Oggetto del Consiglio n. 1816 del 18 maggio 2011 - Resoconto
OGGETTO N. 1816/XIII - Interpellanza: "Riattivazione in tempi brevi della centrale idroelettrica di Hône".
Interpellanza
Appreso dagli organi di stampa la notizia che la centrale idroelettrica di Hône della Compagnia Valdostana delle Acque S.p.A. è chiusa e che la chiusura sarebbe conseguenza di una piccola scossa di terremoto;
Visto che il canale che percorre la Valle di Champorcher ha ceduto;
Vista la condizione di pericolo per i villaggi sottostanti;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
il Presidente del Governo regionale per sapere:
1) quali sono le presunte cause e quali gli accertamenti a oggi fatti;
2) in che modo, con quante risorse e con che cadenza vengono fatte le manutenzioni del canale;
3) come intende agire nei confronti della CVA affinché la centrale sia riattivata in tempi brevi;
4) se vi sono altri impianti di proprietà della CVA che possano essere soggetti a conseguenze imputabili alla piccola scossa di terremoto.
F.to: Chatrian
Presidente - La parola al Vicepresidente Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente. Abbiamo appreso dagli organi di stampa e dal territorio la notizia che la centrale idroelettrica di Hône della CVA ha avuto dei problemi. Ci risulta che il canale è stato in parte ripristinato e la centrale ha ripreso a funzionare, ma aspetteremo la risposta del Presidente. Vorremmo conoscere anzitutto quali sono le presunte cause, quali gli accertamenti ad oggi fatti dalla Compagnia valdostana delle acque e soprattutto in che modo e con che cadenza vengono fatte le manutenzioni del canale, penso che la domanda principale sia proprio la seconda; a questo punto il terzo quesito andrebbe a decadere...il quarto quesito è: "se vi sono altri impianti di proprietà della CVA che possano essere soggetti a conseguenze imputabili alla piccola scossa di terremoto". Chiederemmo al Presidente una risposta puntuale soprattutto alle prime due domande, per fare chiarezza e avere lo stato dell'arte di cosa è successo e di cosa si è fatto in questi dieci anni di proprietà regionale.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.
Rollandin (UV) - Grazie Presidente. Al collega che ha voluto sollevare una questione importante partendo da un episodio, l'interruzione della produzione della centrale di Hône legata ad uno smottamento di una parte del canale, va detto che, per caso, ieri siamo stati testimoni oculari, ieri che eravamo andati giù per il patois..., della ripartenza, alle dieci e mezza, della centrale. Difatti, quando siamo passati proprio lì davanti, mi è stato detto: "riparte adesso"; non è che l'abbiamo rimessa in moto, ripartiva per conto suo! Lo preciso perché magari il collega Louvin potrebbe dire: "è stato fatto ad hoc!".
A parte questo, credo vi siano alcune considerazioni da fare rispondendo puntualmente alle domande del collega. Il canale che alimenta la centrale di Hône Due ha una lunghezza di poco meno di 13 chilometri, di cui 3,5 in galleria; il 2 aprile un tratto di spalla del canale della lunghezza di circa 6 metri ha ceduto in corrispondenza di un canalone sotto il quale non sono presenti abitazioni. Dal 1995 il precedente gestore aveva individuato i tratti lungo i quali l'opera sovrasta frazioni e case isolate ed era intervenuto per prevenire in quelle zone eventuali cedimenti della spalla di valle, a seguito del collasso per l'impermeabilizzazione. Detti interventi, che interessano complessivamente circa 900 metri di canale, hanno mostrato di funzionare adeguatamente per quanto riguarda le case; in particolare, in questi tratti l'impermeabilizzazione risulta garantita da una struttura di profilati metallici e lamiera, che non risente di piccoli assestamenti delle murature.
Per quanto riguarda la prima domanda: "quali sono le presunte cause e quali gli accertamenti ad oggi fatti", l'ispezione fatta dopo l'evento ha escluso che la causa del crollo potesse essere dovuta ad una frana staccatasi a monte. Si presume che la causa sia da ricercarsi in un assestamento della struttura, che ha lesionato il rivestimento interno, provocando una perdita. Questa perdita avrebbe poi deteriorato la struttura in pietrame e malta, che è collassata, e poche ore prima del collasso si è registrata in zona una scossa sismica. Dal 27 aprile il tratto crollato è stato ripristinato, a seguito del crollo e al fine di prevenire altri cedimenti, CVA ha proceduto a verificare se in altri tratti del canale l'impermeabilizzazione avesse subito danni. Dove sono state individuate criticità si è intervenuti e sono stati effettuati i ripristini dell'impermeabilizzazione esistente.
"In che modo, con quante risorse e con che cadenza vengono fatte le manutenzioni del canale": le manutenzioni sono programmate in funzione di quanto viene rilevato nel corso delle ispezioni interne ed esterne allo stesso. Durante i mesi in cui le zone sono accessibili ad ispezioni esterne vengono fatte in modo regolare da parte del personale del reparto operativo, che, se ne ravvisa l'opportunità, le segnala alla funzione Ingegneria civile e idraulica. Durante tutti i fuori servizio si procede all'ispezione interna delle zone in cui si sono registrate perdite o viste delle criticità, in caso di necessità, si procede contestualmente alla manutenzione. Dal 2002 CVA ha speso nel canale circa 1.500.000 euro ed è in avanzata fase di approfondimento un progetto di sostituzione del canale con una galleria, questa è la proposta che andrà avanti, perché rispetto al costo di continue manutenzioni e di un canale che presenta i segni dell'età...ossia la scelta sarà di sostituire lo stesso, che è lungo 3,5 chilometri, con una galleria che risolverebbe definitivamente il problema, in quanto la zona è molto impervia e difficile per le manutenzioni ordinarie.
"Come intende agire nei confronti della CVA...": questo è stato detto.
"Se vi sono altri impianti di proprietà della CVA che possano essere soggetti a conseguenze imputabili alla piccola scossa di terremoto": dopo l'evento sismico del 2 aprile non sono stati rilevati danni su altri impianti di CVA, quindi sostanzialmente questo è stato l'unico punto dove c'è stato questo riferimento.
Come il collega può capire, gli investimenti - poi se c'è bisogno di dare altri chiarimenti, sono disponibile a darli - soprattutto per la manutenzione straordinaria sono stati rilevanti, in questo caso è un canale del tutto anomalo, ma ci sono altri canali a Gressoney e Valtournenche, ci sono situazioni molto difficili che stanno per essere affrontate su cui si interverrà con una soluzione definitiva come in questo caso, con gallerie e con soluzioni che permettano di ridurre di molto la manutenzione ordinaria, perché è questo l'effetto. Ripeto: 1.500.000 è stato speso solo dal 2002, quindi vuol dire che gli interventi sono piuttosto massicci.
Presidente - La parola al Vicepresidente Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente. Evviva la Festa del patois, se può avere tutto questo potere...concordiamo sul potere della Festa del patois! Registriamo positivamente la tempestività, ma il quesito principale dell'iniziativa era quello della seconda domanda: se con il passaggio di proprietà fra ENEL e CVA quest'ultima ha in questi otto anni "mantenuto" dal punto di vista straordinario e ordinario quelle che sono le criticità di tale canale. Chiederei, se possibile, prima di dare azione all'eventuale sostituzione del canale in galleria, di portare in IV Commissione la soluzione che CVA intende mettere in campo. Registriamo positivamente la sicurezza dei villaggi, il nostro quesito andava su due assi: quello legato alla parte antropizzata, ai villaggi e alle persone e quello legato a cosa si stava facendo dal punto di vista di manutenzione ordinaria e straordinaria. Le chiedo se, da come ho capito, dal punto di vista progettuale, la società ha già fatto passi avanti sull'eventuale sostituzione del canale, di avere la volontà di portare in commissione quali sono le decisioni, immagino che anche i costi siano ingenti o non di poca roba. Grazie.