Oggetto del Consiglio n. 1904 del 13 luglio 2011 - Resoconto
OGGETTO N. 1904/XIII - Interpellanza: "Interventi per il ripristino della viabilità sulla strada statale n. 26 in comune di Courmayeur".
Interpellanza
La Strada Statale 26 è interrotta da mesi a causa delle condizioni della parete che sovrasta in Comune di Courmayeur a monte dell'abitato de La Saxe, con dirottamento del traffico sulla strada comunale Larzey-Entrèves, già in precarie condizioni per via di lavori in corso;
Considerato il grave disagio che subiscono attualmente gli abitanti e le attività commerciali di Entrèves e nel suo complesso l'intero Comune di Courmayeur;
Non avendo notizia di iniziative che possano portare a breve ad una soluzione definitiva del grave problema;
I sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
La Giunta regionale per sapere:
1) quali risultati abbiano dato le rilevazioni geostrutturali condotte finora;
2) con quali criteri e con che tempistica si intende procedere alla bonifica della parete, recentemente interessata da nuove cadute di sassi;
3) quale esito abbia dato l'incontro fra il Presidente della Regione Valle d'Aosta, l'Assessore regionale alle Opere Pubbliche, i rappresentanti di ANAS, del Comune di Courmayeur, del G.E.I.E. e dalla R.A.V. sulla chiusura della Statale 26;
4) in quali tempi si ritiene che sarà ripristinata la viabilità ordinaria lungo la Statale 26.
F.to: Louvin - Bertin
Presidente - La parola al Consigliere Louvin.
Louvin (ALPE) - Grazie Presidente. È da parecchi mesi che la strada statale n. 26 si trova in uno stato di permanente chiusura per effetto dei crolli che ci sono stati nella parete a monte dell'abitato di La Saxe. È una situazione che non è sfuggita alla Giunta regionale, la quale si è già attivata, abbiamo avuto eco di queste iniziative che sono state assunte sul piano tecnico per individuare le cause e cercare di trovare delle soluzioni a tale problema, che ormai sta creando un pesantissimo disagio agli abitanti della località, alle attività commerciali di Entrèves e in genere a tutto il comune di Courmayeur. Mi risulta che proprio in questi giorni siano in corso altri incontri tra l'Amministrazione comunale e la popolazione su tali problematiche, ma è utile che la questione non sia circoscritta all'ambito puramente locale. Si tratta sempre di un'arteria di traffico rilevante rimasta nella gestione dello Stato e la soluzione di questo problema ci vede direttamente coinvolti. Abbiamo avuto notizia delle attività che sono state avviate, delle rilevazioni geostrutturali che sono state condotte da parte dell'Assessorato e credo sia interesse dell'aula conoscere la tempistica con cui si affronteranno le soluzioni di tali problemi, in particolare la bonifica della parte che continua ad essere interessata da caduta di massi.
Nell'immediata prossimità della presentazione di questa iniziativa c'era stato un incontro al vertice fra il Presidente della Regione, l'Assessore alle opere pubbliche e i delegati dell'ANAS e del Comune, del GEIE, della società autostradale, che avevano fatto il punto sulla questione. Credo sia nell'aspettativa di tutti conoscere la tempistica per questa riapertura, che auspichiamo molto rapida. Chiediamo quindi all'Assessore di darci qualche ragguaglio puntuale sulla questione, è giusto che ne abbia informazione non solo la popolazione direttamente interessata - che ha già manifestato la sua forte preoccupazione con una petizione consegnata al Comune -, ma in generale tutta la regione, perché siamo partecipi e direttamente interessati ai problemi non solo della località, ma dell'assetto viario di questa arteria principale. Grazie.
Presidente - La parola all'Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo ed edilizia residenziale pubblica, Marco Viérin.
Viérin M. (SA-UdC-VdA) - Grazie Presidente. Anzitutto si ricorda che il soggetto competente, come ben esplicitato dall'interpellante, a rimuovere le limitazioni al traffico sulla strada è l'ANAS e che il Comune e l'ANAS hanno richiesto alle strutture regionali competenti in materia geologica un supporto specialistico finalizzato a definire le condizioni di pericolosità della parete rocciosa. I tecnici in tale ambito di collaborazione e subito dopo l'evento del gennaio 2011, avevano condotto una prima verifica delle condizioni della parete e una bonifica superficiale dell'area interessata dal crollo, interventi che in quel momento ANAS aveva ritenuto adeguati per la riapertura della strada. Il successivo crollo poi di aprile aveva rappresentato un ulteriore segnale della fragilità della parete e ha comportato da parte di ANAS l'attuale chiusura al transito della strada. Anche dopo questo evento, era stato condotto da parte dei tecnici regionali un relativo sopralluogo, rimarcando una situazione generalizzata di dissesto, confermata da un nuovo crollo mentre si stava per posare una limitata barriera paramassi sul pendio. Alla luce di questi eventi, l'ANAS aveva deciso di rinviare ogni decisione alla conclusione dello studio generale di approfondimento, avviato da subito dopo il primo fenomeno.
Rispondendo puntualmente ai quesiti, con riferimento al primo, evidenzio che, appena le condizioni meteo invernali lo hanno permesso, è stato avviato un rilievo geostrutturale della parete da parte della società Immagine S.r.l. di Torino e un'attività collaterale di modellizzazione dei fenomeni di caduta massi da parte del Dipartimento di scienze geologiche e geotecnologiche dell'Università di Milano, Bicocca, la cui relazione finale è stata consegnata il 24 giugno. È utile sottolineare che i tecnici hanno ribadito in questa relazione quanto già emerso a livello internazionale nei relativi convegni sul tema inerente alla caduta e ai crolli di massi. Nel caso di caduta di massi, è impossibile determinare quantitativamente una probabilità di accadimento dei fenomeni, potendo solo rilevare l'esistenza o meno di situazioni che potenzialmente possono evolvere in crolli, ma senza poter assegnare loro tempi e priorità di accadimento.
Per quanto concerne il terzo quesito, che collego al secondo altrimenti non ci capiremmo, il 27 giugno si è svolto un incontro organizzato dal Presidente della Giunta con ANAS, Comune di Courmayeur, GEIE e RAV per esaminare la situazione alla luce della trasmissione del rapporto arrivato a fine giugno sulla pericolosità della parete. Nel corso dell'incontro, alla luce delle indicazioni dello studio, è stato richiesto ai tecnici regionali di approfondire le valutazioni con nuove verifiche in parete, dopo quelle già eseguite sia a gennaio che ad aprile dopo i crolli, per valutare lo stato della stessa a seguito di quanto contenuto nelle rilevazioni geostrutturali condotte da Immagine fra aprile e maggio. Inoltre l'ANAS si è impegnata a definire delle proposte definitive rispetto ai lavori necessari per un intervento più risolutore, visto che è l'ANAS competente dell'arteria. Ad oggi i nuovi sopralluoghi hanno rilevato che i settori di parete raggiunti dal sopralluogo sono caratterizzati dalla presenza di numerosi volumi lapidei di dimensioni molto variabili e caratterizzati da elevata instabilità, che possono generare fenomeni gravitativi di tipo caduta di blocchi e frane. Molti di essi risultano completamente isolati e scollegati dal versante in esame ed è ipotizzabile un loro cinematismo anche a seguito di modeste sollecitazioni, ad esempio a causa della numerosa fauna che percorre parte di quel versante. Il sopralluogo ha permesso di riscontrare una sostanziale corrispondenza fra i risultati dei rilievi (laser, scanner) da terra e le osservazioni in parete. La situazione si presenta alquanto critica e i tecnici regionali con quelli di ANAS stanno valutando le possibili opzioni di un intervento difficoltoso e complesso. Bisogna ragionare non solo su un singolo intervento risolutivo della situazione, ma su un processo di miglioramento progressivo delle condizioni di sicurezza da attuarsi per fasi successive, realizzando quanto è più possibile e tecnicamente fattibile. Il primo passo ad oggi consiste in una bonifica nella parete delle situazioni raggiungibili che visivamente appaiono compromesse. Questo intervento richiederà sicuramente diverse settimane di lavoro, si procederà dopo aver cercato di proteggere almeno i sottoservizi presenti nell'area poiché questo comporta rischi concreti di causare danni rilevanti alle infrastrutture sottostanti. Nel frattempo l'ANAS sta definendo e programmando gli interventi per garantire una maggiore protezione della strada e quindi gli interventi più definitivi.
Con riferimento al quarto quesito, ogni decisione in merito al ripristino della viabilità lungo la statale è competenza dell'ANAS, che dovrà valutare quali siano i livelli di rischio residui accettabili in relazione ai possibili interventi che ho citato prima, come quelli dell'immediatezza sulla bonifica e quelli a lungo termine, degli interventi più risolutori, concretamente realizzabili, fra cui l'eventuale operazione di bonifica degli ammassi completamente isolati dal versante e i successivi interventi più risolutori per migliorare le condizioni di sicurezza.
Presidente - La parola al Consigliere Louvin.
Louvin (ALPE) - Grazie Presidente e grazie Assessore della sua risposta. Comprendiamo tutti perfettamente che si sta facendo quanto possibile sul piano tecnico e crediamo che le maestranze e i tecnici all'opera da parte della Regione si stiano adoperando con serietà e con scrupolo, perché ci muoviamo su un terreno molto delicato ed è un terreno questo che vede difficile la ricerca dell'equilibrio fra la sicurezza e le urgenze di tipo economico. Avevamo però immaginato, forse sbagliando, che "battere il pugno sul tavolo" e indicare lapidariamente...così titolava La Stampa qualche giorno fa: "entro 10 giorni l'ANAS dovrà darci una risposta sulle soluzioni tecniche da adottare", sono parole prefettizie del Presidente della Regione, comprendiamo che non sia facile passare dal piano dell'ordine e del comando all'attuazione di un'opera, che mi pare richieda una bonifica importante e un intervento più di lungo periodo che non un ripristino immediato. Qui siamo di fronte ad una situazione molto delicata e che credo anche l'ANAS non abbia voglia di affrontare assumendo particolari rischi.
Le chiediamo, Assessore, di tenere la pressione alta affinché i lavori vengano effettuati nel minor tempo possibile e affinché ci sia anche da parte della comunità locale l'adeguata informazione e condivisione dei passaggi che dovranno essere fatti. Siamo consapevoli che lei gioca un ruolo di terzo incomodo in una tensione esistente fra la comunità locale, fra gli interessi generali e i decisori finali e, proprio per questo, andando oltre la questione che terrà tutta la nostra attenzione anche nei prossimi periodi, volevamo aggiungere una parola rispetto alla problematica generale a cui lei ha fatto cenno qualche giorno fa su La Stampa: quella delle responsabilità, si tratta di un problema delicatissimo che trascende ogni possibile querelle di tipo politico. Qui chiunque assuma incarichi di responsabilità politica o svolga ruoli tecnici e amministrativi si trova a dover rispondere di decisioni di estrema delicatezza. Lei ha fatto cenno in un'intervista rilasciata qualche giorno fa ad un'eventuale iniziativa in materia di responsabilità per chiarire i limiti nei quali possono essere assunte queste decisioni. Noi vorremmo dirle da tali banchi, Assessore, di contare sulla nostra attiva partecipazione e sul nostro coinvolgimento se si tratterà di fare o di proporre anche a livello statale una normativa che metta in sicurezza gli amministratori e i tecnici che devono decidere con senso di responsabilità e mettendo sul tavolo tutte le conoscenze possibili, ma siamo in un campo nel quale lei ci ha appena detto che basta il passaggio di un camoscio per creare dei rischi e in un campo nel quale anche i migliori tecnici disponibili al momento non sono in grado di preventivare quale evento si potrà produrre ed entro quale termine. Se si tratta di far lavorare l'Amministrazione regionale e le Amministrazioni comunali - eventualmente anche quelle statali se le norme saranno assunte ad alto livello -, bisogna farlo con una normativa che consenta...come consente alle guide alpine di condurre in sicurezza anche in condizioni estreme i propri clienti, senza rischiare, ma mettendo in conto l'evento fatale e soprattutto guardando un altro aspetto, che è la stessa responsabilità dei proprietari dei terreni, a volte viene in gioco anche questa nelle vicende che tragicamente abbiamo conosciuto in questi ultimi tempi: mi riferisco a proprietari di boschi, di declivi, eccetera. Interveniamo normativamente dunque se possibile, non tenga nel chiuso del suo Assessorato questa problematica, se vuole, può contare sull'attenzione e sulla collaborazione anche dell'opposizione. Intanto la ringraziamo e le rinnoviamo l'invito a tenerci informati sugli sviluppi della questione. Grazie.