Oggetto del Consiglio n. 1922 del 27 luglio 2011 - Resoconto
OGGETTO N. 1922/XIII - Interrogazione a risposta immediata: "Problematiche relative alla chiusura del campeggio di Buisson nel comune di Antey-Saint-André".
Interrogazione a risposta immediata
Appreso che il Campeggio di Buisson, nel Comune di Antey-Saint-André, è stato chiuso a seguito di un'ordinanza del Sindaco per il pericolo di frane;
Constatato che la struttura è la più grande nel suo genere nella nostra Regione, essendosi evoluta nel corso degli anni sino a diventare un villaggio turistico che può ospitare circa 2.000 persone;
Preoccupati che la chiusura avrà inevitabilmente ripercussioni in termini economici per l'intera vallata della Valtournenche, particolarmente gravi nell'attuale situazione di crisi generalizzata;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'Assessore competente per sapere
se è prevista una soluzione in tempi rapidi del problema considerata anche l'entità del rischio franoso che ha determinato il provvedimento di chiusura.
F.to: Chatrian - Giuseppe Cerise - Bertin - Louvin - Patrizia Morelli
Président - La parole au Vice-président Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.
La questione è delicata, e anche complessa; una questione, da quello che abbiamo potuto capire, che non è recente. La sintesi - anche perché è un question time e non possiamo approfondire nel dettaglio la situazione o, meglio, il prosieguo - è che il campeggio è stato chiuso, il campeggio che ha 40 anni e che può ospitare circa 2.000 persone. Già nel luglio 2006 veniva convocata una conferenza dei servizi e ci risulta che ci sia stato un iter comunque molto travagliato. Nel novembre 2008 viene sospeso il procedimento di classificazione con un provvedimento dirigenziale; è un problema che si è protratto e forse qualche ente non ha dato corso e non ha chiarito le sue responsabilità o il suo posizionamento. Ma la domanda che ci poniamo per poi mettere sul tavolo la richiesta è proprio questa: gli organi competenti erano a conoscenza di tutto questo iter travagliato? Quali sono gli elementi che hanno determinato questa chiusura?
Cosa chiediamo? Chiediamo se è prevista una soluzione e con quali tempi, considerata l'entità del rischio franoso. Grazie.
Président - La parole à l'Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Brevemente: le motivazioni sono state sintetizzate con movimenti franosi; in realtà non è solo così, perché il provvedimento dirigenziale con il quale è stata rigettata la domanda di classificazione evidenzia molto chiaramente che il rischio è decisamente più ampio. Leggo brevemente: "fenomeni di caduta massi provenienti dalla parete rocciosa; fenomeni di debris-flow provenienti dal torrente de Chamois; fenomeni di alluvionamento per diversione del torrente di Chamois in corrispondenza del ponte fra la frazione Nuarsaz e Chezod; fenomeni di alluvionamento diretto da parte del torrente Marmore; fenomeni di alluvionamento indotto dal rigurgito verso monte per ostruzione dell'alveo del torrente Marmore per effetto di eventuali debris-flow che si esplicassero sui torrenti di Chamois e Suisse". Quindi il problema è decisamente più ampio, abbiamo anche problemi franosi; la zona è considerata "zona rossa".
Nel provvedimento dirigenziale c'è un altro tema molto pesante. Noi ne siamo venuti a conoscenza in virtù di una corrispondenza con la società Terna: "All'interno dell'area del campeggio in argomento della campata fra i sostegni 19 e 20 dell'elettrodotto a 132 Kvolts vi è la presenza di alcune costruzioni del tipo case mobili al di sotto dei conduttori della linea. Tali costruzioni, poste in opera in data certamente successiva all'entrata in servizio dell'elettrodotto, sono situate a distanza compresa fra gli 80 e i 140 metri dal sostegno n. 19 e risultano avere una distanza dai conduttori inferiore a quella prevista dalle vigenti disposizioni. Detti conduttori sono costantemente mantenuti ad una tensione di 132.000 volts e all'avvicinarsi ad essi, sia pure tramite l'impiego di attrezzi, materiali e mezzi mobili a distanze inferiori a quelle previste, costituisce pericolo mortale". Quindi la situazione di rischio è così elevata per cui non c'è nessuna previsione, perché le tematiche sono decisamente ampie. D'altra parte il TAR della Valle d'Aosta si è espresso in modo contrario al ricorso effettuato dalla società Villaggio Turistico Camping Cervino e, nella decisione, dice: "Venendo nella specie in rilievo un atto plurimotivato"...quindi il TAR riconosce, non dice solo motivato, ma plurimotivato, quindi non c'è nessuna previsione.
Président - La parole au Vice-président Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.
Non volevamo assolutamente minimizzare. Mi sembra che il quesito fosse semplice, chiaro, non polemico, perché il problema lo conosciamo, è grave; l'ho sintetizzato in senso franoso, non è sicuramente solo legato al discorso franoso. L'obiettivo nostro era di conoscere lo stato dell'arte...non ho capito il tono di polemica nel rispondere al nostro quesito! Sinceramente avevamo posto questo quesito per conoscere meglio; in un question time non si può approfondire nel dettaglio, ma quello che conosciamo e sappiamo è che l'iter è stato travagliato all'interno dell'Amministrazione regionale. Mi risulta che in questi cinque anni diverse conferenze di servizio sono state fatte e il quesito chiedeva se c'era una soluzione sul tavolo, o quanto meno se si sta approfondendo...lei mi ha risposto che il rischio è alto e che ad oggi non ci sono...ma l'intenzione nostra era di capire se sul tavolo c'era una prima soluzione o una bozza di soluzione...sono veramente deluso della sua risposta, Assessore!