Oggetto del Consiglio n. 1616 del 9 febbraio 2011 - Resoconto
OGGETTO N. 1616/XIII - Interpellanza: "Progetto di ammodernamento dell'impianto idroelettrico di Chavonne nel comune di Villeneuve".
Interpellanza
Vista la documentazione pubblicata on line in relazione all'integrale rifacimento e ammodernamento dell'impianto idroelettrico di Chavonne nel Comune di Villeneuve, di proprietà di CVA S.p.A.;
Rilevato che l'attuale impianto produce circa 148 GWh annui, mentre l'opera in studio - secondo quanto si evince dalla documentazione citata - ipotizza una produzione di ben 371 GWh annui;
Appreso che la procedura VIA risulta sospesa;
ciò premesso, il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
il Presidente della Regione per sapere:
1) quali sarebbero i fattori e le valutazioni che stanno alla base di un così elevato incremento produttivo;
2) quali sono i tempi e l'impegno di spesa complessivi previsti per la progettazione e per la realizzazione dell'opera;
3) se sussistono obiezioni di carattere ambientale, naturalistico e paesaggistico da parte degli organi competenti: in caso affermativo, quali sarebbero;
4) se ritiene che la quasi triplicazione della produzione idroelettrica della centrale di cui in premessa costituisca, sulla base dei presupposti indicati, un'ipotesi realistica.
F.to: Tibaldi
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Tibaldi.
Tibaldi (PdL) - Per rimanere in tema elettrico, senza diventare troppo elettrici però, l'interpellanza che ho presentato fa riferimento alla centrale di Chavonne, argomento che è stato trattato anche da altri colleghi in precedenti sedute, ed è un argomento interessante per l'entità del progetto che si intende realizzare.
Parto subito dal fatto che sono stato colpito da una serie di criticità che sono apparse sui giornali, dove il progetto della nuova centrale di Chavonne è stato accolto dalle comunità locali con più di una perplessità, direi con una buona dose di scetticismo, non tanto per la centrale in sé, che sta a valle e che avrà una sua strutturazione tecnica meccanica e idraulica, quanto per le opere a monte che devono essere realizzate e che comportano inevitabilmente un intervento sul territorio. Leggo che da Cogne la CVA deve rifare il progetto, Cogne chiede di cambiare le opere per la maxicentrale di Chavonne, maggioranza e opposizione si sono compattate su delle osservazioni in merito e c'è da dire che hanno fatto alcuni rilievi che sembrano anche circostanziati: la documentazione che ci è stata presentata è carente, i metodi di calcolo discutibili e qui penso all'interpellanza che ho fatto prima sulle professionalità che fanno i calcoli, deflusso minimo vitale inadeguato, effetti devastanti sull'ambiente e sulla fauna ittica, assenza di un piano di rinaturalizzazione fluviale ed indicazione su uso delle acque, inquinamento acustico, polveri, eccetera. Poi qualche giorno dopo da Valsavarenche un altro stop a CVA, anche qui l'ultimo Consiglio comunale, Pierino Jocollé spiega le preoccupazioni: la dislocazione di una presa, le ripercussioni sulle sorgenti, le modifiche della viabilità. Anche Villeneuve avverte la CVA: sì unanime a 16 osservazioni sul progetto della centrale di Chavonne, un progetto del peso di 200.000.000 di euro, ovviamente perché ci sarebbero delle criticità in merito all'impatto ambientale.
Mi chiedo: CVA, prima di fare questo progetto, ha in qualche maniera interloquito con le comunità locali, ha avuto un approccio, non dico ha chiesto il permesso, perché il territorio non è di proprietà esclusiva, ma ha avuto una formula di avvicinamento con i Comuni, gli amministratori e coloro che vivono e si occupano di territorio, prima di ipotizzare questo maxi intervento sulle due vallate oppure no? Perché sono progetti che sono costati, che hanno un valore tecnico, sono progetti che sono preordinati a fare una supercentrale, forse diventerà la prima centrale della Valle come produzione, come potenza prodotta. È possibile che tutto questo movimento non sia stato preceduto da un minimo di interlocuzione diplomatica con chi sta sul territorio? Queste sono le cronache di stampa, ma che riportano dei disagi, e così via.
Dicevo che l'interpellanza si fonda soprattutto su quello che è l'incremento produttivo di questo impianto, che attualmente si aggira sui 150 GWh annui; leggendo una tabella pubblicata sul sito, quindi di dominio pubblico, la produzione ipotizzata sarebbe di ben 371 GWh annui, due volte e mezzo la produzione attuale. La prima domanda è quali sarebbero i fattori e le valutazioni che stanno alla base di un così elevato incremento produttivo, lo chiedo anche in funzione di un parametro che è molto importante e che deve essere rispettato, il deflusso minimo vitale che salvaguarda l'ambiente e soprattutto i corpi idrici e l'ecosistema che risiede in essi.
Con un'interpellanza che proponemmo il 5 marzo 2008 all'allora Assessore Marguerettaz, chiedevamo qual era il piano di investimenti che CVA intendeva porre in essere fra il 2007 e il 2012 e la prima domanda chiedeva quali sono gli impianti esistenti oggetto di interventi incrementativi e come si concilia la maggiore produzione idroelettrica con l'applicazione delle nuove direttive europee sul flusso minimo vitale, considerando anche la bassa idraulicità degli ultimi anni, cioè piove di meno, di conseguenza c'è un apporto idrico che va calcolato e sicuramente è stato calcolato. Nella risposta si fece riferimento a Chavonne, a Champagne II e a Hône II, e anche già si faceva riferimento al fatto che si sarebbero costruite delle opere importanti. Sul deflusso minimo vitale l'Assessore non ci diede delle risposte plausibili, anche perché la direttiva UE esiste e comunque siamo obbligati a rilasciare un minimo quantitativo nei corsi d'acqua, nonostante la produzione energetica la si voglia maggiorare fino a questo livello.
La domanda allora è quali sono i fattori e le valutazioni che stanno alla base di un così elevato incremento produttivo; quali sono i tempi e l'impegno di spesa complessivi previsti per la progettazione e per la realizzazione dell'opera; se sussistono obiezioni di carattere ambientale, naturalistico e paesaggistico da parte degli organi competenti - in parte le ho già anticipate io dando nota di quelle letture giornalistiche, e poi il Presidente sarà più preciso e sapremo qualcosa in merito alla struttura che si occupa dell'impatto ambientale, quali sono le considerazioni in merito - e, infine, se si ritiene che la quasi triplicazione della produzione idroelettrica della centrale di Chavonne costituisca, sulla base dei presupposti indicati, un'ipotesi realistica.
La ascolto volentieri.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.
Rollandin (UV) - Grazie, anch'io le rispondo volentieri, visto che mi ascolta volentieri, per dirle che innanzitutto su questo tema, a proposito dei contatti con i Comuni interessati, in particolare con il Comune di Cogne, che è quello più coinvolto in quanto è previsto un invaso - seppure al di sotto dei termini per le grandi derivazioni - che è stato oggetto di un'analisi fatta con l'amministrazione precedente, positivamente, l'idea di avere questo bacino era un'idea accoglibile, e naturalmente dovevano essere fatti gli studi. Oggi la nuova amministrazione ha analizzato gli studi guardando tutta una serie di aspetti.
Per quanto riguarda l'altro Comune interessato, Valsavarenche, tengo a precisare che la differenza è nell'imbocco della struttura che avviene un po' più in alto rispetto a quello esistente, quindi l'impatto è estremamente ridotto; le osservazioni fatte da Valsavarenche sono soprattutto nell'impostazione dei cantieri nel momento in cui naturalmente ci dovrà essere una lavorazione piuttosto delicata, perché - come il collega sa - sia da una parte che dall'altra ci sono lavori per la gran parte in galleria, però il materiale della galleria deve essere oggetto di una movimentazione che non può che comportare dei disagi nel momento in cui viene fatta. Lo dico in senso più generale per quanto riguarda la parte relativa all'argomento di cui stiamo parlando.
Venendo alle domande nello specifico: "quali sarebbero i fattori e le valutazioni che stanno alla base di un così elevato incremento produttivo" che, ricordo, passa da 141,7 a 371, quindi è più del doppio, ma la condizione giusta è questa, da 141,7 GWh a 371, 1 GWh...
(interruzione del Consigliere Segretario Tibaldi, fuori microfono)
...ma ho dato le cifre giuste, in modo che non ci siano equivoci.
I fattori alla base dell'incremento produttivo stimato da CVA sono la variazione di salto che passa dagli attuali 582,7 metri a 798,36 metri e - come il collega sa - questo è alla base della scelta di fare questo invaso che naturalmente allunga o alza la disponibilità della caduta dell'acqua consentendo gli aumenti; la variazione della portata massima che passa da 7 metri cubi al secondo a 15 metri cubi al secondo; il miglioramento del valore del rendimento complessivo dell'impianto che passa da 0,71 a 0,85 percento. Questi elementi consentono di aumentare l'attuale potenza efficiente dell'impianto pari a 28,5 megaWatt ad una potenza efficiente attesa di circa 117 megaWatt.
"Quali sono i tempi e l'impegno di spesa complessivi": i tempi previsti per la progettazione e realizzazione dell'opera sono stimati in sei anni e mezzo dal momento in cui si darà corso alla progettazione esecutiva dell'impianto. La spesa prevista si può stimare in circa 176 milioni di euro, in funzione degli eventuali imprevisti geologici.
"Se sussistono obiezioni di carattere ambientale, naturalistico e paesaggistico da parte degli organi competenti: in caso affermativo, quali sarebbero": ad oggi, sono pervenuti all'Assessorato del territorio i pareri previsti per legge da parte del Servizio opere idrauliche dell'Assessorato delle opere pubbliche con riscontro positivo con condizioni; Direzione assetto strategico dei bacini montani dell'Assessorato opere pubbliche: positivo; Servizio aree protette dell'Assessorato all'agricoltura: richiesta di integrazioni; ARPA: positivo con condizioni; Parco nazionale del Gran Paradiso: negativo con richiesta di modifiche rilevanti. Obiezioni di carattere ambientale, naturalistico e paesaggistico sono formalmente pervenute all'Assessorato del territorio da parte di Legambiente, LIPU-WWF e dall'Associazione Wilderness. Inoltre sono pervenute osservazioni formali da parte dei Comuni di Villeneuve, Valsavarenche, Aymavilles e Cogne. Per quanto riguarda i contenuti dei pareri e delle osservazioni finora pervenute, che ho ricordato, per esempio il parere del Gran Paradiso è negativo in quanto, secondo il progetto, comporterebbe elevate criticità e modificazioni degli habitat, pesanti trasformazioni del paesaggio in un'area protetta ad elevato valore paesaggistico, avrebbe delle conseguenze sull'immagine del parco e sottostimerebbe l'effetto del maggior prelievo sull'ecosistema di acqua. Le associazioni naturalistiche, riprendendo all'incirca le stesse tematiche, ritengono fondamentalmente incompatibile la realizzazione di un intervento produttivo in un'area di tutela e questa è la posizione sempre assunta. Però, se fosse questa la posizione, non ci sarebbe nemmeno la presa di Valsavarenche, perché quella presa è esistente comunque, non è una cosa nuova. Questi, in sintesi, i contenuti delle osservazioni ricevute fino ad oggi.
Infine, "se si ritiene che la quasi...": adesso l'aumento della produzione idroelettrica della centrale di cui in premessa costituisce, sulla base dei presupposti indicati, un'ipotesi realistica; sotto il profilo meramente tecnico questo è possibile, perché alla base dell'analisi dei dati ricavati dagli idrometrografi che sono stati posizionati nei rispettivi alvei dei torrenti Grand Eyvia e Savara, nonché delle valutazioni dei quantitativi d'acqua che deve essere rilasciata nel rispetto del piano regionale di tutela delle acque, risulta che l'incremento del volume d'acqua annuo utilizzabile a scopo idroelettrico passerebbe dagli attuali 169 milioni di metri cubi a 212 milioni di metri cubi, consentendo l'incremento di produzione che ho appena detto. Quale sarebbe la sostanziale modifica che agevola l'utilizzo delle fonti? È che avendo una riserva d'acqua, il bacino, a Cogne, permetterebbe una modulazione nelle ore di punta e nella maggior produzione regolata, invece se è ad acqua fluente quando c'è, c'è e se manca l'acqua in quel momento, c'è una riduzione magari nel momento di punta e quindi una riduzione della produzione.
Quello che vorrei sottolineare - il collega diceva dell'apporto idrico, dobbiamo dire che negli ultimi anni l'apporto idrico è stato notevolmente superiore a quello atteso - è che bisogna tener conto che se le piogge sono regolate in più giorni o se viene una pioggia molto intensa che crea un effetto simile alle alluvioni, chiaramente quello è il momento cui non c'è produzione, perché vengono alzate tutte le paratoie e non si produce nulla per evitare che si intasino tutte le centrali, mentre se c'è - come c'è stata nel 2009 - una produzione molto alta, è perché il regime di piogge ha consentito di utilizzare al meglio gli stessi impianti. Lo dico solo a chiarimento, che a stessa quantità di pioggia ci può essere una produzione molto diversificata per le modalità con cui viene utilizzata.
Spero di aver risposto almeno in parte alle attese del collega, poi sono a disposizione per eventuali chiarimenti. Grazie.
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Tibaldi.
Tibaldi (PdL) - Sì Presidente, ha risposto, l'ho ascoltata, mi sono annotato alcuni suoi passaggi sicuramente interessanti. Anzitutto è auspicabile che riusciamo a conquistare, come Valle d'Aosta, la presidenza e la maggioranza dell'ente parco, perché se ha espresso una contrarietà piuttosto pesante è opportuno che attraverso i canali politici l'ente parco possa andare a ricondurre un parere differente.
Il discorso che lei ci ha fatto è plausibile sotto il profilo numerico dei dati che sono stati forniti, ovviamente si vuole fare di Chavonne una centrale molto importante con quelle variazioni di salto e con quelle portate maggiorate che si intendono sfruttare. Primo: non sottovalutiamo il fatto che oltre alle associazioni ambientalistiche i Comuni e il parco hanno rimarcato una certa diffidenza sull'impostazione. È vero che CVA si sente forte della copertura di un governo regionale che è forte e solido, non è un governo debole del quale si può approfittare o che va avanti a fiducie risicate e si barcamena fra scandali, è un governo forte e CVA si sente coperta e autorizzata a trattare con i Comuni da una posizione di una certa supremazia... poi è naturale che le comunità reagiscano per legittima difesa.
Lei dice: Cogne aveva un'altra amministrazione; sì, Cogne aveva un'altra amministrazione che aveva preso certi impegni e aveva espresso certi pareri, Cogne adesso ha un'altra amministrazione; però, sia maggioranza che opposizione dicono che occorre mostrarsi compatti e determinati per esigere risposte puntuali e tempestive sulle compensazioni ambientali ed economiche, ci scanneremo in seguito. Come dire: prima affrontiamo l'esterno, ovvero CVA e la Regione, e poi ci scanniamo fra di noi. Anche perché queste compensazioni richieste dagli enti territoriali, di cui non abbiamo parlato prima, non sono di carattere economico, ma sembra consistano in opere pubbliche e CVA abbia subito detto di no. Evidentemente CVA gode di un forte mandato a trattare con i Comuni e a dire di no con estrema facilità. Ripeto: CVA forte ha alle spalle un Governo forte...buon per lei!
Tornando al deflusso minimo vitale, è vero quello che ha detto che l'idraulicità cambia di periodo in periodo e non è sicuramente schematizzabile secondo profili di crescita o di declino costanti, però sta di fatto che l'aumento notevole del prelievo idrico dovuto alla superproduzione che si vuole realizzare va a togliere dell'acqua da queste vallate e, se ho letto bene in queste tabelle, la portata media annua è di 7 metri cubi al secondo: è la portata che aumenta sicuramente durante i mesi estivi dove c'è più acqua con lo scioglimento dei ghiacciai, ma sono poi due i mesi estivi, e si riduce notevolmente a pochi metri cubi durante quelli invernali, perché l'acqua è imprigionata nei ghiacciai. La nuova concessione di Chavonne prevede un prelievo di circa 19 metri cubi al secondo nei mesi estivi. Allora, facendo i calcoli con l'aiuto anche di alcune persone che hanno competenze superiori alle mie... mi hanno detto che secondo l'impostazione data da CVA questa centrale futura di Chavonne dovrebbe turbinare acqua per circa 320 giorni all'anno, per 24 ore al giorno, ipotesi che non voglio dire sia impossibile, lei ha parlato di possibilità, ma è sicuramente pompata, nel senso che i fermi macchina per guasti, manutenzioni, sostituzioni sono stati considerati estremamente opzionali o sembrano essere stati considerati in maniera estremamente opzionale. Forse sono calcoli che sono stati impostati per giustificare anche questo notevole investimento, 176.000.000 di euro (salvo imprevisti), Torrent e Faubourg sono l'esempio à La Thuile del raddoppio dei costi di un impianto. Non vorremmo che si verificassero situazioni analoghe.
Queste considerazioni mi sentivo di farle, ce ne sarebbero anche altre, ma so che su CVA, visto che abbiamo un amore in comune, ci torneremo e quanto prima ne riparleremo. Grazie.