Oggetto del Consiglio n. 1850 del 8 giugno 2011 - Resoconto
OGGETTO N. 1850/XIII - Interpellanza: "Interventi per garantire il buon funzionamento della Chambre valdôtaine".
Interpellanza
Preso atto del vivace dibattito che si è instaurato all'interno della Giunta della Chambre valdôtaine in queste ultime settimane, portato alla luce dagli organi di stampa e comunicazione appositamente imbeccati dai protagonisti stessi della lite interna;
Tenuto conto che l'esercizio 2010 della Chambre si è chiuso con un avanzo di amministrazione di ben 800.000 euro e che non è la prima volta che ciò accade;
Considerato che non si registrano, da parte del mondo imprenditoriale valdostano, grandi apprezzamenti nei confronti della camera valdostana, creata con ambiziosi intenti ma dimostratasi molto carente, per non dire assente, in particolare nello svolgere le funzioni essenziali di supporto e promozione degli interessi generali del sistema economico valdostano e nella creazione e gestione attiva di osservatori economici e congiunturali dei diversi settori produttivi;
Atteso che la Chambre valdôtaine des activités libérales è stata istituita soprattutto perché fossero finalmente svolte anche in Valle d'Aosta, con la dovuta efficacia, le attribuzioni spettanti nel restante territorio nazionale alle camere di commercio;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
il Presidente della regione per conoscere:
1) se la situazione di stallo o di immobilità della Giunta camerale è un dato di fatto di cui è al corrente anche la Giunta regionale;
2) come si intende intervenire, pur nel rispetto dell'autonomia amministrativa e gestionale della Chambre, per evitare che l'attività e l'immagine dell'ente siano ulteriormente compromessi, tenuto conto che l'articolo 4 della l.r. n. 7/2002 attribuisce alla Regione il controllo sugli organi della camera, in particolare per i casi di mancato funzionamento.
F.to: Chatrian - Patrizia Morelli
Président - La parole au Vice-président Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.
Quando abbiamo presentato le iniziative, una settimana e mezzo fa non c'era ancora un nuovo posizionamento dai commissari facenti parte della giunta camerale. È infatti solo dall'altro ieri che tutta la giunta camerale ha dato le dimissioni e leggo che proprio le associazioni di categoria si sono trovate d'accordo nel rideterminare il numero dei componenti della giunta a 6 membri oltre il Presidente, riducendo così da 10 a 7 i componenti totali, dimostrando senso di responsabilità per valorizzare l'operato della Chambre, in armonia con le nuove norme in vigore. Con queste novità poniamo due quesiti al Presidente che non sono stati inseriti nell'iniziativa perché le dimissioni non erano ancora state date: se il Presidente è o era a conoscenza di questo stallo, che non è uno stallo o di qualche difficoltà instaurata in queste ultime settimane, ma è uno stallo penso...Presidente o Assessore...
Pastoret (fuori microfono) - ...faccio le veci del Presidente...
Chatrian (ALPE) - ...immaginavo rispondesse il Presidente...la domanda è al Governo regionale, ma nella sostanza non cambia nulla: chiediamo all'Assessore se questo stallo era conosciuto, come era conosciuto, se era a vostra conoscenza e noi siamo certi che questo stallo non è di queste ultime due settimane, ma è uno stallo che arriva da lontano, quindi vorremmo conoscere il punto di vista e, secondo, invece, come intende intervenire proprio nell'autonomia amministrativa e gestionale della Chambre, perché in questi ultimi anni la Chambre ha preso delle strade particolari, diventa quasi un nono o decimo assessorato, diventa un organismo che non corrisponde alle attese messe in campo nel 2002.
Penso siano note al Governo regionale non solo le difficoltà, ma la poca efficienza. Oggi abbiamo parlato di efficienza in diversi settori e su diversi dossier...penso che sia riconosciuta da tutti la poca efficienza della Chambre, ma, oltre a questo, sembra quasi che sia diventato un decimo assessorato, attraverso il quale facciamo eventualmente finanziare - tramite la legge competente - questo settore piuttosto che questa iniziativa, piuttosto che creare le condizioni per dare un peso più importante a personale con contratto a tempo determinato, soprattutto tenuto a chiamata diretta con contratto a progetto. Metto questo sul tavolo semplicemente per una discussione su quale sarà il futuro della camera di commercio.
Nelle premesse ho inserito: "Tenuto conto che l'esercizio 2010 della Chambre si è chiuso con un avanzo di amministrazione di ben 800.000 euro"; non è un dato positivo il fatto di avere degli avanzi di amministrazione così corposi? È dovuto al fatto che magari non ci si parla fino in fondo, non ci si parla a livello amministrativo ed organizzativo, oppure, dato che la legge dà la possibilità di concedere alla Chambre un contributo annuale che può andare dal 20 al 40 percento, che in sede di assestamento eventualmente le vengano erogati ulteriori fondi? In sintesi la nostra preoccupazione è che questo ente, che deve funzionare al meglio, che deve essere autonomo, deve essere soprattutto efficace e al servizio delle nostre imprese. Grazie.
Président - La parole à l'Assesseur aux activités productives, Pastoret.
Pastoret (UV) - Merci.
Comme cela a été rappelé, l'évolution récente des faits et aussi la rapidité des informations qui ont été mises à disposition par les journaux ont déjà donné une réponse à quelques-unes des questions qui ont été présentées dans cette interpellation.
Nous connaissons désormais tous la décision qui a été prise de la part de la junte et du président de la Chambre, de résigner les démissions, remettant ainsi dans les mains du conseil le devoir de désigner de nouveaux membres de la junte camérale et un nouveau président. Comme vous le savez, Confindustria a été chargée par toutes les associations présentes à l'intérieur du conseil de la Chambre de donner des informations. Je vais citer rapidement ce communiqué de presse: "Lunedì 6 giugno si sono riuniti i presidenti e i rappresentanti delle associazioni di categoria e hanno trovato l'accordo nelle dimissioni congiunte e contemporanee del presidente e dei componenti della giunta della Chambre. Il consigliere Luigi Cerise è stato incaricato di consegnare tali dimissioni alla segreteria della Chambre. Le associazioni di categoria si sono inoltre trovate d'accordo nel rideterminare il numero dei componenti della nuova giunta a 6 membri, oltre il presidente, riducendo così da 10 a 7 i componenti totali, dimostrando senso di responsabilità per valorizzare l'operato della Chambre ed in armonia con le nuove norme in vigore". Sur la base de cette décision, donc, et des propos qui l'ont soutenue, nous espérons vivement que les querelles internes se soient ainsi apaisées. Celle-ci était en effet la décision plus raisonnable, en tout cas elle est celle qui permet d'arriver dans la manière plus rapide à une solution. Je rappelle que sans cette décision la paralysie de la Chambre aurait été plus longue; en effet, la loi n° 7/2002 assure à la Chambre, de manière très précise, une autonomie vaste à l'article 3, qui récite: "la Chambre, nel rispetto dei principi contenuti nella legge n. 580/1993, è titolare di potestà statutaria, regolamentare, nonché di autonomia amministrativa, gestionale, patrimoniale, contabile e finanziaria".
La loi n° 7, tout en attribuant à la Région la fonction de contrôle de la Chambre, prévoit uniquement que cela se passe comme se fait régulièrement à travers le rapport annuel des activités effectuées que la Chambre doit transmettre impérativement chaque année à l'Administration régionale, comme cela est prévu par l'article 2, 5e alinéa de la loi n° 7/2002. Nous étions au courant que dans les derniers temps un état de malaise était présent à l'intérieur de la Chambre et de la junte en particulier, mais, face à la situation difficile qui avait eu lieu à l'intérieur de la Chambre au cours de ces derniers temps, de laquelle tout le monde avait été mis au courant, la Région ne pouvait pas intervenir et je vais dire pourquoi. En effet le Président de la Région peut, c'est-à-dire "doit" nommer un commissaire et dissoudre le conseil dans certains cas spécifiques, où le conseil même soit fautif, et là les différentes possibilités sont prévues expressément par l'article 4 de la loi n° 7, qui fait renvoi à la loi n° 580/1993, article 5, qui elle détaille les cas où l'on peut procéder à la nomination d'un commissaire quand le conseil de la Chambre soit fautif: manque du fonctionnement normal du conseil, manque d'approbation dans les termes utiles du budget ou du bilan, manque d'élection du président, et cetera. Il y a une liste précise.
La question qui a concerné la Chambre durant ces derniers mois concernait la junte et la présidence et non pas le conseil, qui, lui, aurait pu se trouver dans le cas d'un mauvais fonctionnement seulement au moment par exemple le conseil n'aurait pas approuvé le bilan ou des actes utiles au fonctionnement de la Chambre. Là et seulement là il y aurait eu des conditions pouvant permettre ou imposer au Président de la Région de nommer un commissaire. Le cas n'étant pas celui-ci, il est évident que la solution aurait dû se produire à l'intérieur de la junte camérale, ce qui s'est vérifié avec les démissions du président et de tous les membres de la junte. A ce moment, suite aux démissions de la junte et de son président, la question revient donc au conseil de la Chambre, lequel, en exerçant ses prérogatives, devra élire une nouvelle junte et son président, et cela dans des temps rapides. Nous sommes donc à l'épilogue de cette question.
Je veux remarquer aussi le fait que dans toute cette question la Région avait les devoirs de contrôle que j'ai rappelés tout à l'heure et qui sont très réduits, parce que le législateur a prévu dans la loi, que la Chambre ait une autonomie sur laquelle les organes de contrôle ne puissent pas intervenir de façon non rituelle. Je veux encore remarquer que dans toute cette question la Région devait respecter l'autonomie de la Chambre, mais aussi le Gouvernement a voulu le faire sans intervenir dans cette question, dans laquelle on a toujours souhaité une solution interne, pouvant permettre de sortir de l'impasse. Certes, on n'a pas apprécié le fait qu'un état de conflit interne puisse mettre en difficulté l'opérativité de la Chambre. Cependant, aucune intervention de censure et aucune sollicitation a été adressée aux acteurs du système, sauf celle de pourvoir à trouver une solution adéquate pour sortir de cette impasse. Ces acteurs sont enfin arrivés à une décision unanime, qui a été celle de la junte camérale et de son président de présenter les démissions, selon la forme et les modalités que je viens de résumer. Il me reste en conclusion d'exprimer, là, la satisfaction pour le fait qu'une issue a été trouvée; j'espère qu'à partir de là l'activité de la Chambre, qui a certainement dans les derniers mois subi des ralentissements, puisse reprendre à plein régime.
Je ne veux pas me soustraire surtout à la question qui a été posée pour le futur sur l'opérativité de la Chambre, je veux rappeler que nous avons signé un accord avec la Chambre - POA, programme opérationnel annuel - sur lequel, pour le moment, en ce qui nous concerne tous, les éléments qui étaient prévus à l'intérieur de ce programme ont été respectés pour ce qui est des échéances, qui avaient été convenues, et ce document a été mis en place surtout afin que les rapports entre la Chambre et les différents sujets opérationnels à l'intérieur de la Région soient clairs déjà à l'avance, et qu'il ne s'agisse pas de rapports qui se mettent en pied selon les besoins du moment, mais avec une programmation ponctuelle: c'est là la raison pour laquelle nous sommes arrivés à la réalisation de ce POA. Bien sûr c'est la première année d'application et nous nous attendons que pour les années suivantes l'application de ce programme annuel puisse être plus complète et ponctuelle.
Président - La parole au Vice-président Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.
Torneremo sicuramente su questo argomento, perché riteniamo fondamentale, da una parte, l'autonomia della Chambre, quindi il poter dare gambe internamente ad una pianificazione e a delle esigenze, ad una strada da percorrere; dall'altra parte, però, sulla situazione di stallo e di immobilità, al di là della presidenza e della giunta camerale, ci aspettavamo una risposta forse più in proiezione. Nelle premesse ho detto: quale futuro della Chambre, il futuro legato non ad un ente in subordine, non ad un contenitore da riempire in base alle esigenze del singolo assessorato o delle percentuali di contributo annuale che vengono erogate, ma che sia un traino per il motore artigianale e produttivo.
L'Assessore ha citato il POA, cosa si è fatto legandolo al discorso della sottoscrizione che è avvenuta; anche su quello vorremmo da subito avere delle delucidazioni in più, quali sono gli assessorati che in questo momento stanno mettendo in campo delle idee, dei posizionamenti, degli obiettivi e perché solo pochi assessorati stanno utilizzando questa possibilità. Distinguere bene qual è il ruolo degli assessorati e distinguere bene qual è il ruolo della Chambre, penso che solo questo possa far crescere il domani della Chambre valdôtaine, al di là, ripeto, delle dimissioni, sia del presidente che della giunta camerale.
Torneremo quindi su questo argomento, perché non ci sono grandi apprezzamenti nei confronti della Camera valdostana in questo momento, perché le ambizioni e gli intenti erano completamente diversi e le funzioni essenziali di supporto erano completamente diverse. Detto questo torneremo, come dicevo prima, sull'argomento. Grazie.
Président - Sur ce point nous avons achevé nos travaux. La séance reprendra à quinze heures trente.
La séance est levée.
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La séance se termine à treize heures et deux minutes.