbe incidere sul bilancio regionale per 97.000.000 di euro, quindi raddoppiare l'impatto che era già di 48.000.000, ma attenzione bisogna leggerla tutta e penso sia positivo andare in commissione ad affrontare l'argomento. Più in generale il comma 1 introduce la previsione che, a decorrere dal 2012, le modalità di raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica delle singole Regioni, esclusa la componente sanitaria che è fuori dal Patto di stabilità, delle Province di Trento e Bolzano e degli altri enti locali possono essere concordate fra lo Stato, le Regioni e le Province autonome. Intanto c'è una possibilità di concordare, a decorrere dal 2012, le modalità del raggiungimento degli obiettivi e questo è un aspetto positivo, perché nella manovra precedente, quando abbiamo dovuto applicare i tagli di tutte le Regioni, non c'è stata una modalità concordata di dove si andava ad applicare, ma bisognava applicare i tagli tout court. Dal 2013 in poi - è questo l'aspetto importante, sono i paletti che stiamo esaminando e sono quelli che potrebbero dare la situazione anche teorica alla Valle d'Aosta, che, se rispettiamo alcuni di essi, dovrà fare meno sacrifici di prima - gli enti verranno ripartiti in quattro classi di merito sulla base di alcuni criteri di virtuosità. È quindi ancora una cosa da approfondire e da andare a regolamentare, ma apre uno spiraglio che va a differenziare le Regioni e gli enti locali che hanno dei bilanci virtuosi e che rispettano il Patto di stabilità rispetto a quelli che organicamente sforano. I criteri sono: priorità della considerazione della convergenza fra spesa storica e costi e fabbisogni standard; rispetto del Patto di stabilità interno - cosa che abbiamo sempre fatto in tutti questi anni -; incidenza della spesa del personale sulla spesa corrente dell'ente in relazione al numero dei dipendenti in rapporto alla popolazione residente, alle funzioni svolte - popolazione forestale, personale scolastico, dipendenti regionali, è chiaro se li paghiamo noi...e nelle altre regioni li paga lo Stato - anche attraverso esternalizzazioni, nonché all'ampiezza del territorio; la valutazione del predetto parametro tiene conto del suo valore all'inizio della legislatura, perché sapete che abbiamo il patto che ogni due persone che vanno in pensione c'è un'assunzione; autonomia finanziaria - altro parametro importante perché per noi i trasferimenti dallo Stato tendono allo zero -; equilibrio di parte corrente; tasso di copertura dei costi dei servizi a domanda individuale per gli enti locali; rapporto fra introiti derivanti dall'effettiva partecipazione all'azione di contrasto all'evasione fiscale; il rapporto fra le entrate di parte corrente riscosse ed accertate - la Valle d'Aosta in questo senso è ai primi posti -; operazioni di dismissioni di partecipazioni societarie rispetto alla normativa vigente. Gli enti che risultano collocati nella classe più virtuosa non concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica fissata a decorrere dal 2013. Il campo quindi per quanto riguarda la nostra Regione è un settore ancora totalmente aperto e da approfondire; questo deve essere un argomento che avrà i suoi tempi di approfondimento e bene è portarlo in commissione.

Per quanto riguarda il punto n. 2, il Governo regionale è da sempre impegnato ad individuare misure a sostegno dell'economia delle famiglie valdostane; per quest'anno abbiamo mantenuto tutti i provvedimenti anticrisi degli anni precedenti, siamo pronti, esaminato l'impatto di questa manovra sugli aspetti più sociali degli enti locali, a confrontarci nella costruzione del bilancio 2013 per vedere quali correttivi è possibile fare. Già sul bon chauffage si stanno esaminando tali aspetti cercando di calibrarli meglio alle effettive esigenze. Tali misure dovranno essere individuate in un bilancio che, per disposizione di leggi nazionali, dovrà nel 2012 contrarsi dell'importo che avevamo a suo tempo previsto con la legge n. 122, ante manovra. Certo la situazione è difficile ma, prima di creare situazioni di allarmismo, dobbiamo cercare di capire bene qual è la situazione della Valle d'Aosta rispetto ai parametri che ho prima elencato e dopo eventualmente intervenire.

Si dà atto che, dalle ore 16,19, presiede il Vicepresidente André Lanièce.

Presidente - La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Ringrazio l'Assessore. La mia replica si articolerà in due parti: la prima, un sentito ringraziamento per l'attenzione che ha prestato a tale interpellanza e per come ha anticipato delle questioni che sicuramente avremo modo di approfondire in commissione e da questa cortesia che lei ha usato nei nostri confronti in aula deduco che tale sarà anche l'atteggiamento in commissione e questo è un dato positivo e da auspicare.

Nella seconda parte della replica invece vorrei puntualizzare alcune questioni: la prima riguarda gli enti locali. È chiaro che gli enti locali della Valle d'Aosta non hanno un rapporto diretto con lo Stato, ma hanno un sistema di finanziamento diverso, attenti però a non dire che qui in Valle d'Aosta non ci sono ripercussioni sugli enti locali, perché non c'è una Giunta di un Comune valdostano che non abbia preso in mano la questione della mensa scolastica, del pullmino, tutti con un'ottica di "cosa facciamo, abbiamo meno soldi quest'anno", quasi tutti, qualcuno aveva qualche soldino in più, ma l'ottica in molti Comuni è stata: "come tiriamo la cinghia"? Per cui non minimizzerei questa cosa a livello valdostano, perché se i tagli arrivano alla Regione, inevitabilmente hanno una ripercussione anche sugli enti locali, che concorrono in piccola parte a recuperare le minori risorse che abbiamo.

Mi consenta un'altra considerazione rispetto alla questione delle forze di minoranza nazionale, lo ha detto lei stesso: per senso di responsabilità, ma hanno detto anche con chiarezza che non condividevano nei contenuti la manovra. Insomma qui così in parte si è detto: "non si condivide", qualche volta c'è la tentazione di dire: "ma sì, quasi quasi una bella sterzata serve!". Qui il problema è che nei contenuti la pagano i cittadini questa sterzata e se anche a partire dal 2012 inizierà quel ragionamento sugli enti virtuosi, di fatto in prima istanza i cittadini anche delle comunità virtuose come la Valle d'Aosta determinati tagli li hanno, sulla questione IRPEF e quant'altro. Come dire...il fatto di appartenere ad una Regione virtuosa non ci esime dal concorrere a questo grande sistema di tagli che è stato messo in atto.

Vi sono poi tutta una serie di considerazioni che i tagli hanno colpito soprattutto i cittadini e non determinate fasce di reddito e gli stessi politici, i costi dei parlamenti e di alcuni enti locali. Sotto questo aspetto, quindi, accogliamo con favore la disponibilità del Governo regionale di approfondire in commissione, perché siamo dell'avviso che invece queste cose avranno delle ripercussioni pesanti anche sul nostro territorio e non è la nostra un'interpellanza demagogica, perché a definirla drammatica non siamo stati noi nel piccolo della Valle d'Aosta, ma è larga parte del Paese che la vive in questo modo. L'auspicio che ci sarà un sostegno da parte regionale a recuperare le risorse per le famiglie, per il terzo settore, le onlus e i Comuni quindi è una cosa che non può che farci piacere e in tal senso lavoreremo.