Oggetto del Consiglio n. 1608 del 9 febbraio 2011 - Resoconto
OGGETTO N. 1608/XIII - Interrogazione: "Risultanze della manifestazione "Saint-Vincent Symposia 2010"".
Interrogazione
Ricordato che negli ultimi sette anni l'Amministrazione regionale ha organizzato, in collaborazione con il Centro Europeo di Bioetica e Qualità della vita-ONLUS, i Saint-Vincent Symposia;
Ricordato inoltre che l'impegno finanziario della Regione per l'organizzazione di questi appuntamenti annuali di dialogo e confronto tra studenti e adulti su tematiche emergenti relative al mondo adolescenziale è sempre stato rilevante;
Considerato che la Cittadella dei Giovani di Aosta è un progetto "nato un po' in fretta", da cui "ci si aspettava una maggiore incisività nella promozione delle iniziative" e con un problema da risolvere in tempi brevi "Manca da parte dei gestori lo stimolo a far crescere le iniziative presentate dai ragazzi" (parole dell'Assessore alle Politiche giovanili del Comune di Aosta - La Stampa del 14 gennaio 2011);
Preso atto della mozione, relativa alla attuale gestione della Cittadella dei Giovani, approvata all'unanimità dal Consiglio comunale di Aosta il 26 gennaio 2011;
Visto che nel programma relativo ai lavori del "Saint-Vincent Symposia 2010 - i nostri spazi, i luoghi che vorrei" "un fuoco particolare sarà riservato alla Cittadella dei Giovani, a quasi un anno dalla sua apertura, rilevando il gradimento di questa realtà sia fisica che aggregativa, suggerendone un ruolo pertinente e promuovendo eventuali azioni di miglioramento del servizio e delle proposte culturali, aggregativi e ricreative lanciate in questi mesi di apertura" (DGR n. 2799 del 15 ottobre 2010);
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
il Governo regionale per conoscere:
1) quali sono state in questi anni le ricadute, gli apporti, le sollecitazioni, i suggerimenti scaturiti dai lavori di questi appuntamenti annuali;
2) la relazione finale e le indicazioni operative dedicate alla Cittadella dei Giovani scaturite dal Symposia 2010.
F.to: Rigo - Carmela Fontana
Président - La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Albert Lanièce.
Lanièce A. - Grazie Presidente.
"Quali sono state in questi anni le ricadute, gli apporti, le sollecitazioni, i suggerimenti scaturiti dai lavori di questi appuntamenti annuali": i Saint-Vincent Symposia trovano immediato riscontro positivo nel coinvolgimento dei giovani studenti delle numerose scuole valdostane secondarie di primo e secondo grado partecipanti all'iniziativa. Gli adolescenti e i giovani, circa 350-400 ogni anno, di volta in volta coinvolti nella partecipazione e nella realizzazione degli eventi, si trovano, anno dopo anno, ad affrontare tematiche a loro vicine con una modalità interattiva di impronta laboratoriale e non frontale. Gli esperti sono invitati a fornire occasioni di espressione del pensiero creativo, oltre che di analisi e relazione intersoggettiva, e i temi scelti sono stati sempre molto aderenti ai bisogni cardine del modo adolescenziale.
Per citare solo le ultime edizioni, a partire dal 2007 si è affrontato il tema: "Adolescenti: mondi, stili di vita e valori", dove il confronto si è svolto sull'uso e l'abuso dell'alcol (fra le varie realizzazioni compiute durante l'incontro va ricordato un video realizzato da una classe di una scuola media superiore particolarmente efficace sul tema dell'alcol e delle conseguenze sull'uso-abuso). Nel 2008 il titolo dell'iniziativa è stato: "Adolescenti: il mio corpo, il nostro mondo". L'occasione ha portato gli adolescenti a pensare alla corporeità della sua dimensione espressiva, relazionale, ma anche nella sua sacralità nel rapporto con l'amicizia-amore, con l'ambiente che lo circonda, con i propri limiti, con l'alimentazione, con il desiderio di trascendere il corpo inseguendo stati di alterazione di coscienza. Con "Identità, tempo, relazioni" - Symposia 2009 - i giovani hanno riflettuto sul tema del tempo dal punto di vista esistenziale ed esponenziale attraverso l'ottica privilegiata della mediazione corporea, della dimensione simbolico-espressiva, in particolare l'ottica fenomenologica ha privilegiato tematiche quali la metamorfosi, la stasi, la regressione, il ricordo, la memoria. È importante sottolineare che il coinvolgimento dei giovani non si consuma esclusivamente nelle giornate in cui sono realizzati i Saint-Vincent Symposia; infatti, nei mesi precedenti i giovani sono coinvolti in momenti di riflessione e confronto con alcuni insegnanti in relazione al tema proposto di quell'anno, attraverso l'adozione di strumenti di indagine e di ricerca attiva proposti a studenti, insegnanti e dirigenti scolastici dai ricercatori della facoltà di Scienze della formazione dell'università di Aosta. A titolo esemplificativo, in occasione dell'ultimo Symposia 2010: "I nostri spazi, i luoghi che vorrei", adolescenti e giovani si sono confrontati sul tema dello spazio rispondendo ad un questionario realizzato nelle scuole. Oltre al sempre attuale bisogno di possedere spazi informali nei quali poter mettere alla prova la capacità di compiere scelte libere, è emerso che i giovani sono molto attenti alla dimensione estetica ed ecocompatibile dei luoghi in cui vivono, dando dimostrazione di un senso civico moderno e attento al destino del pianeta. I Saint-Vincent Symposia rappresentano quindi un'occasione originale, apprezzata anche dai numerosi ospiti esperti che hanno preso parte attiva all'iniziativa: professori universitari, medici, psicologi, giornalisti sportivi, eccetera, in un confronto attivo mediato da attività espressive simboleggiate e metaforiche sulla rappresentazione che i giovani hanno del loro mondo.
Per quanto riguarda l'ultimo Symposia, è stato in parte dedicato a far fare il punto con l'aiuto dei giovani sul progetto Cittadella. La presentazione pubblica ad una platea di giovani provenienti da tutta la Valle ha permesso di descrivere in dettaglio gli spazi disponibili e di proporre una sintesi dell'attività finora svolta nel luogo recuperato dal Comune di Aosta, anche a giovani che - non residenti nel capoluogo regionale - non hanno mai frequentato quel luogo a loro dedicato, o solo sporadicamente, per partecipare ad eventi speciali come concerti ed animazione. Si è registrata infatti una percentuale piuttosto alta: circa il 35 percento di ragazzi non era a conoscenza dell'esistenza della Cittadella o ne aveva sentito parlare solo molto vagamente. I giovani sono allora stati interrogati sul futuro della Cittadella e invitati a contribuire a realizzarla. Il nodo principale è stato individuato nelle modalità di informazione e comunicazione: si conoscono poco le attività proposte. La riflessione ha comunque sortito un'immediata ricaduta operativa: essendo le scuole il principale collettore di giovani, si è deciso di individuare, in accordo con la dirigente e il corpo docenti per ciascuna istituzione scolastica, una serie di rappresentanti incaricati di diffondere in tempo utile ai coetanei l'informazione sulle principali attività svolte all'interno della Cittadella. Le osservazioni, i suggerimenti e le sollecitazioni sulle preferenze espresse da parte dei giovani partecipanti all'atelier Cittadella che vorrei - rispetto alla tipologia delle attività svolte all'interno della Cittadella - si sono rivelati utili per la programmazione futura.
Lo sforzo che si sta compiendo per fidelizzare la frequentazione del sito in modo da non avere solo visitatori occasionali, ma un consistente gruppo di assidui costellando la settimana di appuntamenti brevi e accattivanti, nasce quindi da questo confronto pubblico. L'auspicio è che altre possibilità siano offerte alla Cittadella e che altre i gestori stessi ne producano per avvicinare la sua utenza principale in tutta la regione, in modo da non suffragare l'idea diffusa che si tratti di un anonimo contenitore polivalente, ma di un compatto aggregato di energie nuove e di creatività.
Credo che uno degli obiettivi dell'interrogazione sia anche quello di fare il punto sull'attività della Cittadella, che a distanza di un anno dalla sua inaugurazione sta portando avanti tutta una serie di iniziative. Non è facile, soprattutto nel mondo dei giovani, creare appuntamenti costanti durante la settimana e durante i mesi che rappresentino un punto di riferimento fisso, ma io credo che siamo sulla buona strada. Credo che questo nuovo anno 2011 dia la possibilità ai gestori di portare avanti ulteriormente le iniziative che vanno nell'ottica di creare una quotidianità a livello di Cittadella affinché questa rappresenti un importante punto di riferimento. Grazie.
Président - La parole au Conseiller Rigo.
Rigo (PD) - Grazie Presidente. Vede, Assessore, ho lavorato per lei nella scorsa settimana...la relazione preparata dagli Uffici è stata molto bella ed è stata bella anche la ricerca dell'uso appropriato delle parole; però lei sa bene quanto lo so io - anzi, lei più di me - che la ricaduta nella vita quotidiana dei convegni non si misura proporzionalmente al numero degli spettatori e del coinvolgimento iniziale degli addetti ai lavori.
L'interrogazione quindi aveva due obiettivi che lei ha richiamato al termine della lettura della relazione. Il primo, quello di capire quali sono stati in questi anni gli stimoli, le ricadute, gli apporti scaturiti dagli appuntamenti annuali dei Saint-Vincent Symposia, non solo il numero dei partecipanti. I risultati di questi incontri, ripetuti negli anni, costati impegno e soldi all'Amministrazione regionale, non sono stati - almeno a mia conoscenza - materia di dibattito, di confronto, al di fuori degli addetti ai lavori e di quella settimana dedicata al simposio. Incontri incentrati sempre su tematiche relative al mondo adolescenziale.
Vedete, la stagione degli adolescenti appare sempre meno beata, il loro senso di "vuoto" e il loro "malessere" è stato l'argomento anche del messaggio (di fine anno) del Presidente della Repubblica. Una questione che riecheggia oltre i confini valdostani, addirittura oltre i confini italiani; anzi, proprio la rilevanza a livello internazionale diventa reale motivo di interesse e di inquietudine. Anche la Valle d'Aosta è parte, e non può che essere così, di questo processo sociale ed allora non possiamo permetterci di non sfruttare appieno tutte quelle occasioni di confronto e di approfondimento che si svolgono nella nostra regione. Ecco perché abbiamo voluto suscitare l'attenzione sui Saint-Vincent Symposia.
È possibile ricavare comuni denominatori da quegli appuntamenti e far sì che i materiali, la documentazione, i risultati siano effettivamente materia di confronto e di operatività fra chi fa cultura, politica, informazione, educazione, amministrazione in Valle d'Aosta? Per quanto conosco, così non è stato, al di là della relazione richiamata dall'Assessore. Il futuro dei giovani è il futuro di questa comunità e quindi riguarda tutti, anche i vecchi, anche quelli che hanno uno straccio di pensione, che sono arrivati o stanno arrivando alla pensione. Ecco il motivo del nostro richiamo: i convegni, in particolare quelli dedicati a questo mondo, devono servire e non devono essere solo fini a sé stessi, ma servono se riescono ad essere propositivi per l'azione del domani, l'azione della politica, della cultura, dell'Amministrazione, non solo degli addetti ai lavori.
Il secondo obiettivo, collegato con il primo era quello di far diventare patrimonio comune - cosa che ora non è - il "fuoco particolare" dedicato alla Cittadella di Aosta nel Symposia 2010. Certo, avremo informato i 300 ragazzi presenti al convegno...importantissimo...ma nel mese di gennaio in tanti hanno parlato della Cittadella, nata un po' in fretta, come ha detto l'Assessore comunale Andrea Parron nella sua famosa intervista...interessante intervista. Né lui, però, né il dibattito svoltosi in Consiglio comunale del capoluogo a fine gennaio, tanto meno il documento in seguito approvato, la famosa "mozione", hanno messo in evidenza o hanno solo richiamato i risultati emersi dal "fuoco particolare" del Symposia...hanno solo richiamato quel momento. Questo per me significa perlomeno che pochi conoscono o che nessuno ha colto le indicazioni o le suggestioni scaturite da quell'appuntamento. Ed allora, forse, vale la pena di ripensare alla direzione di marcia quando organizziamo convegni, in particolare su queste tematiche che sono al centro, oggi, delle trasformazioni sociali del nuovo millennio. Spostare un po' l'attenzione dalla parte mediatica dell'appuntamento alla capacità di mettere in circolo le risultanze scaturite dall'evento.
Io lo dico con il cuore, Assessore: abbiamo bisogno che questi convegni non siano solo confezionati per gli addetti ai lavori, ma le conclusioni di quei convegni, le sollecitazioni, le indicazioni devono essere parte anche del dibattito più generale, in particolare del dibattito politico e culturale.