Oggetto del Consiglio n. 1615 del 9 febbraio 2011 - Resoconto
OGGETTO N. 1615/XIII - Interpellanza: "Posizione della Regione in materia di sfruttamento dell'energia nucleare".
Interpellanza
Appreso che nella Conferenza unificata Stato-Regioni del 20 Gennaio 2010, otto regioni hanno espresso parere negativo alla delibera del Cipe riguardante le tipologie di impianti nucleari realizzabili sul territorio italiano, mentre il vicino Piemonte ha dato parere positivo;
Tenuto conto che la Regione Valle d'Aosta, in quella sede, non ha espresso alcun parere;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
il Governo regionale per conoscere quale sia la sua posizione in merito allo sfruttamento dell'energia nucleare.
F.to: Donzel
Président - La parole au Conseiller Donzel.
Donzel (PD) - Egregio Presidente, cari colleghi, c'è stata di recente, nella Conferenza unificata Stato-Regioni, una riflessione che ha riguardato un argomento che è già stato trattato in quest'aula in modo efficace grazie ad un'interpellanza della collega Morelli, a cui - devo riconoscere - il Presidente della Giunta aveva dato una risposta molto esaustiva.
Due elementi si sono però aggiunti dopo quella riflessione: uno, un'importante sentenza della Corte costituzionale che riconosce la necessità di acquisire preventivamente il parere delle Regioni interessate all'eventuale installazione di un impianto e credo che per una Regione autonoma come la nostra sia un elemento sempre di attenzione e di riguardo portare in questa sede un dibattito che vede, sebbene non direttamente nei nostri confronti, crescere in generale un'attenzione al ruolo delle Regioni all'interno del nostro sistema statale, e quindi almeno, sebbene questo parere non sia vincolante, è la necessità di un confronto fra Stato e Regioni prima di prendere decisioni che sono di estrema importanza. Quindi una battuta di arresto rispetto ad un certo modo di procedere del Governo, che riconosce alle Regioni un ruolo fondamentale.
L'altro elemento su cui attiro l'attenzione è un elemento di contenuto. Alcune Regioni hanno espresso dei giudizi rispetto alla questione del nucleare; devo dire che la maggioranza delle Regioni, sia amministrate dal centro-sinistra, sia amministrate dal centro-destra, hanno dato un parere negativo, altre invece hanno dato un parere positivo. Fra le Regioni che hanno dato un parere positivo c'è il Piemonte, che è a due passi da noi, e che ci coinvolge nella sua decisione, perché sappiamo che impianti come quelli nucleari sono impianti di una delicatezza estrema e quindi necessitano di una chiara presa di posizione da parte dei governi regionali. Vorrei citare in questa sede il parere di un autorevole governatore di una Regione, che ha detto sì al nucleare: la Regione Lombardia, oltre il Piemonte. Il Presidente Formigoni dice che si rallegra anche lui del fatto che le Regioni possano esprimere finalmente un parere: la nostra posizione è chiarissima, riteniamo che l'Italia abbia bisogno di colmare il gap con i paesi moderni e deve dotarsi di 4-5 centrali nucleari. Poi però precisa: per quanto riguarda la Lombardia siamo in autosufficienza energetica e non vedo neanche siti adeguati per realizzare centrali nucleari, un bijou...cioè dice: facciamo le centrali, ne facciamo quattro o cinque in Italia, però non fatele in Lombardia!
Non vorrei che anche la posizione della Valle d'Aosta, visto che autorevoli esponenti dell'Union Valdôtaine sono usciti sui giornali a dichiarare "sì" al nucleare, fosse che...sì, vogliamo le centrali nucleari, però fatele il più possibile lontano dalla Valle d'Aosta! Che non è propriamente un modo corretto di porre la questione, ma il modo corretto di porre la questione per un governo regionale, non era il Governo regionale che si è espresso... a mio avviso, ci si aspetta che un governo regionale dica, in sostanza, quello che già lei aveva accennato l'altra volta, Presidente, nella risposta alla collega che ragiona sulla sua realtà e dice: nella mia realtà ci sono le condizioni, non ci sono le condizioni per realizzare questi impianti...non è che dice: nella mia realtà ci sono le condizioni per realizzare gli impianti nelle altre regioni!
Ogni Regione si assume le sue responsabilità; Formigoni dovrebbe parlare della Lombardia e non della Puglia, o del Piemonte, o del Veneto, e io mi aspetto che la Regione Valle d'Aosta dica: Stato italiano, in Valle d'Aosta per tutte le ragioni che lei, Presidente, citava nella sua risposta e che avevo apprezzato, non ci sono le condizioni per fare un impianto in Valle d'Aosta. Dopodiché saranno le altre Regioni che valuteranno se nella loro ci sono le condizioni; personalmente però, come valdostano, ci tengo che il mio Governo abbia una posizione che non sia: è bellissimo avere le centrali nucleari in Veneto perché è un luogo molto lontano, o in Sicilia, o in Sardegna, perché servono! Fra l'altro, non è una posizione ideologica, perché so benissimo cosa ha detto il prof. Veronesi; la professoressa Hack, che è un esponente non di centro-destra, ma della sinistra - se vogliamo radicale -, è favorevolissima alle centrali nucleari. Personalmente ritengo che bisogna sviluppare ulteriormente gli studi in quel settore, quindi non c'è una posizione ideologica, però c'è la necessità che, come altre Regioni hanno espresso la loro posizione (dico la Sardegna, la Sicilia, la Toscana, l'Emilia) dicendosi contrarie, altre hanno detto di essere favorevoli...ecco, non vorrei che la Valle d'Aosta fosse "quel favorevole" - come ho intuito sentendo alcuni autorevoli esponenti dell'Union Valdôtaine - a che lo si faccia altrove.
La domanda è: siamo favorevoli al fatto che lo si faccia in Valle d'Aosta? questo è il punto: sì o no? E il Governo sa qual è la posizione della Regione Valle d'Aosta rispetto al nucleare. Poi possiamo dire che siamo favorevoli alle ricerche, alle energie alternative, eccetera... perché è sul proprio territorio che bisogna dare le risposte, noi lo abbiamo visto per quanto riguarda le politiche energetiche...tutte le sollecitazioni che sono state fatte, stressando anche l'Assessore Pastoret rispetto all'eolico...sembra cosa abbastanza banale prendere una posizione...perché non è che basta dire: "sono favorevole alle energie pulite"...poi bisogna dire: "sono favorevole alle energie pulite sul mio territorio", e stiamo scoprendo che tutta la passione verso le energie pulite si sta trasformando in: "sono favorevole agli impianti solari, ma non sulla collina di Aosta", oppure: "sono favorevole alla pala eolica, ma non nel mio comune"...
Anche qui, lo dico fuori da ogni concetto di tipo ideologico, sulla politica energetica in generale bisogna che si chiarisca meglio la posizione del Governo regionale, che nelle sedi autorevoli, quando escono fuori i pareri delle altre Regioni, ci sia il parere della nostra Regione, sereno, non legato a questioni ideologiche, ma legato al territorio della Valle d'Aosta... il nostro territorio si presta o non si presta all'impianto nucleare?
Si dà atto che, dalle ore 11,43, assume la presidenza il Vicepresidente André Lanièce.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.
Rollandin (UV) - Grazie Presidente.
Credo che come ha correttamente detto il collega, questo argomento era già stato trattato in altre sedute e altrettanto correttamente ha messo l'accento sul fatto che su questo tema c'è, a livello politico, una certa trasversalità di valutazioni anche di tecnici qualificati, che sicuramente mettono in evidenza le tematiche su cui non sono in grado di pronunciarmi, perché obiettivamente ho sempre saputo e ho anche partecipato, in alcune situazioni con il prof. Veronesi, ad incontri pure molto accesi sul nucleare; devo dire che alle volte è difficile seguirlo in tutte le sue proiezioni. È un po' come le posizioni di Veronesi sugli OGM: lui ha una posizione del tutto avanzata, particolare, poi fissa dei paletti, però per dire che su questo c'è un intervento molto ampio.
Sappiamo che ci saranno di nuovo dei referendum sul nucleare, perché nel momento in cui le Regioni sono state chiamate ad esprimersi sul progetto - poi diventato legge - per l'individuazione di un percorso per il nucleare in Italia; su questo, proprio all'agenzia per il nucleare, che ha come Presidente Veronesi, c'è una discussione aperta. C'era stata l'impugnativa e la decisione della Corte costituzionale nei confronti del ruolo delle Regioni, che ha ribadito in modo inequivocabile che è obbligatorio - seppure non vincolante - sentire la Regione, e mi sembra una cosa corretta, quindi il ruolo delle Regioni sicuramente c'è.
Per quanto ci riguarda, per non scimmiottare l'effetto "nimby": va bene fare i rifiuti, però portali dall'altra parte, oppure va bene fare il piazzale, ma fallo vicino a casa tua, va bene fare l'esproprio, ma possibilmente un po' più in là, perché lì ho qualche problemino di famiglia... e così si allunga sempre per cui tutti gli interventi vanno da Carema in giù e per il Piemonte vanno dalle zone limitrofe alla Liguria, eccetera. È vero anche che su questo abbiamo cercato di evitare questa posizione di chiusura, e sotto questo profilo voglio dire che anche alcuni colleghi che lei richiamava, quando hanno espresso il loro parere positivo, se si fa in generale, ma non a casa loro, perché anche il Veneto ha cambiato idea e dirà "no" alle centrali nucleari, mentre prima era partito in pompa magna... fra l'altro, era il Ministro Zaia e oggi sta dicendo il contrario...ma questo è legittimo e non entro nel merito.
Noi riconfermiamo la nostra posizione, che è quella di tenere nella dovuta considerazione quello che succede in Valle: in Valle non ci sono le condizioni per creare i presupposti per una qualsiasi produzione del nucleare. Vorrei ancora precisare perché il collega Donzel ha detto correttamente che anche sulle altre energie alternative c'è da fare chiarezza: ebbene, su questo, a livello regionale abbiamo fatto chiarezza; sull'idroelettrico...credo che si stia applicando la legge sul minimo deflusso vitale e su quello che è necessario per produrre sull'idroelettrico. Poi sull'eolico abbiamo detto quali sono le condizioni: in un primo tempo, quando volevamo fissare dei parametri, la legge nazionale lo ha bloccato, per cui noi abbiamo dovuto recedere a fronte di quell'impegno, quindi lì c'è una volontà, oggi, di andare a regolamentare, però non lo si fa mettendo in difficoltà le realtà locali. Sul fotovoltaico diciamo che non è immaginabile che succeda quello che stava cominciando ad avvenire anche in Valle d'Aosta, che il fotovoltaico ci sta bene a condizione che si mantenga, come citato in delibera, nell'utilizzo e nel coinvolgimento di capannoni, di case, dove c'è la possibilità di utilizzare al meglio le superfici già esposte, oppure di farlo in zone che non coinvolgano le zone coltivate...non è che lo fai su una bella vigna, ci installi sopra un ettaro di fotovoltaico, dopodiché la vigna è sotto, come sta avvenendo nelle colline del Piemonte!
Su questo abbiamo le idee abbastanza chiare, che sono corrispondenti alla sensibilità generale. Poi c'è una zona assolutamente non utilizzata, una pietraia particolarmente ben esposta, si fa un progetto che non sia devastante sotto il profilo ambientale...benissimo, siamo dell'idea che il fotovoltaico può essere una soluzione per completare l'offerta delle energie pulite.
Questa è la nostra posizione che rinnoviamo ancora oggi.
Président - La parole au Conseiller Donzel.
Donzel (PD) - Sono molto lieto di questo tipo di risposta, ringrazio il Presidente, era quello che avevo capito nella precedente risposta della collega.
Mi piacerebbe che nelle sedi deputate uscisse chiaramente il parere della Valle d'Aosta: "no" al nucleare in Valle d'Aosta, per le condizioni ambientali di insediamenti dei nostri paesini nel fondovalle, uno vicino all'altro, in questo senso. Poi se vuole le aggiungo anche che il Piemonte, che ha espresso un gran parere favorevole, ha messo una piccola nota "parere favorevole, ma impianti di terza generazione", cioè non quelli che vorrebbe installare il Governo nazionale; per cui, tanto per chiarirci, neanche il Piemonte è d'accordo al nucleare che vuol fare il Governo nazionale. Tanto vale che la Valle d'Aosta sia chiara come lo è stato lei, oggi, anche nelle sedi deputate; siamo un piccolo territorio, ma è giusto che si sappia che qui da noi non si possono realizzare questi tipi di impianto e preciso che anche il Piemonte è già intervenuto per fermare la costruzione del fotovoltaico su zone agricole di pregio, altrimenti andiamo incontro alla distruzione di patrimoni ambientali e culturali insieme, quindi da questo punto di vista si è aperto un discorso. Peccato, l'unica nota negativa è che quando avevamo cominciato a sollecitare queste cose sull'eolico...sarebbe necessario alle volte arrivare prima che arrivare dopo.
Un'ultima nota per far rilevare come su questa strada dobbiamo impegnarci a fondo perché si possano trovare - adesso che ci sono nuove tecnologie - soluzioni tali che consentano di sfruttare meglio anche impianti, visto che nel nostro territorio non si può installare un impianto nucleare. Bisogna però andare verso una politica energetica migliore: là dove vincoli paesaggistici e di tutela dei beni ambientali impongono delle limitazioni all'utilizzo del fotovoltaico, dobbiamo studiare tecnicamente come si possono sfruttare al massimo le superfici, cosa che, invece...adesso abbiamo dei vincoli, mi permetto di farlo notare, che ci impediscono di sfruttare appieno alcune superfici e non è detto che siano così dannose dal punto di vista paesaggistico urbanistico. Faccio notare questa cosa. Grazie.