Oggetto del Consiglio n. 1909 del 13 luglio 2011 - Resoconto
OGGETTO N. 1909/XIII - Interpellanza: "Procedure per l'affidamento in gestione a terzi del Centro essiccamento siero di Saint-Marcel".
Interpellanza
Richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 3264 del 9 settembre 2002 con la quale si approvava il rinnovo della convenzione stipulata tra la società ISECO e la Regione per la gestione del Centro essiccamento siero di Saint-Marcel per la durata di anni nove a decorrere dal 29 settembre 2002;
Visto che il Centro di cui sopra non compare nell'elenco dei lotti di cui alla deliberazione della Giunta n. 151/2011 con cui si approvava l'avviso per la raccolta di manifestazioni d'interesse ai fini della locazione di strutture di proprietà regionale adibite alla trasformazione e commercializzazione di prodotti agro-alimentari;
Considerato che, a seguito di importanti modifiche effettuate sugli impianti negli scorsi anni, l'attività svolta attualmente presso il Centro di essiccamento del siero di Saint-Marcel è a tutti gli effetti assimilabile alla trasformazione e commercializzazione di prodotti agro-alimentari;
Viste le considerevoli risorse spese dall'Amministrazione regionale per la gestione della struttura fin dalla sua creazione, nonché le previsioni di spesa per un importo globale superiore ai 6 milioni di euro iscritte nel bilancio pluriennale 2011/2013;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l'Assessore all'agricoltura e risorse naturali per sapere:
1) quali procedure si intendono adottare per l'affidamento a terzi del Centro essiccamento siero di Saint-Marcel alla scadenza della convenzione con la società ISECO;
2) quali controlli e verifiche siano attualmente in corso al fine di garantire l'efficienza e la funzionalità dello stabilimento anche in caso di cambio del gestore;
3) se è intenzione di passare ad una gestione interamente a titolo oneroso oppure mantenere in capo alla Regione parte dei costi della sua gestione.
F.to: Chatrian
Président - La parole au Vice-président Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Merci M. le Président. Il Centro di essiccamento siero di Saint-Marcel non compare nell'elenco dei lotti della deliberazione n. 151/2011 con cui si approvava l'avviso per la raccolta di manifestazioni di interesse ai fini della locazione di strutture di proprietà regionale adibite alla trasformazione e commercializzazione di prodotti agro-alimentari. Nel 2002 si è approvato il rinnovo della convenzione stipulata fra la società ISECO e la Regione per la gestione del Centro essiccamento siero di Saint-Marcel per la durata di anni 9 con decorrenza dal 29 settembre 2002. Modifiche importanti sono state effettuate sugli impianti in questi ultimi anni e l'attività svolta attualmente presso il Centro essiccamento siero di Saint-Marcel è assimilabile alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti agro-alimentari.
Un anno fa abbiamo chiesto all'Assessore se la normativa comprendeva anche il burrificio e il Centro trasformazione siero di Saint-Marcel vista l'imminente scadenza della convenzione in essere per la gestione di quest'ultimo, mi sembra che scada a settembre-ottobre 2011. L'Assessore ci rispose che, per quanto riguarda tale Centro, la gestione è regolata da una specifica convenzione stipulata nel mese di settembre del 2002 con una durata di nove anni, con scadenza il 29 settembre 2011. L'Assessore aveva aggiunto: "i mutamenti intercorsi in tale lasso di tempo nel settore della trasformazione del siero e nel mercato del siero essiccato, che a partire dal 2008 ha subito una forte crisi, impongono una revisione della convenzione". Nel maggio 2011 un provvedimento dirigenziale ha approvato la revisione dei prezzi relativa alla gestione del Centro in questione dal 1° ottobre 2009 al 30 settembre 2010 per un ammontare totale di 918.000 euro.
Vado ai quesiti di questa iniziativa: il centro creato nel 1987, il funzionamento è normato dalla legge regionale 8 aprile 1994, n. 10 e la gestione è stata da sempre affidata alla società ISECO tramite convenzioni novennali. Cosa vorremmo sapere dal Governo regionale? Vorremmo conoscere: "quali procedure si intendono adottare per l'affidamento a terzi del Centro essiccamento siero di Saint-Marcel alla scadenza della convenzione con la società ISECO"; "quali controlli e verifiche siano attualmente in corso... - o che sono state fatte - al fine di garantire l'efficienza e la funzionalità dello stabilimento anche in caso di cambio del gestore" visti gli ingenti investimenti fatti nell'ultimo periodo e, infine, la domanda più politica delle tre: "se è intenzione di passare ad una gestione interamente a titolo oneroso oppure mantenere in capo alla Regione parte dei costi della sua gestione", come dicevo in premessa, le previsioni di spesa sono di un importo globale di circa 6.000.000 di euro iscritte nel bilancio pluriennale 2011/2013, il centro costa alla Regione circa 1.500.000-1.600.000 fra spese di gestione e accantonamenti per revisione prezzi...come dicevo prima, relative al provvedimento dirigenziale approvato nel mese di maggio 2011. Aspettiamo una risposta in merito. Grazie.
Président - La parole à l'Assesseur à l'agriculture et aux ressources naturelles, Isabellon.
Isabellon (UV) - Grazie Presidente. Come già ricordato dal collega, la Regione è proprietaria di uno stabilimento ubicato in comune di Saint-Marcel, realizzato alla metà degli anni '80, per il recupero e la valorizzazione del siero di latte attraverso la produzione di siero in polvere, destinato all'industria mangimistica e/o alimentare. L'attività di essiccamento del siero è stata a suo tempo individuata come la migliore modalità di trattamento di un prodotto classificato come rifiuto dalle normative sia allora vigenti che attuali, che esclusivamente grazie all'avvio al recupero come materia prima non è assoggettato a tali disposizioni. Stante la normativa attuale, quindi il siero rientra all'origine nella classificazione di rifiuto speciale e tale rimane dal punto di vista sostanziale trattandosi del residuo di un'attività di trasformazione agro-industriale. Solo la certezza dell'avvio al recupero, nonché il rispetto dei requisiti richiesti per i sottoprodotti consentono la cessazione della classificazione come tale e, di conseguenza, la non applicazione degli adempimenti amministrativi previsti nello specifico. La non corretta gestione di tale residuo come sottoprodotto peraltro comporterebbe automaticamente l'applicazione delle sanzioni previste in materia ambientale.
Ancora oggi, come già negli anni '80, la quantità contenuta di siero prodotta dai singoli caseifici è tale da non consentire di fatto la possibilità per ciascun produttore di individuare singolarmente impianti di recupero che assicurino l'accettazione continuativa del siero e in modo economicamente sostenibile. In tale situazione pertanto, qualora venisse a mancare anche solo occasionalmente la certezza del recupero, la gestione del siero dovrebbe essere assoggettata alle normative ambientali come si è detto. L'esistenza quindi di un impianto che, come il Centro di Saint-Marcel, consente il recupero certo e la valorizzazione anche industriale di un prodotto altrimenti classificato come rifiuto permette di prevenire problemi di carattere ambientale legati ad una non corretta gestione di tale residuo. Il Centro di Saint-Marcel è quindi individuabile come impianto di trattamento e di recupero dei rifiuti, ancorché al momento sia escluso ex lege dagli adempimenti amministrativi del decreto legislativo n. 152/2006, in quanto il siero liquido conferito presso lo stesso come materia prima cessa di essere classificato rifiuto proprio per la certezza del recupero che il Centro assicura. L'attività del Centro consente inoltre di soddisfare il rispetto della gerarchia di gestione dei rifiuti così come indicati nella direttiva n. 98/2008 della Comunità europea, che individua il recupero diretto delle materie e delle sostanze come attività prioritaria. In considerazione della sua funzione di impianto di trattamento finalizzato al recupero di un residuo di trasformazione agro-industriale, il Centro di Saint-Marcel è stato individuato come impianto strategico per la prevenzione dell'inquinamento ambientale nei due piani regionali di gestione dei rifiuti del 1989 e del 2003.
Vengo ai quesiti, per quanto riguarda il primo: "quali procedure si intendono adottare per l'affidamento a terzi del Centro essiccamento siero di Saint-Marcel alla scadenza della convenzione...", si può dire che la gestione dei rifiuti costituisce attività di pubblico interesse e gli impianti di recupero o smaltimento rientrano nella classificazione del servizio pubblico. Essendo il Centro del siero un impianto di trattamento, di recupero e di valorizzazione di un residuo agro-industriale, individuato espressamente nei piani regionali di gestione dei rifiuti come impianto strategico per la prevenzione di contaminazione ambientale, l'attività dallo stesso svolta è riconducibile ad un servizio pubblico. Le modalità di affidamento per la gestione e concessione del servizio pubblico sono quelle disciplinate dal Codice dei contratti di cui al decreto legislativo n. 163/2006.
Secondo punto: "quali controlli e verifiche siano attualmente in corso al fine di garantire l'efficienza e la funzionalità dello stabilimento anche in caso di cambio del gestore", in via preliminare è in corso una verifica per accertare lo stato di funzionalità degli impianti e le relative necessità di manutenzione e di adeguamento tecnologico, nonché l'acquisizione della documentazione delle certificazioni delle singole componenti impiantistiche.
Punto n. 3: "se è intenzione di passare ad una gestione interamente a titolo oneroso oppure mantenere in capo alla Regione parte dei costi della sua gestione", a tale proposito è in fase di predisposizione uno studio di fattibilità che, sulla base di valutazioni di carattere tecnico ed economico-finanziario, riporterà le necessarie indicazioni per consentire alla Regione di individuare le condizioni per il raggiungimento dell'equilibrio costi-benefici, su cui dovrà basarsi la gara di affidamento per la gestione del Centro essiccamento siero di Saint-Marcel.
Président - La parole au Vice-président Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente. Un argomento tutt'altro che semplice, i nostri quesiti andavano nella direzione di conoscere nel dettaglio lo stato dell'arte.
Registriamo la risposta al punto n. 1: che l'affidamento seguirà il Codice degli appalti del 2006 n. 163; condividiamo il fatto che sia un impianto strategico così come esplicitato dall'Assessore e riconducibile al servizio pubblico.
Ci aspettavamo due risposte un po' più puntuali ai punti n. 2 e n. 3, perché la scadenza mi sembra imminente: fra due mesi. Al quesito n. 2 si chiedeva proprio "quali controlli e verifiche siano attualmente in corso al fine di garantire l'efficienza..." e lei ci ha detto che è in essere la verifica. Forse questi controlli si dovevano fare quanto meno qualche mese fa visto che la convenzione scade a fine settembre e la scadenza era nota dal settembre 2002.
Per quanto riguarda il terzo quesito, siamo sulla stessa lunghezza d'onda del secondo. Lei ha detto: "stiamo predisponendo uno studio di fattibilità"; immagino che non sarà una garetta, ma una gara di tutto rispetto viste le risorse che l'Amministrazione fino ad oggi ha messo in campo. Non so se ci sarà una proroga al vecchio servizio, perché oggi è il 13 luglio e, relativamente al secondo punto, ci è stato risposto che si sta verificando l'efficienza e la funzionalità dello stabilimento, perché la proprietà è regionale; in merito al terzo punto, ci è stato detto: "stiamo predisponendo uno studio di fattibilità per verificare l'equilibrio costi-benefici per poi presentare una gara".
Cosa possiamo dire? Mi rivolgo al Presidente della Regione: avremmo gradito avere delle risposte più puntuali sugli ultimi due quesiti, la risposta al primo forse era scontata: il fatto che dovesse essere una gara pubblica, ma sul secondo e sul terzo immaginavamo che quanto meno ci si prendesse per tempo considerato che la scadenza era nota da tantissimi anni. Torneremo sull'argomento, che - ripeto - non è semplice proprio perché forse, come è stato detto, il punto delicato è lo studio di fattibilità, l'equilibrio tra i costi e i benefici, tra l'impianto strategico e il fatto che lo consideriamo un servizio pubblico, ma dall'altra parte quanto costerà al pubblico questo smaltimento penso sia il nodo della questione...quindi la preparazione della gara. Siamo rammaricati del fatto che forse si poteva partire un anno fa a predisporre sia le verifiche, sia lo studio di fattibilità per non arrivare sempre all'ultimo minuto; anzi dovrete fare una proroga di qualche mese, perché la gara non sarà pronta. Parliamo sovente di efficienza dell'Amministrazione regionale, penso che su questo ci si poteva prendere per tempo, visto che si conosceva la scadenza. Anche noi nel nostro piccolo avevamo presentato un'iniziativa un anno fa per conoscere quali erano gli obiettivi e quali erano gli intendimenti del Governo regionale; a mio avviso, si poteva e doveva fare meglio. Grazie.