Oggetto del Consiglio n. 1893 del 13 luglio 2011 - Resoconto
OGGETTO N. 1893/XIII - Interrogazione: "Risultati delle esposizioni organizzate ad Aosta per la stagione invernale 2010-2011".
Interrogazione
Richiamate le due esposizioni di maggior richiamo organizzate ad Aosta per la stagione invernale 2010-2011 al Museo Archeologico regionale dal 4 dicembre al 25 aprile 2011 "La cultura dell'ospitalità. Le collezioni d'arte degli albergatori in Valle d'Aosta" e al Centro Saint-Bénin dal 27 novembre all'8 maggio 2011 "Il coraggio. Arte contemporanea dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo";
Sottolineata l'importanza che il turismo culturale potrebbe rappresentare per una città a vocazione turistica come Aosta;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'Assessore competente per sapere:
1) quanti visitatori paganti e non siano stati registrati nelle due mostre organizzate ad Aosta nella stagione invernale;
2) a quanto ammonti il costo totale delle sopracitate mostre, personale compreso;
3) se i risultati delle esposizioni in premessa sono considerati congrui e coerenti con il potenziale turistico della citta di Aosta.
F.to: Bertin - Giuseppe Cerise - Chatrian - Louvin - Patrizia Morelli
Président - La parole à l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Laurent Viérin.
Viérin L. (UV) - Merci M. le Président.
L'Assessorato dell'istruzione ha organizzato nella stagione espositiva invernale 2010-2011 due mostre a pagamento nelle principali sedi espositive e in totale 5 mostre sulla città di Aosta: La cultura dell'ospitalità e Il coraggio. La cultura dell'ospitalità ha registrato 3.719 ingressi, di cui 1.400 paganti e 2.715 gratuiti; Il coraggio, Saint-Bénin: 1.948 ingressi di cui 545 paganti e 1.400 gratuiti.
"A quanto ammonti il costo totale...": per La cultura dell'ospitalità 266.000 euro, per Il coraggio 226.000 euro; questo in linea con la norma finanziaria che prevedeva la spesa del 60 percento rispetto all'anno prima e che ha limitato le risorse per il settore delle mostre.
Le valutazioni sui risultati: qui credo che i dati rilevati nei punti precedenti debbano essere letti, come già ampiamente detto e sottolineato in quest'aula in diverse occasioni e soprattutto in occasione di precedenti interrogazioni, in un contesto di sistema. La Valle d'Aosta si sta caratterizzando per la sua offerta culturale complessiva, che intanto è unica e irripetibile, poi che è fatta di mostre che nel loro insieme hanno fatto registrare nella sola stagione invernale e solo per la città di Aosta 23.582 presenze, perché ogni volta qui si scorporano le mostre, si chiedono i dati di una singola mostra, di due mostre o di tre...allora le mostre invernali hanno fatto registrare 23.582 presenze, che giudichiamo un buon risultato; anche per quanto riguarda le due mostre a pagamento i risultati sono in linea con il passato.
L'offerta culturale è fatta, dicevo, di mostre, di eventi culturali, di beni culturali, offerta culturale affiancata poi dall'offerta paesaggistica, naturalistica, enogastronomica e turistica nel suo insieme. In tal modo l'offerta nella nostra regione in termini culturali e turistici può diventare vincente, ma mettendo in gioco tutte le risorse disponibili. Possiamo riflettere sui numeri, potendo riferire di una tenuta complessiva della frequentazione delle mostre nella stagione invernale, in linea con il passato e a fronte di una riduzione delle risorse, ma, per orientare le scelte, stiamo facendo delle valutazioni di contenuto che invoglino chi viene in Valle a visitare le nostre esposizioni.
Per quanto riguarda la qualità e gli obiettivi - perché ogni mostra ha poi degli obiettivi, perché, per fare numeri, tante volte ci sono certi parametri da seguire, ma non sono gli unici -, gli obiettivi che ci siamo posti con la selezione delle due mostre di cui sopra sono stati raggiunti. Con La cultura dell'ospitalità si è voluto presentare uno spaccato della realtà collezionistica nel tempo di una risorsa del nostro territorio: quella alberghiera e qui avevamo intavolato una sinergia con l'Assessorato del turismo e con ADAVA per cercare di dare un impulso in più a questo settore anche attraverso le collezioni che i nostri albergatori hanno nei loro alberghi, mettendo in evidenza il rapporto fra la cultura dell'ospitalità e una certa sensibilità verso l'arte, il bello in generale, proponendo uno spaccato inedito della nostra regione. Con la seconda - e abbiamo già parlato dell'arte contemporanea, che non è un settore che fa tanti numeri, ma è una tipologia di mostra che dà valore aggiunto all'offerta espositiva nel suo insieme - oltre a riflessioni su una tematica di attualità di un certo rilievo qual è la collaborazione prestigiosa con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, abbiamo mantenuto una posizione di Regione che crede nella ricerca e nella proposizione di artisti contemporanei - scelta sicuramente coraggiosa - riconosciuti a livello internazionale, che significa anche apertura e confronto verso le tematiche più attuali dell'arte contemporanea. Il discorso diventa anche di educazione e di stimolo culturale, un progetto culturale che deve, oltre che vedere i numeri delle presenze, facilmente raggiungibili attraverso la realizzazione di una mostra di un artigiano locale - e i dati lo dimostrano, perché nel complesso i dati li ho citati -, fungere da stimolo per la crescita e il confronto. Dobbiamo inoltre valutare che le presenze costituiscono un indotto che ricade sul sistema economico-ricettivo della città di Aosta, il turismo culturale è fra quelli che maggiormente spende e la sua organizzazione va ad alimentare il sistema economico che lavora in questo settore e fornisce indotto, posti di lavoro importanti soprattutto in un momento di crisi.
Due parole sul sistema dei beni culturali di Aosta considerato che abbiamo parlato di tale città: lo stesso periodo (novembre 2010-aprile 2011), visto che l'offerta è integrata, ha visto la presenza solo in Aosta di 107.000 utenti fra il Criptoportico, i siti minori, il Teatro, il Chiostro di Sant'Orso con gli affreschi ottoniani, gli scavi relativi alla Chiesa di San Lorenzo, quindi in una stagione che non è il massimo dal punto di vista dell'accessibilità, perché sappiamo che il turismo dei beni culturali è soprattutto in estate. Abbiamo un totale con le mostre di 131.378 presenze, che con i castelli, facenti parte del sistema dei beni culturali, portano le presenze di tale sistema per la sola stagione invernale - che è quella meno accessibile per questa tipologia di visite - a 185.819, senza il Forte di Bard, che sta dando grandissimi risultati in termini di presenze sia al monumento, sia alle mostre che vengono organizzate. Questi sono i numeri del sistema e queste sono le considerazioni in oggetto.
Président - La parole au Conseiller Bertin.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente. Come in altre occasioni, avevamo chiesto specificatamente il risultato delle due mostre principali organizzate in città, lei, come al solito, mi ha fatto un resoconto di tutte le attività dell'offerta complessiva e addirittura questa volta mi ha parlato di offerta paesaggistica, che non vedo cosa c'entri con l'attività culturale! Ci limitavamo all'offerta organizzata dall'Assessorato e alle principali mostre: quelle che dovrebbero rappresentare per la città di Aosta l'occasione per dare la possibilità di fare un po' di turismo culturale. I dati forniti dall'Assessore sono sconfortanti, peraltro sono purtroppo perfettamente in linea con quelli degli anni precedenti: poche migliaia di persone, pochissimi paganti, il che dimostra la poca attrattività di queste mostre e, purtroppo - non so se sia un problema di promozione, o di mostre in sé -, i risultati sono assolutamente deludenti. Continuo a pensare che queste esposizioni siano dei veri e propri flop e il rapporto fra spese sostenute - il cui dato non mi sembra quello che lei mi ha fornito, perché, a mio avviso, sono un po' diverse; avevo chiesto di conteggiare le spese complessive compreso il personale, mentre, da quanto mi ha risposto, ha scorporato in questo caso le spese riducendole al minimo - e i risultati ottenuti è gravemente deficitario. Si fa una certa fatica, a mio avviso, ad intravedere dietro queste varie manifestazioni un qualsivoglia disegno complessivo, sono piuttosto estemporanee: una volta si fa una cosa, una volta si fa l'altra, ma il risultato è sempre lo stesso: mediocre, per non dire di peggio! Manca, secondo me, una programmazione pluriennale seria con degli obiettivi significativi e mancano anche gli strumenti per valutare tali risultati disastrosi, ma comunque... Finché le cose continuano ad andare avanti così, non si può parlare di un vero turismo culturale; le ricadute turistiche e l'indotto prodotto da questa esposizione, nonostante il notevole impegno finanziario, sono per la città di Aosta prossime allo zero: neanche mille persone paganti in cinque mesi è un risultato sconfortante. Questo, benché abbia delle potenzialità molto superiori, è un settore fortemente carente, potrebbe rappresentare un'importante attrattiva per questa città anche in stagioni turisticamente meno attrattive, ma bisognerebbe iniziare prendendo coscienza che questi sono dei risultati mediocri e non continuare a far finta che si tratta di risultati...bisognerebbe cercare di capire le ragioni e cercare di avere qualche risultato un po' superiore. Evidentemente, se si guarda l'attrattiva, dal Teatro romano a tutto il resto, sono dati fantasiosi, che non rispondono alla domanda posta con questa interrogazione. Mi dichiaro totalmente insoddisfatto della risposta, che sottolinea anche l'incapacità da parte delle strutture di imputare i costi reali di queste mostre, perché quelli che mi ha dato lei, a mio avviso, non corrispondono alla realtà. Grazie.