Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1903 del 13 luglio 2011 - Resoconto

OGGETTO N. 1903/XIII - Interpellanza: "Individuazione di interventi condivisi per l'ottimizzazione delle risorse alimentari da destinare alle persone bisognose".

Interpellanza

Considerati i diversi appelli lanciati dalla Caritas Italiana che già nell'agosto dello scorso anno aveva denunciato che "sempre più famiglie bussano alla porta dei centri di ascolto della Caritas" e che "chiedono soprattutto aiuto per mangiare e per il pagamento delle bollette";

Sottolineato da ultimo l'intervento del Vescovo Giuseppe Anfossi che, in occasione della presentazione del rendiconto delle attività 2010 della Caritas, ha precisato che "il lavoro della Caritas è sproporzionato rispetto alle risorse che ha" e che "le responsabilità per risolvere povertà e disagio sono più alte, e riguardano la politica e l'amministrazione";

Ritenuto fondamentale sostenere la Caritas di Aosta e le diverse organizzazioni di volontariato che operano sul territorio a sostegno della povertà e del disagio sociale;

Evidenziata la grande contraddizione che esiste tra chi non ha cibo a sufficienza e chi è costretto a buttare risorse alimentari non utilizzate in giornata, pensiamo alla pizza al trancio piuttosto che ai piatti non utilizzati nelle mense scolastiche;

la sottoscritta Consigliera regionale;

Interpella

il Presidente della Regione per conoscere se intenda organizzare un tavolo di confronto con il Comune di Aosta, l'associazione dei commercianti e le organizzazioni di volontariato che operano sul territorio al fine di individuare un'azione condivisa che miri ad un'ottimizzazione delle risorse alimentari da destinare ai più bisognosi.

F.to: Carmela Fontana

Presidente - La parola alla Consigliera Carmela Fontana.

Fontana (PD) - Grazie Presidente. Considerati i diversi appelli lanciati dalla Caritas italiana, che già nell'agosto dello scorso anno aveva denunciato che "sempre più famiglie bussano alla porta dei centri di ascolto della Caritas e chiedono soprattutto aiuto per mangiare e per il pagamento delle bollette"; sottolineato da ultimo l'intervento del Vescovo Giuseppe Anfossi che, in occasione della presentazione del rendiconto delle attività 2010 della Caritas, ha precisato che "il lavoro della Caritas è sproporzionato rispetto alle risorse che ha e che le responsabilità per risolvere povertà e disagio sono più alte e riguardano la politica e l'amministrazione"; ritenuto fondamentale sostenere la Caritas di Aosta e le diverse organizzazioni di volontariato che operano sul territorio a sostegno della povertà e del disagio sociale; evidenziata la grande contraddizione che esiste tra chi non ha cibo a sufficienza e chi è costretto a buttare risorse alimentari non utilizzate in giornata - pensiamo alla pizza al trancio, piuttosto che ai piatti non utilizzati nelle mense scolastiche -, volevamo sapere dal Presidente della Regione se intende "organizzare un tavolo di confronto con il Comune di Aosta, l'associazione dei commercianti e le organizzazioni di volontariato che operano sul territorio al fine di individuare un'azione condivisa che miri ad ottimizzare delle risorse alimentari da destinare ai più bisognosi". Grazie.

Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Albert Lanièce.

Lanièce A. - Grazie Presidente. Ringrazio anche la collega Fontana con la quale condividiamo degli argomenti molto particolari e delicati.

Anche la sollecitazione del Vescovo di Aosta è stata ben accolta, infatti gli interventi dell'Amministrazione sulla povertà e sul disagio sono sempre stati imponenti nella nostra regione. Adesso fornirò alcuni dati su codesti interventi, nello specifico sui bisogni primari come il cibo. È d'obbligo ricordare l'impegno con cui la Regione negli ultimi due anni sta affrontando la crisi attraverso un sistema integrato di misure.

Nello specifico dei bisogni alimentari, la Regione ha stipulato una convenzione con l'Associazione "Banco alimentare della Valle d'Aosta" per la costituzione di una riserva alimentare da utilizzare in caso di emergenza, per un importo complessivo di spesa pari a 45.000 euro per il triennio 2005-2007 e solo nel 2011 sono stati stanziati ben 20.000 euro per il sostegno. Regolarmente sono organizzate altre collette che raccolgono alimenti, in Aosta, la "Società San Vincenzo de Paoli", che fornisce prodotti alimentari alle famiglie che si rivolgono alla parrocchia laddove è presente l'associazione; anche l'AGEA, ente del Ministero dell'Interno, fornisce sostegno agli indigenti, distribuendo derrate alimentari sull'intero territorio nazionale. Ad Aosta il Centro comunale degli immigrati extracomunitari distribuisce i prodotti forniti dall'AGEA alle famiglie di immigrati in situazione di disagio. Ulteriori investimenti regionali nell'ambito della lotta al disagio sono rappresentati dai finanziamenti dei progetti destinati a persone che versano in situazione di povertà ed esclusione sociale, qui non ricordo tutti i progetti singoli sulle persone, ma il bando di finanziamento ai cosiddetti "progetti povertà". Per il triennio 2010-2012 (delibere n. 411/2010 e n. 2071/2010) l'importo è stato di 585.000 euro, suddiviso in 3 anni per 6 progetti: la mensa gratuita "Tavola amica", i servizi di accoglienza "Abri Vincent", "Casa Festaz", "Casa nostra", il "Centro di ascolto", proposti dalla Caritas e il servizio di accoglienza "Tenda amica" presentato dall'Associazione "Jole Castiglioni" di Saint-Vincent. A livello comunale, la città di Aosta ha riproposto anche quest'anno la campagna "Io Centro - raddoppia il risparmio", attraverso la quale chi acquista negli esercizi commerciali aderenti alle iniziative durante la prima e l'ultima settimana di ogni mese può ottenere prodotti e servizi a prezzi scontati. È rilevante l'impegno dell'Amministrazione regionale e comunale, dei commercianti e dei volontari per sostenere la situazione di disagio; altrettanto chiari sono i dati riferiti all'utilizzo dei servizi proposti, che evidenziano la copertura totale dei posti a disposizione, sia per quanto riguarda i dormitori, sia per quanto riguarda la mensa gratuita. Difficilmente, però, si riesce a stabilire se chi riceve il sostegno ne abbia veramente bisogno (come nel caso dei senzatetto) o se vi siano anche persone che ne approfittano, purtroppo, così precludendo la possibilità ad altri e ingigantendo la necessità della più reale situazione. Questo è un piccolo problema che a volte ci viene portato all'attenzione.

Per quanto riguarda la domanda effettuata nello specifico, in questa situazione generale di crisi e di aumentata necessità di sostegno da parte del territorio regionale, l'Amministrazione mantiene il suo impegno costante anche in termini di analisi e di programmazione dei servizi attraverso il piano di zona della Valle d'Aosta 2009-2011 e, il costruendo "pronto intervento sociale", dovrebbe fornire risposte adeguate ai bisogni sociali urgenti. Il pronto intervento sociale fa parte del progetto regionale del piano di zona, che si sta costruendo assieme al segretariato sociale. È innegabile che in questo momento una buona parte delle emergenze sociali sia gestita dai progetti della Caritas, attraverso i finanziamenti regionali e con proprie risorse, e dai servizi socio-sanitari territoriali. La revisione del sistema di gestione delle emergenze in ambito sociale che ci si propone di effettuare dovrebbe prevedere una riorganizzazione che tenga conto dei vari interventi in atto e li razionalizzi per offrire una risposta adeguata in termini di efficacia ed economicità, sia per l'ente pubblico, sia per il volontariato, che spesso collaborano nella risoluzione delle situazioni più disagiate. Si reputa tuttavia fondamentale che il ruolo del volontariato non sia prevaricato dall'intervento pubblico. Le istituzioni possono proporsi come collettore di iniziative, ma senza soffocare lo spirito di gratuità e di iniziativa del territorio, che sta alla base della cultura delle associazioni.

In conclusione, per ciò che concerne l'istituzione di un tavolo di confronto per individuare un'azione condivisa che miri ad un'ottimizzazione delle risorse alimentari da destinare ai più bisognosi, si ritiene che questo più efficacemente e opportunamente possa essere costituito dalle associazioni che già attualmente si occupano di bisogni alimentari, in primis la Caritas e il Banco alimentare. Tali soggetti, unitamente ad altri che possono essere coinvolti, come le associazioni di commercianti e di ristoratori, possono garantire alle famiglie più bisognose le risorse alimentari, superando le prescrizioni a cui sono sottoposti gli enti che gestiscono i generi alimentari. Tuttavia, nel caso in cui fosse direttamente il territorio a richiedere il coinvolgimento all'Amministrazione regionale e dei servizi sociali, attribuendo loro un ruolo di regia e di coordinamento. Come si è potuto vedere, le risorse messe in campo sono importanti e vogliamo che sia mantenuto un ruolo importante del volontariato, della Caritas e del Banco alimentare, perché credo sia giusto lasciare a questi soggetti promotori portare avanti delle grosse iniziative. Noi, come è stato dimostrato, siamo presenti sotto forma di importanti finanziamenti e sicuramente, qualora ci siano delle sollecitazioni, sapremo coglierle. Grazie.

Presidente - La parola alla Consigliera Carmela Fontana.

Fontana (PD) - Ho ascoltato con attenzione le risposte dell'Assessore, io volevo in premessa dire che so benissimo che si fa tanto, non ho mai sottovalutato il servizio che si fa, assolutamente. La mia era una proposta, visto che si spreca tanto cibo e per sentito dire, non lo dico io, ma è la Caritas che chiede aiuto con le associazioni di volontariato, che gli alimenti non sono sufficienti, addirittura dicevano che la sera non si dava il pasto, perché non c'erano sufficienti risorse. Era su tale obiettivo che volevo vedere se si poteva fare qualcosa per dare almeno un pasto in più. Con questo non voglio dire che l'Amministrazione...assolutamente non si è mai tirata indietro e devo dare atto che sui servizi sociali c'è sempre stata una maggiore attenzione, però tale appello lo sta facendo la Caritas, il Vescovo. Mi sono letta le dichiarazioni del Vescovo, è lui che ci sta chiedendo questo.

Per quanto riguarda la questione dell'approfittare, non sono d'accordo, perché penso che un individuo che va alla Caritas, o alla Mensa amica per chiedere un piatto di pasta un po' di dignità la perda anche. Chi può mangia bene a casa sua, per questo penso che dobbiamo mettere noi più buona volontà verso tali persone che non hanno né un pasto a mezzogiorno, né un pasto alla sera, al di là di quello...sempre con lo spirito di aiuto nei confronti del prossimo. Grazie.