Oggetto del Consiglio n. 1851 del 8 giugno 2011 - Resoconto
OGGETTO N. 1851/XIII - Interpellanza: "Partecipazione delle scuole valdostane alle iniziative didattiche svolte dall'osservatorio astronomico di Saint-Barthélemy".
Interpellanza
Ricordata l'attività svolta dall'Osservatorio Astronomico della Regione autonoma Valle d'Aosta in qualità di centro di cultura, di divulgazione, di didattica e di ricerca scientifica;
Evidenziate le iniziative rivolte alle scuole, concepite per fornire nozioni base di astronomia e astrofisica integrate con il programma scolastico in classe, dalla scuola dell'infanzia alla scuola secondaria di secondo grado;
Ricordato altresì che le attività di didattica dell'OAVdA sono suddivise in distinte aree: l'offerta istituzionale, la collaborazione con la Sovrintendenza agli Studi che ha permesso, tra gli altri, il crescente e il conseguente coinvolgimento dei docenti, la didattica di alto livello, l'aggiornamento professionale per docenti;
Osservato che la relazione di missione 2010 della Fondazione Clément Filliétroz-Onlus, nella parte riguardante i "resoconti delle presenze 2010", segnala che problemi organizzativi e finanziari ostacolano la programmazione delle uscite didattiche a Saint-Barthélemy delle scuole valdostane;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l'Assessore regionale alla istruzione e cultura per conoscere:
1) le valutazioni fatte in merito a questa segnalazione;
2) se intende, e in quale maniera, promuovere, là dove ancora possibile, la partecipazione delle scuole valdostane alle iniziative didattiche proposte dalla Fondazione Clément Filliétroz-Onlus.
F.to: Rigo
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Rigo.
Rigo (PD) - Grazie Presidente.
Questa iniziativa è nata dalla lettura della relazione di "missione 2010" - così si chiama -, allegata alla documentazione necessaria per ottenere, come ogni anno, il contributo economico regionale per il finanziamento dell'attività dell'osservatorio e del planetario di Saint-Barthélemy. Il documento racconta la vita di un anno della fondazione: i lavori, le attività, la ricerca, i progetti messi in campo, gli eventi, i corsi e le conferenze, la collaborazione con enti nazionali e stranieri, la didattica. A proposito di quest'ultima, ho stampato dal sito la pubblicazione preparata per l'anno scolastico 2010-2011, un programma ricco ed interessante rivolto alle scuole valdostane e non, concepito per fornire nozioni di base di astronomia e astrofisica integrate con il programma scolastico svolto in classe, dalla scuola dell'infanzia alla scuola secondaria di secondo grado.
La relazione di missione informa in modo esaustivo anche della collaborazione con la Sovrintendenza degli studi. Collaborazione formalizzata fin dal 2006 che ha permesso alla OAVdA - cito - "di divenire lo speciale laboratorio per le istituzioni scolastiche regionali che desiderano intraprendere un percorso di approfondimento nell'ambito dell'astronomia e della fisica. Prevede principalmente progetti speciali costruiti con i docenti e sviluppati, in parte, in classe e, in parte, in osservatorio astronomico e planetario; progetti di eccellenza per studenti valdostani, meritevoli, segnalati dai propri insegnanti alla Sovrintendenza; conferenze in classe tenute dai fisici della OAVdA; stage per studenti di scuola secondaria di secondo grado". La relazione si dilunga poi nella presentazione dei progetti specifici, avviati d'intesa con l'Ufficio Supporto Autonomia Scolastica (USAS). Di uno di questi ha scritto il quotidiano La Stampa recentemente, il 19 maggio; un bell'articolo, ricco di suggestioni, che è riuscito a descrivere un lavoro impegnativo ma, allo stesso tempo, affascinante, in particolare per le bambine e i bambini delle scuole. Le pagine della relazione ci offrono quindi la fotografia di un lavoro e di un impegno positivo e continuo con gli uffici regionali dell'istruzione e cultura e con le scuole valdostane.
Proprio leggendo dell'attività didattica messa in campo fra la Fondazione e l'Assessorato regionale competente, non sono riuscito a capire la sottolineatura della relazione, là dove si dà conto del numero di studenti che sono andati in questi anni in visita all'osservatorio astronomico. Per quanto riguarda la suddivisione fra scuole valdostane e non, le prime costituiscono negli ultimi quattro anni dal 20 al 30 percento sul totale complessivo. L'anno scorso sono stati 1.238 gli studenti che sono andati a Saint-Barthélemy, certo un numero rilevante, ma che potrebbe crescere leggendo il commento a pagina 4 che cito: "In realtà, ci è stato più volte comunicato dai docenti delle scuole valdostane che spesso si rinuncia ad organizzare uscite didattiche a Saint-Barthélemy a causa degli elevati costi di trasporto, paragonabili a quelli per uscite fuori Valle. Immaginiamo quindi che qualora ci fosse la possibilità di raggiungere la Fondazione con pullman di linea, si avrebbe un significativo aumento del numero di scolaresche valdostane in visita". Sicuramente l'Assessorato regionale avrà approfondito la questione; con l'interpellanza vorrei conoscere le valutazioni che sono state tratte in merito.
È possibile, mi chiedo, fare qualcosa in più per favorire ulteriormente l'incontro fra la scuola e questa importante risorsa per la didattica, la conoscenza, la cultura dei nostri ragazzi? L'osservatorio è una struttura unica nel suo genere per le caratteristiche e anche per la varietà della strumentazione. Le attrezzature e la disponibilità del personale e dei ricercatori, consentono di realizzare attività didattiche interessanti e coinvolgenti per i nostri ragazzi. La sottolineatura che abbiamo voluto portare all'attenzione dell'Assessore Viérin è quella di fare ogni sforzo possibile, affinché sia data la massima attenzione e valorizzazione a questo sito, direi ulteriormente a questo sito. Grazie.
Presidente - La parola all'Assessore alla istruzione e cultura, Laurent Viérin.
Viérin L. (UV) - Merci de cette initiative. Je vais essayer de répondre pour ce qui est des principes qui ont été énoncés.
Avant tout, j'aimerais souligner que les problèmes que le rapport de mission 2010 de la fondation Filliétroz classe dans la catégorie des problèmes d'organisation sont probablement en partie liés à ce que vous dites; mais, pour ce qui est de cette année scolaire, nous avons eu la possibilité de le dire à maintes reprises, le problème était un autre. C'est que les écoles, de façon autonome, ont décidé de protester contre la réforme nationale en faisant une chose simple: en allant couper les visites d'instruction. Donc, dans ce rapport il faudrait aussi tenir en compte cela: que si les écoles coupent les visites d'instruction, c'est difficile qu'après il y ait des élèves qui vont visiter le patrimoine de la Vallée d'Aoste en général; l'observatoire est un exemple, mais nous avons dans le concept de civilisation valdôtaine misé sur tout le patrimoine culturel de la Vallée d'Aoste. Probablement il y a des endroits plus lointains où les moyens de transport sont moins accessibles et des endroits plus proches, mais c'est toujours en partant d'un lieu où l'on pense, il n'y a pas seulement Aoste, il y a la Vallée d'Aoste dans son ensemble; probablement Saint-Barthélemy est loin pour ceux de Courmayeur, mais il est proche pour ceux de la zone.
Ceci dit, je crois que les problèmes d'organisation sont liés pour cette année scolaire à la forme de protestation à caractère syndical des collègues de professeurs, appelée justement "blocage des sorties pour l'année scolaire 2010-2011", un élément sur lequel l'Assesseur ne peut pas intervenir et que nous avons, à maintes reprises, essayé de sensibiliser auprès du corps enseignant - un numéro spécial de l'école valdôtaine a été dédié à cela -, car nous croyons qu'aller limiter la possibilité d'accéder à l'offre culturelle de la Vallée d'Aoste c'est quelque chose qui pénalise aussi le territoire valdôtain, car ceux qui disent que de culture on ne mange pas, partent d'une affirmation qui n'est pas correcte. La culture est aussi, en quelque sorte, retombée économique et culturelle sur le territoire et donc ça c'est un premier élément.
Pour ce qui est des problèmes d'ordre financier, je voudrais aussi rappeler que sur la base de l'autonomie scolaire - qui est une loi constitutionnelle - chaque établissement décide de façon autonome les activités didactiques et éducatives qu'il entend mettre en place pour compléter son offre de formation. En 2010 - je voudrais le rappeler de façon claire, car les nouvelles qui se répercutent parfois dans le domaine scolaire ne sont pas souvent correctes - le budget des institutions scolaires était rigoureusement le même que l'année précédente, nous n'avons pas coupé un euro sur les écoles et sur les dotations, ni pour le personnel, ni pour ce qui est de l'aspect lié aux visites didactiques. Donc c'est clair que les activités effectuées par ces institutions relèvent des choix opérés; quand les écoles valdôtaines vont visiter le musée égyptien de Turin ou l'acquario de Genova il y a aussi le transport. Donc ce sont des choix, les écoles sont autonomes dans les dotations financières qui, entre autres, à cause de ce blocage des sorties...probablement il y aura des dépenses qui n'ont pas été effectuées, donc c'est quelque chose qui a limité la pédagogie et la didactique en Vallée d'Aoste.
Qu'est-ce qu'on est en train de faire pour favoriser la civilisation valdôtaine, afin que les écoles puissent visiter les lieux de la Vallée d'Aoste? De façon compatible avec cette autonomie scolaire, nous nous sommes inventés le catalogue de l'offre culturelle, qui est un recueil de toutes les activités culturelles, mais pas seulement, les activités de l'administration en général du secteur agricole, du secteur de l'artisanat avec les parties de divulgation, le Fort de Bard, l'observatoire astronomique, le parc national, le parc de Mont Avic. Tous ceux qui s'occupent de culture, de tourisme, de civilisation dans le sens plus ample du terme ont été assis autour d'une table et on a construit ce catalogue qu'on a envoyé aux 5.000 enseignants de la Vallée d'Aoste, au Piémont, en Ligurie, en Lombardie; cette année on va l'envoyer en Savoie, Haute Savoie et dans le Valais, parce que nous croyons aussi au tourisme scolaire, de façon à dire: vous pouvez choisir l'acquario de Genova, le musée égyptien de Turin, mais nous garantissons - car un comité scientifique contrôle les contenus - que le produit que nous vous proposons est un produit DOC, et pour cela chaque année nous choisissons un symbole - cette année c'est la noix, c'est une noix valdôtaine qui est le symbole, la première année ça a été le bidon de lait - en disant: ceci est le produit de la civilisation valdôtaine, et nous sommes à la troisième édition.
L'observatoire est depuis la première année partenaire, et donc c'est quelque chose qui a favorisé - même à leur dire - cette forme de promotion, c'est un document qui est également accessible en ligne, mis à jour constamment, téléchargé et, en vue de la programmation des initiatives corollaires de l'offre de formation et de l'élaboration des parcours, il permet à l'école de s'ouvrir sur les multiples ressources culturelles et naturelles disponibles sur le territoire valdôtain.
La fondation Filliétroz figure sur le catalogue depuis toute la première édition et au moins 15 pages d'offre dans ce catalogue sont dédiées à la fondation Filliétroz. Les enseignants sont donc informés personnellement grâce à cette promotion, il y a aussi la fiche d'adhésion interne spécifique, que les enseignants connaissent, pour être insérés dans le plan d'offres de formation; c'est une façon de faire connaître cette offre et pour mettre les écoles à même de choisir leurs activités dans les meilleures conditions par le biais de ce catalogue, qui est fort apprécié dans la mesure où il permet de rationnaliser les propositions qui submergent littérairement les écoles. Les écoles sont submergées de mille propositions et souvent nous devons donner aux enseignants la possibilité de comprendre quel est, à notre avis, le produit le meilleur d'un point de vue pédagogique, et avoir accès à la civilisation valdôtaine dans son ensemble.
Je crois que le problème soulevé est juste, mais il faudrait l'analyser dans son ensemble. Nous sommes donc en train de miser sur la valorisation touristique, culturelle, pédagogique scolaire de tout ce qui est le patrimoine de la Vallée d'Aoste. Il est clair que c'est un observatoire qui est né à Saint-Barthélemy et que là il reste, ça a été un choix et en effet ce choix reste. Pour autant les écoles ont la possibilité d'accéder, ont les fonds et ont la possibilité chaque année d'aller visiter l'observatoire. Merci.
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Rigo.
Rigo (PD) - Grazie Presidente. Ringrazio l'Assessore per le informazioni date. Il mio voleva essere solo uno scrupolo, che la nota inserita nella relazione fosse stata focalizzata, fosse stata discussa e analizzata dai competenti uffici.
Ci tengo però a fare alcune precisazioni. La prima: mi sembra di aver detto che il rapporto fra l'Assessorato della cultura e la Sovrintendenza è stato buono in questi anni, anzi si è consolidato. Noi, come Amministrazione regionale, ci mettiamo un po' di soldini in questa interessante struttura; io non dico che dobbiamo ottenere degli interessi economici rispetto ai soldini che ci mettiamo, ma sicuramente un ritorno culturale. Per questo ho sollevato la questione. Secondo: ho letto la documentazione e credo che sia dovere di ogni Consigliere leggere le note che ci arrivano da tutte le attività che sono direttamente connesse con l'attività dell'Amministrazione regionale. È stata rilevata dopo le cose positive questa nota e, accanto a questa nota, non c'era la segnalazione rispetto ad un motivo, quello che poteva essere uno dei motivi per il lieve decremento dell'attività delle visite degli studenti valdostani e delle scuole valdostane all'osservatorio. Conoscevo, in terzo luogo, la questione aperta quest'anno fra le uscite all'esterno delle scuole e la decisione non favorevole di alcuni collegi insegnanti, ma non credevo ci fosse collegamento tra questa questione e le visite didattiche all'osservatorio. Credevo inoltre che la sollecitazione, l'invito di verificare anche la possibilità rispetto ai finanziamenti a disposizione delle scuole - l'Assessore ha rimarcato che non sono diminuiti rispetto all'anno scorso - di utilizzare altri mezzi di trasporto come i pullman di linea, potrebbe essere, con il coinvolgimento degli insegnanti e dei genitori, una possibilità concreta e fattibile.
Detto questo, la nostra preoccupazione era quella di sollevare una questione che non ci siamo sognati noi di sollevare, ma abbiamo letto in una relazione di per sé interessante, e quindi ne abbiamo dato spazio alla discussione in questo Consiglio.