Oggetto del Consiglio n. 1916 del 14 luglio 2011 - Resoconto
OGGETTO N. 1916/XIII - Relazione annuale al Consiglio regionale sull'andamento della gestione della "Casino de la Vallée S.p.A.", ai sensi dell'articolo 8 della legge regionale 30 novembre 2001, n. 36, recante "Costituzione di una società per azioni per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent".
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.
Rollandin (UV) - Grazie Presidente.
Ai sensi dell'articolo 8 della legge n. 36 è previsto che ci sia una relazione al Consiglio sull'andamento della gestione della Casa da gioco; vorrei quindi esporre brevemente la relazione, che credo tutti abbiano, quindi non sto a leggerla integralmente, credo sia una tortura inutile.
Credo che siano opportuno sottolineare alcuni aspetti relativi alla chiusura dell'esercizio precedente, che aveva fatto registrare per la Casa da gioco un utile di bilancio pari a 6.569 euro e per la gestione alberghiera una perdita di 4.600...4.000.000, chiedo scusa, 6.000.000 prima e 4.600.671 adesso, con un risultato aggregato pari a 1.968.000 euro. Il risultato dell'esercizio attuale manifesta quindi un miglioramento complessivo pari a 1.800.000.000 circa, che sarebbe stato superiore chiaramente, oltre 9.000.000 di euro, se la Casa da gioco avesse continuato a gestire unicamente le proprie attività istituzionali. È chiaro che il discorso è collegato con la STV. Il risultato ottenuto è l'effetto, sul fronte dei ricavi, di un incremento dei proventi sia di gioco che delle vendite alla clientela esterna relative all'unità alberghiera, a cui è stata fatta un'intensa campagna per evitare, da una parte, che ci fosse un atto concorrenziale con quelle che sono le attività alberghiere della cittadina e dei comuni vicini e, dall'altra, per incrementare la gestione soprattutto congressuale e la gestione di utilizzo in parallelo alle strutture esistenti. Le operazioni di concentrazione aziendale e di rafforzamento patrimoniale hanno contribuito ad incrementare la liquidità aziendale, peraltro già di per sé migliorata, che alla data del 31 dicembre 2010 risulta pari a 31.000.000 circa, superiore di 4.000.000 rispetto a quella rilevata al 31 dicembre 2009; questo è legato a tutte le attività che devono poi essere svolte. La capacità di generare liquidità infatti è la condizione indispensabile per affrontare l'importante programma di investimenti costituito dall'insieme dei due piani di sviluppo, che sono stati richiamati anche questa mattina, casinò e Billia, approvati dal Consiglio regionale il 15 aprile 2009 ed il 28 luglio 2010.
Il 2010 è stato un esercizio molto importante per lo sviluppo futuro della società, caratterizzato sia dal risultato positivo degli incassi - che dopo molto tempo hanno invertito il trend negativo -, sia da importanti operazioni interne che sono state qui enunciate, e che sono state confermate nella loro bontà dalle differenti assemblee. Le operazioni hanno portato il capitale sociale...le operazioni a cui facciamo riferimento sono le operazioni di consolidamento degli immobili della STV e della Casino...il tutto si è chiuso in poco tempo, tant'è che l'assemblea straordinaria del 30 dicembre 2010 ha deliberato l'ulteriore aumento di capitale sociale con conferimento della residuale componente immobiliare non ancora trasferita. Le operazioni di cui sopra hanno portato il capitale sociale ad un importo di 104.995.000 euro, raggiungendo quindi l'obiettivo che era già stato auspicato nella relazione del 2009: di arrivare alla fusione delle due società e di dotare di un patrimonio idoneo a supportare il processo di investimenti previsto dal piano di sviluppo conglobato di Casino e Billia.
Nell'ambito generale è da ricordare che perdurano gli effetti negativi delle normative esistenti, il discorso antifumo, eccetera, che hanno influito negativamente su tutte le case da gioco. Non è da dimenticare il fattore esterno fortemente penalizzante per attività della casa da gioco legato alla continua crescita del mercato dei giochi pubblici, quindi la concorrenza che lo Stato, a livello generale, fa sulla politica dei giochi, che continuano a registrare incrementi di notevole rilevanza, rispettivamente del più 25 e più 34 percento, con una forte concorrenza che è evidente per tutti, come per le altre case da gioco.
La crescita degli introiti lordi di gioco, così come quella delle presenze, sono la conseguenza del processo di riorganizzazione, di recupero di efficienza, rinnovamento e cambiamento che ha interessato l'azienda negli ultimi due anni; in primo luogo hanno prodotto risultati gli interventi programmati sull'offerta di gioco, che è stata ampliata e rinnovata, in particolare quella relativa ai giochi elettronici.
In tema di marketing si è proseguito con il consolidamento di una nuova immagine aziendale e questo ha avuto degli effetti molto positivi. L'attenzione riposta nella gestione della clientela in tema di fidelizzazione, ampliamento e rinnovamento dell'offerta del gioco ha completato l'offerta. L'incorporazione di STV ha portato all'acquisizione della gestione del Grande Hôtel Billia e la riqualificazione dell'offerta che verrà traguardata tramite la creazione del Saint-Vincent Resort & Casino, un resort che si candida a diventare - nel prossimo triennio - un polo del divertimento, vero e proprio punto di riferimento per il nord ovest d'Italia. Credo che sono gli atout che la casa da gioco avrà da portare avanti. I piani di sviluppo che interessano la casa da gioco sono stati richiamati, i lavori di sistemazione della sala multiuso su cui si è già detto, che hanno portato a risultati molto positivi in confronto con le altre zone di interesse comune; i lavori di restyling delle sale da gioco, della hall d'ingresso e del ristorante Brasserie, e di restyling delle sale sono stati consegnati. Nell'ambito delle attività progettuali è stato ritenuto essenziale effettuare preliminarmente il restyling del ristorante Brasserie, che si sta completando adesso. I lavori di predisposizione delle reti che erano altrettanto interessanti per la sicurezza; i lavori di realizzazione della nuova centrale termica dovrebbero iniziare nel corso dell'estate 2011, quindi questa estate; le opere per la creazione del Saint-Vincent Resort & Casino, anche qui, i progetti sono ormai ultimati e si dovrebbe procedere. In relazione alle condizioni operative ed allo sviluppo dell'attività della casa da gioco in termini di andamento degli ingressi, dei proventi lordi di gioco e dei settori di gioco, nel 2010 gli introiti lordi di gioco si sono attestati a quota 98.175.988 euro, evidenziando un incremento pari al 4,13 percento (più 3.904.908 euro).
Nell'esercizio 2010 si è consolidato il recupero delle presenze, il cui trend positivo era iniziato nel secondo semestre del 2009; il numero degli ingressi è passato da 589.328 nel 2009 a 610.000 con un più 3,5 percento. I proventi di gioco evidenziano un incremento complessivo che è stato ricordato e come ho già detto rispetto alle altre case da gioco, che hanno fatto registrare: Campione meno 11,9 percento (in franchi svizzeri, è una notazione a margine); Sanremo meno 6,4 percento, e Venezia meno 4,4 percento. Per quanto riguarda i singoli settori di gioco, il risultato ha interessato tutte le linee di prodotto, sia i giochi da tavolo - che registrano un incremento pari a 2.211.000 -, sia i giochi francesi - Chemin de fer più 42 percento, Poker più 23 percento -; l'unico risultato negativo è il Trente et Quarante che è meno 10,18 percento (questo è uno dei pochi casinò che ha ancora questo gioco, quindi su questo credo ci sarà da riflettere); Roulette americana meno 19,6 e Craps meno 12 percento. I giochi elettronici segnalano una crescita pari a 1.689.000, più 3,89 percento. Le presenze congressuali segnano più 88,43 percento, con un incremento di camere occupate pari al 92,82 percento ed un incremento di pasti serviti pari al 65,26 percento. Detto incremento è dovuto ad un'intensa attività di vendita diretta ed indiretta tramite invio di newsletters con pacchetti congressuali e promozioni varie, invertendo così il trend a ribasso che perdurava ormai da diversi anni. Le presenze individuali danno un più 27,93 percento. Queste sono le notazioni principali per quanto riguarda i giochi, l'andamento economico e l'andamento anche della parte STV, relativi al 2010.
È stata messa in coda una nota per i primi mesi del 2011, che danno una tenuta; c'è ancora una crescita pari all'uno percento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente; chiaramente l'anno scorso la crescita era maggiore, perché nel 2009 la situazione era più difficile, mentre negli altri casinò la situazione è molto più delicata. Non si può comunque non sottolineare la straordinaria performance della Sala Evolution, la quale, dal 1° gennaio 2011 ad oggi, pur contenendo soltanto il 37 percento della totalità degli apparecchi elettromeccanici (223 su 599), introita oltre il 55 percento dei proventi del settore; quindi sotto questo profilo l'investimento è stato sicuramente molto importante. Per l'attività dell'unità produttiva servizi alberghieri, i primi mesi dell'anno in corso hanno evidenziato una crescita significativa delle camere occupate da parte della casa da gioco (più 28 percento), per effetto della sempre più agguerrita attività commerciale, mirata all'incentivazione delle presenze, posta in essere nei confronti della clientela con il potenziale di gioco più elevato (i cosiddetti VIP). La riflessione sul mercato congressuale, in termini di occupazione camere, sicuramente si è risentito in questo primo semestre della congiuntura negativa, per cui, rispetto all'andamento molto importante del 2010, quest'anno c'è stata una crescita abbastanza ridotta nei primi mesi del 2011. Conseguentemente c'è stata una riduzione del consumo pasti, ma credo che questo l'abbiate visto. In termini di quantitativi delle attività di contatto con la clientela VIP c'è stato un aumento, con l'obiettivo di generare presenze presso la sala da gioco; i ritorni sono stati sicuramente degni di nota in termini di presenze, in particolare si sono registrati picchi in concomitanza dei week-end ad invito abbinato alle gare di Chemin de fer, che sono state fatte per attirare questi clienti. La programmazione di visite nelle principali città italiane di residenza dei clienti VIP ha sortito gli effetti desiderati, quindi su questo si sta ancora puntando. I dati provvisori alla data del 30 giugno evidenziano, dopo il sostanziale pareggio registrato nei mesi aprile e maggio, una forte ripresa della presenza dei clienti VIP, più 15,67 percento, e di quelli fidelizzati, più 5,91 percento. Sotto questo profilo si è di fronte ad una ripresa importante. Credo che queste siano le notazioni, del resto la relazione l'avete letta quindi non penso che ci siano ulteriori osservazioni.
Notiamo con soddisfazione che, malgrado le difficoltà e la situazione molto difficile dal punto di vista economico, i risultati sono positivi; chiaramente non è più il tempo di alcuni decenni fa, non ci sono più le condizioni, non c'è più il mercato, non c'è più il tipo di clientela di allora per nessuno dei casinò italiani. Si stanno aprendo sempre più sale per giochi elettronici, di fatto dei mini-casinò, le proposte fioccano sotto questo profilo, proposte di legge di apertura di nuovi centri con Bingo abbinati a macchinette elettroniche, quindi è chiaro che la concorrenza aumenta, anche se di fatto non sono aperti dei casinò in quanto tali, ma sono tutti dei mini-casinò che potenzialmente possono attrarre, soprattutto nella nostra zona, dei potenziali clienti che erano indirizzati verso la nostra casa da gioco.
Con questo credo che i risultati siano positivi e gli intendimenti del piano strategico votati da questo Consiglio, che si stanno attuando, credo che vadano nella direzione di prepararsi per affrontare i prossimi anni e per cercare di mantenere un trend positivo da parte della casa da gioco.
Président - La discussion est ouverte.
La parole au Vice-président Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Merci M. le Président.
Qualche riflessione e qualche considerazione dopo l'intervento del Presidente Rollandin, un po' sbrigativo e difficile da seguire, dato che ha messo sul tavolo nuovi dati che noi non abbiamo. Sulla Sala Evolution noi non ne avevamo del tutto; degli ultimi dati che ci ha fornito, sul 2010 qualcosa abbiamo anche noi.
Partirei da un dato assodato, incontrovertibile, direi: 9.837.000 euro sono i milioni affluiti nelle casse regionali nel 2010, quale quota parte degli introiti della nostra casa da gioco, un po' meno di 10.000.000 di euro. Ecco la cifra che fotografa la realtà dei conti della Casino S.p.A. e con questa la deriva apparentemente inarrestabile di un'impresa che trova giustificazione alla sua esistenza, soprattutto nel fatto che dovrebbe essere un pilastro della solidità del sistema economico valdostano. Casino de la Vallée e l'ex partecipata STV S.p.A., chiude con un segno contabile positivo, è stato detto, ma è soprattutto grazie al nuovo rapporto fra Regione e casa da gioco che trattiene adesso per la propria gestione il 90 percento dei proventi lordi. Nella relazione si fa riferimento - come di consueto - al perdurare degli effetti delle nuove normative che, in questi ultimi anni, avrebbero contribuito a penalizzare in modo concreto l'attività della nostra casa da gioco. Non voglio né ripetere le considerazioni che sono state già fatte, né riprendere tutti gli aspetti della relazione sulla gestione, allegata al bilancio, come citava prima il Presidente, che ha data per letta.
Provo a fare con voi qualche riflessione nel merito, qualche considerazione sulla gestione operativa e sulla capacità di programmazione che lasciano spazio a qualche dubbio. Prendo ad esempio i lavori di restyling delle sale da gioco, della hall di ingresso e del ristorante Brasserie; nella relazione si scrive in modo vago che si attiverà la procedura per l'individuazione di un operatore economico qualificato al quale affidare l'esecuzione dei lavori, che si auspica inizieranno entro il corrente anno per le sale da gioco. Sarebbe interessante sapere nei dettagli quale tipo di procedura e quali sono stati i tempi, anche per la realizzazione della nuova centrale termica, e come sono stati affidati questi lavori.
Il progetto per la creazione della Saint-Vincent Resort, denominato "progetto esecutivo prima fase", che dovrebbe essere pronto entro il 18 luglio 2011, si riferisce al progetto esecutivo relativo all'Hôtel 4 stelle e al Centro congressi; viene riparametrato, riprogrammato rispetto agli annunci del 2010 e forse i lavori inizieranno nell'autunno 2011. Perché queste considerazioni? Perché a nostro avviso una programmazione seria ed affidabile non c'è, ed è invece doverosa, darebbe credibilità ai progetti, darebbe rassicurazioni circa la competenza dei gestori della nostra casa da gioco e, in un momento particolare come quello attuale, di difficoltà economica e non solo, darebbe forse maggiore peso all'azione dell'Amministrazione che, in questa vicenda, dovrebbe esercitare il suo ruolo determinante di controllo e di indirizzo. Usando un termine che lei spesso utilizza, per aggredire il mercato bisogna essere, oltre che credibili, affidabili, e anche rigorosi nel rispetto dei tempi e nell'operatività dei processi, non semplici. Per noi queste sono caratteristiche fondamentali e qui non si evidenziano molto, non si chiede di essere precisi sul giorno esatto, ma almeno azzeccare la stagione prevista nel programma, quanto meno programma depositato ed annunciato. Per quanto riguarda l'individuazione di operatori economici qualificati, ribadiamo l'assoluta necessità, al di là del rispetto delle norme in materia, di bandire gare pubbliche, in modo che la trasparenza e la selezione, a fronte di requisiti e criteri ben definiti, siano garantite insieme ai probabili vantaggi di tipo economico che ne risulterebbero.
Secondo i dati in possesso della casa da gioco, la clientela VIP è cresciuta parecchio; su questo specifico target sembra che ci stia già lavorando in particolare per migliorare l'attività di contatto e di recupero dei clienti cosiddetti "poco attivi" o "inattivi". Una parentesi: 500.000 euro sono le mance in meno per la casa da gioco sui giochi francesi nei primi sei mesi del 2011 rispetto al 2010. Più volte, in quest'aula, il dibattito si è acceso proprio su questo argomento delicato, più volte ci siamo sentiti annunciare dati rassicuranti o moderatamente positivi; però, a nostro avviso, è lecito avere qualche dubbio. Le assicuriamo, Presidente, che ho avuto modo di vedere con i miei occhi le sale praticamente vuote, sia per i giochi americani, sia per quelli francesi, e c'era più personale dell'azienda nei due piani che giocatori! Non stiamo parlando di 10 o di 5 anni fa! A proposito di personale, il numero di addetti della casa da gioco nel 2010 ha subito una contrazione pari a 51 persone, anche la STV ha perso 3 addetti. Ad oggi le unità presenti sono 652, al 31 dicembre 2007 erano 778, la differenza è di 126 risorse in meno, pur sapendo che ad oggi, con l'incorporazione della STV, le persone impiegate sono 840: questi sono dati che devono farci riflettere, perché segnalano che la crisi della società, oltre che sul bilancio regionale, ha impatti negativi anche sull'occupazione.
Vorrei farvi notare che nel 2010 la società ha dovuto sostenere oneri straordinari, pari a quasi 1.000.000 di euro per chiudere con una transazione la causa di lavoro indetta da 13 dipendenti. Della questione abbiamo discusso anche in quest'aula, in estrema sintesi questo grande o piccolo sbaglio in tema di comunicazione di licenziamenti è finito a carico di tutta la collettività...ma il premio produttivo al dirigente di riferimento è stato riconosciuto...ci sembra un po' strano! I proventi lordi sono cresciuti di 3.900.000 euro rispetto al 2009, è stato prima esplicitato, anno che possiamo definire "disastroso"; c'è stata una piccola inversione rispetto al 2009, ma il 2009 è stato un anno che possiamo definire così. Dunque un'inversione registrata, oltre che limitata in valore assoluto, non va sovrastimata, perché è frutto più di un naturale rimbalzo che di azioni specifiche volte a recuperare l'efficienza e la produttività.
Nella relazione si dice che nella prospettiva dell'attuazione del resort non esiste, in azienda, un numero sufficiente di persone che abbiano un potenziale adeguato; si imporrebbe pertanto un progressivo cambiamento della forza lavoro che assicuri un innalzamento qualitativo della stessa, come la mobilità di persone fra le due società, iniziative di riduzione del personale e formazione e, in ultimo, ma non per importanza, non si annuncia la definizione di strumenti e di canali di ricerca di nuovo personale. Mi soffermo su questo ultimo punto e rinnovo la proposta, affinché l'azienda si doti finalmente di strumenti trasparenti per il reclutamento del personale. Cerchiamo di creare le condizioni affinché giovani o meno giovani, ma dotati di qualifiche, requisiti, titoli o semplicemente di esperienza, abbiano la possibilità di partecipare a selezioni rigorose ed efficaci. Visto il momento, credo sia d'obbligo adottare metodi di assoluta trasparenza ed imparzialità nella ricerca di personale. Ricordo che, anche se si tratta di una società di diritto privato, essa è sorretta interamente da capitale pubblico.
Per quanto riguarda il paragone con gli altri casinò e la leggenda che saremmo più bravi degli altri o - come sovente ho sentito dire in questi anni - che perdiamo meno degli altri, senza riparlare degli anni gloriosi, vorrei farvi notare che la quota di mercato nazionale del nostro casinò oscilla dal 23 percento del 2007 al 21 del 2008, al 20,8 del 2009 e, infine, al 22 nel 2010...non ho parlato di 15-20 anni fa, ho parlato degli ultimi 4 anni! Volutamente non ho riportato i dati degli anni in cui la nostra casa da gioco aveva un peso nettamente maggiore ed una quota di mercato maggiore: questo per dire che i dati, per essere letti correttamente, vanno contestualizzati. Se si fanno paragoni, bisogna prendere in considerazione tutti i parametri: dai costi di gestione agli introiti, dal numero di persone occupate al valore dell'indotto, dalla produttività per addetto ai costi straordinari a carico dell'azionista, e altro ancora. Dal 2007 ad oggi, in meno di 4 anni, i dipendenti della casa da gioco sono diminuiti di 126 unità e, nel 2010, la Regione - e quindi la collettività valdostana - ha incassato solamente 9.800.000 euro dalla casa da gioco. Non voglio mettere sul tavolo altri numeri, ma i versamenti, fino a pochi anni fa, avevano ben altro peso! A questo proposito vorrei farvi presente quanto versato alla collettività, nelle casse pubbliche, per il 2010, nelle altre tre case da gioco italiane: Sanremo ha versato nel 2010 circa 19.000.000 di euro (ho avuto delle difficoltà a reperire questi dati, lo premetto); Campione circa 50.000.000 di euro, la casa da gioco dal 2007 ha una nuova sede e le spese sono state sostenute interamente dal Comune per un importo di 150.000.000 di euro; Venezia ha versato, nel 2010, alle casse comunali circa 85.000.000 di euro...il 2010 si è però concluso con una perdita di 28.000.000, comportando una riduzione di capitale. Quindi questa è la situazione nelle altre tre case da gioco di perdite eventuali di capitale o comunque cifre che sono state erogate agli azionisti: Ripeto: Sanremo circa 19.000.000 di euro; Campione circa 50.000.000 di euro (dal 2007 la struttura è nuova e l'investimento globale è stato di circa 150.000.000 di euro); Venezia 85.000.000 di euro, ma che ha concluso con una perdita di 28.000.000 comportando una riduzione di capitale. Se proprio vogliamo fare dei paragoni, c'è materia su cui confrontarci!
Termino dicendo che il Casinò di Saint-Vincent, proprio perché non è una bisca, deve essere gestito con serietà e competenza, ma deve essere più performante, più organizzato e, in un momento di crisi come l'attuale, deve essere trasparente nelle procedure di acquisizione di servizi e forniture, come nel reclutamento di eventuale nuovo personale. Non solo è legittima questa nostra richiesta, ma è fondamentale perché la nostra casa da gioco riacquisti la sua credibilità e, seppure in un contesto sfavorevole per molte ragioni, anche l'efficienza economica che potrebbe raggiungere con beneficio per tutti i valdostani azionisti. Grazie.
Président - La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (PdL) - Grazie Presidente.
Leggendo Il Sole 24Ore, l'altro giorno, ho preso conoscenza di un dato, che peraltro è sempre crescente, che è di 9.900.000.000 di euro, e che sta a significare i proventi fiscali dei giochi gestiti dallo Stato in Italia: il gestore Stato, a livello nazionale, riesce ad incassare questa cifra ed a portarlo nelle casse dell'Erario...immaginiamo il volume di moneta che fa girare e di giocatori che coinvolge a tutti i livelli! È paradossale, se pensiamo che siamo in un momento di crisi piuttosto pesante, non solo in Italia, e con la crisi pesante c'è una contestuale esigenza di aumento di gioco, di rischio, del poco capitale che è in possesso delle persone, pur di cercare, attraverso la fortuna, di aumentar le proprie risorse disponibili; così dicono gli esperti: fa parte di una regola non codificata, ma di cui dobbiamo prendere atto.
Nell'ambito di questo contesto si inseriscono anche i quattro casinò italiani; leggendo a pagina 25 della relazione proposta dalla Casino S.p.A., si vede che nel 2010 hanno visto un'ulteriore contrazione della loro quota di mercato (meno 2,81 percento). Questo significa che le quattro case da gioco sono ancora meno appetibili rispetto a tutti gli altri giochi che sono proposti sul mercato, incluso quello online, che sappiamo essere in diffusione crescente. Al meno 2,81 percento del 2010 si aggiunge il meno 7,55 percento del 2009, il meno 4,36 del 2008...insomma, è un continuo stillicidio di piccole cifre, ma sempre negative, che si sommano e che stanno riducendo lo spazio di mercato dei casinò. È naturale che le case da gioco devono inventarsi qualcosa per poter riuscire a tenere la china o, per quanto possibile, risalirla.
Non possiamo negare che il 2010, nonostante tutto, ha visto la Casa da gioco di Saint-Vincent aumentare in termini di ingressi e presenze ed il volume di gioco di qualche milione di euro rispetto allo scorso anno, quindi concludere con un utile netto di 3.700.000 di euro. Non credo che si tratti di un rimbalzo, perché potremmo considerarlo un rimbalzo se l'anno precedente ci fosse stato veramente un crollo generale del mercato. È, tutto sommato, una tenuta che non va disconosciuta. Ovviamente il riparto di proventi, i 9/10 che vengono riconosciuti al gestore, sono la chiave di volta di questo risultato; non possiamo negare che il 90 percento lasciato al gestore permette non solo l'equilibrio contabile, ma anche un margine operativo che - abbiamo visto - viene accantonato per gli investimenti.
L'assetto societario unico della Casino S.p.A. è auspicabile, che oltre ad essere stato formalizzato attraverso i passaggi giuridici necessari ed anche organizzativi dia anche, in termini di qualità e di celerità, i risultati sperati; in questo, Presidente, vorrei sottolineare il fatto che la qualità e la celerità degli investimenti sono di fondamentale importanza per ridare competitività a Saint-Vincent, con quella formuletta che dovrebbe diventare un nuovo oggetto di appeal per nuova clientela o per fidelizzare ulteriormente quella presente, in un mercato che è sempre più difficile. È per questo che è spiacevole leggere - questo risale al giugno scorso - che il progetto del Grand Hôtel Billia si sia impantanato nella rete della burocrazia, in particolare della commissione edilizia di Saint-Vincent - ho letto sul giornale, avrà occasione il Presidente di precisarlo, ne sarò ben lieto -, ma senza entrare nel merito delle valutazioni tecniche e progettuali (conosco il progetto solo nelle linee essenziali che ci vennero illustrate in una IV Commissione allargata con tanto di sopralluogo in quel di Saint-Vincent), valutazioni che legittimamente una commissione edilizia deve fare. È però un peccato che il primo step abbia già visto un blocco e, di conseguenza, il cronoprogramma abbia subito un rallentamento. Se non è così, ne siamo lieti, e questo vuol dire che quella celerità che dobbiamo recuperare attraverso una serie di azioni da individuare con esattezza, secondo una cronologia puntuale, sulla base di priorità che riguardino non solo la cantierizzazione delle varie opere, ma anche il mantenimento di sale e di offerte aperte per la clientela, che deve ovviamente accedere a Saint-Vincent, non solamente perché ci sono dei cantieri deve essere tutto quanto bloccato, e questo gioco difficile di equilibrio fra cantierizzazione e mantenimento efficiente della gestione aperta, secondo noi rimane indispensabile. Indispensabile perché la fretta qui non è cattiva consigliera, ma qui la fretta è quanto mai indispensabile per riposizionarsi su questo mercato.
Ho letto anche sulla relazione, con una nota di rammarico, che nell'esercizio 2010 non è migliorata la competitività e l'attrattività dell'offerta che caratterizza il comprensorio, al cui interno opera il casinò; cioè abbiamo un comprensorio che è ancora sofferente, che soffre anch'esso per una crisi congiunturale che non possiamo ignorare, ma è un comprensorio che deve convivere sinergicamente - noi auspichiamo che questo avvenga, e questo è un secondo consiglio che mandiamo al suo indirizzo - con quello che nascerà fra qualche anno a Saint-Vincent, fra 4 stelle lusso e 5 stelle ed un casinò completamente rimodellato e rimodulato, a partire da quella Sala Evolution che sembra stia dando dei risultati interessanti.
In questo contesto anche le porremmo l'attenzione su un altro aspetto, che non va sottovalutato: l'attenzione che bisogna rivolgere ai rapporti con il personale. Tensioni sindacali e stati di agitazione non vanno a promuovere ed agevolare l'offerta ed il servizio di qualità di una casa da gioco come la nostra, tensioni fra personale e dirigenti. Non voglio parteggiare per gli uni piuttosto che per gli altri, ma sono situazioni che non vanno sottovalutate, perché sono indice di disagio interno nei rapporti probabilmente non solo economici, anche perché sappiamo che i trattamenti economici sono di tutto rispetto per quanto riguarda il personale, forse ancora di più per quanto riguarda i dirigenti, perché se i risultati del 2010 hanno avuto un segno lievemente positivo, i dirigenti non hanno perso tempo per attribuirsi dei premi di gestione e di risultato che sono stati...direi munifici! Allora un'attenzione anche a questo aspetto e a questi rapporti interni, che non possono essere lasciati alla mercé delle due parti, ma da parte dell'azionista di riferimento, la Regione, devono essere governati.
Per quanto riguarda la relazione, nel suo complesso, è ricca di dati. Rimane l'aspetto del Grand Hôtel Billia che non va sottovalutato. Lei prima parlava di un dato importante, cioè una liquidità di cassa che si sta accumulando, 31.000.000 di euro, già anticipata anche dall'amministratore Frigerio, quando in IV Commissione ci venne a illustrare gli aspetti delle modifiche al disciplinare che stamani abbiamo approvato. Ecco, liquidità di cassa che sarà in buona parte utilizzata per gli investimenti, ma che va oggi - però penso anche domani e dopodomani - a compensare il disavanzo di un Grand Hôtel Billia che, sì, ha segnato dei dati positivi, ma da zero a più uno non è difficile fare il risultato, sono comunque disavanzi ancora pesanti! Ecco perché insistiamo sulla qualità e sulla celerità degli investimenti: perché sono la parte fondamentale, la missione fondamentale attraverso la quale possiamo contare su un rilancio che permetta alla casa da gioco di esistere e resistere in questo mercato che è sempre più difficile.
Président - La parole au Conseiller Donzel.
Donzel (PD) - Egregio Presidente, cari colleghi, sicuramente torniamo su una questione che, almeno in questa legislatura, ha avuto una svolta decisiva, per cui probabilmente quelli che succederanno a noi nella prossima legislatura affronteranno questo con un'altra ottica, ma noi non possiamo prescindere dal fatto che questa è la legislatura in cui si è fatto un riparto nuovo con la casa da gioco, che ha creato delle condizioni profondamente diverse.
L'analisi nuda e cruda dei dati ci consente di dire che effettivamente, nel raffronto del breve periodo con l'anno precedente, raffronto 2009-2010, i numeri sono chiarissimi e c'è un'inversione di tendenza positiva: questo va riconosciuto. Però, molto correttamente, nella stessa relazione sono stati allegati i dati che presentano il periodo che va dal 2006 al 2010. Se noi andiamo invece a confrontare questi dati, dal 2006 al 2010 rispetto agli ingressi, quindi non semplicemente nel confronto annuale, sicuramente i dati del casinò per quanto riguarda gli ingressi ci pongono all'ultimo posto fra le case da gioco: questa non è una cosa che ci possa far esaltare di ottimismo. Bene l'inversione di tendenza, ma non dimentichiamo che a far leva su questo ci fu anche un provvedimento, a fine 2009, che consentì ai valdostani di entrare a favorire questi numeri. Questo è un dato che fa sì che, almeno a livello di presenze, siamo in controtendenza rispetto agli altri casinò che hanno recuperato la condizione o sono molto al di sopra della condizione del 2006, mentre noi fatichiamo ancora a tornare a quella condizione, pur essendo molto positiva l'inversione di tendenza. La stessa situazione, per certi versi, almeno nel confronto con alcune case da gioco, si verifica per quanto riguarda gli introiti lordi; se qui ancora più positiva, rispetto agli ingressi, è l'inversione di tendenza, perché per quanto riguarda gli introiti l'inversione di tendenza è sicuramente il dato che ci fa differire dal livello nazionale, dove invece c'è un costante arretramento e quindi su questo dato l'inversione di tendenza è positiva, va detto che siamo ben lontani dal tornare al regime 2006. Quindi la strada è in salita e, come bene hanno riportato altri colleghi, è la tipologia del gioco nei casinò che risente di una concorrenza spietata da altre forme di gioco. Quindi rispetto a questi dati il giudizio che diamo noi è positivo rispetto al breve periodo, ma non nutriamo questo particolare entusiasmo, anzi diciamo di essere vigilanti perché proprio la difficoltà che c'è, la competizione spietata che c'è, fa sì che questo terreno di impresa sia particolarmente difficile.
Se andiamo a vedere altre questioni che mi stanno particolarmente a cuore, il discorso più generale di com'è collocato il casinò nel contesto di Saint-Vincent, non posso nascondere dati che magari qui sono solo accennati ma che indicano una criticità generale del comprensorio e questo va detto non certo a causa degli operatori della casa da gioco, senza nessuna responsabilità degli amministratori, ma in generale di quella lentezza di cui la politica non ha deciso di fare opere o strutture in quell'area e non ha mandato avanti progetti che sono rimasti sulla carta da tantissimo tempo. C'è una sofferenza generale delle attività economiche nel comune di Saint-Vincent e il fatto che se le rimpallino gli uni contro gli altri (responsabilità del casinò, responsabilità degli albergatori, dei negozianti, eccetera) è indice che si fa fatica a tenere una regia, a dare un progetto complessivo a Saint-Vincent, a Châtillon cioè al comprensorio con all'interno la casa da gioco. Poi magari siamo solo noi che abbiamo la percezione di questa difficoltà nelle relazioni, ma c'è uno scollamento anche nei confronti dell'Amministrazione comunale, alle volte vista come elemento che impedisce con la burocrazia di procedere in modo agevole a ristrutturazioni ed iniziative, e altre volte è nell'ambito comunale che si percepisce una certa distanza fra decisioni prese altrove e la realtà del paese. Quindi sicuramente sul concetto globale di comprensorio c'è molto da lavorare e questi dati, ancorché nel breve periodo leggermente positivi, siano da stimolo a risolvere queste criticità e non siano, invece, quelli che dicono: ormai abbiamo imboccato la strada giusta, tutto funziona, avanti così.
Noi, in attesa di vedere funzionante di nuovo a pieno regime il Centro congressi, abbiamo più volte sottolineato come vorremmo non trovarci impreparati di fronte al fatto che, mentre aspettiamo che si compia completamente la ristrutturazione, Saint-Vincent perda questa dimensione forte congressuale che dovrebbe avere. Ho assistito ad un episodio che può darsi sia un episodio marginale, ma che giudico molto importante, come il Premio del giornalismo di Saint-Vincent, straordinario evento, veramente una cosa di qualità e di pregio, di cui mi complimento con l'Amministrazione per averlo fatto; la mia sorpresa, però, è stata quella che ad un evento di una tale importanza ci fosse pochissima gente. Non so come dire, forse bisogna, ma non è il compito della politica, è il compito dei manager, riflettere su come si investono in scelte anche ottime e di qualità i denari, però poi non c'è quel riscontro e quella risposta che dovrebbero avere determinate situazioni.
Un'ultima considerazione riguarda la questione del personale. Si era partiti con una volontà di dialogo forte con il personale e ci ritroviamo di nuovo in situazioni di forte conflittualità, che sicuramente vanno da parte del management governate. Quindi bisogna assolutamente impedire che ritorni un esasperato clima conflittuale all'interno della casa da gioco. Mi permetto di nuovo di ribadire, come ho fatto in alcune interpellanze, che l'utilizzo di personale nella casa da gioco dovrebbe rispondere ai criteri di massima qualità e di selezione fatta in un certo modo, e non sia, invece, l'inizio di un gioco al risparmio anche sul personale che possa abbattere la qualità.
Concludo dicendo che c'è molto ancora da lavorare, soprattutto il punto più debole in questo momento è ritrovare la fiducia e la collaborazione fra la maggior parte degli operatori turistici di Saint-Vincent con la casa da gioco. Non può essere che casinò e Billia insieme siano vissuti e sentiti come elementi competitivi sul territorio; bisogna che troviamo il modo di reincollare questa situazione, perché è antipatico che un operatore turistico dica ai suoi clienti non andate a giocare al casinò, perché ha paura di perdere due clienti. Mi sembra una cosa surreale, quando dovrebbe essere sinergia comune promuovere Saint-Vincent ed il territorio.
Président - La parole au Conseiller Salzone.
Salzone (SA-UdC-VdA) - Grazie Presidente.
Nell'analisi del bilancio del Casinò de la Vallée nel 2010 bisogna tener conto per la prima volta che l'esame deve essere contestualizzato all'attività complessiva della Casino e della partecipata STV. I dati chiudono l'esercizio con un utile al netto delle imposte pari a 3.700.000 euro: ponendo un raffronto con lo scorso esercizio ed analizzando i risultati, possiamo verificare che la casa da gioco aveva registrato un utile di bilancio di circa 6.500.000, mentre per la gestione alberghiera si era registrata una perdita di 4.600.000 euro, con un parziale di circa 2.000.000; il risultato dell'esercizio attuale rappresenta un miglioramento di circa 1.700.000 euro: questo è un dato scontato.
È opportuno evidenziare come il trend dell'esercizio 2010, in un contesto di forte crisi del settore, possa esibire dati tutto sommato positivi, lo si può constatare segnalando due aspetti sostanziali: il primo è determinato dal fatto che dopo molto tempo la società è stata in grado di invertire un trend negativo degli incassi; il secondo lo si può desumere dal fatto che tutte le altre case da gioco concorrenti, non reggendo il mercato, hanno rappresentato dati in perdita, e ne consegue che l'azione messa in atto dall'amministrazione del casinò, attuando una seria ristrutturazione, sembrerebbe la strada giusta. Sui dati si può anche disquisire, si può dire che il risultato positivo è dettato anche dalla presenza dei valdostani, che possono giocare nelle sale slot, ma rimane pur sempre un dato globale di cui discutere. Naturalmente motivi di preoccupazione permangono, ha ragione il collega Chatrian, sappiamo che alcune serate, soprattutto di inizio settimana, destano preoccupazione per la mancanza di clientela, ma questo fatto deve tener conto, senza doverci ripetere ogni volta, che la crisi generale ha coinvolto in modo particolare il settore (è stato molto ben spiegato e non mi addentrerò).
L'impegno della Regione in questi anni è stato determinante: il disciplinare, prima, e l'aumento di capitale sottoscritto lo scorso anno per accompagnare la fusione delle due società interessate, è un ulteriore tassello al progetto di rilancio della casa da gioco. Infatti l'elaborazione del progetto, che ha previsto l'integrazione fra il Grand Hôtel Billia e il Casino de la Vallée, è andato ad implementare il piano di sviluppo approvato già nel 2009. Nel frattempo, sottolineando una buona dinamicità, sono terminati i lavori di sistemazione della sala multiuso del casinò, completati con l'accesso di viale Piemonte, e sono in fase di realizzazione i lavori relativi alle pertinenze dei parcheggi. Sempre lo scorso anno è iniziato l'iter della progettazione finalizzata all'avvio dei lavori all'interno del complesso, che prevede la creazione del Saint-Vincent Resort & Casino, rimodulato nei tempi previsti dal piano di sviluppo. Nel frattempo la società ha optato preliminarmente per il restyling del ristorante Brasserie, in quanto con la prosecuzione dei lavori presso il complesso alberghiero e le sale da gioco si rende necessario mantenere il servizio di ristorazione a livello adeguato.
Fra i progetti importanti previsti dal piano di sviluppo vi è la realizzazione della nuova centrale termica, lavori che dovrebbero iniziare fra breve. Contestualmente all'avvio del piano di sviluppo, la società, tramite l'area tecnica, si è orientata agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria della struttura, interventi che hanno anche interessato l'apertura della Sala Evolution, del primo lotto, sala dedicata al gioco elettronico e dotata di un bar e di un ristorante di prestigio, che si è rivelata di forte impulso sotto l'aspetto commerciale e operativo. Tra le novità già realizzate vale la pena di ricordare anche l'apertura della Sala Poker Room, si è rivelata un successo indiscutibile, le sale sono sempre piene; infatti, oltre a rappresentare una struttura unica di questo genere in Italia, ha contribuito a richiamare nuova clientela, fra cui quella residente in Valle d'Aosta, la quale, se da una parte rappresenta una fetta importante di giocatori, dall'altra consente di ampliare in modo significativo il nutrito e rinnovato parco slot. Nel contesto dell'ampio e importante progetto, l'integrazione fra STV e Casino de la Vallée ha senza dubbio risposto alle esigenze di tipo strategico che la società si è data; la società si è data questa impostazione per raggiungere quegli obiettivi indispensabili e da tutti noi auspicati, finalizzati a rilanciare un settore che nel passato ci ha visti primeggiare non solo a livello nazionale, ma anche a livello internazionale.
Rimane da fare un cenno sulle prospettive di riorganizzazione interna che, almeno per quanto riguarda gli obiettivi, ci paiono in linea con i programmi già impostati e condivisi fin da quando è iniziata la ristrutturazione, cioè la riduzione di personale di cui si parla tanto, la mobilità del personale fra le due società, altra cosa molto importante, e l'attività di formazione ed addestramento; anche questo è un fatto da rilevare, perché il concetto della formazione e dell'addestramento in un momento di così grave crisi del settore ci consente di avere di nuovo quel personale che, negli anni, è stato il fiore all'occhiello del casinò, persone alcune delle quali rimangono ancora nel casinò stesso. Possiamo affermare che già nel 2010 le azioni di integrazione messe in atto dalla società hanno consentito una migliore gestione del personale, nell'ottica di utilizzare anche risorse umane provenienti dai servizi dell'Hôtel Billia in sostituzione del personale nella casa da gioco. I corsi di formazione a cui facevo riferimento prima sono a sostegno della mobilità interna e alcuni trasferimenti sono già avvenuti con risultati soddisfacenti, mentre altri sono ancora in corso.
Se da una parte possiamo affermare che l'impostazione attuata dall'amministrazione della società pare bene avviata e condivisa da più parti, oggi registriamo, nostro malgrado, il riaffiorare all'orizzonte di situazioni con contestazioni fra personale, dirigenti e sindacati difficilmente comprensibili. È pur vero che quando ciò accade qualcosa non funziona, le colpe o le ragioni - come l'esperienza ci insegna - non sono mai unilaterali, ma sono frutto di mancanza di dialogo o, peggio ancora, di non rispetto di accordi precedentemente raggiunti: questo - lo riconosciamo - è un fatto inaccettabile ed è tutto da verificare. Oggi, quindi, all'amministratore unico Luca Frigerio, al quale abbiamo concesso finora la nostra fiducia, segnaliamo quest'anomalia, un'anomalia che non va certo ad inficiare il buon lavoro fin qui svolto e da noi condiviso. Certo che, rivolgendoci a tutti coloro che operano nella sala da gioco, compreso il personale, ci fa riflettere il fatto che qualcuno non voglia riconoscere lo sforzo anche economico attuato da questa Amministrazione regionale per rilanciare la casa da gioco, e ciò è per noi motivo di forte preoccupazione.
Abbiamo più volte affermato che il rilancio turistico ed economico di Saint-Vincent e dell'intera nostra comunità combacia indiscutibilmente con l'impegno tendente alla salvaguardia dei posti di lavoro e, come abbiamo sempre affermato, questo fatto rappresenta per tutta l'Amministrazione un obiettivo primario. Per questi motivi le notizie di queste ore, che vedono nuovamente i sindacati ed il personale in conflitto con l'azienda, ci paiono eccessive e scomposte...tornare allo strumento dello sciopero in un momento così devastante per la nostra economia rischia di non essere capito dalla gente, in modo particolare da coloro che hanno redditi che non garantiscono la terza settimana o, peggio ancora, da coloro che il proprio lavoro non lo trovano. Diciamo queste cose non per banalizzare, ma perché è bene far comprendere a tutti che una parte importante delle risorse regionali è impegnata proprio nella casa da gioco, frutto di scelte politiche ponderate e questo fatto è, per noi amministratori, motivo di grande responsabilità che deve far riflettere tutti. Ecco perché ci preme ribadire che solo se saremo in grado di far convergere obiettivi, strategie, lungimiranza verso tutti gli attori del progetto, che a loro volta dovranno dimostrare professionalità, responsabilità ed impegno, allora forse potremo dire di aver fatto qualcosa di buono per il futuro della nostra Regione. Grazie.
Président - Est-ce que je peux fermer la discussion générale?
La discussion générale est fermée.
La parole au Président de la Région, Rollandin.
Rollandin (UV) - Grazie Presidente. Voglio anzitutto ringraziare tutti i colleghi che sono intervenuti e che hanno non solo messo in luce le note positive, ma anche le criticità, com'è giusto in una relazione di un anno di attività all'interno della casa da gioco. Colgo l'occasione per ringraziare la commissione che ha lavorato, che ha sentito l'amministratore Frigerio, che voglio qui ringraziare, credo anche a nome di quanti hanno ricordato il lavoro svolto da lui e da tutti quelli che collaborano con l'Amministrazione. Sicuramente non è stato un periodo facile - è stato ricordato -, ma i risultati credo dimostrino che è stata un'attività svolta con costanza, con una presenza continua: questo è un altro aspetto che è stato innovativo rispetto ai consigli di amministrazione precedenti. Credo che il fatto di avere una presenza fisica abbia comunque valso a plasmare una certa attenzione, un certo clima di ricomposizione e di presa di responsabilità rispetto ad una sfida che è molto delicata. Nella relazione, come avete visto, non sono stati usati dei toni trionfalistici; si è detto con molta onestà quali sono le risultanze economiche, quali sono i problemi sociali e di sviluppo, quali sono i problemi finanziari e le strategie che la casa da gioco sta portando avanti.
Per quello che ha ricordato il collega Chatrian, come ha detto il collega Tibaldi, anch'io mi permetto di dire che stigmatizzare il risultato come un naturale rimbalzo è obiettivamente forzato, i dati dimostrano che c'è stato un riconoscimento di un'azione, che sono arrivati di nuovo i giocatori, che c'è stata un'inversione di tendenza legata ad un fatto costante che è iniziato nell'ultimo semestre 2009, che è andato avanti per tutto il 2010, e che continua anche nel 2011. Credo che questo sia un dato di fatto che non può essere letto come un rimbalzo. Un'altra annotazione che è stata sottolineata molto bene dal collega Salzone: credo che si è cercato di impostare all'interno della casa da gioco un'azione che tenesse conto dell'efficacia e dell'efficienza di chi ci lavora. Era una nota che non era più di moda all'interno della casa da gioco, c'erano studi che erano stati fatti, si riconosceva un'eccedenza di personale, e devo dire che con coraggio si è cercato di applicare dei dati oggettivi che portavano a dire che, per com'era la situazione, non si poteva immaginare di mantenere un numero di persone eccedente.
Noi tutti ci auguriamo che a poco a poco ci sia una ripresa, che porti anche a vedere una nuova selezione per giovani che possono presentarsi a questa esperienza, essendo il più possibile duttili, disponibili a lavorare non soltanto per un gioco solo, ma possibilmente che siano in grado di svolgere diversi giochi. Questa è una rigidità: per alcuni giochi si è portati a dire che alcuni o fanno quello oppure non sanno fare altro, mentre ormai la tendenza va nella nuova direzione, di avere personale che sia in grado di svolgere diverse mansioni, proprio per l'esigenza che è legata ad un nuovo modo di gestire il casinò. Nel contempo, si è parlato di investimenti e di strategie: si sono ricordate le criticità nella realizzazione e nel mantenimento degli step. Voglio dire al collega Tibaldi, che aveva ricordato che c'era stata una criticità con la commissione edilizia e che aveva avuto un'eco di stampa importante, che il tutto si traduceva poi in due particolari legati ad una sottolineatura di uno della commissione edilizia; poi questo stesso progetto ha avuto i suoi aggiustamenti, è andato nella competente Conferenza dei servizi dove è stato approvato e l'iter non ha avuto alcun rallentamento. Quindi il discorso è andato avanti normalmente: questo per tranquillizzare il collega.
Sugli investimenti, per quanto riguarda il Billia e la ristrutturazione nel suo complesso, in particolare gli hôtel a 4 e 5 stelle, ci siamo affidati ad esperti che potessero seguire questa strutturazione e poter anche accompagnare questo che sarà il futuro, cioè andare verso - ricordo quello che diceva Salzone - non solo la riduzione, ma anche la formazione di personale e l'inserimento di giovani, o comunque l'utilizzo ottimale di persone, che forse nel tempo non hanno avuto la possibilità di ottenere quella formazione che oggi è necessaria per un servizio di alto livello. Questa è una scommessa che tutti assieme facciamo per il futuro, per avere da una parte, nel momento in cui si fa l'investimento, già la capacità di presentare il prodotto e di fare formazione, in modo che quando sarà finita l'opera, ci sia la possibilità di avere il personale adeguato per portare avanti questo progetto. Quindi non possiamo che condividere anche le preoccupazioni che a questo livello ci sono state, ma non si può immaginare, oggi, di non tener conto nella dovuta considerazione il rapporto con il personale, come è stato ricordato.
Ultimamente c'è stato qualche problema sindacale, qualche rivendicazione che è stata oggetto di attento ed approfondito esame da parte dei responsabili. Ricordo che ultimamente anche le delegazioni sindacali...è dell'altro giorno una lettera dove le varie delegazioni, di tutte le sigle, invitano gli stessi referenti che hanno presentato queste richieste a riconsiderarle, tenendo conto del momento e della situazione. Sono le stesse sigle sindacali, le stesse delegazioni che portano a questa riflessione, e credo sia di buon senso.
Noi, quindi, abbiamo la coscienza di aver fatto il possibile per cambiare marcia, per innestare un processo che potesse tener conto di tre azioni sinergiche: da una parte, una revisione strutturale che è stata accompagnata da una ricomposizione della proprietà che ha permesso di mantenere i tempi...perché voglio sottolineare che, se non si fosse fatta la fusione fra Casino e STV, ci sarebbero stati tanti problemi, anche burocratici, all'interno della commistione di proprietà, per cui per le concessioni edilizie, per le richieste di pareri sarebbe diventato un processo quasi interminabile. Nel momento in cui si è creata questa situazione di unità di gestione, le cose sono cambiate, la proprietà unica chiaramente ha agevolato tutto quello che si sta portando avanti di questi tempi. Nel contempo voglio dire che l'altra attenzione è sicuramente al comprensorio. Il comprensorio è molto importante, tutti lo hanno ricordato, questa mattina abbiamo accettato giustamente di pensare a Châtillon-Saint-Vincent ed alla Valle nel suo insieme; ora, sicuramente avremo un periodo in cui, con gli interventi edilizi, qualche sofferenza ci sarà, sia a livello di congressi che di ristrutturazione alberghiera, perché quando si fa una ristrutturazione...come adesso che è stata chiusa la Brasserie, chiaramente si è dovuto spostare perché si doveva lavorare. Quindi alcuni disagi ci saranno, ma quello che conta è che non abbiano delle ricadute negative. Per il comprensorio da parte dell'amministrazione del casinò c'è una partecipazione attiva al consorzio di Saint-Vincent da parte del casinò, oltre che un finanziamento delle attività e, a seguire, tutte le gestioni che già al tempo erano state presentate come problema, cioè quello di non avere una concorrenzialità al ribasso fra quelle offerte che allora venivano fatte sulle camere del casinò e che andavano al di sotto dei prezzi delle camere degli alberghi della cittadina stessa. Quindi credo che questi temi siano stati risolti in modo adeguato.
Nell'ottica di quello che è il futuro, crediamo che sia sui rapporti con il Comune - che sono ottimali e che sono nell'interesse generale, quello di avere una crescita di questa potenzialità e anche dei Comuni vicini -, sia su quello con gli operatori turistici, ci sia un raccordo preciso che porti a valorizzare l'attività che viene svolta. Quindi, con le ovvie mancanze che ci possono essere, noi cerchiamo di rispettare i tempi ed i cronoprogrammi a suo tempo indicati, per massimizzare lo sforzo che l'Amministrazione regionale fa, tenendo conto che c'è stata una modifica sostanziale del riparto, per dare la possibilità di non dover ricapitalizzare, come avevamo fatto per due anni di fila, perché non dimentichiamo che ogni sei mesi si andava alla ricapitalizzazione della società. Questa è storia recente, l'abbiamo vissuta anche noi, in quest'aula, e altri prima di noi.
Con questo credo non si possa che affermare che faremo buona memoria delle indicazioni che sono emerse dai colleghi, questo è stato un dibattito importante e di livello, perché non si è mai banalizzato il rapporto che, pur nella crudità delle cifre, dà delle indicazioni su quello che sarà il futuro. Sotto questo profilo faremo il possibile per attivare quelle misure che meglio valorizzeranno una risorsa qual è quella del casinò. Grazie.
Président - Le Conseil prend acte du rapport annuel sur la gestion de la Casino de la Vallée.
Il Consiglio
Premesso che:
- la legge regionale 30 novembre 2001, n. 36, recante: "Costituzione di una società per azioni per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent", prevede, all'articolo 8, la presentazione annuale da parte del Presidente della Regione di una relazione sull'andamento della gestione della Casino de la Vallée SpA;
- il Presidente della Regione ha trasmesso copia del bilancio di esercizio della Casino de la Vallée s.p.a. al 31.12.2010, completo della relazione sulla gestione, della relazione del Collegio Sindacale, della relazione della società di certificazione e della ricevuta dell'avvenuto deposito del bilancio all'Ufficio Registro Imprese di Aosta;
Prende atto
della relazione.
Relazione
(omissis)