Oggetto del Consiglio n. 1784 del 4 maggio 2011 - Resoconto
OGGETTO N. 1784/XIII - Interrogazione: "Azioni intraprese per l'insediamento di una nuova attività nello stabilimento ex Tecdis di Châtillon".
Interrogazione
Vista l'evidente difficoltà nel ricercare ed individuare imprese interessate ad installare la propria attività in vari stabilimenti situati sul territorio regionale, nonostante la loro attrattività, come può considerarsi ad esempio la sede dell'ex-Tecdis di Châtillon;
Considerata la crisi economica e occupazionale che investe ancora la Valle d'Aosta;
Preoccupati per il persistere della carenza di offerte occupazionali nel territorio regionale;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'Assessore competente per sapere:
1) quali sono le azioni e gli sforzi messi in campo da Vallée d'Aoste Structure e dal governo regionale per insediare una nuova attività nell'ex stabilimento Tecdis di Châtillon;
2) quante sono le aziende, e riferite a che ambito, che dall'ottobre 2010 hanno depositato alle strutture preposte progetti imprenditoriali mirati al ripristino e all'utilizzo della struttura.
F.to: Chatrian - Giuseppe Cerise - Louvin
Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive, Pastoret.
Pastoret (UV) - Grazie Presidente.
La questione Tecdis è un dossier sul quale hanno pesato a lungo - lo abbiamo già detto altre volte - le note vicende che hanno interessato la liberazione dell'immobile da parte della curatela fallimentare, cosa che è andata a buon fine solo recentemente, ed ha costituito in quel periodo un impedimento alla conduzione di trattative concrete. Vi sono stati contatti con delle aziende, che hanno manifestato interessi; va sempre ricordato che questi contatti non preludono necessariamente ad una conclusione e questo perché oggetto della questione è uno stabile di dimensioni ragguardevoli, certamente interessante sotto diversi aspetti, che presenta però delle caratteristiche che in diversi casi possono essere considerati dei vincoli per le aziende che hanno esaminato possibili insediamenti in questo complesso. Lo fa già anche l'interrogante nella sua premessa: bisogna aggiungere a questo anche le conseguenze di una situazione economica e produttiva negativa, che continua a perdurare e che, malgrado si intravedano possibili e migliori prospettive per il futuro, è lontana dal far preludere ad una ripresa e ad una crescita impetuosa degli investimenti in ogni campo, ivi compreso in particolare quello industriale. Oggi però è stato possibile, dopo che lo stabilimento è tornato nella piena disponibilità della proprietà, intensificare delle attività rafforzando una ricerca di partner che prima non era possibile svolgere, se non in modo abbastanza sommesso, a causa della non piena disponibilità dello stabilimento. È evidente che i partner non sorgono dal nulla, sono generalmente anche assai attenti a quanto viene loro offerto. La Regione Valle d'Aosta può puntare sui sostegni economici che può dare all'azienda, leggi n. 6 e n. 84; sappiamo però bene tutti che oggi questi aiuti sono controllati sulla base di precise disposizioni comunitarie e statali che non sono derogabili. Ergo, le condizioni che può offrire la nostra Regione sono in grado di offrirle anche altre Regioni, in particolare le nostre vicine, Piemonte e Lombardia, e si consideri che, dal punto di vista della convenienza insediativa, in termini geografici siamo ancora meno attrattivi di altre realtà.
Dico questo come premessa, perché ci si relazioni sempre alla realtà dei fatti e al contempo per sfatare la leggenda in base alla quale - questa è una cosa che non è stata detta dal collega Chatrian, ma che molti dicono - si sarebbe soliti far ponti d'oro alle aziende che intendono insediarsi in Valle d'Aosta, per cui sarebbe semplice attrarre imprese mettendo sul tappeto congrue quantità di denaro o di benefici, non si sa bene quali siano. Non è così nel modo più assoluto, semmai lo è stato in un passato lontano, ma non lo è più da molto tempo. Insomma non esistono scorciatoie o condizioni di favore da offrire, ci sono però delle caratteristiche che ci fanno preferire ad altri luoghi e queste sono le facilità dei contatti con i soggetti decisori, la rapidità dei tempi di risposta, l'attenzione alle esigenze poste, la disponibilità di un patrimonio immobiliare di qualità con affitti a prezzi equi, senza poter però derogare i vincoli prima ricordati, però questi sono elementi apprezzati dalle aziende, perché per loro si traducono in risparmi di tempo e quindi di denaro. È operando in questi termini che si riesce, pur con tutti i limiti che ho ricordato prima e che sono anche quelli di una realtà periferica e poco baricentrica, ad avere qualche atouts da giocare. Ricordo a questo proposito che la Giunta regionale, proprio per rafforzare ulteriormente tali fattori, ha appena approvato le nuove procedure insediative rivolte alle aziende, nello spirito di semplificare ulteriormente per quanto possibile e di ridurre tutte le tempistiche procedurali.
Veniamo alla sostanza delle richieste che sono state fatte: quante sono le aziende, e riferite a che ambito, che hanno depositato alle strutture i progetti, Vallée d'Aoste Structure, in coordinamento con il Servizio Sviluppo economico e concertazione, ha organizzato la visita allo stabilimento per diverse imprese. Una volta visto l'immobile, ovviamente non tutte si sono dette interessate al suo utilizzo e le ragioni sono molteplici: dimensioni ritenute inidonee, o zona geografica non sempre ritenuta interessante malgrado la prossimità dell'autostrada, eccetera. Quelle aziende che, effettuato il sopralluogo, si sono recentemente dichiarate interessate ad un possibile interessamento sono state in questi ultimi mesi - le descrivo sinteticamente -: un'impresa con attività di produzione di vetri fotovoltaici strutturali innovativi ed integrati architettonicamente; un'impresa specializzata nella produzione di moduli fotovoltaici in silicio policristallino con un utilizzo di macchinari automatizzati di ultima generazione nel settore fotovoltaico; un costituendo consorzio di tre imprese interessate per attività di produzione di pannelli in legno per coibentazione di edifici, stampaggio di manufatti in materie plastiche e apparecchiature innovative per il trattamento e filtrazione aria di impianti industriali di riscaldamento, non ho citato tutte quelle pregresse, eccetera. A queste nei primi mesi del 2011 si sono aggiunte due aziende: la prima, dopo aver preso dei primi contatti nel corso del 2009 e dopo aver verificato altrove altre possibilità insediative - perché poi le aziende vengono, guardano, poi dicono: "ci rifaremo vivi", ma con questa sono stati mantenuti i contatti -, ha recentemente comunicato di voler avviare qui una produzione innovativa nel settore dei pannelli fotovoltaici a film sottile nell'immobile di Châtillon. Sono stati fatti alcuni incontri di approfondimento con i servizi dell'Assessorato, con Vallée d'Aoste Structure, l'azienda ha recentemente chiesto la modulistica necessaria alla presentazione della domanda di insediamento, che Finaosta ha trasmesso il 25 febbraio scorso. Al momento, informati dalla ditta in questione, sappiamo che essa è in attesa di avere notizie definitive e precise in relazione alla situazione legata agli incentivi statali nel settore del fotovoltaico - c'è in discussione, come sapete, il nuovo conto energia -, poiché, a seconda delle decisioni che saranno assunte in via definitiva dallo Stato, l'azienda potrà avere indicazioni utili per modellare e modulare la sua due diligence, perché deve presentare questo progetto e, in base alle decisioni legislative dello Stato, dovrà calibrare i suoi volumi di attività e le sue strategie di mercato. Infine, nel marzo 2011, è stata presentata una bozza di progetto per un polo regionale di ricerca e innovazione tecnologica, che intenderebbe insediarsi nello stabilimento. Tale struttura consisterebbe in un centro per attività ad alto contenuto di ricerca per la realizzazione di laboratori di testing e prototipi e successivo sviluppo, operante in conto proprio e per conto di piccole e medie imprese nazionali. La struttura vorrebbe essere il nucleo per la creazione di un polo di innovazione, che fornirebbe al mercato servizi di accompagnamento per lo sviluppo delle imprese ad alta tecnologia, quali ricerca di personale, di partner, promozione e organizzazione di eventi, formazioni, consulenza, proprietà intellettuale, ricerca di finanziamenti ed esami di laboratorio; questo per far sì che le piccole e medie imprese possano svilupparsi e partecipare a bandi regionali, nazionali e comunitari, progetti di ricerca e di innovazione. È più complesso il progetto, ho cercato di sintetizzarlo. Questi sono per ora i due progetti, a parte quelli che ho citato prima, in fase più avanzata per i quali si dovranno sviluppare le opportune fasi per giungere alla formale presentazione di una due diligence per la fase insediativa. Come si vede, ci sono stati dei contatti, ma, come è ovvio, le aziende faranno le loro valutazioni in base ai diversi fattori che, a loro avviso, potranno essere o meno favorevoli ai fini di un insediamento duraturo e stabile nell'area in questione.
Presidente - La parola al Vicepresidente Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.
Suddividerei in due le considerazioni da fare. Come ha visto, Assessore, abbiamo presentato questa iniziativa senza fronzoli e senza grandi premesse, ma cercando di centrare il problema e soprattutto gli obiettivi.
Per quanto riguarda la seconda domanda: "quante sono le aziende...che hanno depositato alle strutture preposte progetti imprenditoriali...", registriamo che qualcuno si è interessato a questo bâtiment, ma che ad oggi siamo fermi al buon senso, all'interesse eventualmente. Lei ci ha detto che sono interessate...probabilmente da lì a proseguire un percorso non abbiamo ancora le bocce ferme. Ad oggi, quindi, questo bâtiment , da sei anni sfitto e vuoto - fabbricato di proprietà, un lotto molto importante nella media Valle, che ha delle peculiarità diverse rispetto alla conurbazione di Aosta -, non ha ancora risposte.
Faccio un passo indietro, Assessore. Condivido la sua analisi quando lei mi dice che non è semplice, che il "tam tam" fino a dieci anni fa era quello che si regalavano i soldi alle aziende, mentre oggi non è più così. La nostra prima domanda però era molto puntuale: quali sono le azioni messe in campo da Vallée d'Aoste Structure e dal suo Assessorato. Lei oggi ci ha risposto con una certa cortesia, come lei sa fare molto bene da galantuomo, dicendoci che ogni tanto si incontra con qualche imprenditore, non solo l'Assessorato, ma anche Vallée d'Aoste Structure. Oggi noi abbiamo chiesto quali sono le azioni e gli sforzi messi in campo. Nell'ottobre 2010, ad una nostra sollecitazione sulla Tecdis lei ci disse testualmente: "a Vallée d'Aoste Structure tocca il compito di mantenere pronto ed efficiente lo stabile, di renderlo disponibile alle condizioni e alle necessità insediative di eventuali occupanti e tocca dunque a VDA Structure mettere in campo azioni atte a occupare lo stabile". Avremmo gradito oggi da lei una risposta puntuale sulla prima domanda, ossia: "abbiamo fatto tre azioni", "abbiamo fatto dieci azioni", "abbiamo messo in campo delle risorse economiche", "abbiamo messo in campo delle energie", "abbiamo messo in campo uno staff", "abbiamo messo in campo delle strategie". Avremmo gradito sulla prima domanda delle risposte e soprattutto delle risposte concrete: "abbiamo fatto questo, ma non ci ha dato dei risultati, abbiamo cercato di creare delle condizioni su un altro assist, ma non abbiamo avuto delle risposte, stiamo cercando di aggredire - utilizzo questo termine - il mercato, ma non abbiamo avute risposte per le difficoltà legate alla crisi, per le difficoltà di accessibilità legate alla congiuntura economica". Sinceramente lei oggi ci ha gentilmente risposto cosa si sta facendo, cosa in questi 8 mesi si è fatto, perché noi abbiamo voluto contestualizzare per non riproporre le identiche discussioni e considerazioni fatte in aula già ad ottobre 2008. Apprezziamo che lei abbia cercato di contestualizzare la sua risposta, ma contestualizzandocela non ha messo sul tavolo nulla se non una risposta di cortesia. Ribadisco il concetto: è un momento difficile, non semplice da attuare, ma, dal punto di vista politico, cosa registriamo? Ci sembra comunque una totale assenza di azioni, una totale assenza di strategia. Quali risorse sono state messe in campo per cercare di mettere in campo delle soluzioni, delle alternative, degli sforzi? Non abbiamo avuto nessuna risposta.
Sicuramente presenteremo altre iniziative nel corso delle prossime adunanze consiliari, contestualizzandole a livello regionale, ma ribadisco il "dossier Tecdis" è un dossier sempre à la une, è un fabbricato grande, importante come metratura, importante come logistica, le chiediamo Assessore non solo degli sforzi maggiori, ma delle azioni concrete. Annunciate continuamente che siete il Governo del fare, mi sembra che su questo dossier non siate un Governo del fare, ma piuttosto un Governo del non fare, o del fare ben poco. Grazie.