Oggetto del Consiglio n. 1785 del 4 maggio 2011 - Resoconto
OGGETTO N. 1785/XIII - Interrogazione: "Tempi di presentazione del piano regionale della sicurezza stradale".
Interrogazione
Preso atto che il Consiglio dei Ministri del 7 aprile 2011 ha approvato un disegno di legge che prevede interventi per incentivare l'uso della bicicletta in contesti urbani e che, tra l'altro, è previsto che, negli edifici adibiti a pubbliche funzioni, con attività al pubblico, le amministrazioni riservino apposite aree per le biciclette degli utenti, segnalandone sui propri siti istituzionali l'esistenza e l'ubicazione;
Vista la legge regionale n. 7 del 2 marzo 2010 "Disposizioni in materia di motorizzazione civile, di sicurezza stradale e di mobilità";
Ricordato che l'Assessore Aurelio Marguerettaz ha detto in Consiglio regionale che la Regione ha sottoscritto con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti una specifica convenzione in merito alle problematiche relative alla sicurezza stradale tra le quali il "miglioramento sicurezza in area urbana della sicurezza ciclo-pedonale con priorità alla creazione di aree protette riservate solo a pedoni e ai ciclisti";
Ricordato che il 6 ottobre 2010, rispondendo ad un'interpellanza, l'Assessore regionale al turismo, sport, commercio e trasporti aveva dichiarato che "si prevede di avviare il piano regionale della sicurezza stradale nei prossimi mesi, al massimo ai primi del 2011";
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'Assessore competente per sapere i tempi per la presentazione del piano regionale della sicurezza stradale in Consiglio regionale.
F.to: Rigo - Donzel
Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Il collega Rigo pone l'attenzione sulla presentazione del piano regionale della sicurezza stradale in Consiglio regionale. È vero che parte da un ragionamento che avevamo fatto soprattutto in merito all'utilizzo delle piste ciclabili; in realtà, come sa bene, il tema del piano della sicurezza stradale è molto più ampio e più complesso. Dopo la sottoscrizione della convenzione con il Ministero delle infrastrutture per l'attuazione del piano nazionale della sicurezza stradale, ha preso avvio la formazione del piano regionale della sicurezza stradale. Al momento attuale è in atto il censimento degli interventi che a diversi livelli istituzionali e a diversi livelli di maturità progettuale possono essere utilmente inseriti nel piano. Sono inoltre in fase di svolgimento incontri con varie strutture organizzative della Regione e con il Comune di Aosta per raccogliere dati sull'incidentalità in Valle d'Aosta, analizzarne il contenuto dal punto di vista storico, sociale e della distribuzione territoriale, allo scopo di individuare un ventaglio di interventi che potrebbero contribuire a diminuire l'incidentalità stradale della regione. Prossimamente saranno calendarizzati incontri con il CPEL, al fine di illustrare gli obiettivi del piano e raccogliere eventuali proposte. Interventi ammessi a finanziamento non necessariamente saranno solo di natura infrastrutturale, ma potranno anche far parte di altri ambiti: educazione, sensibilizzazione, prevenzione e controllo, monitoraggio e gestione del traffico. Le procedure per la definizione del piano stabilite nei programmi di attuazione del piano nazionale - ricordo il finanziamento 50 percento Stato e 50 percento Regione - sono chiare e devono essere rispettate. Nel caso della Valle d'Aosta, dove non ci sono le province, un caso anomalo rispetto alle altre Regioni d'Italia, le procedure devono essere rimodulate e concordate con il Ministero delle infrastrutture. È pertanto prevista la redazione di un documento programmatico che descriva le modalità di attuazione del piano nel contesto della regione, soprattutto in merito al fatto che alcuni degli interventi saranno realizzati direttamente dalle Regioni, mentre i programmi di attuazione stabiliscono che le Regioni, attraverso procedure concorsuali, selezionino le Province, ma qua, non essendoci, saranno fatte direttamente. Tale documento sarà sottoposto all'approvazione del Ministero. A seguito di ciò e dopo aver raccolto gli interventi proposti da Regione e Comune, si procederà con la fase di valutazione e di selezione degli interventi secondo parametri definiti dal Ministero. I parametri hanno lo scopo di premiare gli interventi che possiedono alcune caratteristiche particolari, ad esempio la capacità di contrastare i fattori che rendono particolarmente rischiose determinate zone del territorio, oppure che migliorano la capacità di governare lo stato della sicurezza stradale o che fanno intervenire i soggetti pubblici e privati e che possono essere realizzati in tempi rapidi. Al riguardo stiamo facendo dei ragionamenti sicuramente sulla possibilità di intervenire nell'ambito delle piste ciclabili, cercando di creare un collegamento, ma ancor di più sto sollecitando le strutture del nostro Assessorato a verificare, insieme alle strutture dell'Assessore Viérin, un tema che è molto caro anche alla collega Fontana, ovvero gli attraversamenti sulla statale a valle di Aosta, perché lì abbiamo una situazione molto compromessa, perché abbiamo insediamenti, abbiamo l'università. È chiaro che l'intervento che sta seguendo il collega Viérin è un progetto all'interno della revisione dell'ANAS, quindi immaginare di poter fare degli stralci non è una cosa così immediata, ma se questo stralcio potesse essere fatto, io insisto per farlo. Se riusciamo, dobbiamo farlo il prima possibile e creare dei collegamenti, questi attraversamenti, queste pensiline. Non è una cosa semplice, i dirigenti hanno sollevato delle perplessità ma, dal punto di vista politico, stiamo insistendo per poter fare uno stralcio e dare una risposta immediata, perché se aspettiamo che tutto sia concluso, è un problema per il trasporto pubblico, per la viabilità normale, quindi, prima si fanno questi attraversamenti, e meglio è e se riusciamo a metterlo nel piano della sicurezza stradale, diamo una risposta puntuale a questo argomento. Gli interventi, oltre che con i parametri sopra descritti, saranno selezionati in base alla distribuzione territoriale e alla consistenza economico-operativa degli interventi stessi, in quanto occorre evitare l'eccessiva frammentazione, privilegiando quelli più efficaci in termini di utilizzo delle risorse e della capacità di miglioramento della sicurezza stradale. Al termine di questo processo sarà elaborata la bozza di piano da sottoporre al Consiglio regionale, che, considerando tutte queste difficoltà, sarà portata o per il secondo semestre del 2011, o addirittura per il primo semestre del 2012. Si può quindi ragionevolmente ipotizzare un lavoro importante in commissione nei prossimi mesi, per arrivare a questo documento spero più condiviso possibile nel 2012.
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Rigo.
Rigo (PD) - Grazie Presidente.
Domenica prossima, 8 maggio, prenderà il via da Piazza della Repubblica ad Aosta la classica manifestazione Biciincittà , che quest'anno coincide con la Seconda Giornata nazionale della bicicletta, istituita con un disegno di legge promosso dal Ministero dell'ambiente per sottolineare come una mobilità alternativa ed ecocompatibile possa essere effettivamente realizzabile. Il 7 aprile scorso, infatti, il Consiglio dei ministri, dopo un iter durato un anno, ha definitivamente approvato il disegno di legge recante: "Misure per lo sviluppo della mobilità ciclistica", che prevede interventi per agevolare l'uso della bicicletta in contesti urbani e che si accompagna alla legge n. 366/1998: "Norme per il finanziamento della mobilità ciclistica". Questi due avvenimenti, l'approvazione del disegno di legge e la Giornata nazionale della bicicletta, hanno fatto nascere in noi la curiosità di conoscere la situazione del nostro piano regionale della sicurezza stradale, che l'Assessore Marguerettaz aveva previsto di portare in Consiglio, come riportato nelle premesse all'interrogazione, entro i primi mesi del 2011. Oggi abbiamo potuto conoscere lo stato dell'arte e ne prendiamo atto, ma vorrei subito fare una considerazione rispetto a quanto detto dall'Assessore. L'Assessorato, d'intesa con l'Assessorato dei lavori pubblici, sta lavorando per la sicurezza stradale, anche di quella riservata ai ciclisti, anche perché il numero di coloro che usano la bici per gli spostamenti è in aumento. Per questa ragione seguiremo l'iter del piano che ci sarà presentato in commissione e per questo motivo abbiamo letto in queste settimane leggi in materia approvate dalle Regioni e numerose proposte di legge che giacciono - bipartisan, fra l'altro, di iniziativa dei deputati - in Commissione trasporti, perché la Camera dei Deputati come ben sapete ha ben altro da discutere! Tutte ovviamente si pongono la finalità di maggiore sicurezza proprio con l'obiettivo di incentivare l'uso della bicicletta e molte hanno caratteristiche comuni, fra cui quella di definire un realistico piano regionale della mobilità ciclistica all'interno del piano della sicurezza stradale, per questo accennavo alle due cose, capendo bene che il piano della sicurezza regionale stradale è una cosa molto più complessa. Ci piacerebbe però che all'interno di questo piano ci fosse questo, perché credo sia importante per la vivibilità delle città, grandi o piccole come le nostre. Ci sono proposte diverse, che cercano però di sperimentare azioni a favore della ciclabilità e di perseguire il sostegno e lo sviluppo di servizi rivolti alle persone che utilizzano la bici come mezzo di trasporto quotidiano, il bike sharing che abbiamo anche ad Aosta e nel comune di Gressan ed i parcheggi per citarne due. Alcune proposte sono ricalcate da proposte già presenti in altri Stati membri dell'Unione europea e introducono un premio incentivante in favore dei lavoratori che utilizzano la bici come mezzo di mobilità per recarsi sul posto di lavoro. Nella documentazione fornitami dagli uffici ho potuto leggere che in alcuni Stati non solo il settore pubblico, ma anche quello privato si avvalgono di vari strumenti per incoraggiare i dipendenti ciclisti, come indennità al chilometro, agevolazioni nell'acquisto di una bici, docce e spogliatoi, bibite gratuite, tombole con premi speciali, viaggi per esempio e via elencando. Possono forse apparire iniziative un po' goliardiche, ma introdotte dopo studi economici che hanno dimostrato risparmi e riduzione dell'assenteismo. Potrà far sorridere, ma alcuni studi economici dimostrano il contrario. La bicicletta è sinonimo di salute e di entusiasmo; un simbolo di ecocompatibilità contrario alla società moderna. È anche una filosofia che non salvaguarda solo il fisico di chi pedala, ma anche rispetto di chi e di che cosa ci circonda. Credo che questa sia una direttrice da perseguire e mi piacerebbe che nel piano della sicurezza un capitolo grande o piccolo sia dedicato ad interventi concreti rispetto a questa problematica.